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    I genitori di Renzi condannati per fatture false

    Cade l’accusa più grave di bancarotta fraudolenta per Tiziano Renzi e Laura Bovoli.PUBBLICITA

    Il tribunale di Firenze ha condannato i genitori del leader di Italia Viva a 3 anni, 2 mesi e 15 giorni di reclusione solo per il reato di utilizzo di fatture false e dichiarazioni fiscali infedeli.

    Matilde Renzi, sorella dell’ex premier, è stata assolta con formula piena dalle accuse di concorso con i genitori nell’utilizzo di fatture false per operazioni inesistenti e di dichiarazioni infedeli.
    Non erano ancora le dieci del mattino quando il presidente del collegio, Fabio Frangini, ha letto il dispositivo che ha ridimensionato l’impianto accusatorio per i genitori di Matteo Renzi nel processo sul crac delle cooperative di servizio in affari con la società di famiglia Eventi 6.

    Il pubblico ministero Luca Turco aveva richiesto per loro 5 anni di reclusione. Su quindici imputati, dieci, tutti membri dei consigli di amministrazione delle cooperative, sono stati dichiarati colpevoli con pene fino a 4 anni di reclusione.
    Il tribunale ha condannato i coniugi Renzi, ritenuti amministratori di fatto della Marmodiv, per l’utilizzo di circa quaranta fatture emesse per operazioni inesistenti, al fine di evadere le imposte sui redditi.
    Oltre a Matilde Renzi, sono stati assolti Roberto Bargilli, l’autista del camper di Matteo Renzi per le primarie del 2012 ed ex membro del cda della Europe Service società cooperativa, Simone Verdolin, ex componente del cda di Delivery Service Italia società cooperativa, Aldo Periale, ex presidente del cda di Marmodiv, e Massimiliano Di Palma, amministratore della Dmp Italia Srl, società che si occupa di servizi pubblicitari.

    Il procedimento è nato dall’inchiesta sul fallimento delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv, legate alla Eventi 6, che si occupavano in particolare di volantinaggio e distribuzione di materiale pubblicitario.
    Secondo la Procura, i genitori dell’ex premier sarebbero stati amministratori di fatto delle cooperative, condizionando le decisioni prese all’interno delle stesse. In questo modo, avrebbero usato le cooperative per aumentare il volume di affari della società di famiglia e le avrebbero poi portate dolosamente al fallimento, omettendo di versare oneri previdenziali e imposte.
    “La sentenza ha sancito la totale estraneità dei coniugi Renzi dalle accuse di bancarotta che condussero al loro arresto nel 2019. Alla luce di questa decisione, quell’arresto si conferma del tutto inadeguato”, hanno commentato gli avvocati difensori Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini.
    “Azzerate tutte le infamanti accuse che in questi anni abbiamo ricevuto sulle bancarotte. Ci hanno persino arrestato per quell’accusa e oggi il Tribunale di Firenze ci ha assolto disintegrando l’impianto accusatorio della procura. Non abbiamo fatto nessuna bancarotta”, ha dichiarato Tiziano Renzi in una nota. I genitori dell’ex premier oggi non erano in aula.
    “Questa ennesima assoluzione si aggiunge alle assoluzioni o archiviazioni di questi dieci anni a Genova, Cuneo, Firenze e Roma. La condanna per le quattro presunte false fatture mi sorprende perché noi in quella specifica vicenda non avevamo alcun ruolo.
    Ma con immutata fiducia nella verità, andremo in appello, dove avremo modo di mostrare come siamo estranei anche a questa contestazione, peraltro marginale, per un valore inferiore a centomila euro”, ha concluso.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Napoli, condanna dimezzata per il narcos albanese Faslii Qibini

    E’ stato condannato a 10 anni di carcere il pericoloso narcos albanese Faslii Qibini che è stato latitante per oltre 13 anni ed è stato arrestato solo nel gennaio scorso.PUBBLICITA

    Nel processo con rito abbreviato che si è celebrato davanti al gip Gabriella Logozzo del Tribunale di Napoli l’albanese, difeso dall’avvocato Rosario Arienzo, ha incassato una condanna decisamente lieve rispetto alle accuse e alle richieste della pubblica accusa che aveva avanzato una richiesta di condanna di 20 anni di carcere.

    Punti Chiave ArticoloIl gip, accogliendo la tesi del suo difensore, ha ridotto a 10 anni con l’esclusione della qualifica di capo promotore, organizzatore e dirigente dell’associazione criminale dedita al traffico internazionale di droga. Importava eroina per conto del clan Di Lauro e dei Nardielli di Torre Annunziata L’uomo è considerato un broker del narcotraffico trans-frontaliero. Secondo gli investigatori avrebbe gestito e mediato il traffico di eroina tra il suo paese d’origine, la Grecia, la Turchia e l’Italia meridionale dove faceva affari con il clan Di Lauro e poi con i “Nardielli”, gruppo criminale del versante oplontino.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Assolti tre assicuratori a Santa Maria Capua Vetere: accusati di sostituzione di persone

    Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha assolto tre titolari di un’agenzia di assicurazioni dall’accusa di sostituzione di persona.PUBBLICITA

    La Procura sosteneva che Antonio Fabozzi, Salvatore De Falco e Antonio Avenia avessero compilato numerosi modelli di liquidazione spese a nome di collaboratori dell’agenzia, simulando la loro firma.

    Punti Chiave ArticoloSecondo l’accusa, questi collaboratori non avevano mai prestato effettivo servizio. Il Pubblico Ministero, aveva chiesto la condanna a un anno di carcere per gli imputati.PUBBLICITA

    Tuttavia, il giudice Valerio Riello ha accolto le argomentazioni dell’avvocato difensore Luca Tornatora e ha assolto gli imputati con la formula “il fatto non sussiste”. L’indagine era stata avviata a seguito di una querela presentata da alcune delle presunte vittime. Queste persone, tutti collaboratori dell’agenzia, ufficialmente senza lavoro e beneficiarie di sostegno al reddito e altri aiuti, avevano negato di aver firmato i modelli di liquidazione. L’inchiesta nata da una querela presentata dai collaboratori dell’agenzia Si ipotizza che la querela sia stata presentata nel tentativo di non perdere i benefici e di evitare di dover pagare le tasse sulle somme liquidate dall’agenzia di assicurazioni. Tuttavia, nessuno dei querelanti si è costituito in giudizio come parte civile, perdendo così la possibilità di richiedere il risarcimento del danno. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Botte e vessazioni, condannato ex marito violento

    È stato condannato dal Tribunale di Cassino, un cittadino romeno residente a Formia, per maltrattamenti e lesioni ai danni della ex moglie e perpetuate fino a due anni fa. I fatti, che risalgono al periodo immediatamente precedente e successivo alla pandemia, hanno visto emergere una situazione di assoluta prevaricazione da parte dell’uomo nei confronti della […] LEGGI TUTTO