More stories

  • in

    Accoltellarono un giovane, patteggiano tre ultrà milanisti

    anno patteggiato per l’accusa di lesioni aggravate pene comprese tra un anno e 4 mesi e un anno e 8 mesi i tre ultrà rossoneri, vicini ai capi ultrà più noti, arrestati lo scorso 11 maggio per aver aggredito, a colpi di sedie e tavolini ma anche a coltellate, un 25enne romeno non lontano dallo stadio di San Siro, dopo la partita Milan-Cagliari.PUBBLICITA

    Lo ha deciso la gup di Milano Fiammetta Modica, ratificando l’accordo tra la difesa, rappresentata dall’avvocato Jacopo Cappetta, e la Procura. In particolare, ha patteggiato un anno e 8 mesi Luigi Magrini, 43 anni, che avrebbe sferrato le coltellate, mentre la pena di un anno e 4 mesi è stata applicata ad Alessandro Sticco, 42 anni, nel direttivo della curva sud milanista, e ad Islam Hagag, 35 anni, anche lui volto noto degli ultras milanisti. Dopo l’arresto, il gip Teresa De Pascale, nelle indagini della Digos, coordinate dal pm Francesca Crupi, erano stati disposti i domiciliari per tutti e tre. Oggi col patteggiamento sono tornati liberi (hanno messo a disposizione anche un risarcimento per il ferito) e la giudice ha anche applicato ai tre dei Daspo compresi tra i due e i cinque anni (quest’ultimo per Magrini).

    I tre, come aveva scritto la gip nell’ordinanza, hanno fatto “leva sulla peculiare forza intimidatoria derivante dall’appartenenza ad un gruppo numeroso di tifosi” e “non hanno esitato ad aggredire congiuntamente un ragazzo da solo, anche con l’uso di bottiglie e di un coltello, sino a lasciarlo sanguinante riverso in terra, proprio dopo una partita di calcio, quale luogo ed occasione in cui manifestare e sprigionare la propria indole aggressiva e violenta”. Pare che il 25enne, stando alle indagini, fosse stato aggredito perché aveva una maglia della curva sud e per i tre, però, non era “degno” di indossarla.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Incontro con Gravina in FIGC, Buffon continuerà il suo incarico in Nazionale

    Gianluigi Buffon, primatista di presenze con la maglia della Nazionale italiana (176), prolunga il suo impegno in azzurro. Nominato Capo delegazione dal presidente della Figc Gabriele Gravina lo scorso agosto, Buffon ha accettato con entusiasmo la proposta di continuare nel suo ruolo, con il contratto in scadenza a fine Europeo. L’annuncio è stato fatto oggi dalla Figc attraverso una nota ufficiale sul proprio sito.PUBBLICITA

    Durante un incontro avvenuto nella sede della Federazione a Roma, Gravina ha rinnovato la sua stima verso Buffon e la volontà di valutare insieme un percorso professionale ancora più ampio e trasversale all’interno del Club Italia. “Gigi è una risorsa straordinaria per la Figc e per la Nazionale – ha dichiarato Gravina – si è calato nel nuovo ruolo con grande disponibilità e professionalità. Lo ringrazio per aver fortemente voluto continuare a dare il suo contributo alla causa azzurra. Coerentemente con quanto annunciato nel giorno della sua presentazione, dopo aver conseguito il diploma da direttore sportivo al corso di Coverciano, è mia intenzione coinvolgerlo anche in un ruolo più operativo all’interno della struttura. La sua conferma era il mio primo obiettivo per il rilancio della Nazionale e rappresenta una bellissima notizia per tutto il calcio italiano”.

