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    Pizze e camorra a Napoli: Massimiliano Di Caprio resta in carcere

    Napoli.Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la custodia cautelare in carcere per Massimiliano Di Caprio, ritenuto il gestore della pizzeria “Dal Presidente” a Napoli.PUBBLICITA

    Di Caprio era stato arrestato il 14 maggio dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e dagli agenti della Squadra mobile di Napoli nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli sul riciclaggio di denaro del clan Contini, parte della federazione di camorra Alleanza di Secondigliano.

    Punti Chiave ArticoloPer la moglie di Di Caprio, Deborah Capasso invece, il Riesame ha disposto gli arresti domiciliari, confermando la stessa misura cautelare già applicata al poliziotto della sezione stradale di Avellino, Guido Albano coinvolto nella stessa inchiesta.PUBBLICITA

     La Pizzeria “Dal Presidente” sequestrata ma aperta per la gestione ordinaria Nell’inchiesta Sono state anche sequestrate le pizzerie “Dal Presidente” di via dei Tribunali, un panificio, una agenzia di viaggi, cinque appartamenti e 412mila euro in contanti. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare, a seguito delle quali Di Caprio e gli altri indagati erano stati arrestati il 14 maggio scorso. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Avellino, consegnava banconote false ai clienti: indagato impiegato delle Poste

    Un 29enne impiegato dell’ufficio postale di Sperone, un piccolo comune in provincia di Avellino, è stato arrestato dai Carabinieri con le accuse di spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, truffa, peculato e riciclaggio. Le indagini, condotte dai militari del Comando provinciale di Avellino sotto la direzione della Procura irpina, hanno rivelato che tra aprile e maggio di quest’anno l’impiegato ha distribuito banconote false ai clienti che richiedevano il prelievo della pensione, somme di denaro dai conti correnti o il corrispettivo di buoni fruttiferi.
    Le banconote falsificate, secondo l’analisi tecnica effettuata dalla Sezione operativa del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Napoli, risultano prodotte da un gruppo criminale partenopeo specializzato nella contraffazione. L’inchiesta è partita dopo che 18 clienti dell’ufficio postale hanno sporto denuncia, ricevendo in totale 209 banconote false per un ammontare complessivo di 10.450 euro. Le banconote contraffatte, consegnate ai Carabinieri durante le denunce, sono state tutte sequestrate.
    L’operazione ha portato all’emissione di un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva e di sequestro preventivo da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino. Il sequestro è stato eseguito in collaborazione con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Campi Flegrei: dopo il terremoto di magnitudo 4.4, il suolo si è abbassato di 1 centimetro

    L’Osservatorio Vesuviano ha rilevato un abbassamento del suolo di circa 1 centimetro nell’area centrale dei Campi Flegrei nei giorni successivi allo sciame sismico del 20 e 21 maggio, durante il quale si è verificata la scossa di magnitudo 4.4.
    Il dato è stato registrato dalle serie temporali delle soluzioni Gnss ottenute con il software scientifico Gnss Bernese, solitamente utilizzato nei bollettini settimanali e mensili. Tuttavia, le serie temporali elaborate con software e modalità di processamento dati differenti non confermano l’abbassamento.
    Il segnale deformativo è poi tornato stabilmente ai valori precedenti e entrambi i software concordano sul fatto che nell’ultima settimana non vi siano state variazioni significative.
    Dall’inizio del 2024, il sollevamento registrato alla stazione Gnss di Rione Terra ammonta a circa 25,5 centimetri, di cui 7,5 nei primi cinque mesi dell’anno.
    Dal 20 al 26 maggio 2024, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati localizzati 274 terremoti. Di questi, 212 si sono verificati nel corso di tre sciami sismici:

    Primo sciame: dalle 3:56 del 20 maggio, con 17 eventi sismici.Secondo sciame: dalle 19:51 del 20 maggio, con 169 eventi sismici e la magnitudo più alta (4.4) registrata nell’area dalla crisi bradisismica degli anni ’80.Terzo sciame: dalle 2:58 UTC del 25 maggio, con 26 eventi sismici.Tutti e tre gli sciami sismici si sono verificati nell’area della Solfatara.

