More stories

  • in

    Un aiuto per l’Emilia-Romagna: raccolta fondi per l’emergenza alluvioni e frane

    La Regione Emilia-Romagna ha avviato una raccolta fondi, aprendo un conto corrente bancario, per fronteggiare l’emergenza provocata da alluvioni e frane e offrire un aiuto concreto alle comunità colpite.
    Chiunque può versare un contributo. Ogni euro raccolto e l’utilizzo che ne verrà fatto saranno resocontati pubblicamente, così come è stato fatto per precedenti raccolte fondi.
    Iban: IT69G0200802435000104428964
    Causale: ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA
    Intestato a: AGENZIA PER LA SICUREZZA TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE DELL’EMILIA-ROMAGNA

    Assemblea

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Pd: proposta di legge per semplificare la realizzazione di reti e impianti elettrici da fonti rinnovabili

    Semplificare le autorizzazioni per la costruzione “e l’esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione elettrica e delle procedure riguardanti le reti e gli impianti di distribuzione di energia elettrica non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale”. È l’obiettivo del progetto di legge del Partito democratico, prima firmataria Palma Costi, che in 13 articoli – dopo la crisi energetica scatenata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa – vuole rendere più snello “l’iter dei procedimenti autorizzativi riguardanti la costruzione e l’esercizio delle infrastrutture della rete di distribuzione elettrica nonché per l’installazione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili”.
    Il testo è stato presentato in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro. Il pdl è stato siglato anche dai consiglieri dem Andrea Costa, Matteo Daffadà, Marcella Zappaterra, Luca Sabattini, Manuela Rontini, Roberta Mori, Marco Fabbri, Massimo Bulbi, Pasquale Gerace e Antonio Mumolo. Andrea Costa (Pd) sarà il relatore di maggioranza, mentre Simone Pelloni (Lega) quello di minoranza. E proprio Costa ha illustrato le linee principali del progetto di legge. “Le linee guida dell’ottobre 2022 del governo – ha spiegato – davano alle Regioni 180 giorni per recepirle e adeguare la normativa regionale. Il 14 gennaio sono entrate in vigore. Il termine ultimo è il 14 luglio per arrivare in Assemblea con l’approvazione del pdl. Quel termine lo rispetteremo e l’approdo in Aula è previsto l’11 luglio. Il testo recepisce tutte le linee guida del decreto governativo”.
    La legge regionale, ha continuato il consigliere dem, “era datata, e il pdl la abroga. Si danno strumenti ai tecnici, soprattutto ad Arpae per quel che riguarda l’autorizzazione unica e un vademecum chiaro che dica cosa serve per autorizzare ogni apparecchiatura che si colleghi alla rete distributiva nazionale”. Costa ha sottolineato che l’articolo 8 rispetto alle linee guida nazionali prevede o l’autorizzazione unica, indirizzata alla Regione, o la Dil (dichiarazione inizio lavori) gestita dagli Enti locali. In caso di eventi eccezionali, per garantire la distribuzione di energia elettrica, gli interventi vanno eseguiti con autocertificazione e questa la si affida al gestore”. Per evitare poi dubbi di interpretazione, è stabilito che le cabine elettriche in aree pubbliche sono compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica, perché di pubblica utilità. Inoltre, l’articolo 10 interviene nella fase transitoria e sarà possibile presentare una nuova richiesta di autorizzazione, per sfruttare le nuove norme semplificate, anche se è in trattazione una vecchia domanda.
    Nel testo si ricorda che la Regione è impegnata da tempo per la transizione ecologica, l’uscita dalle fonti fossili e l’uso delle rinnovabili: su tutti, il Patto per il lavoro e per il clima e la recente legge sulle Comunità energetiche (Cer). Anche lo Stato, con il decreto 61 del 2020, “è intervento in materia di semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture della rete di distribuzione elettrica” varando nell’ottobre 2022 un decreto con le linee guida nazionali per la semplificazione.
    Le linee guida prevedono un’autorizzazione unica per la costruzione, esercizio e modifica delle reti e degli impianti di distribuzione di energia elettrica, rilasciata dalle Regioni; la denuncia inizio lavori (Dil) per la realizzazione di interventi che riguardano la costruzione e l’esercizio di reti di media tensione interrate o in cavo aereo fino a determinate estensioni, nonché la realizzazione di opere indispensabili alle reti stesse; l’autocertificazione per gli interventi di rinnovo, ricostruzione e potenziamento delle reti e degli impianti di distribuzione di energia elettrica esistenti di media tensione. Sono previsti anche interventi per la manutenzione delle reti e degli impianti esistenti, semplificazione per l’acquisizione di atti necessari agli interventi di realizzazione o rinnovo, ricostruzione e potenziamento delle linee elettriche (vanno rilasciati entro 60 giorni per la concessione su aree demaniali).
    Con questo pdl, evidenziano i dem, “la Regione recepisce la disciplina semplificata delle procedure per il rilascio dei titoli abilitativi necessari alla costruzione e all’esercizio degli impianti di distribuzione elettrica prevista dalle Linee guida nazionali per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi riguardanti la costruzione e l’esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione” che si trovano nel decreto 20 ottobre 2022.
    (Gianfranco Salvatori)

