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    Arzano, indagine sull’assegnazione degli alloggi popolari

    Arzano. Assegnazione alloggi popolari: indagini della Guardia di Finanza e Polizia di Stato dopo il deposito di tre circostanziate denunce.
    Una vera e propria bufera giudiziaria potrebbe abbattersi sull’amministrazione comunale dopo le querele depositate da alcuni cittadini – in lista d’attesa per l’assegnazione – nei confronti del comune e che, a quanto trapela, anche contro alcuni politici locali.
    E anche se è top secret il contenuto delle stesse – visto il segreto istruttorio imposto in fase d’indagine -, sono diverse le voci che si rincorrono circa il presunto coinvolgimento di qualche amministratore in una vicenda che ha già visto l’occupazione degli alloggi popolari da parte di soggetti legati alla criminalità organizzata da qualche mese sfrattati dopo le indagini della Polizia locale di Arzano.
    A pubblicare le denunce il giornalista sotto scorta Mimmo Rubio sul social Arzano News. “Ecco come rispondiamo subito e per le rime alle gravi insinuazioni della sindaca Aruta. In allegato il frontespizio di tre querele -denunce depositate (il 16 e 17 maggio 2024) alla Guardia di Finanza e alla Polizia di Stato che riguardano proprio le vicende alloggi popolari, graduatoria, etc”.
    “Alcuni cittadini arzanesi si sono rivolti direttamente alla magistratura su questa vicenda – conferma Rubio – , per fare eventualmente valere i propri diritti. E sarà anche l’autorità giudiziaria a fare chiarezza su chi, a livello locale, si è prestato eventualmente per “perorare” cause ed ora se ne è lavato le mani e va dicendo che decide esclusivamente la Regione. Saranno ora gli organi preposti a fare luce su tutto”.
    “Noi di sicuro continueremo a fare informazione libera e non ci intimoriscono minacce varie e l’intervento della sindaca Aruta dove durante il consiglio comunale del 20 maggio ha lanciato velate minacce alla stampa libera (quindi Arzano news!) parlando di disinformazione e populismo.
    Gridando addirittura “a lupo a lupo” lasciando intendere un pericolo sociale fomentato dalla stampa libera. Una cosa è certa – conclude – : questa amministrazione fallimentare e poco trasparente ha preso ormai coscienza che è crollata nei consensi in città”.
    Francesco Nardelli
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    IL CASO Arzano, fioriere e piante per impedire la sosta in via Rimini

    La battaglia per i posteggi ad Arzano si tinge di verde. A Via Rimini, le fioriere e le piante spuntano come barriere per impedire la sosta delle auto, trasformando la contesa per i parcheggi in una vera e propria guerra “verde”. Quella di riservarsi il parcheggio con sedie, cassette vuote o altri oggetti è una pratica ormai comune sulle strade.
    Tuttavia, questa abitudine cozza con la buona educazione e, soprattutto, con la legge. L’uso di piante e fioriere per lo stesso scopo non fa eccezione. Da anni i cittadini segnalano il fenomeno sui social, ma senza risultati concreti. “Ogni giorno ci sono litigi per i parcheggi. Le persone mettono piante sul suolo pubblico per riservarsi il posto, e questo accade in Via Rimini, Via Luigi Rocco e Via Pecchia,” denunciano i residenti, stanchi della situazione.
    A Via Rimini, su un solo lato della strada, si contano addirittura dieci fioriere di grossa cubatura, un fenomeno simile a quello della vicina Via Taormina. I cittadini chiedono a gran voce l’intervento delle autorità: “A quando le verifiche?”. La speranza è che le istituzioni intervengano presto per riportare ordine e legalità nelle strade di Arzano, ponendo fine a una pratica che genera tensioni e disagi quotidiani.
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    Arzano, sventato cavallo di ritorno: l’auto rubata ritrovata dai vigili

