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    Studenti a lezione in Assemblea. “Emergenza clima: agire subito”

    Studenti bolognesi a lezione di transizione ecologica e protagonisti di progettazione partecipata delle comunità energetiche in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

    L’esperienza è stata vissuta dalla classe 5^ C del Liceo Laura Bassi e delle classi 5^ A e 5^ D dell’Istituto di istruzione superiore Manfredi Tanari del capoluogo emiliano grazie alla lezione di transizione ecologica organizzata dal parlamento regionale in collaborazione con l’organizzazione non governativa Amici dei popoli.

    “L’iniziativa – ha evidenziato Silvia Zamboni, vicepresidente dell’Assemblea legislativa – capita in una giornata particolare: oggi a Dubai si apre la Conferenza Mondiale Onu sul clima, che intende fare i conti sull’esito degli impegni presi alla Conferenza di Parigi del 2015 per vedere se stiamo rispettando l’obiettivo di contenere l’aumento medio della temperatura mondiale entro un grado e mezzo e comunque non oltre i 2 gradi. Siamo in piena emergenza climatica. Ce lo dicono i sempre più frequenti fenomeni meteo estremi: l’alluvione della Romagna, le alte temperature di ottobre e novembre, tanto che il 2023 sta per vincere l’Oscar negativo dell’anno più caldo. Giornate come quella odierna sono preziose per aumentare la sensibilità sull’urgenza di mettere in campo azioni efficaci per ridurre l’emissione dei gas a effetto serra. Un impegno che ci coinvolge tutti: imprese, istituzioni, cittadini. Bene quindi coinvolgere le scuole con modalità partecipative innovative come questa che anch’io ho voluto testare”.

    Rossana Mengozzi, della direzione generale dell’Assemblea legislativa, ha illustrato le opportunità della legge regionale sulla partecipazione mentre Ilaria Capisani, esperta in comunicazione e social media management presso Poleis Soc. Coop, ha raccontato alcune esperienze concrete di progettazione partecipata per la costituzione delle comunità energetiche in Emilia-Romagna. Lo scorso anno, infatti, la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge sulle comunità energetiche (la l.r. n. 5/2022) e con il Bando partecipazione 2022 sono stati finanziati alcuni progetti rivolti proprio alla co-progettazione delle comunità.

    La seconda parte della mattinata è stata dedicata ad attività laboratoriali sotto la supervisione di Ilaria Moretti e Margherita Licastro di Amici dei Popoli ong. Gli studenti e le studentesse hanno avuto la possibilità di conoscere e approfondire come si fa partecipazione civica affiancando alla lezione frontale varie attività laboratoriali e interattive. Sono stati coinvolti attraverso attività ludiche, giochi di simulazione e tecniche teatrali con le metodologie attivo-partecipative del silent play, un mix di tecniche drammaturgiche per sensibilizzare i giovani sulle sfide del cambiamento climatico e dell’escape room digitale, un percorso digitale a ostacoli all’interno del quale gli studenti e le studentesse hanno acquisito conoscenze e competenze per fare scelte consapevoli e riuscire, in un tempo dedicato, a evitare il disastro ambientale. Al termine dell’attività laboratoriale, studenti e studentesse hanno rivolto un’appello ai rappresenti politici affinché vengano affrontate in modo incisivo due emergenze ambientali: la produzione e gestione dei rifiuti e il cambiamento climatico.

    Le conclusioni sono state tracciate da Silvia Piccinini, consigliera regionale e presidente della commissione Statuto e Regolamento. “Da questa mattinata di lavori in Assemblea legislativa è emersa con chiarezza la grande sensibilità dei più giovani ai temi dell’ambiente e, più nello specifico, alle cause che influiscono sui cambiamenti climatici. I ragazzi hanno sempre più voglia di partecipare in modo attivo senza più subire passivamente gli effetti delle scelte degli adulti. Ecco perché la politica, oggi, deve ascoltare e fare proprie queste nuove sensibilità, provando a coinvolgerle all’interno di processi partecipativi. Questo proprio per dare ai nostri ragazzi e alle nuove generazioni quegli spazi che reclamano a gran voce. L’Emilia-Romagna ha bisogno di una legge sul clima e il mio impegno, dopo quello profuso per l’approvazione della norma sulle comunità energetiche, andrà nella direzione di contribuire alla messa a punto di questa legge innovativa”.

