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    Aliano, sequestro di suini in azienda zootecnica

    I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Alife (CE), unitamente ai medici veterinari dell’ASL Caserta – “U.O.V. Matesino di Piedimonte Matese (CE), hanno svolto una verifica presso un’azienda zootecnica sita in comune di Ailano (CE), riscontrando un’illecita utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici prodotti dall’allevamento bufalino per mancata Comunicazione al competente ufficio provinciale della Regione Campania e per carenze anche di natura strutturali e sanitarie. Il legale rappresentante è stato ammesso alla procedura delle prescrizioni ambientali che consentono, ove assolte nei termini prescritti, alla estinzione del reato previo pagamento di una sanzione amministrativa.
    Inoltre, è stata accertata anche la presenza di un allevamento di suini non registrato presso la competente ASL/CE – Unità Operativa Veterinaria di Piedimonte Matese, della consistenza di nr. 12 capi, di cui due scrofe, un verro e nove maialetti lattanti di circa due mesi di età, che sembrerebbero appartenere ad una razza molto pregiata nota come il “Suino Nero dei Nebrodi”. Detti animali sono stati sottoposti a sequestro amministrativo ai fini della tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico, tempestivamente trasmesso alle autorità sanitarie regionali competenti in materia, in considerazione degli obblighi derivanti dall’emergenza sanitaria vigente per la peste suina, giusta Ordinanza Ministeriale nr. 5 del 24 agosto 2023, e successive proroghe della stessa. LEGGI TUTTO

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    Camorra, sequestrato a San Gennaro Vesuviano un palazzo del clan Fabbrocino

    Questa mattina, la Direzione Investigativa Antimafia ha attuato un decreto di sequestro preventivo su un’intera palazzina ubicata a S. Gennaro Vesuviano, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
    Secondo le indagini condotte, una persona sotto accusa per ricettazione aggravata dal metodo mafioso, avrebbe ricevuto pagamenti da altri per l’affitto dell’immobile, sospettato di essere provento di reati di intestazione fittizia e riciclaggio al fine di favorire il clan Fabbrocino.
    Il provvedimento eseguito rappresenta una misura cautelare durante le indagini preliminari, soggetta a mezzi di impugnazione dal destinatario, che è attualmente sotto inchiesta e quindi considerato presumibilmente innocente fino alla sentenza definitiva. LEGGI TUTTO

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    Aversa, sequestrato mini-van per il trasporto illecito di rifiuti

    Durante un servizio finalizzato al contrasto dell’illegale trasporto di rifiuti ad Aversa, i Carabinieri Forestali di Marcianise hanno individuato un mini-van Piaggio Poker rosso carico di rifiuti speciali e non pericolosi.
    Dopo aver controllato il veicolo e identificato il conducente, hanno riscontrato la mancanza di documentazione sulla provenienza e la destinazione dei rifiuti, così come l’assenza di iscrizione dell’automezzo all’Albo dei Gestori Ambientali.
    Di conseguenza, in presenza di attività illegale di carico e trasporto di rifiuti senza l’iscrizione richiesta, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro del veicolo e dei rifiuti trasportati, denunciando il conducente.
    La presenza di materiale pericoloso e danneggiato ha portato all’intervento delle autorità competenti per garantire la corretta gestione di tali rifiuti. LEGGI TUTTO

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    Sequestrati oltre 12.000 litri di prodotto petrolifero adulterato a Caserta

    Nelle scorse settimane, è stata effettuata un’operazione di controllo da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dei finanzieri del Comando Provinciale di Caserta, con l’obiettivo di tutelare la libera concorrenza nel mercato dei carburanti.
    Dopo un’analisi mirata, sono stati individuati e controllati diversi distributori di carburante nel territorio casertano, risultando che tre di essi commercializzavano gasolio adulterato, con il conseguente sequestro di 12.449 litri di prodotto.
    Le imprese responsabili sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere per violazione dell’Articolo 40 D.Lgs. 504/95.
    Quest’azione conferma la collaborazione efficace tra istituzioni per garantire la corretta commercializzazione dei prodotti petroliferi e contrastare eventuali illeciti che possano danneggiare i consumatori e ledere la concorrenza leale.
    È importante sottolineare che la presunzione di innocenza rimane garantita per i soggetti coinvolti fino a una sentenza definitiva della competente Autorità Giudiziaria.
    I provvedimenti adottati sono stati presi senza contraddittorio, ma questo avverrà successivamente davanti al Giudice terzo che varrà tutti gli elementi in questione. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO A Villa Literno sequestrato un allevamento bufalino in condizioni ambientali orribili

