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    Rapina in gioielleria a Giugliano: banditi spuntati dal pavimento

    Rapina in una gioielleria di Qualiano, banditi arrivati da un cunicolo.
    I carabinieri della compagnia di Giugliano sono intervenuti in via Giuseppe Di Vittorio, a Qualiano. Ignoti si sarebbero introdotti dall’interno del negozio attraverso un cunicolo. Esploso un colpo d’arma da fuoco (non è ancora chiara la dinamica), nessun ferito.
    I carabinieri sono sulle tracce dei banditi e stanno ripercorrendo a ritroso il percorso fatto sia per arrivare sia per fuggire.Oltre ai carabinieri della compagnia stanno intervenendo anche le Aliquote di Pronto Impiego per scovare i malviventi.
    La refurtiva e’ ancora da quantificare. I rapinatori indossavano dei caschi tipo quelli da minatore. Durante la rapina, nei locali c’erano i dipendenti della gioielleria, la titolare e la sua bimba di tre anni.

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    A Qualiano fidanzatini aggrediti e rapinati

    Notte di paura e di terrore per una giovane coppia di fidanzatini aggredita da banditi a colpi di spranga.
    Questa notte verso le 4.30 a Qualiano i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Giugliano in Campania sono intervenuti a via del Cimitero dove poco prima due fidanzatini che si erano appartati erano stati rapinati da tre individui che minacciandoli con una spranga in ferro si facevano consegnare soldi e effetti personali per poi fuggire.
    Indagini in corso da parte dei carabinieri che hanno ascoltato i due ragazzi dopo essersi ripresi dallo choc e ora sono alla ricerca dei tre banditi anche attraverso la visione delle immagini delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona.

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    A Qualiano serra di cannabis con 109 piante: 2 arresti

    A Qualiano scoperta serra artificiale di cannabis con elettricità rubata: 2  persone arrestate dei Carabinieri.
    Hanno 47 e 49 anni i due uomini arrestati dai Carabinieri della stazione di Qualiano. Dovranno rispondere di coltivazione detenzione di droga a fini di spaccio. Quando i militari hanno spalancato la porta di un deposito in Via Giovanni Bosco, i due stavano accudendo alcune piante in quella che è subito sembrata come una serra artificiale.
    Illuminazione, ventilazione e irrigazione erano garantite da un sistema artigianale collegato abusivamente alla rete elettrica (rilevazione dei consumi falsata dell’88%), votato alla coltivazione di cannabis. Non un solo ambiente ma diversi locali nei quali crescevano rigogliosi fusti di marijuana.
    109 piante sequestrate per oltre 4,5 chilogrammi di erba
    109 quelle campionate, 4 e mezzo i chili di “erba” già essiccata e confezionata. Un laboratorio con tanto di materiale per il frazionamento delle dosi e un bilancino elettronico. I due dal “pollice verde” sono finiti in manette, portati in carcere in attesa di giudizio.
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    Ora i carabinieri continuano le indagini per risalire ad eventuali complici ma soprattutto stanno cercando di ricostruire clienti e fornitori dei due e il tipo di mercato a cui si rivolgevano. LEGGI TUTTO

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    Chiede il pizzo per gli “amici di Qualiano” ma la vittima lo denuncia: arrestato 56enne

    Ha chiesto il pizzo per gli “amici di Qualiano”: arrestato. La vittima che ha denunciato il fatto è una 31enne che aveva deciso di investire sulla propria attività commerciale, una pasticceria di sua proprietà sulla quale aveva deciso di operare una ristrutturazione.Un uomo è entrato però nel locale in ristrutturazione con una richiesta chiara e […] LEGGI TUTTO

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    Qualiano, il Riesame manda in comunità il pistolero Marco Bevilacqua

    Il tribunale del Riesame di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico

    Il tribunale del Riesame di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico presso una di comunità di recupero per tossicodipendenti il 37enne Marco Bevilacqua.Il giovane di origini Sinti, nato Torre Annunziata, e trasferitosi a Qualiano dopo l’uscita dal carcere per aver ucciso il suocero a Scafati sarà trasferito presso “Il Brutto Anatroccolo” di Lamezia Terme.Era stato arrestato con l’accusa di aver ferito a colpi di pistola quattro persone all’esterno di un bar di Qualiano nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio. I giudici hanno accolto l’istanza presentata da Nunzio Mallardo, legale di Bevilacqua, condividendone l’impostazione difensiva.
    In particolare Mallardo ha fatto notare come Bevilacqua fosse un tossicodipendente in cura al Sert, di cui ha depositato il certificato, e che la sera del fatto lui volesse solo difendersi dopo aver subito nei mesi scorsi almeno due violente aggressioni – il legale ha fornito i certificati medici – da parte di persone residenti a Qualiano.Bevilacqua si era trasferito a Qualiano lo scorso anno dopo aver scontato 14 anni di detenzione per l’omicidio del suocero, e da allora sono iniziati i suoi problemi, dal momento che non sarebbe mai stato accettato, proprio per il reato di cui si era macchiato, dalla comunita’ in cui si era trasferito. LEGGI TUTTO

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    Qualiano, sparatoria al bar: l’avvocato di Bevilacqua chiede i domiciliari

    Qualiano. Si terra’ domani l’udienza del tribunale del Riesame di Napoli in cui si discutera’ la posizione del 37enne Marco Bevilacqua, in carcere per aver ferito a colpi di pistola quattro persone all’esterno di un bar di Qualiano nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio.Il suo legale, Nunzio Mallardo, chiedera’ ai giudici di sostituire la misura carceraria con gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico presso la comunita’ di recupero per tossicodipendenti “Il Brutto Anatroccolo” di Reggio Calabria; Bevilacqua e’ infatti in cura presso il Sert. La strategia difensiva si basera’ sul contesto nel quale sarebbe maturato l’episodio, riferito dallo stesso Bevilacqua.Questi, originario di Torre del greco, si e’ trasferito a Qualiano lo scorso anno dopo aver scontato 14 anni di detenzione per l’omicidio del suocero, e da allora sono iniziati i suoi problemi, dal momento che non sarebbe mai stato accettato, proprio per il reato di cui si era macchiato, dalla comunita’ in cui si era trasferito; Bevilacqua sarebbe stato pestato a sangue da persone residenti a Qualiano in almeno due circostanze, la prima volta nel 2021 poco dopo il suo arrivo nel comune napoletano, la seconda dieci giorni prima l’episodio degli spari. Per entrambi gli episodi il suo legale presentera’ i certificati medici.
    Altra circostanza emersa riguarda cio’ che e’ avvenuto dopo il primo presunto pestaggio subito da Bevilacqua, quando il 37enne ebbe l’incrinatura di una costola e gli furono messi quindici punti in testa. Bevilacqua racconto’ ai carabinieri di essere stato investito da un’auto, ma non fu creduto e fu quindi denunciato per false dichiarazioni; il gip lo ha pero’ assolto.In quell’occasione sembra che il 37enne non parlo’ del pestaggio per paura, e per poter continuare a vivere a Qualiano; poi dopo la seconda aggressione di meta’ maggio, sarebbe caduto in uno stato di paranoia e terrore che ne avrebbe armato la mano nella notte tra il 28 e il 29 maggio. Peraltro Bevilacqua non ha mai indicato se le persone ferite a colpi di pistole fossero le stesse che lo avevano pestato. LEGGI TUTTO