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    Legge contro l’abbandono sportivo dei giovani, parere favorevole nelle commissioni Cultura e Parità

    Male Coach In Water Giving Group Of Children Swimming Lesson In Indoor Pool

    Mezzo milione di euro nel biennio 2024-2025 per contrastare l’abbandono sportivo da parte dei ragazzi in età scolastica. Disco verde della commissione Cultura riunita in maniera congiunta con la commissione Parità al progetto di legge Italia Viva-Pd-Lista Bonaccini per contrastare l’abbandono sportivo da parte dei giovani.
    La proposta punta, anche modificando leggi esistenti, a creare le condizioni per evitare l’abbandono sportivo degli adolescenti. Di particolare interesse la parte relativa ai fondi: possono, infatti, beneficiare dei contributi regionali previsti dalla legge le Società sportive dilettantistiche e le Associazioni sportive dilettantistiche, gli Enti di promozione sportiva, il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), il Comitato italiano paraolimpico (Cip), le Federazioni sportive riconosciute e le Discipline sportive associate, gli Enti locali ed altri soggetti pubblici; le Istituzioni scolastiche riconosciute dal competente Ministero.
    “Con questo progetto di legge ci vogliamo prendere carico dei giovani e degli adolescenti: quanto ascoltato nel corso dell’audizione della scorsa settimana conferma come abbiamo fatto bene a procedere con questo progetto di legge, le sollecitazioni che ci sono arrivate sono molto importanti, in primo luogo quelle relative alla necessità di grande attenzione al tema delle persone diversamente abili, del trasporto e degli orari delle scuole: lo sport è un vero diritto di cittadinanza”, spiega la relatrice di maggioranza.
    “Dall’audizione è emersa una grande attenzione a questa legge, soprattutto all’impegno per l’aspetto neuromotorio e per la richiesta, ma qui servirà affrontare il tema con un progetto di legge specifico, di intervenire sull’uso sbagliato dei social. Occorre fare una reale educazione sportiva in modo da far capire ai ragazzi che lasciano lo sport perché hanno subito un fallimento che con impegno ci si può riprovare”, spiega la relatrice di minoranza.
    “La nostra visione del tema sport è quello della Costituzione: lo sport ha delle finalità sociali ed educative: non bisogna snaturare il senso di questa legge accogliendo gli inviti che arrivano dalla relatrice di minoranza. Bisogna tenere ben presenti le finalità sociali del provvedimento”, è la posizione del Movimento 5 Stelle.
    “Lo sport è legato a più forme di benessere: del corpo e della mente, è un modo per contrastare l’isolamento e il ritiro sociale e i contrasti della cattiva alimentazione. Questo progetto di legge va in questa direzione: ci si occupa del tema degli orari delle scuole, dell’uso delle palestre scolastiche fuori dall’orario scolastico. Abbiamo tutti gli ingredienti per procedere nella giusta direzione”, spiega il Partito democratico.
    (Luca Molinari)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Scuola giovani e cultura

    18 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    La commissione Bilancio discute le leggi per l’Appennino

    Le proposte di legge per sgravi fiscali in Appennino arrivano in commissione Bilancio. L’appuntamento è per il 19 aprile alle ore 9.30 quando verranno discussi i due progetti di legge dedicati all’Appennino: il testo base proposto da Pd-IV-Lista Bonaccini-ER Coraggiosa e quello di Lega-Rete Civica sullo stesso tema.
    I lavori saranno trasmessi in diretta streaming collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa all’indirizzo www.assemblea.emr.it.
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000).

