More stories

  • in

    Castellammare, testa di maiale in strada a Privati

    Macabro ritrovamento questa mattina nel quartiere di Privati nella zona alta di Castellammare.
    È stata rinvenuta una testa mozzata di maiale con un biglietto con due iniziali sopra. La testa di maiale si trovava al centro strada e in bella vista. Alcuni passanti hanno avvertito la polizia che è arrivata sul posto insieme con gli uomini della sezione scientifica.
    Gli agenti hanno effettuato tutti i rilievi e hanno “liberato” la strada. Immediate sono partite le indagini volte ad individuare il destinatario e naturalmente anche il mittente.
    La polizia ritiene che si tratta di un chiaro messaggio di stampo camorristico visto che il quartiere di Privati che si trova subito dopo Scanzano roccaforte del clan D’Alessandro di Castellammare.
     Ciro Serrapica LEGGI TUTTO

  • in

    Castellammare, nessun patto coi D’Alessandro: assolti gli imprenditori Cesarano delle pompe funebri

    Castellammare di Stabia. Patto con i clan D’Alessandro e Cesarano e reimpiego di proventi illeciti: tutti assolti gli imprenditori delle pompe funebri Cesarano srl.E’ quanto stabilito oggi dai giudici del tribunale di Torre Annunziata nel processo a carico dei sei imputati eccellenti finiti sotto inchiesta in un’indagine della Dda di Napoli che a quattro anni dalle prime avvisaglie e dalla notifica di ordinanza cautelari personali si è risolta con un’assoluzione piena per tutti gli imprenditori coinvolti.
    A processo con pesantissime accuse c’erano Alfonso Cesarano 64 anni, definito il re delle pompe funebri in provincia di Napoli e Salerno i cugini Saturno e Alfonso Cesarano 65 anni, il fratello Giulio 62 anni, il nipote Catello, 34 anni, e Michele Cioffi, 48 anni.
    Stamane i giudici oplontini – presidente Francesco Todisco, a latere Emanuela Cozzicorto e Carmela De Simone, hanno dovuto prendere atto – così come sottolineato nelle arringhe difensive degli avvocati dell’insussistenza delle accuse.
    Assoluzione perché ‘il fatto non sussiste’ per i capi di imputazione relativi all’intestazione fittizia delle quote della società per aggirare le misure di natura patrimoniale e il sequestro dei beni disposto dalla magistratura nel corso delle indagini.
    I giudici contestualmente alla sentenza di assoluzione hanno disposto il dissequestro delle quote societarie dell’Impresa funebre Cesarano srl e dell’intero patrimonio sottoposto a sequestro per un valore di circa sette milioni di euro.
    Tutti gli indagati nel corso delle indagini avevano avuto pesanti ripercussioni giudiziarie in particolare Alfonso Cesarano, classe 58, ritenuto a capo dell’impresa di famiglia e anche colui che con il suo operato avrebbe reimpiegato soldi di provenienza illecita agevolando i clan. Alfonso Cesarano, infatti, era finito in carcere su richiesta della Dda.
    A quattro anni dall’inizio dell’inchiesta e dopo un articolatissimo processo dibattimentale oggi è stata emessa la sentenza di primo grado. Nel corso del dibattimento l’accusa è stata rappresentata dal pm della Dda Giuseppe Cimmarota. A contestare le gravi ipotesi di reato gli avvocati difensori degli imputati: Claudio Botti, Paolo Trofino, Gennaro Somma, Marco longobardi, Bruno La Rosa, Agostino Allegro e l’avvocato Marrandino. LEGGI TUTTO

