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    Castaldini (Fi): a Cesena 275 bimbi in attesa per visite per disturbo di apprendimento e linguaggio

    Ridurre le liste d’attesa per pazienti pediatrici in attesa di una prima valutazione del disturbo dell’apprendimento e del disturbo del linguaggio a Cesena.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come a Cesena ci siano 275 pazienti pediatrici in lista d’attesa per questo tipo di visita.
    “Esercitando il mio sindacato ispettivo ho avuto accesso ai dati forniti dalla Direzione Generale aggiornati a fine luglio 2023 dai quali emerge che: 181 pazienti in età pediatrica sono in attesa di una prima valutazione del disturbo dell’apprendimento a Cesena, 94 pazienti in età pediatrica sono in attesa di una prima valutazione del linguaggio a Cesena e 772 sono i piccoli pazienti in carico al servizio”, spiega Castaldini che ricorda come “per ogni logopedista è prevista la presa in carico di 32 pazienti, che vengono seguiti sia in maniera diretta, con trattamenti erogati, tramite parent coaching e supervisioni scolastiche e con un banale calcolo matematico è possibile determinare il massimo dei pazienti pediatrici che possono essere presi in carico: 576 nell’Unità operativa di Cesena. Appare evidente che non sia possibile per i logopedisti prendere in carico altri pazienti pediatrici in quanto la capienza è stata ampiamente superata”.
    Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “se e come intenda intervenire per ridurre drasticamente l’attesa ad una primavalutazione e al trattamento dei pazienti pediatrici”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    21 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Giancarlo Mazzuca verso la presidenza del Corecom

    Giancarlo Mazzucca verso la presidenza del Corecom dell’Emilia-Romagna, organo svolge funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni sul territorio regionale e indirizza la propria attività alla comunità regionale, in particolare cittadini, associazioni e imprese, operatori delle telecomunicazioni e al sistema dei media locali.
    La commissione Parità presieduta da Federico Alessandro Amico ha giudicato compatibile con i requisiti necessari per presiedere il Corecom la candidatura di Mazzucca avanzata dalla giunta. Prima della pausa estiva la stessa commissione aveva dato parere di compatibilità con le candidature a “semplici componenti del Corecom” di Giorgio Tonelli e Carlotta Marù. Ora l’ultima parola spetta all’Assemblea legislativa che dovrà esprimersi su tutte tre le nomine nel corso dell’Assemblea legislativa del prossimo 26 e 27 settembre.
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    21 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): per un dirigente della Città metropolitana di Bologna asfaltare le strade è un invito a correre

    La Regione spieghi “quale giudizio politico dia delle dichiarazioni del dirigente del Settore strade, sicurezza e ciclovie della Città metropolitana di Bologna”, che ha lasciato intendere, secondo quanto apparso sulla stampa, “che riasfaltare le buche nelle strade avrebbe come conseguenza il fatto che gli automobilisti ricomincerebbero a correre ancora di più”.
    Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, in un’interrogazione chiede “come, a questo punto e stante le suddette dichiarazioni, si debbano interpretare le reali intenzioni della Città metropolitana in relazione alle tempistiche e agli investimenti per la riparazione dell’asfalto danneggiato sulle strade di competenza”. Inoltre, la consigliera vuole sapere come le dichiarazioni possano coniugarsi “con i principi e le finalità espresse dai piani PRIT e PUMS”. Infine, Evangelisti si rivolge alla Regione chiedendo se intenda richiamare la Città metropolitana e i suoi dirigenti “e assumere eventuali e conseguenti iniziative, auspicando in ogni caso l’uso di un linguaggio istituzionale e privo di ironia soprattutto su temi tanto delicati”.
    Il dirigente aveva detto che “ci sono strade quasi a prova di fuoristrada, giustamente le persone si lamentano, noi le riasfaltiamo e diventano autostrade”.
    La capogruppo conclude che “l’interpretazione immediata, infatti, che si dà di tali dichiarazioni è che la riparazione dell’asfalto passi in secondo piano perché riparare una buca porta, come conseguenza, l’aumento della velocità sulle strade. Il tutto senza invece tener conto che la buca può rappresentare un pericolo, anche potenzialmente mortale, per un automobilista; ironizzare su tali situazioni, a parere dell’interrogante, appare del tutto fuori luogo e poco professionale”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Infrastrutture e trasporti

    21 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Scuola: positivo l’avvio, ma calano gli studenti e aumentano le disabilità

