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    Settimana della legalità. Il Premio Morrione e Libera ricordano Ilaria Alpi a 30 anni dalla morte

    Il Premio Morrione e Libera ricordano Ilaria Alpi, la giornalista del TG3 uccisa, insieme al cineoperatore Milan Hrovatin, 30 anni fa a Mogadiscio.
    Giornalismo d’inchiesta protagonista della “Settimana delle legalità“, l’iniziativa promossa dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna insieme a associazioni, Comuni, scuole e soggetti privati.
    “Il futuro dei giovani deve essere nella legalità. La Settimana della legalità è un lavoro immane coordinato dall’Assemblea legislativa. Ho conosciuto da vicino il lavoro di Roberto Morrione: un faro del giornalismo d’inchiesta, che va nella carne viva del Paese”, spiega Silvia Zamboni, vicepresidente dell’Assemblea legislativa introducendo l’incontro in viale Aldo Moro -. “Ricordo, inoltre, come Ilaria Alpi si occupasse di inchieste su traffico di rifiuti: è bene tenere presente che dove c’è ricchezza, c’è rischio di infiltrazioni mafiose. Questo vale anche per la nostra regione, dove i reati di tipo ambientale rappresentano il 4% del totale. Questo vuol dire che anche in Emilia-Romagna dobbiamo tenere alta l’attenzione”.
    Le parole di Mara Filippi Morrione, portavoce del Premio Morrione, spiegano il valore del giornalismo d’inchiesta: “Ai giovani giornalisti che vogliono fare giornalismo d’inchiesta, intendiamo garantire risorse, relazioni e rapporti perché possano avere ‘le spalle larghe’ e possano contribuire a far crescere generazioni di cittadini consapevoli e responsabili. È giusto ricordare Ilaria Alpi: il Premio Morrione è legato a quella vicenda e al Premio Ilaria Alpi”. Mara Filippi Morrione, nel ripercorrere la storia del Premio, sottolinea: “Anche quest’anno abbiamo sette finalisti, cinque ragazze e due ragazzi. Per noi è importante sostenere un giornalismo per il quale l’unico referente è il pubblico: nel solco tracciato da Roberto Morrione, che diceva sempre ‘Non faccio lo slalom, ma la discesa libera‘”.
    E’ stato il segretario del Premio Morrione, Francesco Cavalli, a tracciare un ricordo di Ilaria Alpi, la giornalista del TG3 assassinata 30 anni fa a Mogadiscio insieme al cameraman Miran Hrovatin. “Sono trent’anni che chiediamo la verità per Ilaria e Milan. Ci sono stati depistaggi, ma ci sono anche elementi nuovi per le indagini. Non smetteremo mai di chiedere la verità” – spiega Cavalli, che ripercorre le tappe delle inchieste e dei depistaggi che caratterizzano la ricerca della verità -.  “Sono passati tanti anni, ma siamo ancora nel presente della nostra storia: penso che il momento di svolta sia indagare sul depistaggio che ha fatto sì che Ashi Omar Hassan sia stato individuato, seppur innocente, come colpevole dell’omicidio: si è fatto 17 anni di carcere, ma poi è risultato innocente e una volta tornato in Somalia è anche lui morto in un attentato: noi – sottolinea Cavalli – vogliamo giustizia per Ilaria, Milan e anche per Omar. Nessuna archiviazione sarà possibile”.
    A testimoniare cosa sia il giornalismo d’inchiesta è stato il cortometraggio “Brucia la terra” – realizzato da Tommaso Panza e Youssef Hassan Holgado – che ha vinto la dodicesima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo. “Brucia la terra” ricostruisce la storia recente di Foggia commissariata per mafia, un dramma raccontato attraverso documenti investigativi, audio inediti, testimonianze di vittime di mafia e degli imprenditori che hanno denunciato i loro aguzzini. “In Puglia le mafie ci sono da 40 anni con guerre di mafia e morti ammazzati per strada. Il giornalismo di inchiesta serve a denunciare queste cose”, spiega Panza, che ricorda come “per decenni la mafia è stata ignorata e la mia inchiesta è servita a parlare di Foggia. Oggi si parla tanto di Bari, guarda caso siamo vicini alle elezioni comunali ed europee, ma per anni e anni nessuno se n’è voluto occupare”.
    Si inserisce nel filone del “giornalismo di inchiesta sul campo” il racconto di Sofia Nardacchione, giornalista di Libera, che ha curato due inchieste, una sui fondi del Pnrr destinati all’Appennino bolognese e l’altra sulla infiltrazioni della criminalità organizzata  nella ristorazione sotto le Due Torri. “Mi avvicinai a Libera e ai temi dell’antimafia oltre 10 anni fa quando andavo ad assistere al primo processo a Bologna in cui era contestata l’associazione mafiosa. L’elemento che colpiva era la presenza di imputati, magistrati e avvocati ma l’assoluta assenza dei giornalisti. E’ lì che è nato il mio impegno per il giornalismo di inchiesta, proprio per dare voce a chi non ce l’ha”.
    A moderare la giornata Mauro Sarti, direttore del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa. Fra il pubblico una classe delle Scuole Aldini Valeriani di Bologna.
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    (Luca Molinari)

