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    Parcp Verde, sequestrate oltre mille dosi di droga pronte per la vendita

    Ennesimo duro colpo ai signori dello spaccio del parco Verde di Caivano.
    I Carabinieri della compagnia di Caivano hanno setacciato il Parco Verde per un controllo volto al contrasto dello spaccio di droga. Durante le diverse perquisizioni i militari hanno sequestrato una grossa quantità di sostanza stupefacente destinata alla vendita al dettaglio.
    Nel nascondiglio – ricavato in aree comuni dei caseggiati popolari – i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 700 dosi di eroina e 350 dosi di cocaina. La droga avrebbe fruttato circa 15mila euro. Indagini in corso per individuare i responsabili coinvolti nel traffico di droga, gli utilizzatori e soprattutto quali della famiglie camorristiche della zona gestiva quel giro di droga.

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    Napoli, sequestrate le armi della faida al rione Don Guanella

    Importante sequestro di armi e droga da parte della polizia nel rione don Guanella da tempo al centro di una sanguinosa faida di camorra per il controllo delle attività illecite dopo lo smantellamento del clan Lo Russo “capitoni”.
    Ieri sera infatti gli agenti del Commissariato Scampia hanno effettuato un controllo presso uno stabile di via Oliviero Zuccarini dove hanno rinvenuto, nel vano ascensore, un fucile kalashnikov ak-47, una pistola semiautomatica cal. 9×21, 32 cartucce di vario calibro, una busta contenente circa 97 grammi di marijuana, due buste ed un involucro contenenti complessivamente circa 50 grammi di cocaina e 3 bilancini di precisione.
    Inoltre, stamattina i poliziotti, durante un controllo nel rione Don Guanella, hanno rinvenuto in un cespuglio una mitraglietta modello Mini-Uzi.
    Le armi sono state inviate alla sezione scientifica della questura di Napoli per stabilire se siano state utilizzate in recenti fatti di sangue mentre le indagini continuano per risalire agli utilizzatori

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    Omicidio Mergellina, si cercano revolver calibro 38 e sneakers

    Proseguono le indagini, della Squadra Mobile di Napoli, per fare luce sull’omicidio di Francesco Pio Maimone.
    Al momento, non c’è traccia dell’arma, una rivoltella calibro 38, usata dal presunto assassino, il 19enne Francesco Pio Valda, e neppure le sneakers di una nota marca che il ragazzo aveva al piede, secondo una testimonianza motivo scatenante della lite, alla quale la vittima era del tutto estranea: i due gruppi di giovani, quella notte, si sarebbero scontrati proprio perché qualcuno le aveva sporcate pestandogliele.

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    Castellammare, omicidio del boss durante la festa del Santo patrono: arrestati due killer

    Due persone sono state arrestate dai Carabinieri per un omicidio avvenuto l’8 maggio 2005 a Castellammare di Stabia.
    Nell’agguato, compiuto durante la festa per il patrono della città, rimase ucciso Vincenzo De Maria, 35 anni, e ferito Massimo Massa, all’epoca 45enne. I Carabinieri del gruppo di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, a carico di due persone.
    Entrambe gravemente indiziate dell’omicidio e del tentato omicidio, aggravati dalla finalità di agevolare il clan camorristico D’Alessandro, attivo nel territorio di Castellammare di Stabia.
    Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l’uccisione di De Maria sarebbe stata deliberata dal clan per eliminare un esponente del gruppo avverso degli Omobono-Scarpa, in parte costituito da scissionisti, di cui faceva parte la vittima. Nell’occasione fu ferito anche Massa, presente sul luogo dell’agguato.

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    Napoli, sparatoria a Ponticelli: ferito 22enne

    In serata i Carabinieri del radiomobile di Napoli sono intervenuti nell’ospedale del Mare per una persona colpita da colpi d’arma da fuoco.
    Da una prima sommaria ricostruzione la vittima, un 22enne del posto, sarebbe stata colpita alla gamba destra da un colpo d’arma da fuoco in un tentativo di rapina finita male da parte di due individui in sella di uno scooter.
    I fatti sarebbero avvenuti in viale della Metamorfosi. Indagini tuttora in corso da parte dei Carabinieri di Ponticelli volte a ricostruire l’esatta dinamica della vicenda.
    Il ragazzo non è in pericolo di vita. I carabinieri stanno verificando la versione fornita dal ferito e stanno procedendo ad analizzare le frequentazioni del 22enne. LEGGI TUTTO

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    Morto in ospedale il baby boss di Pianura ferito 10 giorni fa a Mergellina

    E morto oggi in ospedale Antonio Gaetano, 20enne ferito in un agguato nella notte tra l’11 e il 12 marzo scorsi in via Mergellina a Napoli.
    Gaetano era in auto con un conoscente quando è stato avvicinato da alcune persone che hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco, colpendolo all’addome e alla zona cervicale. Trasportato all’ospedale San Paolo in pericolo di vita, è stato subito sottoposto a intervento chirurgico urgente ma oggi, dopo diversi giorni di ricovero in rianimazione, è deceduto.
    Gaetano era considerato vicino al clan camorristico Calone-Esposito-Marsicano attivo nel quartiere Pianura, zona occidentale della città. Due anni fa era scampato a un raid, riportando solo una lieve ferita.
    Dieci giorni fa non è riuscito a sfuggire ai killer, che lo hanno ferito mortalmente a Mergellina, non lontano dagli chalet dove, nella notte tra il 19 e il 20 marzo, è stato ucciso Francesco Pio Maimone, 18enne anch’egli del quartiere Pianura, ma estraneo a dinamiche criminali e alla rissa tra due gruppi di giovani culminata nell’esplosione dei colpi di pistola che ne hanno causato il decesso. LEGGI TUTTO

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    Francesco Pio Valda stava per scappare: qualcuno lo ha avvisato dell’arrivo della polizia

    Stava per scappare l’assassino di Mergellina: Francesco Pio Valda era stato avvisato da qualcuno che stava per arrivare la polizia. Ma non ha fatto in tempo a fare perdere le tracce.
    Qualcuno lo ha avvisato telefonando a casa della nonna, dove si era rifugiato dopo l’omicidio. “Vestiti e vai via presto”, gli diceva un uomo dall’altra parte della cornetta. Ma gli agenti della squadra mobile di Napoli sono arrivati prima che lasciasse quell’abitazione. Francesco Pio Valda, 20 anni, fermato per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, di due anni piu’ piccolo, agli chalet di Mergellina a Napoli la notte tra domenica e lunedi’, ha sparato per dimostrare che la pistola che aveva era vera.
    Questo e’ quanto emerge dal racconto dei testimoni del delitto sentiti dalle forze dell’ordine le cui dichiarazioni sono culminate nel decreto di fermo. Questa mattina ci sara’ la convalida del fermo disposto dal pm. “Gli gridavano che la pistola era a salve e cosi’ prima ha esploso due colpi in aria, poi uno in un’auto parcheggiata, rompendogli il lunotto e poi nel mucchio”, raccontano i testimoni.
    La rissa: “Stai attento le scarpe costano mille euro”
    Tutto sarebbe nato, secondo le loro dichiarazioni, da una macchia sulle sue scarpe: “Ha detto: ‘statti attento che sono di marca e costano mille euro’”. Dall’altra parte il contendente, che era un uomo del rione Traiano gli ha risposto che “gliene avrebbe comprate dieci di scarpe”. Quindi la rissa e poi la pistola estratta e mentre dal gruppo gridavano “tanto e’ finta”. E invece era vera.
    E stamane, difeso dall’avvocato Antonio Iavarone dovrà spiegare al gip la sua versione dei fatti anche se ha già detto alla polizia e al pm: “Non l’ho ucciso io, non ho sparato io”. Ma fino a questo momento le prove dimostrano il contrario.
    Sempre in mattinata sarà inoltre eseguita l’autopsia disposta dalla Procura di Napoli sul corpo del 18enne ucciso. La salma sarà poi restituita ai familiari per i funerali, che dovrebbero essere celebrati domani nella chiesa di San Lorenzo Martire nel quartiere Pianura dal vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella. LEGGI TUTTO

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    Omicidio di Francesco Pio Maimone, l’avvocato di Valda: “Sembrava si fosse riabilitato”

    Era già stato arrestato ma per spaccio di droga Francesco Pio Valda il 19 enne in carcere da ieri sera con l’accusa di aver ucciso la notte di domenica il giovane di Pianura Francesco Pio Maimone a Mergellina.
    Era minorenne all’epoca dell’arresto insieme con il fratello Luigi e ora stava seguendo un percorso di riabilitazione conclusosi poco tempo fa in maniera positiva. Lo ha spiegato il suo avvocato, Antonio Iavarone.
    “Il fratello Luigi, che ho seguito insieme con Francesco Pio è in carcere per tentato omicidio. A giugno ci sarà l’udienza del processo in abbreviato che lo vede imputato”.
    Il fratello Luigi Valda è in carcere per tentato omicidio
    “Lo Stato ha cercato di recuperare entrambi e per Francesco Pio – precisa l’avvocato Iavarone – sembra fosse cosa fatta. Era stato arrestato insieme con Luigi per spaccio di sostanza stupefacenti. All’epoca era minorenne. Il Tribunale accordò la ‘messa alla prova’ che Francesco Pio riuscì a superare con successo.
    E infatti, – afferma – il reato contestato venne dichiarato estinto. Poi all’alba di lunedì la tragedia. E’ caduto nuovamente nel contesto criminale dal quale sembra fosse uscito”. 
    Ora tutto il percorso di riabilitazione fatto si è interrotto con la grave accusa di omicidio volontario aggravato dalle modalità mafiose. LEGGI TUTTO

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    La commovente lettera del parroco: “Francesco Pio aiuta Napoli a sconvolgersi per la morte dei suoi ragazzi”

    “Non siamo sconvolti ma attoniti e addolorati perché la vita di Francesco Pio, un giovane della nostra comunità, i suoi progetti e i suoi sogni sono stati interrotti da una mano criminale”, lo dice in una nota il parroco don Enzo Cimarelli.“Non siamo sconvolti perché ci si sconvolge quando accade qualcosa che non ti aspetti, qualcosa di impensabile ma l’ondata di violenza e di morti di questi anni ci ha periodicamente abituati alle vita spezzate di tanti giovani della nostra città”.
    Don Enzo Cimarelli è il giovane parroco dell’antica chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Soccavo, nella zona della Croce di Piperno impegnato nel volontariato e nelle azioni di sostegno alle famiglie in difficoltà.
    “Non siamo sconvolti-spiega- ma straziati perché solidali allo strazio di una famiglia, di un gruppo di amici, di un intero quartiere che ha visto un ragazzo pieno di speranza non far mai più ritorno nella sua casa, nel suo quartiere, tra i suoi cari.
    Anche se il presunto assassino di Francesco Pio Maimone è stato arrestato dalla squadra mobile di Napoli nel giro di 24 ore: si tratta del 20enne Francesco Pio Valda, figlio di Ciro Valda, ras del clan Cuccaro ucciso nel  2013 a Barra, don Enzo Cimarelli parla di omertà e di assenza delle istituzioni.
    “Siamo stanchi dell’omertà e dell’assenza delle istituzioni”
    Non siamo sconvolti perché queste notizie cadenzano ormai gli anni e segnano tempi e dolori collettivi e per questo siamo stanchi: stanchi dell’assenza delle istituzioni, perse nelle loro burocrazie, conti, tavoli; stanchi dell’omertà di chi fa finta di nulla e dell’indifferenza di chi si gira dall’altra parte, stanchi dell’individualismo di tutti e dell’incapacità di far rete sul serio, fino in fondo, per il bene dei piccoli.
    Caro Francesco Pio, non siamo sconvolti da questo mare di dolore a cui ci siamo assuefatti ma siamo certi che dal cielo tu potrai sconvolgere i cuori induriti dal male, gli sguardi offuscati dagli interessi di parte, le menti prese da un’economia che non mette al centro i ragazzi e i giovani.
    “Francesco Pio aiuta Napoli a sconvolgersi per la morte dei suoi ragazzi, aiuta tutti noi a non abituarci a notizie come queste!”
    E siamo certi anche che la tua presenza luminosa sosterrà i tuoi genitori, familiari e amici in queso momento di buia sofferenza. E noi, tua comunità parrocchiale, ti facciamo una promessa: lavoreremo senza stancarci, notte e giorno, per continuare la nostra missione educativa, adoperandoci per una Napoli più giusta, equa, sicura, pacifica, una società in cui la morte di un bellissimo ragazzo come te non sia accolta come una cosa ormai normale ma sconvolgente. Francesco Pio aiuta Napoli a sconvolgersi per la morte dei suoi ragazzi, aiuta tutti noi a non abituarci a notizie come queste!” LEGGI TUTTO

