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    Ancora violenze nelle carceri di Ariano Irpino e Avellino

    La segretaria regionale del Sappe, Tiziana Guacci, ha denunciato nuovi episodi di violenza e criticità nelle carceri di Ariano Irpino e Avellino.PUBBLICITA

    Ad Ariano Irpino, un detenuto straniero, già protagonista di aggressioni contro i suoi compagni di cella lo scorso venerdì, ha nuovamente gettato olio bollente sugli altri detenuti, i quali hanno reagito distruggendo gli arredi e devastando la cella.
    Nel pomeriggio, lo stesso istituto penitenziario è stato teatro di un’altra aggressione: un detenuto che doveva essere trasferito in isolamento ha colpito in pieno volto un agente, costringendolo a ricorrere alle cure mediche.
    La situazione è tornata alla normalità solo in tarda serata. A Avellino, un assistente capo della Polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto dopo aver impedito la consegna di beni non autorizzati contenuti in un pacco postale inviato dai familiari.
    Donato Capece, segretario nazionale del Sappe, ha commentato: “Da anni chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, che rappresentano un terzo della popolazione carceraria, e il trasferimento in strutture protette dei detenuti con problemi psichici, attualmente ospitati nel circuito detentivo ordinario.
    Sono necessari anche maggiori investimenti in tecnologia e risorse per le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria, che, nonostante le condizioni di lavoro stressanti e difficili, continuano a garantire ordine e sicurezza.”

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    Tensione al carcere di Ariano Irpino: detenuti protestano e aggrediscono gli agenti

    Si sono verificati gravi disordini nel carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Diversi detenuti hanno dato vita a proteste violente, scontrandosi con gli agenti della Polizia Penitenziaria.PUBBLICITA

    Ieri due detenuti ex art.32 psichiatrici hanno preso a pugni un poliziotto penitenziario del carcere di Ariano Irpino costretto alle cure mediche.
    La violenza inaudita dei due reclusi non solo hanno aggredito il poliziotto penitenziario di turno ma hanno anche distrutto due camere di pernottamento.
    Per il segretario regionale CON.SI.PE Campania Tommaso De Lia “oggi la violenza nelle carceri campane è all’ordine del giorno, frutto di un sistema penitenziario al collasso che manifesta tutte le sue falle a discapito di una crescente precarietà della sicurezza di tutti”.
    Per il delegato nazionale dirigenti Polizia Penitenziaria CON.SI.PE  Vincenzo Santoriello “quanto accaduto nel carcere arianese è l’emblema della realtà che sta vivendo il personale di Polizia Penitenziaria in sede, personale ridotto all’osso, mancanza di sicurezza, una realtà che preoccupa tutti eppure nessuno fa’ nulla per migliorarne le condizioni di lavoro di centinaia di servitori dello Stato sedotti ed abbandonati a loro stessi, come il poliziotto penitenziario di turno aggredito”.
    Per il vice presidente CON.SI.PE Luigi Castaldo “i reclusi psichiatrici non solo mettono a repentaglio l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria ma destabilizzano soprattutto l’ordine e la sicurezza all’interno delle sezioni detentive, da tempo come confederazione sindacati abbiamo chiesto al Governo interventi risolutivi e concreti nella gestione di questi soggetti che andrebbero trattati ed inseriti in circuiti idonei, ma non nei penitenziari.

    Pertanto il 12 settembre prossimo saremo davanti al Prap della Campania a manifestare contro un sistema penitenziario fallimentare che produce tanta violenza e suicidi.Il CON.SI.PE esprime massima solidarietà al poliziotto penitenziario di oggi vilmente aggredito”.
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    Mario Eutizia trasferito in una cella sicura con un detenuto straniero