    Assemblea

    22 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): azzerare il divario retributivo di genere

    “Attivare politiche, anche regionali, specifiche, con l’obiettivo di azzerare il divario retributivo di genere attraverso trasparenza salariale, incentivazione dell’occupazione femminile, soluzioni per conciliare lavoro e vita privata”.
    E’ la richiesta di Giulia Gibertoni (gruppo Misto) nei confronti della giunta regionale con un’interpellanza dove ricorda che uno dei cardini del ‘Patto per il lavoro e per il clima’ regionale è la progettazione di politiche strutturali che contrastino le diseguaglianze di genere a fronte di un marcato divario salariale tra uomini e donne.
    Rifacendosi anche alle direttive UE che affermano chiaramente la parità di retribuzione tra i sessi, Gibertoni sottolinea il grave divario retributivo in essere, che a livello continentale si attesta al 12,7%. Per la capogruppo “queste percentuali testimoniano il divario retributivo fra donne e uomini in termini di paga oraria ma non danno una lettura completa del fenomeno, perché non riescono a rendere in cifre la segregazione di genere a livello occupazionale, in particolare la segregazione occupazionale di tipo orizzontale (concentrazione in alcuni settori e comparti), così come i fattori culturali, legali, sociali ed economici che vanno molto oltre la mera questione di un’uguale retribuzione per un uguale lavoro”.
    Gibertoni, ricordando come il divario retributivo di genere sia particolarmente pronunciato nel territorio regionale, “dove le donne under 35 hanno retribuzioni medie orarie di 15,5 euro inferiori rispetto agli uomini, mentre per le donne al di sopra dei 35 anni la forbice diventa più che doppia con un divario pari a 37 euro”, porta a esempio il reddito imponibile medio degli uomini a Bologna “che nel 2019 è stato pari a 30.276 euro contro i 21.167 euro delle donne”. Sebbene il divario tra i generi sia in diminuzione, la consigliera rimarca comunque come “aumenti con il progredire della carriera per diventare massimo al momento della pensione” e questo aspetto trova una spiegazione con il fatto che “in Italia la maternità è, ancora oggi, meno tutelata, non c’è un welfare adeguato per la donna che voglia avere dei figli e una carriera e quest’ultima è più discontinua, ed è meno probabile che a essere promossi a posti apicali sia una lavoratrice che per alcuni anni è stata assente dal mondo del lavoro, e magari è assunta part time e questo spiegherebbe anche perché il divario salariale di genere è più alto proprio nei settori in cui le possibilità di carriera sono più ampie, in cui è possibile raggiungere stipendi molto elevati, che però, appunto, rimangono appannaggio soprattutto degli uomini e, del resto, sono gli stessi settori in cui vi sono più laureati impiegati”.
    Stante la situazione rappresentata, Giulia Gibertoni auspica “investimenti specifici nella formazione e una cultura più inclusiva, coinvolgimenti del più ampio numero di aziende e realtà, anche a partire da concreti impegni per i firmatari del Patto per il lavoro e per il clima, utilizzando al meglio le nuove tecnologie e la possibilità di certificazioni ad hoc”.
    (luca Boccaletti)

    Parità, diritti e partecipazione

    22 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Lotta alla mafia e contrasto alla crisi economica: doppio appuntamento alla Biblioteca dell’Assemblea legislativa