    Buffon, visibilmente soddisfatto, ha espresso il suo entusiasmo per la conferma: “L’azzurro è la mia seconda pelle – ha affermato l’ex portiere – sono felice di poter continuare il percorso da dirigente iniziato poco meno di un anno fa in Nazionale. Ringrazio il presidente Gravina per la stima e, come ho sempre fatto nella mia carriera, darò il massimo per la Nazionale. Negli ultimi mesi, inoltre, ho potuto acquisire conoscenze e professionalità che auspico possano essere utili allo sviluppo del Club Italia e al potenziamento di tutte le squadre azzurre”.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    La nuova Serie A: un derby a giornata e si gioca sempre

    La Serie A è pronta a svelare il calendario per la stagione 2024/25. Domani alle 12, in diretta sui canali ufficiali della Lega e su Radio Tv Serie A con RDS, si terrà il sorteggio dei calendari per il nuovo campionato, che prenderà il via il prossimo 17 agosto con i primi anticipi. Tra questi, come da tradizione, ci sarà l’Inter, squadra campione d’Italia in carica. La stagione si concluderà il 25 maggio 2025.PUBBLICITA

    La Lega Serie A ha comunicato oggi i criteri per la compilazione dei calendari. Tra le regole principali, l’alternanza assoluta delle partite in casa e in trasferta per i derby di Inter-Milan, Lazio-Roma, Empoli-Fiorentina e Juventus-Torino. È stato confermato anche il calendario asimmetrico, con una sequenza di gare nel girone di andata diversa da quella del girone di ritorno, garantendo almeno otto giornate di distanza tra le sfide contro la stessa avversaria.

    Per quanto riguarda i derby, questi saranno programmati in giornate diverse e non potranno disputarsi né alla prima né all’ultima giornata, né durante la decima giornata, quando si giocherà l’unico turno infrasettimanale stagionale. Inoltre, le squadre partecipanti alla Champions League non si scontreranno con quelle impegnate in Europa League o Conference League nelle giornate 5ª, 6ª, 22ª, 25ª, 28ª, 32ª e 35ª, che cadono tra due turni consecutivi di competizioni UEFA.
    Le date chiave per la stagione includono le quattro finestre FIFA (8 settembre, 13 ottobre, 17 novembre, 23 marzo) durante le quali il campionato si fermerà. Durante il periodo natalizio, si giocherà nei weekend del 22 dicembre, 29 dicembre e 5 gennaio, senza pause. Le fasce orarie delle partite saranno nove e distribuite dal venerdì al lunedì.

    Nelle prime due giornate, le partite si disputeranno dal sabato al lunedì con inizio alle 18:30 e alle 20:45. Una novità significativa riguarda le ultime due giornate di campionato, in cui le partite tra club in corsa per gli stessi obiettivi si giocheranno in contemporanea. La Lega Serie A ha anche annunciato le date della Coppa Italia 2024/25, che inizierà il 4 agosto con il turno preliminare, mentre la finale è prevista per il 14 maggio 2025.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Serie A, domani a Roma la presentazione del calendario 2024/25

    Giovedì 4 luglio, a partire dalle ore 12, presso l’Auditorium Multimediale di RDS a Roma, si terrà la tanto attesa presentazione del calendario della Serie A Enilive per la stagione 2024/2025. L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali ufficiali della Lega Serie A (YouTube e sito internet) e su Radio TV Serie A in collaborazione con RDS.PUBBLICITA

    Per la prima volta, il programma televisivo sarà prodotto interamente dalla Lega Calcio Serie A, segno di un impegno crescente nel valorizzare e promuovere il massimo campionato italiano. La conduzione dell’evento sarà affidata a Lorenzo Dallari e Chiara Giuffrida, due volti noti e amati dal pubblico sportivo.

    All’evento parteciperanno figure di spicco del calcio italiano, tra cui il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, l’amministratore delegato Luigi De Siervo, l’Head of Competition Andrea Butti e Stefano Ballista, amministratore delegato di Enilive, il nuovo title sponsor della competizione. La loro presenza testimonia l’importanza e la solennità di questa occasione.
    La presentazione sarà arricchita dalla presenza di due leggende del calcio italiano, Ciro Ferrara e Christian Vieri, che, in qualità di ambassador della Lega Serie A, commenteranno in studio gli accoppiamenti del calendario della prossima stagione. La loro esperienza e il loro carisma aggiungeranno un tocco di classe e autorevolezza all’evento.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    E’ morto Comunardo Niccolai, difensore del Cagliari campione d’Italia nel 1970

    Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Comunardo Niccolai, avvenuta all’età di 77 anni. Il Cagliari, squadra con cui Niccolai conquistò lo storico Scudetto del 1970, ha annunciato la triste notizia con un comunicato ufficiale sul proprio sito. “Tutto il Cagliari Calcio piange la scomparsa di Comunardo Niccolai, indimenticabile protagonista dello Scudetto del 1970,” si legge nel messaggio.PUBBLICITA

    Nato a Uzzano, in provincia di Pistoia, il 15 dicembre 1946, Niccolai deve il suo nome di battesimo al padre Lorenzo, che lo chiamò Comunardo in omaggio alla Comune di Parigi. Dopo gli inizi nel vivaio del Montecatini, Niccolai arrivò giovanissimo in Sardegna, alla Torres, nel 1963. Qui giocò 22 partite in Serie C, distinguendosi tra i migliori prospetti della categoria. Le sue ottime prestazioni attirarono l’attenzione del Cagliari, che lo acquistò superando la concorrenza di altre squadre.

    Inizialmente riserva al più esperto Vescovi, Niccolai conquistò la maglia numero 5 nel 1968 e divenne un pilastro della difesa rossoblù. Con il Cagliari totalizzò oltre 270 presenze e segnò 6 gol, rimanendo fino al 1976 prima di trasferirsi al Perugia e poi chiudere la carriera al Prato.
    Dopo il ritiro, Niccolai intraprese la carriera di allenatore all’interno della FIGC, diventando un apprezzato selezionatore delle giovanili azzurre e lanciando giocatori come Gianluigi Buffon e Francesco Totti. Nella stagione 1993-94 guidò la Nazionale maggiore femminile. Niccolai è noto anche per i suoi celebri autogol, che affrontava con filosofia e autoironia: “All’inizio mi dava fastidio, ma poi ci ho fatto l’abitudine. Ci sono giocatori che hanno fatto un’ottima carriera ma non se ne ricorda nessuno; io almeno ho lasciato un segno nella storia del calcio italiano.”

    Il Cagliari ha voluto sottolineare che limitare la carriera di Niccolai a questi sfortunati episodi sarebbe ingiusto. Difensore di grande valore, Niccolai era arcigno, attento in marcatura, ma anche capace di uscire dall’area palla al piede e testa alta. I suoi interscambi con i liberi Cera e Tomasini precorrevano i tempi, introducendo movimenti difensivi che sarebbero diventati prassi nel calcio moderno.

    Il suo apporto fu fondamentale per il reparto arretrato del Cagliari nell’anno dello Scudetto, quando la squadra subì solo 11 gol, record tuttora imbattuto nei campionati a 16 squadre. Non a caso, Niccolai fu convocato tra i 22 azzurri per i Mondiali del 1970 in Messico e giocò da titolare nella prima partita contro la Svezia, collezionando 3 presenze in nazionale.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Abodi: “Italia, a Berlino una disfatta. E’ stata una resa morale”

    Il ministro dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha commentato l’eliminazione dell’Italia dall’Europeo durante un’intervista a RTL 102.5, descrivendo l’evento come una “resa morale”. Abodi, che ha vissuto in prima persona la delusione a Berlino, ha evidenziato come la sconfitta non fosse solo sportiva, ma profondamente morale.PUBBLICITA

    “Ero a Berlino e ho vissuto in presa diretta l’amarezza non di una sconfitta, perché lo sport insegna a perdere, ma l’amarezza di una disfatta. Una resa morale,” ha dichiarato Abodi, sottolineando l’assenza di reazione da parte dei giocatori. “Non c’è stata reazione, non c’è stato il lampo di quelli che si vedono soprattutto nei momenti difficili,” ha continuato il ministro, evidenziando la mancanza di forza morale che la maglia azzurra dovrebbe ispirare.