  • in

    Castellammare, pistolero per amore: ai domiciliari 22enne

    Svolta nelle indagini per il ferimento di una ragazza innocente avvenuto nel maggio scorso in piazza Giovanni XXIII-Nella mattinata odierna, infatti, personale della Squadra Investigativa del Commissariato P.S. di Castellammare di Stabia, in esecuzione di un’ordinanza cautelare personale applicativa della misura coercitiva degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica, ha proceduto all’arresto di un giovane incensurato, di anni 22, gravemente indiziato dei reati di detenzione e porto illegali di una pistola.
    Le indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica ed espletate dalla Squadra Investigativa del Commissariato P.S. di Castellammare di Stabia, traevano origine dal ferimento, a colpi di arma da fuoco, di una ragazza ferma in strada, mentre attendeva il fidanzato, in Piazza Giovanni XXIII a Castellammare di Stabia la sera del 27maggio del 2022.
    Nel corso delle indagini, si aveva modo di accertare che la ragazza era stata vittima innocente di una sparatoria, ferita per caso, per il solo fatto di trovarsi sul luogo teatro dei fatti.
     Il pistolero per amore cercava un ragazzo e fece fuoco sulla folla
    Si accertava, infatti, che il soggetto ritenuto responsabile della sparatoria, verosimilmente per motivi di gelosia, determinati da un presunto tradimento dello stesso ad opera della sua fidanzata, si era armato di una pistola e si era posto alla ricerca del rivale in amore.
    Nel corso della sua ricerca, egli aveva incontrato un amico del rivale, con il quale aveva avuto una discussione determinata dal rifiuto di questi di rivelargli il luogo ove si trovava il rivale, all’esito della quale l’autore della sparatoria aveva esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dello stesso, i quali, oltre a colpire quest’ultimo, ferendolo di striscio ad un piede, avevano colpito anche una ragazza, estranea ai fatti, cagionandole la frattura della tibia, giudicata guaribile in 30 giorni.
    Avuto riguardo alla estrema, inaudita, gravità della condotta posta in essere dall’autore della sparatoria, il quale non aveva esitato ad esplodere molteplici colpi di pistola, in una piazza affollata da persone, nei confronti dell’amico del suo rivale in amore, solo perché questi si era rifiutato di dirgli dove si trovava la vittima designata.
    Accettando così il rischio di colpire i passanti innocenti, come poi effettivamente avvenuto, questo Ufficio aveva chiesto l’applicazione della più grave misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
    Il giudice, pur condividendo la sussistenza della gravità indiziaria, ha ritenuto idonea a tutelare le esigenze cautelari la meno grave misura degli arresti domiciliari.
    All’esito delle formalità di rito, in ottemperanza al dispositivo cautelare, l’indagato, il qualerisponde anche del reato di lesioni personali aggravate, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. LEGGI TUTTO

  • in

    A Castellammare pestato con bastoni per la relazione con la moglie di un pregiudicato: 3 fermi

    Castellammare. Era stato attirato in una trappola da persone conoscenti e poi portato in un luogo isolato e pestato con bastoni e calci e pugni riportando numerose ferito.Secondo chi lo aveva fatto doveva essere punito per una presunta relazione con la moglie di un pregiudicato. Stamane a due anni di distanza, personale della Sezione di P.G. — Aliquota Polizia di Stato di questa Procura della Repubblica e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castellammare di Stabia ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare personale applicativa delle misure coercitive degli arresti domiciliari e del divieto di dimora, emessa dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura nei confronti di tre soggetti.
    Sono tutti gravemente indiziati dei reati di sequestro di persona e di lesioni personali aggravate, commessi, in concorso tra loro e con una quarta persona allo stato non identificata, nella città stabiese in danno di altro soggetto.
    Le indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica ed espletate dalla Sezione di Polizia Giudiziaria e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castellammare di Stabia, traevano origine dalla denuncia sporta da un uomo che riferiva di aver subito l’incendio della propria autovettura nonché dell’autovettura aziendale a lui in uso.
    Nel corso delle indagini si accertava che in precedenza, nel maggio 2021, la vittima era stata prelevata da due suoi conoscenti presso la sua abitazione, i quali, dopo averla invitata a salire in auto, adducendo di dover chiarire una presunta controversia personale, le avevano impedito con la forza di scendere dall’autovettura e l’avevano condotta in un luogo isolato.
    A Castellammare pestato con bastoni ma anche incendio di due autovetture
    E li insieme ad altri due soggetti lì in attesa, di cui uno armato di bastone, l’avevano aggredita con calci e pugni, provocandole lesioni all’addome, al bacino, alla schiena ed agli arti inferiori e superiori, giudicate guaribili in tredici giorni.
    La vittima era riuscita a darsi alla fuga, raggiungendo la pubblica via, evitando peggiori conseguenze. Il motivo del “pestaggio” andrebbe ricercato in una presunta relazione tra la vittima e la moglie di uno degli aggressori.
    All’esito delle formalità di rito, in ottemperanza al dispositivo cautelare, uno degli indagati stato sottoposto agli arresti domiciliari mentre gli altri due sono stati sottoposti al divieto di dimora ne1 territorio della città metropolitana di Napoli. LEGGI TUTTO