    Infrastrutture e trasporti

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Mastacchi (Rete Civica): terminare i lavori sulla Ferrara-Mare

    “Terminare i lavori e chiudere i cantieri sulla Ferrara-Mare prima dell’inizio della stagione turistica”. Con un’interrogazione trattata nell’odierna sessione di lavoro della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro, Marco Mastacchi (Rete Civica) ricorda come “la manutenzione di questo percorso è un tema spesso oggetto dell’attenzione delle autorità locali ma soprattutto dei cittadini residenti in quelle zone, che ci segnalano le grosse difficoltà che quotidianamente devono affrontare nel percorrere la superstrada anche solo per recarsi all’ospedale di Cona. A partire dalla prima settimana di giugno inizieranno i mercatini ai Lidi e per le diverse attività economiche l’arrivo dei turisti sarà condizionato da una strada senza cantieri aperti”.
    Stante la situazione, Mastacchi chiede se l’esecutivo regionale “intende attivarsi in anticipo per chiedere, sia ad Anas che all’amministrazione comunale l’accelerazione dei diversi cantieri in essere per evitare che anche quest’anno i cantieri vadano a ostacolare la stagione turistica che è alle porte e per garantire un transito in sicurezza sia agli utenti residenti in quelle zone sia all’imminente flusso turistico”.
    In fase di risposta, l’assessore a Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo, Commercio Andrea Corsini ha chiarito che “l’emergenza alluvione non ha consentito ad ANAS una risposta formale nel rispetto dei tempi di scadenza dell’interrogazione ma da informazioni informali che comunque ci sono state date c’è la conferma di un massiccio piano di opere di manutenzione programmata per il miglioramento del comfort e della sicurezza dell’infrastruttura viaria. A fronte di un primo stanziamento di 19,5 milioni (di cui 13,5 già eseguiti), è prevista un’ulteriore tranche di lavori per 4,5 milioni dedicati alla riasfaltatura del raccordo autostradale da effettuarsi nei giorni feriali per non intralciare il flusso turistico. Alla luce dell’alluvione registrata in Romagna, la Ferrara-Mare ha beneficiato di un ulteriore finanziamento di 4,5 milioni per progettazioni già avviate. A fronte di uno stanziamento complessivo di 23,8 milioni di euro, la Regione continuerà un monitoraggio attivo per l’esecuzione delle opere nei tempi prefissati”.
    Marco Mastacchi si è detto quindi “soddisfatto delle notizie apprese che testimoniano una situazione in via di miglioramento, ma sollecito la massima attenzione anche su questa infrastruttura perché, anche se non siamo in una zona direttamente interessata dalla recente alluvione, è di cruciale importanza dare un segnale sullo sviluppo positivo della stagione turistica sulle nostre coste”.
    (Luca Boccaletti)

    Infrastrutture e trasporti

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Mastacchi (Rete Civica): a che punto è la digitalizzazione del fascicolo sanitario elettronico?