    L’abbassamento del suolo e gli sciami sismici sono fenomeni tipici della crisi bradisismica in corso nei Campi Flegrei. I monitoraggi costanti dell’Osservatorio Vesuviano permettono di seguire l’evolversi della situazione e di allertare le autorità in caso di necessità.
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    Roma: scritte offensive contro Ciro Esposito

    Frasi offensive, tra cui “Ciro morto e…”, “Digos boia”, “zoppo vattene” e “Laziale ebreo”, sono state scritte oggi a Roma nei pressi dell’ufficio dell’avvocato capitolino Damiano De Rosa, che all’epoca della tragedia di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli gravemente ferito a colpi d’arma da fuoco da Daniele De Santis, ultrà della Roma, difese in giudizio la madre di Esposito, Antonella Leardi, insieme ai colleghi napoletani Angelo e Sergio Pisani.
    De Rosa e i Pisani hanno presentato una denuncia-querela alla Procura di Roma, ipotizzando i reati di diffamazione aggravata, minacce, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e territoriale.
    Nel documento depositato in Procura si chiede l’immediata identificazione dei responsabili e la cancellazione delle scritte offensive della memoria di Ciro Esposito, oltre che incitanti alla violenza sportiva.
    La madre di Ciro, Antonella Leardi, ha stigmatizzato il gesto: “Spero almeno che facciano scomparire quell’obbrobrio”, ha commentato.
    L’episodio è stato condannato da esponenti politici e del mondo dello sport. L’indagine della Procura di Roma è in corso. Si spera che gli autori delle scritte offensive vengano presto identificati e puniti.
    @riproduzzione riservata
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    FINISCE 0-0 Napoli, niente Europa dopo 14 anni: non batte nemmeno il Lecce, è 10° in campionato

    Il Maradona teatro di una conclusione amara per il Napoli, che ha terminato il suo campionato con un deludente 0-0 contro il Lecce, tra i fischi del pubblico. Questo risultato ha sancito la fine delle speranze europee per i partenopei, che chiudono al decimo posto in classifica.PUBBLICITA

    La squadra di Calzona vede sfumare anche l’ultima possibilità di qualificazione alla Conference League, con il Torino che, nonostante la sconfitta contro l’Atalanta a Bergamo, rimane davanti e accederà alla Conference League se la Fiorentina dovesse vincere mercoledì contro l’Olympiacos ad Atene.
    Il match ha visto il Lecce partire forte, con la prima occasione da gol arrivata al 9′ grazie a Dorgu, il cui tiro dal limite dell’area, su assist di Krstovic, ha scheggiato il palo. Il Napoli, scampato il pericolo, ha cercato di rilanciare le proprie sorti offensive con rapide verticalizzazioni che, tuttavia, non hanno impensierito il portiere avversario Falcone.
    Il Lecce, ben disposto in campo, non si è limitato alla difesa e al 41′ ha avuto un’altra grande opportunità con Berisha, il cui tiro velenoso è stato deviato in angolo, mantenendo il punteggio sullo 0-0 fino alla fine del primo tempo. Nella ripresa, Calzona ha cercato di dare una scossa alla sua squadra inserendo Raspadori e Ngonge al posto di Simeone e Politano.
    Le sostituzioni hanno subito dato più vivacità all’attacco napoletano, con Ngonge che al 49′ ha impegnato Falcone con un tiro dal limite dell’area. Il Lecce ha arretrato il baricentro, permettendo al Napoli di prendere il controllo del gioco. Al 53′, è stato Cajuste a colpire il palo con una conclusione angolata, mentre al 64′ Ngonge ha colpito la traversa con un potente destro dal limite dell’area.
    Nel finale, la partita si è trasformata in un susseguirsi di occasioni da gol mancate, che hanno negato al Napoli la gioia di una vittoria nell’ultimo match della stagione. I tifosi, delusi, hanno salutato una stagione ben lontana dalle emozioni vissute un anno fa, con la squadra partenopea che ora dovrà riflettere e ripartire per tornare a lottare per traguardi più ambiziosi. LEGGI TUTTO

