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    COPPA ITALIA Il Frosinone cala il poker al Maradona, Napoli umiliato ed eliminato

    Da Spalletti a Mazzarri, il risultato non cambia: la Coppa Italia è sempre più un tabù per il Napoli. Per il terzo anno di fila gli azzurri salutano la competizione al primo turno, quello degli ottavi di finale, con una sconfitta casalinga: al Maradona questa volta passa il Frosinone con un clamoroso 0-4.PUBBLICITA

    Tanto turnover per Mazzarri. In porta c’è Gollini, i terzini sono Zanoli e Mario Rui mentre Ostigard e Natan si schierano al centro della difesa. Cajuste, il rientrante Demme e Gaetano compongono il centrocampo mentre il trio d’attacco è totalmente inedito: Lindstrom e Raspadori supportano sugli esterni l’unica punta Simeone.
    Anche Di Francesco opera tanti cambi e concede spazio a giocatori meno utilizzati. Tra i pali dunque Cerofolini, i tre di difesa sono Monterisi, Okoli e Lusuardi. Kvernadze e Brescianini gli esterni di centrocampo mentre Barrenechea completa la mediana al fianco di Bourabia e Garritano. Caso e Cheddira sono i due attaccanti.
    Napoli avanti al 38′, ma il VAR annulla il gol di Simeone
    Ritmo molto blando in avvio di gara. La prima occasione arriva solo al 15′: Lindstrom calcia da posizione defilata trovando la risposta di Cerofolini in angolo. Qualche minuto più tardi si rende pericoloso anche Raspadori: il numero 81 azzurro scambia in area con Cajuste e calcia subito, centrando il palo esterno.
    Insidiosissimo anche il Frosinone dalle parti di Gollini: l’occasione ce l’ha Caso alla mezz’ora, dopo aver ricevuto in profondità su imbucata di Garritano. L’attaccante entra in area, sterza, mette a sedere Zanoli ma trova la grande opposizione con il corpo in scivolata di Ostigard.
    Poco prima dell’intervallo l’episodio che fa discutere: Zanoli si allunga troppo il pallone, Okoli è in vantaggio ma sbaglia clamorosamente il retropassaggio servendo Simeone, che scarta Cerofolini e deposita in rete l’1-0. Il Napoli esulta, ma dopo qualche minuto l’arbitro Abisso ferma tutto: c’è fallo di mano a inizio azione di Lindstrom, rete annullata e si va a riposo a reti bianche.
    Il Frosinone la sblocca e poi travolge il Napoli: è poker
    Parte forte il Frosinone a inizio ripresa ma il Napoli incassa i colpi e risponde. Vicinissimo al vantaggio al 53′ Mario Rui su punizione conquistata da Raspadori dopo situazione pericolosa: palo clamoroso a Cerofolini fuori causa. Mazzarri ricorre subito ai suoi top: dentro prima Di Lorenzo e Lobotka, quindi Osimhen e Kvaratskhelia.
    I cambi però generano l’effetto opposto e nel giro di 5′ i ciociari calano un uno-due terrificante. Al 65′ Barrenechea apre le marcature svettando indisturbato di testa da corner, al 70′ invece il bis è servito da Caso su gentile concessione di Di Lorenzo, che con un retropassaggio errato manda in porta il numero 10 ospite che fa 0-2.
    Il Napoli attacca a testa bassa nei minuti finali, Mazzarri inserisce anche Politano. All’82’ Kvara reclama un rigore non fischiato, sul rovesciamento di fronte Gelli spreca il match point a tu per tu con Gollini. Nel finale il sigillo arriva comunque: fallo di Di Lorenzo in area, rigore per il Frosinone che Cheddira non sbaglia. E a tempo scaduto Harroui cala il poker in contropiede. Finisce 0-4. LEGGI TUTTO

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    L’OPERAZIONE Partite e film gratis: bloccati 50mila utenti del “pezzotto”