    Governo locale e legalità

    18 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Pd: il vaccino contro il Papillomavirus resti gratuito

    Mantenere la gratuita del vaccino contro il Papillomavirus per tutte i beneficiari.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è il Partito democratico che ricorda come “la vaccinazione contro l’HPV nella Regione Emilia-Romagna viene offerta gratuitamente e attivamente dopo l’undicesimo anno di età, a partire da chi è nato nel 1997. Per le adolescenti nate nel 1996 la vaccinazione è stata eseguita gratuitamente, su richiesta dei genitori. Per le coorti di nascita a partire da quella del 1996, il diritto alla gratuità viene garantito fino ai 26 anni”.
    “Rispetto al Piano Nazionale, il nuovo Piano dell’Emilia-Romagna 2023-2025 prevede alcune offerte aggiuntive a seguito di valutazione da parte della Commissione Regionale Vaccini che nello specifico interessano anche i vaccini anti-HPV: il Piano Regionale dell’Emilia-Romagna prevede che al di sopra dell’età entro la quale è possibile ricevere la vaccinazione anti-HPV gratuitamente (18 anni per i ragazzi e 26 anni per le ragazze) è prevista la possibilità di accedere agli ambulatori vaccinali pagando un prezzo agevolato e -spiega il Pd- le coperture della vaccinazione anti-HPV raggiunte in Emilia-Romagna sono costantemente più elevate rispetto a quelle nazionali con picchi delle coperture pari all’ 82,0% e 82,3% sebbene la vaccinazione HPV sia stata una di quelle vaccinazioni maggiormente penalizzata negli anni della pandemia da Covid-19”.
    Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “se intenda garantire il mantenimento della gratuità di tutte le dosi del ciclo vaccinale nel tempo per le coorti beneficiarie come previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025”.
    (Luca Molinari)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Sanità e welfare

    17 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Pd: supportare i piccoli comuni romagnoli nella raccolta differenziata porta a porta

    Supportare i piccoli comuni romagnoli nella gestione della raccolta differenziata porta a porta.
    A chiederlo è il Partito democratico con un’interrogazione in cui si sottolinea come il sistema della raccolta differenziata porta a porta, “sebbene vantaggioso sotto il profilo ambientale, ha portato a un notevole aumento dei costi di gestione dei rifiuti. In particolare, i Comuni più piccoli ed estesi, dove i costi di trasporto sono significativi, hanno risentito maggiormente diquesto incremento”. Riscontrando come la prospettata “riduzione dei costi per cittadini e imprese non sembra essersi verificata”, i dem rimarcano come l’aumento dei costi per la gestione dei rifiuti nei comuni più piccoli non è stato accompagnato da adeguate misure di supporto finanziario o da strategie di perequazione che potessero mitigare l’impatto su questi enti e che la mancanza di contratti adeguati e le modalità di calcolo dei costi di gestione dei rifiuti sono state spesso non trasparenti o non adeguatamente regolate, lasciando spazio a possibili iniquità nella distribuzione dei costi tra comuni grandi e piccoli”.
    Di qui l’atto ispettivo con lo scopo di garantire una sostenibilità finanziaria dei comuni più piccoli e per sollecitare una revisione delle politiche dei contratti legati alla gestione dei rifiuti. In particolare il Pd sollecita un’azione sui gestori “affinché si rivedano i metodi di calcolo dei costi di gestione dei rifiuti e per introdurre un sistema di perequazione che aiuti i comuni piccoli della Romagna a gestire l’incremento dei costi dovuto alla raccolta differenziata porta a porta”. In una richiesta diretta alla giunta, infine, si chiede quali azioni abbia in animo l’esecutivo regionale “per equilibrare la necessità di tutelare l’ambiente con la sostenibilità finanziaria dei comuni stessi e se non si ritenga opportuno agire sugli operatori di settore affinché siano resi più trasparenti ed equi i contratti di gestione”.
    (Luca Boccaletti)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Ambiente e territorio

    17 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    La commissione Cultura fa il bilancio delle norme sui dialetti

    La commissione Cultura fa il bilancio delle norme regionali sui dialetti.
    L’appuntamento è per il 18 aprile alle ore 10. Sempre la commissione Cultura discuterà la proposta di legge per la riapertura delle sale cinematografiche, e un interrogazione di Forza Italia sugli effetti sul trasporto pubblico locale delle nuove norme del Comune di Bologna in materia di limiti di velocità.
    La commissione Cultura discuterà in maniera congiunta con la commissione Parità la proposta di legge Italia Viva-Pd-Lista Bonaccini per contrastare l’abbandono sportivo giovanile.
    I lavori saranno trasmessi via streaming collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa collegandosi all’indirizzo www.assemblea.emr.it.

