More stories

  • in

    Cuoghi (Fdi): donna incinta morta a Montecchio, stop a tagli, chiusure e depotenziamenti

    La giunta dica se “alla luce della grave tragedia appena avvenuta a Montecchio (Reggio Emilia) intenda rivedere i progetti di riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza nella provincia reggiana”.
    Il consigliere Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia) ha presentato un’interrogazione per chiedere di fare luce sulla morte di una 40enne, incinta di due mesi, morta all’ospedale di Montecchio Emilia il 12 marzo. Vani sono stati i soccorsi chiamati dal marito, che ha trasportato la moglie all’ospedale di Montecchio in attesa dell’intervento dell’automedica da Reggio Emilia. Vani sono stati i tentativi di rianimare la donna da parte di alcuni volontari e del personale dell’automedica.
    Cuoghi ricorda: “Da tempo chiediamo conto alla Regione Emilia-Romagna della riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, con auto mediche ridotte e dirottate, in nome di una non meglio precisata ottimizzazione delle risorse, su altri distretti e costrette a coprire vasti bacini d’utenza, servizi di pronto soccorso territoriali chiusi o ridotti a H12 nonché depotenziati a Centri di assistenza urgenza, cattiva gestione delle comunicazioni alla cittadinanza sull’accesso ai servizi”. Le sole risposte avute, conclude il consigliere, “sono state ulteriori tagli, ulteriori chiusure, ulteriori depotenziamenti. Sulla sanità è necessario e urgente invertire la rotta”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Sì a un confronto con l’Ispettorato nazionale per agevolare l’assunzione di minorenni con il contratto di apprendistato

    Sì all’avvio di un confronto con l’Ispettorato nazionale del lavoro per consentire l’assunzione di minorenni al di fuori del percorso scolastico con contratto di apprendistato nel settore turistico alberghiero per la stagione estiva. È l’impegno chiesto alla giunta regionale attraverso una risoluzione a prima firma Nadia Rossi (Partito democratico) approvata dalla commissione Cultura presieduta da Francesca Marchetti.
    Rossi ha evidenziato “la necessità di aprire un dialogo anche con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, affinché ai giovani che hanno assolto l’obbligo scolastico sia data la possibilità di lavorare con contratto di apprendistato stagionale, anche in settori diversi da quello del percorso di istruzione frequentato, in modo da poter acquisire competenze trasversali, organizzative e relazionali. Il lavoro stagionale può essere una scuola di vita”.
    “L’apprendistato -ha ricordato Rossi- è un contratto di lavoro finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani tra i 15 e i 25 anni. Fin dal 2016, attraverso un protocollo sottoscritto con l’Ufficio scolastico regionale, la Regione ha individuato l’apprendistato quale canale per un accesso qualificante dei giovani al lavoro, finalizzato a sviluppare competenze utili all’occupazione e alla crescita. Ciò indipendentemente dal percorso formativo. Ma l’Ispettorato del lavoro nazionale ha ‘smontato’ questa opportunità stabilendo che il lavoro da svolgere deve corrispondere al percorso scolastico, tagliando fuori, quindi, una fetta consistente di giovani che potrebbero essere inseriti nel mondo del lavoro”. L’atto è stato inviato anche ai parlamentari eletti in Emilia-Romagna per valutare una soluzione della questione anche in via normativa.
    La risoluzione è stata sottoscritta anche da Massimo Bulbi, Matteo Daffadà, Luca Sabattini, Francesca Marchetti, Manuela Rontini, Palma Costi, Roberta Mori, Marco Fabbri, Andrea Costa, Marcella Zappaterra, Mirella Dalfiume, Antonio Mumolo, Lia Montalti, Stefano Caliandro (Pd), Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), Pasquale Gerace, Giulia Pigoni (Italia Viva), Silvia Zamboni (Europa Verde), Michele Facci (Gruppo Misto), Valentina Stragliati, Massimiliano Pompignoli (Lega), Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle), Valentina Castaldini (Forza Italia), Marco Mastacchi (Rete Civica).
    (Lucia Paci)

