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    Agropoli, scoperti attracchi abusivi: sanzioni e diffide 

    Attracchi abusivi sono stati scoperti al porto di Agropoli, comune del Salernitano e porta del Cilento.PUBBLICITA E’ il bilancio dei controlli mirati svolti dalla polizia municipale nell’area portuale e, in particolare, presso i pontili gestiti in concessione dal Comune di Agropoli proprio per verificare il rispetto del ‘regolamento per la gestione e l’assegnazione degli spazi acquei ai fini dell’ormeggio e delle attrezzature comunali accessorie gestite in regime di concessione dal comune di Agropoli’.Diverse sono state le sanzioni elevate per attracco abusivo o per aver occupato senza autorizzazione un ormeggio comunale. Per i trasgressori, una sanzione da 200 a 1.200 euro.I proprietari sono stati diffidati a rimuovere le imbarcazioni entro 48 ore. In caso contrario la rimozione sara’ effettuata in danno, con spese a carico dei trasgressori. Per il sindaco Roberto Mutalipassi, “il rispetto della legalita’ e delle regole sono fondamentali per un vivere civile. E questi controlli vanno proprio in questa direzione”.L’assessore al Porto, Giuseppe Di Filippo, sottolinea che “i controlli della polizia locale in ambito portuale sono un messaggio chiaro agli abusivi. Ci sono specifiche modalita’ per attraccare presso i pontili comunali partecipando a uno specifico bando.La maggioranza dei proprietari di imbarcazioni si attengono alle regole. Dovra’ farlo anche quella piccola minoranza che ancora non lo fa”.Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Consulenti lavoro: “Nessun iscritto all’ordine coinvolto nel blitz a Casal Velino”

    “Il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro precisa che nessun iscritto all’Ordine è coinvolto nel blitz contro il caporalato condotto nel comune cilentano di Casal Velino dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Salerno, congiuntamente al personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Salerno.PUBBLICITA In merito agli articoli apparsi oggi su diversi portali d’informazione locale, il Consiglio nazionale smentisce il coinvolgimento di una presunta consulente del lavoro nell’indagine che vede implicati i titolari di una nota struttura ricettiva del Cilento per sfruttamento di lavoratori irregolari e violazioni della sicurezza sul lavoro”.E’ quanto si legge in una nota. “Durante l’ispezione – spiega – le autorità competenti hanno trovato 30 lavoratori di cui 17 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro.All’esito degli accertamenti condotti, è emerso che questi lavoratori erano impiegati in condizioni di sfruttamento estremo e numerose e gravi erano le violazioni delle norme di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”.”Di conseguenza – continua la nota – veniva emesso un provvedimento di prescrizione per la struttura ricettiva. Alla luce dei gravi indizi raccolti il PM della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania disponeva l’arresto in flagranza di reato del legale rappresentante della società e di un socio, ponendoli agli arresti domiciliari.Veniva, inoltre, deferita in stato di libertà la consulente del lavoro della società. A tal proposito il Consiglio nazionale dell’ordine precisa, dunque, che non risultano profili iscritti coinvolti nelle indagini e che è stata già effettuata la segnalazione per la verifica dell’esistenza del reato di esercizio abusivo della professione di consulente del lavoro.La categoria altresì ribadisce l’impegno che da anni porta avanti per contrastare ogni forma di sfruttamento del lavoro e promuovere la dignità e l’etica del lavoro. Principi che da sempre animano la vocazione sociale dei consulenti del lavoro e che la categoria diffonde attraverso innumerevoli iniziative”.Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Detenuto suicida nel Tribunale di Salerno durante la convalida. Ciambriello: “Sono sconfortato”

    Salerno. Si è suicidato nel Tribunale di salerno dopo l’udienza di convalida dell’arresto avvenuto sabato scorso.PUBBLICITA La notizia della morte del 48enne Luca Di Lascio di Montecorvino Rovella in provincia di Salerno ha fatto alzare ancora di più l’asticella dell’allarme e della preoccupazione del Garante dei Detenuti della Campania, Samuele Ciambriello.“Sconfortato davanti all’ennesimo suicidio che si è consumato ieri in Campania. Suicidio anomalo avvenuto nel Tribunale di Salerno con dei lacci legati al lavandino dei sanitari della camera di sicurezza dopo aver sostenuto l’udienza per la convalida dell’arresto. Era arrivato sabato all’istituto penitenziario di Fuorni. Con amarezza e preoccupazione lancio un appello alla politica e alla società civile rispetto all’acuirsi dello stato di sofferenza delle persone detenute. Servono interventi immediati ed urgenti di prevenzione. Luca rappresenta il 7 suicidio in Campania dall’inizio dell’anno”. Ha commentato nella sua nota, Samuele Ciambriello. “Come si vede anche nel caso di Luca – prosegue il Garante -, ci sono situazioni di vulnerabilità e di fragilità per coloro che entrano nel circuito carcerario, c’è bisogno di figure di ascolto qui ed ora. Il suicidio in carcere rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia penitenziaria e anche per gli altri detenuti”. La salma, conclude Ciambriello, è a disposizione del pm per le indagini sull’accaduto e sulla causa del decesso.Era stato arrestato perché pretendeva denaro dalla madre molto anziana per acquistare stupefacenti.Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Arrestati i titolari di un noto albergo nel Vallo di Diano: sfruttavano 17 migranti senza permesso