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    Assemblea

    30 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Bargi (Lega): fare luce sull’attacco hacker subito dall’Ausl di Modena

    Chiarire gli aspetti dell’attacco hacker subito dall’Ausl di Modena nella giornata del 29 novembre.
    Il quesito è posto da Stefano Bargi (Lega) che sottolinea come siano “milioni i dati sensibili che sarebbero a rischio e, stando a quanto riportato da alcuni organi di stampa, vi sarebbero tempi lunghi per il ripristino dei sistemi informatici violati dagli hacker, con l’impossibilità (tra i vari problemi riscontrati) per i cittadini di prenotare visite mediche tramite il fascicolo sanitario elettronico”.
    Per Bargi, l’attacco informatico “ripropone la vulnerabilità nei sistemi di sicurezza di Lepida” e ricorda come questa “non è la prima volta che la società in house – a totale ed esclusivo capitale pubblico strumentale agli oltre 440 Enti Soci e a Regione Emilia-Romagna – è indirettamente protagonista di disservizi ai danni degli utenti, ma l’hackeraggio dei sistemi delle aziende sanitarie pone seri problemi e preoccupazioni in ordine alla diffusione dei dati sensibili di pazienti e cittadini”.
    Alla luce di quanto accaduto, il consigliere chiede quindi all’esecutivo regionale “se siano state accertate le responsabilità dell’attacco hacker ai sistemi informatici dell’Ausl di Modena e se sia stata compiuta una verifica dei danni subiti e la loro ricaduta sui cittadini”.
    Ulteriori quesiti, infine, per capire se la giunta “intenda considerare l’opportunità di un risarcimento danni per gli utenti colpiti da questa situazione di grave disagio e quali iniziative intenda intraprendere per evitare in futuro il verificarsi di simili situazioni”.
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    30 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): “Al Rizzoli disabile con una frattura attende 4 giorni per una Tac”

    Serve chiarezza sui tempi di attesa per le prestazioni di Tac, Risonanza magnetica e simili all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna
    E’ la richiesta di Marta Evangelisti (Fdi) in una dettagliata interrogazione alla giunta. La consigliera è stata informata che un ragazzo disabile è caduto in una struttura specializzata, riportando una frattura. Trasportato al Rizzoli per effettuare una TAC, “il paziente ha dovuto attendere quattro giorni poiché vi sarebbe stato un solo macchinario funzionante adibito alla effettuazione della TAC”. La consigliera chiede se la Regione avvii un’interlocuzione con l’Istituto e “se effettivamente sia attivo allo stato attuale un solo macchinario per la TAC ed eventualmente quali siano i tempi medi di attesa per pazienti ricoverati ed esterni sia per la TAC che per la Risonanza Magnetica che per prestazioni similari”. La capogruppo FdI vuole inoltre sapere “quali siano i tempi medi di attesa per l’ottenimento di una TAC, RM e prestazioni similari, presso le strutture adibite delle Aziende Sanitarie dell’Emilia-Romagna (si richiede tabella riepilogativa delle strutture adibite, dei macchinari presenti e funzionanti, dei tempi medi e di eventuali criticità riscontrate) e se “esistano liste apposite per i pazienti che necessitino di urgenza, come i pazienti ortopedici o oncologici. In tal caso si richiede tabella riepilogativa dei tempi medi di attesa per le TAC, RM e prestazioni similari, segnalate come urgenti”. Infine, Evangelisti chiede quali azioni la giunta intenda adottare “per ridurre i tempi di effettuazione di tali indispensabili prestazioni sanitarie”.
    Dopo aver ricordato le attrezzature esistenti al Rizzoli, struttura di alta specializzazione, come si legge sul sito, la consigliera ha affermato che “in ogni caso l’attesa di quattro giorni appare davvero eccessiva anche in considerazione del fatto che si tratta di paziente con disabilità”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    30 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Rimini e Romagna Capitale della cultura 2026, sì alle iniziative per sostenere il progetto