    Scuola giovani e cultura

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Modena, Bargi (Lega): chiarire gli esiti dell’incontro tra sindacati, Ausl e Azienda ospedaliera universitaria

    “Chiarire quali siano gli esiti dell’incontro che secondo i sindacati si sarebbe tenuto lo scorso 12 marzo tra Regione, Ausl e Azienda ospedaliera Universitaria di Modena”.
    La domanda proviene da Stefano Bargi (Lega) il quale ricorda il presidio tenutosi meno di un anno fa in merito “alla mancanza di personale sanitario in Emilia-Romagna, una carenza che allunga i tempi di attesa nei pronto soccorso e per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e chirurgiche, mettendo a rischio la salute dei cittadini”.
    Richiamando anche la smentita dell’Ausl di Modena sui “tagli da 5 milioni che si abbatterebbero sul personale con l’equivalente di 150 posti di lavoro persi”, Bargi riporta le dichiarazioni di alcune sigle sindacali sull’azienda ospedaliero sanitaria modenese che nel 2023 “avrebbe lasciato a casa una novantina di persone”.
    Non rilevando al momento dati ufficiali su tagli di risorse e al personale sanitario da parte della Regione Emilia-Romagna, Bargi chiede le risultanze di un incontro tra Regione, Ausl, Azienda ospedaliera universitaria di Modena e organizzazioni sindacali che si sarebbe tenuto nei giorni scorsi.
    Ulteriori quesiti, poi, per capire l’attuale situazione dell’organico sanitario modenese “e se siano previsti investimenti per fronteggiare la possibile situazione di emergenza a livello di personale sanitario”.
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Facci (Misto): chiarire i motivi del perdurante divario digitale nelle aree interne e di montagna

    “Dettagliare i motivi del mancato rispetto dell’atto di indirizzo approvato dall’Assemblea legislativa nel dicembre 2022 relativamente alla necessità di superamento del divario digitale nelle aree interne e della montagna”.
    Questa la domanda che Michele Facci (Misto) pone all’esecutivo regionale sul tema della connettività internet, più comunemente chiamato ‘digital divide’.
    Nello specifico, Facci si rifà all’atto di indirizzo politico del dicembre 2022 in cui per raggiungere l’obiettivo di “Emilia-Romagna data valley bene comune” si enucleava come assolutamente imprescindibile il raggiungimento della “completa digitalizzazione del territorio regionale attraverso connessioni di banda ultra larga per creare un’infrastruttura pubblica di telecomunicazioni coerente con gli obiettivi dell’Agenda digitale europea”.
    Richiamando le rilevazioni sulle coperture contenute nella risoluzione approvata dall’assemblea legislativa, il consigliere ricorda come “a fronte di una percentuale decisamente elevata (rispetto alla media regionale) per la connettività superiore a 100Mbps, concentrata prevalentemente nell’area a ridosso della città di Bologna, nell’Appennino bolognese si assiste alle maggiori criticità e deficienze infrastrutturali digitali per arrivare ai comuni di Camugnano e S. Benedetto Val di Sambro dove la maggioranza delle connessioni è inferiore ai 2Mbps”.
    Rilevando come a tutt’oggi i dati della connettività a internet riportati nel 2022 siano “rimasti del tutto invariati per quanto concerne la connessione privata e di come anche la situazione dei plessi scolastici nella montagna bolognese sia rimasta deficitaria, nonostante il miglioramento della media regionale degli istituti con connessione in fibra”, Facci formula il proprio atto ispettivo e chiede di conoscere le motivazioni che continuano a determinare questo digital divide.
    (Luca Boccaletti)

    Infrastrutture e trasporti

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Tecnico della logistica, via libera alla nuova figura professionale

    Parere positivo della commissione Cultura presieduta da Francesca Marchetti all’introduzione della nuova qualifica professionale di “tecnico della logistica”, subordinata all’acquisizione di un diploma con qualifica di quarto livello.
    L’obiettivo è quello di ampliare le possibilità di chi sceglie il percorso di istruzione e formazione professionale e accompagnare i ragazzi nel mercato del lavoro con contratti ad alto contenuto formativo. Per questa figura professionale c’è offerta soprattutto nei territori di Piacenza, Parma e Fidenza. Attraverso il riconoscimento di questa figura si permette inoltre ai giovani di lavorare in sicurezza.
    (Lucia Paci)