    Stop a più di 50mila utenze illegali alle piattaforme private a pagamento delle Iptv e dei siti di live streaming delle più note piattaforme televisive. A disporlo è stata la Procura di Catania nell’ambito di un’inchiesta sulla pirateria televisiva con 21 indagati in 12 città italiane – Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno e Bari – e a perquisizioni e sequestri della Polizia Postale in tutto il territorio nazionale di 13 pannelli di controllo dei flussi illegali.L’indagine, secondo il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Francesco Camerano, titolari del fascicolo, ha individuato una associazione a delinquere transnazionale che avrebbe avuto profitti mensili per sei milioni di euro al mese.
    I reati contestati, a vario titolo, sono associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico, frode informatica.
    Le indagini, avviate dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania con il diretto coordinamento del Servizio polizia postale di Roma e dirette dalla Dda etnea, hanno permesso di delineare “l’esistenza di una associazione criminale organizzata in modo gerarchico secondo ruoli distinti e ben precisi e con promotori distribuiti sul territorio nazionale e all’estero, avente come finalità la costante distribuzione a un elevatissimo numero di utenti in ambito nazionale e internazionale di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi di proprietà delle più note piattaforme televisive quali, ad esempio, Sky, Dazn, Mediaset, Amazon prime, Netflix ,attraverso il sistema delle Iptv illegali, con profitti mensili per svariati milioni di euro”.
    In rete  vari profili che pubblicizzavano il “pezzotto”
    Scoperta anche la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi
    . L’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Duilio, ha espresso “pieno sostegno alle forze dell’ordine nella loro attività di contrasto, che negli anni è diventata sempre più preziosa per garantire la legalità, a tutela di tutti coloro che fruiscono legittimamente dei loro contenuti preferiti”.
    “Contrastare questo fenomeno criminale – ha aggiunto – è un impegno che ci coinvolge tutti e ora, grazie alla nuova legge antipirateria, possiamo farlo con ancora più efficacia”. Per la Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali l’operazione della polizia di Catania è “un duro colpo alle mentalità criminali che gestiscono le Iptv illegali e le piattaforme di live streaming illecite i cui introiti finanziano atti criminosi”. LEGGI TUTTO

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    Mazzarri: “Contento per Kvara e Osimhen ma dobbiamo segnare di più”

    “Dovevamo sbloccarci, sono contento per tanti aspetti. Ci voleva. Sono contento per i gol di Kvara e Osimhen, sentivano questa pressione, ci voleva”.
    Walter Mazzarri è ampiamente soddisfatto della prestazione del Napoli e soprattutto di quella della coppia d’attacco della sua squadra che ha deciso la partita.
    “Quando una squadra – osserva il tecnico – fa quasi l’80% del possesso palla nel primo tempo con 5-6 occasioni nitide c’e’ poco da aggiungere. Si era creato un po’ di nervosismo per il gol che non arrivava. Ai ragazzi ho detto che non dobbiamo festeggiare con un solo gol di vantaggio. La squadra ha creato diverse palle gol. Si e’ creato tanto. Bisognava essere piu’ lucidi a fare gol prima. Sono molto soddisfatto”.
    Il tecnico livornese ha poi analizzato il match: “Soprattutto il primo tempo sembrava porta stregata. Abbiamo fatto un possesso palla quasi record. Probabilmente questa squadra viene da un momento di nervosismo, era prevedibile che questo sarebbe stato un anno difficile. Solo vincendo la partita e trovando serenità. A volte non lo siamo, alcune occasioni erano semplici. Gli attaccanti quando non sono sereni sbagliano gol facili”.
    Mazzarri non nasconde la soddisfazione per la rete di Kvaratskhelia: “Poco sereno? Se c’è stato un cambio allenatore è perché c’erano problemi anche di questo tipo. Bisogna stargli dietro. Era un signor giocatore, ma da quando si è consacrato tutti triplicano su di lui, e quando non arriva il gol è normale che il ragazzo senta la pressione addosso. Oggi era più sereno, e infatti ha fatto un gran gol”.
    “Il Cagliari – conclude Mazzarri – sa recuperare negli ultimi minuti. L’apprensione viene. Il risultato ci da’ serenita’ nella prossima gara. Io sono venuto qui per dare una mano al presidente e ai tifosi, sono un allenatore che sa quello che fa. Dopo un’annata pazzesca, forse anche con Spalletti c’era il rischio di perdere qualche partita”. LEGGI TUTTO

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    SERIE.A Il Napoli sfata il tabù Maradona: Cagliari ko con Osi e Kvara

    Il Napoli ritrova la vittoria al Diego Armando Maradona, contro il Cagliari finisce 2-1 grazie alla premiata ditta Osimhen-Kvaratskhelia. Paroni di casa all’attacco da subito, con occasioni continue a partire dal 5′ con Kvaratskhelia seguito all’8′ e 10′ da Osimhen, al 15′ con Politano, al 22′ con Augello, al 29′ con il palo di Rahmani. Difesa del Cagliari costretta al superlavoro per aiutare Scuffet che al 38′ ferma un tiro preciso di Kvaratskhelia.PUBBLICITA