    Spiegare a che punto è la digitalizzazione della documentazione inerente il fascicolo sanitario in Emilia-Romagna e cosa ancora ostacola la completa digitalizzazione della documentazione proveniente dal policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Lo chiede Marco Mastacchi (Rete Civica) in un’interrogazione con la quale sollecita la conclusione dell’operazione per garantire ai cittadini una migliore continuità di cura.
    “Ad oggi -ha spiegato il consigliere- permangono le segnalazioni di cittadini che lamentano di non trovare nel proprio fascicolo tutti gli esami effettuati in alcune Aziende sanitarie, come per il policlinico Sant’Orsola-Malpighi e lamentano di dover ritirare personalmente piani terapeutici propedeutici alla consegna di farmaci salvavita. Occorre concludere in tempi brevi il processo di dematerializzazione iniziato ormai 10 anni fa, per far beneficiare tutti i cittadini dei documenti che riassumono la storia clinica e le condizioni di salute di ciascuno”.
    Inoltre, ha concluso Mastacchi, “il particolare periodo che stiamo vivendo a causa della recente alluvione rende ancora più complesso lo spostamento fisico da una parta all’altra della regione e la completezza del fascicolo sanitario in questo contesto assume un’importanza decisiva”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Mastacchi (Rete Civica): “Mettere in sicurezza la Fondovalle Savena”

    “Quali azioni sono previste per mettere in sicurezza la strada provinciale Fondovalle Savena che nello scorso mese di marzo è stata interessata da una frana nel territorio di Loiano?”
    A porre il quesito con un’interrogazione trattata negli odierni lavori della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro è il capogruppo di Rete Civica Marco Mastacchi che, nel suo atto ispettivo, ipotizza una spesa di ripristino intorno ai 400 mila euro (“una cifra contenibile -continua Mastacchi- con un’adeguata manutenzione ordinaria del territorio”) e sottolinea come la situazione trasportistica di tutta la valle del Savena e del Setta sia particolarmente precaria e difficile. Per il consigliere poi, è fondamentale “agire in tempi rapidi, vista l’importanza che tale infrastruttura riveste per i cittadini e per le imprese del luogo, al fine di agevolare e rendere più fluido il traffico di scambio tra le due valli del Savena e del Reno e puntare ad accrescere la sicurezza stradale sul nostro Appennino per scongiurare il rischio di isolamento dei suoi abitanti e delle sue imprese”.
    Sulla Fondovalle Savena, di competenza della Città Metropolitana di Bologna, insistono secondo il consigliere “diverse criticità che rendono la viabilità un percorso a ostacoli. Per queste zone l’accessibilità è sinonimo di vivibilità, oltre che condizione indispensabile per uno sviluppo territoriale e per garantire collegamenti più sicuri ed efficienti in Appennino. Inoltre, per i pendolari che dai comuni di Monghidoro, Loiano e Monzuno si recano a lavorare nelle zone est della Città Metropolitana (Pianoro, San Rufillo, San Lazzaro) questa situazione incide pesantemente sulla loro mobilità, in quanto si tratta di zone difficili da raggiungere e lontane dai grandi centri abitati”.
    L’assessore a Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo, Commercio Andrea Corsini, rispondendo ai quesiti posti, ha chiarito che “le informazioni pervenute da parte della Città Metropolitana confermano una prima attivazione nell’immediatezza dell’evento franoso per cercare di aprire almeno la carreggiata per una circolazione a senso unico alternato. Su tale evento il dipartimento di Protezione Civile regionale non è intervenuto in alcun modo non essndoci un pericolo per esseri umani e in assenza di rischio idraulico. Una volta che ci si è resi conto che la frana era molto più estesa, si è proceduto a conferire un incarico di studio geologico per capire come intervenire e sono in corso d’opera le azioni di movimento terra e costruzione di reti e muri di contenimento. Alla luce dell’eccezionale evento atmosferico registrato negli scorsi giorni, si dovrà compiere un’attenta valutazione su eventuali ulteriori danni arrecati”.
    Mastacchi si è detto soddisfatto delle risposte ottenute “anche se la recente ondata di pioggia registrata ha messo ulteriormente in discussione la riapertura del tratto nei tempi preventivati. Vista la strategicità dell’arteria di comunicazione, quindi, auspico la massima attenzione per una riapertura celere della strada”.
    (Luca Boccaletti)

