More stories

  • in

    Carinola, in preda all’ira spara tre colpi di fucile contro casa di una coppia. Arrestato

    PUBBLICITA

    Un gesto di violenza scatenato da futili motivi familiari ha portato all’arresto di un uomo di 52 anni. La sera del 25 agosto, il 52enne ha esploso tre colpi di fucile contro l’abitazione di una coppia locale, causando momenti di terrore nel piccolo centro casertano. Secondo le ricostruzioni, l’uomo si era presentato nel cortile della casa armato di fucile, urlando insulti e minacce.
    Quando i coniugi, appena rientrati dopo cena, hanno tentato di affrontare la situazione, il 52enne ha aperto il fuoco: il primo colpo è stato sparato in aria, il secondo verso la porta d’ingresso, sfiorando uno dei coniugi, e il terzo contro la facciata della casa. Dopo l’aggressione, l’uomo si è allontanato rapidamente a bordo della sua auto.
    Sconvolti ma illesi, i coniugi non hanno chiamato subito le forze dell’ordine, ma il mattino seguente, temendo un ritorno dell’aggressore, si sono rivolti ai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone. Sul luogo dell’attacco, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno trovato due cartucce esplose e hanno documentato i danni alla porta d’ingresso e alla facciata.
    Successivamente, i carabinieri hanno individuato e arrestato l’uomo nella sua abitazione, dove hanno sequestrato un fucile da caccia calibro 12 e 20 cartucce, corrispondenti a quelle utilizzate durante l’attacco. L’uomo è ora in custodia e dovrà rispondere delle gravi accuse legate all’episodio.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, il badante killer uccideva gli anziani con farmaci oncologici

    Napoli. Mario Eutizia, il badante killer, ha fornito dettagli che hanno permesso di identificare due delle sue quattro vittime dichiarate.

    Le vittime sono Luigi Di Marzo, di 89 anni, morto a Casoria lo scorso dicembre, e Gerardo Chintemi, di 96 anni, deceduto a Vibonati, in provincia di Salerno, Salerno) nel marzo di quest’anno.

    I carabinieri hanno contattato i parenti delle vittime, confermando che Eutizia aveva lavorato come badante per entrambi. A Vibonati, era anche stato denunciato per aver rubato l’auto dell’anziano dopo la sua morte.

    Entrambi gli anziani soffrivano di cancro e demenza senile e assumevano sedativi come Talofen e Trittico. Eutizia, anch’egli malato di cancro, conosceva bene gli effetti letali di questi farmaci se somministrati in dosi massicce e continue.

    Eutizia ha quadruplicato la dose dei farmaci, creando un mix letale, con l’intento dichiarato di “porre fine alle loro sofferenze”. In entrambi i casi, la morte era stata considerata naturale data l’età e le condizioni di salute delle vittime.

    Ora, il badante 48enne è detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, accusato di aver causato la morte di quattro anziani di cui si prendeva cura. Ha confessato i crimini recandosi alla questura di Caserta. Eutizia, originario di Napoli, era senza fissa dimora.

    Assistito dagli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, Eutizia ha ammesso di aver lavorato come badante negli ultimi dieci anni senza qualifiche professionali. I primi due omicidi sarebbero avvenuti a Latina circa dieci anni fa, mentre gli ultimi due sono quelli per cui ha fornito dettagli verificati.

    Eutizia ha spiegato di aver agito per “compassione e pietà”, chiedendo poi al PM di essere aiutato a non uccidere più, temendo che in circostanze simili potrebbe ripetere le sue azioni, non sopportando tale sofferenza.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Casal di Principe, dolore ai funerali di Nicola Iorio: “Sarai sempre con noi”