  • in

    Da Napoli a Castellammare per rubare negli appartamenti: arrestati due fratelli

    Stamattina gli agenti del Commissariato di Torre del Greco, durante un servizio di contrasto ai reati predatori, nel transitare in via Cosenza a Castellammare di Stabia hanno notato un uomo parlare al telefono fuori uno stabile e, poco dopo, tre uomini uscire dallo stesso edificio con una borsa in mano.
    I quattro si sono allontanati rapidamente verso un’autovettura parcheggiata poco distante.I poliziotti li hanno raggiunti riuscendo a bloccare due di essi nell’auto parcheggiata.
    Gli altri due, invece, alla vista dei poliziotti, si sono dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
    Inoltre, gli agenti hanno trovato i due uomini in possesso di una borsa da donna contenente diversi monili in oro e 7 orologi nonché di alcuni arnesi atti allo scasso ed hanno, altresì, accertato che avevano rubato la borsa in un appartamento dello stabile da cui erano usciti poco prima.
     Arrestati due fratelli di Napoli, fuggiti invece due complici
    A.P. e P.P., di 57 e 59 anni, entrambi di Napoli con precedenti di polizia, sono stati arrestati per furto in abitazione. Infine, la refurtiva è stata restituita al proprietario. LEGGI TUTTO

  • in

    Castellammare, picchia la ex e il nuovo compagno: arrestato

    Castellammare. Picchia la ex moglie e il nuovo compagno con un bastone spedendoli in ospedale. i carabinieri hanno arrestato un 46enne.
    La triste, violenta e inaccettabile reazione di un uomo di 46 anni davanti alla nuova relazione sentimentale della ex moglie, ha portato all’emissione di una misura cautelare degli arresti domiciliari nei suoi confronti disposta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata ed eseguita dai carabinieri di Castellammare.
    Le violenze e le minacce sono iniziate nel dicembre scorso quando l’uomo ha cominciato ad inviare messaggi alla ex. poi in una occasione l’ha incontrata insieme con il nuovo compagno e la sua reazione è stata violentissima.
    Ha colpito la donna con una testata e poi ha picchiato l’uomo con un bastone causando ai due ferite tanto da dover ricorrere alle cure dei medici del pronti soccorso dell’ospedale San Leonardo.
    La conseguente denuncia della donna e del suo nuovo compagno hanno portato all’emissione dell’ordinanza cautelare di arresti domiciliari. E’ accusato di atti persecutori, lesioni personali aggravate e porto illegale di oggetti atti ad offendere. LEGGI TUTTO

  • in

    Castellammare, giovane dimesso dall’ospedale e morto: condannato il medico

    E’ stato condannato a dieci mesi di reclusione otre al pagamento di una provvisionale di 100mila euro il dottore Umberto Brancaccio medico in servizio al pronto soccorso dell’ospedale san Leonardo di Castellammare di Stabia. Il giudice monocratico Carmela De Simone del Tribunale di Torre Annunziata lo ha riconosciuto colpevole del delitto di omicidio colposo, perché, […] LEGGI TUTTO