    Infrastrutture e trasporti

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Mastacchi (Rete civica): “Risolvere problemi per fuoriuscita idrocarburi nelle acque di Goro”

    Attivarsi in tempi brevi per risolvere i problemi connessi alla fuoriuscita di acqua contente idrocarburi, verificatasi a Goro, in una zona vicina alle opere di difesa idraulica e alla banchina nord del porto dove era presente un ex distributore di carburanti. Lo chiede con un’interrogazione Marco Mastacchi (Rete civica) che evidenzia come “nel sopralluogo del 4 aprile scorso sia emerso che la realizzazione del sistema di drenaggio non sia stato sufficiente a risolvere il problema della risalita di acque miste ad idrocarburi ma che lo abbia solamente attenuato”.
    “Con l’aumento delle temperature -ha sottolineato il consigliere- il gasolio sarà ancora più volatile e pericoloso per cui occorre verificare eventuali comportamenti omissivi per la mancata bonifica del sito dal momento della dismissione dell’impianto ad oggi. La nafta che esce dal piazzale si sta riversando nei terreni e nella falda sottostante l’area interessata, creando un ambiente insalubre e fortemente inquinante, con moria di pini e con un potenziale pericolo sia per la salute pubblica che per l’ambiente”.
    “Tutto ciò -ha continuato Mastacchi- proprio a ridosso stagione turistica estiva. Occorre inoltre capire se i lavori che hanno previsto il drenaggio in prossimità della linea di costa hanno intercettato la falda freatica, la cui superficie ideale è sempre superiore al livello medio del mare, poiché le tecniche di impermeabilizzazione hanno sempre carattere temporaneo e, concluse le operazioni di bonifica, l’acqua tornerà ad occupare il proprio spazio naturale nel terreno, al di sotto della linea di falda. La giunta chiarisca inoltre in che modo gli interventi previsti in progetto garantiscono le migliori condizioni di lavoro riducendo: allagamento delle ‘cave sotterranee’, franamento delle pareti, sollevamento al fondo delle aree di drenaggio, pericolo di galleggiamento delle opere di fondazione e dei serbatoi interrati, rischi legati alla sicurezza personale di coloro che si trovano ad operare nelle aree”.
    (Lucia Paci)

    Ambiente e territorio

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Mastacchi (Rete civica): serve chiarezza sulla cassa di espansione del Navile a Bentivoglio

    Fare chiarezza sulla cassa di espansione del Navile a Bentivoglio, in provincia di Bologna.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Marco Mastacchi (Rete civica), che ricorda come “per la realizzazione della Cassa di espansione a servizio del canale Navile nel comune di Bentivoglio dopo 10 anni dai primi progetti risultano ultimate solo le prime due fasi sulle quattro previste: già nel 2019 i tecnici addetti hanno valutato, contrariamente alle informazioni ricevute dall’amministrazione comunale fino a quel momento, non possibile contenere l’onda di piena del Navile attraverso il riversamento di parte delle acque nella Cassa di espansione, a causa dei dislivelli che fisicamente non avrebbero consentito l’ingresso delle acque, rendendo di fatto inutile la realizzazione della Cassa”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere “se il riversamento di parte delle acque nella cassa di espansione in caso di piena del Navilesia realmente impossibile a causa dei dislivelli realizzati contrariamente a quanto previsto nel progetto e quali siano i tempi entro i quali s’intende completare finalmente quest’opera”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Zamboni (Europa Verde): “Riattivare il servizio Monitorem”