    Occasione Cagliari al 43′ dopo un contropiede che porta Nandez a tu per tu con Meret, che salva. Osimhen rimedia un giallo al 45′ dopo un tentativo di rovesciata che manda a terra Augello. Giallo anche al Cagliari dopo la fine del tempo regolamentare, a prenderlo Goldaniga per gioco pericoloso su Kvara, poi un altro a Pavoletti dopo l’accenno di rissa successivo.
    Nel secondo tempo Cagliari arremba da subito con Obert al 46′, Meret riesce ad annullare il tentativo, risponde al 55′ Anguissa con un tiro violento dal limite ma la palla è alta. A sbloccare l’impasse è il solito Osimhen in agguato sul centro che di testa segna dopo il lancio da sinistra di Kvaratskhelia al 70′.
    Vantaggio che dura poco perché meno di due minuti dopo è Pavoletti a centrare la rete di Meret grazie all’asist da sinistra di Luvumbo. E’ una magia di Osimhen in area, attorniato dalla difesa cagliaritana, che risolve ancora per il Napoli: stoppa di petto, palleggia tre volte, si gira e serve Kvara che mette di sinistro in rete al 75′ dopo un rimbalzo interno sul palo. Politano sigla la rete del 3-1 ma l’arbitro annulla il gol per fuorigioco di Osimhen, che all’82’ esce dopo aver accusato un problema fisico, entra Gaetano. Sei i minuti di recupero allo scadere del novantesimo, più uno di sforamento. LEGGI TUTTO

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    Settima edizione del Premio “Donne per Napoli”, riconoscimento anche per la mamma di Giogiò Cutolo

    Napoli. Daniela Di Maggio, psicologa e mamma di Giovanbattista Cutolo, il musicista dell’Orchestra Scarlatti ucciso a Napoli lo scorso agosto dopo una lite per futili motivi, e Eugenia Carfora, dirigente scolastico dell’Istituto superiore Francesco Morano del Parco Verde di Caivano, riceveranno un riconoscimento speciale per la categoria inclusione sociale nell’ambito della settima edizione del Premio “Donne per Napoli” – Carpisa Yamamay Miriade.La cerimonia di premiazione, condotta da Veronica Maya, si terrà mercoledì 20 dicembre al Teatro Posillipo di Napoli.
    Il premio, ideato dall’imprenditore Raffaele Carlino, presidente di Carpisa e Miriade, e dal giornalista Lorenzo Crea, direttore artistico della manifestazione, intende premiare le donne, partenopee e non, che si sono impegnate a vario titolo per la città di Napoli, dando lustro a quest’ultima in vari settori.
    Le altre vincitrici di questa settima edizione, selezionate dal Comitato tecnico scientifico del Premio, sono:
    Maria Elena Boschi (per la categoria Istituzioni, sezione intitolata alla memoria della senatrice Graziella Pagano prematuramente scomparsa nel settembre dello scorso anno);Carmen Giannattasio (Musica);Maria Triassi (Medicina e Ricerca scientifica);Rita Maria Antonietta Mastrullo (Conoscenza);Rajae Bezzaz (Giornalismo d’inchiesta);Concita De Gregorio (Giornalismo – carta stampata);Luana Ravegnini (Giornalismo e divulgazione);Pina Amarelli (Imprenditoria);Alessandra Aliberti e Chiara Di Gennaro (imprese green);Maria Giovanna Paone (Moda);New Martina (Nuove tendenze);Vittoria Schisano (Libri);le attrici Mariasole Pollio (Cinema), Claudia Ruffo (Tv – soap), Mariana Falace, Denise Capezza, Claudia Marchiori e Daniela Ioia (serie TV);Susy del Giudice (Teatro);le campionesse Viola Scotto di Carlo e Gloria Peritore (Sport).Il Comitato tecnico scientifico del Premio “Donne per Napoli” è composto da personalità del mondo scientifico, accademico, imprenditoriale, della cultura e spettacolo come:
    la prof. Annamaria Colao (cattedra Unesco per l’Educazione alla salute e sviluppo sostenibile, presidente della Società Italiana di endocrinologia e fra le prime dieci scienziate italiane al mondo per numero di pubblicazioni in campo medico-scientifico);il prof. Raffaele Cercola (ordinario di Marketing alla Seconda Università di Napoli e fra i maggiori esperti italiani del settore);Veronica Maya (conduttrice tv);Francesco Tripodi (direttore generale di Miriade e amministratore delegato del Napoli Femminile calcio);Enzo Agliardi (giornalista economico);Francesco Sangiovanni (imprenditore titolare del Teatro Posillipo);Giada Filippetti (imprenditrice attiva nel settore turistico);Simona Bosso (avvocato).Partner della serata sono Cantina Tizzano, La bontà dell’orto, Raffaele Caldarelli pasticcere insieme con Rosanna Romano, per i panettoni artigianali Caldarelli, azienda che da anni affianca il Premio.
    Il riconoscimento a Daniela Di Maggio e Eugenia Carfora
    Il riconoscimento speciale a Daniela Di Maggio e Eugenia Carfora è stato attribuito per il loro impegno nel promuovere l’inclusione sociale e la lotta alle discriminazioni.
    Daniela Di Maggio, dopo la morte del figlio Giovanbattista, ha fondato l’associazione “GioGio Cutolo – Musica per la pace”, che si occupa di promuovere la cultura e la musica tra i giovani, in particolare nelle periferie.
    Eugenia Carfora, dirigente scolastico dell’Istituto superiore Francesco Morano del Parco Verde di Caivano, ha avviato un progetto di inclusione sociale che ha coinvolto gli studenti di diverse nazionalità.
    Il Premio “Donne per Napoli” è un’iniziativa che vuole valorizzare il ruolo delle donne nella società, in particolare nella città di Napoli. LEGGI TUTTO

