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    Corriere albanese arrestato in autostrada a Santa Maria Capua Vetere con 11 chilogrammi di cocainna

    Le Fiamme Gialle di Napoli hanno messo a segno un duro colpo al narcotraffico, sequestrando oltre 11 kg di cocaina destinata al mercato illegale della città e della provincia.PUBBLICITA L’operazione, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha portato all’arresto di un cittadino albanese, trovato in possesso della droga, abilmente occultata all’interno della sua auto.Punti Chiave ArticoloIl sequestro, avvenuto lungo l’autostrada nei pressi del casello di santa Maria Capua Vetere. La droga nascosta in un vano appositamente ricavato nell’auto, ha svelato un articolato sistema di traffico di stupefacenti.La cocaina qualora immessa sul mercato clandestino, avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali campane un illecito profitto di oltre un milione di euro.L’operazione, condotta con precisione e determinazione, ha permesso di disarticolare un importante anello della catena di approvvigionamento delle organizzazioni criminali che operano nel napoletano.Il sequestro di questa ingente quantità di droga rappresenta un duro colpo alle casse della camorra, privandola di un’importante fonte di finanziamento.L’arresto del corriere, inoltre, apre nuove piste investigative che potrebbero portare all’identificazione di altri soggetti coinvolti nel traffico illecito e smantellare intere cellule criminali. L’attività investigativa è ancora in corso e si prospettano ulteriori sviluppi. I sequestri di droga nel 2023I numeri parlano chiaro: nel 2023 e nei primi mesi del 2024, le Fiamme Gialle di Napoli hanno sequestrato oltre 2,2 tonnellate di stupefacenti, tra cui l’ultimo importante carico di cocaina da 11 kg.Questo risultato, ottenuto grazie a una costante attività di contrasto e prevenzione, dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel tutelare la sicurezza dei cittadini e nel combattere un fenomeno che produce danni incalcolabili alla società.Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli stacca l’orecchio a morsi al collega di lavoro e poi si vanta sui social: arrestato al mare a Scalea

    Napoli. Una aggressione brutale e violenta nata da una lite sul lavoro, è costata caro a un 50enne, ferito gravemente da parte di un ex collega, un 45enne identificato come A.P.PUBBLICITA I carabinieri del Nucleo Operativo Stella, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Scalea, hanno infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’aggressore, ritenuto responsabile di lesioni gravissime aggravate da futili motivi.Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli, l’aggressione sarebbe avvenuta lo scorso aprile.Il 45enne, convinto che il collega fosse responsabile del mancato pagamento del TFR, lo avrebbe assalito con una violenza inaudita.In particolare, durante la colluttazione, l’aggressore avrebbe inferto alla vittima un morso così violento da provocare la mutilazione di una parte del padiglione auricolare.Non pago della sua azione, l’uomo avrebbe poi vantato la propria crudeltà sui social network, pubblicando post che hanno permesso ai carabinieri di ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’aggressione.Le indagini, condotte con professionalità e determinazione, hanno portato all’arresto dell’aggressore, rintracciato mentre si trovava in spiaggia a Scalea.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Filippo Turetta, le assurde parole del padre intercettato: “Non sei un mafioso, non ti devi dare colpe”

    Le intercettazioni del primo colloquio in carcere tra Filippo Turetta e suo padre, dopo l’arresto per l’omicidio di Giulia Cecchettin, rivelano una conversazione intensa e drammatica.PUBBLICITA

    Durante la visita di dicembre, gli inquirenti hanno registrato le parole di Nicola Turetta, che ha tentato di rassicurare il figlio.

