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    Rainieri (Lega): volontariato in sanità, convenzioni scadute e rimborsi inadeguati

    Vanno rinnovate le convenzioni, scadute, con i soggetti accreditati delle associazioni di volontariato sanitario dell’Emilia-Romagna che proseguono ugualmente la loro attività senza avere ricevuto “una proroga ufficiale, mentre quelle che avrebbero ricevuto la proroga lamenterebbero che i rimborsi previsti dalle convenzioni prorogate sarebbero comunque ampiamente inadeguati ai costi reali dei servizi notevolmente aumentati negli ultimi anni”.
    E’ il question time presentato dal consigliere Fabio Rainieri (Lega). A rispondere è stato l’assessore alla Salute, Raffaele Donini. Il consigliere ha ricordato come oltre alle convenzioni scadute, alcune associazioni “lamenterebbero di non avere ancora ricevuto i rimborsi rendicontati per diverse annualità, in alcuni casi risalenti al 2020, anno del massimo picco della pandemia, in cui l’attività è stata particolarmente rilevante con relative maggiori spese sostenute”. Si tratta di un’opera importante per i cittadini con servizi che riguardano “emergenza-urgenza extraospedalieri, i trasporti secondari urgenti e non urgenti, il trasporto dializzati”. Spesso i trasporti riguardano aree dove l’accesso è difficile. La convenzione prevede modalità di rimborso coerenti con le risorse delle Asl: “Un rimborso forfettario al 100% di spese sostenute e la mancata o tardive erogazione dei rimborsi mette a serio rischio il proseguimento delle attività. I rimborsi risalgono alle tariffe di 10 anni fa e molte associazioni si stanno autofinanziando per dare una mano al servizio pubblico tanto blasonato di questa regione” afferma il consigliere.
    Rainieri sottolinea che nel bilancio di previsione 2024-2026, la Regione è stata  impegnata – all’unanimità dell’Assemblea – “a dare indicazione alle Aziende sanitarie di saldare tempestivamente alle organizzazioni di volontariato sanitario eventuali rimborsi pregressi già rendicontati e verificati e ancora non liquidati e, per le convenzioni future, a dare indicazione affinché ogni anno venga erogato l’acconto pari al 100% dell’ultima rendicontazione validata per poi aggiungere le eventuali differenze”.
    L’assessore Donini ha risposto che “non ci sono convenzioni scadute o senza proroghe. E stiamo monitorando i rimborsi. Le faccio due esempi e le farò avere l’elenco per tutte le province”. In sintesi: a Piacenza la proroga esiste fino al 2024 e i rimborsi 2020 sono stati tutti pagati, mentre gli acconti 2022 sono stati effettuati in attesa della rendicontazione così come per il 2023 mentre per il 2024 è attesa una delibera in settimana. A Parma, convenzioni prorogate per il 2024 e i rimborsi alle associazioni sono in linea con quanto indicato dalle stesse.
    Fabio Rainieri ha replicato: “Se i dati corrispondessero, vorrebbe dire che tutti i problemi sono risolti. Dal territorio, però, arrivano notizie diverse. Valuterò la risposta che mi ha fornito”. LEGGI TUTTO

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    Pompignoli (Lega): alluvione, in Romagna servono le casse di espansione