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    Mozzarella di bufala campana Dop, seconda miglior formaggio al mondo

    La mozzarella di bufala campana Dop è stata eletta seconda miglior formaggio al mondo dall’atlante on line del cibo di tutto il mondo “Taste Atlas”.
    La classifica “100 best cheeses in the world” 2023-2024 ha visto la Bufala Campana conquistare la leadership mondiale nella sezione dei “soft cheese”, ovvero dei formaggi a pasta molle.
    “Taste Atlas” ha elogiato le proprietà del latte di bufala e sottolineato la differenza tra la mozzarella di bufala campana e le altre mozzarelle in commercio. Il portale ha infatti ricordato che la Bufala Dop deve essere realizzata con il 100 per cento di latte di bufala e solo nell’area geografica prevista dal disciplinare, che comprende la Campania, il basso Lazio, parte della provincia di Foggia e Venafro in Molise.
    “Siamo molto orgogliosi di questo risultato, che premia il grande lavoro dei nostri soci e l’impegno del Consorzio nel diffondere conoscenza e unicità della mozzarella di bufala campana Dop”, ha commentato il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.
    Per il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani, “questo riconoscimento conferma la grande voglia di mozzarella di bufala Dop che c’è e che noi registriamo nelle nostre attività internazionali. Inoltre ci spinge a lavorare ancora di più per garantire l’arrivo del prodotto sulle tavole di tutto il mondo, puntando sempre e solo sulla grande qualità della Bufala Campana Dop, vero segreto del suo successo. Siamo felici che la classifica segni un podio tutto italiano, con un’accoppiata vincente al vertice, quella tra parmigiano reggiano e bufala campana”.
    La classifica di “Taste Atlas” è stata stilata sulla base delle valutazioni di un team di esperti di formaggi di tutto il mondo, che hanno preso in considerazione fattori come il sapore, la consistenza, l’aroma e la storia del prodotto. LEGGI TUTTO

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    CHAMPIONS LEAGUE Il Napoli torna a sorridere: Braga ko in scioltezza, azzurri qualificati agli ottavi

    Un bel Napoli segna, gestisce e porta a casa il risultato (e la porta inviolata) contro il Braga. Al Maradona gli azzurri battono 2-0 i portoghesi e staccano il pass per gli ottavi di finale di Champions League, chiudendo al secondo posto dietro al Real Madrid nel gruppo C a quota 10 punti.PUBBLICITA
    Mazzarri schiera in campo lo stesso undici di Torino. In porta dunque Meret, a sinistra Natan con Rrahmani e Juan Jesus al centro della difesa e Di Lorenzo a destra. A centrocampo solito trio composto da Anguissa, Lobotka e Zielinski. In attacco dal 1′ Osimhen con Politano e Kvaratskhelia.

    Due assenze per il Braga, entrambe in difesa, che si schiera a specchio. In porta Matheus, Saatci e Fonte sono i centrali con Gomez e Borja sugli esterni. A centrocampo Zalazar compone il terzetto con Moutinho e Horta. In attacco Banza al centro con Bruma e Pizzi nel ruolo di ali.
    Uno-due Napoli: autogol di Saatci, poi Osimhen. Braga al tappeto
    I portoghesi partono subito forte e spaventano il Napoli: è Bruma ad avere una grossa chance da posizione ravvicinata dopo una prima conclusione ribattuta a Pizzi. Gli azzurri si salvano e colpiscono al 9′: Di Lorenzo serve in profondità Politano, il cross basso del numero 21 trova la deviazione di Saatci, palla che sbatte sulla traversa e supera la linea per l’autogol dell’1-0.
    Il Braga però c’è e si fa vedere nella metà campo partenopea. Al 25′ l’occasione più pericolosa: gran botta dal limite dell’area di Horta, Meret si distende in tuffo e con la mano di richiamo devia in corner salvando i suoi e strappando gli applausi del Maradona. Alla mezz’ora gli uomini di Mazzarri tornano a prendere in mano la situazione.
    Zielinski si presenta pericolosamente in area al 31′, para Matheus. Ma l’appuntamento con il 2-0 è solo rinviato: al 33′ ci pensa Osimhen. Grande protagonista dell’azione Natan, che scappa via sulla sinistra e serve l’assist vincente per il nigeriano, che anche in maniera un po’ maldestra riesce a beffare il portiere avversario per la rete del raddoppio. Si va a riposo con i padroni di casa avanti di due.
    Il Braga molla, il Napoli amministra la vittoria e la porta inviolata
    Con il Braga costretto a farne quattro per passare il turno, il secondo tempo è più una formalità. I portoghesi attaccano con poca convinzione e le occasioni migliori le ha comunque il Napoli. Al 52′ Politano prova a giro ma trova la bella risposta di Matheus. Al 66′ Anguissa spara addosso al portiere da due passi, Osimhen manca la ribattuta.
    Mazzarri opera vari cambi: spazio per Elmas e Cajuste, più tardi minuti anche per Raspadori e Gaetano. Kvara al 73′ spreca la chance del tris allungandosi il pallone davanti a Matheus, che salva con i piedi. All’80’ si rivede il Braga: palo di Horta che su cross basso calcia di prima dal limite e fa tremare Meret. I minuti finali sono poco emozionanti: il risultato non cambia. Vince il Napoli, che va agli ottavi di Champions. LEGGI TUTTO