    Un avvio di anno scolastico in sostanza positivo in Emilia-Romagna, con i primi lavori nelle 200 scuole – ma è un primo elenco – colpite dall’alluvione di maggio in Romagna e i primi costi per riparare i danni stimati in 18 milioni. Un inizio buono nonostante il calo di studenti (circa 4mila), l’aumento di certificazioni di disabilità, una previsione di riduzione dei dirigenti scolastici e futuri problemi per le scuole di collina e montagna. In totale i posti nella scuola, per il 2023-2024, saranno oltre 77mila: 61mila docenti, 13.824 personale Ata (tecnico amministrativo).
    È la fotografia scattata dall’assessora alla Scuola, università, ricerca, agenda Digitale, Paola Salomoni, e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari in merito alla ripresa dell’anno scolastico 2023/2024. Le informative sono state illustrate in commissione Cultura e formazione, presieduta da Francesca Marchetti.
    La presidente Marchetti ha citato gli auguri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inaugurato l’anno scolastico per la prima volta in regione, a Forlì, evidenziando il ruolo dei docenti e del personale e dimostrando fiducia verso i ragazzi con “tenacia e resistenza”. Le relazioni “hanno recuperato la dimensione reale che è complessa, in una regione che ha tutti i puntini sulle i. Importanti sono il progetto kids sull’educazione motoria e la sollecitazione ad aprire un cantiere congiunto sulla disabilità. Serve anche una riflessione su integrazione e inclusione scolastica, congiunta con commissioni Parità e Salute. Sul dimensionamento delle scuole c’è una battaglia comune con le minoranze e dovremo trovare delle convergenze”.
    PIANTA ORGANICA. L’assessora Salomoni ha sottolineato l’aiuto ai sindaci per ripristinare le strutture danneggiate. “Ieri in commissione Istruzione – ha continuato – è passata la pianta organica per il prossimo anno. Non ci sono spiegazioni, c’è solo una tabella a cui va dato il parere e l’Emilia-Romagna ha espresso parere negativo. Da tempo chiediamo al ministro un incontro per i contingenti, ma non abbiamo avuto alcun dialogo.
    ALLUVIONE. “È in atto un monitoraggio degli edifici scolastici danneggiati e la stima dei danni sarà trasmessa al commissario Figliuolo. Un primo rilevamento è avvenuto nell’area colpita e il secondo, a inizio settembre, ha compreso Bologna, Modena, Mirandola, San Giovanni in Persiceto, Riccione e altre aree non inserite nel primo monitoraggio”. Secondo l’assessora, “nel primo rilevamento, i costi per adattare gli edifici (ripulitura, lavori di sistemazione) sono di circa 12 milioni, che diventano 18 se si aggiungono gli altri comuni. Questa è una ricognizione, il rimborso sarà fatto dal commissario. Poi ci sono le donazioni utilizzate per l’avvio anno scolastico”. Salomoni ha affermato che “il finanziamento del ministero alle scuole è stato impiegato solo per piccoli lavori. Un primo elenco indica 200 edifici di edilizia pubblica danneggiati. A Castel Bolognese e in altri edifici, sono state spostate le classi da un plesso all’altro, cosa che compromette i servizi delle scuole ospitanti – in alcuni casi sono state usate anche le mense come aule e i ragazzi mangiano in classe. In altri casi, si sono utilizzati circoli privati, come bocciofile, oppure ragazzi e ragazze sono stati spostati in altri comuni”.
    I tempi di recupero “saranno lunghi. I lavori di somma urgenza – ha evidenziato l’assessora – sono partiti subiti, alcuni sono già finiti altri lo saranno nei prossimi due mesi. Ma altri non sono ancora iniziati a causa dei danni gravi. Servono finanziamenti e incontreremo il commissario per sapere quali possibilità ci sono. Altrimenti, ci rivolgeremo alle donazioni. A settembre 2024 contiamo di avere la situazione delle scuole come quella precedente all’alluvione”.
    ANNO SCOLASTICO. Il direttore Versari è partito dall’alluvione ricordando come “le risorse impegnate dalle scuole, per interventi di edilizia leggera, non hanno superato alcune decine di migliaia di euro e le risorse assegnate sono servite per sostituire le dotazioni rovinate – ad esempio, l’Istituto superiore di istruzione industriale di Lugo aveva perso tutti i torni: costo di 4-500mila euro per ripristinare il laboratorio. Le risorse sono arrivate dall’amministrazione centrale a giugno, l’acquisto è avvenuto a luglio e il ripristino ad agosto”. Assegnati 8,5 milioni richiesti dalle scuole: 700mila euro sono andati alle paritarie e 7,8 milioni alle statali, per un totale di 120 plessi. La legge prevedeva la continuità didattica e potevano rientrare anche interventi per il recupero alla socializzazione per il superamento dei traumi subiti dai ragazzi.
    STUDENTI. In totale gli studenti in regione sono 536.259. Il calo è di 4mila studenti: ce ne sono 5mila in meno nelle classi comuni, ma a questi vanno aggiunti mille ragazzi e ragazze certificati con disabilità (un numero in continuo aumento). “Da qui a 5 anni – ha scandito Versari – è attesa una riduzione di 40-50mila studenti in regione. Il calo, a livello nazionale, è esponenziale. Comunque l’Emilia-Romagna è la regione che perderà di meno. Il calo non sarà significativo nei centri urbani, ma in collina, montagna e aree interne. Ed è probabile che questo potrà essere destabilizzante. Serve la sensibilità di tutti per decidere dove destinare le risorse di organico che saranno assegnate – nel 2023-2024 le assegnazioni sono state pari a quelle del 2022-2023 con un incremento di 670 posti per il sostegno – anche se il legislatore potrà modificarle. Cosa faremo, a norma invariata, per la collina e la montagna? Ci sono stati assegnati 55.673 posti e quelli possiamo assegnare, non uno di più”.
    Riguardo alle Istituzioni scolastiche, sono 533 i dirigenti, “ma è in previsione una riduzione. La legge di Bilancio – ha spiegato il direttore Versari – ne prevede 519 nel 2024 e 517 nel 2025. Non è una riduzione gravosa anche perché alcune realtà sono già sottodimensionate e non possono avere un dirigente scolastico. Noi gestiamo i dirigenti e docenti che ci vengono assegnati, le decisioni vengono prese in Conferenza Stato-Regioni. In base alla popolazione scolastica e al dato storico, chi in passato aveva più docenti riceve un contingente che è maggiore rispetto al nostro”.