    Arzano. Sventato ‘cavallo di ritorno’ di una Fiat Panda pronta per essere cannibalizzata: intervento della polizia locale.
    La “chiamata”, dammi i soldi altrimenti non rivedi più l’auto. Questa è la tecnica utilizzata dai ladri di auto pronti a cannibalizzarle se non accetti.
    Ieri pomeriggio una pattuglia della polizia locale di Arzano è stata allertata da un cittadino della presenza di una Fiat Panda con portiera mancante in una traversa di via Cristoforo Colombo in adiacenza degli alloggi popolari.
    Precipitati sul posto, gli agenti agli ordini del comandante Biagio Chiariello hanno rilevato il veicolo non era da ricercare ma le sue condizioni li hanno insospettiti.
    Rintracciato il proprietario, un uomo di Frattaminore, ha riferito di aver sporto denuncia di furto qualche ora prima in quanto la vettura era stata rubata sotto l’abitazione e che l’auto era l’unico mezzo in uso alla famiglia.
    All’arrivo sul posto ha riferito agli agenti che c’era stato qualche tentativo di chiedergli somme di denaro per la restituzione ma di aver rinunciato in quanto in difficoltà economiche. L’intervento ha evitato che l’auto fosse cannibalizzata dopo che alcuni pezzi già erano stati smontati.
    La persona ha ringraziato le forze dell’ordine e quanto posto in essere è la testimonianza della collaborazione tra cittadini e istituzioni.
    Ad Arzano e nei comuni a Nord di Napoli i depositi delle auto rubate
    I furti d’auto ormai hanno investito quasi tutti i comuni a nord di Napoli e proprio ad Arzano, in più occasioni, i carabinieri hanno scoperto e sequestrato veri e propri depositi di auto rubate da “riconsegnare” ai proprietari con la tecnica del cavallo di ritorno, oppure i attesa di essere smontate e rivendute a pezzi immettendole sul mercato nero.
    I depositi dei ladri furono individuati in via Colombo, nell’area di un ex bar e nel cortile di una fabbrica dismessa di via Vittorio Emanuele.
    P. B.
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    Ad Arzano maxi colata di cemento al posto di un capannone

    Arzano.Il giornalista sotto scorta Mimmo Rubio denuncia speculazioni edilizie in spregio alle regole e alla salvaguardia del territorio.“Ad Arzano, secondo comune più cementificato in Italia con l’83,2 % di suolo impermeabilizzato, secondo solo a Casavatore che detiene il primato con il 90,9 %, si pensa ancora a fare speculazione edilizia con il “favore” di dirigenti e con “l’aiutino” degli amministratori”, denuncia Rubio.
    “Come se non bastasse prevedere un’ulteriore casa comunale con una spesa di circa 6 milioni di euro in luogo magari di un centro sportivo che tanto consenso avrebbe avuto dai cittadini e soprattutto dai nostri giovani ragazzi, ad Arzano si starebbe assistendo – sempre secondo il giornalista che più volte ha chiesto l’intervento della Procura di Napoli – all’ennesima “vendita sulla carta” di nuovi appartamenti che starebbero nascendo nella zona di via Napoli ed adiacenze”.
    “In realtà – spiega il giornalista anticamorra- , secondo beni informati, le case proposte in vendita sulla carta non avrebbero tutte le carte in regola”.
    “Su via Napoli, l’ex opificio “Campanile”, è stato oggetto di rilascio di una autorizzazione che, secondo le regole, prevede una galleria commerciale con una ampia piazza aperta al pubblico, aree di parcheggio al piano terra e interrati e due piani per un totale di 12 appartamenti.
    Il punto è che chi ha “ereditato” il progetto vuole di più sottraendo ciò che spetta per legge al pubblico utilizzo, tanto da aver venduto già ciò che non è stato ancora autorizzato, ma ci penserà la nostra amministrazione ad accontentare gli imprenditori….
    Nelle immediate vicinanze – prosegue- dell’ex opificio Campanile invece, è in corso di costruzione un palazzo di cinque piani in luogo di un vecchio capannone. Ebbene quanto concesso è “illegittimo”.
    Di fatti – secondo Rubio – la norma utilizzata per ottenere la licenza sarebbe quella del cosiddetto “piano casa”, solo che quella norma, oltre a consentire ampliamenti del 20 e 35 %, prevedeva la trasformazione edilizia, a parità di volume, non di un unico capannone dismesso, ma di un “compendio immobiliare”.
    Ovvero un gruppo di fabbricati, magari di un proprietario o di tanti proprietari riuniti in consorzio, purché fossero più immobili dismessi e soprattutto che si trovassero in zone degradate e periferiche.
    Questo per consentire una rigenerazione urbana ed immobiliare di un intera zona degradata a parità di volume, prevedendo anche l’obbligo di lasciare il 30% delle nuove case in costruzione per alloggi popolari attraverso convenzione con il Comune che avrebbe poi individuato i soggetti a cui assegnare la parte degli alloggi popolari.
    Invece si sarebbe data licenza per un palazzo alto circa 16 metri dove esisteva un unico capannone alto 6 metri e peraltro senza prevedere parcheggi in una strada già densamente affollata di auto e senza stipulare alcuna convenzione per l’edilizia residenziale popolare.
    La Legge presa a riferimento, sotto l’aspetto del “compendio Immobiliare” e della “a parità di Volume”, è stata tra l’altro oggetto di una chiara spiegazione del legislatore stesso attraverso la Consulta di garanzia statutaria della Regione Campania, ma sembra che neanche questo chiarimento sia stato tenuto in considerazione da chi ha architettato questo progetto.
    “Ancora una volta in questo paese si favorisce la speculazione edilizia contro ogni norma e legge. Già in tal senso la cosa avrebbe dell’incredibile, che si lasci costruire un palazzo di cinque piani lì al centro di una zona altamente urbanizzata, al centro della città, a ridosso di tanti piccoli fabbricati mono e bi-familiari che si vedranno “oppressi” dai soliti pseudo imprenditori che, guarda caso, sono gli stessi proprietari di immobili “sgarrupati” al centro del paese e che sono riusciti ad ottenere licenze con il piano caso in pieno centro storico edificando palazzi al posto di vecchie abitazioni, ma che si guardano bene dal recuperare e ristrutturare in quanto, in centro storico, non sarebbe ammissibile costruire cinque piani in luogo di un piccolo immobile anticamente di due livelli, tant’è che si lascia lì, in bella mostra, a determinare pericolo di crollo e un interminabile problema di carattere sanitario per i cittadini.
    E noi, a tutela dell’interesse pubblico, in una città dove non c’è più verde, non ci sono servizi, non c’è nulla a salvaguardia di una vivibilità normale, non ci arrenderemo e contrasteremo tutti gli speculatori del mattone, i “prenditori” arzanesi, e i loro soci in affari della politica, che vogliono fare business in contrasto con la legge.
    Invieremo, quindi, informative dettagliate alla Procura perché sia la Magistratura a far luce sulla contrastante difformità del Piano Casa applicato in questi due specifici casi ad Arzano, su queste due maxi colate di cemento e su eventuali omissioni comunali previste per legge (la cosiddetta compensazione “pubblica”)”.
    Francesco Nardelli
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    Arzano, ladri ancora in azione: ennesimo tentativo di furto con spaccata nella notte

    Arzano. Nel mirino dei ladri notturni è finito il circolo ricreativo in via Alfredo Pecchia (nella foto) dove venne gambizzato Antonio Alterio finito in carcere nel 2023 per la tentata estorsione al bar Bellagio e ritenuto affiliato, unitamente ai fratelli Gennaro e Raffaele (detenuti), al clan della 167 di Arzano.
    Strani furti che si stanno perpetrando a ritmo incessante ai danni dei commercianti del territorio. Ieri notte, infatti, ad essere preso di mira è stato un circoletto ricreativo a cui i ladri hanno prodotto solo danni sfondando la serranda essendo lo stesso privo di qualunque oggetto, cassa o cose da trafugare e portare via.
    Cosa avvenuta anche contro altri commercianti dove i danni si sono limitati alle serrande o alle porte d’ingresso. L’ultimo in ordine di tempo ad essere “visitato dai mariuoli” è stato il negozio di telefonia Electronic Point, dove i malviventi, avevano trafugato solo qualche cellulare provocando al proprietario dell’attività commerciale un ingente danno sia alla porta d’ingresso che alla saracinesca
    . Un escalation che sembra inarrestabile con la politica di ogni ordine e grado che non riesce a dare risposte concrete evidentemente troppo impegnata in campagna elettorale per le elezioni europee.
    I furti che si stanno susseguendo ad un ritmo incessante danno adito a più di un dubbio sia sulla dinamica sia per le modalità che in alcuni casi hanno prodotto solo danni e nient’altro. E intanto l’ombra lunga della camorra aleggia come un fantasma e in molti si pongono alcune domande.
     Finita la stagione delle bombe il clan è passato ai furti?
    E’ forse finita la stagione delle bombe con la camorra di Arzano che predilige i furti come messaggio minatorio per poi proporre la tranquillità? Oppure siamo di fronte ad una batteria di ladri ben organizzata che punta al sostentamento della casse del clan?
    Fatto sta che tali strategie – se confutate – potrebbero inquadrarsi nella cosiddetta “strategia della sommersione”, preferendo agire sottotraccia, in modo quasi invisibile, attuando una “tradizionale” azione di spiegamento sul territorio di ladruncoli assoldati dalla camorra per non suscitare allarme sociale e sfuggire alla morsa delle investigazioni.
    P.B.