    In seguito a un servizio di controllo interforze denominato “Action Day,” coordinato dalla Questura di Caserta per la prevenzione e il contrasto dei roghi di rifiuti e delle condotte illecite connesse, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Castel Volturno, insieme al personale della Polizia Municipale di Villa Literno e del Servizio Veterinario ASL di Caserta, hanno effettuato un sopralluogo presso un’azienda bufalina situata a Villa Literno, località San Sossio, all’interno dell’area protetta denominata “Oasi Soglitelle.”
    Durante l’ispezione sono emerse gravi irregolarità nella gestione dei reflui zootecnici, smaltiti in modo illecito sul suolo e nei canali perimetrali, oltre al deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi rinvenuti abbandonati all’interno dell’azienda. L’allevatore risultava privo della documentazione obbligatoria relativa alla corretta gestione del liquame e dello smaltimento dei rifiuti speciali prodotti.
    L’area aziendale è soggetta a vari regimi vincolistici, tra cui il vincolo paesaggistico-ambientale e il vincolo dell’area protetta, essendo parte della riserva naturale “Oasi Soglitelle.” Di conseguenza, i militari hanno proceduto al sequestro giudiziario dell’intero complesso aziendale, limitandone l’uso esclusivamente al governo degli animali. Il titolare dell’allevamento è stato deferito in stato di libertà per il reato di inquinamento ambientale e per la gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, nonché per altri reati connessi alla violazione delle norme ambientali e paesaggistiche. LEGGI TUTTO

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    Sequestro di un allevamento bufalino a Castel Campagnano

    Il Nucleo Carabinieri Forestale di Formicola, insieme ai militari della Stazione Carabinieri Territoriale di Ruviano e ai medici veterinari dell’A.S.L. di Caserta – UOV di Caiazzo, ha effettuato un controllo presso un’azienda agricola zootecnica sita in Castel Campagnano alla Via Caiazzo, dove sono risultati allevati n.173 capi bufalini.
    Durante l’ispezione è emersa una diffusa presenza in varie aree di accumuli anomali di effluenti zootecnici, configurando un deliberato illecito smaltimento degli stessi sul suolo, considerati rifiuti speciali non pericolosi secondo la normativa ambientale.
    A seguito di ciò, il titolare dell’allevamento zootecnico è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi, con contestuale sequestro dell’intero plesso aziendale e delle sue pertinenze.
    Il sequestro è stato effettuato con la possibilità di utilizzo esclusivamente per le cure e il governo degli animali ivi allevati. LEGGI TUTTO

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    Maxi sequestro sigarette elettroniche cinesi: arsenico e piombo presenti

    La Guardia di Finanza di Varese ha scoperto e sequestrato 12 tonnellate di sigarette elettroniche pericolose per la salute dei consumatori provenienti dalla Cina. I prodotti erano destinati alla vendita online con un valore stimato di oltre 1,5 milioni di euro.
    L’indagine è partita dal sequestro di un carico di sigarette elettroniche provenienti dalla Cina e vendute tramite un noto portale di e-commerce. Successivamente, i finanzieri hanno seguito le tracce del carico, ricostruendo la filiera attraverso l’analisi della documentazione fornita dalle società di spedizione e svolgendo sopralluoghi mirati fino a localizzare il magazzino di deposito dei prodotti.
    Le analisi di laboratorio hanno rivelato numerose irregolarità nei dispositivi, come la presenza di una quantità di liquido da fumo ben al di sopra dei limiti consentiti, elevate concentrazioni di nicotina, e contaminazione con metalli pesanti pericolosi.
    Le investigazioni hanno portato all’identificazione e denuncia di tre cittadini cinesi con le accuse di contrabbando aggravato dalla transnazionalità e di immissione in commercio di prodotti pericolosi.
    Durante l’operazione, è stato acquisito un elenco dettagliato di tutti gli acquirenti, circa 1.500 individui, con la possibilità di una sanzione amministrativa per quantitativi acquistati, che va da 5.000 a 50.000 euro.
    Per chi ha effettuato acquisti superiori ai 10 kg si configura invece il reato di contrabbando. La Guardia di Finanza ha anche annunciato il possibile coinvolgimento di tali acquirenti, molti dei quali giovanissimi.
    La fonte di queste informazioni è la Guardia di Finanza.
    Fonte LEGGI TUTTO