    Scuola giovani e cultura

    17 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Sport: l’Assemblea approva un piano triennale da 21 milioni di euro

    Riqualificazione degli impianti sportivi, promozione di stili di vita sani anche attraverso un più stretto rapporto tra scuola e sport, realizzazione di grandi eventi sportivi che fanno da volano all’economia locale. L’Assemblea legislativa ha approvato il “Piano triennale dello Sport 2024-2026”, un pacchetto da 21,6 milioni (10,4 nel 2024, 5,6 nel 2025 e 5,6 nel 2026). Risorse alle quali vanno aggiunte quelle assegnate da altri enti pubblici: 4,9 milioni di euro, di cui la gran parte per il Grand Départ del Tour de France 2024. Dal Fondo di Sviluppo e Coesione, invece, arriverà la quota prevista per il triennio 2024-2026 dei 18 milioni di euro previsti per il settennato 2021-2026.
    Il Partito democratico promuove il provvedimento ricordando come “la Regione fa molto bene a investe sullo sport e a prendersi cura degli impianti sportivi come presidio sul territorio. Allo stesso tempo questo provvedimento ha effetti molto importanti sul turismo con un impatto forte per la crescita del territorio. Lo sport è anche una forma di prevenzione per la salute. Questo è un piano che copre tutti gli aspetti del mondo sportivo: da quello di base a quello agonistico. Per noi lo sport è un elemento aggregatore per superare le disugluaglianza. Ricordiamoci l’impegno che hanno le associazioni che si occupano delle persone che hanno disabilità”. Sulla stessa linea la Lista Bonaccini che ricorda come “bisogna contrastare l’abbandono sportivo giovanile, sostenere il tessuto sportivo sul territorio e favorire l’attività sportiva delle persone che si sta riprendendo dopo il periodo del Covid”.
    Per la Lega “è bene che ci sia finalmente un piano sport, ma bisogna avere grande attenzione a come vengono fatti perché non ci si può limitare a distribuire fondi, serve avere veri obiettivi per il territorio. Purtroppo la maggioranza ha paura di dire che lo sport è competizione, è vincere, anche nel senso di vincere su se stessi per fare sacrifici e raggiungere così gli obiettivi che ci si è prefissati”.
    Per ER coraggiosa “sono stati profusi sforzi normativi ed economici affinché i soggetti legati al mondo dello sport potessero ripartire. Questo Piano è nello stile dell’Emilia-Romagna, si basa sulla Carta etica dello sport, passaggio che non è secondario. Un piano che promuove lo sport, che contempla aspetti competitivi e agonistici e che non intende lasciare indietro nessuno, con grande attenzione all’inclusione”.
    Per il Movimento 5 Stelle “la pratica sportiva non può essere ridotta a parole come ‘vincere’ e ‘competere’. Lo sport è strumento di integrazione, di socialità, di educazione, di rispetto per se stessi e per gli altri. Va inteso come diritto e non come mezzo per emergere, perché lo sport insegna anche a fallire, a cadere, per poi rialzarsi, andare avanti e migliorarsi. Abbiamo condiviso questo piano e i valori che esprime, un piano che contiene l’ascolto del territorio e che non è stato calato dall’alto. Abbiamo purtroppo ancora troppi inattivi e su tale aspetto credo che si possa fare assolutamente di più”.