    La Regione dica se sta “lavorando alla progettazione e realizzazione di adeguate casse di espansione nei territori della Romagna per evitare che future ondate di maltempo e piene dei nostri fiumi possano causare tragedie come quella dell’alluvione di maggio 2023”. E’ la domanda posta dal consigliere Massimiliano Pompignoli (Lega) al question time, a cui ha risposto il sottosegretario alla presidente Davide Baruffi.
    Pompignoli cita le iniziative della Regione Veneto, dove nel 2010 “sono state realizzate opere idrauliche per un totale di 3,5 miliardi di euro con 2.527 cantieri aperti solo negli ultimi 3 anni” con l’apertura di 13 bacini e un investimento di 110 milioni di euro a cui si aggiungono “i 40 milioni annui di manutenzione ad argini e manufatti”. Una pianificazione, continua il consigliere, che ha evitato vittime e danni ingenti ai cittadini “che, purtroppo, hanno subito i nostri territori e i nostri cittadini, ancora martoriati dagli eventi alluvionali del maggio 2023. In Veneto le casse di espansione hanno fatto e stanno facendo la differenza, perché garantiscono un controllo strategico delle acque e un abbassamento immediato dei livelli idrometrici a difesa dei centri urbani”.
    La risposta di Baruffi è stata che “Pompignoli ha descritto un film. Qui si parla di tempi di ritorno ogni 500 anni, si citano due fenomeni su due territori con scale di grandezza diverse. C’è un elenco di opere in corso di realizzazione”. In Emilia-Romagna, ha sintetizzato l’assessore, le vasche di laminazione sono superiori a quelle del Veneto e c’è un “elenco di opere dove si indicano 111 milioni di metri cubi di acqua che possono essere trattenuti. Ribadisco che la difesa idraulica è a carico dello Stato. Pur essendo le casse e le aree laminazione tra le principali opere contro le esondazioni, queste non saranno in futuro l’unica soluzione per affrontare eventi eccezionali come quelli vissuti”.
    Pompignoli ha replicato: “Questo mi fa pensare che le opere siano state realizzate male. In Emilia sono state fatte, ma non in Romagna. Se fossero state realizzate si sarebbe potuta mitigare l’azione dell’acqua, seppur si sia trattato di piogge eccezionali”.
    (Gianfranco Salvatori) LEGGI TUTTO

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    Al via in Assemblea il dibattito sul piano investimenti in sanità

    Un pacchetto di investimenti da oltre mezzo miliardo di euro in sanità. Al via in Assemblea legislativa il dibattito sul Programma pluriennale di investimenti, un piano sostenuto da risorse statali e regionali, i cui principali interventi riguardano l’ospedale di Piacenza (296 milioni di euro) e quello di Carpi (circa 130 milioni di euro), mentre nel resto della regione si segnalano progetti pari a 148 milioni di euro. Fra gli interventi più rilevanti: l’adeguamento antisismico all’ospedale di Modena, la riqualificazione del Polo Materno-Infantile dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, l’ampliamento della Casa della Salute di Rimini, l’ospedale riminese, la realizzazione di un nuovo padiglione dell’Ospedale di Forlì, il punto di primo intervento dell’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti, la costruzione di un nuovo comparto operatorio a Reggio Emilia.
    Valentina Stragliati (Lega) ha evidenziato la necessità “di una programmazione chiara per le risorse stanziate, soprattutto per l’ospedale di Piacenza. Il cofinanziamento pubblico-privato è solo un annuncio ed emerge che, vista la complessità dell’opera, la costruzione richiederà interventi più lunghi rispetto ad altri progetti. Fra l’altro è stata individuata un’altra area rispetto al progetto originario con la conseguenza che le tempistiche si stanno allungando oltremodo. Non ci sono idee chiare rispetto alla realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza: quando si tratta di risorse pubbliche serve una programmazione ben definita”.
    Ottavia Soncini (Pd) ha commentato: “Questo piano prevede il completamento di ospedali, case della salute e case di comunità. Si garantiscono i pilastri della nostra società a partire dalla sanità pubblica, a beneficio del nostro territorio”.
    Per Marta Evangelisti (Fdi): “Per quanto riguarda l’Ausl di Bologna occorre fare chiarezza sugli interventi previsti per Porretta Terme: mentre per altre situazioni l’indicazione è puntuale, per questo intervento la dicitura è troppo sommaria e alla richiesta di precisazioni in commissione è stato detto che i lavori verranno svolti nell’ex ospedale Costa. Abbiamo perplessità, anche sullo stanziamento dei fondi necessari”.
    “Il presidente Bonaccini aveva detto che avrebbe riaperto i punti nascita in Appennino, ma così non è nemmeno in questo paino: si tratta di una promessa tradita”, ha spiegato Simone Pelloni (Rete civica), mentre Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) ha sottolineato come “il documento che approviamo serve a potenziare gli investimenti in sanità e dare risposte ai problemi dei cittadini”.
    L’assessore alla Sanità Raffaele Donini ha chiarito: “Diamo esigibilità ai finanziamenti in sanità, in particolare per l’edilizia ospedaliera, dando seguito all’impegno assunto all’inizio del mandato. Il nostro compito è quello di destinare risorse alle priorità. Chiediamo al governo di non decurtare queste risorse ma di integrarle. Con questa programmazione si mettono in sicurezza gli ospedali di Piacenza e Carpi, si potenzia la territorialità, si migliorano le nostre strutture”.
    (Lucia Paci e Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    12 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    In commissione Bilancio i progetti sulla montagna

    Massimiliano Pompignoli

    Il 13 marzo alle ore 9,30 si riunisce la commissione Territorio e Ambiente per discutere di interrogazioni e risoluzioni.
    Alle ore 14,30, invece, nel corso della commissione Bilancio dove è prevista anche la ratifica della collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e il Québec (Canada).
    I lavori verranno trasmessi via streaming collegandosi al sito dell’Assemblea all’indirizzo www.assemblea.emr.it.