    Scuola giovani e cultura

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    “Scuola attiva”: in commissione il progetto per favorire lo sport dei bambini

    Male Coach In Water Giving Group Of Children Swimming Lesson In Indoor Pool

    Quasi 70.000 bambini dell’Emilia-Romagna hanno aderito al Progetto della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con’ Sport e Salute’ ed Ufficio Scolastico Regionale: Scuola attiva Kids per l’Emilia-Romagna inclusiva.
    Il bilancio del progetto è stato presentato dal Capo della segreteria politica della Presidenza della Regione e coordinatore del progetto Gianmaria Manghi, nel corso della commissione Cultura presieduta da Francesca Marchetti.
    “Nel 2022 siamo stati la prima Regione in Italia a impegnarsi per portare sport e attività motorie già in ogni classe delle scuole primarie, grazie al progetto frutto della preziosa collaborazione con ‘Sport e Salute’ e Ufficio scolastico regionale che vede la presenza di tutor e -commenta Manghi-  nel 2023 sono stati coinvolti 169 Comuni, 379 scuole e 3.320 classi per un totale di 66.580 studenti, un dato in crescita del 28% rispetto al precedente anno scolastico”.
    “E’ un progetto molto importante perché dimostra come la Regione riconosca l’attività motoria e la sua importanza a partire dalla scuola: il secondo anno scolastico ha aumentato il numero dei partecipanti e dei loro tutor”, spiega Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), mentre Maura Catellani (Lega) ha chiesto spiegazioni nel merito del progetto.
    (Luca Molinari)

    Scuola giovani e cultura

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Lega: l’Italia torni a mediare nei conflitti mondiali

    La Giunta si attivi su Governo e Conferenza Stato-Regioni affinché l’Italia ritorni ad assumere una posizione di mediatrice negli attuali conflitti, a partire dal ritiro delle sanzioni e della fornitura di armi ai vari contendenti.
    A chiederlo è una risoluzione della Lega e del Gruppo Misto a firma di Stefano Bargi (primo firmatario), Luca Montevecchi, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Andrea Liverani e Michele Facci (Misto).
    “Negli ultimi giorni si è assistito ad una significativa escalation delle dichiarazioni belliciste riguardo al conflitto russo-ucraino: al termine della Conferenza a Parigi sul sostegno a Kiev il presidente francese Macron ha affermato che “non è da escludere la possibilità di un dispiegamento di truppe occidentali sul territorio ucraino per mettere fine all’invasione russa”; il capo del Pentagono Lloyd Austin, sottolineando che se l’Ucraina perde la guerra “i Paesi Nato dovranno combattere contro la Russia”; la stessa Italia firmando un accordo di sicurezza decennale con l’Ucraina che comprende anche il sostegno militare”, spiegano i leghisti per i quali “l’audio di alcuni generali tedeschi, la cui autenticità è stata confermata dai giornali “Bild” e “Der Spiegel” in cui i militari di Berlino discutono sulla fornitura di 100 missili Taurus all’Ucraina per distruggere il ponte russo di Kerch; la presenza lo scorso febbraio di un aereo militare di ricognizione italiano coinvolto nella raccolta di informazioni di intelligence sulle truppe delle Forze Armate russe in Crimea e nel loro trasferimento alle Forze Armate Ucraine per coordinare gli attacchi su obiettivi della penisola”.
    (Luca Molinari)

    Parità, diritti e partecipazione

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Facci (Misto): contrastare la diffusione illecita del Fentanil