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    La grande truffa al servizio sanitario nazionale: tutti i nomi dei coinvolti

    Era il medico di base Vincenzo Cerciello a capo della organizzazione della truffa al sistema sanitario nazionale scoperto dalla Guardia di Finanza a Pomigliano e che ha portato all’emissione dei 17 misure cautelari dal parte del Tribunale di Nola.Partendo dai movimenti del dottor Vincenzo Cerciello che è nata l’indagine della Guardia di Finanza.

    Nelle 435 pagine firmate dal gip Daniela Critelli viene rappresentato tutto il sistema truffaldino che aveva come partecipi la maggior parte della farmacie di Pomigliano compresa una comunale, alcuni medici, informatori scientifici e due laboratori di analisi.
    Complessivamente sono 23 gli indagati, sono tutti accusati a vario titolo, per truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario Nazionale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati, corruzione e associazione per delinquere.
    Il provvedimento costituisce l’epilogo di complesse indagini che hanno consentito di ipotizzare l’operatività di due distinte associazioni per delinquere radicate sul territorio del comune di Pomigliano.
    Si ipotizza che le associazioni fossero funzionali alla commissione di una serie indeterminata di truffe ai danni del S.S.N. mediante la produzione di false prescrizioni di prodotti farmaceutici o di analisi cliniche di laboratorio.
    In particolare, secondo l’ipotesi investigativa – allo stato condivisa dal Giudice per le Indagini preliminari di Nola – la prima associazione avrebbe operato emettendo ricette aventi ad oggetto false prescrizioni di natura farmacologica in favore di soggetti esenti dal pagamento del ticket sanitario, in modo da assicurare la gratuita disponibilità dei farmaci, i quali – tuttavia – non sarebbero stati erogati ai formali beneficiari, così determinando l’indebito rimborso del costo dei prodotti a carico del S.S.N., con un corrispondente danno per le casse dell’A.S.L. territorialmente competente.
     I RUOLI DEGLI INDAGATI
    De Tommasis Giustino, titolare farmacia Alfa di Pomigliano,Fabio Averto informatore scinetifco,I Medici :Vincenzo Circiello, Mimma Marisa della Bruna, Giustino De Tommaso, Agostino LibioGrazia Maria Pisapia e Stefano Briganti titolari farmacia De Vita PomiglianoGianfranco Tanzillo Farmacia Tanzillo PomiglianoMassimo Finelli informatore fatmaceuticoMarianna Maione Franca Fucci direttrici Farmacia Municipalizzata 7Farmacia Romano di Luca RomanoFarmacia Internazionale di Luigi CricrìGiustino De Tommasis farmacia Alfa e San FeliceLaboratorio Alfa, Centro Diagnostico Terracciano
    TUTTI GLI INDAGATI
    AVERTO Fabio, 27 anni Portici divieto dimora PomiglianoBERNILE Francesca, 36 anni Pomigliano indagataBORRELLI Cira, 44 anni Pomigliano indagatoBRIGANTI Stefano, 35 anni Napoli sospensione farmacia 1 annoCIRCIELLO Vincenzo, 68 anni Pomigliano arresti domiciliariCRICRi’ Luigi, 49 anni Napoli divieto dimora PomiglianoD’ALISA Paola, 33 anni Somma Vesuviana indagataD’ONOFRIO Francesca 38 anni Pomigliano divieto contratti pub.amm. 1 annoDE FALCO Vincenzo Claudio, 62 anni Pomigliano indagatoDELLA BRUNA Mimma Marisa, 68 anni Marigliano interdittiva per un annoDE TOMMASIS Giustino, 65 anni Napoli sospensione farmacia 1 annoESPOSITO Giancarlo, , 33 anni Pomigliano sospensione servizio infermiere 1 annoFINELLI Massimo 52 anni m Boscoreale divieto dimora PomiglianoFUCCI Gravina, 62 anni Pomigliano sospensione farmacia 1 annoGAAMBARDELLA Maria Grazia Giuseppina, 43 anni Sant’AnastasiaLIBIO Agostino Ciro, 68 anni Pomigliano interdittiva per un annoMAIONE Marianna, 39 anni Pollena Trocchia sospensione farmacia 1 annoNOTORIO Fabio, 48 anni Pomigliano sospensione servizio infermiere 1 annoPISAPIA Maria Grazia, 74 anni Pomigliano sospensione farmacia 1 annoPURCARO Antonio, , 39 anni Pomigliano indagatoREGA Michela, 43 anni Castello di Cisterna indagataROMANO Luca, 60 anni Pomigliano sospensione farmacia 1 annoTANZILLO Gianfranco, 42 anni Acerra sospensione farmacia 1 annoTERRACCIANO luigi, 60 anni Pomigliano divieto contratti pub.amm. 1 annoVALENTE Edoardo, 43 anni Pomigliano indagato LEGGI TUTTO

