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    Allarme truffa anziani in Penisola Sorrentina: ieri altri due arresti a Vico Equense

    Sorrento. Scatta l’allarme truffa agli anziani in Penisola Sorrentina: quattro arresti in due giorni. Gli ultimi due ieri a Vico Equense.PUBBLICITA

    E’ come se ci fosse un’attrazione particolare da parte dei truffatori che prediligono entrare in azione anche in città dove è anche bello sostare e magari fare shopping dopo i colpi.

    Punti Chiave ArticoloO semplicemente perchè i truffatori sanno che gli anziani di questi comuni hanno una disponibilità economica maggiore in casa. Negli ultimi due giorni, come si diceva, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno sferrato un duro colpo ai malviventi, arrestando quattro persone colpevoli di aver raggirato ignari cittadini.
    La modalità più diffusa, naturalmente, è quella della “truffa del finto carabiniere”: i truffatori si presentano alle vittime, spesso anziane e sole, spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine e inventando storie false per ottenere denaro o preziosi. Il caso emblematico è quello della signora Maria, una donna di 78 anni di Vico Equense, alla quale è stata raccontata la storia di un nipote arrestato e bisognoso di una cauzione. Con il cuore a pezzi, la donna ha consegnato ai truffatori tutti i suoi risparmi, illudendosi di poter aiutare il suo caro. Ma la rete si è stretta intorno ai malviventi. Grazie alle numerose segnalazioni dei cittadini e alla professionalità dei Carabinieri, i due responsabili della truffa ai danni della signora Maria sono stati rintracciati e arrestati alla stazione EAV di Vico Equense.
    Si tratta di Alessandro Ferrigno, 22 anni, e Christian Bello, 26 anni, entrambi con precedenti penali. Il recupero del bottino e l’arresto alla stazione della Circumvesuviana Grazie a una perquisizione, i Carabinieri sono riusciti a recuperare il bottino, tra cui un fermacravatta in oro e la fede nuziale del marito defunto della signora Maria, oggetti di inestimabile valore affettivo. La donna, visibilmente provata ma sollevata dal ritrovamento dei suoi beni, ha ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine per il loro intervento. E’ premura del Comando provinciale Carabinieri di Napoli ribadire ancora i consigli fondamentali per non cadere nella trappola dei truffatori: 1. Siate diffidenti: Mantenete sempre un atteggiamento di sana diffidenza nei confronti di sconosciuti che cercano di coinvolgervi in offerte o richieste insolite. 2. Non fornite informazioni personali: Non condividete mai informazioni personali, finanziarie o sensibili con estranei al telefono, via email o di persona, a meno che voi non abbiate la certezza della loro legittimità. 3. Verificate l’identità degli interlocutori: Se ricevete una chiamata o una visita da qualcuno che si presenta come rappresentante di un’azienda o un ente, richiedete sempre una verifica dell’identità, come un distintivo o un numero di riferimento. 4. Non effettuate pagamenti anticipati: State attenti alle richieste di pagamenti anticipati per servizi o prodotti, specialmente se vi vengono offerti sconti o promozioni eccezionali. 5. Consultate persone fidate: Prima di prendere decisioni importanti, come sottoscrivere contratti o effettuare pagamenti significativi, consultate familiari, amici di fiducia o professionisti che possono offrirvi un parere obiettivo. 6. Segnalate le truffe: Se sospettate di essere vittime di una truffa o avete ricevuto una chiamata sospetta, rivolgetevi immediatamente alla stazione Carabinieri più vicina o al 112, per evitare che altri possano essere ingannati. 7. Mantenete il controllo delle vostre finanze: Tenete sotto controllo i vostri conti bancari, le carte di credito e le transazioni finanziarie regolarmente. Segnalate immediatamente eventuali attività sospette alle banche o alle autorità competenti. 8. Mantenetevi informati: Aggiornatevi sulle tipologie di truffe più comuni e sulle modalità con cui i truffatori cercano di ingannare le persone anziane. In questo modo sarete più preparati a riconoscere e a evitare potenziali truffe. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo Scampia, il Comitato Vele chiede task force per riqualificazione