    Sì alla promozione della Romagna all’interno dell’offerta di “Rimini Romagna Capitale italiana della cultura 2026”, al fine di valorizzare il patrimonio culturale e diffondere le ricadute positive dell’evento su tutto il territorio romagnolo. La commissione Cultura, presieduta da Francesca Marchetti, ha dato il via libera all’unanimità a una risoluzione del Partito democratico a firma di Nadia Rossi (prima firmataria), Francesca Marchetti, Marilena Pillati, Massimo Bulbi, Luca Sabattini, Mirella Dalfiume, Marcella Zappaterra, Manuela Rontini, Marco Fabbri. Con l’atto politico si impegna la giunta a sostenere in tutte le sedi opportune la candidatura di Rimini e della Romagna quale Capitale italiana della cultura per il 2026.
    “L’assegnazione del titolo -ha sottolineato Rossi- rappresenterebbe per Rimini, per la sua provincia e per tutta la Romagna un’occasione importante di valorizzazione della rete istituzionale, economica, sociale, culturale e infrastrutturale dei territori coinvolti, peraltro duramente colpiti dall’alluvione di maggio 2023, delineando un piano strategico della Romagna, non solo culturale. Il titolo di Capitale italiana della cultura è un riconoscimento capace di dare grande impulso per la crescita economica e la valorizzazione del territorio e come motore turistico dall’entroterra al mare, attraverso i borghi, i percorsi naturalistici, enogastronomici, cicloturistici, nonché storici e culturali, con i grandi eventi teatrali, musicali, di partecipazione.”.
    “Il titolo del progetto -ha ricordato la consigliera- è ‘Vieni oltre. Qui e ora’. In Romagna vieni oltre significa vieni qui. E in questo caso vuole dire anche vieni con noi, oltre le convenzioni, oltre l’idea di turismo di massa, in una città che ha rigenerato la sua offerta culturale. Rimini è diventata anche uno spazio di rigenerazione urbana, sport e collettività. Dopo mesi duri come quelli trascorsi a maggio si tratta di un’occasione importante di valorizzazione della rete economico-sociale e culturale della Romagna”.
    La risoluzione è stata accolta favorevolmente da tutte le forze politiche.
    Per Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia) “quella di sostenere la candidatura di Rimini è la direzione giusta. Bene mettere in campo tutte le azioni che possono far diventare la città romagnola Capitale italiana della cultura 2026”.
    Matteo Montevecchi (Lega) ha sottolineato: “Siamo d’accordo con il contenuto della risoluzione e l’impegno rivolto alla giunta. Per Rimini e per tutto il territorio romagnolo rappresenterebbe motivo di orgoglio e una spinta per l’economia e il turismo locale”.
    Francesca Maletti (Partito democratico) ha aggiunto: “Condividiamo pienamente la proposta e la motivazione. Per Rimini e per gli altri enti locali rappresenta una grande possibilità da un punto di vista turistico e culturale”.
    L’assessore alla cultura Mauro Felicori ha evidenziato che “Rimini ha fatto un ottimo lavoro. Dopo la candidatura, l’alluvione ha fornito ulteriore motivazione a una città sottovalutata dal punto di vista culturale. Oltre alla Rimini romana e a quella di Fellini c’è la Rimini medievale e rinascimentale con esempi mirabili come il tempio malatestiano, capolavoro di Leon Battista Alberti, che all’interno custodisce un’importante opera di Piero della Francesca. Dunque, è una candidatura fortissima e aver stretto un patto con le città alluvionate che vogliono rinascere dopo l’alluvione dà ancora più forza al progetto. Chiederò un incontro al sindaco di Rimini e terrò aggiornata la commissione sui passi che faremo”.
    La presidente Marchetti, sottolineando “l’importanza dell’unanimità per dare forza alla proposta”, ha accolto l’invito della consigliera Rossi a organizzare una commissione itinerante a Rimini, in virtù del valore che la città rappresenta nella dimensione culturale”.
    (Lucia Paci)

    Scuola giovani e cultura

    30 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): “Chiarire norme regionali su cacciatori bioregolatori”