    Governo locale e legalità

    12 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Emilia-Romagna, terra di mercatini e fiere

    Fumetti, ceramiche, cimeli militari, libri ormai introvabili, giocattoli della nostra infanzia. Archiviati gli anni difficili del Covid i “mercatini degli hobbisti” si confermano una realtà in forte crescita, passati da “Cenerentola” del settore a punto di forza di un mondo, quello delle fiere dei mercati, che sempre caratterizza la storia dell’Emilia-Romagna.
    Il dato è emerso nel corso della discussione sulla clausola valutativa sulla legge per “commercio su aree pubbliche” per il periodo 2020-2023 fatta durante la commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.
    Se la tradizione di fiere e mercati affonda le radici nei secoli scorsi, gli ultimi decenni hanno visto imporsi la novità dei mercati degli hobbisti, veri e propri appassionati di settore che ormai sono parte integrante delle più vaste attività fieristiche tanto da rappresentare il 2,3% dei “mercati” del 2020, il 3,14% del 2021 e il 2,96% il 2022 con un picco di visitatori pari a 8.000 persone nel 2022. A ribadire l’importanza dei mercati hobbisti sono i numeri: se nel 2020 c’erano 514 eventi da parte di 277 hobbisti, nel 2021 le presenze risultano quasi quintuplicate, con 2.390 presenze da parte di più del doppio del numero di hobbisti (708). Nel 2022 sono state registrate 2.095 presenze da parte di 550 hobbisti. I Comuni nei quali si sono svolti mercatini degli hobbisti o mercatini storici con hobbisti sono stati 19 nel 2020, 25 nel 2021 e 23 nel 2022. Tra il 2020 e il 2021 il numero di mercatini organizzati dai Comuni è leggermente cresciuto da 30 a 37, tornando a 35 nel 2022, ma le giornate di effettivo svolgimento degli stessi sono passate da 88 nel 2020, a 159 nel 2021, fino ad arrivare a 199 nel 2022. Per quanto concerne la distribuzione territoriale Ravenna si conferma la Provincia col numero maggiore di mercatini degli hobbisti (13 negli anni 2020 e 2021 e 14 nel 2022), con una forte vocazione da parte del Comune di Riolo Terme (9 manifestazioni), seguito da quello di Brisighella (3). In crescita anche i mercatini storici con hobbisti: i partecipanti sono passati da 688 nel 2020, a 783 nel 2021, a 820 nel 2022, e le presenze registrate sono passate da 2.124 nel 2020, a 3.957 nel 2021 fino ad arrivare a 5.855 nel 2022, confermando, pertanto, la preferenza per i mercatini storici con hobbisti piuttosto che per i mercatini degli hobbisti. Rilevanti anche i numeri dei tesserini rilasciati per gli hobbisti: 1.012 nel 2020, 759 nel 2021 e 1.371 nel 2022. Da segnalare anche l’aumento dei controlli da parte dei Comuni: 179 nel 2020, 621 nel 2021 e 1.830 nel 2022: solo in 9 casi i soggetti controllati non erano in regola con i tesserini.
    In forte ripresa dopo gli anni del Covid anche le “fiere”, ovvero le kermesse realizzate a cadenza annuale in occasione di Santi Patroni o tradizionali appuntamenti locali: per il 2023 in Emilia-Romagna erano state programmate 514 fiere, circa il 19% in più rispetto all’anno precedente (433 fiere nel 2022), con una durata media di 3 giorni e per un totale di 28.737 posteggi e 65.059 giornate di posteggio.
    “Partendo dai dati provenienti dalla Regione (l’osservatorio, le risposte date dalla giunta  a mie interrogazioni) ci sono dei mercatini che non sono stati rilevati dall’osservatorio competente, così come ci sono altri dati che non corrispondono, così come risulta che il Comune di Parma abbia fatto 9 sanzioni benché a Parma non ci siano stati mercatini”, spiega  Maura Catellani (Lega) per la quale “è difficile fare controlli su mercatini realizzati da soggetti terzi: forse abbiamo affidati ai Comuni compiti che stante le poche forze che hanno non riescono a svolgere. Visto le incongruenze nei numeri mi domando se ci siano i controlli sui numeri, forse bisogna valutare l’applicazione della legge: continuiamo con questa legge e l’applichiamo veramente oppure torniamo a liberalizzare tutto. Possiamo anche fare un intergruppo per cambiare la legge”.
    “Ho molte perplessità sui dati della clausola valutativa che sono incompleti e non mi convincono: bisogna cambiare la legge. Mi preoccupano anche i dati relativi all’andamento delle fiere perché, nonostante una ripresa rispetto agli anni del Covid, abbiamo numeri molto inferiori di prima della pandemia: dobbiamo chiederci perché questo tipo di eventi è in crisi”, sottolinea Michele Facci (Gruppo Misto).
    “I dati riportati nella clausola valutativa ci forniscono un primo quadro di quello che è stata la revisione di una legge importante: non accetto che si parli di anarchia perché quello dei controlli fu “, sottolinea Francesca Marchetti (Pd) che fu relatrice della legge sui mercatini e ricorda come “la legge fu approvata senza voti contrari e grazie a un grande contributo della Lega: sapevamo che il tema dei controlli era molto importante e complesso, questa legge ha cercato di mettere ordine in una situazione che era molto disordinata: ci siamo fatti carico di contrastare fenomeni distorti. Abbiamo la necessità di rafforzare il patto di corresponsabilità tra Regione e Comuni per gestire questo settore”.
    “Questa legge è stata oggetto di lavoro nelle ultime due legislatura, spero che la si applichi al meglio, ma non penso sia il caso di procedere a una sua revisione”, spiega la presidente Rontini.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Sessione europea, sostegno a imprese e innovazione tecnologica