    Prevedere progetti e risorse per contrastare la diffusione illecita del Fentanil, potente anestetico assunto come stupefacente, il cui consumo sta aumentando in maniera preoccupante tra i giovani. A chiederlo è Michele Facci (Gruppo Misto) con un’interrogazione in cui invita la giunta a fornire i risultati del progetto di prevenzione avviato nel 2018 dalla Regione Emilia-Romagna.
    “In Europa -ha precisato il consigliere- si registra un aumento significativo della disponibilità di Fentanil con una conseguente crescita di decessi correlati all’assunzione di questo farmaco oppiaceo i cui effetti sono simili ma più potenti di quelli dell’eroina a cui spesso viene aggiunto dagli assuntori. Già nel 2018 la Regione si era attivata col progetto ‘Prevenzione della mortalità correlata all’assunzione di eroina adulterata con derivati del Fentanil’ finalizzato a verificare l’eventualepresenza di derivati del Fentanil nell’eroina da strada. Il progetto, dal costo complessivo di 15mila euro che vedeva l’Ausl di Reggio Emilia quale struttura capofila, prevedeva appositi screening e consegna di materiale informativo ai frequentatori dei Servizi dipendenze patologiche”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere “se a livello di servizio socio-sanitario, in questi ultimi anni, sia stata riscontrata la necessità di potenziare le azioni di informazione e di prevenzione percontrastare l’utilizzo illecito del Fentanil e suoi derivati” e sollecitare “iniziative e lo stanziamento di risorse da parte del Servizio sanitario regionale a seguito del Piano nazionale recentemente elaborato a scopo preventivo”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    14 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Montevecchi (Lega): ascoltare le preoccupazioni di ContiamoCi! e modificare radicalmente il progetto di Anatomia Patologica Unica della Romagna