    Chiarire le norme regionali sui cacciatori bioregolatori che vengono applicate in Emilia-Romagna.
    A chiederlo è Marta Evangelisti (Fdi) che con un atto ispettivo avanza possibili differenze tra la normativa nazionale e l’applicazione fatta in Regione.
    L’attenzione della capogruppo si concentra in particolare sui cacciatori bioregolatori, figure “abilitate al prelievo venatorio con specifica formazione in materia di biosicurezza” come sancito dall’ordinanza del 2023 del Ministero della Salute nell’ambito delle misure di controllo ed eradicazione della peste suina africana e del piano straordinario di catture a livello nazionale e regionale.
    “Per assumere tale ruolo -continua Evangelisti- è quindi necessaria la frequenza di appositi corsi conformi a programmi predisposti da Ispra, nonché l’iscrizione nell’apposito elenco nazionale dei bioregolatori da cui possono attingere le autorità competenti locali per le attività di contenimento della specie cinghiale sull’intero territorio nazionale”.
    A fronte di alcune segnalazioni raccolte, alla consigliera risulta la possibilità di procedere all’iscrizione da parte dei cacciatori interessati “anche in assenza di corso dedicato e di come, da parte della Regione, la scelta dell’associazione venatoria che può assumere la funzione di bioregolatrice, sia caduta su Federcaccia”.
    In ragione della situazione descritta, Evangelisti chiede quindi conto all’esecutivo regionale la fondatezza delle denunce raccolte e “quali siano i criteri che hanno determinato la scelta di Federcaccia per le finalità in argomento e se siano state interpellate anche le altre associazioni venatorie”.
    Ulteriori quesiti dell’atto ispettivo riguardano la possibilità d’iscrizione nell’elenco dei bioregolatori anche per cacciatori non associati a Federcaccia e “se esista la possibilità che, negli elenchi dei bioregolatori, risultino soggetti sprovvisti dei necessari requisiti, ovvero che non abbiano frequentato appositi corsi conformi a programmi predisposti da Ispra”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    30 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    La commissione Cultura approva la nuova legge: 8 milioni di risorse in due anni

    Museo Marconi – Sasso Marconi (BO)

    Quasi 8 milioni nel biennio 2024-2025 per la promozione di eventi culturali, il recupero di spazi destinati alla cultura, il sostegno a un programmazione di prodotti culturali di qualità che sappiano anche valorizzare il turismo. Snellimento della burocrazia e dei tempi dedicati ad attività amministrative. Disco verde della commissione Cultura presieduta da Francesca Marchetti alle “Nuove norme in materia di promozione culturale”, il progetto di legge proposto dall’assessore alla Cultura Mauro Felicori per riorganizzare il sistema della promozione culturale emiliano-romagnola e che, nel corso di un’audizione, ha raccolto una sostanziale soddisfazione degli operatori del mondo culturale, dell’associazionismo e del volontariato impegnato lungo la via Emilia.
    La commissione ha anche approvato un pacchetto di emendamenti che, tra le altre cose, sostengono le arti performative, favoriscono il rapporto con il pubblico e valorizzano il ruolo dei conservatori musicali (emendamenti di Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini)), garantiscono i diritti del Terzo Settore (emendamenti di Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa)), valorizzano le arti visive (emendamento di Luca Cuoghi (Fdi)), per valorizzare le tradizioni locali (emendamento di Michele Facci (Lega)).
    Soddisfatto per l’approvazione della legge da parte della commissione si è detto l’assessore Felicori che ha sostenuto l’importanza della sussidiarietà nella cultura, ma ha anche messo in guardia da un concetto sbagliato del Terzo Settore che non deve essere confuso con le realtà produttive legate al mercato.
    Ora la legge passerà all’Assemblea legislativa per il voto definitivo.
    (Luca Molinari)

    Scuola giovani e cultura

    30 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Studenti in Assemblea legislativa a lezione di transizione ecologica

    Studenti a lezione di tutela ambientale. Alcune classi degli istituti di istruzione secondaria saranno protagoniste di un’iniziativa formativa dedicata al tema della transizione ecologica, con uno specifico focus sulla co-progettazione partecipata delle comunità energetiche.

    L’iniziativa è in programma giovedì 30 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, nella sede dell’Assemblea legislativa. Studenti e studentesse avranno la possibilità di conoscere e approfondire questi percorsi partecipativi affiancando alla lezione frontale varie attività laboratoriali e interattive, vivendo contestualmente un’esperienza concreta di partecipazione civica.