  • in

    Barbara Pasetti confessa l’omicidio dello stabiese Gigi Bici

    Barbara Pasetti, fisioterapista di Calignano di Cura Carpignano, è detenuta in carcere dal 20 gennaio scorso. L’accusa è di omicidio nei confronti di Gigi Bici, il commerciante di biciclette originario di Castellammare di Stabia, trovato morto nel dicembre del 2021.Le accuse trovano conferma nella confessione della donna, comunicato dall’avviso di chiusura dell’inchiesta della procura nel carcere di Vigevano.
    Svolta nel caso di Luigi Criscuolo, conosciuto da tutti a Pavia come “Gigi Bici”, il venditore di biciclette di 60 anni trovato morto il 20 dicembre 2021. A confessare è Barbara Pasetti, la fisioterapista già accusata di omicidio, che dichiara di averlo ucciso dopo che le era stato chiesto del denaro dall’uomo. Restano le accuse di omicidio aggravato e tentata estorsione.
    Criscuolo era scomparso ed è stato ucciso l’8 novembre 2021 dalla 40enne con un colpo di pistola sparato alla tempia. L’arma del delitto era stata procurata dalla vittima stessa per Barbara, che lo aveva incaricato di uccidere il suo ex marito.
    L’uomo, però, aveva rifiutato. L’uomo è stato trovato morto solo un mese dopo, il 20 dicembre 2021. Fu proprio Pasetti a dare l’allarme del suo decesso, non prima di aver scattato delle foto al cadavere di Gigi Bici.
    La donna davanti al pm: “Voleva dei soldi”
    Secondo gli ultimi accertamenti della Procura, i fatti si sono svolti in modo repentino e sostanzialmente occasionale. L’ultima fase delle indagini, “è stata volta a cercare ulteriori elementi di riscontro dell’impianto accusatorio, che ha trovato integrale conferma nelle dichiarazioni rese da Pasetti nell’interrogatorio”.
    Secondo quanto dichiarato dalla donna, sarebbero state proprio le richieste di denaro di Criscuolo a portarla ad avere rapporti personali con Criscuolo.
    Le analisi dei mesi scorsi su oggetti sequestrati a ottobre, nell’abitazione dell’indagata a Calignano, hanno avuto al centro una bici nera da uomo (presumibilmente appertenuta alla vittima), alcune lettere e due corde che sarebbero servite per trasportare il corpo della vittima fino al luogo dove poi era stato ritrovato. LEGGI TUTTO

  • in

    Affare Cirio Castellammare: il 30 giugno il processo a Cesaro, Pentangelo e Greco

    Il 30 giugno prossimo compariranno davanti ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata per la prima udienza del processo per il business della riqualificazione dell’ex area Cirio di Castellammare di Stabia.
    Si tratta dei due ex parlamentari di Forza Italia, Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo. Con loro alla sbarra ci sono l’imprenditore del latte Adolfo Greco, promotore del business, la moglie Angelina Annita Rega, l’ingegnere Antonio Elefante, progettista della mega opera edilizia e Maurizio Biondi, che all’epoca dei fatti contestati era commissario ad acta nominato dall’ente Provincia di Napoli, oggi Città Metropolitana.
    Gli episodi contestati (e per i quali fu chiesta la custodia cautelare ai domiciliari sia per Cesaro sia per Pentangelo) riguardano due presunti episodi di corruzione che vedevano protagonista l’imprenditore Adolfo Greco, in relazione al futuro del complesso immobiliare dell’ex Cirio di Castellammare di Stabia.
    La richiesta di arresto dei due parlamentari fu annullata dal Riesame per l’inutilizzabilita’ delle intercettazioni ed impugnata dalla Procura in Cassazione. Gli ermellini diedero ragione agli inquirenti di Torre Annunziata, spingendo nuovamente il Riesame ad esprimersi sulla richiesta, ancora una volta pero’ annullata, stavolta perche’ a distanza di due anni non sarebbero piu’ sussistite le esigenze cautelari.
    Al centro dell’inchiesta vi è però la nomina pilotata di Maurizio Biondi quale commissario ad acta( provvedimento firmato nel 2014 da Antonio Pentangelo all’epoca vice presidente facente funzione della provincia di Napoli) per il rilascio del permesso a costruire nell’ex area Cirio.
     L’ingegnere Elefante faceva la “cresta” sulle mazzette
    Ma nell’inchiesta c’è anche l’architetto Antonio Elefante, direttore tecnico dell’operazione Cirio e tramite con Biondi. Elefante-secondo le accuse- dettava i tempi della procedura  ma soprattutto è autore di due clamorose “creste” sulle mazzette che Greco e Polese fornivano a Biondi. Una volta invece di consegnare 10mila euro ne consegna 7 e una secondo volta addirittura 5 invece dei 10 fornitegli da Greco. LEGGI TUTTO

