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    Operazione Carabinieri contro furti in case nel Cilento

    Una nuova operazione dei Carabinieri è in atto nell’area a sud del Cilento per contrastare i furti in abitazioni.
    Una Squadra di intervento operativo (Sio) del 10° Reggimento Carabinieri “Campania” di Napoli sarà attiva nell’area, inviata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri d’intesa con la Prefettura della Provincia di Salerno.
    Gli uomini della Sio affiancheranno i Carabinieri delle Stazioni e del Nucleo operativo e radiomobile del Reparto territoriale di Vallo della Lucania, già impegnati nel contrasto di gruppi criminali dediti ai furti in abitazione.
    L’obiettivo è incrementare l’attività di vigilanza nell’ampia fascia del territorio cilentano, controllando le autovetture in transito e le persone sospette. Il Comando provinciale Carabinieri di Salerno chiede al cittadino di segnalare in tempo reale e soltanto al numero di emergenza 112 la presenza di eventuali autovetture sospette o tentativi di furti subiti.
    Questo permetterà un rapido intervento dei Carabinieri e l’attuazione di piani operativi a più ampio raggio per intercettare persone in entrata nella zona o che cercano di allontanarsi dal territorio. LEGGI TUTTO

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    Omicidio Vassallo, ufficiale dei carabinieri sentito per 11 ore in procura a Salerno

    Un lungo interrogatorio si è svolto davanti ai pubblici ministeri incaricati dell’indagine sul delitto di Angelo Vassallo. Undici ore ininterrotte, con l’eccezione di una breve pausa pranzo, sono state impiegate per rispondere a domande riguardanti la tragica notte del 5 settembre 2010, quando il sindaco di Acciaroli fu brutalmente ucciso. A distanza di quattordici anni dall’omicidio, la Procura di Salerno ha registrato un nuovo sviluppo nell’inchiesta volta a ricostruire le responsabilità e i motivi dietro l’assassinio del sindaco pescatore.
    Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo- come riportano Il Mattino e l’edizione napoletana di Repubblica– è stato interrogato lunedì scorso, un anno e mezzo dopo il decreto di perquisizione emesso dai pubblici ministeri salernitani nell’estate del 2022.
    L’interrogatorio potrebbe rappresentare una svolta nell’indagine, considerando le ipotesi formulate dai magistrati. Gli inquirenti accusano Cagnazzo di concorso in omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dal coinvolgimento camorristico. Nonostante i suoi notevoli successi contro la camorra e i clan mafiosi, il colonnello è ora coinvolto in un presunto coinvolgimento nell’organizzazione dell’omicidio di Vassallo, creando le condizioni per un depistaggio mirato.
     Le ipotesi di depistaggio delle indagini
    Gli inquirenti sostengono che avrebbe contribuito a mettere in scena un depistaggio volto a scaricare le colpe dell’omicidio su un pusher di origine brasiliana, il quale, secondo le prove, risulterebbe estraneo al delitto. Inoltre, si ipotizza che Cagnazzo abbia giocato un ruolo nella fase esecutiva dell’agguato.
    Nonostante gli inquirenti non abbiano chiarito chi abbia sparato i sette colpi che hanno causato la morte del sindaco di Acciaroli, parlano apertamente di un’imboscata in cui l’assassino e il sindaco si sono trovati faccia a faccia. Durante il suo ritorno a casa, Vassallo avrebbe abbassato il finestrino dell’auto per incrociare lo sguardo di chi avrebbe premuto il grilletto.
    È importante sottolineare che Cagnazzo non è l’unico sotto inchiesta; altri nomi, come quelli dei Ridosso, di Maurelli (deceduto anni fa), e di Cafiero, presunto narcotrafficante di Torre Annunziata, sono coinvolti nell’indagine.
    L’interrogatorio è stato condotto non solo dal procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli, ma anche dal pm Marco Colamonici, che ha mantenuto la delega a indagare sulla vicenda di Vassallo.
    Difeso dall’avvocato Ilaria Criscuolo, Cagnazzo ha accettato l’invito a comparire, dimostrando determinazione nel respingere le accuse e nel sostenere la sua integrità. Pur avendo la facoltà di non rispondere, ha scelto di partecipare attivamente all’interrogatorio, un confronto che probabilmente ha fatto leva sulle perquisizioni del 2022 e su alcune intercettazioni emerse durante l’inchiesta. E si è difeso strenuamente sostenendo di essere vittima di congetture e illazioni.
    Il coinvolgimento del carabiniere Lazzaro Cioffi condannato per droga
    Va sottolineato che Cagnazzo non è l’unico militare coinvolto in questa vicenda, e la Procura ipotizza un accordo con il carabiniere Lazzaro Cioffi, suo ex attendente di fiducia, già condannato in passato per reati legati alla droga.
    Il movente dell’omicidio viene contestualizzato in un contesto segnato dal narcotraffico, con Acciaroli come meta turistica e il sindaco deciso a denunciare il traffico di droga nella zona. Gli inquirenti ritengono che l’omicidio di Vassallo fosse necessario per proteggere gli interessi legati allo spaccio di cocaina lungo la costa cilentana nel 2010.
    L’interrogatorio del narcotrafficante Raffaele Imperiale
    Si tratta di un omicidio premeditato, organizzato per evitare conseguenze indesiderate e impedire al sindaco di fare accuse precise su presunte collusioni tra esponenti delle istituzioni, camorristi e imprenditori sospettati di avere legami con la camorra. Recentemente, la Procura di Salerno ha ascoltato il pentito Raffaele Imperiale, ex broker del narcotraffico, che sembra conoscere la storia di Lazzaro Cioffi e delle presunte collusioni nel Parco Verde.
    La vicenda, complicata e intricata, deve ora fare i conti con la versione dei fatti di Fabio Cagnazzo, emersa dopo undici ore di interrogatorio in Procura.

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    Cilento,bimbo di 11 anni perde la vista mentre gioca coi bottim

    Era in un parco e aveva tra le mani fuochi pirotecnici e la tragedia si e’ consumata sotto gli occhi di tutti.
    Un bimbo di 11 ad Alfano nel Cilento in provincia di Salerno. L’esplosione di un petardo lo ha investito in pieno volto e gli ha causato un grave trauma all’occhio destro dal quale, secondo quanto accertato piu’ tardi dai sanitari, non potra’ piu’ vedere.
    Il piccolo e’ stato immediatamente soccorso sul luogo dell’esplosione e trasferito d’urgenza all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania dove e’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico eseguito dall’e’quipe di oculistica guidata dalla dottoressa Olga Voto, affiancata dal dottor Luigi Filippo Magno.
    L’occhio gli e’ stato salvato, restando nella sua orbita, ma nonostante il pronto intervento dei medici la vista e’ andata persa. LEGGI TUTTO