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    Allegri e la Juve finiscono in tribunale: al tecnico notificato licenziamento per giusta causa

    La Juventus ha licenziato Massimiliano Allegri per giusta causa. L’ormai ex tecnico bianconero ha ricevuto la lettera di licenziamento, dopo che lo scorso 17 maggio era stato esonerato dal suo incarico per “taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.PUBBLICITA

    L’episodio in finale di Coppa Italia a cui il club bianconero si riferiva al momento dell’esonero era avvenuto al 94′ di Atalanta-Juventus, vinta con una rete di vantaggio: era il 15 maggio e il tecnico era stato espulso dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso e avere protestato urlando all’indirizzo del designatore degli arbitri per una punizione concessa agli avversari.

    Allegri ora ha ricevuto la notifica del licenziamento mentre si trova a Londra per seguire la finale di Champions tra Real Madrid e Borussia Dortmund. La Juve quindi tronca il contratto del tecnico livornese un anno prima della scadenza e ora bisognerà vedere se il tecnico deciderà di prendere altre strade, con nuovi incarichi, senza volere discutere la vicenda, o se proverà a ricorrere al tribunale del lavoro o a chiedere danni di immagine.PUBBLICITA

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    IL CASO Sottrazione di minore senza consenso del padre, 37enne rumena condannata a Benevento

    Dinanzi al Tribunale di Benevento, la Giudice Monocratico dott.ssa Francesca Telaro ha presieduto il processo a carico di R.T., una cittadina rumena di 37 anni difesa dall’Avv. Nicola Marino. La donna era accusata di aver sottratto una minore, portandola all’estero senza il consenso del padre e senza fare ritorno.
    Nel corso del procedimento, il padre della minore, G.Z. di Ponte, è comparso come parte civile, assistito dagli Avvocati Vittorio Fucci e Daniela Martino. Al termine del dibattimento, la Giudice Monocratico ha accolto le richieste del Pubblico Ministero e degli Avvocati Vittorio Fucci e Daniela Martino, difensori del padre della minore parte civile.
    R.T. è stata condannata a un anno di reclusione, oltre al dovere di risarcire i danni causati alla parte civile e di rifondere le spese sostenute da quest’ultima. La sentenza ha anche stabilito che l’imputata dovrà coprire le spese processuali. LEGGI TUTTO

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    Napoli, protesta in Tribunale: “Pausa pranzo impossibile”

    “Gli ascensori presentano problemi, manca il refettorio e l’unico punto di ristoro disponibile non può ospitare tutti, considerando che ci sono 120 posti e ben 942 dipendenti”. Oggi, il personale amministrativo del nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli ha pranzato nei corridoi e negli spazi comuni, causando notevole caos. Questa situazione è scaturita a seguito di un ordine di servizio entrato in vigore il primo gennaio, che obbliga i dipendenti a consumare il pasto in soli 30 minuti tra le 13 e le 15 di ogni giorno lavorativo.
    Francesco Palomba, membro della RSU Uil PA, spiega: “È una questione di pura aritmetica. Anche volendo rispettare la disposizione organizzando una rotazione, non avremmo abbastanza tempo a disposizione per far mangiare tutti”. Ieri, una delegazione del personale amministrativo ha discusso della situazione con il prefetto Michele di Bari, il quale ha rimandato la questione alla fine del mese, in attesa di informazioni dal Ministero.
    Francesco Palomba auspica che nell’incontro programmato entro la fine di gennaio, al quale parteciperà un delegato del Ministero della Giustizia, si trovi una soluzione dignitosa per la vicenda. Fino a ora, a causa dell’impossibilità di disporre di spazi adatti per consumare i pasti, il personale amministrativo del nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli utilizzava la pausa pranzo a fine turno. LEGGI TUTTO

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    Imputato aggredisce giudice durante lettura sentenza

    In un tribunale del Nevada, Deobra Delone Redden, di 30 anni, è stato coinvolto in un’aggressione choc durante un processo per un caso di percosse.
    Redden ha saltato oltre il tavolo della difesa lanciandosi letteralmente sulla giudice Mary Kay Holthus. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza del tribunale di Las Vegas e ha visto il personale della corte e gli agenti di polizia penitenziaria intervenire per fermare l’uomo.
    La giudice ha riportato alcune ferite dopo essere stata sbattuta contro il muro, ma non è stata necessario ricoverarla in ospedale. Il commissario d’aula ha riportato un taglio alla fronte e una spalla lussata durante la colluttazione e ha ricevuto cure mediche. Nel filmato della telecamera di sorveglianza si vede un uomo tirare pugni all’imputato per arginare la sua furia.
    Redden è stato arrestato e incarcerato nella prigione di Clark, avendo già diversi precedenti penali per aggressione e percosse. La sua perdita di controllo è avvenuta dopo che la giudice ha emesso la sentenza negandogli la libertà vigilata. LEGGI TUTTO