    Sostegno alle imprese, potenziamento dell’energia prodotta con fonti rinnovabili, politiche per l’occupazione. Le priorità dell’Emilia-Romagna in materia di politiche economiche sono stati discussi e votati nella commissione Economia presieduta da Manuela Rontini che si è occupata della Sessione europea 2024.
    Le richieste di viale Aldo Moro si basano anche sui risultati raggiunti in questi anni dalla Regione che sui principali indicatori relativi a lavoro, sviluppo e diritti si pone sopra la media italiana e si avvicina agli standard previsti dall’Unione europea. A confermarlo i numeri. L’Ue chiede agli Stati membri di avere un tasso di occupati del 78% nella fascia di età 20-64 anni: la media italiana è del 64,8%, quella emiliano-romagnola del 74,8%; per l’Ue i Neet (cioè i giovani che non lavorano e non studiano) non devono superare il 10%: in Italia sono il 19%, in Emilia-Romagna l’11,9%; l’Ue stabilisce che il 3% del Pil debba essere destinato alla ricerca: la media italiana è pari all’1,56%, quella regionale al 2,28%; l’Europa chiede di raggiungere il 42% di energia prodotta da fonti rinnovabili: media italiana 13%, in Emilia-Romagna 21,8%; l’Ue chiede di avere meno del 9% di abbandoni scolatici: lungo la Penisola sono l’11,5%, lungo la via Emilia il 9,5%.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Facci (Misto): istituire corsi di formazione per adulti nell’Alta Valle del Reno

