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    Camorra il boss Aldo Picca aveva riorganizzato il clan: arrestato con 41 affiliati

    PUBBLICITA

    I Carabinieri del Comando provinciale di Caserta hanno arrestato 32 persone nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda di Napoli, culminata nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.
    Al centro delle indagini c’è il clan camorristico Picca, con il boss Aldo Picca, già condannato a 61 anni di reclusione e rilasciato nel 2023 dopo 19 anni grazie a vari sconti di pena.
    Secondo il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, Picca ha immediatamente riorganizzato il clan, aggiornando i metodi criminali alle nuove tecnologie e concentrandosi su attività imprenditoriali e estorsioni.
    I reati contestati includono associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio, detenzione di armi, e traffico di droga.
     Il boss Aldo Picca era uscito dal carcere lo scorso anno dopo 19 anni
    L’operazione è stata condotta nei comuni di Teverola e Carinaro, una zona strategica tra Napoli e Caserta, dove il clan gestiva anche il traffico di droga con acquisti fino a 1 milione di euro all’anno, utilizzando POS per mascherare i pagamenti.
    In totale, l’ordinanza ha coinvolto 42 persone, con 32 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 con divieto di dimora in Campania. Le attività illecite includevano estorsioni, imposizione di servizi di vigilanza privata e gestione di slot-machine. Il clan tentava anche di imporre servizi di onoranze funebri.

    I metodi del clan si basavano sull’intimidazione, sfruttando un potere spregiudicato e un clima di omertà. Possedevano armi per intimidire e risolvere controversie interne.
    Il clan traeva gran parte dei suoi introiti dal traffico di droga, quasi in regime di monopolio, con numerosi acquirenti che venivano puniti per inadempienze nei pagamenti.
    Contestualmente all’arresto, sono stati sequestrati beni mobili e quote societarie per un valore superiore a 1 milione di euro.
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    Quattro denunciati a Carinaro per violazioni ambientali

    I Carabinieri della Stazione di Gricignano d’Aversa, insieme ai colleghi del Nucleo CC Forestale di Marcianise (CE), hanno denunciato in stato di libertà quattro persone per violazioni in materia ambientale.PUBBLICITA

    Le persone denunciate, due delle quali dovranno rispondere anche di ricettazione, sono accusate di concorso in attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

    Le indagini sono iniziate da una verifica effettuata presso un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi a Carinaro. I Carabinieri hanno scoperto che sul piazzale dell’impianto erano presenti rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e batterie al piombo esauste.
    Al momento dell’accesso all’impianto, i militari hanno accertato che alcuni dipendenti stavano trasbordando le batterie al piombo esauste da un autocarro non omologato al trasporto di rifiuti pericolosi su un altro autocarro.

    Inoltre, sono stati rinvenuti 400 kg di rame e acciaio per i quali non vi era alcun documento identificativo o di trasporto che ne attestasse la provenienza e la destinazione.
    Le persone denunciate dovranno ora rispondere delle loro azioni all’autorità giudiziaria.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Carinaro, aveva droga in casa: arrestato pusher 39enne

    Questa mattina a Carinaro i carabinieri hanno arrestato un pusher di 39 anni per detenzione ai fini di spaccio di droga. Durante un servizio antidroga, i militari hanno perquisito la casa dell’uomo. I movimenti sospetti del 39enne, che era stato visto entrare e uscire velocemente dal suo appartamento al piano terra senza un apparente motivo, avevano insospettito i carabinieri.PUBBLICITA

    Nonostante l’uomo negasse di possedere droga, è stato trovato con 3 dosi di hashish confezionate con nastro carta e cellophane, nascoste nelle tasche dei pantaloni. Alla richiesta di consegnare la droga in suo possesso, il 39enne ha ripetutamente negato di averne, mostrandosi intollerante al controllo e alla presenza dei militari in casa. Altre 19 dosi sono state trovate nascoste nell’armadio della camera da letto, tra lenzuola e indumenti, all’interno di una busta per alimenti.

