More stories

  • in

    Arzano, ennesimo furto con scasso: assaltata la farmacia Finelli di via Ignazio Silone

    Arzano. Cittadini e commercianti esasperati chiedono sicurezza. Non si arresta l’ondata di crimini in città nonostante le rassicurazioni del Prefetto Michele Di Bari ( dati forniti dalle forze di polizia) all’esito della conferenza stampa tenutasi al termine del Tavolo sull’ordine Pubblico e Sicurezza tenutosi in comune lo scorso 18 gennaio.
    I ladri sono di nuovo entrati in azione, giovedì notte, in via Silone e, dopo aver sfondato la serranda d’ingresso hanno razziato quanto era possibile portare via all’interno della Farmacia. Una situazione drammatica nonostante le rassicurazioni iniziali rispetto alla fondatezza dell’allarme criminalità bollando gli episodi come “fisiologici” e di criminalità “spicciola”.
    Domenica scorsa, invece, è toccato al supermercato Dodecà in via Sette Re di Arzano. Il tentato furto si è consumato addirittura verso le ore 22:00. I malviventi, almeno in sei incappucciati e armati con arnesi da scasso, hanno tentato di accedere all’interno del supermercato dovendo poi desistere stante la presenza di persone a quell’ora in strada. Indagano i carabinieri che hanno intensificato i controlli.
    P.B. LEGGI TUTTO

  • in

    San Valentino Torio, litiga con un uomo e gli spara: arrestato 38enne

    Durante un’accesa lite, un uomo di 38 anni R.O. ha estratto una pistola e ferito un 48enne al ginocchio.
    La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore su richiesta della Procura nocerina. L’uomo è indagato per lesioni aggravate con l’uso di un’arma da fuoco, detenzione e porto illegali di arma comune da sparo.
    Secondo le indagini, sarebbe stato lui l’autore del ferimento avvenuto nel comune di San Valentino Torio il 19 giugno 2023, a seguito di un diverbio violento scoppiato per ragioni personali.
    L’arma utilizzata per il ferimento non è stata ancora rinvenuta LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, agli arresti in casa con una pistola pronta all’uso: va in carcere

    Napoli. Era agli arresti domiciliari ma con una pistola pronta all’uso e anche un casco e una mascherino tifo soft air.
    Probabilmente nonostante la detenzione domiciliare era pronto a commettere qualche azione delittuosa. Ma i suoi propositi criminali sono stati bloccati dai carabinieri della stazione di san Pietro a Patierno che hanno effettuato, insieme ai militari del reggimento Campania, una perquisizione nell’abitazione di Salvatore Fattore, 45enne del posto già noto alle forze dell’ordine.
    L’uomo – che era già sottoposto agli arresti domiciliari – dovrà rispondere di detenzione di arma clandestina ed ora è rinchiuso a Napoli nel carcere di Poggioreale.
    Durante le operazioni i militari hanno rinvenuto e sequestrato una pistola marca “Tanfoglio” calibro 9×21 con matricola abrasa e 15 proiettili nel caricatore e un colpo in canna. Sequestrati anche un casco da moto modello “semi jet” ed una mascherina (tipo soft air) trovati insieme alla pistola.
    Pistola e casco sottoposto agli esami per verificare l’eventuale uso recente
    L’arma, il casco e la mascherina saranno sottoposti ai dovuti accertamenti per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti. Ma i militari continuano le indagini per capire perchè era armato, quali erano i suoi propositi e chi gli ha fornito l’arma o dove l’ha acquistata.
    @rirpoduzione riservata. LEGGI TUTTO