    Istituire corsi di formazione professionale per adulti per il settore turistico nell’Alta Valle del Reno al fine di migliorare la qualità dell’offerta e favorire nuove opportunità occupazionali nell’Appennino bolognese. Lo propone Michele Facci (Gruppo Misto) con un’interpellanza in cui evidenzia la crescita del movimento turistico nel territorio e la necessità di adeguare i servizi.
    “Il periodo gennaio-dicembre 2023 -ha sottolineato il consigliere- si è chiuso con un incremento del movimento turistico rispetto al 2022 (+5,5% di arrivi e +3,7% di presenze). L’Appennino costituisce il terzo attrattore turistico dell’Emilia-Romagna in termini di movimento, grazie all’offerta ambientale-naturale. Anche il settore termale dell’Emilia-Romagna, nello stesso periodo di riferimento, ha registrato un incremento del +1,4% degli arrivi e del +3,6% delle presenze rispettoal 2022. Il turismo migliora più rapidamente laddove il settore è sostenuto da una scuola che prepari le risorse umane necessarie”.
    “All’istituto superiore Montessori-Da Vinci di Alto Reno Terme -ha aggiunto Facci- nonostante sia previsto un indirizzo professionale enogastronomico e di ospitalità alberghiera, non sono previsti corsi per adulti (ex serali) nella medesima disciplina, così da impedire la potenziale possibilità di riqualificazione di persone non più in età scolare, a differenza di quanto avviene, ad esempio, all’istituto Scappi di Castel San Pietro Terme e al Veronelli di Casalecchio di Reno”.
    (Lucia Paci)

    Imprese lavoro e turismo

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Zamboni (Europa Verde): ripristinare il mercato tutelato dell’energia

    Tutelare i consumatori da repentini e pesanti aumenti delle bollette energetiche.
    A porre il quesito alla giunta, con un atto ispettivo trattato nella commissione assembleare Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini, è la capogruppo di Europa Verde Silvia Zamboni la quale auspica un intervento della Regione nei confronti dell’Autorità di regolazione energia reti e ambiente (Arera) per “una campagna informativa sui cambiamenti in atto rivolta agli utenti e per modalità di comunicazione trasparenti, tracciabili ed efficaci per le variazioni unilaterali dei contratti da parte dei gestori energetici, oltre a  valutare, d’intesa con il governo, se ripristinare il mercato tutelato per la generalità degli utenti, come in gran parte dei paesi europei compresi Francia e Germania”.
    La richiesta di Silvia Zamboni trae origine dalle segnalazioni di tanti cittadini/utenti che si rivolgono alle associazioni dei consumatori per proposte unilaterali di modifiche dei contratti di cui si sono accorti con l’arrivo delle bollette nel periodo invernale “che si rivelano particolarmente salate e con importi di molto al di sopra del trend storico. Dalle dichiarazioni dei cittadini vittime di queste pratiche commerciali emerge chiaramente la percezione di essere oggetto di una sorta di truffa legalizzata che conta sulla possibilità che i destinatari delle proposte di modifica unilaterale del contratto non ricevano la comunicazione, non prestino ad essa la dovuta attenzione o non siano in grado di coglierne la portata”.
    Replicando ai quesiti posti, l’assessore a Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio Andrea Corsini ha quindi chiarito che “pur riconoscendo il problema e le situazioni di criticità che questo passaggio ha generato, la Regione non ha titolo per intervenire perchè le decisioni in merito e il controllo del settore sono di competenza governativa. Ricordo comunque come attualmente è previsto un sistema di tutela per i cittadini al di sopra di 75 anni, economicamente svantaggiati, portatori di disabilità o in gravi condizioni di salute. La Regione Emilia-Romagna, comunque ha attivato un proprio gruppo di lavoro per fornire strumenti utili ai cittadini nella transizione verso il libero mercato”.
    Silvia Zamboni si è quindi dichiarata parzialmente soddisfatta dalle risposte ottenute e ha sottolineato come “sia un bene che l’Emilia-Romagna abbia proceduto con un proprio intervento per cercare di arginare questo fenomeno, tuttavia auspichiamo un interessamento della giunta nelle sedi più opportune per trasmettere il forte disagio di tanti cittadini che si trovano ad affrontare pratiche commerciali scorrette e per caldeggiare il ritorno al sistema di massima tutela”.
    (Luca Boccaletti)

    Imprese lavoro e turismo

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Gerace (Iv): la Regione rilanci il turismo, a partire da quello termale