    Il Comitato Vele ha lanciato un appello urgente per la costituzione di una task-force dedicata alla messa in sicurezza della Vela Celeste, alla costruzione di nuovi alloggi e all’abbattimento delle Vele Gialla e Rossa. Gli attivisti si sono rivolti alle istituzioni locali ed europee, oltre che ai partiti politici, a seguito del tragico cedimento dei ballatoi della Vela Celeste, che ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre tredici, tra cui due bambine e due donne in condizioni gravissime.PUBBLICITA

    Da anni, il Comitato Vele denuncia la situazione di emergenza abitativa e di degrado delle Vele, sottolineando che “non c’è tempo da perdere” e che “il popolo delle Vele non può aspettare”. Gli attivisti insistono sul fatto che una casa dignitosa è un diritto essenziale per tutti e che le condizioni di precarietà e fragilità delle Vele sono ben note a chi le vive quotidianamente. Le Vele sono diventate un campo di battaglia politico, rallentando il processo di riqualificazione tanto necessario.

    Il Comitato sottolinea che l’incidente alla Vela Celeste non deve in alcun modo rallentare ulteriormente il processo di riqualificazione, che invece deve essere accelerato. In segno di solidarietà e per aiutare le famiglie sfollate, sono stati allestiti punti di raccolta di beni di prima necessità, organizzati dal Comitato Vele insieme a diverse associazioni e artisti locali.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, sparatoria in piazza Sant’Anna a Capuana: 16enne ferito

    Napoli. Un 16enne è stato ferito a colpi di arma da fuoco nella notte in piazza Sant’Anna a Capuana, dove il ragazzo si trovava in sella a uno scooter.PUBBLICITA

    Secondo una prima ricostruzione, il 16enne sarebbe stato avvicinato da un altro giovane in sella a un altro scooter che gli ha esploso contro un colpo di pistola.

    Punti Chiave ArticoloFerito, il ragazzo è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e trasportato all’ospedale del Mare, dove è tuttora sotto osservazione. Le sue condizioni non sono gravi, ma il proiettile gli ha causato una ferita alla gamba.
    Il giovane ferito è ricoverato all’ospedale del Mare Sul posto, che è nel cuore del Borgo Sant’Antonio Abate, meglio noto come Buvero, sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia di Poggioreale che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e identificare l’aggressore. Al momento non è ancora chiaro il movente della sparatoria. Gli agenti stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ascoltando i testimoni per cercare di far luce sull’episodio. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    L’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia alla Vela Celeste di Scampia

    Napoli. Anche l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia è arrivato stamane alla vela celeste accompagnato della direttrice della Caritas diocesana di Napoli, suor Marisa Pitrella per portare il conforto agli abitanti colpiti dal crollo e dal conseguente evacuazione delle abitazioni.PUBBLICITA

    Il presule si è incontrato con il presidente della municipalità Nicola Nardella e ha parlato con alcuni cittadini. Sul posto è arrivato anche il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva.

    Punti Chiave ArticoloNel frattempo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che ha seguito fino alle 5,30 di stamane insieme con il Prefetto, Michele di Bari, le operazioni di soccorso ha rilasciato una nota. “Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vela Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso ed insieme al Prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione.
    Il sindaco di Napoli. “I nostri servizi sociali sono al lavoro da stanotte, profondo dolore per la tragedia” I nostri servizi sociali stanno fornendo assistenza ai residenti e i tecnici stanno completando i rilievi di sicurezza. Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l’impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima”.  Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, follia a Forcella: giovane ferito col calcio di una pistola per un banale incidente stradale

    Napoli. Storie di ordinaria follia e di violenza fuori controllo: ragazzo picchiato a Forcella e ferito al volto con il calcio di una pistola per un banale incidente stradale.PUBBLICITA

    Il fatto, avvenuto a Forcella lo scorso 14 luglio, è solo l’ultimo tassello di un mosaico inquietante che dipinge un quadro di una città allo stremo, dove la violenza sembra regnare sovrana.

