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    Napoli, manifestazione in ricordo di Giogiò Cutolo. Il padre dell’omicida posta insulti sotto la diretta FB

    Si è svolto in piazza Municipio, all’altezza dell’incrocio con via Acton, il raduno “Giogiò nisciuno te scorda” in ricordo di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso con tre colpi di pistola in seguito ad una lite per futili motivi mentre era a piazza Municipio con la fidanzata, ad un anno esatto dalla tragedia.PUBBLICITA

    Insieme alla madre, Daniela Di Maggio, il deputato Francesco Emilio Borrelli che insieme al co-portavoce regionale di Europa Verde, Rosario Visone, Rosario Pugliese membro esecutivo regionale Europa verde, Agostino Galiero coportavoce provinciale del Sole che Ride e al già Presidente della Provincia Dino Di Palma, ha deposto una corona di fiori sul luogo dell’omicidio.
    Presenti il Prefetto di Napoli Michele di Bari, il Questore Maurizio Agricola, Il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, la vice-sindaca di Napoli Laura Lieto, l’assessore alla polizia municipale Antonio De Iesu, il consigliere regionale Severino Nappi.
    “Il giorno prima di questa manifestazione – ha dichiarato Borrelli – il padre dell’assassino di Giogiò si è presentato mentre facevamo un intervento contro gli ormeggiatori a Rotonda Diaz, mi ha fermato e insultato insieme ad altri ragazzini, tutti a bordo di scooter con pedalata assistita elettrica, rivendicando pubblicamente di essere il padre del killer.
    E anche oggi, a manifestazione in corso, ha postato un commento social sulla mia diretta FB insultando tutti i presenti scrivendo ‘quante chiaviche a un posto’. Invece di riflettere sul disastro genitoriale ed educativo di cui è stato protagonista crescendo un figlio che, ancora minorenne, non ha esitato a premere il grilletto e ad uccidere Giogiò Cutolo per la sosta di uno scooter, continua a circolare per la città con l’arroganza tipica dei criminali.
    Ho chiesto ai servizi sociali di intervenire a tutela dei minori che lo accompagnavano. Finchè permetteremo ai camorristi di educare i futuri criminali e finchè permetteremo di rendere pubblica la forza della criminalità idolatrando boss e pregiudicati sarà difficile cambiare le cose.

    In questa città, come in tante altre, il rapporto tra manifestazioni in ricordo di criminali osannati e quelle in ricordo di vittime innocenti è di dieci a uno. Dobbiamo fermare questa vergogna. Ho presentato una proposta di legge contro l’apologia di camorra in ogni sua forma a difesa delle vittime innocenti della criminalità, perché dobbiamo arginare la pericolosa deriva sociale dalla quale rischiamo di essere travolti”.
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    Frana San Felice a Cancello: la Procura apre una inchiesta per disastro colposo

    La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha avviato un’indagine riguardo alla frana di fango che ha colpito San Felice a Cancello, causando gravi danni e la scomparsa di due persone.PUBBLICITA

    Gli inquirenti puntano a fare chiarezza sull’accaduto, esaminando i fatti e verificando eventuali responsabilità. Il reato ipotizzato è quello di disastro colposo.
    Nel frattempo, per il quarto giorno consecutivo, continuano le ricerche di Agnese e Giuseppe, madre e figlio dispersi da martedì, quando l’alluvione li ha sorpresi mentre tornavano a casa a bordo della loro Apecar.
    Sono 59 i Vigili del Fuoco impegnati nelle ricerche, inclusi personale operativo, Funzionari e nuclei specializzati come i S.A.P.R. (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), i G.O.S. (Gruppi Operativi Speciali con mezzi movimento terra), provenienti anche dal Comando di Roma, e i nuclei S.A.F. (Speleo Alpino Fluviale) e Fluviale. Sul posto sono arrivate anche squadre dai Comandi di Salerno e Firenze. Le ricerche si concentrano nelle aree delle vasche di accumulo delle acque, ora riempite di fango.
    Le operazioni sono proseguite anche di sera. “Si continua a rimuovere il fango, con grande tristezza ma con coraggio e concentrazione. La gratitudine e il riconoscimento vanno a tutte le forze pubbliche, alla protezione civile, ai vigili del fuoco, ai carabinieri, alla guardia di finanza, alla polizia di stato e a tutti coloro che stanno svolgendo questa operazione con costante dedizione”, ha scritto il sindaco Emilio Nuzzo sui social.
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    Violenza sulle donne: ogni giorno 4 persone arrestate o denunciate tra Napoli e provincia