    La Regione ha anche reso pubblica una ricerca che costituisce la parte di premessa del “Piano triennale dello sport” da cui emerge che, a fronte del 34,5% della media nazionale, il 39% degli emiliano-romagnoli pratica sport. La percentuale degli “sportivi lungo la via Emilia” arriva al 73,2% (la percentuale più alta di sempre, pari a circa 3 milioni 174 mila persone) se invece che il totale della popolazione si considerano solo gli “abitanti attivi”. Ricco anche il tessuto della società sportive: sono, infatti, 4.536 quelle affiliate a Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e Discipline Sportive Associate (DSA), che raggiungono le 10.639 unità se si considerano anche le società sportive affiliate agli Enti di Promozione Sportiva (EPS). La graduatoria delle discipline più praticate vede in testa il calcio (FIGC), seguito dal tennis (FITP), la pallavolo (FIPAV), il basket (FIP) e l’atletica leggera (FIDAL). A queste, fanno seguito la pesca sportiva e attività subacquee (FIPSAS), la ginnastica (FGI), la danza sportiva (FIDS), la pesistica (FIPE) e il golf (FIG). Passando al numero degli impianti sportivi si vede che tra il Po e l’Adriatico ci sono 6.277 impianti sportivi, pari a 17.096 spazi di attività, la cui la distribuzione provinciale è direttamente proporzionale al numero degli abitanti, tanto che le province di Bologna, Modena e Reggio-Emilia insieme detengono il 44,5% degli impianti sportivi regionali e il 52,1% degli spazi d’attività.
    Il mondo dello sport, dunque, è riuscito a superare gli “anni bui” del Covid, ma la pandemia ha cambiato le abitudini sportive degli emiliano-romagnoli. Infatti, anche se il 62% dei coinvolti degli emiliano-romagnoli afferma che i suoi spazi di pratica sportiva non hanno subito variazione a causa della pandemia, il 38% dichiara che hanno subito modifiche. Se da un lato sono diminuite significativamente le percentuali di ragazzi che effettuano sport nelle palestre e negli impianti tradizionali, dall’altro, è aumentata significativamente la pratica destrutturata ed in particolare quella casalinga e, anche, seppure in maniera minore, quella nei parchi. La percentuale di chi fa sport in impianti sportivi è, infatti, scesa dal 75% al 55%, così come è calata notevolmente la pratica in centri fitness o piccole palestre (prima si attestava al 19% ora a quasi l’8%). Al contempo, sono leggermente aumentati i parchi (dall’11% a circa il 15%), ma la pratica casalinga raggiunge ora quasi il 22%. Alla diffusione del fare sport all’interno delle mura domestiche ha certamente contribuito la diffusione di supporti tecnologici quali applicazioni e/o device per l’allenamento, tant’è che quasi uno su due degli intervistati, nel periodo di lockdown, li ha utilizzati e circa il 18% continua ad avvalersene tutt’ora.
    (Brigida Miranda e Luca Molinari)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Scuola giovani e cultura

