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Lega: rivedere la riforma del sistema di emergenza urgenza

Chiarire se i motivi del mancato invio del mezzo di soccorso avanzato da parte delle centrali operative e il mancato accesso alle cure del medico di emergenza territoriale 118 dei pazienti in stato molto critico e con attestata compromissione delle funzioni vitali sono la conseguenza di un inadeguato rapporto tra la popolazione e numero di mezzi avanzati.

Lo chiede la Lega con un atto ispettivo a prima firma Daniele Marchetti e sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Maura Catellani, Valentina Stragliati, Fabio Bergamini e Fabio Rainieri.

Nel rimarcare come i codici rossi censiti sul territorio regionale nel 2023 siano stati 3450 e il rapporto tra popolazione e mezzi di soccorso avanzati “in molte realtà supera 1/120mila abitanti, ben lontano dalla normativa nazionale vigente che invece indica un rapporto di 1/60mila con la copertura di un territorio non superiore a 350 chilometri quadrati”, i leghisti rimarcano come la riforma del sistema di emergenza urgenza “avvenuta negli ultimi  anni, ha determinato il taglio di 2 Automediche a Reggio Emilia (Correggio, Montecchio), 1 a Ferrara (Argenta), 1 a Rimini, 1 a Forlì (Meldola), 2 nel Piacentino (Farini e Bobbio), 1 a Parma (Fornovo e a breve cesseranno anche Colorno e San Secondo Parmense), mentre 2 automediche hanno ridotto l’orario di servizio a 12 ore (Mirandola nel Modenese e Bentivoglio nel territorio metropolitano di Bologna).

Alla luce della situazione descritta, i consiglieri del carroccio chiedono conferma dei dati riportati e sollecitano l’esecutivo regionale a una valutazione in merito.

(Luca Boccaletti)


Sanità e welfare

15 Marzo 2024



Fonte: https://cronacabianca.eu/feed/


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