    Dalle coste sorrentine ai monti del Nolano, la provincia di Napoli è ostaggio di una piaga dilagante: la violenza di genere. Donne di ogni età e provenienza sociale sono vittime di maltrattamenti e stalking, relegandole in una prigione domestica.PUBBLICITA

    I dati dei Carabinieri sono allarmanti: quasi mille denunce e arresti per violenza domestica e stalking in pochi mesi. In media, quattro donne al giorno a Napoli e provincia subiscono violenze, un dato che svela una realtà inquietante.
    Storie di vita spezzate L’ultimo episodio a Poggioreale.
    Qualche giorno fa una 37enne si è rivolta ai carabinieri della locale stazione. Ha denunciato il proprio marito, il padre dei suoi 3 figli minori. La donna ha vinto la propria paura raccontando innumerevoli episodi di violenza e vessazioni. Parte così il “codice rosso” ma l’uomo non si dà per vinto.
    I carabinieri monitorano la vicenda per salvaguardare la vittima e, quando si trovano nei pressi dell’appartamento della donna durante il servizio di “vigilanza”, sentono provenire dal suo interno delle urla. I militari intervengono e trovano l’uomo – ha 39 anni – in casa.
    E’ aggressivo e urla anche in presenza dei carabinieri che lo sorprendono mentre sta afferrando la moglie in lacrime nella stessa stanza dove ci sono i bambini che piangono. Il 39enne non si arrende, distrugge l’anta di un mobile della cucina e urla “ Ti devo rovinare, distruggo te e la casa! Ti ammazzo, ti investo con l’auto!!”.Intanto arrivano anche altri carabinieri che mettono in sicurezza la donna e i bambini.
    L’uomo viene arrestato con non poche difficoltà e trasferito direttamente in carcere dove dovrà rispondere all’autorità giudiziaria di maltrattamenti in famiglia.