    PUBBLICITA

    Mario Eutizia, il 47enne badante che ha confessato di aver ucciso quattro anziani, è stato trasferito in una cella di massima sicurezza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
    La decisione è stata presa per proteggere l’uomo, considerato a rischio a causa della gravità delle accuse mossegli.
    Eutizia, che avrebbe somministrato dosi letali di farmaci agli anziani per alleviarne le sofferenze, condivideva precedentemente la cella con altri detenuti. Tuttavia, il timore che potesse subire violenze da parte degli altri reclusi ha spinto le autorità carcerarie a trasferirlo in una sezione isolata.
    Perché il trasferimento?
    All’interno del carcere, i reati commessi ai danni di anziani, donne o bambini sono spesso condannati con particolare severità. Le accuse mosse a Eutizia lo rendono un bersaglio facile per altri detenuti.
    Le indagini proseguono
    Intanto, gli avvocati di Eutizia attendono di conoscere il pubblico ministero che si occuperà del caso a Latina. Le indagini sono ancora in corso per accertare i dettagli dei fatti e identificare le vittime.
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    Camorrista di Acerra ricercato va nel carcere di Lanciano per un colloquio con un parente e lo arrestano

    PUBBLICITA

    Acerra. Frontato fino al punto di andare fino in carcere per incontrare un familiare detenuto pur sapendo di essere ricercato per camorra.
    Non perché non sapesse dell’ordinanza cautelare a suoi nome con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
    Eppure il camorrista ricercato di Acerra è stato fermato dalla polizia penitenziaria  all’ingresso della sala colloqui del carcere di Villa Stanazzo a Lanciano in provincia di Chieti.
    Quando gli agenti hanno effettuato il controllo al terminale quasi non ci credevano e a quel punto le porte del penitenziario abruzzese si sono aperte anche per lui ma non come visitatore bensì da detenuto.
    Poi è scattata anche una perquisizione in carcere nel corso della quale  sono stati sequestrati 2 panetti di droga, 8 cellulari e 1 coltello nelle celle dei detenuti.
    Per il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, il sospetto è che siano stati lanciati dall’esterno, al di là del muro di cinta perché, nonostante il sistema anti-drone di cui è dotata la struttura, l’impianto non avrebbe funzionato regolarmente.

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    A Tua Difesa si parla del problema carceri

    Importante appuntamento sul Blog di “A Tua Difesa”, a cura del penalista l’Avvocato Massimo Viscusi, domani sera, alle ore 20.30, in diretta Facebook sul link @a tua Difesa.PUBBLICITA

    Oggetto della live le criticità dei penitenziari italiani, dal sovraffollamento, ai suicidi, alla mancanza di personale penitenziario, passando per la Riforma della Giustizia Nordio (e’ sufficiente?), in prossimità anche del Congresso Straordinario UCPI del 4-6 ottobre 2024 che si terrà presso il Teatro Cilea, Reggio Calabria.
    Ospite della serata l’Avvocato Corrado Politi, Componente del Consiglio Direttivo Camera penale di #Reggio #Calabria e componente osservatorio Nazionale Corte di Cassazione Ucpi.

    Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli, detenuto provoca incendio nel carcere di Poggioreale

    Napoli. Momenti di tensione nel pomeriggio nel Reparto Avellino del carcere di Poggioreale dove un detenuto ha provocato un incendio in segno di protesta.
    Il rogo è stato acceso in risposta a criticità legate alla sanità all’interno della struttura.
    L’incendio ha causato diversi danni, tra cui alcune intossicazioni dovute all’inalazione dei fumi provenienti dai materassi incendiati. La situazione ha richiesto un immediato intervento per garantire la sicurezza dei detenuti.
    Nonostante l’emergenza, il Reparto di Polizia Penitenziaria è prontamente intervenuto sul luogo, riducendo il rischio di ulteriori danni e complicazioni.

    I vigili del fuoco, allertati subito dopo lo scoppio dell’incendio, una volta giunti sul posto, non sono dovuti intervenire attivamente grazie al tempestivo controllo della situazione da parte del personale di sicurezza.
    Il sindacato UILPAPP ha da tempo portato all’attenzione le problematiche di sovraffollamento e la mancanza di organico in tutti i ruoli, incluso il comparto delle funzioni centrali. Queste difficoltà strutturali contribuiscono a esacerbare le condizioni all’interno delle carceri, rendendo più difficile la gestione di episodi critici come l’incendio avvenuto oggi.

