More stories

  • in

    A Ercolano truffa ’18 app’: scatta il sequestro beni per 3mln di euro

    E’ di quasi 3 milioni di euro il valore di beni e aziende sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Napoli e della Compagnia di Portici ieri nell’ambito dell’operazione “18App”.
    Inchiesta che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari, disposte dal gip di Napoli su richiesta della Procura partenopea nei confronti di 9 persone, indagate per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e autoriciclaggio dei profitti di reato.

    Cronaca di Napoli

    Per tre indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per due destinatari dell’ordinanza la misura degli arresti domiciliari e per quattro indagati l’obbligo di dimora. Tra i beni sequestrati ci sono conti correnti, 2 b&b a Ercolano e Napoli, una libreria di Ercolano e 5 veicoli.
    Dalle indagini è emersa l’esistenza di un gruppo criminale facente capo ai gestori di una libreria di Ercolano i quali, con la collaborazione di altri organizzatori e intermediari, avrebbero dato vita a un meccanismo fraudolento diretto all’illecita riscossione e conversione in denaro attraverso la piattaforma informatica dedicata, di buoni del valore di 500 euro ciascuno erogati dal Ministero dei Beni delle Attività culturali e del Turismo, oggi Ministero della Cultura, a favore dei neo 18enni nell’ambito del progetto Bonus cultura 18 App.
    Il sistema consisteva nella simulazione della compravendita di libri, in realtà mai avvenuta, presso la libreria posta sotto sequestro. Gli indagati richiedevano e incassavano dal Mic il rimborso dell’intero valore di ciascun “buono” del valore complessivo di 500 euro.
    Il meccanismo avrebbe permesso di conseguire il rimborso di circa 6.400 voucher “18 App”, intestati a beneficiari residenti in tutto il territorio nazionale, causando al Ministero della Cultura un danno stimato in circa 3 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra, sequestro beni al boss di Poggiomarino

    Beni per un valore di tre milioni euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa Antimafia

    La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha eseguito un decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione – su proposta del Direttore della DIA, nei confronti di un pregiudicato di vertice del clan camorristico operante in Poggiomarino e aree limitrofe.
    Il proposto annovera numerosi precedenti penali e di polizia tra i quali associazione di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona, lesioni personali, rapina e detenzione di armi da fuoco. Il suo ruolo nel contesto delle consorterie criminali operanti in Provincia di Napoli è stato evidenziato da numerose attività di indagine fin dai primi anni ’90. Dopo una lunga detenzione è stato scarcerato nel 2021.
    Gli accertamenti, eseguiti dalla DIA ed estesi anche al nucleo familiare del pregiudicato, hanno consentito di accertare ingenti disponibilità patrimoniali e finanziarie frutto delle illecite attività svolte, costituite da 14 unità immobiliari (terreni ed appartamenti) ubicate nei comuni di Striano, Terzigno e Poggiomarino, quote sociali e beni aziendali di due imprese operanti nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, rapporti finanziari, polizze vita nonché numerosi orologi di rilevante valore.
    Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è stato stimato in circa tre milioni di euro.

    Continua a leggere LEGGI TUTTO

  • in

    Sequestri beni al clan Mallardo: impresa edile intestata a prestanome

    Azienda edile riconducibile al clan Mallardo sequestrata dalla Dia: 7 familiari del defunto capoclan indagati. Riscuotevano anche un affitto mensile da 5mila euro dal prestanome.
    Nella mattinata odierna, la Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha eseguito il sequestro preventivo del capitale sociale e dell’intero compendio aziendale di una ditta edile di Giugliano in Campania disposto, con decreto emesso dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.
    Il citato provvedimento è stato notificato a sette persone indagate per il reato di fittizia intestazione di beni aggravata dal metodo mafioso in quanto l’azienda, formalmente intestata ad un soggetto incensurato, era di fatto nella disponibilità di uno dei capi del clan Mallardo, operante in Giugliano in Campania e comuni limitrofi, confederato con i clan Contini e Licciardi nella cd “Alleanza di Secondigliano”.
    A seguito della morte del capo clan, la titolarità di fatto dell’azienda veniva acquisita dai suoi eredi i quali ne percepivano anche i profitti, motivo per il quale sono indagati.
    TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Fermato il figlio di lady Camorra, Maria Licciardi
    Nel corso delle attività investigative è emerso che, per uno dei locali commerciali di proprietà dell’azienda oggi sottoposta a sequestro, gli eredi del defunto capo clan riscuotevano il canone di affitto di 5000 euro mensili.Il valore del compendio aziendale sottoposto a sequestro è stimato in oltre un milione di euro. LEGGI TUTTO