    Aprirà l’iniziativa la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, seguita da Leonardo Draghetti, direttore generale dell’Assemblea legislativa e Tecnico di garanzia della partecipazione, che illustrerà le opportunità della legge regionale sulla partecipazione e Ilaria Capisani, esperta in comunicazione e social media management presso Poleis Soc. Coop, che racconterà esperienze concrete di co-progettazione partecipata per la costituzione delle comunità energetiche in Emilia-Romagna.
    La seconda parte della mattinata sarà dedicata ad attività laboratoriali, a cura di Amici dei Popoli ong. Gli studenti saranno coinvolti attraverso attività ludiche, giochi di simulazione e tecniche teatrali con le metodologie attivo-partecipative del silent play, un mix di tecniche drammaturgiche per la sensibilizzare i giovani sulle sfide del cambiamento climatico e dell’escape room digitale, un percorso digitale a ostacoli all’interno del quale gli studenti e le studentesse dovranno acquisire conoscenze e competenze per poter fare scelte consapevoli e riuscire, in un tempo dedicato, a evitare il disastro ambientale.
    La mattinata didattica terminerà con la restituzione in plenaria dei lavori di gruppo e le conclusioni a cura di Silvia Piccinini, consigliera regionale e presidente della commissione Statuto e Regolamento.

    Lo scorso anno, la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge sulle comunità energetiche (la l.r. n. 5/2022) e con il Bando partecipazione 2022 sono stati finanziati alcuni progetti rivolti proprio alla co-progettazione delle comunità.

    Assemblea

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Rimborso bollo auto rubata o rottamata, discussa proposta della Lega

    È stato discusso il progetto di legge della Lega finalizzato al rimborso della tassa automobilistica “per perdita di possesso del veicolo dovuto a furto, rottamazione o esportazione all’estero”. Il progetto di legge è stato presentato dal consigliere Stefano Bargi e sottoscritto dall’intero gruppo del Carroccio: Simone Pelloni, Maura Catellani, Massimiliano Pompignoli, Valentina Stragliati, Fabio Rainieri, Matteo Montevecchi, Fabio Bergamini, Gabriele Delmonte, Emiliano Occhi, Daniele Marchetti, Michele Facci, Matteo Rancan e Andrea Liverani. Il pdl è stato discusso in commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli. Il provvedimento sarà votato il 6 dicembre dall’Assemblea legislativa.
    “Il volume non è piccolo, circa 70-80mila mezzi l’anno – ha scandito Bargi – e la proposta mira a rimborsare solo i mesi mancanti. Inoltre, il rimborso è a domanda del cittadino. Ho voluto porre una questione di principio”.
    Secondo il consigliere Luca Sabattini (Partito democratico) “il ragionamento di Bargi ha senso. Questo, però, presuppone che dovremmo destinare un fondo per i rimborsi. Una stima prevede diversi milioni di euro e non ci sentiamo di mettere questa cifra fra le priorità di bilancio”.
    Bargi, relatore del provvedimento, ha ricordato che i residenti in Piemonte, Lombardia, Veneto e nella Province autonome di Trento e di Bolzano “possono da tempo godere di una piccola ma significativa agevolazione: chi paga la tassa automobilistica e nei 12 mesi seguenti decide di demolire la vettura può chiedere il rimborso del bollo auto per la rottamazione del veicolo”.
    L’importo del rimborso, si legge nella proposta di legge, “è calcolato in proporzione al numero di mesi interi successivi a quello in cui si è verificato l’evento: ad esempio, se il bollo è stato pagato a gennaio con scadenza a dicembre dello stesso anno, e l’auto viene rottamata a marzo, il rimborso deve essere riconosciuto per tutto il periodo che va da aprile a dicembre, ossia per nove mesi”. Bargi sottolinea come la legge regionale 21 del 2012, all’articolo 5 “sancisca solo genericamente che la giunta regionale può sospendere o differire il termine per l’adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti interessati da eventi eccezionali e imprevedibili”, senza prevedere il rimborso o la cancellazione del tributo in un caso di distruzione del veicolo per evento eccezionale e imprevedibile non imputabile al proprietario dell’automobile, come quello verificatosi nei territori dell’Emilia-Romagna colpiti dall’alluvione nel maggio 2023″. E l’articolo 6 prevede l’esenzione “solo per determinate categorie di veicoli e motoveicoli datati, ma non per quelli costretti alla rottamazione in seguito a cause di forza maggiore”.
    La copertura finanziaria, prevede il pdl, è garantita dai fondi specifici che verranno accantonati a tal fine nella Missione 20 (Fondi e accantonamenti).
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): ripristinare la linea telefonica nell’Appennino bolognese