    16 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Rete civica: rendere pienamente operativo il piano di controllo della volpe

    Modificare il Piano di controllo della volpe affinché gli obiettivi prefissati, legati alla tutela della pubblica incolumità ma anche della biodiversità e delle produzioni zoo-agro-forestali “possano essere realisticamente raggiunti”.
    A chiederlo con una interpellanza è Rete civica. Il Piano è stato approvato con delibera di giunta del 5 febbraio 2024, ricorda il consigliere interpellante, che fa notare come “le associazioni venatorie e agricole hanno inviato con largo anticipo le loro osservazioni al fine di migliorare l’attesa delibera in fase di rinnovo, ma i loro suggerimenti non stati presi in considerazione, né peraltro è stato preventivamente condiviso il contenuto della delibera”. Da Rete civica si evidenziano alcune criticità come “l’utilizzo di munizioni atossiche, che non si frantumano ma che tendono a rimbalzare, ed essendo l’attività spesso svolta in pianura e lungo gli argini dei fiumi il pericolo che non si arrestino diventa molto elevato”, il tiro con ausilio di fonte luminosa da automezzo, consentito da un’ora dopo il tramonto fino alla mezzanotte, condizione che “impedisce di fatto la caccia, visto che in estate le giornate sono notoriamente più lunghe”. Infine viene sottolineato il problema delle tane create dagli animali fossori: “se però l’attività può essere azionata solo dopo una specifica istruttoria della Polizia Provinciale, a seguito della preventiva segnalazione degli operatori, sostanzialmente la tempistica di questi passaggi amministrativi determina l’inoperatività del Piano”, precisa il consigliere.
    A rispondere in aula è stato l’assessore all’Agricoltura. “Per la redazione del piano sono state tenute in debita considerazione le osservazioni degli stakeholders. Il precedente piano è stata la base di partenza: inoltre, siamo riusciti a ottenere parere positivo da Ispra per introdurre nuove modalità a difesa degli argini, come l’impiego dei cani da seguita per prevenire l’insediamento in tana. Un risultato importante che consentirà interventi più efficaci. C’è disponibilità a proseguire nel confronto ed ad apportare ulteriori correttivi qualora necessario, dopo un primo periodo di operatività del piano”.
    “Colgo con favore il fatto che la regione si dichiari disponibile a confrontarsi e a mettere in campo modifiche, segno che si va nella direzione auspicata”, ha concluso Rete civica dichiarandosi soddisfatta.
    (Brigida Miranda)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Ambiente e territorio

    16 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Gruppo Misto: stop all’editing genetico e alle manipolazioni di semi e piante

    L’ editing genetico è al centro dell’interpellanza presentata dalla consigliera del Gruppo misto, che ha chiesto alla giunta di “agire in ogni sede opportuna affinché siano fermati i danni provocati dalla coltivazione e dall’utilizzo nella filiera agroalimentare dei prodotti frutto delle nuove tecnologie, tutelando salute, ambiente e agrobiodiversità”. La richiesta arriva a seguito della proposta approvata di recente dalla Commissione ambiente del Parlamento europeo. Proposta che prevede che le piante Ngt (ottenute con le nuove tecniche genomiche, conosciute anche come Tea, tecniche di evoluzione assistita) saranno suddivise in due categorie. In particolare, gli Ngt1 sarebbero esentati dai vincoli legislativi sugli Ogm, vincoli che avrebbero validità solo per gli Ngt2. “Se il testo, approvato il 24 gennaio 2024 dalla Commissione per l’ambiente del Parlamento europeo, dovesse superare il vaglio dell’aula parlamentare europea, non ci sarebbe un’etichettatura obbligatoria a livello dei consumatori per le piante Ngt1”, afferma la consigliera.
    “Un copione già visto e sfruttato in passato per gli Ogm”, sostiene la consigliera che ricorda come “la tecnologia di gene editing è già nelle mani di alcune multinazionali”.
    A rispondere in aula è stato l’assessore all’Agricoltura. “La Regione, sulla base di un principio di precauzione ha vietato temporaneamente di coltivare specie vegetali ed allevare animali geneticamente modificati in tutto il territorio regionale, aderendo alla Rete delle regioni no Ogm. In relazione alle piante Ngt, il Parlamento europeo stabilisce che non sono brevettabili, in quanto la possibilità di brevettare rischierebbe di rafforzare la posizione dominante delle multinazionali. La posizione del Parlamento è più restrittiva rispetto all’originaria proposta di regolamento, rendendo obbligatoria l’etichettatura anche per le piante Ngt1. Come Regione seguiamo con grande attenzione il processo regolatorio, consapevoli anche che il cambiamento climatico sta influenzando i processi produttivi”.
    “Alla fine credo che la Regione dovrà scegliere -ha replicato la consigliera-. Scegliere se essere gli unici a non aderire a questa narrazione fittizia sui nuovi ogm per essere domani leader assoluti nella tutela della biodiversità. Non siamo una Regione qualunque e non dovremmo avere un atteggiamento qualunque su questi nuovi Ogm che si riveleranno un affare lucroso solo per pochi soggetti”.
    (Brigida Miranda)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Ambiente e territorio