    Punti Chiave ArticoloNei pressi di Piazza Calenda, dove il ragazzo viaggiava in auto con la propria compagna, il veicolo è stato urtato da un motociclo che portava a bordo due persone, un ragazzo ed una ragazza. Dopo che i due veicoli si sono fermati per permettere agli occupanti di constatare i danni, la ragazza dello scooter ha cominciato ad inveire contro l’automobilista che a quel punto è stato colpito al volto con il calcio della pistola dal centauro.
    Storie di ordinaria follia Le tragiche vicende di Giovambattista Cutolo, Francesco Pio Maimone e Gaetano Barbuto Ferriauolo – quest’ultimo gambizzato a Sant’Antimo per una lite stradale – sono solo alcuni esempi di come la violenza a Napoli abbia ormai superato ogni limite.
    Un grido d’aiuto da Forcella La vittima dell’aggressione di Forcella, dopo aver denunciato l’accaduto, ha lanciato un accorato appello alle autorità, denunciando la situazione di degrado e insicurezza che attanaglia la città. Le sue parole sono un grido d’aiuto da parte di chi vive quotidianamente la paura e la minaccia della violenza. Le parole di Borrelli: serve un pugno duro Il deputato Francesco Emilio Borrelli, da sempre in prima linea nella denuncia del fenomeno della criminalità a Napoli, non usa mezzi termini: la città è ostaggio di una “cultura della violenza” che deve essere estirpata con un pugno duro. Borrelli propone un aumento delle pattuglie di polizia e un inasprimento delle pene, anche per reati minori.
    La ricetta di Borrelli è semplice e diretta, ma la sua attuazione appare quantomeno complessa. La violenza raccontata quasi quotidianamente dalle cronache di Napoli ha radici profonde che affondano nella storia, nella cultura e nelle condizioni socio-economiche della città. Occorre un intervento radicale e multiforme che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche le istituzioni, la scuola e la società civile. Senza un’azione sinergica e condivisa, la speranza di estirpare il male della violenza da Napoli rischia di rimanere un’illusione. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Tragedia della strada a Mirabella Eclano: autopsia per il guidatore

    Giovedì, presso l’ospedale “San Pio” di Benevento, si terrà l’autopsia di Francesco Di Chiara, ventenne di Frigento, Avellino, deceduto in un incidente stradale insieme a tre amici la scorsa notte nella frazione Passo di Mirabella, comune di Mirabella Eclano, Avellino.PUBBLICITA

    Di Chiara, alla guida di una potente Mercedes AMG, ha cercato di evitare un’auto proveniente dalla direzione opposta durante un sorpasso, ma si è schiantato contro il muro di un esercizio commerciale lungo la Statale 90 delle Puglie.

    Nell’incidente sono morti sul colpo i coetanei Roy Ciampa e Mattia Ciminera, di Sturno, e Bilal Boussadra, 18 anni, promessa del pugilato, residente nella frazione Calore di Mirabella Eclano.
    Il pm della Procura di Benevento, Flavia Felaco, ha incaricato il medico legale Carmen Sementa dell’autopsia. Per gli altri tre ragazzi è stato disposto solo l’esame esterno, e le loro salme saranno restituite alle famiglie domani.

    I funerali di Bilal Boussadra, che aveva ottenuto la cittadinanza italiana al compimento dei 18 anni, si terranno a Mirabella Eclano con rito musulmano: i suoi genitori, venditori ambulanti, risiedono da anni nel comune irpino.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Nell’incidente a Mirabella Eclano morto anche il campione italiano di pugilato Under 20, Bilal Boussadra

    Morto il campione italiano di pugilato Under 20 Bilal Boussadra, pugile del team Froncillo di Avellino.PUBBLICITA

    Figura anche lui tra le quattro giovani vittime del tragico incidente stradale stanotte a Mirabella Eclano.