    Ripristinare la linea telefonica di uno dei gestori telefonici sull’Appennino bolognese.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “i comuni dell’appennino bolognese, ormai da tempo, lamentano la mancata manutenzione e il mancato ripristino delle linee telefoniche interrotte per vari motivi. Sia amministratori locali sia cittadini, fin da subito, hanno cercato di contattare il gestore della linea telefonica e sono numerose le segnalazioni pervenute al consigliere interrogante e le notizie diffuse dalla stampa, provenienti da diverse zone dell’Appennino bolognese, che registrano gravi disagi e disservizi da parte del gestore della linea telefonica, pertanto famiglie, attività artigianali, commerciali, imprese e aziende sono impossibilitate ad usufruire del servizio telefonico”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga doveroso e opportuno un intervento immediato volto a sollecitare il ripristino celere della linea telefonica nei comuni dell’Appennino bolognese e se ritenga necessario chiedere un chiarimento al gestore del servizio sui ritardi e sulle difficoltà di comunicazione con quest’ultimo riscontrati da cittadini ed enti locali, in merito al problema descritto”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Regione: 14 miliardi per sanità, welfare e imprese nella manovra 2024

    Tasse ferme per il nono anno consecutivo, misure antiinflazionistiche che faranno risparmiare ai cittadini 141 milioni di euro, fondi per sanità, sostegno alle imprese, sviluppo, scuola e trasporto pubblico, cura del territorio, Tecnopolo di Bologna. Sono i punti di forza del Bilancio 2024 della Regione Emilia-Romagna  presentato dall’assessore Paolo Calvano nel corso della commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.
    “Sosteniamo la crescita dell’intero sistema emiliano-romagnolo, in un momento di grandi difficoltà comuni a tutto il Paese, con una manovra virtuosa e solida nonostante i pesanti tagli del Governo. Investendo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sostenendo le imprese che innovano e creano buona occupazione e operiamo con un occhio attento alle zone colpite dall’alluvione del maggio scorso”, spiega Calvano per il quale “i 3 miliardi previsti dal governo sono insufficienti, così come siamo sorpresi dalla richiesta del governo alle Regioni a statuto ordinario di assicurare per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui, contributo che per l’Emilia-Romagna del contributo annuo a carico della Regione Emilia-Romagna è di 44,8 milioni l’anno per il 2024 e il 2025. Questo quando l’Emilia-Romagna è la Regione italiana con il rapporto debito/Pil più basso in Italia”.
    Nel complesso si tratta di una manovra da 14 miliardi che deve fare i conti gli effetti delle crisi internazionali, la ricostruzione post alluvione e alle norme previste nella Finanziaria nazionale dove si stabilisce che “le Regioni a statuto ordinario, per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui”: contributo che per l’Emilia-Romagna del contributo annuo a carico della Regione Emilia-Romagna è di 44,8 milioni l’anno per il 2024 e il 2025.
    La sanità si conferma la principale voce del Bilancio: in attesa dell’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale, vengono stanziati 9 miliardi di euro (di cui 8,5 milioni di euro l’esenzione dal ticket per le prime visite per le famiglie numerose e 100.000 euro per l’iscrizione al SSN dei senza fissa dimora), mentre aumenta di mezzo milione di euro anche il Fondo per la non autosufficienza.
    Salgono a 40 i milioni di euro (+6,5 milioni rispetto al 2023) investiti dalla Regione per far viaggiare gratuitamente i cittadini dell’Emilia-Romagna sui mezzi di trasporto pubblico locale grazie alle quali studentesse e studenti fino a 19 anni di età con Isee familiare non superiore ai 30mila euro e under 14 senza alcuna soglia Isee, potranno continuare a utilizzare bus e treni gratuitamente, mentre saranno gratis i bus urbani per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale nelle 13 città di inizio e/o fine viaggio con più di 50 mila abitanti (la Città Metropolitana di Bologna, gli altri 9 Comuni capoluogo più Carpi, Imola e Faenza). Previsti 40 milioni di euro, fra fondi regionali ed europei attivati, per l’abbattimento delle rette dei nidi e la gratuità di quelli nei Comuni montani e delle aree interne. Venendo al diritto allo studio il Bilancio prevede 37 milioni di euro per la copertura del 100% delle borse di studio e altri 15,3 milioni di euro per il diritto allo studio scolastico. Prosegue il finanziamento delle borse di dottorato in memoria di Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle Brigate Rosse, e di Guido Fanti, primo presidente della Regione.
    Sono previsti 800 milioni di investimenti (destinati a diventare 1,9 miliardi nel triennio) le cui principali voci sono la riqualificazione delle infrastrutture culturali (10 milioni), per l’elettrificazione e la sicurezza delle linee ferroviarie regionali (31 milioni), per la sistemazione dei ponti (10 milioni) e altri 7,14 milioni di euro serviranno per la realizzazione di interventi attesi da tempo come l’incrocio a Borgo Secchi nel Comune di Bagnacavallo, la manutenzione straordinaria delle strade provinciali di interesse regionale ed il finanziamento dell’intervento “Completamento della Nuova Galliera in Comune di Bologna”.
    A sostegno degli investimenti privati: la legge regionale sulla attrattività per 13,2 milioni di euro che andranno a finanziare un nuovo bando e che si sommano agli 11,4 milioni del bando precedente, i finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese (6,7 milioni di euro per Expo 2025 e Fiere), per la legge sull’economia urbana (25,85 milioni nel triennio), per la legge sui talenti (4 milioni di euro nel triennio) e per il sostegno al credito (4,9 milioni per Confidi e abbattimento tassi). Di particolare importanza il capitolo relativo al Tecnopolo di Bologna: 23 milioni di euro per completare la struttura che ha sede nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi (5,5 milioni di euro serviranno per completare la bonifica dall’amianto, 2,4 per la realizzazione degli spazi nel capannone Botti, 700.000 euro per la progettazione della vecchia centrale, da destinare a servizi di ristorazione e la progettazione del nuovo edificio a L per attività di Citizen science in collaborazione con il Comune di Bologna, 1,7 milioni di euro per interventi di pulizia, sistemazione esterna, arredi, mentre le ulteriori risorse sono destinate al completamento degli interventi in corso, fra i quali è prevista la realizzazione dell’edificio per attività di ricerca internazionale che sarà sede del nuovo Istituto dell’Università delle Nazioni Unite).
    Previsti 10 milioni di euro per il recupero di alloggi di edilizia pubblica, 2 milioni per il Fondo affitti, per contrastare il dissesto idrogeologico sul territorio emiliano-romagnolo, viene incrementato il fondo manutenzioni di 8 milioni, consolidato il contributo ad Aipo di 5 milioni e rafforzato il Fondo imprevisti e somme urgenze per 5 milioni. E infine, 5 milioni all’anno per il Fondo montagna.
    Oltre al Bilancio è stato presentato anche il collegato normativo che contiene aggiornamenti delle leggi in materia di invasi, urbanistica, welfare e soprattutto la disposizione per cui la carica del Presidente e del Vicepresidente dei Consorzi di Bonifica possono essere confermate una sola volta.
    Maura Catellani (Lega) ha chiesto chiarezza sulle norme urbanistiche, mentre Silvia Zamboni (Europa Verde) ha domandato il dettaglio delle risorse previste per il contrasto al dissesto idrogeologico e ha criticato la scelta del governo di chiedere risorse alla Regione: “Ci tolgono risorse che avremmo preferito utilizzare per politiche pubbliche regionali”.
    (Luca Molinari)