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    Arzano, sospesa l’autorizzazione all’impresa funebre Santa Chiara

    Arzano – Nessuna accertamento antimafia: il comune sospende l’autorizzazione all’impresa funebre Santa Chiara (nella foto). Falla nei controlli all’ufficio Suap del comune.
    Aveva aperto i battenti ben due volte e per ben due volte aveva chiuso fino all’autorizzazione finale rilasciata dall’ufficio SUAP del comune che, accortisi dell’assenza delle informazioni antimafia dei soggetti operanti nella medesima impresa, ha dovuto sospendere di nuovo l’attività.
    L’agenzia mortuaria che aveva aperto i battenti in città ( l’unica presente) è la succursale della omonima ditta che ha sede a Carbonara di Nola ed è gestita, in città, dal figliastro di Luigi Scafuro, quest’ultimo indagato e colpito da interdittiva antimafia appena qualche anno fa per la gestione dell’impresa funebre Scafuro &Ferone.
    Gli Scafuro, oltre ad essere imparentati con il boss del clan Moccia Giorlamo Scafuro, deus per anni delle pompe funebri e oggetto appena qualche mese fa di un sequestro preventivo da tre milioni di euro, sono in linea diretta legati ai Ferone, clan egemone tra Arzano e Casavatore.
    Proprio sulla gestione del servizio funebre e le procedure incardinate presso il comune di Arzano nel 2018, risultano indagati con l’emissione di emessi 7 avvisi di conclusione delle indagini preliminari funzionari dell’ufficio Suap dell’epoca, ex dirigenti comunali, vigili urbani e soggetti legati al clan Ferone tra cui proprio Luigi Scafuro, accusati a vario titolo dei reati di falso ideologico e in atto pubblico in concorso, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, abuso e omissione in atti d’ufficio.
    Intanto in molti segnalano che la tabella dell’impresa funebre risulta ancora non coperta e di sera luci accese come se fosse aperta.
    Vincenzo Angrisani LEGGI TUTTO

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    Arzano, la Polizia Locale scopre discarica abusiva

    Arzano. Una montagna di rottami, arredi, infissi, vernici, legno, plastica, amianto e pezzi di auto: la Polizia Locale scopre discarica abusiva. Scatta il sequestro e la denuncia contro ignoti.
    Prosegue senza sosta l’impegno della Polizia Locale contro lo sversamento illecito dei rifiuti. Gli agenti della Municipale di Arzano, durante mirate attività di monitoraggio del territorio, hanno scoperto una discarica abusiva nell’area abbandonata della ex società NaMet ben celata da piante e siepi.
    Si tratta di uno spazio di circa 300 metri quadri ubicata sul trafficatissimo corso Salvatore d’Amato su cui sono stati sversati diverse tonnellate di rifiuti di vario genere. La scoperta è avvenuta a seguito delle costanti operazioni di monitoraggio del territorio.
    L’operazione rientra nelle mirate attività di contrasto agli illeciti ambientali che costituiscono uno degli obiettivi degli uomini guidati dal comandante Biagio Chiariello sul rispetto delle normative in ambito ambientale e verifiche in ordine al regolare smaltimento dei rifiuti.
    A conclusione delle operazioni sono stati posti i sigilli all’area e inviato rapporto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord che ha convalidato il sequestro. Ora l’area verrà bonificata a spese di una nota azienda di trasporti (proprietaria anche dell’area attigua) restituendo decoro ad in uno dei punti della città.
    Intanto continuano le operazioni in terra dei fuochi da parte dei caschi bianchi arzanesi che hanno sanzionato tre cittadini “furbetti” del rifiuto selvaggio per aver esposto materiali ingombranti senza prenotazione e in violazione delle norme ambientali.
    I tre “zozzoni” sono stati anche costretti a proprie spese a rimuovere i rifiuti. Fenomeni di abbandono ormai consolidati visto che la discarica pur trovandosi in una zona abitatate trafficata non è mai stata segnalata
    P.B. LEGGI TUTTO

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    Arzano, piano Urbano Comunale: il consigliere Salvatore Borreale denuncia l’ostruzionismo dell’amministrazione Aruta

    Arzano.Piano Urbano Comunale: vicenda dai contorni oscuri, alla pari della gestione dei fondi del PNRR, potrebbe attirare le attenzioni del Prefetto di Napoli Michele Di Bari e della Procura della Repubblica di Napoli.“La questione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) è tuttora aperta, nient’affatto chiusa, come dichiarato invece sorprendentemente dall’assessore all’Urbanistica Francesco Taglialatela e dai consiglieri comunali dei partiti di maggioranza – Movimento cinquestelle, Nuove Generazioni di Gennaro De Mare e Partito Democratico – nella commissione urbanistica della settimana scorsa”, ha affermato Borreale consigliere di Arzano Viva.
    “Tra l’altro continua il comportamento ostruzionistico nei confronti dei consiglieri comunali di opposizione membri della commissione, tant’è vero che ad oggi non è stato ancora consegnato il redigendo PUC con tutti gli allegati annessi, non sono state consegnate neppure le carte planimetriche con l’indicazione del perimetro del centro storico e delle altre zone urbanistiche nonché dell’evoluzione futura della pianificazione urbanistica.
    Ad oggi non sono state ancora consegnate le analisi preliminari “eventualmente” svolte dai redattori del PUC a sostegno delle loro ipotesi per ridisegnare urbanisticamente la città. Ad oggi non si conoscono ancora i documenti tecnici che “fotografano” la situazione esistente, non si hanno dati precisi del patrimonio immobiliare residenziale e non residenziale, delle zone commerciali e industriali.
    Non si conosce l’inventario degli appezzamenti di terreno con relativa destinazione d’uso del suolo. Non si conosce la valutazione di impatto ambientale e i principi di una mobilità sostenibile”.
    Borreale incalza e denuncia : “Non si conoscono nemmeno le future norme edilizie e le regole per la realizzazione di nuove opere, e certamente non è secondario che l’attuale regolamento edilizio comunale dovrà necessariamente essere adeguato. Non si conoscono le infrastrutture e i servizi pubblici da realizzare”.
    “Insomma – scrive il consigliere di Arzano Viva- quelle poche sedute in commissione urbanistica sembrano un alibi, un pretesto della maggioranza per dire, forse in altre sedi, che “eppure sono state svolte 6 o7 riunioni di commissione per la discussione del PUC, voi consiglieri comunali di opposizione che volete? Vorrei poter svolgere il mandato di consigliere comunale nell’interesse della città e senza che siano calpestate i diritti e le prerogative che le leggi attribuiscono.
    Certo che il loro impegno è stato notevole, l’impegno però a non consegnare la documentazione necessaria e obbligatoria per discutere seriamente del PUC. Il loro impegno a non rispettare la legge regionale urbanistica sulla partecipazione e trasparenza nei processi di pianificazione.
    Il principale strumento di pianificazione urbanistica non può e non deve essere per pochi “intimi”, non può e non deve essere fatto in altre sedi, non può e non deve soddisfare i “desiderata” del cerchio magico. I troppi silenzi e le complicità denotano che la strada intrapresa conduce all’immobilismo e all’arretratezza”.
    Secondo Borreale il piano urbanistico comunale deve essere della città e dei cittadini, deve possedere una “vision” collettiva proiettata verso il futuro, deve essere visto come un motore per lo sviluppo sostenibile del territorio salvaguardando l’ambiente e la mobilità. Deve rappresentare la città visibile e possibile.
    Il recupero delle aree dismesse, la possibilità della modificazione della destinazione d’uso di quelle volumetrie preesistenti, il “premio di volumetria” normato anche dalla legislazione regionale devono essere al centro del dibattito politico locale.
    “Finora – stigmatizza Borreale- non ho visto e non ho sentito nulla di interessante, anzi la loro tendenza è tenere tutto nascosto nell’ombra. Non vorrei che, come scrisse anni fa il prof. Filippo Salvia, il Piano urbanistico comunale resti solo “null’altro che un grande disegno colorato””.
    P.B. LEGGI TUTTO