    Il progetto di creazione di una Anatomia patologica unica della Romagna che sta elaborando l’Ausl della Romagna va radicalmente rivisto. Lo chiede alla giunta il consigliere Matteo Montevecchi (Lega) in un’interrogazione firmata anche da Andrea Liverani.
    “In seguito al comunicato stampa del Sindacato Di.Co.Si ContiamoCi! del 23 febbraio, inerente ai rischi di una Anatomia Patologica Unica della Romagna ed indirizzato al Direttore Generale dell’Ausl Romagna dr. Carradori, al Direttore Sanitario dr.ssa Bravi e al Direttore Amministrativo dr.ssa Aimola, mi sono attivato per presentare un’interrogazione in Regione” esordisce così il consigliere regionale romagnolo Matteo Montevecchi (Lega) in merito al nuovo progetto dell’Ausl Romagna e continua affermando: “Mi risulta che la Direzione Generale dell’AUSL Romagna stia per approvare il progetto di una Anatomia Patologica Unica della Romagna che prevederebbe la centralizzazione dell’analisi del materiale cito-istologico in un unico laboratorio fuori da un contesto ospedaliero. Il progetto in questione è stato illustrato a tutti gli operatori delle anatomie patologiche della Romagna. Ho saputo che i professionisti, dopo la presentazione del progetto, hanno cercato di porre osservazioni e critiche costruttive, che però la Direzione ha liquidato con scarsa considerazione, dimostrando un atteggiamento di chiusura e quindi di non essere disposta a fare alcun passo indietro. Il progetto, infatti, sta andando avanti senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che, informalmente, sono venute a conoscenza di esso solo dagli operatori interessati”.
    Poi Montevecchi argomenta: “Ciò che potrebbe celarsi dietro questo progetto/riorganizzazione è la riduzione della qualità del servizio, nonché un impatto negativo sulla qualità della vita lavorativa. Non a caso l’esperienza precedente dei La.U.Ro (Laboratorio Unico della Romagna) aveva portato a dimissioni volontarie, richieste di mobilità intra-aziendali o di pensionamento anticipato di molti tecnici di laboratorio. L’approvazione di una Anatomia Patologica Unica della Romagna che prevederebbe l’accorpamento di parte del personale altamente specializzato in un’unica sede, potrebbe portare a richieste analoghe, causando quindi una fuga dei professionisti attualmente impiegati, come è stato per l’operazione di 15 anni fa dei laboratori analisi e officina trasfusionale siti in località Pievesestina di Cesena, appena citati. Il rischio è quello di andare incontro alla possibilità di ritrovarsi una carenza di personale qualificato per l’esecuzione degli esami cito-istologici”.
    Inoltre, Montevecchi aggiunge: “La portata “innovativa” del progetto risiederebbe nella digitalizzazione dei preparati, che al tempo stesso comporta però notevoli criticità. A differenza di altri sistemi digitali già presenti in Azienda, il supporto (vetrino) su cui l’anatomo-patologo “legge” il tessuto ed effettua la diagnosi, deve sempre essere prodotto fisicamente prima di essere scansionato per essere digitalizzato. Il risultato digitale, quindi, non è altro che un ulteriore tassello (con i relativi costi economici) che non ha ragione di essere, se non per l’eventuale condivisione in sessioni didattiche. Non è chiaro, quindi, quale possa essere il beneficio economico di questa riorganizzazione. Mi è stato spiegato che lo smantellamento, o il ridimensionamento delle attuali sedi, in favore di un’unica entità, staccata da un contesto ospedaliero, potrebbe causare – sottolinea Montevecchi – maggiori rischi per la movimentazione dei campioni, che dalle sedi periferiche dovrebbero arrivare ad una sede remota, ingenerando confusione (per il massiccio conferimento di materiali presso un’unica sede, considerando ad esempio il conferimento di circa 36.000 campioni all’anno presso una delle attuali sedi), con ripercussioni anche legali, qualora i campioni venissero smarriti o trattati con ritardo. La centralizzazione con la successiva lavorazione dei campioni a carico di un’unica sede periferica ed avulsa da una realtà ospedaliera, priverebbe il confronto diretto con i chirurghi o altri professionisti interessati all’invio dei campioni per la risoluzione o la discussione dal vivo che permette l’immediato chiarimento dei dubbi che potrebbero ingenerare fraintendimenti da cattiva comunicazione tra i servizi invianti e il laboratorio di anatomia.
    Data la scarsa automazione che il servizio potrebbe acquisire, lo sviluppo di un solo laboratorio non sarebbe altro che la somma delle attuali quattro sedi lavorative. In pratica un unico laboratorio non garantirebbe migliore tempestività nella diagnostica, migliore qualità dei flussi lavorativi e lo renderebbe di fatto un laboratorio con maggiori problematiche legate alla lavorazione dei campioni. La digitalizzazione dei preparati cito-istologici, inoltre, non fornirebbe alcuna qualità superiore o miglior tempestività nella formulazione delle diagnosi ed è dimostrato che qualsiasi laboratorio per le consulenze specialistiche chieda al laboratorio che ha in carico il caso, il materiale “blocchetto”, per eseguire le eventuali altre indagini. Quindi non utilizzerebbero immagini digitalizzate.
    Si aggiungerebbe un passaggio ulteriore all’attuale flusso lavorativo. Alcuni campioni inviati ai laboratori di anatomia patologica fanno parte di percorsi diagnostico-terapeutici urgenti (ad esempio cancro della mammella), il rischio è che tali campioni non siano più lavorati con la stessa tempestività di come avviene ora, in quanto questi campioni sarebbero comunque destinati a viaggiare verso il laboratorio di anatomia unica, con una perdita di tempo per l’invio, di ulteriori ore, rispetto alle condizioni attuali di ricezione e lavorazione degli stessi. Gli esami urgenti, attualmente, gestiti nei laboratori di anatomia, vengono lavorati e la diagnosi (completa anche della c.d. tipizzazione neoplastica, utile ai fini di un intervento chirurgico, e/o terapico, senza la necessità di ulteriori indagini) perviene entro 48 ore. Questi particolari esami avrebbero un percorso probabilmente maggiorato di almeno 24 ore, rispetto all’attuale tempistica”.
    Infine, il consigliere Matteo Montevecchi chiosa: “Per questi motivi ho deciso di interrogare la giunta regionale per sapere se può spiegare con quale personale verrebbe fatto funzionare un laboratorio unico di anatomia patologica, stante l’attuale carenza di personale nelle quattro sedi, dovuta alla difficoltà conclamata di reperire professionisti, con la prospettiva che si presenti la diaspora già vista con il laboratorio analisi di Pievesestina. Ma soprattutto anche per sapere se ritiene che abbia senso centralizzare un servizio che per peculiarità non si presta ad essere centralizzato, se l’assessore alla salute Donini e l’AUSL Romagna intendono iniziare un confronto sul progetto in questione con le parti interessate ai tavoli già proposti, se intende esprimersi a riguardo e se intende al tempo stesso sollecitare l’AUSL Romagna per una modifica radicale del progetto, evitando che le intenzioni vengano rese note solamente a progetto concluso ed operativo e se intende utilizzare i fondi che verrebbero destinati a questo progetto, per potenziare le realtà già esistenti in termini di svecchiamento delle apparecchiature attualmente in uso (alcune risalenti ancora agli anni ‘80, e non più adeguate alle attuali esigenze), per ampliare e rimodernare spazi attualmente utilizzati (che non hanno costi “vivi” come affitto o esborsi importanti per nuove strutture) e quindi per la valorizzazione professionale degli operatori”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    13 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Cultura Emilia-Romagna. Carnevale della Romagna, una settimana di spettacoli da tutta Italia

