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    Napoli, sparatoria a Ponticelli: ferito 22enne

    In serata i Carabinieri del radiomobile di Napoli sono intervenuti nell’ospedale del Mare per una persona colpita da colpi d’arma da fuoco.
    Da una prima sommaria ricostruzione la vittima, un 22enne del posto, sarebbe stata colpita alla gamba destra da un colpo d’arma da fuoco in un tentativo di rapina finita male da parte di due individui in sella di uno scooter.
    I fatti sarebbero avvenuti in viale della Metamorfosi. Indagini tuttora in corso da parte dei Carabinieri di Ponticelli volte a ricostruire l’esatta dinamica della vicenda.
    Il ragazzo non è in pericolo di vita. I carabinieri stanno verificando la versione fornita dal ferito e stanno procedendo ad analizzare le frequentazioni del 22enne. LEGGI TUTTO

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    Agguato a Torre Annunziata, ferito 45enne

    Agguato nella tarda serata di ieri a Torre Annunziata, ferito uomo di 45 anni.
    L’episodio è avvenuto intorno alle 23.00 in via Torretta di Siena nei pressi del cimitero cittadino. Ad essere ferito Luigi Guarro, 44 anni, ritenuto continguo clan Gionta. L’uomo e’ stato colpito da proiettili al torace, gomito, ginocchio e nuca con precedenti penali. Da una prima ricostruzione si tratterebbe di una rapina finita male.
    Trasportato immediatamente al Pronto Soccorso di Castellammare, è fuori pericolo. Sul caso indagano i carabinieri: si indaga su più fronti, compresa la pista legata alla criminalità organizzata.
    I militari stanno verificando la versione fornita dal ferito. Si stanno analizzando i suoi rapporti, le sue frequentazioni. LEGGI TUTTO

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    Due minorenni di Marano accoltellati stanotte a Villaricca

    Questa notte i carabinieri della stazione di Villaricca sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’ospedale di Giugliano in Campania per due minorenni feriti.
    Si tratta di due 17enni maranesi, incensurati, entrambi verosimilmente feriti con un’arma da taglio.
    Per i due ragazzi feriti prognosi si 10 giorni
    Il primo è rimasto ferito alla coscia sinistra, la prognosi è di 10 giorni. L’altro alla coscia destra e all’avambraccio sinistro, identica la prognosi.
    Secondo una prima ricostruzione ancora tutta da verificare i due sarebbero stati colpiti da sconosciuti in Via Enrico Fermi, nel comune di Villaricca.
    Continuano le indagini per chiarire dinamica e matrice. I militari stanno cercando di capire se sia trattata di un’aggressione scaturita dalla solita e banale lite tra ragazzi durante i week end.
    Si stanno cercando immagini dalle telecamere private presenti nella zona e si stanno interrogando amici di Marano e titolari di attività commerciali ancora aperte all’ora dell’aggressione. LEGGI TUTTO

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    Tenta di uccidere la moglie con l’accetta: arrestato

    Arrestato dai carabinieri il 75enne di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, che mercoledì scorso ha preso a colpi di accetta la moglie, finita al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia dopo aver riportato ferite in varie parti del corpo: alla testa, al seno, a un occhio e al volto.
    L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato, arresto che è stato convalidato dal gip del tribunale di Caltanissetta Valentina Balbo. A contattare i carabinieri erano stati alcuni residenti dopo aver sentito le urla nell’abitazione dei due coniugi.
    Quando i militari dell’Arma sono arrivati hanno trovato la figlia della coppia che ha spiegato quanto era appena accaduto e che la madre era già stata soccorsa dal 118.
    L’uomo, che era ancora in casa, ha subito ammesso le sue responsabilità consegnando l’accetta ancora intrisa di sangue. Tracce di sangue sono state trovate anche in bagno e nella doccia.
    La donna, che aveva perso moltissimo sangue, è stata curata ed è rimasta in osservazione in prognosi riservata. Soltanto l’intervento dei vicini che hanno dato l’allarme ha evitato il peggio. A quanto pare i due avevano deciso di separarsi ma in casa era rimasto un clima teso. LEGGI TUTTO

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    Latitante arrestato dai carabinieri a Pomigliano