    Un punto cruciale della protesta riguardava proprio le gravi carenze della sanità penitenziaria. La UILPAPP sostiene che vi sia un urgente bisogno di potenziare e ridisegnare il servizio medico all’interno delle carceri per garantire condizioni di salute ottimali ai detenuti. La situazione attuale, infatti, non sarebbe all’altezza degli standard normativi italiani e comunitari.
    Nonostante le gravi condizioni ereditate, secondo il sindacato, l’attuale governo non ha ancora adottato misure risolutive efficaci per affrontare questi problemi. Restano infatti nodi cruciali come il sovraffollamento, la carenza di personale nella Polizia Penitenziaria e nelle funzioni centrali, e le carenze nella sanità penitenziaria che, al di là di timidi provvedimenti di legge, continuano a rappresentare veri e propri cappi al collo per l’intero sistema carcerario.
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    Giovane detenuto suicida in carcere nel giorno di Ferragosto

    Un giovane detenuto in attesa di giudizio si è tolto la vita nel carcere di Parma nel pomeriggio di Ferragosto, proprio mentre nell’istituto era in corso la visita dei Radicali e del Garante nazionale .PUBBLICITA

    A renderlo noto è Aldo di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp, secondo cui con quello di ieri salgono a 67 i suicidi nelle carceri dall’inizio dell’anno e a 3 quelli nell’istituto di Parma.

    Carcere nel quale il detenuto che si è tolto la vita ieri era arrivato da Ancona da soli 3 giorni.
    “E’ una strage di stato senza il minimo impegno da parte del governo per arginarla- sostiene Di Giacomo– Il governo dovrebbe agire nell’interesse collettivo e non muovere le proprie decisioni, disinteresse in questo caso, solo per ideologia politica. La polizia penitenziaria è allo stremo senza interventi il sistema imploderà”.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Carcere di Avellino, detenuto dà fuoco alle lenzuola e poi aggredisce gli agenti

    Ancora criticità nel carcere di Avellino vengono denunciate dalla segretaria regionale del Sappe, Tiziana Guacci.PUBBLICITA

    Un detenuto di nazionalità sudafricana, trasferito ad Avellino dal carcere di Santa Maria Capua Vetere, ha dato fuoco alle lenzuola della sua cella provocando una densa nube tossica nell’intera sezione.

    Lo stesso detenuto ha aggredito due agenti accorsi per spegnere le fiamme e danneggiato l’estintore con cui stavano intervenendo. L’episodio si è registrato all’indomani della visita nel carcere avellinese di Lucia Castellano, provveditore penitenziario della Campania.
    Il sindacato denuncia “la inefficace gestione della Casa circondariale e le disfunzioni nella utilizzazione del personale già sotto organico”.

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    Salerno, droga in parti intime per figlio detenuto: arrestata

    La Polizia Penitenziaria ha arrestato una donna sorpresa mentre cercava di entrare al carcere di Salerno con 50 grammi di hashish e 20 grammi di cocaina più un carica-batterie, il tutto occultato nelle parti intime.PUBBLICITA

    La donna doveva incontrare il figlio detenuto, cui era destinato lo stupefacente. È gli arresti domiciliari.

    A dare notizia del blitz è il sindacato della penitenziaria Uspp (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria), con una nota firmata dal segretario nazionale Giuseppe Del Sorbo e dal segretario regionale Ciro Auricchio.
    “Complimenti ai colleghi di Salerno – scrivono i due sindacalisti – per la brillante operazione. Oramai nelle carceri si combatte una guerra quotidiana con continui tentativi di introduzione di droga e cellulari.

    A Salerno – aggiungono – nonostante il cronico sovraffollamento, il piano ferie in atto ed il deficit di organico che si attesta sulle 70 unità di personale, si riesce con grande spirito di sacrificio a mantenere l’ordine e la sicurezza interna”.
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    Agenti penitenziari aggrediti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere

    Il carcere di Santa Maria Capua Vetere fuori controllo. Ieri si è registrato un altro episodio di aggressione da parte di detenuti agli agenti penitenziari.PUBBLICITA

    “Cosa questa che desta segnali allarmanti per quanto riguarda la gestione dei detenuti presso il penitenziario sammaritano”, afferma il segretario nazionale CON.SI.PE Francesco De Curtis.