    Punti Chiave ArticoloL’incidente sulla Statale 90 delle Puglie nel territorio di Mirabella Eclano, in provincia di Avellino. Erano tutti nella stessa auto, una Mercedes Amg, guidata da un 21enne originario di Frigento, diretti ad una gelateria della frazione Calore. Con lui sono morti sul colpo i suoi tre amici, tutti di 21 anni, originari di Frigento, Grottaminarda e Mirabella Eclano. Secondo un prima ricostruzione, l’auto si sarebbe scontrata con un’altra auto, una Panda, e a forte velocità si è schiantata contro un muro.
    Sui social già tantissimi i messaggi di cordoglio e di ricordo del giovane campione italiano di pugilato.
     Già tanti i messaggi di cordoglio e di ricordo sui social “Un tragico incidente questa mattina all’alba ti ha strappato via da questa vita, dai sogni, dalle speranze e delle tante ambizioni che avevi. Una notizia che non avrei mai voluto ricevere. Un’altra giovane vita che vola via. Condoglianze alla famiglia, alla Irpina Pro Boxing, al maestro Froncillo. Ciao Bilal, ci mancherai tantissimo”. “In un momento di dolore, scrivere parole dedicate a una persona che non c’è più è un modo bellissimo per ricordarlo e fare un omaggio alla sua memoria. Ciao Bilal. Ciao Campione. Ci uniamo al dolore degli amici Irpinia PRO RING Boxing – Team Froncillo e della famiglia. Non si può morire a 20 anni”.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli fermato l’avvelenatore del latte di mandorla

    Napoli. Un cinquantenne del centro storico è stato fermato in quanto sospettato di essere sia il tassista che l’offerente del latte di mandorla adulterato.PUBBLICITA

    Il caso ha creato allarme tra i cittadini del centro di Napoli che in questi giorno hanno inondato di foto del presunto avvelenatore il popolare social tik tok mettendo tutti in guardia.

    Punti Chiave ArticoloSette persone intossicate dal latte di mandorla: i casi si sono verificati in due negozi della zona di Via Foria. Le vittime, dopo aver bevuto la bevanda, hanno accusato malessere e perdita dei sensi. L’analisi delle sostanze usate per intossicare le vittime potrebbe rivelarsi decisiva per le indagini.
    I Carabinieri stanno analizzando le bottiglie di latte di mandorla e visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire all’identità del colpevole.
    La notizia ha avuto ampia diffusione sui social, dove i commercianti hanno lanciato allarmi per mettere in guardia la cittadinanza. Tuttavia, alcuni ipotizzano che si tratti di casi di emulazione piuttosto che di un pericolo reale. I possibili collegamenti con il finto tassista del porto I carabinieri continuano le indagini per fare luce sulla vicenda e soprattutto per scoprire se vi siano collegamenti tra gli episodi della signora derubata dopo essere stata stordita da un finto tassista e diverse persone che hanno bevuto latte di mandorla contaminato.
    L’analisi delle sostanze intossicanti e le immagini delle telecamere potrebbero fornire elementi chiave per la risoluzione dei casi. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Camorra, il clan Cesarano aveva messo le mani sull’affare migranti: 47 arresti

    Salerno. Fino a 4mila euro per ogni straniero fatto entrare illegalmente in Italia. E’ il prezzo che la Dda di Salerno ha scoperto essere stato pagato in un’operazione di maxi-sfruttamento che ha portato all’arresto di 47 persone.PUBBLICITA

    Le indagini, coordinate con la Procura nazionale antimafia, hanno svelato un sistema illecito che ha permesso l’ingresso fraudolento di oltre 2.500 cittadini extracomunitari.