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    Campi Flegrei: il suolo continua a salire, +7,5 cm da inizio anno

    Campi Flegrei, il sollevamento del suolo in particolare nella zona del Rione Terra a Pozzuoli, prosegue senza sosta.
    Secondo i dati dell’Osservatorio Vesuviano, da gennaio 2023 il suolo si è sollevato di circa 25,5 centimetri alla stazione Gnss di Rione Terra, di cui 7,5 cm nei primi cinque mesi del 2024.
    Rispetto all’ultima settimana, il sollevamento è incrementato di 0,5 centimetri. Negli ultimi mesi, il ritmo di sollevamento è accelerato, con una media di 10 millimetri al mese da gennaio ad aprile e di 20 millimetri al mese da metà aprile.
    Due episodi di sollevamento significativi
    Tra il 9 e il 16 aprile, due distinti episodi di sollevamento del suolo hanno interessato la zona: il primo di circa 1 centimetro (9-10 aprile) e il secondo di 0,5 centimetri (15-16 aprile).
    Anche l’attività sismica è in aumento. Tra il 13 e il 19 maggio sono stati registrati 126 terremoti, di cui 33 concentrati in due sciami sismici: uno il 15 maggio nella zona della Solfatara e del golfo di Pozzuoli, l’altro il 18 maggio nell’area di Bagnoli e Solfatara Pisciarelli.
    Nessun pericolo imminente
    Nonostante l’aumento del sollevamento e dell’attività sismica, l’Osservatorio Vesuviano sottolinea che al momento “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”. I dati relativi allo sciame sismico iniziato la sera del 20 maggio, con la forte scossa di magnitudo 4.4, saranno oggetto di un bollettino successivo.
    Monitoraggio costante
    La situazione nei Campi Flegrei è sottoposta a costante monitoraggio da parte dell’Osservatorio Vesuviano, che aggiorna regolarmente i bollettini di sorveglianza. Le autorità locali invitano la popolazione a rimanere informata e a seguire le indicazioni delle autorità in caso di allerta.

    (Nell’infografica GEA, su dati dell’Ingv-Osservatorio Vesuviano, viene indicata la situazione in loco ad aprile: allerta di livello giallo; 1.252 scosse e terreno sollevato di 92 cm dal 2016) LEGGI TUTTO

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    Gratteri: “La Camorra è la mafia più evoluta, usa il dark web per la cocaina”

    Per Gratteri “la Camorra dal punto di vista informatico è la mafia più evoluta”,
    Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri intervenendo a Palermo al convegno “Le rotte e le logiche del traffico internazionale di stupefacenti e le evoluzioni della criminalità organizzata transnazionale” organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura, dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, con il Programma Falcone Borsellino del Ministero degli Affari Esteri.
    Ha spiegato Gratteri: “Durante un interrogatorio una persona mi ha dato una lezione di business spiegandomi che col cellulare si ordinano quintali di cocaina senza muovere un dito. E qualcuno mette in discussione le intercettazioni.” 
    La Camorra e il dark web
    Gratteri ha sottolineato la pericolosa capacità della Camorra di sfruttare le nuove tecnologie per il narcotraffico: “Oggi per comprare la cocaina non c’è bisogno di andare in Colombia. Ho visto, da quando sono Procuratore di Napoli, che la camorra da un punto di vista informatico è la mafia più evoluta che ci sia in Italia. Con il mio telefono cellulare posso comprare due kg di cocaina e qualcuno sta mettendo in discussione le intercettazioni e l’uso del trojan…”.
    “Oggi per comprare la cocaina non c’è bisogno di andare in Colombia”
    Il procuratore ha difeso l’utilizzo di strumenti investigativi come le intercettazioni e il trojan, ritenuti fondamentali per contrastare la criminalità organizzata che opera sempre più online: “Dobbiamo avere le tecnologie per entrare nel dark web altrimenti arresteremo solo gli straccioni”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Agguato alle Case Nuove: arrestati due baby camorristi

    Napoli. Lo scontro tra le nuove leve della camorra dei Quartieri spagnoli e delle Case Nuove dietro il ferimento a colpi di pistola del 20enne A.M. avvenuto il 30 gennaio del 2023.