    Nell’abitazione i militari hanno anche trovato circa 200 bustine in cellophane e materiale vario per il taglio e il confezionamento delle dosi. La droga è stata sequestrata e il 39enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato.
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    Caserta, morto il poliziotto medaglia d’oro Nicola Barbato

    Addio al Sovrintendente Nicola Barbato, eroe della Polizia di Stato: Nicola Barbato, 61 anni, medaglia d’oro al valor civile, è deceduto a causa di complicazioni legate a una malattia respiratoria.Nel 2015, Barbato fu ferito da colpi di pistola durante un’operazione antiracket nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, da un estorsore legato alla camorra. L’agente, insieme a un collega, stava cercando di arrestare l’uomo responsabile.
    Le ferite riportate lo avevano costretto su una sedia a rotelle, ma non avevano mai intaccato il suo impegno e la sua determinazione nella lotta al crimine.
    La notizia della sua scomparsa ha suscitato una valanga di messaggi di cordoglio, sia da parte dei suoi colleghi che della comunità online.
    La famiglia Barbato, composta dalla moglie Angela e dai figli Giovanna e Luigi, ha ricevuto numerosi gesti di solidarietà e affetto dal mondo intero.
    Nel compianto agente si riconoscono valori di coraggio, dedizione e sacrificio che hanno ispirato e lasciato un segno indelebile in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco.
    “Carinaro, Caserta, la Campania, l’Italia e le forze dell’ordine sono orgogliose di Te”
    I funerali di Nicola Barbato saranno celebrati alle 16 di domani, 10 marzo 2024, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista a Teverola, in provincia di Caserta, la città di cui era cittadino onorario.
    Una cerimonia che renderà omaggio a un uomo coraggioso e devoto al suo dovere, un eroe della Polizia che ha sacrificato la propria salute per difendere la giustizia e la legalità. Nicola Barbato, un esempio di dedizione al servizio della comunità e di amore per la propria famiglia. LEGGI TUTTO

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    Carinaro, arrestata una donna nel tentativo di recuperare una pistola da un’auto sequestrata

    A Carinaro, in provincia di Caserta, una donna è stata denunciata per ricettazione e detenzione di un’arma da fuoco clandestina e munizioni.
    La donna si era recata presso il deposito giudiziario dove era stata collocata la sua auto, sequestrata dai Carabinieri qualche giorno prima. Mentre tentava di recuperare alcuni effetti personali dall’auto, i Carabinieri hanno notato che la donna ha cercato di sbarazzarsi di un proiettile, che era stato prelevato dal tappetino del passeggero.
    Successivamente, durante una perquisizione dell’auto, è stata trovata una pistola calibro 9 corto arrugginita e un caricatore con cinque proiettili calibro 380 auto. L’arma e le munizioni sono state sequestrate, mentre la donna è stata denunciata in stato di libertà. LEGGI TUTTO

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    Carinaro, casa abusiva al posto garage: restituita ai proprietari

    Avevano ottenuto l’autorizzazione dal Comune di Carinaro per la realizzazione di garage in un cortile, ma invece hanno costruito un’abitazione completa destinata all’anziana madre.
    Dopo un controllo dei carabinieri, è stato emesso un provvedimento di sequestro dell’immobile. Tuttavia, l’autorità giudiziaria ha successivamente ordinato la restituzione ai proprietari, ritenendo che non vi fossero ragioni sufficienti per giustificare il vincolo sul bene.
    Tale decisione è stata presa considerando che la costruzione non aveva causato un aumento del carico urbanistico e che l’abitazione era destinata a un’anziana ormai “ed incapace di determinare”.
    Il tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha emesso questa decisione, che può essere considerata una forma di “sanatoria giudiziaria”.
    I proprietari, assistiti dagli avvocati Vincenzo Guida e Raffaele Gloria, hanno fatto ricorso al tribunale dopo il sequestro eseguito dai carabinieri su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli Nord. L’ufficio inquirente aveva anche ordinato lo sgombero dell’immobile, ma tale disposizione è stata rinviata a causa delle precarie condizioni di salute dell’anziana residente. LEGGI TUTTO