    “Riattivare Monitorem, la piattaforma dell’Agenzia regionale prevenzione, ambiente energia (Arpae), “un sito di informazione online ai cittadini sulle autorizzazioni rilasciate alle aziende soggette a Valutazione di impatto ambientale (Via) o ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia), con i relativi dati di monitoraggio, le comunicazioni di incidenti e le manutenzioni prescritte”.
    Ad avanzare la domanda con un’interrogazione trattata negli odierni lavori della commissione Territorio, ambiente e mobilità presieduta da Stefano Caliandro è la capogruppo di Europa Verde Silvia Zamboni, la quale chiede chiarimenti sui motivi della disattivazione del servizio, i tempi per il ripristino e se addirittura non si “ritenga utile estendere tale servizio a tutto il territorio regionale e non solo alla provincia di Parma”.
    Zamboni sottolinea poi come per i cittadini la chiusura del servizio è vista come ““un passo indietro dell’amministrazione regionale in materia di trasparenza, in quanto ha portato a diminuire la disponibilità e l’accessibilità alle informazioni sensibili sotto il profilo ambientale. È venuto meno il principio di massima trasparenza richiamato nello Statuto della Regione”. La capogruppo, infine, rimarca come il sito di Arpae sia stato chiuso nel febbraio 2021, mentre nel novembre dello stesso anno sulla pagina del servizio si leggeva che ““a seguito di aggiornamenti eseguiti sul sito di Arpae Emilia- Romagna, il sito Monitorem è in fase di sostituzione con nuovi strumenti di lavoro”.
    Replicando ai quesiti posti, l’Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio Andrea Corsini ha chiarito che “il portale Monitorem, nato negli anni duemila, era ormai obsoleto e soggetto ad attacchi hacker, quindi si è dovuto procedere con la sua chiusura. Tutte le informazioni di quel sito, sono state trasferite nel portale AIA di Arpae, dove si possono consultare sia la storia autorizzativa delle varie installazioni che i report annuali con anomalie e guasti registrati. Attualmente il portale all’interno del sito di Arpae è sottoposto ad ulteriori aggiornamenti per ampliarne ulteriormente le funzionalità. Ricordo infine che tutti i procedimenti di impatto ambientale sono sempre consultabili nella banca dati della Regione, così come è sempre possibile accedre alle sezioni dedicate per fornire osservazioni pubbliche sui vari procedimenti in corso”.
    Zamboni, nel prendere atto della risposta, ha replicato annunciando la visione dei nuovi siti “in parte già conosciuti, per capire se questo servizio venga allargato a tutto il territorio regionale e non più solo alla provincia di Parma e soprattutto se in queste nuove pagine web sono ricomprese anche le comunicazioni a carico delle aziende”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Mastacchi (Rete civica): potenziare il servizio di Pubblica Assistenza di Sasso Marconi e Marzabotto

    Potenziare il servizio di Pubblica Assistenza di Sasso Marconi e Marzabotto, in provincia di Bologna.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Marco Mastacchi (Rete civica) che ricorda come “la mancata sostituzione dei dipendenti della Pubblica Assistenza che devono fruire delle ferie accumulate nel tempo e la conseguente riduzione del servizio notturno del presidio e del servizio di soccorso, che ora è H24 e 365 giorni l’anno, rappresenta una forte criticità per questa parte del territorio: è in essere la proposta di sopprimere due notti la settimana per far smaltire le ferie ai dipendenti, senza peraltro verificare altre ipotesi come la distribuzione delle ferie nei 18 mesi e l’eventuale assunzione di personale a tempo determinato”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga opportuno potenziare il servizio di Pubblica Assistenza di Sasso Marconi e Marzabotto invece che ridurlo, ad esempio con l’apertura a Sasso di un centro di formazione e con l’implementazione di auto mediche, considerato il particolare periodo che stiamo vivendo a causa della recente alluvione, che per taluni rende ancora più complesso lo spostamento fisico da una parta all’altra della Regione soprattutto in area appenninica e se non ritenga necessario, vista la necessità di smaltire le ferie dei dipendenti, procedere con la distribuzione delle ferie nei 18 mesi e con assunzioni temporanee di personale pergarantire l’erogazione del servizio di soccorso H24, in un’area particolarmente fragile a causa delle recenti frane e delle diverse interruzioni, che rischiano di allungare sempre più i tempi di cura degli assistiti”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Una ricerca analizza le discriminazioni e le violenze determinate di genere