  • in

    Castellammare, picchiato perché non paga ‘caffè’ a parcheggiatore: 2 arresti

    Castellammare. Si era rifiutato di pagare il “caffè” al parcheggiatore abusivo vicino a una spiaggia libera: per punizione è stato poi raggiunto e aggredito selvaggiamente da due persone armate di bastone.E’ successo lo scorso settembre: adesso la svolta, con la polizia di Castellammare di Stabia che ha arrestato due persone, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura.
    Per loro le accuse sono di tentata estorsione e lesioni personali aggravate, in concorso con una terza persona non ancora identificata. Secondo la ricostruzione degli inquirenti tutto cominciò quando un giovane, proveniente da Napoli, parcheggiò la sua moto in un’area di sosta libera a Pozzano, a ridosso di una spiaggia libera.
    Mentre si avviava verso la spiaggia fu raggiunto da un uomo, che pretendeva il pagamento di un “caffè” come corrispettivo del parcheggio. Il ragazzo si rifiutò e il parcheggiatore gli intimò di togliere la moto, cosa che il giovane non fece.
    Poco dopo, l’aggressione: il ragazzo venne raggiunto in spiaggia da altri due uomini, uno dei quali, con una mazza di ferro, lo colpì ripetutamente alle gambe e al torace, procurandogli varie lesioni.
    Le indagini della polizia, partite dalla denuncia della vittima, hanno oggi portato agli arresti. Per il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, “a prescindere dalla modestia della somma di denaro oggetto della pretesa estorsiva, il fatto per cui si procede appare di estrema ed intollerabile gravità, avuto riguardo alla enorme sproporzione tra la somma richiesta (un caffè) e la ferocia della reazione”.
    Una reazione, conclude il magistrato, “sintomatica della elevata proclività al delitto” degli aggressori, “i quali hanno palesato la ferma volontà di imporre a tutti i costi, anche ricorrendo alla violenza, la loro ‘signoria’ in un luogo pubblico, evidentemente soggetto di fatto al loro assoluto controllo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra, assolto il boss Nicola Esposito o’ mostro

    E’ stato assolto il boss Nicola Esposito detto o’ mostro, esponente di spicco del clan Cesarano di Castellammare.
    Era accusato di estorsione ai danni dell’imprenditore dei supermercati Michele Apuzzo di Castellammare. Il procedimento penale si è svolto con il rito abbreviati davanti al gip Di Sarno del Tribunale di Napoli.
    Esposito, difeso dall’avvocato Massimo Autieri, è stato assolto perché il fatto non sussiste.
    Con lui è stato assolto anche Giovanni Cesarano per non aver commesso il fatto mentre  altro tre imputati sono stati condannati a pene sui due e mezzo.
    Il processo nasce dall’inchiesta Olimpo che ha portato in carcere e  alla condanna di primo gradi l’imprenditore caseario stabiese Adolfo Greco accusato di legami con tutti i clan della camorra della zona stabiese e dei monti Lattari. LEGGI TUTTO

  • in

    Castellammare, pusher arrestato al rione Moscarella

    Controlli antidroga nel quartiere Moscarella a Castellammare, una delle più importanti piazze di spaccio della provincia di Napoli.
    La scorsa notte, durante il normale pattugliamento del territorio, gli uomini del nucleo radiomobile della compagnia carabinieri di Castellammare hanno scoperto un uomo che trasportava droga.
    I militari stabiesi, agli ordini del Maggiore Carlo Venturini e del suo vice il Tenente Tommaso Errico, hanno notato la vettura guidata da un trentottenne stabiese noto alle forze dell’ordine. Ne è nato un inseguimento ma l’uomo quando ha capito che non sarebbe riuscito a dileguarsi ha arrestato la sua corsa.
    Durante la perquisizione dell’auto, i militari hanno scovato il carico di cocaina, hashish, marijuana e crack che l’uomo aveva con se. Arrestato, il trentottenne stabiese ora è in attesa del processo con rito direttissimo.

    Continua a leggere LEGGI TUTTO