    Abodi ha poi criticato l’atteggiamento dei giocatori, incapaci di assumersi la responsabilità della sconfitta. “Quello che mi ha sorpreso è stata la ricerca di responsabilità altrui,” ha affermato. “Di fronte a una sconfitta, il primo fattore che deve emergere è l’autoanalisi, l’autocritica. E da qui bisognerebbe ripartire. È troppo facile guardare alle responsabilità o agli eventuali errori degli altri. Ancora una volta lo sport insegna ad assumersi le responsabilità direttamente.”
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Malagò: “Disfatta Italia con la Svizzera? Sembrava una puntata di ‘Scherzi a Parte’…”

    In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso il suo sgomento di fronte alla schiacciante sconfitta subita contro la Svizzera. “Davanti alla disfatta con la Svizzera ho pensato di essere in una puntata di ‘Scherzi a parte’”, ha dichiarato Malagò, lasciando trasparire un misto di incredulità e frustrazione.PUBBLICITA

    Malagò ha riflettuto sul senso di impotenza vissuto durante la partita. “Mi è capitato di assistere a sconfitte, ovvio. In sport individuali può succedere che il tennista o il nuotatore di turno, proprio nel giorno della gara, a causa di un problema fisico o mentale, abbia una pessima prestazione. Ma in uno sport di squadra, con la possibilità di effettuare cinque sostituzioni su undici, la scena mi è sembrata inverosimile: i giocatori in campo hanno trasmesso la sensazione di frustrazione e umiliazione,” ha detto.

    L’analisi di Malagò è impietosa: i calciatori, secondo lui, sono apparsi apatici e demotivati. “Sembrava che neanche se ne accorgessero, perché in genere se sei in difficoltà magari ti fai prendere dalla foga agonistica, invece erano proprio amorfi non hanno mai dato l’impressione di metterci anima e cuore,” ha osservato il presidente del Coni, sottolineando la mancanza di spirito combattivo tra i giocatori.
    Ma Malagò non si ferma alla critica del comportamento in campo. Evidenzia anche una responsabilità più ampia che coinvolge l’intero sistema sportivo. “Solo in questo sport esiste una legge non scritta, che poi è il prezzo da pagare quando una disciplina è così popolare. In caso di disfatta, la responsabilità non è solo di chi va in campo ma anche dei dirigenti,” ha concluso, aprendo così una riflessione sulle responsabilità dirigenziali nella gestione del calcio italiano.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Gravina e Spalletti guardano al futuro e ai giovani

    Dopo il deludente esito della competizione europea e una notte di intensi confronti, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, e il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, si dichiarano determinati a proseguire il loro progetto pluriennale.PUBBLICITA

    Pur ammettendo le proprie responsabilità e riconoscendo la necessità di trovare rimedi, entrambi ribadiscono la volontà di mantenere saldo il progetto triennale, senza dimissioni o stravolgimenti radicali.

    Gabriele Gravina, durante la conferenza stampa post-eliminazione, ha espresso l’intenzione di non abbandonare il percorso intrapreso, nonostante la delusione per l’eliminazione agli ottavi contro la Svizzera.
    Gravina ha insistito sulla necessità di rivedere l’approccio ma ha difeso il lavoro finora svolto, sottolineando che non sarebbe giusto buttare via tutto.

    Ha anche ribadito la ¹ fiducia nel ct Luciano Spalletti, ritenendo inaccettabile abbandonare un progetto dopo soli 8-9 mesi di lavoro.

    Un punto cruciale del discorso di Gravina è stata la mancanza di valorizzazione dei giovani talenti italiani nei club di Serie A. Ha esortato i club a dare più spazio ai giovani azzurri, criticando il fatto che molte formazioni Primavera siano composte quasi esclusivamente da giocatori stranieri.
    Gravina ha evidenziato l’importanza di avere pazienza e investire sui giovani, ritenendo che la ricerca del risultato immediato spesso ostacoli lo sviluppo del talento nazionale.

    Luciano Spalletti, al suo fianco, ha ammesso le proprie responsabilità per il fallimento ma ha espresso la volontà di ripartire da zero. Il tecnico toscano ha dichiarato di voler continuare a lavorare per risollevare la Nazionale e darle un’impronta distintiva. Spalletti crede nella necessità di ringiovanire ulteriormente la rosa e crede fermamente nella possibilità di rigenerare il gruppo attraverso un gioco e delle azioni ben definite.
    Spalletti ha chiarito che, nonostante le difficoltà recenti, intende procedere con il progetto di ringiovanimento e di formazione di una squadra coesa e forte. Ha sottolineato l’importanza di dare spazio a nuovi giocatori come Calafiori e di avere fiducia nel potenziale dei giovani atleti.
    Questo percorso, secondo Spalletti, trasformerà il fallimento attuale in una risorsa per costruire una squadra migliore per il futuro.
    Nonostante la delusione e le critiche, sia Gravina che Spalletti sono determinati a proseguire il loro lavoro con la Nazionale, convinti che il progetto a lungo termine porterà ai risultati desiderati.
    La loro determinazione e il loro impegno sono incoraggianti per tutto il movimento calcistico italiano, che vede nel futuro una possibilità di riscatto e di successo.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

  • in

    Spalletti si assume la responsabilità: “Scelte mie, parlerò con Gravina”

    “Responsabilità sempre mia, scelte le ho fatte io. Siamo stati sotto ritmo, loro più veloci e con più individualità.”PUBBLICITA

    Punti Chiave Articolo“Nella partita precedente avevo fatto riposare alcuni, stasera no, ma il risultato non è cambiato. Parlerò con Gravina e valuteremo insieme”.Non lasciano trasparire nulla di buono sul futuro dell’Italia le parola di Luciano Spalletti dopo la umiliante sconfitta contro la Svizzera e l’eliminazione daagli Europei.
    “Il gol all’inizio del secondo tempo ci ha condizionato, poco incisivi. La differenza l’ha fatta il ritmo: loro nettamente superiori nel primo tempo, anche nelle individualità”. “Abbiamo cambiato per far recuperare i giocatori, ma forse in questo momento non potevamo fare di più.”
    Mondiali e riflessioni: “Sul Mondiale si rifletterà più avanti. Serve più gamba, più ritmo, continuità e sacrificio. Probabilmente non eravamo al top della condizione.”
    Le parole di Spalletti lasciano trasparire la consapevolezza delle difficoltà incontrate e la volontà di fare un’analisi approfondita per capire come migliorare. Il futuro del CT azzurro è incerto, ma sicuramente nei prossimi giorni avverranno incontri per decidere il destino della Nazionale. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    Donnarumma: “Uscire così fa male, chiediamo scusa a tutti”

    “Uscire cosi’ fa male, chiediamo scusa a tutti”. Gianluigi Donnarumma, portiere e capitano dell’Italia, e’ schietto dopo l’eliminazione della nazionale da Euro 2024, dopo una partita nella quale e’ stata dominata dalla Svizzera.PUBBLICITA

    “L’eliminazione e’ meritata – prosegue Donnarumma a RaiSport – e per come e’ venuta e’ durissima da digerire. Il primo tempo e’ andato malissimo, poi dovevamo reagire nel secondo e invece abbiamo subito preso il secondo gol. Se e’ mancato il coraggi? E’ mancato tutto, la qualita’, il coraggio…”.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    L’Italia di Spalletti tocca il fondo: squadra senza anima e gioco

    Finisce agli ottavi l’avventura dell’Italia agli Europei di calcio. Allo Stadio Olimpico di Berlino vince la Svizzera 2-0 con i gol di Freuler al 37′ del primo tempo e di Vargas dopo 30 secondi del secondo tempo.PUBBLICITA

    E’ stata la squadra più brutta vista negli ultimi tempi. Squadra senza identità, senza forza nelle gambe e e nella mente, sempre sovrastati dagli avversari in tutte le gare, anche quella vinta(l’unica) contro l’Albania.