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    IL FATTO Sequestro di beni per 295mila euro a società e imprenditore nel Napoletano

    I finanzieri del gruppo di Torre Annunziata (Napoli) hanno attuato un decreto di sequestro preventivo per un importo di 295.446,83 euro, emesso dal gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. Il provvedimento riguarda una società e il suo legale rappresentante, indagato per indebita compensazione di crediti inesistenti.
    L’indagine, avviata in seguito a verifiche fiscali dell’amministrazione finanziaria, è stata condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Massa Lubrense. Si è scoperto che la società, operante nel settore della ristorazione con somministrazione, aveva dichiarato nel 2019 un credito d’imposta per “ricerca e sviluppo” derivante da uno studio sul “decision making” aziendale. Tuttavia, la ricerca riguardava obiettivi non correlati alle attività effettivamente svolte dalla società.
    Il provvedimento di sequestro è stato emesso nei confronti della società e del rappresentante legale per l’intero ammontare dei crediti inesistenti, indebitamente compensati nelle dichiarazioni relative agli anni 2020 e 2021. Durante l’operazione, è stata sottoposta a vincolo giudiziario l’intera somma oggetto del sequestro, comprensiva di 22.223,76 euro su disponibilità finanziarie e 273.223,07 euro su un immobile a Sorrento di proprietà dell’indagato. LEGGI TUTTO

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    Capaccio: sequestrato il resort “Giglio sul mare” : 8 indagati. Ci sono anche funzionari regionali

    Anche quattro tecnici del comune di Capaccio Paestum e due funzionari della Regione Campania sono tra le otto persone indagate dalla Procura di Salerno.
    Quest’ultima ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro del “Resort Giglio sul Mare”. Il decreto di sequestro è stato notificato ai soggetti coinvolti, compreso il proprietario del resort, un tecnico progettista, un agronomo e il titolare di un’impresa forestale.
    I carabinieri del nucleo investigativo di Salerno e del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli hanno effettuato le notifiche.
    Gli illeciti contestati dalla Procura, coordinata dal procuratore Giuseppe Borrelli, e ritenuti sussistenti dal giudice comprendono lottizzazione abusiva di terre demaniali in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, falsità ideologica, abuso d’ufficio, abuso edilizio, esecuzione di opere su beni paesaggistici senza autorizzazioni, e invasione di terreni con distruzione o deturpamento di bellezze naturali e habitat all’interno di un sito protetto.
    L’area coinvolta sarebbe ai margini della spiaggia di Capaccio e la costruzione del resort avrebbe coinvolto anche provvedimenti amministrativi illegittimi, come la concessione di edificabilità in sanatoria nel maggio 2019 per preesistenti strutture (l’ex Hera Argiva) nella pineta di Carolato-Laura di Capaccio Paestum, un’area protetta nella riserva naturale della Foce Sele – Tanagro.
    Nel 2021, è seguito un permesso anch’esso considerato illegittimo per ampliamenti, riqualificazione e recupero di tali strutture attraverso violazioni. LEGGI TUTTO

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    Napoli, sequestrato un parcheggio abusivo a Ponticelli

    La polizia locale di Napoli, unità operativa San Giovanni, ha sequestrato un parcheggio abusivo a seguito di una segnalazione dei cittadini.
    L’ispezione è avvenuta in un cantiere edile in via Galeoncello, a Ponticelli. Durante i controlli è emerso che era in corso la realizzazione abusiva di un parcheggio tramite la trasformazione urbanistica di un terreno agricolo.
    Di conseguenza, è stata eseguita la confisca dell’intera area di circa 8.400 metri quadrati su cui erano in corso i lavori. La proprietaria dell’area è stata denunciata. LEGGI TUTTO

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    Sequestrati beni del boss Matteo Messina Denaro per 800mila euro