    Questo è solo l’ultimo caso di violenza di genere che hanno dovuto affrontare i carabinieri. A volte si potrebbero cambiare solo i nomi lasciando la storia così com’è. I militari lo sanno bene ed è per questo che affrontano sempre ogni caso, in sinergia con le rispettive procure, come se fosse l’unico al mondo.
    Corsi di formazione continui, esperienza, pratica ed empatia messi al servizio di chi è più debole.964 tra arresti e denunce. Un dato allarmante ma che evidenza anche la grande fiducia riposta dai cittadini verso le Istituzioni.
    L’Arma dei Carabinieri da tempo ha messo al primo posto la difesa delle fasce deboli e opera in sinergia con le Procure della Repubblica e con le diverse istituzioni pubbliche e private. Basti pensare ai quattro ambienti dedicati all’ascolto delle vittime di violenza di genere, le “Stanza tutta per se”.
    Quattro luoghi – realizzati grazie alla collaborazione del Soroptimist International Club Napoli – in 4 punti strategici della Provincia come Capodimonte, Caivano, Ercolano e Stella. Stanze riservate all’ascolto e alla denuncia, allestite con arredi più accoglienti e caldi, distinti da quelli degli uffici generalmente utilizzati per la raccolta delle denunce.
    Importanti iniziative come quelle adottate dall’Arma dei Carabinieri, con l’istituzione, a livello nazionale sin dal 2009, di una Sezione “Atti persecutori” nell’ambito del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche. Ufficiali e Marescialli sempre più specializzati e capaci di comprendere nel senso più intimo del termine le richieste d’aiuto da parte delle persone bisognose.
    Il Comando Generale, inoltre, ha creato per le persone in difficoltà, che sono ancora ancora indecise nell’affrontare la piaga familiare o semplicemente hanno paura, una locandina.
    Un “Violenziometro” formato da due colonne che permettono alla vittima di valutare la propria situazione. Da una parte delle possibilità dove nel caso ne sussista almeno una porta a una concreta ipotesi: “SEI VITTIMA DI VIOLENZA DI GENERE”, dall’altra parte della locandina consigli si come agire. Un pdf con tanto di QR code che permette il collegamento a un’area tematica del sito http://www.carabinieri.it<http://www.carabinieri.it/> dove è possibile affrontare in modo corretto e esaustivo il tragico reato che si sta subendo.
    L’ultima arma per combattere la violenza di genere è rappresentata dal Mobile Angel. Uno smart watch connesso al telefono cellulare su cui è installata un’app dedicata, la Bright Sky, in grado di attivare una richiesta di intervento presso l’Arma dei Carabinieri.
    La sperimentazione, avviata nel 2022, ha permesso di avere una maggiore percezione di sicurezza da parte delle vittime e una funzione deterrente dell’apparato emergenziale verso gli aggressori.
    L’App mobile Vodafone Bright Sky fornisce risorse, supporto e strumenti concreti alle donne che subiscono violenza domestica e maltrattamenti.
    L’App è scaricabile gratuitamente e può essere utilizzata anche da parenti, amici, colleghi di lavoro, associazioni e da tutti coloro che sono vicini a donne maltrattate. Bright Sky fornisce informazioni sui diversi tipi di violenza e consente alle donne di acquisire maggiore consapevolezza su come gestire la propria situazione.
    Al tempo stesso, l’App fornisce una mappatura dei servizi di supporto che si occupano di maltrattamenti, sia a livello locale che nazionale.
    * 267 arresti in flagranza e 697 denunce a piede libero

    Un problema che ci riguarda tutti
    La violenza di genere non è un fatto privato, ma un crimine che intacca la nostra società. Ognuno di noi ha un ruolo fondamentale:
    Segnalare: Non ignorare i segnali di violenza.Supportare: Offrire un sostegno concreto alle vittime.Denunciare: Rompere il muro del silenzio e portare alla luce queste atrocità.Uscire dall’isolamento
    Se stai vivendo una situazione di violenza, ricorda che non sei sola. Esistono numerosi centri antiviolenza e servizi di ascolto pronti ad accoglierti e a offrirti l’aiuto di cui hai bisogno.

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    Sant’Antimo: scontro con auto pirata, il 20enne ferito è ancora in pericolo di vita

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    È ancora in gravi condizioni il 20enne coinvolto ieri in un drammatico incidente stradale a Sant’Antimo, nel napoletano. Il giovane è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Cardarelli di Napoli e lotta tra la vita e la morte dopo lo scontro con un’auto pirata che si è dileguata senza prestare soccorso.
    L’incidente è avvenuto all’incrocio tra via Leopardi e via Di Giacomo. La vittima, insieme a un amico di 18 anni, viaggiava su uno scooter quando un’auto, ancora non identificata, li ha travolti e si è data alla fuga. Mentre il 20enne resta in pericolo di vita, il suo amico 18enne, ricoverato all’Ospedale del Mare, ha riportato ferite meno gravi ed è giudicato guaribile in 30 giorni.
    Sul caso stanno indagando i Carabinieri della stazione di Giugliano, che stanno raccogliendo testimonianze e visionando eventuali telecamere di sorveglianza per identificare il responsabile. La comunità locale è sconvolta dall’accaduto e si spera in una rapida individuazione del pirata della strada.
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    San Felice a Cancello, proseguono ricerche madre e figlio dispersi