    Punti Chiave ArticoloA riciclare i proventi della lucrosa attività illecita ci pensavano alcuni esponenti del clan Cesarano di Castellammare e Pompei che da anni hanno messo le radici nel Salernitano e in maniera particolare nella Piana del Sele, con terre rigogliose e dove lo sfruttamento della mano d’opera straniera è un business quotidiano.  Il business riciclaggio nella Piana del Sele del clan Cesarano Le indagini, svolte in coordinamento con il Procuratore nazionale antimafia, hanno consentito di ricostruire l’intero sistema illecito, a partire dalla costituzione di società ad hoc e dall’utilizzo fraudolento dell’identità digitale di imprenditori ignari, allo scopo di consentire l’inserimento delle istanze per l’ottenimento del nulla osta all’ingresso sul territorio nazionale.
    Venivano poi individuati imprenditori, addetti ai patronati e liberi professionisti che dietro pagamento di denaro da parte dei cittadini extracomunitari interessati predisponevano ed effettuava l’inserimento e curavano le successive pratiche burocratiche.
    Infine un gruppo di soggetti, alcuni dei quali già condannati per il delitti di associazione mafiosa con riferimento al clan camorristico Cesarano attivo a Pompei e Castellammare di Stabia e con propaggini nella provincia di Salerno, riciclavano gli ingenti proventi derivanti dall’attività illecita. Ad essere sfruttati erano i migranti, disposti a pagare cifre esorbitanti per un sogno di vita migliore. Le indagini, ancora in corso, ipotizzano che ogni straniero abbia pagato fino a 4mila euro:
    1.000 euro per la presentazione della domanda2mila euro per il nulla osta e il visto2mila euro per un falso contratto di lavoro (facoltativo) Oltre all’arresto degli indagati, la Dda ha sequestrato un terreno a Battipaglia, denaro e beni per un totale di 6 milioni di euro, e ha trovato 300mila euro in contanti e un libro mastro delle operazioni illecite. Un giro d’affari da capogiro L’operazione della Dda di Salerno ha scoperchiato un giro d’affari da milioni di euro, sfruttando la disperazione di chi cerca una vita migliore. Un monito a non abbassare la guardia contro le infiltrazioni mafiose anche in settori delicati come l’immigrazione. Le indagini, coordinate dalla Dda di Salerno, sono state svolte dalla compagnia di Battipaglia della Guardia di Finanza. Ai 47 indagati sono state notificate misure cautelari (13 in carcere, 24 ai domiciliari, 10 interdizioni per un anno da attività imprenditoriali e professionali) con le accuse, a vario titolo, di immigrazione clandestina, riciclaggio, autoriciclaggio, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Bacoli, giovane donna teme di essere uccisa dall’ex: il padre chiede aiuto al sindaco

    “C’è una giovane donna, classe 1989, che a Bacoli, comune flegreo dell’area metropolitana di Napoli, da oltre un anno e mezzo vive nel terrore “di essere giustiziata dal suo ex compagno”.PUBBLICITA

    A denunciarlo scrivendo un’accorata lettera al sindaco Josi Gerardo della Ragione è Pietro D’Orazio, il padre di Federica, che dettaglia per punti la vicenda con l’obiettivo di “evitare una tragedia tristemente annunciata”.

    Si parte dalla fine di novembre 2022 quando “dopo anni di maltrattamenti” Federica, con l’ausilio di una psicologa e la vicinanza dei genitori, decide di denunciare l’ex per la prima volta per aver ricevuto “un pugno in pieno volto al termine di una futile discussione, specificando nella denunzia che non era la prima volta che l’ex alzava le mani su di lei”.
    A gennaio 2023 Pietro viene affrontato dall’ex che, “innanzi ai suoi genitori intervenuti per tacitare la cosa bonariamente”, lo minaccia di morte assieme alla figlia. “Lo stesso giorno mi reco dai carabinieri di Bacoli per sporgere denuncia”.

    Nei mesi che trascorrono le minacce si manifestano ad ogni incontro accidentale. “Tua figlia è una puttana, vi devo vedere morti, vi farò vivere nel terrore”, il tono delle invettive.