    Punti Chiave ArticoloSecondo quanto riportato nelle carte del processo, il padre parlando con Filippo dice: “Non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista. Devi farti forza. Non sei l’unico, però ti devi laureare”. Questo colloquio è stato incluso nel fascicolo processuale e reso pubblico dal settimanale Giallo, con copertura da parte di diverse testate giornalistiche.
    “Ci sono altri 200 femminicidi, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti” Durante la conversazione, Nicola Turetta ha cercato di minimizzare la gravità dell’accaduto, affermando: “Ci sono altri 200 femminicidi. Poi avrai i permessi per uscire, per andare al lavoro, la libertà condizionale. Non sei stato te, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti” Tuttavia, Filippo Turetta deve affrontare accuse molto serie. Il processo, che inizierà il 23 settembre, riguarda l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dal legame affettivo e dallo stalking, oltre ad accuse di occultamento di cadavere, porto d’armi e sequestro di persona. Durante l’interrogatorio con il pubblico ministero, Filippo ha confessato che l’azione violenta è stata provocata dal rifiuto di Giulia Cecchettin di continuare la loro relazione. Questa confessione, sebbene centrale per il processo, non attenua la brutalità del crimine.
    Nel colloquio in carcere, Filippo ha mostrato preoccupazione per la sua situazione legale e il supporto del suo avvocato, Giovanni Caruso, affermando: “Magari non ce la faccio a riferirgli tutto, io non ho detto tutto.” Ha anche chiesto al padre se fosse stato licenziato a causa sua, dimostrando consapevolezza delle conseguenze delle sue azioni sugli altri. Nonostante la gravità della situazione, il sostegno dei genitori è evidente. Il padre ha cercato di mantenere viva la speranza, offrendo parole di conforto al figlio in un momento estremamente difficile. Ma ha utilizzato parole oltremodo sbagliate e che sicuramente non aiuteranno il figlio dal punto di vista processuale. Parole che, davanti all’evidenza dei fatti come questi, un padre invece non dovrebbe mai dire a un figlio e poi quell’accenno alla mafia fuori luogo come per dire che gli omicidi se li commette un mafioso hanno un valore giuridico e se invece li commette un giovane incensurato ne hanno un altro. Sbagliatissimo. Ma la mentalità di alcune persone del Nord Italia continua a essere discriminatoria nei confronti del Sud anche davanti a crudeli omicidi come quelli di Giulia Cecchettin. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Usura a San Giovanni a Teduccio: preso il boss Salvatore Montefusco Zamberletto

    Napoli. C’è anche il boss Salvatore Montefusco detto Zamberletto  tra le tre persone fermate dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Poggioreale su ordinanza della DDA di Napoli (pm Simona Rossi).PUBBLICITA

    Salvatore Montefusco, detto “Zamberletto”, figlio del boss Carmine Montefusco, e Antonio Galasso sono accusati di usura, estorsione, detenzione abusiva di armi e spaccio di droga, reati aggravati dal metodo mafioso.

    Punti Chiave ArticoloLe indagini sono partite dalla denuncia di una vittima che ha raccontato di essere stata costretta a pagare tassi usurai esorbitanti, superiori al 100%, per prestiti contratti negli ultimi due anni. Di fronte all’impossibilità di restituire il denaro, avrebbe subito aggressioni e minacce. Salvatore Montefusco è considerato il referente del clan Montefusco, attivo nel complesso edilizio popolare “Rione De Gasperi” a Ponticelli e legato al clan “De Luca Bossa”.
    Nonostante Carmine Montefusco e Antonio Galasso non abbiano precedenti penali, la famiglia Montefusco è attualmente coinvolta in una sanguinosa faida con il clan “De Micco”.  Il fratello Emanuele Pietro fu ucciso due settimane fa L’omicidio di Emanuele Pietro Montefusco, fratello di Salvatore, avvenuto lo scorso 9 luglio in via Argine, potrebbe essere collegato a questa faida. Secondo gli inquirenti, si potrebbe trattare di una vendetta diretta nei confronti di Salvatore Montefusco.” Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Gennaro Aprea arrestato in Germania: era uno dei rapinatori della banda Point Break

    Il noto rapinatore Genaro Aprea, 40 anni, componente della famigerata banda del Point Break era sfuggito alla cattura e aveva fatto perdere le proprie tracce.PUBBLICITA

    L’uomo era nella lista degli indagati che i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale e i militari della compagnia Vomero, coordinati dalla procura di Napoli Nord, avevano arrestato il 19 giugno scorso, perché ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di reati di associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi, commessi con la tecnica del cosiddetto filo inverso. Una banda in stile “Point Break” con un volume d’affari di 150mila euro.

    Punti Chiave ArticoloI carabinieri avevano cercato il 40enne, e le indagini avevano suggerito che fosse fuggito all’estero, destinazione Germania. Tuttavia, le indagini non si sono fermate e si è attivato uno specifico canale di cooperazione internazionale di polizia per rintracciare il 40enne.
    La svolta è arrivata 24 ore fa, quando dalla Germania è giunta una segnalazione da un carcere di Augsburg Gablingen. Era stato arrestato pochi giorni fa in Germania per un’altra rapina Aprea era stato arrestato per rapina aggravata ma aveva fornito alla polizia tedesca false generalità. “Ferdinando Girone, classe 1983” non corrispondeva alle impronte digitali, che non mentono. La fuga è finita quindi per il 40enne, che ora dovrà attendere la procedura, già avviata, per l’estradizione in Italia.
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    Allarme truffa anziani in Penisola Sorrentina: ieri altri due arresti a Vico Equense

    Sorrento. Scatta l’allarme truffa agli anziani in Penisola Sorrentina: quattro arresti in due giorni. Gli ultimi due ieri a Vico Equense.PUBBLICITA

    E’ come se ci fosse un’attrazione particolare da parte dei truffatori che prediligono entrare in azione anche in città dove è anche bello sostare e magari fare shopping dopo i colpi.

    Punti Chiave ArticoloO semplicemente perchè i truffatori sanno che gli anziani di questi comuni hanno una disponibilità economica maggiore in casa. Negli ultimi due giorni, come si diceva, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno sferrato un duro colpo ai malviventi, arrestando quattro persone colpevoli di aver raggirato ignari cittadini.
    La modalità più diffusa, naturalmente, è quella della “truffa del finto carabiniere”: i truffatori si presentano alle vittime, spesso anziane e sole, spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine e inventando storie false per ottenere denaro o preziosi. Il caso emblematico è quello della signora Maria, una donna di 78 anni di Vico Equense, alla quale è stata raccontata la storia di un nipote arrestato e bisognoso di una cauzione. Con il cuore a pezzi, la donna ha consegnato ai truffatori tutti i suoi risparmi, illudendosi di poter aiutare il suo caro. Ma la rete si è stretta intorno ai malviventi. Grazie alle numerose segnalazioni dei cittadini e alla professionalità dei Carabinieri, i due responsabili della truffa ai danni della signora Maria sono stati rintracciati e arrestati alla stazione EAV di Vico Equense.
    Si tratta di Alessandro Ferrigno, 22 anni, e Christian Bello, 26 anni, entrambi con precedenti penali. Il recupero del bottino e l’arresto alla stazione della Circumvesuviana Grazie a una perquisizione, i Carabinieri sono riusciti a recuperare il bottino, tra cui un fermacravatta in oro e la fede nuziale del marito defunto della signora Maria, oggetti di inestimabile valore affettivo. La donna, visibilmente provata ma sollevata dal ritrovamento dei suoi beni, ha ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine per il loro intervento. E’ premura del Comando provinciale Carabinieri di Napoli ribadire ancora i consigli fondamentali per non cadere nella trappola dei truffatori: 1. Siate diffidenti: Mantenete sempre un atteggiamento di sana diffidenza nei confronti di sconosciuti che cercano di coinvolgervi in offerte o richieste insolite. 2. Non fornite informazioni personali: Non condividete mai informazioni personali, finanziarie o sensibili con estranei al telefono, via email o di persona, a meno che voi non abbiate la certezza della loro legittimità. 3. Verificate l’identità degli interlocutori: Se ricevete una chiamata o una visita da qualcuno che si presenta come rappresentante di un’azienda o un ente, richiedete sempre una verifica dell’identità, come un distintivo o un numero di riferimento. 4. Non effettuate pagamenti anticipati: State attenti alle richieste di pagamenti anticipati per servizi o prodotti, specialmente se vi vengono offerti sconti o promozioni eccezionali. 5. Consultate persone fidate: Prima di prendere decisioni importanti, come sottoscrivere contratti o effettuare pagamenti significativi, consultate familiari, amici di fiducia o professionisti che possono offrirvi un parere obiettivo. 6. Segnalate le truffe: Se sospettate di essere vittime di una truffa o avete ricevuto una chiamata sospetta, rivolgetevi immediatamente alla stazione Carabinieri più vicina o al 112, per evitare che altri possano essere ingannati. 7. Mantenete il controllo delle vostre finanze: Tenete sotto controllo i vostri conti bancari, le carte di credito e le transazioni finanziarie regolarmente. Segnalate immediatamente eventuali attività sospette alle banche o alle autorità competenti. 8. Mantenetevi informati: Aggiornatevi sulle tipologie di truffe più comuni e sulle modalità con cui i truffatori cercano di ingannare le persone anziane. In questo modo sarete più preparati a riconoscere e a evitare potenziali truffe. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Monte Faito sequestrate 85 piante di cannabis

    Operazione “Continuum Bellum 2”: un altro colpo al narcotraffico da parte dei Carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Carabinieri di Calabria.PUBBLICITA

    Nel corso di un’operazione a largo raggio denominata “Continuum Bellum 2”, finalizzata al contrasto del traffico di stupefacenti, i militari hanno setacciato le zone rurali e periferiche di Gragnano e Castellammare di Stabia.

    Punti Chiave ArticoloLe operazioni di rastrellamento si sono concentrate sul Monte Faito, dove i Carabinieri hanno individuato due piazzole, distanti circa 200 metri l’una dall’altra, su terreno demaniale, adibite alla coltivazione di cannabis. Lì, sono state rinvenute e sequestrate ben 85 piante di canapa indiana, alte circa un metro l’una.
     Altre 15 piante scoperte e sequestrate in un rudere abbandonato nel centro antico di Castellammare Ma il sequestro non è terminato qui. I Carabinieri, estendendo le loro ricerche, hanno scoperto in un rudere abbandonato nel rione “centro antico” di Castellammare altre 15 piante della stessa specie, alte circa un metro e mezzo. Dopo la campionatura, tutta la canapa indiana rinvenuta è stata distrutta. Un’operazione importante che testimonia il costante impegno delle forze dell’ordine contro la diffusione e lo spaccio di droga sul territorio.
    Continua la lotta al narcotraffico da parte dei Carabinieri, che grazie a mirate operazioni come “Continuum Bellum 2” garantiscono sicurezza e legalità ai cittadini. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, arrestato il commerciante ferito in via Aspromonte: aveva armi e cocaina roisa

    Napoli. È finito in ospedale dopo essere stato vittima di un agguato per motivi ancora da chiarire. Tra poco, dopo un periodo di osservazione, sarà trasferito in carcere.PUBBLICITA

    Parliamo di Alfonso Santaniello, il 34enne proprietario del calzaturificio di via Aspromonte 41 a Secondigliano.

    Punti Chiave ArticoloI carabinieri della locale stazione, insieme ai militari del nucleo operativo della compagnia Napoli Stella, hanno avviato le indagini quando ieri, verso le 11:30, una persona ha sparato al commerciante colpendolo all’addome. L’attività investigativa doveva ricostruire quegli attimi e soprattutto comprenderne il movente. Sono quindi partiti i sopralluoghi sulla scena del crimine e le perquisizioni per capire meglio chi fosse la vittima, già nota alle forze dell’ordine.
    Nel calzaturificio sono stati rinvenuti un’ogiva – verosimilmente il proiettile che ha colpito l’imprenditore – e tracce di sangue. Ma la storia non finisce qui. Sono stati trovati e sequestrati ben 20 chili di mannite, 1 chilo di MDMA (l’ecstasy), diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente e molti bilancini di precisione, uno dei quali intriso di sostanza rosa. I carabinieri della compagnia Stella conoscono bene quello stupefacente: la cocaina rosa. Recentemente, infatti, sono stati effettuati due sequestri relativi a questa droga per i ricchi.
    Per approfondire ulteriormente, è stata messa a setaccio anche l’auto parcheggiata presso l’azienda. Nel mezzo, una Fiat Idea, i militari hanno trovato un ordigno artigianale da 750 grammi che, per dimensioni, temperatura circostante e le altre cose trovate a fargli compagnia, aveva un enorme potenziale letale. Nella Fiat Idea c’erano anche 50 proiettili calibro .357 Magnum, quattro pistole perfettamente funzionanti e sei colpi a salve. Tuttavia, il rinvenimento più significativo è stato fatto nel vano portaoggetti: 354 grammi di cocaina, una quantità considerevole considerando che il costo di una dose può raggiungere i 400 euro. Santaniello è ricoverato all’ospedale del Mare in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. È a disposizione dell’Autorità giudiziaria e dovrà rispondere di detenzione illecita di armi, detenzione di materiale esplodente e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’attività investigativa dei carabinieri però non termina 1) Le armi sequestrate saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri diritti. 2) Continuano le ricerche dell’uomo che ha sparato. 3) Si allarga l’inchiesta sullo spaccio della cocaina rosa nella vasta area che comprende il territorio tra Secondigliano, Vasto, Arenaccia, Stella, Sanità, Forcella fino ad arrivare al centro storico. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Avellino sgominata la banda di rapinatori serbi: 4 arresti

    Avellino. I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, coadiuvati dai colleghi delle zone competenti, hanno arrestato quattro persone accusate di rapine, tentate rapine, lesioni e sequestro di persona.PUBBLICITA

    Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, sono scaturite da due violente rapine in abitazione con sequestro di persona e una tentata rapina avvenute ad Atripalda e Grottaminarda nel giugno 2023.

    Grazie all’analisi di immagini da telecamere di sorveglianza, al monitoraggio di flussi telematici e telefonici, alle intercettazioni e all’ausilio del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, i Carabinieri hanno raccolto prove a carico dei quattro indagati.
    Le vittime delle rapine venivano immobilizzate, minacciate e picchiate per ottenere denaro, gioielli e altri oggetti di valore. Nel caso di Grottaminarda, ai malviventi sono stati sottratti anche effetti bancari per un ingente ammontare, poi parzialmente recuperati.