    Il giovane aveva dichiarato di essere stato ferito da sconosciuti perché aveva reagito a un tentativo di rapina mentre transitava in via Giovan Battista Manso nel quartiere Mercato.
    Ma a 14 mesi di distanza le indagini della squadra mobile di Napoli hanno accertato che si trattava di bene altro e hanno fatto scattare le manette ai polsi dei due presunti autori.
    In carcere è finito M.S.J., di anni 20, gravemente indiziato dei reati di lesioni personali, porto e detenzione di arma da fuoco aggravati dalle modalità mafiose  e quella degli arresti domiciliari per A. M., di anni 22, gravemente indiziato di detenzione e porto di arma comune da sparo.
    La lite tra bande di giovani camorristi delle Case Nuove e dei Quartieri Spagnoli
    Le indagini della polizia hanno accertato che ci fu una lite scaturita da futili motivi in zona Case Nuove e poco dopo M.S.J in sella a uno scooter condotto da altro soggetto, aveva esploso diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima provocandole una “frattura completa del piatto laterale della tibia e una frattura del versante anteriore della testa del perone”.
    Dietro gli spari e la lite ci sono i dissidi tra le due giovani bande di baby camorristi: chi ha fatto fuoco è legato ai clan delle Case Nuove, quartiere Mercato, mentre il ferito  a quelli dei Quartieri Spagnoli.
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    INGV: nessun aumento del sollevamento del suolo ai Campi Flegrei

    Nessun incremento del sollevamento del suolo: Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), al momento non si registra un’accelerazione del bradisismo nell’area dei Campi Flegrei. La velocità di sollevamento rimane stabile a 2 cm/mese, in linea con i valori osservati negli ultimi mesi.
    Confronto con la crisi del 1982-84: L’INGV sottolinea che durante la crisi bradisismica del 1982-84, il sollevamento del suolo raggiunse i 9 cm/mese con oltre 1.300 eventi sismici al mese. In confronto, l’attuale attività sismica è significativamente inferiore, con circa 450 eventi registrati nell’ultimo mese.
    Monitoraggio in corso: I parametri geochimici monitorati non mostrano variazioni significative, a parte il consueto aumento di temperatura e pressione tipico del sistema idrotermale.
    L’INGV rassicura che la sismicità, sebbene non prevedibile, è sotto stretto monitoraggio. Non si escludono ulteriori scosse, anche di magnitudo simile a quelle già registrate.
    Attività h24: L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV è operativo 24 ore su 24 e continua a monitorare l’area con misure e campionamenti in programma per il 21 maggio. L’INGV mantiene un costante contatto con la Protezione Civile, le autorità locali e competenti per garantire la massima collaborazione e tempestività di informazioni.
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    LA DECISIONE TERREMOTO CAMPI FLEGREI: trasferite le detenute del carcere di Pozzuoli

    In seguito allo sciame sismico che ha colpito ieri l’area dei Campi Flegrei, si è deciso di trasferire le detenute di alcune sezioni del carcere femminile di Pozzuoli per motivi precauzionali. A comunicarlo è stato il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, durante un incontro con i giornalisti per fornire gli ultimi aggiornamenti sulla situazione sismica.
    “Stiamo trasferendo le detenute in altra sede per mettere in sicurezza la struttura,” ha spiegato il prefetto Di Bari. “La situazione è costantemente monitorata e, al momento, non si registrano danni. Tuttavia, abbiamo ritenuto necessario procedere con il trasferimento per effettuare le opportune verifiche e prevenire eventuali rischi, come la caduta di calcinacci.”
    Le autorità assicurano che tutte le misure adottate sono a tutela della sicurezza delle detenute e del personale carcerario. La decisione è stata presa in via preventiva per garantire un controllo approfondito delle condizioni strutturali dell’edificio, in attesa di ulteriori aggiornamenti sulla stabilità della zona colpita dal sisma.
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    Napoli, scossa di terremoto in diretta durante il Tg Regionale

    Una nuova serie di scosse di terremoto ha interessato l’area dei Campi Flegrei e la città di Napoli nel tardo pomeriggio di oggi.
    Le scosse, iniziate alle 19:51, si sono susseguite per circa un’ora, con l’ultimo evento registrato intorno alle 20:10. La prima scossa di magnitudo 3.5, è stata avvertita anche dai giornalisti del Tg regionale della Campania, che va in onda dalla sede Rai di Napoli in viale Kennedy, durante le ultime fasi della diretta dell’edizione delle 19,30
    Le scosse sono state avvertite distintamente non solo nella zona collinare e centrale di Napoli, ma anche in diversi comuni dell’hinterland, tra cui Casavatore, Giugliano in Campania e Afragola.
    La seconda scossa di magnitudo 4.4
    È stata di magnitudo 4.4 la scossa avvenuta alle ore 20.10 con epicentro ai Campi Flegrei. Lo si apprende dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, secondo cui la profondità del terremoto è stata di tre chilometri.
    Il fenomeno è stato avvertito anche sull’isola di Procida. Al momento non si hanno segnlazioni di danni.  La popolazione ha manifestato preoccupazione, specie dopo la scossa di magnitudo 2.3 registrata questa mattina alle 8:50.
    Monitoraggio costante dell’INGV
    L’INGV sta monitorando costantemente la situazione, con una fitta rete di sismometri installati nell’area dei Campi Flegrei. Al momento, non si registrano danni a persone o cose.
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    Nuovo studio sul Vesuvio: valutata la pericolosità delle colate di fango

    Un team di ricercatori ha condotto uno studio innovativo per valutare la pericolosità delle colate di fango, i cosiddetti lahar, che potrebbero verificarsi sulla Piana Campana in seguito ad un’eruzione del Vesuvio.I lahar sono flussi di fango denso che si generano durante o dopo un’eruzione vulcanica, quando acqua o neve si mescolano con materiale piroclastico (ceneri, pomici e lapilli). Questi flussi possono raggiungere velocità elevate e causare danni ingenti a persone e infrastrutture.
    Perché la Piana Campana è a rischio?
    La Piana Campana è un’area densamente popolata situata ai piedi del Vesuvio, un vulcano attivo. I fianchi del Vesuvio e dei Campi Flegrei, così come le valli e i rilievi appenninici circostanti, sono ricoperti da depositi piroclastici di passate eruzioni, facilmente rimobilizzabili da forti piogge.
    Lo studio, finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile, ha utilizzato un approccio innovativo che combina dati di campo e laboratorio.
    Lo studio di laboratorio e di campo
    Sono stati raccolti dati dettagliati sui depositi piroclastici delle eruzioni del Vesuvio del 472 d.C. e del 1631, e sui lahar da essi generati.
    E’ stato sviluppato un nuovo codice per simulare la propagazione dei lahar, considerando i processi di deposizione ed erosione che ne influenzano il percorso e l’impatto.
    Sono state prodotte mappe che mostrano la probabilità che un lahar raggiunga determinate aree della Piana Campana, considerando diversi scenari di eruzione e differenti caratteristiche dei flussi di fango.
    Lo studio ha permesso di ottenere una valutazione più precisa della pericolosità dei lahar sulla Piana Campana. Le informazioni contenute nelle mappe di pericolosità saranno utili per le autorità competenti per la pianificazione di interventi di mitigazione del rischio e per la messa a punto di piani di evacuazione in caso di eruzione.
    I dati dello studio
    Lo studio tiene conto di diverse incertezze, tra cui il volume iniziale dei lahar, la disponibilità di materiale piroclastico in caso di eruzione e la localizzazione del bacino idrografico che potrebbe generare il flusso di fango.
    Questo studio rappresenta un passo importante per la mitigazione del rischio vulcanico sulla Piana Campana. Le nuove conoscenze acquisite potranno essere utilizzate per migliorare la pianificazione di interventi di protezione civile e per aumentare la consapevolezza del rischio tra la popolazione.
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