    Il 27 gennaio 2024 alle 12:54, le somme sono state immediatamente trasferite nel Fondo Unico per la giustizia, come dichiarato da Lucia: “L’azione di contrasto deve essere pianificata e razionalizzata”.
    La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, ha menzionato che dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, i boss si stanno concentrando sugli appalti per sedersi al tavolo con un mondo con cui hanno sempre interagito.
    Ha sottolineato anche come la mafia rimanga fluida, accumuli capitali, reinvesta in attività legali attraverso canali insospettabili e mantenga comunque un connotato di violenza. Ha aggiunto che Cosa Nostra può compiere atti violenti per mantenere la propria credibilità e che c’è un significativo turnover tra arrestati che entrano e escono dalla prigione, il che risulta allarmante.
    Il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, ha evidenziato che la mafia sta attraversando un momento di crisi che deve essere sfruttato.
    Ha sottolineato che non bisogna considerare la mafia come qualcosa di finito ma come un’organizzazione che rimane pericolosa, specialmente dato il limitato budget delle risorse a disposizione della giustizia. Ha sottolineato l’importanza di pianificare e razionalizzare l’azione di contrasto. LEGGI TUTTO

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    L’OPERAZIONE Violazioni ambientali, a San Marcellino carabinieri sequestrano autofficina e carrozzeria abusiva

    Nel corso di un’attività di controllo congiunta da parte dei Carabinieri appartenenti al Nucleo Forestale di Marcianise ed alla Stazione Territoriale di Trentola Ducenta, coadiuvati da personale specializzato del dipartimento dell’A.R.P.A.C. di Caserta, hanno accertato l’esercizio abusivo di un’attività di carrozzeria e di autofficina meccanica in comune di San Marcellino (CE).
    L’attività artigianale è stata rinvenuta all’interno di un locale delle dimensioni di circa 180 mq con annesso piazzale esterno di mq 600 circa. All’interno del locale garage sono risultate presenti diverse tipologie di autovetture incidentate in lavorazione per lo più smontate. L’autofficina è risultata provvista di diverse attrezzature: un ponte elevatore; banchi da lavoro; scaffale con vernici e solventi; attrezzature per la pulitura; carrelli mobili per lo smontaggio; aspiratore; idropulitrice; compressore ad aria e saldatrici.
    Sono stati rinvenuti diverse tipologie di rifiuti speciali sparsi alla rinfusa: rifiuti ferrosi e non; pneumatici; batterie auto; ammortizzatori; etc. Tutti i rifiuti rinvenuti non sono risultati suddivisi per categorie omogenee e privi delle necessarie indicazioni per quanto attiene il codice di classificazione EER. Nel piazzale esterno sono risultati presenti nr. 2 caditoie attraverso le quali, le acque di pioggia, senza subire alcuna depurazione, vengono collettate nella pubblica fognatura.
    Il gestore dell’attività non è stato in grado di fornire alcuna autorizzazione per l’attività di impresa esercitata, né il registro di carico e scarico dei rifiuti prodotti, né la comunicazione alla provincia per i rifiuti prodotti, né eventuali contratti per la gestione dei rifiuti con ditte esterne, né atto autorizzativo per quanto attiene le emissioni in atmosfera e né relazione tecnica dell’attività di officina meccanica e carrozzeria esercitata.
    Pertanto, alla luce di quanto sopra, essendo emerse a carico del gestore dell’impresa di fatto dei gravi indizi circa la integrazione dei reati di: gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi miscelati fra loro; produzione di emissioni in atmosfera senza alcun atto autorizzativo e scarico di acque reflue industriali derivanti dall’esercizio di attività di officina meccanica e carrozzeria esercitata in forma totalmente abusiva, i militari hanno proceduto d’iniziativa al sequestro preventivo dell’intero locale garage, del piazzale, dei rifiuti, delle attrezzature e delle autovetture in essa rinvenute, deferendo lo stesso in stato di libertà per i predetti reati.
    Al medesimo gestore sono state elevate anche sanzioni amministrative per oltre 10.000 euro per la omessa tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti, nonché per l’esercizio di autoriparazione abusiva senza l’iscrizione alla Camera di Commercio. LEGGI TUTTO