    Salerno. I Carabinieri di Salerno, in collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro e mediatori culturali, hanno condotto un’operazione contro lo sfruttamento lavorativo in una struttura ricettiva del Vallo di Diano.PUBBLICITA Durante i controlli, sono state trovate 30 persone che lavoravano in condizioni disumane, tra cui 17 stranieri senza regolare permesso di soggiorno. Si tratta di cittadini di Sri Lanka, India e Moldavia.Questi lavoratori erano costretti a vivere in locali di fortuna all’interno di un edificio in costruzione, già sotto sequestro per abusi edilizi.Le autorità hanno riscontrato gravi violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro e hanno emesso un provvedimento di sospensione dell’attività.I titolari della struttura sono stati arrestati con l’accusa di sfruttamento lavorativo e la loro consulente del lavoro è stata denunciata. Sono state inoltre comminate sanzioni amministrative per un totale di circa 74.000 euro. Le indagini sono ancora in corso.Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Imbarcazione prende fuoco e affonda tra Agropoli e Castellabate: salvate due persone

    Un’imbarcazione di 21 metri è andata completamente a fuoco a circa sei miglia dalla costa tra Agropoli e Castellabate.PUBBLICITA Le due persone a bordo sono state soccorse da un diportista e poi dalla Guardia Costiera, che è intervenuta dopo diverse segnalazioni. Lo scafo è affondato.Punti Chiave ArticoloUn boato improvviso ha squarciato il silenzio del mare.A bordo di uno yacht di 21 metri, tra Agropoli e Castellabate, il panico si è diffuso come un fulmine.Le fiamme, scaturite da una scintilla inattesa, hanno avvolto rapidamente l’imbarcazione, trasformandola in un inferno galleggiante.Il fumo nero si è alzato verso il cielo, visibile da chilometri di distanza, come un segnale di soccorso lanciato alla natura.I due diportisti a bordo, sorpresi dall’inferno che si era abbattuto su di loro, hanno cercato di reagire, ma le fiamme erano troppo veloci. Mentre le fiamme divampavano e il calore aumentava, la paura ha stretto loro la gola. In pochi istanti, la loro tranquilla giornata in mare si era trasformata in un incubo.Fortunatamente, un diportista di passaggio, accortosi della tragedia, non ha esitato un attimo. Con una manovra precisa, ha avvicinato la sua imbarcazione allo yacht in fiamme e ha tratto in salvo i due naufraghi, ormai stremati e sotto shock.Sono stati salvati prima da un diportista di passaggio e poi dalla guardia costieraNel frattempo, allertata da numerose segnalazioni, la Guardia Costiera è intervenuta tempestivamente. Le sirene delle motovedette hanno tagliato l’aria salata mentre i soccorritori si precipitavano verso la scena dell’incendio. Arrivati sul posto, hanno preso a bordo i naufraghi, ormai fuori pericolo ma profondamente scossi.Purtroppo, nonostante gli sforzi dei vigili del fuoco del mare, lo yacht è stato completamente distrutto dalle fiamme e si è inabissato nelle profondità marine. La Capitaneria di porto ha continuato a monitorare la zona per scongiurare il rischio di un eventuale inquinamento.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Barca in fiamme nel Cilento, salvate due persone

    Nelle acque antistanti la frazione di Santa Maria di Castellabate, in provincia di Salerno, la Guardia Costiera di Agropoli ha tratto in salvo due persone in seguito all’incendio e conseguente affondamento di una imbarcazione di 21 metri.PUBBLICITA Per i soccorsi sono intervenuti una motovedetta Sar e un battello classe Alfa. I due occupanti sono stati trasbordati sui mezzi della Guardia Costiera e trasportati a riva, dove ad attenderli, in via precauzionale, c’era anche un’ambulanza.Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Postiglione, battesimo dei bimbi dei centri di accoglienza e vacanza dei ragazzi ucraini in fuga dalla guerra