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    Napoli, i rapina Rolex in trasferta “traditi” dal Dna su una mascherina

    Aveva trascorso tranquillamente in famiglia la festa dell’Immacolata nella sua casa ai Quartieri Spagnoli ma all’alba seguente è stato svegliato dalla polizia che lo ha portato in carcere dove trascorrerà le prossime festività natalizie e di sicuro qualche anno in più.Salvatore Dipino, 41 anni era l’unico della banda di trasferisti di Napoli, con base Quartieri Spagnoli, ancora libero. Gli altri due Giuseppe Pica di 50 anni e Mariano Conte, di 40 anni, sono ritenuti responsabili di quattordici rapine, di cui dodici riuscite, di Patek Philippe, Hublot e Rolex. Agli altri due l’ordinanza cautelare è stata notificata in carcere, al primo e agli arresti domiciliari per il secondo.

    Le indagini sono state condotte dalla quinta sezione della Squadra mobile di Milano, diretta da Marco Cali’ e guidata da Francesco Federico. Gli investigatori sono risaliti ai tre rapinatori grazie a due elementi: una mascherina usata durante una delle rapine, da cui è stato estratto il Dna; l’abbandono di uno scooter nei pressi di un comando dei carabinieri.
    Le indagini hanno permesso di ricostruire il modus operandi della banda, che si spostava a Milano da Napoli per rapinare persone facoltose. I rapinatori, una volta individuata la “preda”, l’avvicinavano e sotto minaccia di una pistola semi-automatica, si facevano consegnare i preziosi orologi.
    Il 41enne, Mariano Conte, è stato in particolare inquadrato da una telecamera del comando interregionale dei carabinieri di via Marcora, a Milano, mentre scappava dopo un’aggressione in viale Montesanto.
    I dettagli delle indagini
    Le indagini della polizia di Milano sono iniziate a settembre 2020, quando sono state registrate le prime rapine di orologi di lusso. Gli investigatori hanno subito individuato una serie di elementi comuni alle rapine, come l’uso di scooter e la presenza di una pistola semi-automatica.
    Grazie alle telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a individuare i tre rapinatori e a raccogliere prove a loro carico.In particolare, la mascherina usata durante una delle rapine ha permesso di estrarre il Dna di uno dei rapinatori, che è stato poi identificato come Giuseppe Pica.
    L’abbandono di uno scooter nei pressi di un comando dei carabinieri ha invece permesso di identificare il 41enne Mariano Conte.Le indagini hanno poi permesso di ricostruire il modus operandi della banda, che si spostava a Milano da Napoli per rapinare persone facoltose.
    I rapinatori, una volta individuata la “preda”, l’avvicinavano e sotto minaccia di una pistola semi-automatica, si facevano consegnare i preziosi orologi. L’attività investigativa della polizia di Milano ha portato all’arresto di tre pericolosi rapinatori e ha messo un freno a una serie di colpi che avevano messo in allarme la città.
    @rirpoduzione riservata
    (nella foto un frame di una delle rapine violente a Milano e nel riquadro Salvatore Dipino e Giuseppe Pica) LEGGI TUTTO

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    IL COMMENTO Mazzarri: “Partita dominata, ci manca cattiveria. Continuando così possiamo fare un filotto”

    “Chi conosce il calcio sa che ci sono momenti. I ragazzi hanno fatto una grande partita, secondo me hanno dominato sul piano del gioco. Loro sono veementi, cattivi e attenti, noi abbiamo perso l’uomo in area. Continuando così penso che possiamo fare un filotto di risultati”. Walter Mazzarri ha spiegato così, ai microfoni di DAZN, la sconfitta 1-0 del suo Napoli a Torino contro la Juventus nel 15esimo turno di Serie A.PUBBLICITA

    “Io sono arrivato da poco, qualche problema c’era altrimenti non mi avrebbero chiamato – ha aggiunto Mazzarri -. L’occasione di Kvara è clamorosa, credo che i risultati ritorneranno di sicuro. Quando una squadra che non è abituata a vincere vince il campionato ci sono dei contraccolpi. Finisci al centro dell’attenzione. Però il ragazzo (Kvaratskhelia, ndr) è forte, non dimentichiamoci che sulla catena di sinistra siamo senza i due terzini di ruolo”.