    Casal di Principe. “Di fronte ad una situazione così drammatica tutto sembra sia finito, che non vi sia più speranza di bene, ma non è vero. Il Signore ci ha promesso la salvezza, e contro questo dolore immenso bisogna fare il bene, quel bene che si fa senza chiedere nulla in cambio, in silenzio”.
    E’ un passaggio dell’omelia che il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha pronunciato alla Chiesa dello Spirito Santo a Casal di Principe durante i funerali di Nicola Iorio, il 19enne morto domenica 18 agosto in seguito ad un tragico incidente con lo scooter d’acqua a Velipoja, in Albania, dove era in vacanza con la famiglia della fidanzata.
    Principale sospettato del decesso è il fratello della fidanzata di Nicola, Salvatore di Tella, ancora in Albania dove è agli arresti. Tanti i ragazzi he stamani hanno accompagnato il feretro di Nicola, in una bara bianca, dalla casa dove viveva con i genitori alla chiesa dove si sono celebrate le esequie;
    Tutti con una t-shirt bianca con impressa davanti la foto del 19enne e dietro la scritta “ci sono alcuni che portano una luce così grande nel mondo, che anche dopo essere andati via, rimane forte e splendente. Tu sarai sempre con noi! Fai sorridere anche gli angeli, Nic”.
    Il corteo funebre si è messo alle 10 dal civico 7 della seconda traversa di via Vecchia di Vico per raggiungere la parrocchia di Santo Spirito dove il rito è stato officiato dal vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo.
    Ad accompagnare il feretro bianco di Nicola per le strade cittadine, dove tutti i negozi erano chiusi per il lutto cittadino proclamato dal sindaco Ottavio Corvino. Composti nel loro dolore i familiari del giovane, il papà Marcello, la mamma Filomena Russo, il fratello e la sorella, insieme alla fidanzata, Giusy Di Tella, con la madre.

    Al termine della messa, la bara è stata portata a braccio dagli amici all’esterno della chiesa con un lungo applauso e palloncini bianchi e azzurri (i colori del Napoli, di cui era tifoso) lanciati in aria.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Caserta tiene segregata per anni la ex e la riduce in schiavitù: arrestato 34enne rumeno

    Caserta. Un uomo di 34 anni, di origini rumene, con precedenti penali, è stato arrestato a Caserta con l’accusa di aver tenuto segregata e ridotta in schiavitù la sua ex compagna per oltre cinque anni.
    L’indagine, avviata dalla Squadra Mobile di Caserta su denuncia della vittima, ha ricostruito un quadro agghiacciante di violenze e soprusi.
    A partire dal 2017, l’uomo avrebbe sequestrato la donna, portandola nella sua abitazione a Curti dove l’avrebbe rinchiusa in una stanza, isolandola dal mondo esterno e privandola di cibo e acqua.
    La vittima sarebbe stata costretta a mendicare e rubare per procurare denaro alla famiglia del suo aguzzino. Ogni rifiuto o ritardo era punito con violenze inaudita, fino ad arrivare a due accoltellamenti che le hanno lasciato cicatrici permanenti.
    Solo alla fine del 2023 la donna è riuscita a fuggire, portando con sé due dei suoi figli minori. Ma l’incubo non si è concluso qui: l’uomo l’ha minacciata di morte se non gli avesse versato una somma di denaro pari a 25mila euro, estendendo le minacce anche ai suoi familiari che vivono all’estero, in Svizzera.
    Grazie alla denuncia della donna e alle indagini della Polizia, il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che è stato rintracciato e arrestato.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Mondragone, arrestati due pusher napoletani

    Nella scorsa mattinata, gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di Castel Volturno, a seguito di un’attività info-investigativa, hanno controllato un’abitazione in uso a due soggetti a Mondragone.
    E li gli agenti hanno rinvenuto 30 dosi di cocaina del peso di 9 grammi circa, 3 pezzi di hashish ed un panetto della stessa sostanza per un peso complessivo di circa 80 grammi, una bustina contenente circa 2 grammi di marijuana ed un coltello con la lama intrisa di sostanza stupefacente.
    Per tali motivi, gli indagati, identificati per due napoletani di 32 e 40 anni con precedenti di polizia, sono stati tratti in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Il caporalato della badanti gestito da fratello e sorella di Caserta: arrestati

    Erano un fratello e sorella di Caserta insieme con un complice marocchino a gestire il “Caporalato delle badanti” in Emilia Romagna.PUBBLICITA

