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    Camorra, omicidio per far ritrattare il pentito: arrestati 3 del clan Polverino

    Un cold case di camorra scoperto dopo 25 anni grazie ai pentiti: la vittima era un parente di un collaboratore di giustizia che si voleva zittire con quell’omicidio.
    I carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno infatti eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di tre affiliati al clan Polverino, gia’ detenuti, per omicidio. Al centro del cold case, l’agguato a Tammaro Solli, avvenuto a Villaricca, il 22 gennaio 1998.
     Camorra i tre del clan Polverino già erano in carcere
    Le indagini, coordinate dalla procura partenopea, hanno consentito di accertare che i tre facevano parte del ‘gruppo di fuoco’ che per conto di esponenti del clan Pianese – D’Alterio (che e’ attivo a Qualiano), per indurre a ritrattare Salvatore Speranza, parente della vittima e affiliato alla cosca Nappo pure presente a Qualiano divenuto collaboratore di giustizia.
    Solli fu individuato, dopo diversi sopralluoghi, a bordo di una Renault 5 e raggiunta da numerosi colpi d’arma da fuoco. L’auto e le armi utilizzate dai killer furono occultate all’interno di un box nella disponibilita’ del clan Polverino. LEGGI TUTTO

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    Camorra, colpita il clan Ferrara Cacciapuoti: interdittiva antimafia per 4 società

    Camorra a Villaricca: la Prefettura di Napoli, su proposta dei Carabinieri del nucleo informativo del comando provinciale partenopeo, ha emesso 4 interdittive anti-mafia nei confronti di altrettante società riconducibili al clan Ferrara-Cacciapuoti.
    I provvedimenti del Prefetto nascono a seguito delle indagini condotte dai militari del nucleo informativo grazie al prezioso contributo dei carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di castello di cisterna che hanno dimostrato la riconducibilità delle società – 3 distributori di carburanti e un bar – al clan camorristico Ferrara-Cacciapuoti.
     Le mani del clan Ferrara Cacciapuoti sul settore carburanti
    Quest’attività, grazie al prezioso contributo dei Carabinieri del nucleo informativo del gruppo di Castello di Cisterna, considerata la recente esecuzione delle misure cautelari da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli a carico di persone del clan Mazzarella, evidenzia il crescente interesse della criminalità organizzata nel settore dei carbolubrificanti. LEGGI TUTTO

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    Giugliano, ruba le chiavi dell’auto della mamma dell’amichetta: in 4 in fuga dai carabinieri

    Giugliano. Prima ruba le chiavi dell’auto della mamma dell’amichetta, poi la folle corsa alla guida della vettura in compagnai di un altro amico e due ragazzine 14enni in auto: arrestato dopo aver aggredito un carabiniere.
    Sono le 2.18 quando i carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano incrociano un vettura in Via Pigna. E’ contromano e il suo incedere è rabbioso, marce basse e accelerate nervose.
    I militari fanno segno al conducente di accostare ma chi dall’altra parte stringe il volante non ne vuole sapere. Così, piede a tavoletta, fugge via. I carabinieri allertano la centrale e chiedono supporto per bloccare ogni possibile via di fuga.
    L’inseguimento dura esattamente 12 minuti, interminabili soprattutto per i militari che hanno visto più volte l’auto davanti a loro sfiorare marciapiedi, persone e palazzi.Il fuggitivo viene accerchiato nel comune di Villaricca. I carabinieri avevano intuito il percorso e, d’accordo con la centrale, posizionato altre pattuglie lungo ogni possibile via d’uscita.
    I militari gli sono addosso in un attimo. Il conducente ha un volto giovane e, forse complice l’adrenalina, aggredisce uno dei due carabinieri. Lo colpisce allo zigomo con un pugno ma questo non gli impedisce di finire in manette a soli 19 anni.
    Il racconto non finisce qui perché in auto con lui c’è un suo coetaneo e due ragazzine di 14 anni. L’auto era della madre di una delle due e, secondo quanto finora ricostruito, le chiavi erano state rubate dal 19enne proprio nell’abitazione della ragazzina.Il 19enne è stato arrestato ed è ora in attesa di giudizio. Il passeggero è stato denunciato.

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    Tenta di dare fuoco al fratello: arrestato

    Prima una lite per questioni di eredità con il fratello poi la richiesta di consegnargli una auto. E quindi lo scatto d’ira e il tentativo di dargli fuoco.
    Stamane, dopi 13 giorni  di fuga  in provincia di Udine, a seguito di attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Stazione di Qualiano, coadiuvati per l’esecuzione da Personale della Compagnia Carabinieri di Cividale del Friuli, hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, nei confronti di G.D.A., 56enne di Villaricca.
    L’uomo è gravemente indiziato del reato di tentato omicidio del proprio fratello.
    In particolare, il 9 dicembre scorso, durante una discussione, avrebbe cosparso il corpo del fratello di liquido infiammabile e tentato di innescare le fiamme con l’utilizzo di accendino, non portando a termine il suo intento malavitoso solo per la pronta reazione della vittima, fuggita dopo essersi liberata del giubbotto intriso di benzina.
    L’attività di indagine, avviata il giorno stesso dell’aggressione dopo la denuncia sporta dalla vittima, ha consentito ai Carabinieri della Stazione di Qualiano, diretti dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, di ricostruire la vicenda oggetto di indagine ed in particolare di accertare il fatto che l’arrestato avrebbe chiesto al fratello (titolare di una concessionaria) di consegnargli un’autovettura.
    Al rifiuto, la vittima sarebbe stata minacciata e poi cosparsa di benzina, contenuta in una lattina che l’aggressore portava con sé.
    L’evento sarebbe ascrivibile ad acredini familiari già radicate, sorte all’indomani della morte della madre, per la ripartizione dell’eredità.
    L’arrestato è stato associato in carcere, in attesa di interrogatorio da parte del Giudice.

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