  • in

    Bimba ferita a Sant’Anastasia: fondazione Polis parte civile al processo

    La Fondazione Polis della Regione Campania è stata accettata come parte civile nel processo relativo al ferimento della piccola Assunta Basile e del suo papà, avvenuto a Sant’Anastasia il 23 maggio scorso.
    Don Tonino Palmese, presidente di Polis, ha dichiarato: “Accompagniamo con orgoglio questa famiglia che ha dimostrato la difesa della sua bambina, non solo nel momento della sparatoria, ma in tutto questo tempo di protezione e di accompagnamento educativo e affettivo”.
    La decisione di costituirsi parte civile da parte della Fondazione si basa sul principio fondamentale che la violenza inflitta a un cittadino causa danni devastanti all’intera società, specialmente quando la vittima è un minore.
    La Fondazione sostiene che la trasparenza in questo caso è essenziale per garantire che i diritti dell’intera popolazione siano affermati, consentendo una convivenza sicura e libera da ogni forma di reato intenzionale violento.
    La vicenda di Assunta e della sua famiglia è considerata emblematica dell’attuale emergenza vissuta nei territori, dove spesso bambini e ragazzi si trovano coinvolti sia come vittime che come colpevoli. La Fondazione Polis si impegna a contribuire alla promozione di una società più sicura e a difendere i diritti di coloro che sono coinvolti in situazioni di violenza e crimine, in particolare nei confronti dei minori.

    Leggi anche LEGGI TUTTO

  • in

    Scoperto a Pimonte un laboratorio per confezionare proiettili

    Un piccolo laboratorio per la produzione di proiettili è stato scoperto durante una perquisizione nell’abitazione di Italo Donnarumma, condotta dai carabinieri della stazione di Pimonte.
    All’interno, sono stati rinvenuti ogive, bossoli, inneschi e pezzi di armi da fuoco, insieme a una vasta gamma di attrezzature, tra cui torni, trapani a colonna, flessibili e utensili per mozzare le canne e punzonare le matricole.
    La catalogazione dell’intero inventario ha richiesto diverse ore di lavoro. Tra i reperti, è stata individuata una pistola artigianale funzionante, 33 caricatori, 2 cartucce per fucile, 10 proiettili di vario calibro e oltre mezzo chilo di polveri da sparo.
    Oltre alle armi, è emerso anche il coinvolgimento con sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione nella sua abitazione di Pimonte, i militari, supportati dai colleghi del reggimento Campania e dall’ausilio di un cane del nucleo cinofili di Sarno, hanno rinvenuto circa 400 grammi di marijuana e materiale per il confezionamento della stessa.
    Italo Donnarumma aveva tutte le attrezzature e la polvere da sparo per confezionare i proiettili
    Italo Donnarumma, 57 anni e già noto alle forze dell’ordine, è stato successivamente arrestato e condotto in carcere in attesa di giudizio. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, stesa in via Testa a San Giovanni a Teduccio

    Napoli. Solo qualche settimana di tregua poi le armi dei clan e dei signori delle stese riprendono a far sentire il fragore degli spari.
    Ieri in tarda serata i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e del nucleo operativo di Poggioreale sono intervenuti in via Raffaele Testa a San Giovanni a Teduccio per l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
    Secondo una prima ricostruzione ancora da verificare, ignoti avrebbero esploso alcuni proiettili contro un’abitazione al civico 4. I militari hanno rinvenuto in strada una decina di bossoli.
    Indagini in corso per chiarire dinamica e matrice. Non ci sono feriti. I carabinieri stanno cercando di individuare chi è il bersaglio del messaggio a suon di piombo che abita al civico 4 di via Raffaele Testa. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, agguato di dicembre alle Case Nuove: arrestato killer del clan Contini

    La Polizia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di M.N.G., su disposizione del gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Dda. M.N.G. è fortemente sospettato di aver commesso un duplice tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso ai danni di due giovani, un uomo e una donna, nell’ambito di un evento verificatosi l’11 dicembre scorso nelle vicinanze delle Case Nuove di Napoli.
    La decisione di applicare la custodia cautelare è stata presa al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, sotto la direzione e il coordinamento della procura distrettuale di Napoli.
    L’episodio incriminato risale alla notte dell’11 dicembre scorso, quando l’indagato, in sella a uno scooter, si sarebbe avvicinato all’auto che trasportava le due vittime, sparando ripetutamente e colpendole entrambe con armi da fuoco.
    Inoltre, all’indagato è stata attribuita l’aggravante del metodo mafioso, poiché il crimine sembra inserirsi nella tensione esistente tra il clan Contini e il gruppo criminale della Sanità. Si presume che l’autore dell’agguato e la vittima siano legati rispettivamente a questi due gruppi criminali. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, interrotto un summit con 4 persone armato