    Nicola Ianuale, 32enne già noto alle forze dell’ordine è stato catturato a Pomigliano dai militari della sezione operativa della compagnia di Castello di Cisterna.
    L’uomo era latitante dallo scorso 5 settembre e destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Nola per reati di droga. Un provvedimento emesso in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico alla quale Ianuale era sottoposto e da cui il 32enne era evaso lo scorso 18 agosto, giorno in cui se ne erano perse le tracce.
    I Carabinieri di Castello di Cisterna però non hanno mai interrotto le indagini e, sempre attenti a monitorare e setacciare non solo le strade ma anche il web, hanno rintracciato il 32enne ieri sera verso le 22.30.
    Era da solo in strada nei pressi un locale di via Terracciano a Pomigliano d’Arco e quando si è visto accerchiato dai carabinieri della sezione operativa per Ianuale non c’era nessuna via di fuga, inutile opporre resistenza. Al momento della cattura l’uomo è stato trovato in possesso di poco più di 13 grammi di marijuana poi sequestrata.
    L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Poggioreale a disposizione dell’Autorità giudiziaria. LEGGI TUTTO

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    Battipaglia, estorsioni agli imprenditori anche in ‘appalto’, 4 arresti

    Estorsioni commesse in proprio o in ‘appalto’ per un altro creditore, aggravate dal metodo mafioso.
    Quattro uomini, di cui due fratelli, sono stati raggiunti questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare emessa del gip di Salerno su richiesta della Procura guidata da Giuseppe Borrelli.
    I carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno eseguito le misure – due in carcere e due domiciliari – nei confronti rispettivamente di Vito De Feo e Carmine Imbimbo e di Vito e Franco Falcone.
    I primi due sarebbero responsabili secondo i magistrati di aver minacciato una coppia per ottenere 550 euro dovuti a un altro creditore e un imprenditore per farsi consegnare del denaro con l’aggravante del metodo mafioso.
    Il solo Vito de Feo deve rispondere delle minacce al titolare di una concessionaria da cui ha ottenuto il pagamento di 15mila euro per conto di una terza persona.
    Infine i due fratelli sono accusati di minacce nei confronti di un proprio debitore da cui hanno ottenuto un’auto e la sottoscrizione di 43 cambiali del valore di 1000 euro l’una e una carta Bancoposta da cui prelevavano le somme accreditate mensilmente dalla vittima oltre al recupero di un debito di gioco da 20mila euro nei confronti di un uomo e i suoi genitori. LEGGI TUTTO

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    Ercolano, 28enne ferito a colpi di pistola dopo una lite

    Un 28enne è stato ferito a colpi di arma da fuoco durante una lite questa mattina a Ercolano.
    Il 28enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato portato all’ospedale Maresca di Torre del Greco, dal quale è stato dimesso. A ferirlo sarebbe stato un 40enne, l’uomo con il quale ha avuto una lite nata per cause in corso di accertamento, anche lui già noto alle forze dell’ordine e che si trova in commissariato dove viene ascoltato.
    La posizione di entrambi è al vaglio. Sul luogo del ferimento, via Mare, sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Torre del Greco e la Polizia.
    Da una prima sommaria ricostruzione pare che due uomini, per cause in corso di accertamento, avrebbero litigato. LEGGI TUTTO

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    Caserta, rapine uffici postali: preso terzo della banda

    Caserta.Erano diventato il terrore dei dipendenti degli uffici postali della provincia di Caserta. Tre colpi in rapida successione.
    A Castel Volturno, in provincia di Caserta, è stato sottoposto ieri a fermo un 23enne del posto con l’accusa di tentata rapina in concorso in merito ai furti agli uffici postali del 23 gennaio e del 7 febbraio.
    Il giovane è inoltre ritenuto responsabile della rapina effettuata il 25 gennaio scorso presso gli uffici postali di Caserta e Villa Literno.
    Il 10 marzo i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caserta e la Squadra Mobile della Questura, avevano fermato altre due persone per le stesse rapine.
    L’uomo è stato portato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. LEGGI TUTTO

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    Napoli, ucciso durante la festa dei Mondiali di calcio del 2006: arrestati i fratelli Torino

    Napoli. Nel 2006 la nazionale italiane vince i mondiali. Durante i festeggiamenti uomo urta per sbaglio un ragazzino con una bandiera, viene ucciso poco dopo. Carabinieri eseguono 2 misure, in manette i fratelli Torino.
    Questa mattina infatti i carabinieri della Compagnia di Napoli Vomero hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia a carico di 2 persone.
    Si tratta di Luigi Torino e Nicola Torino, 45 e 43 anni, il secondo già detenuto per altra causa, ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio di Michele Coscia, commesso con l’aggravante del metodo mafioso il 9 luglio del 2006.
    Dalle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è emerso che Coscia, sventolando una bandiera avrebbe urtato per errore il fratello allora minorenne di Luigi e Nicola.
    Questi ultimi, perciò, avrebbero raggiunto e ucciso la vittima in presenza di molte altre persone, due delle quali rimasero accidentalmente ferite due. LEGGI TUTTO

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    Sant’Antimo: un 16enne con il coltello, un altro alla guida di un’auto. Due minorenni denunciati

    Non si fermano i controlli dei Carabinieri nella provincia a nord di Napoli. In campo i militari della compagnia di Giugliano in Campania, lo scenario è Sant’Antimo. Presidiate le strade ritenute più sensibili, particolare attenzione in Via Solimena, recente teatro di un agguato.
    Arrestato per furto un 22enne di origini casertane. E’ stato sorpreso all’interno di uno shop h24 mentre scassinava alcuni distributori automatici. E’ ora in attesa di giudizio
    Due i giovanissimi denunciati, entrambi 16enni. Il primo portava in tasca un coltello a serramanico. Dovrà rispondere di porto di armi.
    Guida senza patente il reato contestato all’altro minore. E’ stato sorpreso alla guida di una Lancia Y presa a noleggio. Non era la prima volta, già in passato era stato sanzionato per la stessa violazione.
    Durante il servizio sono state identificate 56 persone, passati al setaccio 34 veicoli. La metà di questi scoperti da assicurazione. I controlli continueranno anche nei prossimi giorni. LEGGI TUTTO

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    16 chilogrammi di cocaina nascosti nel box della parrocchia: arrestati due fratelli

    Singolare ritrovamento di un ingente quantitativo di cocaina da parte dei carabinieri della Compagnia di Monza, coordinati dalle procure di Monza e Busto Arsizio.I militari infatti tra Seveso e l’aeroporto di Malpensa, hanno sequestrato 16 kg di cocaina, 800 grammi di hashish e arrestato due fratelli di origini albanese di 43 e 47 anni, ritenuti di essere i detentori e custodi dello stupefacente.
    Il blitz è scattato all’alba quando i militari, monitorando tramite telecamere i movimenti degli indagati, hanno visto uno dei due fratelli uscire di casa con un grosso zaino che, una volta caricato sull’ auto, e’ stato portato presso un terreno di proprietà di una parrocchia del Comune di Seveso, e nascosto in un box agricolo sotto chiave.
    Una circostanza che ha insospettito i militari, considerando che l’uomo risulta estraneo a qualsiasi iniziativa della comunità parrocchiale. I carabinieri hanno così ricostruito il tragitto effettuato individuando il box: una volta entrati, all’interno del borsone lasciato poco prima sono stati trovati 7 kg di cocaina, 542 grammi di hashish e 21.400 euro in contanti.
    Il giorno dopo, l’indagato, ritornato sul posto e realizzato di essere stato scoperto, ha tentato la fuga prendendo il primo volo di sola andata per l’Albania. I carabinieri sono riusciti però a rintracciarlo presso lo scalo di Malpensa, dove aveva superato il check-in ed era già a bordo dell’aereo in pista, dal quale in collaborazione con la Polaria, è stato fatto scendere.
    Accompagnato a terra, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e portato presso il carcere di Busto Arsizio a disposizione della Procura. Le operazioni sono proseguite con la perquisizione domiciliare a carico del fermato, consentendo di recuperare altri 280 grammi di hashish nascosti in cantina.
    Le ricerche sono state estese anche alla residenza del fratello, anche questa a Seveso, il quale, all’interno del garage, aveva altri 9 kg di cocaina in una cassaforte interrata nel pavimento e sulla quale erano stati piazzati degli armadi per occultarla. Al termine delle operazioni anche il fratello è stato arrestato in flagranza di reato e trasferito presso l’istituto penitenziario di Monza a disposizione della Procura di Monza.
    La droga sequestrata per un valore di 1,5 milioni di euro
    Si stima che il quantitativo sequestrato, verosimilmente destinato alle piazze di spaccio di Monza della Brianza, una volta immesso nel mercato avrebbe fatturato oltre 1.500.000 euro. Lo stupefacente sarà inviato presso i laboratori dell’Arma per le analisi qualitative. LEGGI TUTTO

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    Il clan Moccia nel business degli oli esausti: 8 arresti

