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Arzano, il pentito Pasquale Cristiano fa i nomi di killer e mandanti del clan
Arzano.Tremano killer e affiliati del clan della 167: il neo collaboratore Pasquale Cristiano svela il nome dei killer di Raffele Russo ucciso all’esterno del penitenziario di Secondigliano il 27 ottobre del 2017, e del cugino Salvatore Petrillo.Nei verbali dell’interrogatorio dell’8 giugno 2022, Pasquale Cristiano parla di Raffaele Alterio ( detenuto per estorsione): “È entrato su raccomandazione del fratello e inizialmente lo abbiamo affiancato a Russo Domenico, o mossut, nelle attività di estorsione a partire dalla metà del 2016, Anche lui camminava armato con armi del clan. Ha preso parte all’omicidio Cartolandia (Raffaele Russo ex Moccia ndr ) del quale riferirò nel dettaglio”.“Dopo il mio arresto del 2018 io volevo che lui sì occupasse di estorsioni e Monfregolo Mariano di droga. Così non è stato perché Monfregolo Giuseppe voleva che il fratello fosse coinvolto in tutte le attività illecite. Per me Monfregolo Mariano però era più capace nel settore della droga. Il settore delle estorsioni era più semplice perché avevamo la “lista” e bisognava solo raccogliere i soldi. La mia intenzione era quella di non far rischiare a Giuseppe. Ha gestito la piazza di spaccio con il fratello Gennaro della quale ho già parlato”. Parlando poi dell’affiliato Mario D’Aria, Cristiano ribadisce che: “D’Aria Mario, detto marettiello. Era già presente nel 2014, si occupava di vendere droga per Mariano. Poi sono stati arrestati ed è stato ai domiciliari. Quando io ero in carcere è uscito ed è diventato uomo di fiducia di Monfregolo Mariano, gestendo il clan con lui. Dopo la mia scarcerazione mi è venuto a salutare, ribadendo la fedeltà alla famiglia. Anche lui camminava armato ed ha partecipato a tante stese e all’agguato a o sceriff, Alterio Raffaele, e so che ha avuto anche un ruolo nell’omicidio di mio cugino del quale riferirò. Anche lui si è allontanato con iMonfregolo. Voglio aggiungere che si occupava anche della piazza di spaccio di Abate Davide, occupandosi di rifornirla su disposizione di Mariano. Nel periodo della guerra tra Arzano, Frattamaggiore e Frattaminore è stato spesso presente a casa di Landolfo Pasquale, detto o o’ scognato o O’coccodrillo e ha partecipato a diverse azioni e stese, Anche di questo riferirò nel dettaglio”.Ma Pasquale Cristiano parla anche del clamoroso agguato in via Pecchia in avvenuto un circolo ricreativo in cui rimasero feriti Antonio Alterio (fratello di Raffele) e Daniele La Peruta. “Quando sono stati feriti Alterio Antonio e La Peruta, alla fine di marzo, io ero detenuto. Che io sappia gli autori sono stati Luigi o sicc (Luigi Piscopo ndr), Liguori Raffale e mio cognato, Mormile Vincenzo. Me lo hanno raccontato loro quando sono uscito”. Cristiano, nei lunghi interrogatori svela anche l’organigramma del clan. “Riguardo ai fatti contestatimi cui alla predetta O.C.C. e voglio specificare di aver fatto parte dell’associazione di cui all’art. 416 bis c.p. (clan della 167 di Arzano) dal 2014, i veri capi sono Renato Napoleone, Francesco Paolo Russo e Angelo Gambino (libero). Ne faccio parte dai tempi degli omicidi Casone e Ferrante ( di cui Pietro Cristiano, padre di Pasquale ha già svelato i nomi). Dopo gli arresti dei tre ho assunto la responsabilità della gestione in loro assenza, ne eravamo reggenti io e Giuseppe Monfregolo. Ciò è stato fino al mio arresto nel 2018. Nel 2020 sono stato scarcerato, in quel momento Mariano Monfregolo era a capo del clan. Quando sono uscito ero diventato scomodo per Mariano e per il resto dell ’organizzazione. E nell’ Interrogatorio dell’8 .6.2022: Quanto all’operatività ed all’organigramma del clan della 167 di Arzano dal 2014 ed ai rapporti con Napoleone, Russo e Gambino e gli Amato-Pagano, i tre erano i veri capi e fondatori del clan, poi c ‘eravamo io e Giuseppe Monfregolo, confermo queste dichiarazioni”.Ciro Espedito LEGGI TUTTO
Terremoto a Casamicciola del 2017: archiviazione per la morte di Carmela Balestrieri
La Procura di Napoli ha chiesto e ottenuto dal Gip l’archiviazione per la morte di Carmela Balestrieri.
La donna fu uccisa dal crollo dei blocchi di tufo precipitati dal timpano della chiesa di Santa Maria dei Suffragi quando, il 21 agosto 2017, un terremoto colpì l’isola d’Ischia, e in particolare il comune di Casamicciola. Lo rende noto il “Fatto Quotidiano”.
Lo scorso novembre il Tribunale di Napoli ha dichiarato prescritti i reati contestati per la morte di una quindicenne, deceduta nell’alluvione che nel novembre 2009 colpì Casamicciola.
L’indagine degli inquirenti partenopei in relazione alla morte della signora Balestrieri ha stabilito che non è stato possibile rinvenire la concessione dei lavori di ristrutturazione della chiesa, avviati nei primissimi anni ’70 dopo l’incendio del 1969 “che ne distrusse la copertura e ne danneggiò le strutture portanti verticali”, come si legge nelle tre pagine della richiesta di archiviazione dei pm.
Cinquantanove anni, attivissima neo catecumenale, l’unica vittima ischitana del sisma era appena arrivata con la sua auto davanti alla piccola chiesa di Santa Maria del Suffragio.Aveva fatto scendere il marito Antonio Cutaneo, artigiano appassionato di presepi, aveva percorso altri pochi metri per parcheggiare. Chiuso lo sportello fu travolta.
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Femminicidio nel Salento, confermato l’ergastolo per Salvatore Carfora di Torre Annunziata
Femminicidio nel Salento: i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Lecce hanno confermato la condanna all’ergastolo per Salvatore Carfora.
Il 39enne di Torre Annunziata il primo febbraio 2021 uccise la sua ex fidanzata Sonia Di Maggio, di 29 anni, di Rimini. La accoltellò per strada a Specchia Gallone, frazione di Minervino nella provincia di Bat (Barletta Andria Trani).
I giudici hanno annullato l’isolamento diurno per un anno disposto dai giudici della Corte d’Assise in primo grado.
La giovane si era trasferita in Salento per iniziare una nuova relazione. Carfora arrivato da Napoli, la sorprese per strada mentre passeggiava col nuovo compagno.
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Scese dall’autobus e la uccise sotto gli occhi dell’uomo con 31 coltellate inferte al capo, al collo e al volto. L’omicidio era stato preannunciato da una serie di messaggi minacciosi nei quali Carfora intimava ai due di interrompere la loro relazione. LEGGI TUTTOIncendio della Loas, processo per tre
Fonte: https://www.h24notizie.com/sezioni/cronaca-giudiziaria/feed/ LEGGI TUTTO
Ex Pro Infantia, si ridimensiona il processo
Fonte: https://www.h24notizie.com/sezioni/cronaca-giudiziaria/feed/ LEGGI TUTTO