    A maggio dello scorso anno, saputo che Federica ha intrapreso una nuova relazione l’ex aggredisce i dipendenti dell’agriturismo di famiglia che lei gestisce picchiandoli, insultandoli ed obbligandoli a non lavorare piu presso la struttura “altrimenti li avrebbe squartati”.
    Il 21 giugno 2023 l’uomo “cerca in maniera premeditata di uccidere mia figlia, infatti alle 6 di mattina si reca nella casetta in cui lei viveva presso l’agriturismo, stacca la luce, taglia i fili della connessione internet isolandola, non essendoci alcun gestore telefonico che li prende, bussa alla porta di casa e quando lei apre si scaraventa con la machina in casa cercando di investirla, la maggiore larghezza del telaio dell’auto rispetto alla porta evita il peggio, in soccorso subito arriva il suo attuale compagno il quale viene aggredito a bastonate e finisce in ospedale”.

    L’ex, afferma il padre di Federica, “non viene nè fermato nè arrestato per tale atto, nonostante le nostre denuncie”. Dopo questo episodio la famiglia suggerisce alla donna di allontanarsi per circa un mese “nella speranza che qualcosa avvenga… ma nulla accade sul piano giudiziario”.
    “Il nostro avvocato – ancora Pietro – in questa fase più volte chiedeva al magistrato l’emissione di misure cautelari a difesa di mia figlia… ma sempre il nulla”.
    – Seguono mesi di denunce per le aggressioni e le minacce di morte subite da Federica, da suo padre e tre volte in pochi giorni, il 14, il 16 ed il 20 gennaio di quest’anno, da un dipendente dell’agriturismo la cui auto è presa a calci “perché continuava a lavorare per quella puttana” e a cui l’uomo avrebbe detto “se non ti licenzi ti vatterò sempre”.
    Nel corso di questa primavera Pietro D’Orazio registra poi la scomparsa Flick, il suo cane meticcio “cippato e con due satellitari”. Ne segue una denuncia alla Asl di Pozzuoli, ma dell’animale nessuna traccia.
    In più di un’occasione, l’ex della figlia ha rivendicato l’uccisione del cane dicendo a Pietro: “stai piangendo per il cane che ti ho scannato, ha sofferto tanto come dovrai soffrire tu e non scordarti che farete la stessa fine tu e tua figlia”.
    “Mi reco il giorno dopo sia dai carabinieri alla stazione di Pozzuoli che alla Polizia di Stato di Pozzuoli i quali mi dicono – scrive il papà di Federica nella ricostruzione indirizzata al sindaco – che senza prove non posso sporre denunzia per la morte del cane”.
    Sempre la fine di Flick torna ad essere argomento per minacciare Federica e suo padre: il 5 giugno scorso, dopo aver bloccato Pietro che era in compagnia di un suo amico, l’ex compagno racconta urlando di come ha ucciso il cane “e mi ripete che quella sarà anche la mia fine e quella di mia figlia.
    Completamente frastornato corro a sporgere denunzia alla caserma di Bacoli ma essendo chiusa alle ore 21 sporgo denunzia alla questura di Napoli aperta 24 h. Il sig. Bianchi assiste a tutta la scena e farà denunzia anche presso la Polizia di Stato di Pozzuoli”.
    Arriva poi l’aggressione da parte dell’ex di Federica a cinque dipendenti di Pietro D’Orazio ai quali intima di licenziarsi “altrimenti li avrebbe presi uno ad uno”.
    L’uomo poi rompe il parabrezza del furgoncino aziendale e solo l’intervento dei carabinieri “salva i miei dipendenti dalla follia” non prima che l’uomo riesca a urlare: “dite a Pietro che gli ho squartato il cane ed ora gli mando pure il filmato”. “Tutti i miei dipendenti sporgono denunzia e l’ex – ancora Pietro – viene portato in caserma dalla volante, per essere poi subito rilasciato”.
    Ultimo episodio, “almeno per ora”, quello dello scorso 5 luglio quando l’ex ha rincorso con il suo motorino l’auto di Federica minacciandola di morte o di sfigurarla. Vedendo un cane all’interno nell’abitacolo le dice “che squarterà pure questo”.
    “Il tutto viene filmato dal compagno di mia figlia ne segue denunzia e viene depositato anche filmato…. Ad oggi – conclude Pietro D’orazio – alcun tipo di provvedimento è stato intrapreso nei confronti dell’ex. Noi viviamo un incubo costante, vi chiedo aiuto”.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Rione Sanità, anche la cocaina rosa nel supermarket della droga: arrestato 20enne