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    Proseguono da 24 ore le ricerche di Agnese Minieri, 74 anni, e del figlio Giuseppe Guadagnino, 41 anni, dispersi da ieri a San Felice a Cancello, comune del Casertano travolto dal maltempo che ha causato smottamenti e colate di fango.
    Madre e figlio stavano raccogliendo nocciole in un appezzamento di terreno nella frazione Talanico quando sono stati sorpresi da un temporale improvviso, hanno tentato di rientrare velocemente a casa a bordo del loro Apecar ma sono stati travolti dal fiume di fango generato da una frana.
    Il veicolo è stato ritrovato, ma dopo un’intera giornata di ricerche ancora non c’è ancora traccia dei due occupanti. Sono impegnati nelle operazioni di ricerca e soccorso cinque squadre dei vigili del fuoco, il lavoro prosegue a terra con escavatori, nucleo cinofilo, soccorritori fluviali alluvionali ed esperti in topografia, mentre dall’alto si procede con droni dotati di termocamera e con il supporto di un elicottero. Finora, però, nessuna traccia di Agnese e Giuseppe.
    “La priorità assoluta in questo momento è trovare i dispersi”, ha detto il sindaco di San Felice a Cancello, Emilio Nuzzo, al termine di un vertice nella sede del Comune con il capo della Protezione civile della Campania, Italo Giulivo, il prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo e le forze dell’ordine impegnate nelle operazioni di soccorso.
    Parallelamente alla ricerca dei dispersi, ha spiegato Nuzzo, “c’è da lavorare per ripristinare la normalità nel paese” anche alla luce della nuova allerta meteo diramata dalla Protezione civile regionale, in vigore dalle ore 14 e fino a mezzanotte.
    Un centro di accoglienza è stato attivato per ospitare i cittadini in caso di evacuazione d’urgenza, ha spiegato il prefetto Castaldo. Nel frattempo il Comune di San Felice a Cancello ha inoltrato a Prefettura, Regione, Provincia e al Dipartimento di protezione civile la richiesta di stato di calamità naturale, “tenuto conto – si legge nell’atto – che la grave situazione di emergenza, per intensità ed estensione, non è fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari di cui dispone il Comune di San Felice a Cancello”.

    Il sindaco chiede in particolare “l’attivazione anche di risorse regionali e statali da stanziare, finalizzate al ripristino, in condizioni di sicurezza, delle strutture e delle infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico danneggiate”. Al termine del vertice in Comune, Nuzzo ha spiegato che “serve un intervento shock sulla manutenzione, ma da soli non andiamo da nessuna parte. Vogliamo lavorare con la Regione Campania per far capire che i Comuni come i nostri, in dissesto idrogeologico, devono essere attenzionati in modo diverso”.
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    Campi Flegrei, si riduce la velocità di sollevamento del suolo

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    Negli ultimi 10 giorni si è registrata una riduzione della velocità del sollevamento del suolo nei Campi Flegrei, il cui reale andamento “potrà essere valutato con i dati delle prossime settimane”.
    È quanto riportato nel bollettino settimanale di sorveglianza dei Campi Flegrei diffuso dall’Osservatorio Vesuviano, sede di Napoli dell’Ingv. Il sollevamento del suolo (fenomeno tipico del bradisismo che caratterizza l’area dei Campi Flegrei) registrato alla stazione Gnns di Rione Terra, centro antico di Pozzuoli, è di circa 14 centimetri da gennaio 2024.
    Dalla metà di aprile il valore medio della velocità di sollevamento è di circa 20 millimetri, con una riduzione della velocità registrata negli ultimi 10 giorni.
    Nella settimana dal 19 al 25 agosto, a cui fa riferimento l’ultimo bollettino di sorveglianza, sono stati localizzati 34 terremoti nei Campi Flegrei con magnitudo massima 2.0. Due gli sciami sismici registrati dall’Osservatorio Vesuviano: il primo dalle 10.59 del 20 agosto avvenuto nell’area compresa tra la Solfatara e Pisciarelli, costituito da 11 terremoti con magnitudo massima 1.0; il secondo dalle 11.11 del 25 agosto nell’area compresa tra la Solfatara e Cigliano, costituito da 7 terremoti con magnitudo massima 1.7.
    SCENARI ATTESI
    Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine.

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