    Una settimana di sfilate di carri allegorici e maschere proveniente da tutta la Romagna e un occhio attento all’inclusione sociale, testimoniato dall’adesione alla Giornata mondiale dell’autismo. Come da tradizione, dal Lunedì dell’Angelo alla domenica successiva torna il “Carnevale della Romagna”, che si terrà a Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, dal 1° al 6 aprile prossimi.
    La 138esima edizione del Carnevale è stata presentata oggi nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna a Bologna alla presenza della presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti, della sindaca di Gambettola Letizia Bisacchi, del presidente dell’Associazione Gambettola Eventi Davide Ricci e del Direttore di Visit Romagna Chiara Astolfi.
    “Come ogni anno abbiamo il piacere di seguire da vicino la tradizione di una festa che da secoli sa sospendere la quotidianità con la magia del rovesciamento dei ruoli, la condivisione di momenti di convivialità e l’importanza di saper creare indotti turistici di grande ricaduta sui territori che hanno la fortuna di accoglierli. Un rito che la Regione Emilia-Romagna ha deciso di incentivare anche con una vera e propria legge, che è stata approvata il 3 ottobre 2022 (Legge regionale n. 14/2022) al fine di sostenere la realizzazione di queste manifestazioni e valorizzare il ruolo che svolgono per la collettività”, spiega la presidente Emma Petitti, che ricorda come “il Carnevale è da sempre considerato luogo di incontro per la comunità locale, un modo per tenere vive le tradizioni regionali e forte simbolo di identità culturale. Come istituzioni continueremo a creare tutte le condizioni favorevoli affinché questi preziosi momenti di condivisione possano essere organizzati e fruiti da tante più persone possibili”.
    “Il Carnevale da oltre un secolo segna un momento di pura festa e gioia trasformando le strade del paese in un teatro a cielo aperto di maschere, colori e musica. Le relazioni intraprese in questi anni ci hanno messo al centro di un dialogo con carnevali nazionali ed esteri che hanno permesso di veicolare le nostre antiche tradizioni, la scuola della cartapesta  e l’arte dei carristi di Gambettola. La tematica dell’inclusione che caratterizza questa edizione è l’occasione per celebrare la diversità, promuovere l’integrazione e costruire ponti culturali e sociali all’interno delle comunità. Altro aspetto che caratterizza il nostro carnevale e coinvolge la comunità del carnevale è l’impegno al riciclo e all’utilizzo sostenibile dei materiali per la costruzione dei grandi carri allegorici”, sottolinea la sindaca Letizia Bisacchi, che ricorda come l’edizione al via, oltre alle tradizionali sfilate dei grandi carri allegorici in movimento, che coinvolgono nella loro realizzazione volontari di tutto il territorio, propone una settimana di eventi e premi di respiro nazionale e internazionale, come il Concorso internazionale di poesia e racconti “Il Carnevale è poesia…”, il Premio nazionale “Essere Maschera” dedicato ad artisti cinematografici e di teatro, il Concorso nazionale di pittura “Il Carnevale in un quadro”.
    “Per il nostro carnevale l’edizione 2024 è l’anno del rilancio e consolidamento di un lavoro che mette Gambettola e il suo carnevale al centro di relazioni nazionali e internazionali. L’adesione al NEG, l’associazione che raggruppa i carnevali europei, il riconoscimento del Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e l’essere parte attiva dei carnevali storici dell’Emilia Romagna hanno rafforzato l’impegno dell’Associazione per costruire un grande carnevale nazionale, all’interno di un piccolo comune”, sottolinea Davide Ricci, per il quale “la 138esima edizione oltre che proporre le due sfilate, una diurna e una notturna, dei grandi carri allegorici in movimento offrirà una settimana di eventi, premi nazionali, attività per le scuole e per i bambini: quest’anno abbiamo avviato un percorso all’insegna dell’inclusione con il contributo di Unicef, Fondazione Fornino Valmori, G.R.D. Cesena onlus, Cad cooperativa sociale Onlus, Croce Verde Gambettola. Le suddette associazioni si sono attivate nella creazione del carnevale portando ragazzi con bisogni speciali a lavorare all’interno della bottega del Carnevale. Questa inclusione è unica a livello nazionale e farà vivere il carnevale come momento partecipativo per far crescere e sviluppare una sensibilità sociale condivisa. Il Carnevale aderirà alla Giornata mondiale dell’autismo, che ricorre il 2 di aprile, con eventi e una conferenza sul tema”.
    “Sosteniamo il ‘Carnevale della Romagna’ perché è un evento importante per tutto il nostro territorio e per tenere viva una tradizione che risale all’800: sappiamo che ci sono effetti molto rilevante sul turismo e sulle attività commerciali”, evidenzia Chiara Astolfi.
    Il “Carnevale” veste a festa le strade della cittadina romagnola dal lontano 1886 (stesso anno in cui è nato “il Boscaiolo”, maschera tipica di Gambettola) e ha in due sfilate di carri allegorici, una diurna (il Lunedì dell’Angelo) e una notturna (la domenica successiva) i momenti clou di una settimana di divertimento e cultura. Nel corso degli anni le tecniche di realizzazione dei carri allegorici sono state molto migliorate e, dal 2013, è in corso una sorta di gemellaggio con il Carnevale di Viareggio, tanto che ogni anno carri provenienti dal famoso Carnevale toscano sfilano per le vie di Gambettola a testimoniare il forte legame che unisce le due città.
    Quella che non è cambiata, invece, è la tradizione di costruire i “carri” usando materiale di recupero e pezzi meccanici che conferiscono ai carri spettacolari effetti coreografici. A fare da cornice alla sfilata dei carri ci sono gruppi mascherati provenienti dai più famosi Carnevali d’Italia.
    Sito Carnevale della Romagna
    Fotogallery
    Catalogo
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    13 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Istruzione, ricerca e cultura: ratificata l’intesa tra Emilia-Romagna e Québec