    Lo hanno scoperto i carabinieri della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Procura (pm Stefano Dambruoso) e che hanno arrestato i tre con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Maria Cristina Sarli per associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e alle truffe aggravate.
    Si tratta di Giuseppa De Falco, 57 anni, per il fratello Fabio De Falco, 49 anni, originari di Caserta e residenti a Ferrara e per la marocchina Hakima El Abbi, 45enne residente nel Reggiano.
    I due casertani sono pregiudicati per insolvenza fraudolenta e bancarotta fraudolenta, oltre ad essere gravati da precedenti di polizia e denunce.
    Il 49enne, infatti, ha numerosi pregiudizi di polizia per truffa ed è stato più volte denunciato per caporalato, oltre ad essere destinatario di un avviso orale dal 2022. La sorella, invece, risulta avere procedimenti pendenti per truffa e dal 2019 è stata più volte denunciata per caporalato, oltre ad aver ricevuto una denuncia per atti persecutori da un’ex dipendente.
    Secondo l’accusa reclutavano e fornivano a famiglie che lo chiedevano, nel giro di pochissimo tempo, le badanti, tramite pubblicazione di annunci di lavoro su varie piattaforme social web, attraverso un’associazione.

    Facevano sottoscrivere ai clienti un pacchetto trimestrale con 3400 euro
    Facevano immediatamente sottoscrivere un ‘pacchetto trimestrale’ per il servizio richiesto, previo pagamento di 3.400 euro. Gestivano poi le donne accompagnandole personalmente nelle abitazioni dei clienti, ma le badanti non avevano formazione o competenza specifica e, quando le famiglie ne chiedevano la sostituzione, non ricevevano più alcuna risposta dall’associazione.
    I contratti sottoscritti dalle badanti non venivano registrati e queste venivano costrette, sotto minaccia di licenziamento, a lavorare spesso h 24 e sette giorni su sette, senza giorni di riposo, con regole e retribuzione completamente difformi dai contratti collettivi nazionali di categoria.
    Dalle indagini sono emersi 18 casi tra le province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Firenze. 
    Badanti costretti a lavorare h24  e 7 giorni su 7
    Sempre gli accertamenti dei militari hanno documentato un ‘modus operandi’ dei tre, con la scelta privilegiata di lavoratori stranieri con difficoltà linguistiche nell’interfacciarsi con i clienti. Inoltre alcuni di questi hanno riferito di non aver mai ricevuto buste paga, né di essere stati mai pagati regolarmente.
    I tre avevano una suddivisione di ruoli nell’associazione, con Giuseppa De Falco che redigeva i contratti, il fratello che presumibilmente si occupava della parte amministrativa, mentre El Habbi del reclutamento e di accompagnare le lavoratrici dai clienti.
    Per la giudice inoltre non ci sono dubbi sullo sfruttamento dell’attività dei lavoratori: sono emerse retribuzioni fatte in modo difforme dai contratti nazionali, violazione reiterata delle norme sugli orari di lavoro, riposo e ferie. Secondo il giudice i tre sarebbero dotati dunque di concreta capacità di delinquere e concreto è il rischio di reiterazione del reato.
    Agli arrestati, la cui attività, secondo i Carabinieri, “ha fruttato un giro di soldi, in circa un anno solare, pari a 420.000 euro”, sono stati inoltre sequestrati “oltre 100.000 euro dai conti correnti nella loro disponibilità”. 
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Nicola Iorio morto in Albania, resta in carcere il cognato Salvatore Di Tella

    Mentre stamane nella chiesa dello dello Spirito Santo a Casal di Principe si svolgeranno i funerali del 19enne Nicola Iorio morto in Albania in un incidente con uno scooter d’acqua guidato dal cognato, Salvatore Di Tella, il cognato appunto sarà in carcere.
    Il 20enne vi resterà per i prossimi 50 giorni. Lo ha deciso nella giornata di ieri il giudice Arta Llazari del Tribunale di Scutari.Il giovane è accusato di omicidio colposo.
    Il giudice, in vista della prossima udienza, ha richiesto una perizia sulle moto d’acqua per chiarire le dinamiche dell’incidente. Il 20enne, difeso dall’avvocato Arber Rraja, ha sostenuto che l’impatto è stato accidentale. All’udienza erano presenti anche il padre di Di Tella e il console italiano a Scutari.
    Lo scorso 18 agosto, le due moto d’acqua si sono scontrate violentemente. L’impatto ha provocato ferite gravissime a Nicola, che è deceduto poco dopo in ospedale, nonostante i tentativi di salvarlo da parte del cognato.
    Stamane alle 11 intanto i funerali di Nicola Iorio. In segno di lutto, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Ottavio Corvino,  ha proclamato il lutto cittadino”in segno di cordoglio per la sua prematura scomparsa”.
    Sarà sospeso il mercato rionale. “Vi invito a partecipare, nel rispetto e nella compostezza, a questo momento di dolore per la nostra comunità – dichiara Corvino – l’amministrazione tutta si stringe attorno alla famiglia di Nicola in questo momento di immenso dolore”. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli confessione choc di un badante: “Ho ucciso 4 anziani”