    Governo locale e legalità

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Via libera dalla commissione Territorio alla legge sugli alberi monumentali

    Elenco degli alberi monumentali e dei boschi vetusti, risorse per custodirli e diffonderne la conoscenza, sanzioni per chi li deturpa.
    Disco verde della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro alla “Disciplina per la conservazione degli alberi monumentali e dei boschi vetusti”, il progetto di legge proposto dalla giunta che dà mandato alla giunta di trovare le risorse e le modalità per tutelare gli alberi monumentali e i boschi vetusti, oltre che di realizzare l’Elenco degli Alberi. Vengono previste anche sanzioni per chi danneggi questi alberi e boschi. Ora la proposta di legge verrà discussa dall’Assemblea legislativa per il voto definitivo.
    Nel corso del dibattito, la relatrice di maggioranza Mirella Dalfiume (Pd) ha illustrato alcuni emendamenti che hanno aggiornato i criteri della legge in merito alla classificazione e alla gestione degli alberi monumentali e i boschi vetusti.
    Dal canto suo il relatore di minoranza Michele Facci (Lega) ha commentato i vari emendamenti chiedendo di modificare alcuni parti della legge. “Diamo un voto di astensione perché condividiamo i temi ambientali contenuti nella norma, anche se ci riserviamo di chiedere un ulteriore miglioramento della legge”, spiega Facci.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Il garante Cavalieri: “In Emilia-Romagna pochi i detenuti che lavorano”