    È stata ratificata l’Intesa di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e il Québec (Canada). Il documento ha avuto il via libera, all’unanimità dei presenti, in commissione Bilancio, presieduta dal vicepresidente Stefano Bargi. L’intesa, grazie agli ottimi rapporti di amicizia tra le due parti, stabilisce una collaborazione per “sostenere iniziative principalmente nei settori della cultura, della scienza, dello sviluppo economico e dell’istruzione”.
    Bargi ha detto che “siamo sempre stati favorevoli alle intese internazionali. Sarebbe interessante avere un feed back su ciò che è stato realizzato. Uno dei punti forti dell’accordo è l’agroalimentare e considerato che l’intesa riguarda l’istituzione Regione, non so se è stato preso in considerazione il fenomeno dell’Italian sounding”. La giunta ha risposto che il contrasto a questo fenomeno è sempre presente e nell’accordo si promuovono i prodotti originali.
    La giunta ha detto che l’autorizzazione del governo è venuta nel settembre 2022 e l’intesa è stata sottoscritta il 26 febbraio 2024. All’origine, c’è stata una collaborazione nata tra la Camera di commercio Italia-Canada e Arter. Fra i settori innovativi, ha spiegato la giunta, l’edizione dell’autunno 2023 ha riguardato la space economy, ma è importante ricordare anche l’agroalimentare (con il progetto Made in Emilia-Romagna). È stato anche firmato un accordo tra Tecnopolo e Cineca con l’istituto canadese per l’intelligenza artificiale in merito a un progetto per facilitare l’accesso ai dati climatici.
    Le istituzioni – afferma l’Intesa – collaborano per facilitare i contatti tra enti pubblici o privati, per arrivare a scambio di informazioni e buone pratiche, sostegno alle imprese, al non profit, centri di ricerca per far nascere progetti congiunti, missioni per attività di formazione e scambio di esperienze, organizzazione si seminari, conferenze, festival, mostre; facilitare la promozione di e sviluppo di partnership nei grandi eventi, promuovere bandi per progetti in settori di interessi comune.
    Fra gli ambiti in cui si avvierà la collaborazione ci sono, tra gli altri, le relazioni istituzionali, l’economia verde, l’elettrificazione dei trasporti, l’agroalimentare, la sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale, scienze quantiche, città intelligenti, l’aerospazio, scienza e ricerca, istruzione superiore e cultura.
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    13 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    In commissione Bilancio l’esame delle misure fiscali di vantaggio per l’Appennino