    Questa mattina, militari del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Ancona, in collaborazione con il Gruppo Tutela Ambiente di Roma e Napoli, hanno eseguito otto misure cautelari non custodiali, emesse dal GIP del Tribunale di Ancona, nei confronti di otto soggetti coinvolti nel reato di attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, inerente il recupero degli oli vegetali esausti.La complessa attività investigativa è diretta dalle Direzioni distrettuali antimafia di Ancona e di Napoli, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.L’indagine è volta a contrastare un importante fenomeno criminale che, con l’aggravante di agevolare associazioni criminali camorristiche, era dedito al traffico illecito di oli esausti trattati illecitamente, con gravi implicazioni di impatto ambientale per la gestione abusiva di ingenti quantità di rifiuti.
    E’ stata riconosciuta la gravità indiziaria con riferimento alla posizione di otto soggetti dimoranti in più parti del territorio nazionale: D.S. F. Napoli ’71, S.D. Napoli ’73, P.G. Mesagne (BR) ’94, M.P. Acerra (NA) ’79, T.G. Afragola (NA) ’71, C.P. Casoria (NA) ’74, D.F. Villa Literno (CE) ’79, B.M. Bologna ’63.
    L’attività illecita è consistita anche nella perpetrazione di furti aggravati di oli vegetali esausti, classificati come rifiuto liquido non pericoloso, di elevato valore commerciale per gli incentivi collegati alla produzione finale di biocarburante.
    L’investigazione è stata condotta per quasi due anni, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, durante i quali, dall’iniziale riscontro di numerosi furti aggravati di olio vegetale esausto, raccolto in appositi contenitori dislocati nelle vie urbane di vari comuni siti nel territorio marchigiano, è stato possibile individuare un’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, facente capo a una pluralità di soggetti, alcuni dei quali già gravati da precedenti penali per le medesime violazioni di natura ambientali e di gestione dell’attività illecita di rifiuti, nonché di criminalità organizzata, dotati di mezzi e stabilimenti.
    L’attività criminale, riconducibile a ditte dislocate tra la regione Marche (per lo più fascia litoranea sud, Grottammare, e inizio della fascia abruzzese, Martinsicuro) e la regione Campania (Afragola, Casoria e Napoli), effettuava operazioni di raccolta illecita di olio vegetale esausto presso i contenitori di raccolta posti nelle vie urbane delle città, danneggiandoli, oppure presso sedi commerciali, senza le previste autorizzazioni.
    L’olio trafugato, successivamente, veniva illecitamente stoccato presso lo stabilimento sito a Grottammare (AP) e poi trasportato presso altre ditte fuori regione, in assenza della prevista documentazione (Formulari di Identificazione Rifiuti) determinando, così, una totale assenza di tracciabilità del rifiuto.
    Dalla disamina delle visure camerali e dall’analisi della documentazione acquisita, è emerso che le ditte coinvolte site in Campania (Fargeco s.r.l., Biofaroil s.r.l. e Soloil Italia s.r.l), oltre ad operare nel medesimo settore commerciale, avevano un legame strutturato e solido, in quanto i rispettivi amministratori erano legati tra loro da legami di parentela, condividevano le stesse sedi e utilizzavano vicendevolmente mezzi e dipendenti.
    Rilevante è il legame che è emerso con la criminalità organizzata, essendo i reati in contestazione aggravati ai sensi dell’art. 416 bis.1. c.p. dalla finalità di agevolare il sodalizio camorristico denominato clan Moccia, attraverso l’intestazione delle compagini sociali e anche mediante il ritorno di ingenti illeciti profitti, conseguiti dalle aziende coinvolte.
    Le indagini protratte nel tempo hanno permesso di acquisire elementi utili a ricostruire il modus operandi dell’attività delittuosa e di cogliere l’essenza del fenomeno criminale.
    L’olio vegetale esausto è classificato come rifiuto speciale liquido non pericoloso (codice E.E.R. 20.01.25) e, pertanto, soggiace alla normativa di settore, la cui gestione di raccolta, trasporto e recupero deve esser curata da soggetti appositamente autorizzati; infatti, se smaltito in maniera non corretta, può rappresentare un pericolo per le matrici ambientali, al contrario, se trattato correttamente, esso può acquisire un elevato valore commerciale, in particolare, per la produzione di biodiesel.
    Pertanto, considerato il valore che assume il rifiuto una volta trattato, il sodalizio poneva in essere condotte volte a creare una concorrenza sleale con gli operatori del settore nell’area marchigiana, attraverso sabotaggi di contenitori, furti, danneggiamenti o raccolta di olio a clienti non contrattualizzati, senza trascurare altre condotte intimidatorie.
    Dalla disamina delle informazioni acquisite nel corso delle indagini, è emerso che gli stabilimenti siti nella regione Campania, dove l’olio veniva trasportato, erano privi di autorizzazioni, con strutture sottodimensionate per le operazioni che avrebbero dovuto realizzare e non atte al trattamento adeguato dell’olio, per la sua cessazione della qualifica di rifiuto, venendosi così ad alimentare una seconda filiera di traffico illecito di rifiuti. LEGGI TUTTO