    L’assessore alla Scuola Paola Salomoni fa il punto delle conseguenze dell’alluvione sulla scuola in Emilia-Romagna. L’appuntamento è per il 1 giugno alle ore 10 quando in commissione Cultura, l’assessore Salomoni farà un’informativa in merito all’emergenza alluvionale, e, a seguire in merito al progetto regionale Ragazze Digitali 2023.
    Alle ore 14,30, invece, nel corso della commissione Parità si terrà l’informativa dell’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori, e l’audizione di Luca Trappolin e Paolo Gusmeroli, Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata (FISPPA) dell’Università degli Studi di Padova, sui risultati della “Ricerca sulle discriminazioni e sulle violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere in Emilia-Romagna”.
    I lavori potranno essere seguiti via streaming collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa www.assemblea.emr.it.

    Parità, diritti e partecipazione

    31 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Territorio: ai Consorzi di bonifica oltre 4 milioni in 3 anni

    Ammontano a oltre 4 milioni di euro in tre anni (2023-2025) le risorse destinate agli interventi di messa in sicurezza delle reti di bonifica e irrigazione in Emilia-Romagna. Ha avuto parere favorevole, in commissione Politiche economiche, presieduta dal vicepresidente Gabriele Delmonte, il programma triennale degli interventi di bonifica e irrigazione 2023-2025 e del progetto LIFEEL 2023 – è il primo progetto di conservazione dell’Anguilla europea che prevede azioni nell’area del Fiume Po e del fiume Fiume Nesto, in Grecia.
    Scorrendo il riparto delle risorse su base provinciale, si evince che a Piacenza andranno oltre 500mila euro, 750mila euro a Parma, 225mila euro a Reggio Emilia, 180mila euro a Modena, oltre 750mila euro a Bologna, quasi 500mila euro a Ferrara, 450mila euro a Ravenna, oltre 180mila euro a Forlì-Cesena e 60mila euro a Rimini. Altri 535mila euro serviranno, invece, per la cura del Delta del Po e del Panaro, nelle province di Modena e Reggio Emilia, nonché per la realizzazione di passaggi artificiali specifici per anguille previsti dal progetto Lifeel.
    La giunta ha spiegato che in realtà la programmazione riguarda i fondi per il 2025, perché per il 2023 e 2024 erano già stati programmati: un totale di 855mila euro per spese di bonifica e demaniali e 570mila euro per la manutenzione delle opere bonifica. Sono assegnati 100mila euro a ognuno degli 8 consorzi, più 55mila euro per le Terre di Gonzaga in Destra Po – si tratta di un consorzio interregionale.
    Gli interventi si dividono in tre tipologie: adeguamento e potenziamento degli impianti idrovori; interventi di messa in sicurezza e consolidamento delle sponde di canali con duplice funzione scolo e irrigua; impermeabilizzazione per ridurre le perdite di acqua. Per il Consorzio di bonifica Romagna occidentale sono previste risorse per due canali. Nel 2025, per il Consorzio della bonifica parmense, in forza di un finanziamento statale di 3,2 milioni, la Regione investirà 100mila euro per rendere più efficiente il comprensorio irriguo San Vitale, riducendo le perdite d’acqua.
    Un altro capitolo riguarda la bonifica in montagna con due tipi di interventi: nella parte ovest, molti consorzi gestiscono le strade, ma sono del demanio, soprattutto a Piacenza, Parma e parte di Reggio Emilia; l’altro contributo prevede risorse per le opere idrauliche sui torrenti montani. Con questo atto, è stato spiegato, si programmano economie di vecchi progetti finanziati (ad esempio a Ferrara) e poi chiusi. Vengono riprogrammati 250mila euro per quattro interventi per il potenziamento di impianti e l’installazione di sistemi di telecontrollo. Le risorse vengono spese nell’annualità di riferimento.
    Secondo Valentina Castaldini (Forza Italia) “il tema merita un approfondimento dopo quanto successo in Romagna. Agli interventi sulle opere di bonifica la Regione fa fronte, in base alla legge 1984, con risorse regionali o di protezione civile. Questo programma è ordinario, ma ritengo vada cambiato alla luce dell’alluvione. La Regione finanzierà i canali danneggiati, la legge 1984 prevede la copertura totale dei costi, e coprirà per intero gli interventi?”.