    Napoli. Una confessione choc quella Mario Eutizia, un napoletano di 48 anni, che ieri pomeriggio si è presentato in Questura a Caserta, ammettendo di essere l’autore della morte di quattro persone di cui era stato badante.
    Secondo quanto dichiarato al pubblico ministero Annalisa Imparato della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Eutizia ha ucciso gli anziani affidati alle sue cure somministrando loro farmaci antitumorali.
    Gli omicidi confessati sono avvenuti in momenti diversi: il primo il 4 marzo 2024 a Vibonati, il secondo a dicembre 2023 a Casoria, mentre altri due delitti risalgono al 2014 a Latina, con vittime ancora da identificare completamente.
    Eutizia, – come anticipa Cronache di Napoli – originario della zona della Maddalena a Napoli, ha spiegato di aver agito “per empatia”. “Mi sono voluto costituire perché qualcuno mi fermi. Ho paura di continuare. Se avessi continuato a lavorare in questo settore, l’avrei rifatto,” ha dichiarato al magistrato.
    Eutizia, che nel corso degli anni ha lavorato privatamente con circa trenta anziani, è rappresentato legalmente dagli avvocati Antonio Daniele e Gennaro Romano. La decisione di costituirsi a Caserta sarebbe stata presa per cercare di evitare l’arresto immediato.
    Indagini per accertare la veridicità della sua confessione
    La polizia sta ora indagando per accertare la verità delle sue affermazioni e per ricostruire l’intera vicenda.

    Dopo la confessione, il 48enne è stato trasferito nel carcere di Uccella a Santa Maria Capua Vetere.
    Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    Speronano auto polizia dopo inseguimento in A1, un arresto

    Un inseguimento in A1 con le pattuglie a rallentare il traffico fino a passo d’uomo per isolare l’auto in fuga, che si lancia allora allo svincolo e sperona la pattuglia della Stradale che era di traverso per bloccarle il passo.
    È accaduto tra i caselli di Caianello e San Vittore del Lazio  dove a fuggire è stata una Smart rubata a Roma nei giorni scorsi. Intercettata all’esterno dell’A1 l’auto si è lanciata in Autostrada per evitare la cattura, iniziando una lunga corsa a zig zag e manovre pericolose tra i veicoli.
    Una pattuglia della sottosezione di Cassino ha rallentato le auto come fanno le “Safety Car” in Formula 1, isolando la Smart ed evitando così che potesse provocare incidenti. Ad inseguirla ci pensava la pattuglia della Sottosezione di Caserta Nord: vistisi braccati, i due a bordo hanno imboccato a tutta velocità il casello di San Vittore dove li aspettava una delle pattuglie di Cassino.
    L’hanno speronata ma hanno avuto la peggio e sono stati bloccati. Il conducente è stato arrestato per ‘resistenza’, ‘danneggiamento’ e ‘ricettazione’. Ora è in carcere a Cassino. Il passeggero è stato denunciato per resistenza e lesioni.
    Collaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Teano, ai domiciliari dalla madre minaccia di incendiarle la casa, lei lo denuncia e lo fa arrestare