    Napoli. Due episodi e 5 arresti slegati ma che confermano come l’uso delle armi tra giovani sia molto diffusa. E in entrambi i casi è probabile che siano stati bloccati eventi delittuosi.
    E per questo che in seguito ad alcuni episodi criminosi verificatisi nell’ultimo periodo, personale della Squadra Mobile di Napoli ha eseguito diversi controlli e perquisizioni.
    In particolare, stamattina, in uno stabile di via Nuova Poggioreale, i poliziotti hanno sorpreso un ragazzo che, alla vista loro vista, ha tentato la fuga ma è stato bloccato e trovato in possesso, nella cintola dei pantaloni, di una pistola a tamburo provento di furto.
    Gli investigatori ora continuano le indagini per stabilire le intenzioni dell’arrestato.
    Inoltre, gli operatori all’interno di un appartamento, ed in particolare nell’area adibita a salone, hanno identificato 4 persone e, su un tavolo, all’interno dello stesso e nella loro immediata disponibilità, hanno rinvenuto una pistola calibro 9×21, carica e pronta all’uso, con matricola abrasa.
    Era in pratica un summit nel corso del quale i quattro stavano decidendo eventuali azioni delittuose da compiere
    Pertanto i 4, di età compresa tra i 24 ed i 37 anni, tutti con precedenti di polizia, sono stati arrestati per detenzione illegale di arma clandestina e ricettazione.
    Mentre, altre tre persone, presenti all’interno dell’abitazione ma in altri ambienti della stessa, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i medesimi reati.
    Ora le due armi sono state inviate alla sezione scientifica per stabilire se siano state usate in recenti eventi delittuosi. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, omicidio al Pallonetto: nuovo fermo per Gennaro Belaeff

    Secondo fermo in sei mesi per l’omicidio di Pasquale Sesso avvenuto il 5 luglio scorso al Pallonetto di Santa Lucia.
    Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, infatti, la Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di Gennaro Belaeff per i reati di omicidio e tentato omicidio, aggravati anche dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1 c.p. per aver favorito il Clan Elia operante nel quartiere Santa Lucia.
    La misura precautelare compendia gli esiti delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato San Ferdinando in relazione all’omicidio di Sesso Pasquale avvenuto la sera del 5 luglio in via Solitaria a Pizzofalcone quando l’indagato avrebbe esploso dal balcone della propria abitazione numerosi colpi d’arma da fuoco provocando alla vittima uno “shock emorragico a seguito di ferita d’arma da fuoco che ha determinato, tra le altre, lesione all’arteria femorale destra ed un proiettile in zona polmonare”.
     Gennaro Belaeff aveva anche tentato di uccidere Luigi Sesso, fratello di Pasquale
    L’attività investigativa effettuata ha permesso di ricostruire l’evento omicidiario di  Pasquale Sesso e di accertare che qualche minuto prima era stato posto in essere anche il tentato omicidio del fratello Luigi Sesso.
    Le risultanze delle attività svolte hanno permesso di ricondurre gli eventi delittuosi ad una conflittualità tra le famiglie degli Elia, a cui l’indagato è contiguo, e dei Sesso che attualmente sono in forte ascesa nelle dinamiche criminali del Pallonetto di Santa Lucia in considerazione del vuoto di potere creatosi negli ultimi anni proprio per gli arresti degli esponenti di spicco dei clan avversi.
    Al provvedimento in questione ha fatto seguito ordinanza cautelare della custodia in carcere di Belaeff Gennaro, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno in data 10 gennaio 2014 LEGGI TUTTO

  • in

    Blitz antidroga tra Sicilia e Campania: 15 arresti

    Un’operazione antimafia della Guardia di finanza, denominata ‘Oleandro’, è in corso in Sicilia, Campania, Toscana e Friuli Venezia Giulia.
    Oltre 120 finanzieri del comando provinciale di Catania e quelli del Gico stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del capoluogo etneo su richiesta della Dda nei confronti di 15 indagati.
    I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, usura, traffico e spaccio di stupefacenti e riciclaggio di denaro nella forma del reimpiego dei proventi illeciti in attività economiche. Gli indagati complessivamente sono 26.
    Il provvedimento cautelare è in corso di esecuzione nelle province di Catania, Caltanissetta, Arezzo, Napoli e Udine. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, agguato al corso Arnaldo Lucci: feriti un 18enne e una passante

    Serata di terrore a pochi passi dalla stazione di piazza Garibaldi a Napoli.
    Al corso Arnaldo Lucci intorno alle 19 due persone in sella a uno scooter, con volto coperto, hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di un giovane di 18 anni, colpendolo alla gamba sinistra.
    Il giovane è stato trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini e, non è in pericolo di vita.
    Nella sparatoria è rimasta ferita una donna di 69 anni, estranea ai fatti. Trasportata all’Ospedale del Mare per una ferita al gluteo, non è in pericolo di vita. Sull’accaduto indaga la Squadra mobile, impegnata nella ricostruzione dei fatti.
    La sparatoria di stasera riporta alla luce altri episodi simili ma soprattutto l’uso indiscriminato di armi tra persone di giovane età come il ferito.
     Al vaglio le immagini delle telecamere
    Gli agenti si sono messi sulle tracce dei pistoleri anche attraverso la vision e delle immagini delle numerose telecamere pubbliche e private presenti nella zona.
    @rirpoduzione riservata LEGGI TUTTO

  • in

    Maxi sequestro di 580 chilogrammi di droga: 5 arresti tra Salerno e Castrovillari

    Un ingente traffico di droga gestito da cinesi lungo l’asse Castrovillari-Salerno è stato sgominato dalla Dda di Catanzaro che ha fatto scattare le manette ai polsi di cinque persone di nazionalità cinese e ha portato alla scoperta e al sequestro di una vera e propria centrale della droga, allestita in un capannone industriale nell’area Pip di Castrovillari che conteneva ben 580 chilogrammi di droga.
    Tre cinesi sono stati arrestati a Castrovillari e altri due a Salerno. L’operazione è stata portata a termine, con il coordinamento della Dda di Catanzaro in sinergia con la Procura di Castrovillari diretta da Alessandro D’Alessio, nella giornata di ieri e coperta dal più stretto riserbo.
    Altri arresti erano stati eseguiti nelle scorse settimane in Olanda, dove la droga veniva commercializzata, su impulso del procuratore Vincenzo Capomolla e del pm distrettuale Stefania Paparazzo.
    Nel capannone scoperto ieri, secondo quanto si è appreso, i poliziotti hanno sequestrato 580 chili di sostanza stupefacente pronta ad essere immessa sul mercato territoriale ed extra nazionale.
    Il tutto è partito quando gli uomini del Commissariato di Polizia di Corigliano Rossano, diretti da Giuseppe Zanfini, e quelli della squadra mobile di Cosenza, guidati da Gabriele Presti, nel luglio scorso avevano fatto irruzione in un capannone a Santa Sofia d’Epiro sequestrando altri 250 chili di marijuana coltivata e prodotta con avanzati sistemi di gestione.
     Sequestrata anche droga già confezionata e un ingente quantitativo di soldi
    Nel corso dell’ operazione sarebbe stato scoperto anche un appartamento in una zona centrale di Castrovillari dove si confezionava e si gestiva l’immissione dello stupefacente sul mercato regionale ed extra regionale. Li sarebbero stati sequestrati droga già pronta per essere immessa sul mercato e un ingente quantitativo di denaro. LEGGI TUTTO