    Rilanciare il turismo in provincia di Parma, a partire da quello termale. A chiederlo, in un’interrogazione, è Pasquale Gerace (Italia Viva) che ricorda come “l’offerta turistica nella provincia di Parma e in generale nella Destinazione turistica “Emilia” è connotata dall’assenza di ambiti prevalenti, ma, al contrario dalla possibilità di unire in unico quadro, anche rispetto alle attività di promozione, la città d’arte con il termalismo, l’Appennino con gli itinerari, le tante articolazioni locali della Food Valley con il turismo business legato anche all’offerta fieristica e anche i territori della Destinazione turistica “Emilia” e in esso quello della provincia di Parma possono, in questo quadro e utilizzando le opportunità previste dalla richiamata legge regionale n. 4 del 2016, cogliere il ritrovato trend di crescita del movimento turistico”.
    Gerace ricorda l’aumento dei turisti, in particolare quelli stranieri, a Parma tornando ai numeri del 2019. Ma il trend non è stato uniforme, come ad esempio il turismo termale che ha fatto segnare il segno meno. “In alcune aree e settori, le potenzialità del turismo non sono sfruttate”, scandisce il consigliere Iv.
    In commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, la risposta è venuta dall’assessore al Turismo, Andrea Corsini. L’assessore ricorda che la Regione promuove l’offerta turistica non solo per il termalismo, ma anche per altri settori (Food valley, Motor valley e altri) e i piani turistici sono condivisi. “Ci sono risorse regionali per il 2024 -afferma Corsini- in particolare su Parma e su terme e benessere. In Apt servizi le terme sono un prodotto trasversale per cui sono previste campagne di promozione (web, tv, radio), a cui si aggiunge il sostegno, nel settore fiere, anche internazionali, compreso il consorzio Abi Tabiano terme. La destinazione turistica Emilia include le terme e l’outdoor, settore anch’esso promosso. Le terme occupano 150 operatori in 4 stabilimenti termali e sono previsti fondi ai Comuni per il 2024 (capofila è Salsomaggiore). E’ stato riconosciuto lo Iat di Salso in collaborazione con la destinazione turistica e Apt, anche in vista della riapertura delle terme Berzieri nel 2025”.
    Gerace si dice “molto soddisfatto. Mi auguro che per i territori termali possano avere un rilancio”. Il consigliere Iv voleva sapere dall’esecutivo regionale “quali iniziative, in raccordo con gli Enti locali, con la Destinazione turistica “Emilia” e con le organizzazioni di settore, possono essere individuate per accrescere la capacità progettuale del territorio provinciale di Parma nel campo turistico e in particolare per sostenere una piena ripresa dell’offerta relativa alle terme e alla connessione con altre offerte quali quella delle città d’arte, dell’Appennino, della Food Valley e degli itinerari”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Imprese lavoro e turismo

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Commercio, Tagliaferri (Fdi): precisare i requisiti per l’identificazione degli ‘hub urbani’

    Precisare i requisiti per l’identificazione degli ‘hub urbani’ per dare così applicazione alla legge che sostiene le aree a vocazione commerciale. A chiederlo è Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) con un’interrogazione presentata in commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.
    “A 4 mesi dall’approvazione della legge -ha sottolineato il consigliere- non sono ancora stati definiti i criteri di riconoscimento degli hub, con la conseguenza che Comuni, associazioni, operatori economici e cittadini abbandonano i progetti che vorrebbero realizzare. Si è trattato di un intervento importante, ma tardivo, della giunta Bonaccini. I centri storici sono da sempre il punto di riferimento tipico delle città italiane e sicuramente emiliano-romagnole con peculiarità legate al piccolo commercio di servizio alle famiglie e al turismo. Tutto questo negli anni è mutato, con i grandi cambiamenti a livello globale ed effetti devastanti sulla vivibilità dei nostri centri storici, con evidenti problemi sociali, di degrado, di sicurezza. Gli hub urbani si rivelano iniziative molto vantaggiose: non solo si concentrano sulla sostenibilità, ma hanno anche il potenziale per sostenere le piccole imprese e creare una città più efficiente”.
    Da qui l’atto ispettivo per evidenziare “l’urgenza di mettere a terra questa norma: la giunta regionale dovrebbe dettagliare i requisiti necessari a identificare gli hub urbani e le modalità per la loro costituzione e il loro riconoscimento”.
    Ha risposto l’assessore alle Attività commerciali Andrea Corsini: “Sono in corso di adozione le delibere attuative che troveranno concretizzazione entro primavera-estate. Nel giro di pochi giorni emaneremo un primo bando rivolto alle piccole imprese di vicinato per 10 milioni che verrà incrementato a 18 milioni, una cifra importante per le piccole imprese. Nel bilancio triennale dell’Emilia-Romagna sono stati stanziati 29 milioni per sostenere la nuova legge per l’economia urbana. Le modifiche agli stili d’acquisto con il mercato on-line e un limitato ricambio generazionale hanno richiesto una riforma delle politiche per la rete commerciale. L’obiettivo è sviluppare strategie comuni per la gestione unitaria dei centri e raggiungere maggiore competitività anche attraverso lo strumento degli hub urbani”.
    Il consigliere Tagliaferri si è detto parzialmente soddisfatto: “Auspico che l’attivazione sia pronta al più presto, per il bene di tutti”.
    (Lucia Paci)

    Imprese lavoro e turismo

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Pd: cessate il fuoco in Medio Oriente, liberazione degli ostaggi israeliani e aiuto ai bambini

    Sostenere ogni iniziativa promossa da associazioni, Organizzazioni non governative (Ong) o Enti locali volta a chiedere il cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi israeliani e la tutela dell’incolumità della popolazione civile di Gaza e Cisgiordania, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite.
    A chiederlo è una risoluzione del Partito democratico a firma di Antonio Mumolo (primo firmatario), Palma Costi, Marilena Pillati, Mirella Dalfiume, Nadia Rossi, Luca Sabattini, Stefano Caliandro, Francesca Maletti e Marcella Zappaterra. Il Pd chiede anche che la Regione confermi gli stanziamenti regionali per i progetti che riguardano gli aiuti umanitari, con particolare riguardo alle necessità e ai bisogni fondamentali dei bambini, e solleciti il governo perché ripristini i fondi a supporto delle agenzie Onu e delle Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, al fine di consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori, garantendo altresì l’accesso agli aiuti umanitari e alle cure.
    “La crisi umanitaria e politica che sta colpendo il Medio Oriente ha suscitato una forte reazione internazionale, con i principali attori politici che si stanno mobilitando per trovare una soluzione duratura, chiedendo un immediato cessate il fuoco e laliberazione degli ostaggi”, si legge nella risoluzione dem dove si ricorda che “l’intera comunità internazionale si è mossa a fronte di tutto ciò approvando il 12 dicembre 2023, in seno all’Assemblea Generale dell’Onu, a larga maggioranza, una risoluzione che chiede a Israele “un immediato cessate il fuoco umanitario” nella Striscia di Gaza e “la liberazione immediata e senza condizioni di tutti gli ostaggi e la garanzia dell’accesso per ragioni umanitarie” e la Commissione europea ha annunciato che fornirà un sostanziale aiuto umanitario al popolo palestinese nel prossimo anno, sostenendo le organizzazioni umanitarie che operano sia a Gaza che in Cisgiordania, poiché la situazione umanitaria continua a peggiorare”. I democratici sottolineano come “la Corte internazionale di Giustizia, con l’ordinanza del 26 gennaio 2024, ritenendo “plausibile” l’esistenza di un genocidio in corso nella Striscia di Gaza, ha imposto a Israele di adottare immediate misure per consentire la fornitura di servizi di base e assistenza umanitaria in favore dei palestinesi, e misure efficaci per prevenire la distruzione e garantire la conservazione delle prove relative all’accusa di genocidio”.
    (Luca Molinari)

    Governo locale e legalità

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Costa (Pd): risolvere i problemi sulla tratta ferroviaria Parma-Suzzara

    Risolvere i problemi della linea ferroviaria Parma-Suzzara.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Andrea Costa (Pd) che ricorda come “la linea ferroviaria Parma-Suzzara consente non solo a molti studenti e lavoratori di potersi muovere verso un importante centro come la città di Parma senza utilizzare l’automobile ma rappresenta anche uno snodo molto utilizzato dai pendolari che tocca tre stazioni nel parmense, otto nel reggiano e una nel mantovano consentendo il collegamento con diverse zone produttive. Nelle mattinate di lunedì 29 gennaio e di giovedì 1 febbraio su due differenti treni della linea Parma Suzzara, rispettivamente il 90325 e il 90318, i pendolari hanno manifestato un forte disagio a causa di fumo grigio e forte odore di bruciato che hanno riempito alcuni vagoni durante la corsa”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta che azioni intenda compiere per porre rimedio ai problemi emersi.
    (Luca Molinari)

    Infrastrutture e trasporti

    11 Marzo 2024 LEGGI TUTTO