    Accoglienza, solidarietà, integrazione e amicizia: queste le parole chiave che hanno caratterizzato una giornata speciale a Postiglione. La comunità ha accolto tre bambini dei centri di accoglienza gestiti dalla cooperativa “Al Tuo Fianco” e dalla Caritas della Diocesi di Teggiano-Policastro, battezzandoli nella parrocchia di San Giorgio e San Nicola.PUBBLICITA L’evento, celebrato dal vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Monsignor Antonio De Luca, e dal parroco don Martino De Pasquale, ha visto la partecipazione di tutta la comunità, inclusi il sindaco Carmine Cennamo e i ragazzi ucraini ospiti della Caritas, in vacanza a Postiglione per sfuggire alla guerra. Un segno tangibile di amicizia e integrazione, che ha unito istituzioni, operatori pastorali e cittadini in un momento di profonda fede e condivisione.Nella sua omelia, Monsignor De Luca ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza e della carità, valori fondamentali che la Chiesa cattolica e la comunità cristiana devono promuovere. Ha parlato dell’impegno verso gli ultimi e della necessità di costruire una società più giusta e solidale. Le sue parole di fede e amore hanno risuonato con forza, esortando tutti a continuare sulla strada della solidarietà.Il sindaco Cennamo ha espresso gratitudine verso il vescovo e don De Pasquale per il loro impegno sociale. Ha elogiato il lavoro svolto dalla Caritas e dalla cooperativa “Al Tuo Fianco”, che hanno reso Postiglione un simbolo di accoglienza e integrazione. Grazie a queste iniziative, il piccolo centro alburnino è diventato un modello di come la comunità possa lavorare insieme per la crescita e la pace.La giornata ha dimostrato come l’unione tra cittadini, istituzioni e Chiesa possa portare a risultati straordinari. I progetti di accoglienza e integrazione a Postiglione rappresentano una speranza concreta per un futuro migliore, dove la solidarietà e l’amicizia superano le barriere della diversità e della distanza.Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Cade dall’albero mentre taglia i rami: anziano muore in provincia di Salerno

    Un uomo di 75 anni ha perso la vita a Corleto Monforte, in provincia di Salerno, mentre era intento a tagliare i rami di alcuni alberi.PUBBLICITA Secondo una prima ricostruzione, il 75enne si trovava su uno degli arbusti e, mentre tagliava dei rami, sarebbe caduto precipitando al suolo. Una caduta che e’ risultata fatale.Sono stati alcuni familiari ad allertare i soccorsi, preoccupati dal fatto che l’uomo non rientrasse a casa.Ma quando sul posto è arrivato un equipaggio del 118 il suo cuore aveva già cessato di battere. La caduta è stata violenta e non gli ha lasciato scampo. L’uomo ha battuto la testa.Sul posto, anche i carabinieri che hanno avviato gli accertamenti del caso.Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Arpac, ‘dopo rogo rifiuti Persano diossine non superano soglie’

    Diossine e altri inquinanti presenti nell’atmosfera dopo l’incendio di 60 tonnellate di rifiuti lo scorso 30 luglio nel comprensorio militare di Persano – comune di Serre – non sono superiori ai limiti di riferimento previsti in casi del genere.PUBBLICITA

    Lo comunica l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpac) che ha avviato le attività di monitoraggio nell’area.

    Dal primo ciclo di campionamento delle diossine “si evince un valore pari al limite di quantificazione per il campione della stazione di monitoraggio ubicata in località Borgo Carillia e un valore significativo, sia pure lievemente inferiore al valore di riferimento, per la stazione posta nel comprensorio militare di Persano.
    Le attività di monitoraggio restano tuttora in corso, e in queste ore l’Agenzia sta provvedendo ad incrementare tali attività ricercando siti idonei e rappresentativi ove installare ulteriori due stazioni di campionamento”, si informa in una nota.

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    Dissequestrato e restituito l’arenile in concessione al “Poseidonia Beach Club” di Marina di Ascea

    Nella mattinata dell’1 agosto, ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti alla Guardia costiera – Ufficio locale marittimo di Acciaroli, in virtù di provvedimento dell’autorità giudiziaria di Vallo della Lucania, hanno proceduto alle operazioni di dissequestro dell’arenile attrezzato, oggetto di concessione demaniale marittima, pertinenziale allo stabilimento balneare “Poseidonia Beach Club”, sito sul lungomare levante di Marina di Ascea.PUBBLICITA

    Revocata la misura cautelare già operata nella tarda serata del 25 luglio, l’arenile in concessione, a servizio della struttura (quest’ultima mai interessata dal sequestro, diversamente dalle notizie diffuse in precedenza da alcuni media), è stato riconsegnato al legale rappresentante della società proprietaria, assistito dagli avvocati Mario Carrato e Pasquale D’Angiolillo, del foro di Vallo della Lucania.

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    Sequestrati sentieri accesso alla pineta di Capaccio Paestum

    Questa mattina, i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Salerno hanno eseguito un decreto emesso dalla locale Procura della Repubblica di sequestro preventivo d’urgenza dei sentieri/varchi numero 1, 2, 18 e 24 della pineta in località Varolato/Laura di Capaccio – Paestum, ricadente nella riserva naturale Foce Sele-Tanagro.PUBBLICITA

    Le indagini, spiega una nota della procura, hanno consentito di raccogliere elementi indiziari in ordine “alla commissione, nell’area sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale e dichiarata di notevole interesse pubblico, dei reati di deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi, invasione di terreni o edifici, distruzione o deturpamento di bellezze naturali, realizzazione di opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa, nonché realizzazione di opere senza il prescritto nulla osta dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele-Tanagro”.

    In dettaglio, risultano realizzati, senza autorizzazione, “un ampliamento del sentiero pedonale n.24 pari a 5,40 metri, mediante la rimozione della staccionata in legno, rispetto ai 90 cm originari di larghezza, nonché la realizzazione, tra la staccionata in legno ed il muro in calcestruzzo di una rampa volta a superare il dislivello di quota di altezza della sede stradale e la quota della pista ciclabile, tutte opere finalizzate a rendere carrabili i predetti sentieri”.
    Indagati, allo stato, sono tre soggetti: il legale rappresentante di un resort di Capaccio Paestum, il già responsabile dell’area P.O. Turismo del Comune di Capaccio Paestum e il già responsabile dell’Area P.O. Polizia Locale del Comune di Capaccio poiché in concorso tra loro “occupavano arbitrariamente e immutavano lo stato dei luoghi di un terreno demaniale rendendolo carrabile”.

    Inoltre, sui sentieri pedonali numero 1 e 2 “un ampliamento pari a 2,70 metri, mediante la rimozione di parte del muro di recinzione in calcesstruzzio, e per il varco n.18 pari a 4 metri mediante la rimozione in staccionata in legno, rispetto ai 90 cm originari, nonché con riferimento a quest’ultimo varco ignoti realizzavano una rampa volta a superare il dislivello tra la quota di altezza della sede stradale e la quota della pista ciclabile, finalizzata a rendere carrabile i predetti sentieri”.
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    Salerno, simula sequestro di persona e chiede 500mila di riscatto: arrestato

    Avrebbero simulato un rapimento a scopo di estorsione, con l’obiettivo di intascare il riscatto.PUBBLICITA

    I fatti, su cui indaga la Direzione distrettuale Antimafia di Potenza, si sono svolti in provincia di Salerno nel novembre 2023.

    Un uomo è finito in carcere: si tratta di Fedele Marotta, 42enne originario di Polla, indagato, insieme ad altri soggetti sia noti che in via di identificazione, per estorsione aggravata, simulazione di reato e calunnia.
    Nei suoi confronti il gip del tribunale di Potenza ha emesso un’ordinanza applicativa di misura cautelare che è stata eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo di Salerno.

    L’obiettivo del finto sequestro di persona era quello di ottenere soldi dal cognato di Marotta, imprenditore residente in provincia di Parma e marito della sorella dell’indagato.
    Il piano ha previsto che nel giorno del presunto rapimento a scopo di estorsione, Marotta avrebbe simulato di essere in procinto di incontrare, a Padula, dei soggetti collegati al clan dei Casalesi che lui stesso – come raccontava alla sorella nel corso di una telefonata – intendeva dissuadere dal proposito di sequestrare i figli della donna.
    Poi, in una telefonata immediatamente successiva, al momento del simultato incontro con i presunti malfattori, richiedeva alla sorella, con toni preoccupati, di allertare le forze dell’ordine perché temeva che potesse succedergli qualcosa di grave.
    Successivamente, gli indagati avrebbero simulato le tracce del sequestro di persona di Marotta, lasciando la sua auto abbandonata in aperta campagna, con i fari accesi e i cellulari nell’abitacolo.
    Per otto giorni avrebbero inscenato lo stato di prigionia dell’indagato in un luogo segreto per costruingere il cognato e la sorella della vittima a versare un riscatto per la liberazione, chiedendo la cifra di 500mila euro, non riuscendo però a intascarli vista la resistenza dei familiari.
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