    “Su 3.500 detenuti nelle carceri dell’Emilia-Romagna (di cui 2.600 con condanne definitive), circa 900 vengono occupati alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria nei cosiddetti lavori domestici: aiuto cuoco, pulizie, manutenzioni, gestione della spesa, etc.. Decisamente minoritaria invece, circa centocinquanta persone, la quota di chi opera all’interno della struttura ma alle dipendenze di aziende esterne in mansioni quali falegnameria, lavanderia, produzione di pasta fresca, sartoria, coltivazioni agricole, etc. Un ulteriore centinaio, infine, ha la possibilità di accedere al lavoro esterno”. Questa la fotografia della situazione lavoratori dei detenuti nelle carceri della regione tracciata da Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti, nella conferenza stampa tenuta in Assemblea legislativa.
    “Per quanto riguarda le donne – ha rimarcato il garante – i progetti lavorativi sono praticamente inesistenti, così come i percorsi di inserimento lavorativo per le persone disabili. Questi dati sono preoccupanti e chiamano a intervenire tutti i soggetti preposti, dato che rappresentano una palese disapplicazione delle norme vigenti secondo le quali tutti i detenuti dovrebbero lavorare”.
    Federico Amico, presidente della commissione Parità e diritti, è intervenuto sull’importanza del lavoro collegata al reinserimento sociale del detenuto: “Il lavoro in carcere svolge un ruolo fondamentale che ha la funzione di promuovere la reintegrazione sociale, combattere la recidiva, acquisire competenze e aumentare la fiducia nelle proprie capacità. Obiettivi importanti per cambiare stile di vita dopo la detenzione. Moltiplicare i ponti tra il dentro e il fuori, con il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle associazioni, è la strada principale da perseguire. Il terzo settore, per sua natura e per le competenze maturate, è il soggetto privilegiato per attuare, insieme alle istituzioni, percorsi di solidarietà e benessere, sia per quanto riguarda i processi di prevenzione sia per la reintegrazione”.
    L’incontro con i giornalisti è stato l’occasione per presentare la giornata dedicata al tema del lavoro in carcere in programma venerdì 1° dicembre a Reggio Emilia, dalle 9.30 alle 18, nei chiostri di san Pietro in via Emilia san Pietro al civico 44/C. La giornata è pensata per approfondire la dimensione del lavoro penitenziario nei dieci istituti dell’Emilia-Romagna, con un focus sul ruolo delle istituzioni del territorio e del mondo delle imprese.
    Numerosi i relatori presenti all’evento reggiano (programma del convegno “Carcere e lavoro: opportunità, realtà e doveri costituzionali. Lo stato dell’arte in Emilia-Romagna”), dal garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, al presidente della Cassa delle ammende, Gherardo Colombo, all’assessore comunale al Welfare di Reggio, Daniele Marchi, a Federico Alessandro Amico, presidente della commissione Parità della Regione Emilia-Romagna, fino a Federico Bertani, dell’ordine degli avvocati di Reggio Emilia. Interverranno, fra gli altri, la consigliera per la parità e contro le discriminazioni di genere, Roberta Mori, la presidente del tribunale sorveglianza di Bologna, Maria Letizia Venturini, la provveditrice dell’amministrazione penitenziaria per l’Emilia-Romagna e le Marche, Gloria Manzelli, la rappresentante del ministero della Giustizia Felice Di Girolamo, il vicepresidente di Confindustria Emilia-Romagna Gianluca Rusconi, e Marco Bonfiglioli dell’amministrazione penitenziaria regionale. Presenti poi i vertici di diversi istituti penitenziari della regione, così come molti rappresentanti di aziende che operano in carcere.
    Sempre in tema di carcere e lavoro viene presentato in anteprima a Reggio il libro “Repertorio d’immagini degli spazi trattamentali delle carceri in Emilia-Romagna”, un progetto del garante regionale dei detenuti con la collaborazione del fotografo Francesco Cocco.
    Fotogallery
    Materiale conferenza stampa
    (Cristian Casali)

    Parità, diritti e partecipazione

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO