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    IL CASO Abusi sui baby calciatori, indagato un allenatore

    Si preannuncia un’indagine lunga quanto delicata, quella della procura di Ivrea (Torino) nei confronti di un allenatore di calcio giovanile, trentacinquenne, finito nei guai per presunte molestie a quattro ragazzini. Stando alle testimonianze dei giovani calciatori, gli inquirenti ipotizzano il reato di violenza sessuale nei confronti di minori, alcuni tredicenni nel corso di un campus estivo, lo scorso mese di luglio.
    Allontanato immediatamente dalla società sportiva, che ha sede nell’hinterland di Torino, il tecnico, con tanto di regolare patentino per allenare il settore giovanile e i piccoli della scuola calcio, ha trovato poi un posto in un altro club della stessa cittadina, in qualità di preparatore della scuola calcio. Dove, sul finire della scorsa settimana, si sono presentati i carabinieri su mandato della procura eporediese.

    Un rapido controllo negli spogliatoi del centro sportivo poi dritti a casa dell’uomo dove i militari dell’Arma hanno recuperato un telefono cellulare e un computer. Materiali che saranno probabilmente analizzati in cerca di ulteriori dettagli, utili a ricostruire l’intera vicenda. Dalle società sportive coinvolte, comunque estranee ai fatti, fin qui bocche cucite. Si tratta di realtà calcistiche che operano nel Torinese da decine di anni.
    E’ stato il papà di una delle vittime, tramite il racconto del figlio, a scoprire quanto sarebbe successo nello spogliatoio del campus estivo con l’allenatore. Solo in un secondo momento gli accertamenti si sono allargati ad altri tre compagni di squadra, ai quali il tecnico avrebbe fatto le stesse molestie. Le testimonianze dei quattro giovani calciatori, nel corso di interrogatori protetti, sono state raccolte dagli inquirenti della procura di Ivrea, tramite il pool dedicato che si occupa proprio delle fasce deboli.
    Non è escluso che nei prossimi giorni vengano ascoltate altre persone informate sui fatti. La società per la quale allenava il tecnico, che dopo aver ricevuto la segnalazione dei genitori coinvolti ha subito troncato il rapporto di collaborazione con il tecnico trentacinquenne, tra l’altro non ancora tesserato quando è esploso il caso, ha poi segnalato gli episodi sia alla Federazione Italiana Giuoco calcio che al Coni, avviando in questo modo un’indagine parallela da parte degli organi sportivi. LEGGI TUTTO

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    LA STRETTA Scontri tra tifosi in Francia, la Ligue 1 vieta trasferte per 8 gare

    Parigi ha deciso una stretta sulle trasferte dei tifosi di calcio in Francia dopo i gravi episodi avvenuti nelle scorse settimane, culminati con la morte dopo la morte lo scorso fine settimana di un sostenitore del Nantes durante un alterco con ultrà del Nizza. Il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, ha vietato le trasferte per cinque partite della 15/a giornata di Ligue 1 e per tre partite degli ottavi di Coppa di Francia, in programma da oggi e domenica.
    Secondo il relativo decreto, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, tali incontri presentano un “rischio reale e grave di scontri tra tifoserie”, in un contesto di “esacerbazione delle violenze sempre più gravi osservate dall’inizio della stagione calcistica”. Le partite interessate in campionato sono Montpellier-Lens, Paris SG-Nantes, Nizza-Reims, Lione-Tolosa e Lorient-Marsiglia.
    Giorni fa, la ministra dello Sport, Amelie Oudea-Castera, si è detta favorevole a “una moratoria sulle trasferte dei tifosi”. Tra gli episodi più gravi delle ultime settimane, l’assalto a sassate al pullman del Lione all’arrivo allo stadio di Marsiglia lo scorso 29 ottobre, con il ferimento dell’allora tecnico della squadra lionese, Fabio Grosso, e di altri occupanti il veicolo LEGGI TUTTO