    Un ruolo fondamentale nelle indagini è stata la cooperazione internazionale con le forze di polizia di Serbia e Spagna, che ha permesso di reperire ulteriori elementi di prova e di emettere un mandato di arresto europeo per uno degli indagati, attualmente detenuto in Spagna.
    Tre degli indagati, due stranieri e un italiano, sono stati arrestati con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Benevento. Il quarto indagato, straniero, era già detenuto in Spagna in seguito all’emissione di un mandato di arresto europeo dalla stessa autorità giudiziaria.
    Il Gip di Benevento si è dichiarato incompetente per territorio e ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Avellino per le determinazioni di competenza. 

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    Napoli, sparatoria in piazza Sant’Anna a Capuana: 16enne ferito

    Napoli. Un 16enne è stato ferito a colpi di arma da fuoco nella notte in piazza Sant’Anna a Capuana, dove il ragazzo si trovava in sella a uno scooter.PUBBLICITA

    Secondo una prima ricostruzione, il 16enne sarebbe stato avvicinato da un altro giovane in sella a un altro scooter che gli ha esploso contro un colpo di pistola.

    Punti Chiave ArticoloFerito, il ragazzo è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e trasportato all’ospedale del Mare, dove è tuttora sotto osservazione. Le sue condizioni non sono gravi, ma il proiettile gli ha causato una ferita alla gamba.
    Il giovane ferito è ricoverato all’ospedale del Mare Sul posto, che è nel cuore del Borgo Sant’Antonio Abate, meglio noto come Buvero, sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia di Poggioreale che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e identificare l’aggressore. Al momento non è ancora chiaro il movente della sparatoria. Gli agenti stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ascoltando i testimoni per cercare di far luce sull’episodio. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli 19enne accoltellato in un tentativo di rapina a Piscinola

    Napoli. C’è anche un giovane accoltellato in un tentativo di rapina nel resoconto della nottata di violenza di Napoli.PUBBLICITA

    E’ accaduto intorno alle 2 in via Giovanni Antonio Campano, la strada che divide Piscinola da Scampia. Il ferito è un giovane di 19 anni, residente nel quartiere Mercato, che è stato ferito con un’arma da punta e taglio.

    Punti Chiave ArticoloDa una prima sommaria ricostruzione ancora da verificare – riferiscono i Carabinieri – pare che il giovane, mentre percorreva in sella della propria moto via Giovanni Antonio Campano, sarebbe stato avvicinato da sconosciuti che armati di coltello gli hanno chiesto di consegnare il motorino. Il giovane ha reagito e per tutta risposta lo hanno colpito con un coltello allo sterno. Il giovane, portato nel pronto soccorso dell’ospedale Cto, è stato poi dimesso con una prognosi di 15 giorni.
     Tre episodi di violenza nella notte a Napoli Indagini in corso da parte dei Carabinieri del Vomero intervenuti in ospedale e impegnati nel ricostruire l’esatta dinamica dell’evento. Si tratta del terzo episodio di violenza nella notte a Napoli dopo il pregiudicato ferito a colpi di pistola in via Carbonara a Forcella e il giovane ferito sempre a colpi di pistola in via Foria. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli violenta: 20enne gambizzato in via Foria

    Napoli. E’stata una notte decisamente poco tranquilla quella trascorsa da alcune nel cnetro di napoli e che ha fatto registrare numerosi episodi di criminalità con uso di armi da sparo e armi banche.PUBBLICITA

    In uno di questi episodi è rimasto ferito a a colpi di pistola un giovane di 20 anni. Il giovane è stato soccorso da un’ambulanza che era stata allertata dai carabinieri intervenuti in Piazza Cavour intorno alle 3.30 per colpi di arma da fuoco.

    Punti Chiave ArticoloIl ferito presentava una ferita all’addome. E’ stato trasportato all’ospedale Cto, ed è stato operato ed è ora fuori pericolo. Ancora da accertare la dinamica dei fatti. Dalle prime indagini dei Carabinieri della Compagnia Napoli Stella, il ragazzo si trovava in moto con un amico (al momento non ancora rintracciato) quando è stato avvicinato da persone in sella a uno scooter che gli hanno sparato.
    Due sparatorie nella notte nel centro di Napoli I militari stanno prendendo visione delle immagini delle telecamere di vidceosorveglianza pubblica e privata presenti nella zona per avere elementi utili alle indagini. Si tratta del secondo episodio di sparo a Napoli nel giro di poche ore. Nella notte precedente, infatti, un uomo di 25enne era stato gambizzato in Via Carbonara. Le forze dell’ordine stanno indagando su entrambi i fatti per chiarire la dinamica e individuare i responsabili.
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