    Marco Mastacchi (Rete civica) ha sottolineato che “di tutto il sistema di presidio idrico del territorio, la bonifica è uno degli anelli della catena che funziona meglio. Se i fiumi recepiscono il pompaggio dei canali va bene, ma accade che nei fiumi, nei momenti critici, arrivi acqua da monte e da valle. L’esperienza è positiva, va continuata e i finanziamenti implementati. I pochi interventi in montagna sono ben fatti. Purtroppo, l’attività è limitata rispetto alle necessità. Sono stati trascurati alcuni rii in montagna e se fossero stati adeguatamente manutenuti forse il disastro dell’alluvione sarebbe stato limitato”.
    Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) ha affermato che “nella delibera si finanziano interventi anche con risorse di vecchi programmi. Sembra che in fretta e furia, e lo dico in senso positivo, si siano andati a recuperare fondi per intervenire dopo l’alluvione, anche in aree non toccate dal disastro. La delibera c’è perché ci si rende contro della fragilità del territorio, oppure si intende avviare una rapida ricognizione e il recupero di risorse da vecchi programmi? Il progetto sulle anguille non è stato avviato nel 2022 e viene riprogrammato per il 2023: quanti interventi hanno ritardi o vengono rinviati? La Bonifica Renana vuole eliminare l’intervento sul Samoggia e utilizzare i soldi per la sicurezza e la manutenzione lungo l’Idice. Ritengo che occorra avviare un confronto con i consorzi di bonifica per capire cosa non ha funzionato e valutare se, in termini di prevenzione, non sia il caso di anticipare gli interventi programmati nel 2023 ma spostati nel 2024 e 2025”.
    Per Michele Facci (Lega) “quando si esamina la programmazione fino al 2025 occorre tenere presente il disastro dell’alluvione. Serve un metodo: in materia di sicurezza idraulica occorre un coordinamento dei vari uffici, una convergenza di risorse e una convergenza di interventi. Se esiste un Piano gestione rischi alluvione, che contempla scenari e interventi localizzati dove c’è stata alluvione, come si può parlare di bonifica al di fuori di una valutazione più ampia? Oggi le priorità vanno ribaltate: rispetto ai danni provocati dall’alluvione, le opere programmate sono prioritarie? Stando a questa programmazione ordinaria, è come se l’alluvione non ci fosse stata”.
    Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha ricordato che “la delibera è stata assunta il 10 maggio, cioè prima dell’alluvione, e l’intento era positivo. Occorre una riprogrammazione e un riadattamento degli strumenti: dare mandato ai consorzi, potendo usare le risorse recuperate con economie – e non si è raschiato il barile – è positivo. L’operazione ordinaria è corretta e difficilmente possiamo metterla in relazione con i tragici avvenimenti verificatisi in Romagna”.
    Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha attaccato: “Si passa dalle accuse di 55 milioni non spesi, poi rivelatasi una fake news, ai soldi spesi male per gli interventi non prioritari. È una mistificazione di fondo. Dove sono finiti i 2 miliardi del decreto alluvione? Il decreto ancora non c’è dopo una settimana. Occorre distinguere un evento straordinario da un’ordinaria manutenzione, che è necessaria. Serve un ragionamento più ampio sulla rinaturalizzazione dei fiumi e degli alvei e sulla gestione dei corsi d’acqua in generale”.
    Matteo Daffadà (Partito democratico) ha sottolineato che “nessuno fa finta di nulla riguardo a ciò che è accaduto. La delibera è dell’aprile 2023 e dà risorse ai consorzi per fare manutenzione ordinaria, che comunque è servita. Gli interventi in montagna, rispetto alle strade, sono importantissimi. In futuro dovremo ragionare su cosa va fatto sul territorio, con gli altri enti locali, e su chi fa manutenzione sul territorio”.
    La giunta ha replicato che è stata fatta una verifica con i tecnici della Romagna occidentale e si è scelto di mantenere gli interventi. Il Consorzio bonifica Renana ha rinunciato all’intervento sul Samoggia perché è intervenuta l’Agenzia di protezione civile.
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    30 Maggio 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    Bargi (Lega): a che punto sono gli interventi idraulici pianificati a Pavullo?