    Un uomo di 48 anni di Teano, che si trovava agli arresti domiciliari dal 24 giugno presso la casa della madre per accuse di furto, lesioni personali aggravate, e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, è stato raggiunto ieri dai carabinieri della Stazione locale con una nuova ordinanza.
    L’ ordinanza, emessa dall’ufficio di sorveglianza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sostituisce la misura cautelare in atto con una più severa, ossia la detenzione in carcere.
    La decisione è stata presa in seguito a una denuncia presentata dalla madre stessa qualche giorno fa alla stazione dei Carabinieri di Teano.
    La donna ha dichiarato di essere esasperata e spaventata dal comportamento del figlio, che dal giorno del suo confinamento a casa non aveva smesso di tormentarla.
    Le richieste di denaro per acquistare droga erano incessanti, e in un’occasione, l’uomo avrebbe minacciato di appiccare il fuoco alla madre se non gli avesse ricomprato l’auto precedentemente sequestrata.
    A causa di queste circostanze, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Brusciano fatture false ed evasione fiscale: scatta il sequestro per un milione di euro

    Brusciano. Scoperto un giro di fatture false ed evasione fiscale portato a termine da un imprenditore di Brusciano e due suoi complici operanti nel settore della logistica.
    A carico dei tre indagati stamane la Guardia di Finanza di Caserta su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari di Nola, ha sequestrato beni per un valore di circa un milione di euro a tre soggetti ritenuti responsabili di aver utilizzato fatture false e di aver indebitamente compensato crediti d’imposta.
    L’indagine
    Le indagini, condotte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola, hanno svelato un complesso sistema di evasione fiscale messo in atto da un imprenditore napoletano operante nel settore della logistica.
    L’uomo, avvalendosi di prestanome e di società cartiere, ha emesso fatture false per abbattere i suoi ricavi e ha compensato indebitamente crediti inesistenti.
    Il meccanismo della truffa
    Il meccanismo della truffa era semplice ma efficace: l’imprenditore ometteva di versare le imposte dovute, compensandole con crediti inesistenti, e utilizzava fatture false per ridurre artificialmente i suoi profitti.
    Il danno per lo Stato
    Grazie alle indagini, è stato possibile quantificare il danno causato all’erario: l’imprenditore avrebbe evaso oltre 989mila euro di imposte dal 2017 al 2020.

    Il Giudice ha disposto il sequestro preventivo di autoveicoli, immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie dell’imprenditore e dei suoi complici.
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Rogo minaccia Oasi Variconi a Castel Volturno

    Un incendio doloso ha inferto un colpo durissimo all’Oasi dei Variconi, un’area naturale protetta di inestimabile valore situata a Castel Volturno.
    Le fiamme, alimentate dal vento e dalla siccità, hanno divorato ettari di macchia mediterranea, distruggendo l’habitat di numerose specie animali e vegetali.
    L’Oasi dei Variconi, riconosciuta a livello internazionale come Zona Umida di importanza internazionale, svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del clima, nella protezione del territorio e nella biodiversità.
    La perdita di questa preziosa risorsa naturale rappresenta una grave minaccia per l’intero ecosistema locale e per le future generazioni.
    Un patrimonio culturale e sociale in pericolo
    Oltre al suo valore ambientale, l’Oasi dei Variconi rappresenta anche un importante patrimonio culturale e sociale.

    Da anni, l’area è oggetto di progetti di recupero e valorizzazione, finalizzati a promuovere la conoscenza e la tutela dell’ambiente. L’incendio ha distrutto sentieri didattici, osservatori faunistici e altre strutture create per avvicinare la comunità locale alla natura.
    Le cause dell’incendio e le conseguenze
    Le cause dell’incendio sono ancora da chiarire, ma le indagini sembrano propendere per la pista dolosa. L’atto criminale che ha causato questo disastro ambientale ha suscitato sdegno e indignazione nell’opinione pubblica. Le conseguenze di questo evento saranno a lungo termine e difficili da quantificare. La rigenerazione dell’ecosistema richiederà anni, se non decenni, e le specie animali e vegetali più vulnerabili potrebbero non riuscire a riprendersi.
    L’appello alla responsabilità
    Raffaele Lauria, delegato WWF Campania, ha lanciato un appello alla responsabilità di tutti.
    È necessario intensificare i controlli del territorio, aumentare le risorse destinate alla prevenzione e alla lotta agli incendi boschivi, e promuovere una maggiore consapevolezza ambientale nella popolazione. Solo attraverso una sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadini sarà possibile proteggere il nostro prezioso patrimonio naturale.
    Collaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO