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    Stalking all’ex compagna, divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico per un 40enne

    Sabato, a Santi Cosma e Damiano, i carabinieri della Stazione locale hanno dato esecuzione a un provvedimento di divieto di avvicinamento alla persona offesa con annessa applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un uomo di 40 anni, residente in paese. Secondo le ricostruzioni, spiega il Comando provinciale dell’Arma, si era reso “responsabile da diverso […] LEGGI TUTTO

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    Badante serial killer, due anziani uccisi in provincia di Latina

    Nel corso della mattinata di venerdì, i carabinieri della Stazione di Latina e del Nor della Compagnia di Latina si sono recati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. A seguito di ulteriori sviluppi investigativi e riscontri alle dichiarazioni rese dall’indagato, i militari dell’Arma hanno notificato un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del […] LEGGI TUTTO

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    Bonus edilizi, truffa da quasi 80 milioni di euro: arresti nel Sud pontino

    Dalla mattinata odierna, finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno dato avvio ad una vasta operazione di polizia in varie località del sud pontino e, in contemporanea, nella provincia di Salerno. L’attività viene svolta nell’ambito di un’indagine condotta dalle Fiamme Gialle di Formia, che […] LEGGI TUTTO

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    Duplice omicidio di Cisterna, il Comune delibera la costituzione di parte civile

    La Giunta del sindaco Valentino Mantini ha deliberato la costituzione di parte civile del Comune di Cisterna di Latina nel procedimento a carico del finanziere Christian Sodano, l’assassino di Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato, uccise il 13 febbraio scorso. A rappresentare la comunità di Cisterna sarà l’avvocato Nicodemo Gentile, da sempre al fianco delle famiglie […] LEGGI TUTTO

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    Nessun carcere vuole il detenuto cannibale di Poggioreale

    Le autorità giudiziarie hanno disposto il trasferimento immediato del detenuto cannibale del carcere di Poggioreale in una struttura psichiatrica.PUBBLICITA

    Il detenuto maliano l’altro giorno ha dato prova di una violenza inaudita, compiendo un atto di cannibalismo ai danni di un compagno di cella. L’uomo, dopo aver tramortito la vittima, le ha tranciato un dito con i denti e l’ha ingoiato.
    Punti Chiave ArticoloMa la realtà si è scontrata con la cruda verità: in Campania, come in molte altre regioni italiane, i posti letto nelle strutture specializzate per detenuti con disturbi mentali sono pressoché inesistenti. Il risultato è che il detenuto cannibale, anziché essere sottoposto a una terapia adeguata, rimane recluso in un carcere già sovraffollato e in condizioni igienico-sanitarie precarie. A denunciare la gravità della situazione è il sindacato Uspp, che da tempo segnala l’emergenza psichiatrica nelle carceri italiane. “È inaccettabile che agenti penitenziari siano costretti a convivere quotidianamente con detenuti affetti da gravi disturbi mentali, senza gli strumenti e le competenze necessarie per gestirli”, tuona il segretario campano del sindacato.
    “Le Rems, che dovevano rappresentare una soluzione, si sono rivelate un fallimento. La chiusura degli Opg ha lasciato un vuoto incolmabile, e i detenuti psichiatrici sono finiti per intasare le carceri, aggravando un problema già esistente”. L’episodio di Poggioreale è solo la punta dell’iceberg In tutta Italia si moltiplicano i casi di violenza e autolesionismo tra i detenuti con disturbi mentali. La carenza di personale specializzato, la mancanza di programmi terapeutici adeguati e il sovraffollamento delle carceri creano un cocktail esplosivo, con conseguenze drammatiche per i detenuti stessi e per gli operatori penitenziari. È urgente che il Governo e le Regioni intervengano con urgenza per affrontare questa emergenza. Sono necessarie nuove risorse per aumentare i posti letto nelle strutture psichiatriche, per formare il personale e per implementare programmi terapeutici efficaci. Solo così si potrà garantire la sicurezza all’interno delle carceri e tutelare i diritti dei detenuti più fragili. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli: sequestrate 7 bici elettriche truccate

    Blitz dei Carabinieri a Napoli: mano pesante sulla movida e non solo.PUBBLICITA

    In una notte di controlli straordinari, i Carabinieri hanno messo a ferro e fuoco il centro storico di Napoli, colpendo al cuore della movida cittadina e non solo.
    Punti Chiave ArticoloL’operazione, finalizzata a ripristinare l’ordine pubblico e garantire la sicurezza dei cittadini, ha portato a un bilancio decisamente positivo. Sei locali sanzionati e oltre 14.500 euro di multe: questo il pesante conto presentato ai gestori che non rispettavano le norme igienico-sanitarie. Ma le sorprese non finiscono qui. Numerosi alimenti e bevande, privi delle necessarie certificazioni di tracciabilità, sono stati sequestrati. Un 31enne è stato denunciato per porto abusivo di armi, trovato in possesso di un coltello a serramanico.
    Anche i parcheggiatori abusivi non sono passati inosservati, con un individuo sanzionato per aver richiesto denaro agli automobilisti. I giovani al volante sono stati i protagonisti negativi della serata: quattro sono stati denunciati per guida senza patente e tre per uso di sostanze stupefacenti. Un fenomeno allarmante, che sottolinea la necessità di intensificare i controlli. Nemmeno le bici elettriche sono sfuggite ai controlli Ben sette sono state sequestrate poiché dotate di un sistema di accelerazione vietato. E i motociclisti? Multati a decine per infrazioni di ogni tipo, dalla guida senza casco al transito in zone pedonali. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, torna in carcere Gennaro Musella nipote di Maria Licciardi

    Napoli. E’ tornato in carcere Gennaro Musella, il nipote della donna boss Maria Licciardi è passato dagli arresti domiciliari alla cella.PUBBLICITA

    E stato rinchiuso nel penitenziario di Secondigliano per aver violato le condizioni degli arresti domiciliari. Deve scontare una pena di quattro anni di reclusione, confermata in appello, per un duplice tentato omicidio.
    Punti Chiave ArticoloAssistito dall’avvocato napoletano Rosario Arienzo, Musella ha beneficiato del rito abbreviato, e quindi uno sconto di pena, risarcendo le vittime e ammettendo le proprie colpe. Ha chiesto perdono, seguendo uno schema già visto tra il primo e il secondo grado di giudizio, ottenendo una sentenza meno severa rispetto a quanto richiesto dall’accusa. Condanna definitiva per duplice tentato omicidio Da casa al carcere, dove completerà di scontare la pena definitiva, Musella è stato condannato a quattro anni per duplice tentato omicidio. E’ stato trasferito dal regime degli arresti domiciliari al carcere per aver violato le regole imposte. Questa violazione, simile a un’evasione, ha portato all’inasprimento delle misure cautelari.
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