    Lotta alle mafie, contrasto alla crisi economica. Doppio appuntamento per la Biblioteca dell’Assemblea legislativa il 25 e il 28 marzo.
    Si comincia il 25 marzo alle ore 15.30 con un nuovo appuntamento della Settimana della legalità, i sette giorni di impegno antimafia organizzati dall’Assemblea legislativa in collaborazione con Associazioni come Libera e Amici dei Popoli, Comuni, scuole e soggetti privati.
    Si tratta della presentazione del volume “L’impresa Grigia. Le infiltrazioni mafiose nell’economia legale. Un’analisi sociologico-giuridica” di Stefania Pellegrini, docente universitaria. Il volume analizza il processo di investimento delle mafie nell’imprenditoria del settentrione, ancora considerato un fenomeno del tutto residuale, dal carattere “meramente” economico, avulso da ogni significato criminale. Ne consegue una sottovalutazione della profonda essenza di violenza che, invece, caratterizza sia l’origine dei capitali investiti sia le modalità delle relazioni economiche.
    Alle ore 16 del 28 marzo, invece, Francesco Spada, Direttore di TVBologna.it intervisterà Elena Ceserani che presenterà “La composizione negoziata”, il suo ultimo libro dedicato a come le imprese possono affrontare le difficoltà in periodi di crisi.

    Assemblea

    22 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Territorio Bologna. Gibertoni (Misto): fare chiarezza su Fico

    La Regione “ammetta” il fallimento del progetto Fico e ripensi la gestione dell’urbanistica e del sistema economico.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ripercorre tutte le tappe di Fico, la “cittadella del cibo” che ha sede nell’area Caab a Bologna, e interroga la giunta per sapere “se non ritenga necessario ripensare il modello economico che ha portato alla legge urbanistica regionale vigente che, a sua volta, ha agevolato e continuato il già incessante consumo di suolo, a partire proprio dal capoluogo regionale e dal suo quadrante nord – est, riconoscendo il definitivo fallimento del progetto Fico e tornando indietro, rispetto alla delibera del 2013, e ammettendo la serie incredibile di errori e, quindi, lo spreco di risorse pubbliche preziose e di territorio insostituibile, e ciò, in particolare, da parte dei due soggetti pubblici, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, che hanno portato, prima al sovradimensionamento del CAAB e poi all’odierno fallimento del progetto Fico, che si sono tradotti in termini di diritti edificatori ed autorizzazioni a trasformazioni urbanistiche”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    22 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    L’Assemblea legislativa celebra Guglielmo Marconi nel 150° della nascita

    Guglielmo Marconi, il suo tempo e il suo territorio. L’Assemblea legislativa celebra l’inventore della radio nel 150° anniversario della nascita con una mostra fotografica realizzata in collaborazione con il Comune di Sasso Marconi, la Film Commission e la Fondazione Marconi.
    L’appuntamento è per il 26 marzo alle ore 13 alla presenza della Presidente dell’Assemblea Emma Petitti.
    La mostra è composta di 26 pannelli, tra cui foto inedite tratte dalla serie tv “Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo”, una produzione Stand by me in collaborazione con Rai Fiction per la regia di Lucio Pellegrini con Stefano Accorsi nel ruolo di Guglielmo Marconi e Nicolas Maupas nel ruolo di Marconi da giovane con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, Emilia-Romagna Film Commission, Visit Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Sasso Marconi, Fondazione Guglielmo Marconi.
    I pannelli raccontano la storia di Marconi, la vita tra Bologna e il Regno Unito fino a essere insignito del Premio Nobel, diventando il primo italiano a conseguire l’importante onorificenza.
    “Con questa mostra, L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna vuole celebrare Marconi ospitando una serie di immagini e pannelli esplicativi che ripercorrono la vita dello scienziato, con un focus speciale rispetto al territorio in cui è nato e dove ha fatto i suoi primi esperimenti. Siamo orgogliosi -si legge nel pannello introduttivo della mostra curato da Giulia Ferraresi e Barbara Ballotti- di potere mostrare in anteprima le foto della prima miniserie televisiva dedicata a Marconi e girata in parte a Villa Griffone. Il lavoro è frutto di una collaborazione tra l’Assemblea legislativa, l’Emilia-Romagna Film Commission, Il Comune di Sasso Marconi e la Fondazione Guglielmo Marconi”.
    La mostra è visitabile fino al 5 aprile nei giorni feriali dal lunedì al venerdì con orario 9,30-18. Il 5 aprile, alle ore 17,30, gran finale con un concerto curato da Onda Marconi che si terrà nella Sala Fanti dell’Assemblea legislativa.
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    22 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Assemblea Emilia-Romagna: il 26 e 27 marzo si discute di Pnrr, alluvione e Sessione europea

    Sessione europea, informativa della giunta sulla situazione del Pnrr in sanità in Emilia-Romagna, relazione della giunta sulla situazione a quasi un anno dall’alluvione del 2023. Questi i temi al centro dell’Assemblea legislativa convocata per il 26 e il 27 marzo dalle ore 9,30 alle ore 17,30 con pausa ore 13-14,30. Prevista anche la discussione di question time, interpellanze e risoluzioni.
    I lavori sono trasmessi via streaming sul sito dell’Assemblea legislativa all’indirizzo www.assemblea.emr.it.

    Assemblea

    22 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Assemblea legislativa: il “Premio Montale Fuori di Casa” a Ervin Làslò

    Ervin László, pianista e filosofo di origine ungherese, verrà insignito del “Premio Montale Fuori di Casa”
    Il premio sarà conferito da Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa, lunedì 25 marzo, alle ore 15.30, nella Sala Fanti dell’Assemblea legistiva dell’Emilia-Romagna, in Viale Aldo Moro 50 a Bologna.
    Considerato il fondatore della teoria dei sistemi, Ervin László è stata candidato due volte, nel 2004 e nel 2005, al premio Nobel per la pace, nel 2001 ha ricevuto il Goi Award e nel 2005 il Mandir of Peace Prize. È nato a Budapest da una modesta famiglia ungherese. Il padre faceva il calzolaio, mentre la madre era una pianista. Già a 5 anni seguì le orme della madre, per arrivare a suonare, all’età di 9 anni, con l’orchestra sinfonica di Budapest. Dopo la Seconda Guerra Mondiale lasciò l’Ungheria per gli Stati Uniti. Nel 1993, a seguito della sua esperienza nel Club di Roma, fondò il Club di Budapest. È stato direttore dello United National Institute for Training and Research (UNITAR) ed è attualmente consulente del Direttore Generale dell’Unesco, oltre ad essere membro dell’Accademia ungherese della Scienza.
    Dopo i saluti della presidente Petitti, l’iniziativa vedrà la partecipazione di Leonardo Draghetti, direttore generale dell’Assemblea legislativa, Adriana Beverini, presidente del Premio Montale Fuori di casa, Carlo Ventura, consulente culturale del Premio Montale Fuori di casa, e Daniela Lucangeli, Prof. Ordinario di Psicologia dell’Educazione e dello sviluppo dell’Università di Padova). Coordinerà l’evento Alice Lorgna, communication & PR manager del Premio Montale Fuori di casa.
    L’evento è organizzato dal Gruppo Benessere dell’Assemblea Legislativa in collaborazione con l’Associazione Percorsi.

    Assemblea

    21 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Pelloni (Rete civica): installare i guardrail salva motociclisti sulla Maranello-Serramazzoni

    Installare i “guardrail salva motoclicisti”, a partire dalla strada provinciale modenese tra Maranello e Serramazzoni.
    A chiederlo, in una risoluzione è Simone Pelloni (Rete civica) che ricorda come “il 16 marzo scorso c’è stata una nuova tragedia stradale che è costata la vita a un motociclista lungo la Via Giardini, Strada Provinciale 3, nel Comune di Serramazzoni tra le frazioni di Stella e Montagnana; tratto stradale in cui negli ultimi vent’anni hanno perso la vita in incidenti sette motociclisti, ai quali si sommano decine di feriti: si pone ancora una volta l’attenzione sul tema della sicurezza stradale e, in particolare, sull’installazione dei guardrail DSM cosiddetti “guardrail salva motociclisti” lungo le strade”.
    Da qui la risoluzione per chiedere alla giunta di sostenere le Province e la Città Metropolitana nella messa in sicurezza delle strade.
    (Luca Molinari)

    Infrastrutture e trasporti

    21 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): più impegno per sradicare il fenomeno del lavoro irregolare

    “Maggiore impegno, anche da parte della Regione Emilia-Romagna, per sradicare il fenomeno del lavoro irregolare”.
    È la richiesta che Giulia Gibertoni (Misto) formula alla giunta regionale “sia per contrastare gli infortuni sul lavoro sia per rendere non più conveniente l’utilizzo di lavoratori irregolari utilizzando lo strumento della sospensione dell’attività imprenditoriale, considerato che, laddove ci sono lavoratori irregolari, è sempre verificata la fattispecie dell’assenza di adeguata formazione o addestramento rispetto all’attività svolta dal lavoratore”.
    Gibertoni, con il suo atto ispettivo, prende le mosse dalla notizia dello scorso 8 marzo in merito “ad alcune irregolarità scoperte dai Carabinieri nel quartiere fieristico di Bologna. Nelle ispezioni, che avrebbero riguardato 50 ditte specializzate nella gestione delle attività di montaggio degli stand del Mecspe, la fiera internazionale per l’industria manifatturiera, si sarebbe riscontrato che su un centinaio di lavoratori controllati, quattordici sono risultati irregolari: sei erano occupati in nero, in assenza di contratto e di ogni copertura assicurativa e previdenziale, mentre altri otto erano impiegati nell’ambito di procedure di appalto illecito”.
    Sempre nell’ambito delle stesse attività, Gibertoni sottolinea come “sarebbero poi emerse violazioni anche in materia di sicurezza sul lavoro, con particolare riguardo alla omessa sorveglianza sanitaria, alla formazione e informazione dei lavoratori e al rischio di folgorazione e per due delle aziende controllate sarebbe scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale”.
    Rifacendosi alla normativa nazionale e regionale, la capogruppo sottolinea come la nostra regione sia al primo posto “per il numero dei lavoratori vittime delle violazioni accertate” e di come il ‘lavoro nero’ si traduca anche in infortuni sul lavoro ‘invisibili’, perché applicando le percentuali degli infortuni sul lavoro dei lavoratori regolari ai lavoratori in nero, stimati, questi ultimi in oltre 3 milioni, si ottengono circa 175mila-200mila infortuni sul lavoro non registrati”. Per la capogruppo è quindi evidente come molto spesso “basti effettuare i controlli, soprattutto in determinati settori, per trovare le irregolarità. Il fenomeno del lavoro irregolare è particolarmente diffuso nelle PMI, che sono quasi il 90% del tessuto produttivo italiano, come dimostrato nel 2020 in cui il 79,3% delle aziende controllate è risultato irregolare”.
    Stante la situazione descritta, Giulia Gibertoni chiede all’esecutivo regionale un “maggiore impegno anche attraverso un aumento dei controlli in collaborazione con tutte le autorità competenti, arrivando a rendere non più conveniente l’utilizzo di lavoratori irregolari”.
    (Luca Boccaletti)

    Imprese lavoro e turismo

    21 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Ravenna, Liverani (Lega): tutelare i capanni balneari tradizionali

    Ai proprietari dei capanni del litorale ravennate, nonostante siano in regola con i dovuti pagamenti, non è stata rinnovata la concessione demaniale: pertanto, il consigliere Andrea Liverani (Lega), ha sottoposto il tema alla giunta, con un atto ispettivo.
    “Sul litorale romagnolo è presente un’antica e documentata tradizione popolare, quella dei capanni balneari in legno -spiega Liverani-. Presenti fin dai primi decenni del secolo scorso e originariamente utilizzati per la custodia di effetti personali, i capanni sono diventati col tempo un patrimonio unico”.
    Il 9 febbraio scorso, ricostruisce Liverani, l’Associazione capannisti balneari ha ricevuto dal comune di Ravenna comunicazione di fornire copia delle concessioni di occupazione degli spazi demaniali, nonostante i 94 soci siano in regola con i pagamenti. I 74 capanni storici sarebbero perciò “a rischio” dato che risulta che “nessuna concessione, dai primi anni del 2000 in poi, sia stata rinnovata”.
    Liverani ricorda anche l’ordine del giorno del 19 settembre 2023, con cui il Consiglio comunale di Ravenna, all’unanimità, aveva riconosciuto il valore storico-testimoniale dei capanni, invitando la giunta comunale ad effettuare un’analisi e a valutare un bando pubblico per la gestione dell’area dei capanni balneari quale opportunità di promozione turistica e culturale.
    I proprietari dei capanni, tuttavia, il 31 gennaio 2024, hanno ricevuto un’ingiunzione di rimozione dall’amministrazione comunale da effettuarsi entro 90 giorni “in completa antitesi con l’ordine del giorno approvato”, fa sapere il consigliere.
    Il motivo del mancato rinnovo della concessione, senza procedere poi con la restituzione dei pagamenti, “sembrerebbe non essere stato chiarito dal Comune”, rileva inoltre Liverani.
    Richiamando anche la normativa regionale in tema di tutela del paesaggio e dell’identità culturale dei territori, il consigliere chiede se la giunta sia a conoscenza della situazione e per quale motivo la concessione non sia stata rinnovata in automatico dal Comune di Ravenna. Infine, intende sapere se si sia proceduto alla Valutazione di incidenza, quale sia stato l’esito dell’autorizzazione paesaggistica e come si siano espressi gli enti competenti, tra cui la Soprintendenza, in merito al valore storico e paesaggistico dei capanni balneari tradizionali.
    (Brigida Miranda)

    Ambiente e territorio

    21 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Tagliaferri (Fdi): stop alle aggressioni a medici e infermieri

    Tutelare il personale sanitario contrastando le aggressioni di cui sempre più è vittima.
    A chiederlo è una risoluzione di Fratelli d’Italia a firma di Giancarlo Tagliaferri (primo firmatario), Marta Evangelisti e Luca Cuoghi in cui si sottolinea come altre Regioni, prima fra tutte la Lombardia, abbiano già previsto iniziative per affrontare un fenomeno sempre più evidente.
    “Le aggressioni al personale sanitario rappresentano un vulnus del sistema sanitario emiliano-romagnolo e come tale deve essere arginato: in tal senso, la tutela del personale sanitario deve essere una assoluta priorità dell’azione di governo della Regione, soprattutto alla luce del fatto che oggi lavorare in sanità in Emilia-Romagna sia particolarmente rischioso”, spiegano i consiglieri di Fdi, per i quali “le misure messe in campo fino ad oggi dalla giunta per il contrasto al fenomeno, seppur utili e doverose, non hanno contribuito a un effettivo contrasto delle aggressioni al personale sanitario emiliano-romagnolo”.
    Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “ad attuare e implementare le già vigenti disposizioni – nazionali e regionali – in materia di contrasto al fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e a rendere operativo e disponibile per le Aziende Sanitarie nel più breve tempo possibile – nel rispetto della normativa vigente in materia – il sistema di segnalazione informatizzato denominato Segnal-ER, che raccoglierà le segnalazioni di aggressioni per una loro analisi e controllo tempestivi”.
    Fra gli altri impegni che Fdi chiede alla Regione spicca quello di “attivarsi al fine di siglare protocolli d’intesa con gli Uffici territoriali del governo finalizzati a potenziare la presenza e la collaborazione con le Forze di polizia nei pronto soccorso e nelle strutture ritenute a più elevato rischio di violenza per assicurare un rapido intervento in loco nonché ad adottare ogni altra iniziativa – anche di comunicazione, sensibilizzazione e/o informazione – ritenuta idonea a contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario regionale nel pieno rispetto e nella corretta attuazione della normativa vigente in materia”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    21 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Rainieri (Lega): garantire piena operatività al Cau di Fornovo Taro

    Il Cau (Centro di assistenza e urgenza) di Fornovo Taro, in provincia di Parma, non è ancora stato trasferito nella struttura individuata come sede definitiva e il consigliere Fabio Rainieri (Lega) chiede alla giunta, con un atto ispettivo, di chiarirne le motivazioni.
    “Dal 15 gennaio il Cau di Fornovo Taro è operativo nella sede dell’Assistenza pubblica Croce verde nelle ore notturne, dalle 20 alle 8, e per tutte le 24 ore nei giorni festivi -spiega il consigliere-. Al momento della sua apertura, l’Ausl di Parma aveva previsto il suo trasferimento, nella sede definitiva all’interno della struttura adiacente a quella temporanea, entro il mese di febbraio. Ad oggi, tuttavia, tale trasferimento non è ancora stato effettuato”.
    Secondo le comunicazioni dell’Ausl -evidenzia Rainieri- “il Cau, nella sua sede definitiva, avrebbe dovuto essere operativo sulle 24 ore e sette giorni su sette. Da alcuni mesi, inoltre, non è più operativo a Fornovo Taro il servizio di automedica che, nelle rassicurazioni date, avrebbe dovuto essere surrogato dalla piena efficienza del nuovo Cau”.
    Il consigliere, pertanto, intende conoscere i tempi entro i quali il trasferimento del Cau nella nuova sede diverrà effettivo, affinché ne sia garantita la piena operatività.
    (Brigida Miranda)

    Sanità e welfare

    21 Marzo 2024 LEGGI TUTTO