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    Omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato un ragazzo di 20 anni

    E’ un giovanissimo, di soli 20 anni e della periferia di Napoli, il ragazzo che avrebbe ucciso Francesco Pio Maimone, il 18enne morto a Napoli ieri per una rissa.
    La sezione Omicidi della Squadra mobile di Napoli lo ha rintracciato nel pomeriggio di oggi e lo ha portato in Questura. Gli inquirenti e gli investigatori sarebbero arrivati a lui grazie alle testimonianze e alle telecamere di sorveglianza.
    Francesco Pio e’ morto da innocente per una rissa alla quale non ha neanche partecipato. Rissa scatenata per una bibita versata sulla scarpa del giovane che ha impugnato la pistola e sparato nel micchio.
    Le indagini della Squadra Mobile sono coordinate dai magistrati della VII sezione (Sicurezza Urbana) della Procura di Napoli.
    Com’è noto Francesco Pio è rimasto ferito a morte al culmine di un alterco scoppiato per futili motivi davanti a uno noto chiosco del lungomare che ha visto protagonisti persone che non conoscenva. L’unica sua colpa è stata trovarsi anche lui lì quando si è iniziato a sparare. LEGGI TUTTO

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    La mafia produceva droga col brand Messina Denaro e Riina 

    Il brand di Cosa nostra sulla droga: è la scoperta dei carabinieri di Marsala che hanno sequestrato 13 chili di panetti di hashish con le foto dei boss Matteo Messina Denaro e di Totò Riina.
    A trovare la sostanza stupefacente sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, coordinati dalla locale Procura, che hanno scoperto uno deposito all’ingrosso di droga e un laboratorio per il taglio ed il confezionamento delle dosi. Arrestato il 28enne che custodiva la sostanza stupefacente.
    Da giorni i militari controllavano un magazzino nella periferia di Marsala, fino a quando hanno fermato un incensurato del posto, di 28 anni che usciva dal locale a bordo sulla propria autovettura, trovandolo in possesso di 50 grammi di cocaina pura.
    Nel magazzino i militari dell’Arma hanno poi scoperto uno stock di stupefacenti di vario tipo, compresi anche panetti di hashish con le effigi di Salvatore Riina e Matteo Messina Denaro. I militari hanno complessivamente sequestrato 13 chili di hashish, 700 grammi di cocaina pura e 700 grammi di marijuana contenuta in diversi sacchetti di plastica.
    Trovata anche una macchina per il confezionamento sottovuoto, due bilancini elettronici e diverso materiale utile per il taglio della sostanza. Nella stessa serata, sono state effettuate altre perquisizioni in abitazioni ed autovetture nella disponibilità del giovane, trovando appunti e contabilità al vaglio dei carabinieri.
    La sostanza stupefacente sequestrata, secondo stime degli investigatori, avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per oltre 200.000 euro. Dopo la convalida dell’arresto il gip ha disposto per l’arrestato la custodia cautelare in carcere. LEGGI TUTTO