    Netta la supremazia di gioco degli elvetici, oggi, per gli azzurri solo due pali nella ripresa. Ma l’Italia di Spalletti non è stata mai in gioco. E la riflessione da fare è che così probabilmente non si andrà neanche al terzo mondiale di fila.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    Spalletti: “Mancini al posto di Calafiori, Dimarco out. Mi aspetto un’Italia più sciolta”

    Alla vigilia dell’attesissimo scontro degli ottavi di finale di Euro 2024 contro la Svizzera, il commissario tecnico della Nazionale italiana, Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa, esprimendo le sue riflessioni sulla performance della squadra e le aspettative per la partita di domani all’Olympiastadion.PUBBLICITA

    Punti Chiave Articolo“È sempre la stessa cosa, non siamo stati capaci di esprimere il livello che siamo capaci di esprimere,” ha dichiarato Spalletti. “In alcuni momenti sì, ma non lo abbiamo mantenuto nel tempo. Dobbiamo renderci conto che non ci possiamo permettere di avere quei cali di tensione che abbiamo avuto all’inizio dei due secondi tempi.”
    Il CT ha sottolineato l’importanza di mantenere alta la concentrazione durante tutta la partita, specialmente ora che la squadra è nel cuore della competizione. “Il fatto di essere dentro al cuore della competizione ti dà quel livello che devi esibire sempre, non ci sono possibilità differenti. A livello di personalità mi aspetto qualcosa di più di quello che abbiamo fatto vedere fino a questo momento.”
    Spalletti: “Dimarco out, gioca Mancini al posto di Calafiori” Riferendosi alla sfida imminente, Spalletti ha elogiato il lavoro del suo collega svizzero, Murat Yakin. “Il mio collega Yakin è molto bravo, la sua è una squadra che sta bene in campo e che l’ha fatto vedere contro la Germania che qualità ha. Noi sappiamo, per quello che abbiamo visto, e per quella che è la conoscenza diretta, che ci sono calciatori come Xhaka, giocatore di livello internazionale. Ma queste sono tutte cose che fanno parte del livello del calcio che possiamo gestire e che dobbiamo esibire con la nostra qualità.”
    Durante la conferenza, Spalletti ha aggiornato anche sulle condizioni fisiche dei suoi giocatori. “Bastoni va visto domani, ha fatto allenamento a parte, è tornato un po’ indietro, ha riavuto qualche linea di febbre, abbiamo cercato di farlo riposare. Oggi ha fatto il primo allenamento, ma c’è da vedere stanotte che risposta darà. Dimarco non ci sarà. Al posto di Calafiori giocherà Mancini, ha esperienza.”
    Spalletti ha anche riflettuto sulla pressione di affrontare un sorteggio difficile e sull’importanza di entrare in campo con la giusta mentalità. “Dobbiamo fare qualcosa di meglio rispetto a quello che abbiamo fatto finora. È stato un sorteggio difficile, si è visto che i calciatori l’hanno un po’ subito, come probabilmente l’ho subito anche io. Ora io mi aspetto di vederli più sciolti, non puoi andare a ragionare e a fare calcoli. Devi per forza agire, nel turno successivo si va se si riesce a vincere questa partita.” Spalletti: “Buffon ci ha caricato e fatto rivivere Berlino” Infine, il CT ha parlato dell’importanza dell’eredità storica e del supporto dei tifosi. “Sul pullman con noi c’è Buffon, Gigi ci ha parlato di quella finale, ci ha fatto rivivere quella emozione che abbiamo vissuto da casa. Sappiamo che abbiamo anche questo confronto da onorare, è una responsabilità in più come lo è quella di sapere di avere tifosi in tutto il mondo. Contro l’Albania e la Croazia i tifosi italiani erano in minoranza, ma sapevamo che c’erano gli italiani a spingerci in tv, un affetto che si riesce a percepire lo stesso anche se non sono presenti.”
    Leggi AncheVincenzo Scarpa, Giornalista Pubblicista per Cronache della Campania eStudente di Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II.Appassionato di qualsiasi tipo di sport, ama scrivere e parlare principalmente di calcio LEGGI TUTTO