    Un problema ricorrente quello degli sversamenti di scarichi non adeguatamente trattati provenienti dal depuratore di Pavullo che si riversano nei torrenti Cogorno e Rossenna. Stefano Bargi (Lega), torna sul problema con un’interrogazione dove si ricorda un analogo atto ispettivo presentato cinque anni fa.
    Il leghista, sottolineando come “in seguito alle violente piogge delle scorse settimane, il centro di Pavullo si è trovato allagato, mettendo in serio allarme cittadini e commercianti del paese” e di come “il Sindaco di Pavullo ha sottolineato come non sia più rinviabile la gestione degli scarichi urbani nei momenti di piena del torrente Cogorno e che da oltre un anno è stato richiesto un sistema di laminazione per evitare eventi di tal genere”, ricorda che i problemi di inquinamento riscontrati già in passato erano stati attribuiti al depuratore dei reflui urbani pavullese “che a seguito di malfunzionamenti, guasti oppure a tergo di particolari eventi di pioggia, scarica reflui misti non adeguatamente trattati”.
    A fronte di questa situazione la giunta regionale informava già nel precedente atto ispettivo come “l’ipotesi di ampliamento del depuratore è stata abbandonata nel 2016 e si è preferito puntare su interventi di separazione delle reti (realizzazione di reti nere e reti bianche dedicate) che consentiranno anche di risolvere le interferenze esistenti tra reticolo fognario e reticolo scolante naturale con evidente beneficio anche per quest’ultimo. Per la realizzazione di tali separazioni si prevede un investimento di oltre 1 milione di euro. Tale programma dovrà essere approvato entro il 2022 e pertanto gli interventi in questione potranno essere realizzati a partire dal 2023”.
    A fronte delle risposte date in passato e considerando gli ulteriori problemi segnalati, il leghista chiede all’esecutivo regionale “quando sia stato approvato il Programma d’interventi che la Regione sta sviluppando in accordo con i Gestori del Servizio Idrico, Atersir e le Autorità idrauliche competenti e se siano iniziati i lavori relativi agli interventi in questione, programmati per il 2023, vista la situazione di difficoltà riscontrata nei giorni scorsi a Pavullo”.
    Ulteriore quesito rivolto alla giunta, poi, riguarda la recente richiesta fatta recentemente dal primo cittadino di Pavullo. “In particolare -conclude Bargi- è previsto dotare la cittadina modenese di un sistema di laminazione, così come richiesto dall’attuale amministrazione comunale?”
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    30 Maggio 2023 LEGGI TUTTO