    Sostenere le aree di montagna attraverso la fiscalità di vantaggio. Al via in commissione Bilancio il dibattito su due progetti di legge che chiedono interventi di carattere fiscale per favorire cittadini e imprese in Appennino.
    Si tratta di un progetto di legge della Lega a prima firma di Massimiliano Pompignoli e un progetto di legge alle Camere del Partito democratico a prima firma Palma Costi. Il testo base su cui discuterà l’Assemblea legislativa è quest’ultimo proposto dal Partito democratico. Massimo Bulbi (Pd) è il relatore di maggioranza, mentre Massimiliano Pompignoli quello di minoranza.
    Per quanto riguarda il progetto di legge alle Camere del Pd l’obiettivo è promuovere lo sviluppo economico dell’Appennino con misure concrete e incentivi fiscali per contrastare lo spopolamento e dare maggiore slancio alle politiche portate avanti sulla montagna. “Servono politiche di riequilibrio tra i vari territori, anche per contrastare lo spopolamento dell’Appennino. Chiediamo una fiscalità di vantaggio per l’Appennino e non solo per le imprese. La nostra proposta –spiega Palma Costi– presenta una serie di misure fiscali su piccole e micro imprese e liberi professionisti, sui lavoratori, con particolare attenzione sul personale sanitario e docente al fine di attrarre personale per avere servizi sanitari e sociali adeguati, incentivi alla residenzialità sia in affitto che per acquisto, sul trasporto e altre spese  scolastiche, sui Comuni che devono avere le risorse per poter realizzare e gestire i servizi indispensabili per i propri cittadini. I provvedimenti sono temporanei come prevedono le norme e l’obiettivo è stimolare lo sviluppo economico, ridurre le disuguaglianze e valorizzare il territorio”.
    Massimiliano Pompignoli (Lega) ha sottolineato “l’importanza di un pdl per il sostegno delle zone montane, anche se avrei preferito che il testo base fosse quello a mia prima firma. È comunque un inizio costruttivo per sostenere zone con problematiche particolari”.
    Il progetto della Lega intende facilitare l’avvio di imprese nelle aree più periferiche del territorio regionale attraverso l’istituzione di zone economiche speciali denominate Zama (Zona area-montana autonoma) entro le quali sia possibile usufruire di agevolazioni fiscali, normative e amministrative. Attenzione particolare da riservare ai territori colpiti dalle alluvioni di maggio 2023. Attraverso l’istituzione di un apposito fondo verranno sostenute condizioni favorevoli per le realtà che propongono prodotti alimentari tipici, rivitalizzano i paesi con popolazione inferiore a 3mila abitanti privi o con pochi negozi, offrono in un unico punto di vendita un’ampia gamma di prodotti e servizi.
    (Lucia Paci e Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    13 Marzo 2024 LEGGI TUTTO