    Che poi spiega cosa è accaduto: “In seguito ad una perquisizione ordinaria che ha portato al ritrovamento di diversi telefoni cellulari, il personale di Polizia Penitenziaria coinvolto nell’operazione è stato attaccato dai detenuti della sezione dov’è avvenuta la perquisizione.
    Solo grazie ad un elevato autocontrollo del personale di Polizia Penitenziaria di turno si è evitato il peggio, ma nonostante ciò, i detenuti coinvolti sono riusciti a sottrarre parte dei telefonini sequestrati.

    Questo episodio è inaccettabile e fa dedurre le condizioni in cui sono costretti ad operare i poliziotti sammaritani. Siamo preoccupati per le condizioni di lavoro del personale, in quanto questi riesce ad evitare il peggio quotidianamente solo grazie allo spirito di gruppo, alla professionalità ed esperienza che fa sì che espletino nei migliore dei modi il loro servizio nonché i compiti istituzionali nelle sezioni detentive”.
    Per il vice presidente CON.SI.PE, Luigi Castaldo: “Oggi la percezione di impunità tra i detenuti è tale da ribellarsi ad un sistema penitenziario che inizia a scricchiolare, di questi passi si và al collasso.
    Urge un intervento governativo che ridia decoro e dignità ad un Corpo dello Stato com’è quello della Polizia Penitenziaria, messo in discussione da eventi critici pubblicizzati mediaticamente che hanno denigrato l’immagine ed il prestigio dello stesso”.

    Per i due sindacalisti CON.SI.PE: quanto accaduto va attenzionato e gestito con i dovuti provvedimenti, per ripristinare ordine e sicurezza nel penitenziario sammaritano, onde evitare di peggio.
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    Benevento, detenuta tenta di aggredire agente. La protesta del Consipe

    Ancora una tentata aggressione ai danni di un sottufficiale della polizia penitenziaria nel carcere di Benevento.PUBBLICITA

    E’ accaduto ieri mattina: una detenuta per futili motivi ha tentato di aggredire un sottufficiale della polizia penitenziaria. L’arrivo di altre agenti ha bloccato il tentativo di aggressione.

    Lo stesso è accaduto pochi giorni fa’ quando un detenuto ha tentato con un punteruolo artigianale di aggredire il poliziotto penitenziario di turno.
    Per il segretario regionale CON. SI.PE Campania, Tommaso De Lia “gli eventi critici sono all’ordine del giorno presso il penitenziario sannita che versa i critiche condizioni organizzative a causa di carenza di personale di Polizia Penitenziaria, di personale sanitario specializzato, di psicologi e psichiatri e soprattutto, di provvedimenti esemplari e deterrenti nei confronti dei reclusi che si rendono autori di questi reati”.

    La tensione è alta al Gaglione per mancanza di sicurezza che si acuisce durante il periodo estivo. Per De Lia “urge una nuova organizzazione del lavoro che tenga conto dei carichi di lavoro ma soprattutto dei diritti soggettivi del personale di Polizia Penitenziaria che oggi vede compromesso seriamente il proprio benessere, dal quale deriva anche il buon funzionamento del carcere di Benevento luogo di passerelle politiche.
    Scendessero in piazza con noi il 12 settembre 2024 a manifestare contro questo stato di abbandono in cui versano i penitenziari campani”.
    Per il vice presidente CON.SI.PE. Luigi Castaldo: “oggi urge un riassetto del Corpo di Polizia Penitenziaria in molti penitenziari connesso ad una nuova organizzazione del lavoro all’interno delle carceri, vanno umanizzate con la presenza di figure specializzate idonee, medici, infermieri, educatori, psicologi, psichiatrici, assistenti volontari, etc., affinché si superi questo stato di abbandono, ma soprattutto vanno messi in sicurezza con la giusta presenza di personale di Polizia Penitenziaria, altrimenti parlare di trattamento, rieducazione e reinserimento, è pura utopia”.

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