    Napoli. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Stella, durante un blitz nel Rione Sanità, hanno scoperto una sorta di supermarket della droga e hanno arrestato un 20enne, Giuseppe Amabile, trovato in possesso di ingenti quantità di droga, tra cui la cosiddetta “cocaina rosa”.PUBBLICITA

    L’operazione si è svolta in un appartamento al civico 1 di via Vicoletto San Gennaro dei Poveri. I Carabinieri, grazie a mirati servizi di osservazione, avevano notato un via vai sospetto dall’abitazione. Irrompono nell’appartamento, cogliendo il giovane di sorpresa.

    Punti Chiave ArticoloNella perquisizione, i militari hanno rinvenuto 35 involucri di “cocaina rosa”, una droga sintetica che può arrivare a costare fino a 400 euro a dose, ingenti quantità di marijuana, cocaina e hashish, Spid, Ketamina e 2 bilancini di precisione. Indagini per risalire alla rete di clienti ed eventuali complici Il 20enne è stato arrestato e tradotto in carcere. Le indagini dei Carabinieri sono ancora in corso per ricostruire la rete di spaccio e individuare eventuali complici.
    La “cocaina rosa“, nota anche come Tusi, è una droga sintetica che contiene diverse sostanze psicoattive, tra cui ketamina, MDMA e 2C-B. Provoca allucinazioni, euforia e distorsioni sensoriali. I suoi effetti possono essere imprevedibili e pericolosi, anche mortali.
    La specifica del sequestro: · kg. 1,603 di marijuana, suddivisa in 37 involucri;· gr. 680 di “hashish”, suddivisa in dieci panetti;· gr. 102 di farmaco “ketamina”, contenuta in un involucro;· gr. 70 di “spid”, contenuto in un involucro;· gr. 10 di “cocaina”, contenuta in un involucro;· gr. 26 di “cocaina rosa”, contenuta in 35 involucri;· 2 bilancini di precisione;
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    Salerno, maxi operazione contro traffico di migranti e riciclaggio: 47 arresti

    Salerno. Dalle prime ore di questa mattina, la Guardia di Finanza di Salerno, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, sta conducendo un’operazione di grande portata contro un’organizzazione criminale dedita al traffico di migranti, al riciclaggio di denaro e all’emissione di fatture false.PUBBLICITA

    L’operazione, che ha visto coinvolti oltre 200 militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, ha portato all’arresto di 47 persone e al fermo di altri 7 indagati.

    Punti Chiave ArticoloLe misure cautelari sono state eseguite nelle province di Salerno, Napoli, Caserta, Potenza, Matera, Cosenza, Sassari, L’Aquila e Pesaro-Urbino. Le indagini, avviate da tempo, hanno permesso di disvelare un complesso sistema criminoso che sfruttava il meccanismo del “click day” legato al Decreto Flussi per far entrare illegalmente migranti in Italia.
    Società fittizie e false domande di lavoro Gli indagati, infatti, creavano società fittizie e presentavano false domande di lavoro per i migranti, ottenendo così per loro i permessi di soggiorno.
    Successivamente, i migranti venivano impiegati in nero in aziende conniventi, con l’obiettivo di riciclare denaro proveniente da attività illecite. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO