More stories

  • in

    Truffa bonus facciate: sequestrati 2,7 milioni di euro a Milano e Salerno

    La Guardia di Finanza di Padova ha sventato una maxi truffa legata al Bonus Facciate, sequestrando beni per un valore di 2,7 milioni di euro. L’operazione è avvenuta nell’ambito di un’indagine che ha portato all’iscrizione di 13 persone nel registro degli indagati per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e ricettazione.PUBBLICITA

    Le indagini, partite da un’analisi di rischio condotta dalla Guardia di Finanza di Padova, hanno permesso di scoprire un complesso meccanismo fraudolento ideato da alcune aziende per ottenere indebitamente il Bonus Facciate.

    Nello specifico, gli indagati avrebbero creato società fittizie prive di qualsiasi struttura operativa e di dipendenti. Queste società, a loro volta, avrebbero emesso fatture per lavori edili inesistenti, generando crediti d’imposta fittizi che venivano poi ceduti a Poste Italiane o utilizzati per compensare debiti fiscali.
    L’indagine ha accertato che i crediti d’imposta ceduti a Poste Italiane ammontano a circa 400 mila euro. Un indagato, inoltre, avrebbe utilizzato parte del denaro ottenuto per acquistare un immobile, mentre il restante denaro sarebbe stato ripartito tra i vari componenti della banda.

    Le misure cautelari disposte dal Tribunale di Nocera Inferiore rappresentano un duro colpo alle organizzazioni criminali che sfruttano le agevolazioni fiscali per lucrare in modo illecito. L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nella tutela del bilancio pubblico e nella lotta alle frodi che danneggiano i cittadini onesti.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Benevento, sequestro di prodotti illegali e non conformi a standard di sicurezza

    Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Benevento ha condotto un’importante operazione di controllo in due attività commerciali ad Apollosa e Sant’Agata dei Goti, finalizzata al contrasto della commercializzazione di prodotti contraffatti e non sicuri. L’operazione ha portato al sequestro di numerosi articoli non conformi agli standard di sicurezza.
    Nel corso di specifici accertamenti, i finanzieri della Tenenza di Montesarchio hanno ispezionato un’area commerciale di 1000 metri quadri ad Apollosa, dove sono stati rinvenuti 675 articoli, tra cui penne, matite colorate, accessori per l’estetica e capi di abbigliamento, esposti per la vendita al dettaglio. Questi prodotti erano privi delle prescrizioni essenziali previste dalla normativa sulla sicurezza dei prodotti, un requisito indispensabile per gli operatori economici europei per attestare la conformità ai requisiti di sicurezza e salute previsti dalla normativa comunitaria.
    In un’altra operazione, le Fiamme Gialle di Montesarchio hanno effettuato un controllo presso una profumeria di Sant’Agata dei Goti, dove hanno trovato 38 confezioni di profumi di marche di origine asiatica, pronte per essere commercializzate in violazione delle disposizioni del Decreto Legislativo n. 206 del 2005 (Codice del Consumo).
    I prodotti sequestrati in entrambe le attività erano sprovvisti delle avvertenze e modalità d’uso in lingua italiana, e delle indicazioni relative alla natura dei materiali impiegati e del Paese d’origine. Queste informazioni sono richieste dalla legge per garantire ai consumatori la consapevolezza della qualità del prodotto e il suo utilizzo in sicurezza.
    La merce è stata posta sotto sequestro e i titolari delle attività commerciali sono stati segnalati alla Camera di Commercio Irpinia-Sannio per la violazione del Codice del Consumo. A loro è stata irrogata una sanzione amministrativa che varia da un minimo di 516 euro a un massimo di 25.823 euro.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Abusivismo ai Campi Flegrei in zona rossa: coppia denunciata a Monte di Procida

    Abusivismo ai Campi Flegrei: coppia denunciata per abusivismo in zona rossa nel comune di Monte di Procida.
    I Carabinieri di Monte di Procida hanno denunciato una coppia per abusivismo edilizio in zona rossa.
    L’intervento è avvenuto in via Cimituozzo, dove i militari hanno scoperto che i proprietari di una villetta avevano iniziato la costruzione di un nuovo livello sopra l’abitazione esistente, violando così le norme urbanistiche e il divieto di edificare in zone a rischio bradisismico.
    L’area era già stata sottoposta a sequestro in passato per altri abusi edilizi, ma la coppia non si è curata dei precedenti provvedimenti e ha dato il via ai lavori di ampliamento.
    I Carabinieri hanno denunciato i responsabili per violazione di sigilli, abusivismo edilizio e danneggiamento di cose sottoposte a sequestro.
    L’episodio rappresenta l’ennesimo caso di illegalità edilizia in un’area già fragile dal punto di vista geologico. Le forze dell’ordine continuano a monitorare il territorio per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e tutelare la sicurezza dei cittadini.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, sequestrati 4 milioni di euro a 3 aziende del Cis di Nola per false fatture

    Napoli. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli hanno sequestrato circa 4 milioni di euro a tre società del Nolano, accusate di aver emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti, sottratto denaro al pagamento delle imposte e presentato dichiarazioni infedeli.

    L’attività investigativa è partita da una verifica fiscale su una società di abbigliamento per adulti con sede presso il Centro Intermodale Sud (CIS) di Nola. Si è scoperto che questa società era la mera continuazione di un’altra azienda già in liquidazione, con gli stessi soci, fornitori, dipendenti e attività commerciale. Entrambe le società, di fatto, erano gestite dalle stesse persone.
    Le indagini hanno permesso di individuare diverse condotte illecite, tutte di natura tributaria. In particolare, è emerso che la società in liquidazione aveva ceduto alla “nuova” società alcuni marchi di abbigliamento per un valore gonfiato di circa 800 mila euro.
    I marchi, in realtà, erano quasi privi di valore e non erano mai stati utilizzati. Questa operazione aveva lo scopo di far chiudere il bilancio della società cedente con un risultato di esercizio pari a zero (e quindi non in perdita) e di consentire alla “nuova” società di evadere le imposte sui redditi e l’IVA.
    Inoltre, gli indagati hanno compiuto diversi atti (cessione di punti vendita, licenze, diritti di occupazione dei locali, attrezzature aziendali, impianti, dipendenti, rimanenze di magazzino e quote sociali) per un valore complessivo di circa 2,4 milioni di euro, al fine di sottrarre risorse al Fisco. Queste risorse sarebbero dovute servire per il pagamento di imposte, interessi e sanzioni.
    Infine, la società in liquidazione ha contabilizzato nel bilancio finale e dichiarato elementi passivi inesistenti per un ammontare di quasi 900 mila euro, al fine di evadere le imposte.
    Le misure cautelari e il sequestro preventivo
    Nei confronti dei tre gestori delle società coinvolte, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa e di ricoprire uffici direttivi di società per la durata di un anno.
    Inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche nella forma “per equivalente” nei confronti degli indagati, della somma di circa 4 milioni di euro, che corrisponde al profitto illecito derivante dai reati contestati.
    Contestualmente al sequestro, sono state eseguite perquisizioni a carico degli indagati.
    Le società coinvolte
    Le società coinvolte nell’operazione sono tuttora operative nel territorio del Tribunale di Nola e sono attive presso il CIS di Nola. Realizzano un volume d’affari significativo e commercializzano prodotti con marchi noti a livello nazionale e internazionale. LEGGI TUTTO

  • in

    IL CASO Salerno: frode fiscale, nove arresti e sequestro di beni per 54 milioni di euro

    I finanzieri del Comando provinciale di Salerno hanno eseguito un’ordinanza del gip del Tribunale di Nocera Inferiore, su richiesta della Procura nocerina, che ha portato all’arresto di nove persone e al divieto di dimora per un altro indagato. Inoltre, è stato emesso un decreto di sequestro preventivo per oltre 54 milioni di euro, con sequestri immobiliari in provincia di Salerno e sequestri di valori e beni nelle province di Roma, Milano, Caserta, Napoli, Avellino, Novara, Frosinone e Varese.
    L’operazione, denominata “Alveare”, coinvolge 64 persone fisiche e 28 società. Le indagini, condotte dalla Procura di Nocera Inferiore e dalle Fiamme Gialle, hanno smascherato un’organizzazione criminale con ramificazioni in Italia e all’estero, mirata principalmente alla commissione di reati fiscali. La struttura gestiva e controllava un gruppo di società fittizie, senza reale struttura organizzativa e capacità operativa, con l’obiettivo di emettere e utilizzare fatture per operazioni inesistenti e fornire liquidità in contanti a imprenditori compiacenti.
    I reati contestati includono associazione per delinquere, riciclaggio, frode fiscale, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso materiale commesso da persone esercenti un servizio di pubblica necessità e responsabilità amministrativa da reato degli enti. L’ordinanza è stata eseguita dai Finanzieri della Compagnia di Scafati, con la collaborazione di altri Reparti della Guardia di Finanza, dei militari specializzati dello Scico e delle unità cinofile cash dog.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, la Dia sequestra beni per un milione di euro ad affiliato del clan Lo Russo

    Napoli. La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un provvedimento di sequestro di prevenzione emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di un soggetto già condannato per la sua partecipazione al Clan Lo Russo (Capitoni).
    La misura trae origine da una proposta avanzata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e dal Direttore della DIA.
    Le indagini dirette nel corso degli anni dalla DDA di Napoli avevano individuato il particolare ruolo dell’odierno prevenuto che, guidando di fatto un’azienda di riferimento del clan, consentiva all’organizzazione criminale di diversificare i propri settori di investimento negli appalti di servizi presso la Pubblica Amministrazione.
    Gli approfondimenti svolti hanno fatto emergere disponibilità patrimoniali e finanziarie significativamente sproporzionate rispetto ai profili reddituali del proposto.
    È stato pertanto disposto il sequestro di due società attive nel settore commerciale, sei beni immobili, numerosi oggetti preziosi e rapporti finanziari per un valore complessivo stimato in circa un milione di euro.
    L’odierno risultato si inserisce nell’ambito delle attività istituzionali finalizzate all’aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali di tipo mafioso, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Castellammare, sequestro beni per 800mila euro alla società Tekno Piper

    Il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per l’importo di 803.433,36 euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica.
    Il provvedimento è stato emesso nei confronti della TEKNO PIPER s.r.l.s., con sede a Castellammare di Stabia, e del suo rappresentante legale, indagato per il delitto di omesso versamento di ritenute dovute o certificate.
    Il rappresentante legale è accusato di non aver versato le ritenute operate nei confronti dei dipendenti della società, operante nel settore della riparazione e manutenzione di navi commerciali e da diporto, per gli anni d’imposta dal 2018 al 2020, per un totale di  803.433,36 euro.
    Sulla base delle indagini, è stata quindi emessa una misura ablatoria reale, anche per equivalente, per l’intero ammontare delle imposte evase, corrispondente al profitto dei reati tributari.
    L’esecuzione del provvedimento di sequestro, tuttora in corso, riguarda quote societarie, veicoli e disponibilità finanziarie riconducibili alla società e all’indagato, il cui valore complessivo è in via di quantificazione.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Terra dei Fuochi a Scampia: sequestrata discarica a Cupa Perillo

    La Squadra Mobile di Napoli, con il supporto di diverse unità operative, ha sequestrato un’ampia area a ridosso del campo nomadi di Cupa Perillo a Scampia, utilizzata come discarica abusiva.Nel sito sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di rifiuti urbani, speciali e pericolosi, tra cui elettrodomestici, pneumatici, materiale di risulta e carcasse di autoveicoli parzialmente combuste.
    La zona era spesso teatro di vasti incendi, soprattutto nel periodo estivo, con la conseguente emissione di sostanze nocive e tossiche per l’aria e un grave pericolo per l’incolumità pubblica.
    Sono state ravvisate le fattispecie delittuose di raccolta e gestione illecita di rifiuti speciali e pericolosi, inquinamento ambientale e disastro ambientale.
    L’operazione rientra nell’azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla Polizia di Stato contro i crimini ambientali che danneggiano il territorio e mettono a rischio la salute dei cittadini. Si tratta di un fenomeno che da decenni rappresenta una fonte di illecito profitto anche per le organizzazioni criminali.
    Un’operazione nazionale di contrasto e prevenzione all’inquinamento
    L’attività di Napoli si inserisce in un’ampia operazione della Polizia di Stato sul territorio nazionale per il contrasto all’illecito smaltimento di rifiuti. Le attività, coordinate a livello centrale dallo SCO, hanno coinvolto le Squadre Mobili e le SISCO in 33 province italiane, con il supporto di diverse agenzie e organi competenti.
    40 aree sequestrate in tutta Italia
    In tre giorni di intense attività operative, sono state controllate oltre 168 aree sospette, 40 delle quali sono state sottoposte a sequestro.
    Più di 1.763 persone sono state identificate, 103 denunciate in stato di libertà per reati connessi all’illecita gestione dei rifiuti, 2 arrestate in flagranza di reato e oltre 85 violazioni amministrative sono state contestate per un importo superiore ai 200 mila euro.
    Le attività istruttorie e di verifica proseguiranno nei prossimi giorni per valutare la sussistenza di ulteriori illeciti amministrativi e penali.
    La Polizia di Stato conferma il proprio impegno costante nella lotta ai crimini ambientali, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    L’OPERAZIONE Sequestro milionario a imprenditrice cinese titolare di un megastore a Torre del Greco

    Le forze dell’ordine del Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata hanno messo in atto un sequestro preventivo per un valore di €1.718.565,68 nei confronti di un’imprenditrice di nazionalità cinese. Il decreto è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica, in relazione a presunte violazioni fiscali.
    L’imprenditrice è titolare di un megastore a Torre del Greco, che si occupa del commercio al dettaglio di detersivi, casalinghi e vari articoli. È indagata per i reati di Dichiarazione Infedele e Omessa Dichiarazione, secondo quanto previsto dagli articoli 4 e 5 del D.Lgs. n. 74/2000.
    L’indagine condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Torre del Greco ha rivelato che l’imprenditrice avrebbe omesso di presentare le dichiarazioni relative all’Iva per gli anni dal 2019 al 2022, con un’imposta dovuta pari a €1.222.366,22. Inoltre, avrebbe presentato una dichiarazione infedele per gli anni 2020 e 2021, indicando elementi passivi inesistenti per un totale di €1.153.952, generando così un’imposta evasa di €496.199,46.
    In base a queste scoperte, è stata emessa una misura cautelare reale nei confronti dell’indagata, pari all’importo sottratto indebitamente alle casse dello Stato. Il sequestro, ancora in corso, riguarda beni mobili e disponibilità finanziarie collegati all’impresa e alla sua proprietaria. La Guardia di Finanza continua le indagini per accertare eventuali altre irregolarità e adottare le misure del caso.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    La polizia passa al setaccio Frattamaggiore: 240 identificati

    Nella giornata di ieri, gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore, con il supporto di un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Campania e del personale della Polizia Municipale di Frattamaggiore, hanno condotto un servizio straordinario di controllo del territorio nel comune di Frattamaggiore.
    Durante l’operazione, sono state identificate 240 persone, di cui 50 con precedenti penali e 11 sottoposte alla misura degli arresti domiciliari. Sono stati controllati 3 esercizi commerciali e 125 veicoli, di cui uno è stato sottoposto a sequestro amministrativo. Inoltre, sono state contestate 19 violazioni del Codice della Strada, tra cui mancata revisione periodica, guida con patente scaduta, mancanza dei documenti di circolazione, guida senza patente e mancato uso del casco protettivo.
    Infine, gli operatori hanno denunciato un 49enne di Caivano per danneggiamento aggravato. LEGGI TUTTO

  • in

    Aliano, sequestro di suini in azienda zootecnica

    I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Alife (CE), unitamente ai medici veterinari dell’ASL Caserta – “U.O.V. Matesino di Piedimonte Matese (CE), hanno svolto una verifica presso un’azienda zootecnica sita in comune di Ailano (CE), riscontrando un’illecita utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici prodotti dall’allevamento bufalino per mancata Comunicazione al competente ufficio provinciale della Regione Campania e per carenze anche di natura strutturali e sanitarie. Il legale rappresentante è stato ammesso alla procedura delle prescrizioni ambientali che consentono, ove assolte nei termini prescritti, alla estinzione del reato previo pagamento di una sanzione amministrativa.
    Inoltre, è stata accertata anche la presenza di un allevamento di suini non registrato presso la competente ASL/CE – Unità Operativa Veterinaria di Piedimonte Matese, della consistenza di nr. 12 capi, di cui due scrofe, un verro e nove maialetti lattanti di circa due mesi di età, che sembrerebbero appartenere ad una razza molto pregiata nota come il “Suino Nero dei Nebrodi”. Detti animali sono stati sottoposti a sequestro amministrativo ai fini della tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico, tempestivamente trasmesso alle autorità sanitarie regionali competenti in materia, in considerazione degli obblighi derivanti dall’emergenza sanitaria vigente per la peste suina, giusta Ordinanza Ministeriale nr. 5 del 24 agosto 2023, e successive proroghe della stessa. LEGGI TUTTO