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    Propone stanza in affitto per studenti a Roma, ma è una truffa: denunciata

    Proponeva su internet allettanti annunci di affitto per studenti a Roma, ma dietro le offerte si nascondeva una truffa. Una 45enne della provincia di Roma è stata denunciata dai Carabinieri per aver ingannato diverse persone con false inserzioni immobiliari. Le indagini sono scattate grazie alla denuncia presentata ai Carabinieri della stazione di Ospedaletto d’Alpinolo, in provincia di Avellino, dal padre di una studentessa universitaria.PUBBLICITA

    L’uomo, attirato da un annuncio online che offriva una camera in affitto per la figlia, ha effettuato un bonifico di circa 600 euro come caparra alla presunta locatrice. Tuttavia, dopo aver ricevuto il denaro, la donna è diventata irreperibile, non rispondendo più alle chiamate sulle utenze fornite.

    Resosi conto della truffa, il padre della ragazza ha immediatamente segnalato l’accaduto ai Carabinieri. Grazie alle tempestive indagini, le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare la truffatrice, una 45enne residente nella provincia di Roma. La donna è stata denunciata all’autorità giudiziaria competente.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Roma, lista ragazze trofeo al Liceo Visconti: arriva il 6 in condotta

    Il consiglio di classe del liceo Visconti di Roma ha deciso di sanzionare gli studenti dell’ultimo anno responsabili della “lista delle ragazze trofeo”, affissa alla porta della loro classe.PUBBLICITA

    I ragazzi avranno un 6 in condotta e una sospensione “simbolica” di sei giorni, che verrà trasformata in un’attività di formazione con il Telefono Rosa.

    Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, ha commentato: “Bene che siano stati presi provvedimenti, anche se il 6 in condotta ha un’influenza minima sul credito scolastico. Con il 5, al contrario, non sarebbero stati ammessi alla maturità.”
    Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa, ha dichiarato: “Non possiamo non essere rimaste sconvolte dalla notizia della lista. Trattare le proprie compagne come conquiste e trofei evidenzia la deriva della nostra società. Come Telefono Rosa, chiediamo da tempo alle Istituzioni di supportarci nei progetti di educazione e formazione dei giovani.

    Dobbiamo aprire un dialogo con loro. Eppure, ci siamo sempre ritrovate sole nel portare avanti queste iniziative. Dopo aver appreso la notizia, siamo state contattate proprio dal Liceo Visconti per organizzare un incontro con gli studenti, non solo con gli autori del gesto ma anche con i loro coetanei.
    Abbiamo dato la nostra massima disponibilità e le nostre professioniste saranno in aula già dalla prossima settimana. Siamo contente che l’istituto abbia riconosciuto la gravità del gesto. Questo ci rincuora e ci dà speranza.
    Non possiamo che condannare il comportamento, ma siamo pronte a lavorare con gli studenti per fargli capire cosa hanno fatto. Devono comprendere che atti come questo alimentano la cultura maschilista e patriarcale che dobbiamo sconfiggere. L’unico modo per farlo è aprire un dialogo, sensibilizzare e informare.
    Partiamo dai giovani per invertire la cultura. Noi ci abbiamo sempre creduto e per questo faremo il possibile per mettere in campo la nostra professionalità e le nostre conoscenze.”
    L’incontro con il Telefono Rosa
    L’incontro con il Telefono Rosa si terrà già dalla prossima settimana e coinvolgerà gli studenti autori del gesto, i loro coetanei e le loro coetanee. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi sui temi del rispetto di genere, della lotta al sessismo e alla violenza contro le donne.
    Un monito contro la cultura maschilista
    L’episodio del liceo Visconti è un monito contro la cultura maschilista e patriarcale ancora troppo diffusa nella nostra società. È importante che le scuole e le istituzioni si impegnino per educare i giovani al rispetto reciproco e alla parità di genere.
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    Benevento avvelenamento al Cinema San Marco: confermata condanna per Gina Pompeo Faraonio

    La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Gina Pompeo Faraonio, amministratrice delegata della società che gestisce il Cinema San Marco di Benevento, confermando la condanna a 6 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni alle parti civili.
    La Faraonio era stata accusata di lesioni gravi colpose nei confronti di numerosi studenti del Liceo del Sannio. Le emissioni di monossido di carbonio, causate da un malfunzionamento del sistema caldaia-canna fumaria, avevano provocato l’intossicazione di molti studenti durante il Secondo Festival Filosofico del Sannio, tenutosi al Cinema San Marco nel febbraio 2016.

    In primo grado, il Tribunale di Benevento aveva assolto la Faraonio. Ma la Corte d’Appello di Napoli, su ricorso del Pubblico Ministero e delle parti civili, dopo l’ ultima e lunga discussione degli avvocati Vittorio Fucci e Vincenzo Regardi, difensori di numerosi parti civili, e dopo la discussione degli avvocati Angelo Leone e Dario Vannitiello, difensori della Faraonio, accogliendo la tesi dei difensori degli studenti, costituitesi parti civili, ha ribaltato la sentenza, condannando la Faraonio per la sua negligenza nel garantire la sicurezza dei presenti.
    La Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso della difesa, confermando la condanna a 6 mesi di reclusione e il risarcimento dei danni. La Faraonio dovrà inoltre risarcire le spese legali sostenute dalle parti civili.

    La vicenda ha avuto una grande eco mediatica e ha acceso i riflettori sulle carenze in materia di sicurezza negli edifici pubblici. Il caso ha spinto le autorità a intensificare i controlli e a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi.
    Alle precedenti udienze avevano discusso gli altri difensori delle altre parti civili. Oltre agli Avvocati Vittorio Fucci e Vincenzo Regardi, hanno rappresentato le parti civili anche gli Avvocati: Alessandro Della Ratta, Nicola Covino, Isidoro Taddeo, Elena Cosina, Roberto Polcino, Covino, Pietro Farina, Antonio Biscardi, Francesco Saverio Iacuzzio, Maurizio Giannatasio, Daniela Martino,, Martino Lucio Giuseppe, Teresa Napolitano, Antonella Maffei, Paolo Abbate,, Fiorita Luciano, Mario Izzo, Giovanni Palma, Nunzia Meccariello, Angelo Montella, Katia Iannotti, Giuseppe Sauchella ed altri..
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