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    Da Arzano a Napoli a 15 anni alla guida della Fiat 500 Abarth del papà insieme con 4 amici: tutti denunciati

    Cinque minorenni in giro per Napoli su una Abarth da 180 cavalli: auto sequestrata, genitori allertati.I carabinieri della compagnia Napoli centro impegnati nei controlli della movida partenopea hanno intercettato un’Abarth 500 con a bordo cinque ragazzi, tutti minorenni di età compresa tra i 15 e i 16 anni.
    Al volante c’era un 15enne che, incurante delle regole e dei rischi per sé e per gli altri, sfrecciava per le strade del centro storico con un bolide da 180 cavalli, capace di raggiungere i 100 km/h in soli 6,7 secondi.
    I ragazzi, provenienti da Arzano, erano in giro “per godersi la serata”, senza alcuna consapevolezza della gravità del loro comportamento.
    I carabinieri li hanno fermati e fatti scendere dall’auto, tentando di fargli comprendere la pericolosità del loro gesto. I ragazzi, da parte loro, sono rimasti in silenzio, impauriti all’idea di essere scoperti dai propri genitori.
    L’auto è stata riconsegnata all’ignaro genitore
    L’auto, di proprietà dell’ignaro padre di uno dei ragazzi, è stata sequestrata, mentre i minorenni sono stati affidati ai rispettivi genitori, che dovranno rispondere di quanto accaduto.
    L’episodio è emblematico della superficialità e dell’incoscienza con cui alcuni ragazzi affrontano il tema della sicurezza stradale. Guidare un’auto, soprattutto un bolide come l’Abarth 500, richiede grande responsabilità e consapevolezza, doti che purtroppo spesso mancano ai minorenni.
    Il compito di educare i figli a un comportamento responsabile sulla strada spetta in primis ai genitori, che devono vigilare sui loro ragazzi e inculcare loro il rispetto delle regole e il senso del pericolo.
    Le forze dell’ordine, dal canto loro, continueranno a svolgere i loro controlli per garantire la sicurezza sulle strade, ma è fondamentale che ci sia un impegno collettivo per educare i giovani a una guida responsabile. LEGGI TUTTO

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    Arzano, scoperta mega discarica abusiva sulla Circumvallazione

    ARZANO – Mega discarica abusiva sulla Circumvallazione esterna a rischio incendio: la denuncia del giornalista sotto scorta Mimmo Rubio:“comune omissivo”.
    Silenzi da parte dell’Assessore all’ambiente Maddalena Tramontano e del dirigente di settore Gianfranco Marino. Una mega discarica di rifiuti speciali fa bella mostra di sé da almeno due anni nel silenzio assoluto del comune che nonostante le diffide della Polizia Metropolitana non bonifica e di chi, in forze all’autorità giudiziaria, non sequestra.
    La discarica di rifiuti a cielo aperto da tempo immemore fa ancora bella mostra di sé da circa due anni sulla statale ( direzione Melito) all’ingresso dell’ex Mercatone Uno. Il territorio su cui insiste l’immondezzaio ricade in quello del Comune di Arzano tanto che, abbiamo assistito alla presenza in loco della Polizia Provinciale che a quanto pare, da circa un anno avrebbe diffidato il comune di Arzano ( settore ambiente e il comune ) ad effettuare con urgenza la bonifica onde evitare incendi nocivi che attentano alla salute pubblica.
    “Appare evidente – denuncia Rubio – che la fallimentare amministrazione Aruta sia ormai più impegnata alla gestione dei progetti ed incarichi del PNRR che alla risoluzione dei problemi cittadini”.
    Anche il gruppo Alternativa per Arzano ha evidenziato che: “Sono due anni ed oltre che segnaliamo discariche. Se, poi, si preferiscono le giostre al problema sversamento rifiuti, è una scelta politica. Capiamo ma ci dissociamo. La scala di priorità è altra. A proposito, domani è domenica ed il nostro paese è pulito? Date voi la risposta”.
    Vincenzo Angrisani LEGGI TUTTO