    Quella di stasera è stata la terza sconfitta di fila dopo Real Madrid e Inter: “Ci manca cattiveria, quel particolare che nelle grandi partite fa la differenza. Oggi la squadra non ha preso contropiedi, eravamo messi bene, corti. Osimhen veniva da un lungo infortunio, abbiamo diverse defezioni e le stiamo pagando. Penso che da ora in poi questa squadra può fare solo un grande campionato”.
    E, a proposito di Osimhen: “I campioni sono trascinanti per tutte le squadre. Lui viene tartassato, viene marcato. Lui deve star bene e sarà quello che farà la differenza, è un giocatore devastante”. Mazzarri ha poi concluso: “Quando un allenatore arriva in un club così, dopo uno scudetto, deve cercare di risolvere i problemi. Oggi non meritavamo di perdere, io sono fiducioso di poter fare un filotto di vittorie” LEGGI TUTTO

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    SERIE A Gatti punisce un Napoli sprecone: festa Juve allo Stadium

    Il Napoli spreca l’impossibile e soprattutto non vince più. Terza sconfitta consecutiva tra campionato e Champions per gli azzurri: all’Allianz Stadium è la Juve a fare festa. Finisce 1-0 per i bianconeri: decisiva una rete di Gatti al 50′. A fine giornata i partenopei potrebbero scivolare fuori dalla zona Champions.PUBBLICITA
    Mazzarri in difesa si affida a Juan Jesus al fianco di Rrahmani mentre Natan si rivede a sinistra con Di Lorenzo a destra. In porta c’è Meret. A centrocampo si ricompone il trio Lobotka–Zielinski–Anguissa. In attacco nessun dubbio: Politano e Kvaratskhelia supportano l’unica punta Osimhen.

    Per Allegri invece 3-5-2 classico con Szczesny tra i pali, quindi Danilo che torna titolare dopo mesi di assenza al fianco di Bremer e Gatti. A centrocampo Cambiaso e Kostic sono gli esterni mentre McKennie, Locatelli e Rabiot completano la mediana. Chiesa supporta Vlahovic nel duo d’attacco.
    Napoli pericoloso con Kvara e Di Lorenzo, la Juve si salva
    Il Napoli parte subito forte, domina la partita e comanda il gioco. Al 9′ la prima occasione: Politano riceve palla al limite dell’area da Anguissa, si accentra e calcia, la conclusione pizzica il palo e finisce a lato di un soffio. Juve pericolosa solo per 5′, poco dopo il quarto d’ora: la chance più importante ce l’ha Vlahovic che su grande giocata di Chiesa spreca un rigore in movimento, salva tutto Natan opponendosi con il corpo.
    Alla mezz’ora tornano a rendersi pericolosi gli azzurri: Kvaratskhelia spreca un’occasione che ha del clamoroso, in contropiede, tutto solo davanti a Szczesny dopo un passaggio smarcante di Osimhen. Il georgiano riceve e sull’uscita bassa del portiere spara completamente alto.
    Il numero 1 polacco sale in cattedra poco dopo: miracolo con la mano di richiamo su una conclusione a botta sicura di Di Lorenzo in area al 38′, complice un rimpallo tra due difensori della Juve. E’ l’ultimo grande brivido del primo tempo per i tifosi di casa: si va a riposo sullo 0-0.
    La sblocca Gatti, Juve avanti
    Parte fortissimo la Juve nella ripresa: subito un brivido con un palo di Vlahovic (poi segnalato un fuorigioco) al 49′. Passa un minuto: cross di Cambiaso, Gatti beffa Rrahmani sul tempo e di testa nell’area piccola incorna in rete il vantaggio bianconero che fa esplodere lo Stadium.
    Dopo la rete il Napoli pare perdere lo slancio: gli uomini di Allegri sono sempre più compatti dietro e si spingono in avanti a caccia del raddoppio. Mazzarri corre ai ripari di fronte alla crescita dei bianconeri: subito dentro Elmas, inserito più avanzato rispetto a Zielinski, poi anche Raspadori e Zanoli.
    Gli azzurri superano la folata e ritrovano il pallino del gioco: al 70′ Osimhen mette in rete su pasticcio di Szczesny ma l’urlo di gioia è strozzato in gola per posizione di fuorigioco. Il finale è tutto di marca partenopea, con Mazzarri che schiera quasi un 4-2-4 alla disperata ricerca del pari. LEGGI TUTTO

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    Pompei, nella Regio IX emerge il panificio prigione

    Un panificio-prigione, dove persone ridotte in schiavitù e asini erano rinchiusi e sfruttati per macinare il grano necessario a produrre il pane. Un ambiente angusto e senza affaccio esterno, con piccole finestre con grate in ferro per il passaggio della luce. E nel pavimento intagli per coordinare il movimento degli animali, costretti a girare per ore con occhi bendati.L’impianto è emerso nella Regio IX, insula 10, dove sono in corso scavi nell’ambito di un più ampio progetto di messa in sicurezza e manutenzione dei fronti che perimetrano l’area ancora non indagata della città antica di Pompei.
    Le indagini hanno restituito una casa in corso di ristrutturazione. Un’abitazione suddivisa – come spesso avviene – in un settore residenziale decorato con raffinati affreschi di IV stile, e un quartiere produttivo destinato in questo caso alla panificazione. In uno degli ambienti del panificio, erano già emerse nei mesi scorsi tre vittime, a conferma che nonostante la ristrutturazione in corso, la dimora fosse tutt’altro che disabitata.
    Una fotografia/testimonianza del lavoro massacrante a cui erano sottoposti uomini, donne e animali negli antichi mulini-panifici, del cui racconto abbiamo la fortuna di poter disporre di una fonte d’eccezione, lo scrittore Apuleio, vissuto nel II secolo d.C., che nelle Metamorfosi IX 11-13, racconta l’esperienza del protagonista, Lucio, trasformato in asino e venduto a un mugnaio, evidentemente sulla base di una conoscenza diretta di contesti simili.
    Le nuove scoperte rendono possibile descrivere meglio anche il funzionamento pratico dell’impianto produttivo che, seppure in disuso al momento dell’eruzione, ci restituisce una conferma puntuale del quadro sconcertante dipinto da Apuleio.
    Il settore produttivo messo in luce è privo di porte e comunicazioni con l’esterno; l’unica uscita dà sull’atrio; nemmeno la stalla possiede un accesso stradale come frequente in altri casi. “Si tratta, in altre parole, di uno spazio in cui dobbiamo immaginare la presenza di persone di status servile di cui il proprietario sentiva il bisogno di limitare la libertà di movimento – fa notare il Direttore Gabriel Zuchtriegel, in un articolo scientifico a più mani pubblicato oggi sull’E-Journal degli scavi di Pompei.
     È il lato più sconvolgente della schiavitù antica, quello privo di rapporti di fiducia e promesse di manomissione, dove ci si riduceva alla bruta violenza, impressione che è pienamente confermata dalla chiusura delle poche finestre con grate di ferro. “
    La zona delle macine, ubicate nella parte meridionale dell’ambiente centrale, è adiacente alla stalla, caratterizzata dalla presenza di una lunga mangiatoia.
    Attorno alle macine si individua una serie di incavi semicircolari nelle lastre di basalto vulcanico. Data la forte resistenza del materiale, è verosimile che quelle che a prima vista potrebbero sembrare delle “impronte” siano in realtà intagli realizzati appositamente per evitare che gli animali da tiro scivolassero sulla pavimentazione e contemporaneamente tracciare un percorso, formando in tal modo un “solco circolare” (curva canalis) come lo descrive anche Apuleio.
    “Le fonti iconografiche e letterarie, in particolare i rilievi della tomba di Eurysaces a Roma, suggeriscono che di norma una macina fosse movimentata da una coppia composta da un asino e uno schiavo. Quest’ultimo, oltre a spingere la mola, aveva il compito di incitare l’animale e monitorare il processo di macinatura, aggiungere del grano e prelevare la farina.”   
    L’usura dei vari intagli può essere ascritta agli infinti giri, sempre uguali, svolti secondo lo schema predisposto nella pavimentazione. Più che a un solco viene pertanto da pensare all’ingranaggio di un meccanismo di orologeria, concepito per sincronizzare il movimento intorno alle quattro macine concentrate in questa zona.
    L’ambiente riaffiorato, con la sua testimonianza di dura vita quotidiana, integra il quadro raccontato nella mostra “L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio” – che inaugurerà il 15 dicembre alla Palestra grande di Pompei-  dedicata a quella miriade di individui spesso dimenticati dalle cronache storiche, come appunto gli schiavi, che costituivano la maggioranza della popolazione e il cui lavoro contribuiva in maniera importante all’economia, ma anche alla cultura e al tessuto sociale della civiltà romana.
    “In ultima analisi – aggiunge il direttore- sono spazi come questo che ci aiutano anche a capire perché c’era chi riteneva necessario cambiare quel mondo e perché negli stessi anni un membro di un piccolo gruppo religioso di nome Paolo, poi santificato, scrive che è meglio essere tutti servi, douloi che vuol dire schiavi, ma non di un padrone terrestre, bensì di uno celeste.” LEGGI TUTTO