    Nella scuola secondaria di secondo grado, la nostra regione “si conferma come quella dove l’istruzione tecnica e professionale è superiore (56%) a quella dei licei (44%) al contrario di altre regioni. Serve una riflessione sull’orientamento, per far comprendere alle famiglie che non è il liceo che qualifica l’istruzione, ma il sapere e il saper fare”.
    I dirigenti scolastici, ha continuato Versari “non mancano, abbiamo nominato tutti quelli che potevamo, tranne uno. Mi chiedono delle 54 reggenze? Sono fisiologiche. Ci sono dirigenti che sono distaccati, hanno impegni politici, svolgono dottorati o sono all’estero. La reggenza ci sarà sempre. Nel 2024 mi auguro ci sia il concorso per dirigenti scolastici e sarà a livello regionale. È meglio, perché si tende a restare in regione e non a chiedere il trasferimento”.
    Ai 55mila docenti ripartiti dal ministero “si aggiungono 6.119 docenti autorizzati dall’Ufficio scolastico regionale, perché il dirigente può assegnare docenti di sostegno e collaboratori scolastici. Quest’anno ho autorizzato (nel 2011, erano 370) per il sostegno in deroga 6.119 unità, poiché sono aumentate le disabilità” ha scandito il direttore. I posti in totale nel 2023-2024 sono 61mila, a cui si aggiunge il personale Ata con 13.824. In totale, oltre 77mila posti”.
    Capitolo supplenze. “In Emilia-Romagna – ha chiarito Versari – ci sono 13mila supplenze perché se i docenti autorizzati sono 6mila – ma non sono di ruolo – diventano supplenze. I 4mila posti di spezzone (più docenti per completare le ore di una materia) non sono di ruolo e li avremo sempre. Comunque siamo partiti bene e sono stati assunti circa 5mila professori in ruolo”.
    Valentina Castaldini (Forza Italia) ha puntato sulla disabilità, “dove mancano insegnanti ed educatori. Bisogna riflettere sulle certificazioni e sulle risposte da dare alle famiglie. Sono soddisfatta per l’inizio dell’anno scolastico e per come è stato condotto: tutti i dirigenti sono nominati come il 90% dei docenti. Positive le risorse alle paritarie. Alcuni plessi segnalano criticità per viabilità e trasporti e locali agli sfollati. Dispersione scolastica e disagio: ci sono fondi non utilizzati. Il problema resta per gli alloggi e per i costi degli affitti, soprattutto a Bologna. Bene anche i 2,7 milioni di euro per le borse di studio dalla Regione, mi rallegro anche per il sostegno a chi sceglie i privati accreditati”.
    Michele Facci (Lega) ha parlato di “quadro preoccupante. Il calo degli studenti è allarmante – meno 4.200 unità – ed è destinato ad aumentare. Va posta attenzione alle cause e i territori montani restano i più penalizzati. Serve un cambio di passo verso l’istruzione in montagna. C’è poi l’aumento di studenti con disabilità: rappresentano lo 0,8% dei 4mila, ma dall’altro lato c’è l’aumento del 4,5% rispetto al 2022. Riguardo agli insegnanti di sostegno, su 9mila supplenze 5mila sono di sostegno e vanno quindi aumentate le risorse. Infine, si devono migliorare le condizioni di permanenza per i docenti che vengono a insegnare qui”.
    Marco Mastacchi (Rete Civica) ha affermato: “Condivido l’analisi di Versari e l’approccio di salvaguardia dei territori più fragili. Dobbiamo anche interrogarci sull’aumento degli alunni con disabilità. Sollecito la commissione a prendere spunto da questa giornata per aprire un cantiere sulle prospettive dei prossimi anni”.
    Silvia Zamboni (Europa Verde) ha richiamato l’attenzione “sull’incremento delle certificazioni di disabilità e sul calo della popolazione scolastica. In difficoltà ci sono aree interne, collina e montagna e serve un occhio di riguardo”. La consigliera ha poi chiesto quali siano i tipi di disabilità e se è confermata la richiesta di supporto psicologico nelle scuole, aumentata dopo la pandemia.
    Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) ha detto che “i 4.200 studenti in meno rispetto al 2022 sono la conferma della diminuzione delle fasce più giovani della popolazione. Il calo dei dirigenti non penso sia un buon segnale, perché va ad appesantire la situazione di alcune province, in particolare in Romagna. Riguardo all’immigrazione, servono interventi e percorsi di integrazione, senza dimenticare l’aumento dei minori non accompagnati”.
    Marilena Pillati (Partito democratico) ha messo in evidenza che “le questioni poste vanno approfondite, come il tema l’orientamento. Versari ha detto che alcuni percorsi liceali non conducono con successo a un’istruzione terziaria e al mondo del lavoro. Il calo degli studenti è una conseguenza del calo demografico e portarli al successo formativo deve essere un tema su cui riflettere come politici. Già dieci anni fa i numeri della disabilità erano in aumento. Le risorse nel tempo sono state incrementate. C’è una responsabilità dello Stato per i docenti di sostegno. Quest’anno ci sono più risorse dalla Regione per accompagnare la transizione verso il mondo del lavoro”.
    Andrea Liverani (Lega)  ha chiesto di conoscere quali scuole sono chiuse, a causa dell’alluvione, e i tempi delle riaperture.
    FORMAZIONE E ISTRUZIONE PROFESSIONALE “Un anno positivo – ha spiegato la giunta – con 189 percorsi, 2 in più rispetto a 2022. Si è avuto l’avvio in deroga su 3 percorsi anche in aree interne: Basso Ferrarese, Area Stami a Novafeltria, operatore informatico a Comacchio e uno a Bologna per operatore edile a Bologna. Gli iscritti sono 3.803 e sono in crescita. Chi ha diploma di qualifica può accedere a 74 percorsi Sts. Ai percorsi personalizzati sono iscritti 186 studenti, con presidi sul territorio. È stato, poi, valorizzato l’apprendistato, come strumento di contrasto alla dispersione scolastica, recuperando chi è uscito da scuola senza qualifica”.
    L’assessora Salomoni ha replicato che “un fattore politico da considerare è il calo demografico, anche per il dialogo con il ministero sui tagli. Noi abbiamo fatto ricorso alla Consulta, perché l’Emilia-Romagna dovrebbe tagliare più di altre regioni limitrofe senza considerare il principio di proporzionalità”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Scuola giovani e cultura

    21 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Garante dei detenuti Roberto Cavalieri e volontari a lezione nel carcere di Forlì

    Visita alla Casa circondariale di Forlì per il Garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna Roberto Cavalieri e per i partecipanti al progetto “Conoscere il carcere per progettare il volontariato” organizzato in collaborazione con il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria dell’Emilia-Romagna e Marche.
    L’appuntamento è per il 24 ottobre prossimo e la partecipazione è riservata a un gruppo di 35 persone residenti in Emilia-Romagna attive nel volontariato penitenziario e interessate ad approfondirne le prospettive di intervento a favore dei detenuti.
    La visita avrà inizio alle 13.30 con la registrazione degli accessi e il punto di ritrovo sarà nel piazzale antistante alla Casa Circondariale di Forlì. La visita sarà così strutturata: presentazione della Casa circondariale e del progetto di istituto a cura della Direzione, del Comandante e della responsabile dell’Area trattamentale del carcere; visita all’istituto: spazi dedicati al trattamento dei detenuti, laboratori, ambiti detentivi. Nel corso della visita gli operatori del carcere accompagneranno il gruppo; incontro di chiusura con le realtà del volontariato e del terzo settore che operano in carcere.
    La partecipazione è soggetta alla valutazione da parte delle autorità competenti circa la compatibilità con l’ambiente penitenziario del partecipante, pertanto l’iscrizione e la partecipazione sarà confermata solo al momento del nulla osta da parte della direzione dell’Istituto.
    Chi desidera partecipare all’evento deve iscriversi entro il 30 settembre prossimo contattando l’Ufficio del Garante regionale dell’Emilia-Romagna: 051-5275999 / 051-5278631, garantedetenuti@regione.emilia-romagna.it.

    Parità, diritti e partecipazione

    21 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto) chiede chiarezza su come viene gestita la peste suina

    Giulia Gibertoni

    La Regione si impegni affinché in Emilia-Romagna non avvenga quanto avvenuto in provincia di Pavia dove “le forze dell’ordine e il personale dell’Ats di Pavia avrebbero fatto irruzione per uccidere tutti i maiali, sia quelli contagiati da peste suina africana, sia quelli ancora sani”.
    A chiederlo è, in un’interrogazione, Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ricorda come “è palese come siano gli allevamenti intensivi, in cui i maiali convivono anche a migliaia, in spazi ristrettissimi, la causa prima dell’avanzare inarrestabile della peste suina africana nel nostro Paese, infatti anche nella provincia di Pavia, in cui si parla dell’uccisione di 33 mila maiali nel volgere di poco più di un mese, sarebbe stata la mancata comunicazione da parte di un allevatore a contribuire alla diffusione”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se non ritenga quanto avvenuto il 20 settembre 2023 a Sairano di Zinasco (PV), presso il rifugio per animali “Cuori Liberi Onlus”, oltre che contrario al diritto ed indegno di un paese civile, inutile per il contrasto alla diffusione della Peste suina africana e se non ritenga necessario, considerato il poco tempo ormai a disposizione, prima dell’esplosione della diffusione della PSA anche nel nostro territorio regionale, cambiare radicalmente l’approccio alla PSA, con la sospensione immediata della caccia al cinghiale, in ogni forma, utilizzando, semmai, la sterilizzazione dei cinghiali, l’eliminazione delle disponibilità alimentari dai rifiuti, le recinzioni elettrificate per i campi coltivati e i dispositivi di dissuasione per la prevenzione degli incidenti stradali ed invertendo, finalmente, la tendenza che vede, anche nel nostro territorio regionale, sempre più allevamenti intensivi e sempre più animali negli stessi”.
    Gibertoni chiede inoltre “se la Regione possa garantire che, dopo il riconoscimento giuridico operato con il decreto ministeriale del 7 marzo 2023, che per la prima volta in un atto normativo ha riconosciuto pienamente i “santuari” degli animali, distinguendoli nettamente dagli allevamenti da reddito, quanto avvenuto il 20 settembre 2023 in provincia di Pavia non potrà accadere nei rifugi per animali aventi sede nel territorio della Regione Emilia-Romagna”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    21 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Lega: nel passaggio delle cure oncologiche da Day Hospital e ambulatorio vanno tutelati i malati lavoratori

    Risolvere i problemi riscontrati dai lavoratori malati oncologici dovuti al passaggio da Day Hospital a regime ambulatoriale per sottoporsi a chemioterapia.
    A chiederlo è un’interrogazione della Lega a firma di Daniele Marchetti (primo firmatario), Fabio Bergamini, Simone Pelloni, Michele Facci e Valentina Stragliati.
    “Nel 2015 e 2016 è stato avviato il percorso che ha visto convertite le attività di day hospital oncologico (quali Chemioterapia) verso il regime ambulatoriale”, spiegano i leghisti che sottolineano come “ad oggi, solo alcune aziende, in fase di rinnovo del contratto integrativo aziendale e con l’utilizzo di apposite polizze sanitarie, hanno specificato le più convenienti tutele per i propri dipendenti che dovranno affrontare percorsi di cura chemioterapici”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se, dal 2019 ad oggi, sussistono ancora le problematiche riscontrate dai lavoratori malati oncologici dovute al passaggio da Day Hospital a regime ambulatoriale per sottoporsi a chemioterapia e quanti lavoratori emiliano-romagnoli sono privi di tutele specifiche (che potrebbero essere previste da contratti integrativi o polizze sanitarie aziendali) in ambito oncologico e chemioterapico e quali i settori lavorativi maggiormente scoperti dalle suddette tutele”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    20 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Disco verde al “bilancio consolidato” 2022

    Il Bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2022 esprime un risultato economico di 208.105.417,89 euro, di cui un risultato di gruppo di 207.626.146,76 euro e un risultato di pertinenza di terzi di 479.271,13 euro.
    Il risultato economico del Bilancio consolidato di Assemblea legislativa e Giunta regionale di 148.620.751,94 euro si attesta sul valore già citato di 208.105.417,89 euro per effetto della procedura di consolidamento e, quindi, delle scritture di rettifica e di consolidamento e del contributo di enti, agenzie, aziende e società che compongono il Perimetro.
    La commissione Bilancio ha espresso parere favorevole al Bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna proposto dalla giunta.
    (Luca Molinari)

    Governo locale e legalità

    20 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Bilancio. Le parti sociali danno parere positive al Documento economico e finanziario

    Le parti sociali promuovono il Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Emilia-Romagna.
    È quanto è emerso dall’audizione avvenuta nel corso della commissione Bilancio.
    “La gravità degli eventi alluvionali di maggio ci ha imposto di rivedere le priorità delle politiche regionali e abbiamo aumentato gli obiettivi da raggiungere: vogliamo superare l’emergenza per collegarla alla ricostruzione delle aree colpite”, spiega la relatrice di maggioranza Palma Costi (Pd) che ricorda i contenuti del Defr che possono essere così sintetizzati: con un Pil in aumento del 3,8%, esportazioni in crescita del 3,3% e la disoccupazione in calo l’Emilia-Romagna ha avuto una ripresa post-Covid maggiore rispetto alla media italiana, ma c’è preoccupazione per le conseguenze dell’alluvione dello scorso maggio. “Anche se da parte dei governi degli ultimi anni non c’è stata certezza sui fondi per le Regioni, l’Emilia-Romagna prosegue nei propri lavori, l’Emilia-Romagna ha una propria vitalità nonostante i problemi seguiti alle emergenze ambientali ed economiche”, spiega Costi che sottolinea soprattutto l’impegno per il contrasto alla disoccupazione femminili e giovanili anche alla luce del prezzo che queste categorie hanno pagato a seguito del Covid.
    Dal canto suo il relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega) afferma che “le differenze tra il Defr di quest’anno e quelli precedenti è il tema alluvione. Ricordiamoci che la gran parte del Bilancio della Regione è legato alla sanità e la sanità ha un deficit notevole, servono scelte chiare. La stessa Corte dei Conti ha segnalato i problemi della sanità. Non si risolve il tema deficit in sanità dando la colpa al Covid e all’inflazione, ci sono stati degli sperperi che vanno risolti”. Pompignoli boccia anche le Unioni dei Comuni e ricorda come “nel Defr si parla di tanti investimenti, ma ci sono solo i dati aggregati, nessuno spiega dove e come si investe”.
    “Giustamente il Documento mette in evidenza il tema alluvione e altre emergenze, bisogna affrontare alcune rigidità legate al Bilancio dello Stato centrale”, spiega Gianni Bessi (Confservizi) che elogia gli obiettivi del Defr invitando a “superare le difficoltà come si è fatto con il Covid: ciò che viene fatto tocca famiglie e imprese e a cascata anche l’economia a partire dal mondo dei servizi”.
    Per Losi Loretta (Alleanza Confcooperative) “questo è un documento importante: tutto il movimento cooperativo chiede attenzione al welfare, alla tutela del welfare regionale che è un sistema integrato che a causa delle varie crisi economiche fa fatica a tenere i tradizionali livelli di qualità. Il movimento cooperativo è un interlocutore importante per raggiungere questi obiettivi”. Losi chiede anche un impegno per sostenere il potere d’acquisto di chi decide di venire a vivere nelle città dell’Emilia-Romagna: il carovita diventa un ostacolo a trovare personale che venga a lavorare in Emilia-Romagna. “Chiediamo alla Regione che ci siano impegni su questo tema”, spiega la rappresentante del movimento cooperativo: servono interventi strategici a partire dalla riqualificazione urbana e alla nuova edilizia pubblica”. Losi chiede inoltre misure per il trasporto pubblico e di sostenere i Consorzi Fidi.
    “Il confronto con le parti sociali è molto importante, vi ringrazio per i suggerimenti e le proposte che avete fatto”, spiega l’assessore al Bilancio Paolo Calvano che ricorda come “in questo Defr abbiamo dovuto ritarare le nostre priorità alla luce delle recenti emergenze, in primo luogo l’alluvione”.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    20 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Marchetti (Pd): garantire Internet in tutto l’Appennino bolognese

    Garantire la connessione Internet sull’Appennino, in particolare nella Valle dell’Idice in provincia di Bologna.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Francesca Marchetti (Pd) che ricorda come “sono numerose, infatti, le segnalazioni provenienti da diverse zone dell’Appennino, come ad esempio nella Valle dell’Idice e in particolare nel comune di Monterenzio, uno dei cinque comuni membri dell’Unione dei comuni Savena-Idice. Si registrano spesso interruzioni delle linee telefoniche sia fisse che mobili, e si segnalano carenze di connessione oltre che di scarsa copertura, pertanto famiglie, attività artigianali, commerciali, imprese e aziende agricole non possono usufruire di questi servizi. Inoltre, anche l’energia elettrica registra non di meno innumerevoli disagi alla comunità”.
    Marchetti ricorda anche i numerosi sforzi e investimenti fatti dalla Regione per risolvere questi problemi e interroga la giunta per sapere “quali azioni intende mettere in campo per colmare le criticità evidenziate e assicurare nel breve periodo, ai cittadini del nostro Appennino ed in particolare ai residenti nella Valle dell’Idice, una copertura adeguata ed efficiente sia per la telefonia mobile che fissa oltre che una connessione Internet idonea, per garantire la piena fruibilità ai servizi oltre che una comunicazione capace di superare il divario con i grandi centri urbani, a conferma dell’impegno nelle politiche regionali rivolto allo sviluppo delle aree montane emiliano-romagnole”.
    (Luca Molinari)

    Infrastrutture e trasporti

    20 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    La commissione Territorio dice sì ai fondi per le emergenze

    La commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro ha dato parere positivo al progetto di legge presentato dalla giunta per sostenere chi ha avuto danni a causa dell’alluvione di maggio, delle grandinate di luglio e per il granchio blu. Ora il progetto di legge passa all’Assemblea legislativa per la discussione e il voto definitivo.
    Si tratta di un provvedimento di 7 articoli che prevede oltre 50 milioni di euro tra fondi raccolti con le donazioni e risorse regionali per il rimborso del bollo auto 2023 nelle zone alluvionate, indennizzi per chi ha perso l’auto a causa del maltempo, risorse per sostenere cittadini, Comuni e imprese, un fondo di tre milioni di euro per le spese straordinarie sostenute dai Comuni a seguito delle grandinate del luglio scorso, un milione di euro per il sostegno dell’acquacoltura contro i danni provocati dal granchio blu.
    “Chiedo che il commissario straordinario all’emergenza Figliuolo venga ascoltato in Assemblea legislativa già la prossima settimana: sentiamo sempre il presidente Bonaccini dire che non ci sono i soldi per l’alluvione, mentre il presidente del Consiglio Meloni dice che i soldi ci sono. Quindi è bene ascoltare quello che ha da dire il commissario Figliuolo come delucidazione”, spiega il relatore di minoranza Andrea Liverani (Lega) che nel merito della legge critica la giunta perché “ci chiedono di approvare in fretta questa legge, ma non sappiamo dove vanno quei soldi, la legge non lo dice. Ci asterremo non certo perché non vogliamo dare i soldi ai cittadini, ma perché in questa legge non c’è nulla di concreto. Ripeto: oggi la Regione fa pulire tutti i fiumi, ma per anni non si è fatto nulla anche perché in maggioranza ci sono i Verdi….”.
    Affermazione, quest’ultima, a cui ha replicato Silvia Zamboni (Europa Verde) che ha ricorda come “negli anni abbiamo chiesto la manutenzione dei fiumi da parte della Regione, chiedendo controlli ed equilibrio. Gli argini sono caduti a causa della valanga d’acqua che ha colpito i nostri fiumi, la stessa valanga d’acqua che ha causato le frane in Appennino. Dobbiamo affrontare tutti insieme il tema dell’emergenza dei cambiamenti climatici”.
    Dal canto sui Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) ricorda come “dobbiamo premiare chi, dopo l’alluvione, ricostruisce in maniera sostenibile, il nostro territorio deve diventare sempre più resiliente”.
    “Ringrazio la consigliera Piccinini che ha riportato la discussione nel merito della ricostruzione perché, invece, Liverani ha parlato di tutto meno che del progetto di legge per la ricostruzione”, spiega Andrea Costa (Pd) per il quale “i privati colpiti dall’alluvione le uniche risorse che sono arrivate sono quelle stanziate dalla Regione Emilia-Romagna, così come non è prevista dallo Stato una modalità pubblica per le perizie. Ricordo bene che queste cose in occasione del terremoto del 2012, invece, erano chiare e attive dopo sei giorni. L’urgenza di approvare questo progetto di legge è proprio quello di dare risorse e risposte ai cittadini”. Sulla richiesta di Liverani di ascoltare Figliuolo in Assemblea legislativa, Costa è netto: “L’abbiamo chiesto a luglio e ci siamo rimessi alla sua disponibilità…..”.
    “L’alluvione di maggio non è frutto solo di eventi estremi, ma in primo luogo dalla mancata manutenzione del territorio”, spiega Marta Evangelisti (Fdi) per la quale “il progetto di legge vuol far passare l’alluvione come un evento eccezionale davanti alla quale la Regione fa quello che proprio perché è un evento eccezionale, invece, si tratta del frutto della sottovalutazione della Regione della cura del territorio. Nel merito del progetto di legge notiamo che la Regione ci mette cifre molto piccole”. Evangelisti ha criticato anche il fatto che la giunta avochi a se un ruolo quasi unico nella modalità e nelle tempistiche per la distribuzione dei contributi previsti dal provvedimento di legge. “Sul granchio blu il progetto di legge va nella giusta direzione, ma -spiega la capogruppo di Fdi- ci aspetteremmo altrettanta determinazione su altri problemi come quelli dei cinghiali”. Nel merito del provvedimento, Evangelisti ha chiesto che si diano sostegni economici non solo ha chi ha dovuto rottamare l’auto, ma anche a chi, avendola avuta danneggiata, l’ha riparata.
    Netto Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) che ha difeso i movimenti ecologisti: “L’alluvione è causata dal cambiamento climatico e non dagli ambientalisti, questo progetto di legge dà certezze sull’uso delle donazioni fatte dai cittadini. Il tutto avviene in trasparenza e correttezza quindi vanno rispedite al mittente le allusioni fatte da chi dice che non si sa dove vanno si soldi. Capisco il nervosismo del centrodestra: la Regione è concreta e stanzia risorse, mentre a oggi il governo no”.
    “Esiste anche un problema nutrie che va affrontato visto che anche documenti ufficiali della Regione segnalano questi animali come responsabili dei danni all’ambiente e la Regione si è impegnata a contrastarne la diffusione”, spiega Emiliano Occhi (Lega).
    “Ci sono dei territori che hanno subito danni molto gravi, come nell’imolese e nella fascia appenninica: la stessa vicepresidente Priolo ha detto che bisogna cambiare la gestione delle acque in Appennino che attualmente non permette più di garantire la sicurezza di quei territori”, spiega Daniele Marchetti (Lega) che ricorda come “il ministero dell’Infrastrutture ha messo a disposizione risorse per i nostri territori e, appena questo è avvenuto, sono saltate fuori anche le risorse regionali che prima ci veniva detto essere impossibile avere”.
    “Resto basita di fronte alle affermazioni che i consiglieri di centrodestra fanno di fronte a un provvedimento che la Regione ha voluto per dare risposte celeri ai cittadini, ai territori e alle imprese”, spiega Nadia Rossi (Pd) che ricorda come “le ultime risorse arrivate da un governo per la cura del territorio risale al governo Renzi”. Rossi è poi netto sul piano politico: “Mi fa piacere sentire la capogruppo di Fdi Evangelisti parlare con coscienza del tema cambiamenti climatici, ma poi sento Salvini dire che non esistono perché ‘d’inverno fa freddo e d’estate fa freddo’. Mettetevi d’accordo con voi stessi. I cantieri dovevano già essere chiusi…..”.
    “Come opposizioni abbiamo chiesto da tempo, bene prima che della relatrice Rontini, di ascoltare i comitati delle zone alluvionati in commissione, come avverrà venerdì prossimo”, spiega Massimiliano Pompignoli (Lega) che sottolinea come i comitati verranno ascoltati dalla commissione dopo che la stessa commissione avrà già approvato il progetto di legge. “La maggioranza ha parlato di tutto, ma non dice come e quando verranno utilizzate queste risorse, tutto viene avocato alla giunta, non ci sono certezze, eppure la maggioranza vuole approvare in fretta”, spiega Pompignoli per il quale “visti anche i tempi delle altre emergenze è strumentale contestare il governo perché, come sta facendo il centrosinistra, dopo quattro mesi ancora tutti i danni non siano risarciti: è una pura strumentalizzazione politica degli eventi catastrofici che ha colpito questa terra. Questa proposta di legge ha avuto un iter troppo rigido rispetto alla tempistica che doveva avere, se avessimo impiegato dieci giorni in più e avessimo fatto più confronti e più audizioni, avremmo avuto un provvedimento migliore. Si è creato un precedente che speriamo non sia più usato a uso e consumo della maggioranza”.
    “Vedo che nella Lega ci sono idee diverse su questo progetto di legge sia nella sostanza, sia nell’iter….”, spiega la relatrice di maggioranza Manuela Rontini (Pd) che nel ribadire la correttezza dell’iter seguito per approvare la proposta di legge, auspica che “si lavori tutti insieme per arrivare a un’approvazione la più ampia possibile di questo provvedimento. Figliuolo in Assemblea legislativa? Lo chiediamo da luglio, ben venga che il centrodestra abbia capito che è importante. A luglio il Pd fece una conferenza stampa per chiedere un confronto con Figliuolo e il centrodestra ci criticò: vedo che hanno cambiato idea”. Rontini ha fatto anche una dettagliata disamina del provvedimento e dei suggerimenti ricevuto e in particolare ha detto che “bisogna provare a dare una risposta anche a chi ha riparato l’auto danneggiata dall’alluvione, non solo a chi l’ha dovuta rottamare”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    20 Settembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Bargi (Lega): la legge sul consumo di suolo incide sullo spopolamento della montagna

    La Regione spieghi se “la norma regionale sul consumo di territorio pari a zero applicata nelle stesse modalità su tutto il territorio regionale, non tenendo conto delle peculiarità locali, non vada a collidere con le politiche di contrasto allo spopolamento della montagna”.
    E’ uno dei quesiti posti dal consigliere Stefano Bargi (Lega) in un’interrogazione in cui chiede anche “come si possa pensare di combattere lo spopolamento montano impedendo a un cittadino di poter edificare su un lotto che in precedenza aveva acquistato in quanto edificabile e che improvvisamente finisce per sottostare alla disciplina urbanistica sulle zone agricole e rurali”. Infine, il consigliere vuole sapere se la giunta “intenda prevedere un risarcimento per quei cittadini che hanno acquistato in passato terreni edificabili che ricadevano all’interno di un perimetro urbanizzato e sui quali hanno pagato l’IMU per anni, per poi ritrovarsi con potenzialità edificatorie compromesse”.
    Riferendosi alla legge 24 del 2017 (consumo di suolo a saldo zero), Bargi scrive che “chi ha acquistato in passato un lotto di terreno edificabile all’interno di un qualsivoglia comune e non ha sfruttato sino ad oggi la cubatura disponibile sul lotto, entrando in vigore le nuove perimetrazioni non potrà più farlo poiché il lotto sul quale insiste il proprio fabbricato dovrà sottostare alle norme sulle zone agricole”. Un limite, conclude il consigliere leghista, “che contraddice innanzitutto il tentativo di evitare lo spopolamento della montagna, inibendo ad un cittadino di edificare su un’area considerata edificabile fino a poco tempo prima”. A questo si aggiunge il fatto che chi ha pagato l’Imu per anni oggi non può più costruire dopo che è stato definito il Ptu (perimetro territoriale urbanizzato).
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    20 Settembre 2023 LEGGI TUTTO