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    Arzano, ennesimo furto con scasso: assaltata la farmacia Finelli di via Ignazio Silone

    Arzano. Cittadini e commercianti esasperati chiedono sicurezza. Non si arresta l’ondata di crimini in città nonostante le rassicurazioni del Prefetto Michele Di Bari ( dati forniti dalle forze di polizia) all’esito della conferenza stampa tenutasi al termine del Tavolo sull’ordine Pubblico e Sicurezza tenutosi in comune lo scorso 18 gennaio.
    I ladri sono di nuovo entrati in azione, giovedì notte, in via Silone e, dopo aver sfondato la serranda d’ingresso hanno razziato quanto era possibile portare via all’interno della Farmacia. Una situazione drammatica nonostante le rassicurazioni iniziali rispetto alla fondatezza dell’allarme criminalità bollando gli episodi come “fisiologici” e di criminalità “spicciola”.
    Domenica scorsa, invece, è toccato al supermercato Dodecà in via Sette Re di Arzano. Il tentato furto si è consumato addirittura verso le ore 22:00. I malviventi, almeno in sei incappucciati e armati con arnesi da scasso, hanno tentato di accedere all’interno del supermercato dovendo poi desistere stante la presenza di persone a quell’ora in strada. Indagano i carabinieri che hanno intensificato i controlli.
    P.B. LEGGI TUTTO

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    Arzano, centro storico “sgarrupato”: i residenti protestano

    Arzano . Centro Storico resta “sgarrupato”: residenti in trappola come topi protestano sui social. Ancora un nulla di fatto, nonostante progetti e proclami.I residenti inviperiti costretti ad assistere all’inerzia della politica che a parole, durante le campagne elettorali, ha promesso di riqualificare il vecchio centro cittadino. E intanto, però, tra il dire e il fare continua l’odissea che tra pericolo crolli e inadempienze hanno determinato una situazione emergenziale non più sostenibile che attenta alla sicurezza pubblica.
    Un’immagine emblematica mista di menefreghismo e immobilismo di chi dovrebbe in forza di ordinanze ripristinare la sicurezza, e di chi sarebbe deputato a farle rispettare e non lo fa. E come il solito di mezzo ci vanno sempre i cittadini.
    Siamo tra via Zanardelli e Via Annunziata, centro antico della città dove da anni, decenni, si sollevano a gran voce le preoccupazioni dei residenti allarmati per il continuo scricchiolio di pietre e calcinacci che cadano dall’alto.
    Insomma, come se non bastasse la chiusura di via Annunziata e quella di via Zanardelli da circa dieci anni, un nuovo pericolo crolli attenta all’incolumità dei residenti. La vicenda più eclatante, ma non per questo meno grave, è quella della “casa sgarrupata” in via Zanardelli, degna del best seller “Io speriamo che me la cavo” che si trova in uno stato di totale abbandono ed incuria.
    Una vicenda allucinante per il suo incomprensibile stallo. E la domanda che tutti si pongono è: perché il Comune non interviene subito così come previsto per legge? Se, malauguratamente dovesse crollare, fosse anche per una lieve scossa di terremoto, di chi sarebbe la responsabilità?
    Nel centro storico strade chiuse da anni
    Intanto la strada all’altezza del civico 1, resta semi aperta in modo abusivo e il vecchio centro abitato che dovrebbe rappresentare il biglietto da visita della città, sprofonda nel degrado più assoluto visto che altre strade come via Annunziata risultano da anni chiuse al traffico veicolare nonostante l’impegno di somme ingenti per i lavori.
    ” Assurdo – precisa un residente F.B. – che i nostri politici ci conoscono solo quando devono fare voti. Ma cosa si aspetta che ci scappi il morto?”.
    P.B. LEGGI TUTTO