    16 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Rete Civica: “Ripristinare il servizio di continuità assistenziale notturno sull’Appennino modenesi”

    Ripristinare il servizio di continuità assistenziale notturno e il progetto di realizzazione della casa della comunità. A chiederlo è Rete Civica con un atto ispettivo in cui si sottolinea la vastità a Montese, l’indice di popolazione anziana molto elevato e la lontananza dai presidi di pronto soccorso.
    A fronte di un dimezzamento del servizio di guardia medica festiva e prefestiva e di una riduzione di 10 ore del servizio infermieristico, Rete Civica fa propri i timori di cittadini e residenti per ulteriori riduzioni e tagli dei servizi sanitari territoriali che lascerebbero ancora più scoperti interi comuni, in particolar modo quelli montani, minando il diritto alla salute di chi vi abita”.
    Da qui la richiesta di ripristinare il servizio di continuità assistenziale notturno al 100% e la casa della comunità nel comune di Montese a cui si aggiunge specifico quesito sull’eventuale penalizzazione delle strutture socio -residenziali dall’eccessiva distanza dai pronto soccorso.
    Replicando ai quesiti posti, l’Assessore alle politiche per la Salute  ha negato un taglio della continuità assistenziale nelle ore notturne. “La revisione delle sedi di continuità assistenziale ponderando i bisogni dei singoli territori e analizzando bene i dati. Nello specifico è stata prevista una assistenza a ‘scacchiera’ tra Montese e Zocca con il medico presente a Montese nel pomeriggio e a Zocca al mattino. Nessuna modifica è intervenuta nella fascia notturna con assistenza garantita dalle 20 alle 8 e ambulatorio dalle 20 alle 24, così come non è stata toccata l’emergenza territoriale con mezzo medico avanzato presente 7 giorni su 7 nell’arco delle 24 ore. E’ invece necessario avviare una riflessione con la Ausl di Bologna per meglio organizzare le varie attività sanitarie nella zona di confine tra le due province”.
    Rete Civica si è detta non soddisfatta delle risposte ottenute “perchè se la prossimità territoriale è il tema su cui si punta decisamente per la sanità del futuro, allora questa razionalizzazione con il servizio a scacchiera non è conforme con le linee guida regionali e Montese al momento subisce una riduzionedei servizi erogati”.
    (Luca Boccaletti)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Sanità e welfare

    16 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Gruppo Misto: “Incidenti con i daini, bisogna collaborare con Anas nei Lidi”

    Collaborare con Anas per contrastare gli incidenti che coinvolgono la fauna selvatica, in particolare vicino al Parco del Delta del Po e i daini presenti al Lido di Classe (Ravenna) e al Lido di Volano (Ferrara).
    A chiederlo, in un’interpellanza, è stata la consigliera del Gruppo Misto che ha ricordato come “il 19 gennaio 2024 sulla strada panoramica Acciaioli (che separa la Valle Bertuzzi dal Lago delle Nazioni) con un percorso che collega Goro a Mesola, si è verificato un incidente stradale che ha visto coinvolti un’autovettura, con a bordo solo la conducente, e due ungulati, daini o cervi, e dei quali uno sarebbe rimasto ucciso”.
    Il Misto vuole sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga opportuno cogliere la disponibilità dimostrata da parte di Anas, di valutare e collaborare alle attività di prevenzione degli incidenti causati dalla fauna selvatica, e di cui già dava atto la risposta in una mia precedente interpellanza, da parte dell’assessore regionale Corsini, nella seduta assembleare del 23 maggio 2023, così come la stessa disponibilità dimostrata recentemente dal Parco del Delta del Po e se ci sia stato un qualche passo avanti nella predisposizione di interventi atti alla prevenzione degli incidenti che vedano coinvolta la fauna selvatica, in particolare i due nuclei di daini di Lido di Classe e Lido di Volano, e in quali tempi si preveda di realizzare le eventuali proposte ipotizzate”.
    La risposta l’ha data l’assessore ai Trasporti, il quale ha detto che dopo incontro di Regione con Anas questa ha affermato che si applicano le soluzioni previste dal Codice strada, cioè mettendo nei tratti interessati dai daini la specifica segnaletica di pericolo. Nell’incontro, Anas ha rinnovato la disponibilità a valutare e autorizzare la sperimentazione di progetti di segnali e di dispositivi tecnici per uso temporaneo e sperimentale. L’Ente parchi ha evidenziato che i tratti dove ci sono i nuclei dei daini, in crescita nelle due pinete, non sono attraversati da strade statali di competenza Anas: quella che passa a Volano è comunale, quella a Classe è provinciale. Infine, l’assicurazione per gli incidenti scade il 31 marzo, ma la compagnia “non vuole rinnovare il contratto e non se ne trovano altre perché il rimborso dei danni è passato da 1,150 milioni di euro nel 2021, ai 10,3 nel 2022 fino ai 24,3 nel 2023”.
    La consigliera dicendosi insoddisfatta ha chiesto se sono stati definiti dei tempi e, ritenendo positiva l’apertura, ha sottolineato che occorre chiudere il cerchio.
    (Gianfranco Salvatori)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Ambiente e territorio

    16 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Logo ed elenco: la Regione promuove le birre a chilometro zero

    Valorizzare la filiera di produzione della birra a Km 0, dalla parte agricola fino al consumatore. Istituire un elenco regionale dei microbirrifici e la realizzare un “logo” per promuovere le birre artigianali emiliano-romagnole. Disco verde dell’Assemblea legislativa al progetto di legge di Lega, Pd, ER Coraggiosa, Italia Viva, Fdi, Rete Civica, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Europa Verde e Lista Bonaccini a sostegno dei birrifici artigiani, una realtà che in Emilia-Romagna conta 96 aziende (22 nel bolognese, 7 nel ferrarese, 12 nel forlivese, 5 nel modenese, 16 nel parmense, 8 nel piacentino, 6 nel ravennate, 6 nel reggiano ed infine 14 nel riminese).
    “Questo è un progetto di legge molto importante per la nostra Regione, vogliamo tutelare e potenziare tutta la filiera della birra. L’Italia è il quarto produttore mondiale di birra artigianale, con l’Emilia Romagna regione leader del settore insieme a Lombardia e Piemonte”, spiega la relatrice del provvedimento ed esponente del Partito democratico che ricorda come “questa proposta di legge è frutto del lavoro di un intergruppo in cui erano presenti rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Assemblea legislativa: vogliamo sostenere i microbirrifici, nella loro innovazione, nelle tecnologie usate. Vogliamo sostenere lo sviluppo della coltivazione e della lavorazione delle materie prime per la produzione della birra, con riferimento in particolare alla filiera dell’orzo e del luppolo e alla qualità delle acque utilizzate. Vogliamo poi anche valorizzare le birre artigianali nelle fiere e negli eventi pubblici, così come puntiamo su qualità del prodotto e qualificazione professionale del personale. I soggetti interessati dovranno sottoscrivere un accordo di filiera con la Regione e lo potranno fare solo quei soggetti che operano sul territorio regionale”.
    “Oggi è il “Birra artigianale Day per l’Emilia-Romagna”. Per la prima volta dopo 25 anni la Regione Emilia-Romagna approva una legge a prima firma di un consigliere d’opposizione (Antonio Agogliati di Forza Italia): 25 anni fa fu una legge sul vino, ora sulla birra. Abbiamo realizzato questo progetto di legge che va nella giusta direzione perché abbiamo usato un metodo limpido e coerente, è un successo anche di Unione dei Birrai Italiani che ha proposto progetti di legge analoghi in tutte le Regioni d’Italia: è una legge che riconosce il valore dei birrifici artigianali”, spiega il primo firmatario e capogruppo della Lega che ricorda come “aggiungiamo un tassello importante per la valorizzazione del turismo e del territorio. Ringrazio l’Unione Birrai che mi ha fatto conoscere un mondo nuovo come quello dei microbirrifici. Anche la somministrazione della birra artigianale nei microbirrifici non lede la concorrenza con pub e bar: la svolta di questa legge è proprio anche in questo punto”.
    Per Fratelli d’Italia la legge in questione va nella giusta direzione perché “favorisce un prodotto, una birra, di alta qualità, che eccelle: l’Emilia-Romagna può avere grandi risultati su questo versante e non escludo che questa legge favorisca la realizzazione di una bevanda di qualità talmente alta che diventi una bevanda da pasto. In questo discorso si inserisce la decisione di realizzare un logo per valorizzare le aziende inserite nell’elenco regionale dei microbirrifici”.
    Parere favorevole anche da parte di ER Coraggiosa che ricorda come “vogliamo promuovere un consumo consapevole e la valorizzazione dei prodotti del nostro territorio e del nostro territorio” e da Italia Viva che sottolinea come “stiamo creando le condizioni per avere un prodotto di qualità che promuove settori importanti dell’economia emiliano-romagnola”. Apprezzamento per l’approvazione anche da parte dell’assessore all’Agricoltura.
    (Luca Molinari)
    La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

    Imprese lavoro e turismo

    16 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Rete civica: rendere più autonomo ed efficiente il Cau di Parma

    Rendere più autonomo ed efficiente il Centro di assistenza ed emergenza (Cau) di Parma, anche attraverso i contributi finanziari necessari, migliorandone nel contempo l’ambiente lavorativo e rispondendo in modo tempestivo ai bisogni di salute dei cittadini.
    A chiederlo, con una interpellanza rivolta alla giunta, è un consigliere di Rete civica.
    “Da numerose segnalazioni – spiega il consigliere – emerge che al Cau di Parma, nei giorni scorsi, si sono registrati notevoli disagi e disservizi in quanto gli utenti, al momento della loro presa in carico, si sono visti assegnare dapprima al Cau e poi al servizio di Guardia medica. Particolare importante è che sono in essere due protocolli differenti, uno dell’Azienda ospedaliera, al quale devono attenersi gli infermieri che operano nel triage di Pronto soccorso, e uno dell’Ausl al, quale si devono attenere gli infermieri che operano nel Cau. Questi protocolli riportano patologie diverse e ciò crea ulteriore disagio al personale”.
    “Attualmente il Cau di Parma è strutturato come un distaccamento del Pronto soccorso senza avere una piena autonomia per quanto riguarda il personale, le attrezzature e i servizi e, se pur nato come misura efficace per la gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale e per ridurre il carico di lavoro del Pronto Soccorso, al momento soffre di evidenti difficoltà gestionali”, precisa Rete civica.
    A rispondere è stato l’assessore alla Sanità. “Il Cau di Parma è stato attivato il 19 dicembre 2023. L’assetto iniziale ha previsto un ambulatorio h24 in una sede temporanea all’interno del Pronto soccorso mentre, dal 13 febbraio, grazie al completamento di una ulteriore fase dei lavori di riqualificazione del padiglione, il Cau è stato trasferito in un’altra area adiacente al Ps. Sono inoltre iniziati lavori di riqualificazione del padiglione nell’area che dovrà essere destinata definitivamente all’attività del Cau, che sarà dotata di accesso autonomo. Tali lavori richiederanno circa quattro mesi per il loro completamento. In questa fase, la vicinanza e l’integrazione tra personale ospedaliero e territoriale sono un valore aggiunto, pur mantenendo una propria autonomia. A garanzia dell’integrazione attuale e futura è stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da referenti medici e infermieristici appartenenti sia al Cau sia al Pronto soccorso”.
    Il consigliere di Rete civica si è dichiarato “soddisfatto” affermando inoltre che continuerà a “tenere monitorata la situazione sui problemi segnalati”.
    (Brigida Miranda)
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    Sanità e welfare

    16 Aprile 2024 LEGGI TUTTO