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    Traffico migranti in Campania: la Procura di Napoli indaga su 80 casi sospetti

    Napoli.Circa 80 casi di ingressi illegali di migranti in Campania sono al centro di un’indagine della Procura di Napoli, che ha già individuato una ventina di indagati.
    Le prime indiscrezioni, trapelate da fonti investigative e riprese da Il Mattino e Repubblica Napoli, rivelano la complessità del sistema di sfruttamento che coinvolge imprenditori compiacenti, intermediari, legali e consulenti dei CAF.

    L’area vesuviana e il Bangladesh
    L’attenzione degli inquirenti si concentra per ora sull’area vesuviana e sugli ingressi di migranti provenienti dal Bangladesh. La catena dell’illegalità prevedeva la falsificazione di contratti di lavoro per far risultare che i migranti avessero un posto di lavoro in Italia al loro arrivo. Ogni ingresso illegale sarebbe stato pagato diverse migliaia di euro, con profitti consistenti per l’organizzazione criminale.
    Possibile coinvolgimento della criminalità organizzata
    Non si esclude che la criminalità organizzata locale abbia avuto un ruolo nella vicenda, sfruttando il traffico di migranti per trarne profitto. Le indagini puntano inoltre a verificare se la rete per gli ingressi dal Bangladesh sia stata replicata in altre zone della Campania, a beneficio di migranti provenienti da altri Paesi.

    La risposta del procuratore Gratteri
    Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, ha commentato l’allarme lanciato dalla premier Meloni sul “caso Campania”: “Stiamo sul pezzo e non siamo preoccupati: abbiamo migliaia di uomini delle forze dell’ordine, abbiamo magistrati di altissimo livello e monitoriamo qualsiasi tipo di fenomeno”.
    Un’inchiesta complessa e in evoluzione
    L’inchiesta è ancora in pieno svolgimento e i dettagli emersi finora rappresentano solo un primo passo per smantellare un sistema illegale che sfrutta la vulnerabilità dei migranti per trarne profitto. Le indagini proseguiranno per accertare le responsabilità di tutti gli attori coinvolti e per individuare eventuali altri filoni investigativi.
    L’episodio, riportate dalle cronache di Napoli dopo la denuncia della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rappresenta un monito contro lo sfruttamento dei migranti e la necessità di rafforzare i controlli per contrastare il traffico illegale di esseri umani. Le istituzioni e le forze dell’ordine sono impegnate a garantire la legalità e a tutelare i diritti di tutti i cittadini.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Salerno, smantellata rete criminale: night club e case con prostitute straniere. Undici arresti

    Undici persone sono state arrestate oggi dai Carabinieri con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. L’operazione, coordinata dalla Procura di Salerno e condotta dai militari dell’Arma, ha portato all’emissione di un’ordinanza di misure cautelari da parte del gip del Tribunale di Salerno.
    Cinque degli indagati sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre altri cinque hanno ricevuto il divieto di dimora nella provincia di Salerno. Un ulteriore indagato è stato colpito dal divieto di dimora nel comune di Pontecagnano Faiano. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di tre distinti gruppi criminali, guidati da due salernitani di 60 e 56 anni, che gestivano otto case di appuntamenti e due night club, dove avvenivano attività di prostituzione.

    Queste operazioni illecite si estendevano non solo a Salerno, ma anche nella provincia. Nell’ambito della stessa operazione, è stato disposto il sequestro preventivo di un bed & breakfast a Pontecagnano Faiano. Il proprietario della struttura è accusato di aver favorito e sfruttato la prostituzione, mettendo a disposizione delle donne e dei transessuali le camere a un prezzo maggiorato rispetto a quello normale.
    Un ulteriore episodio emerso dalle indagini riguarda uno degli indagati, che avrebbe rapinato un cliente di una prostituta. Secondo gli investigatori, l’indagato ha minacciato l’avventore, impedendogli di usufruire della prestazione sessuale pattuita e sottraendogli una somma di denaro.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    E’ ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli

    Adesso è ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli. Il tanto atteso annuncio ufficiale è arrivato poco fa dal club azzurro, che sui propri canali ufficiali ha precisato che il tecnico “assume l’incarico di allenatore della prima squadra avendo siglato un contratto che lo legherà al Club fino al 30 giugno 2027”.PUBBLICITA

    “Sono molto orgoglioso che il nuovo allenatore del Napoli sia Antonio Conte. Antonio è un top coach, un leader, con il quale sono certo che potrà partire quella rifondazione necessaria dopo la conclusione del ciclo che ci ha portato a vincere lo scudetto lo scorso anno dopo molte stagioni ai vertici del calcio italiano. Oggi si apre un nuovo importante Capitolo della storia del Napoli”, afferma il Presidente Aurelio De Laurentiis.

    “Il Napoli è una piazza di importanza globale. Sono felice ed emozionato all’idea di sedermi sulla panchina azzurra. Posso promettere certamente una cosa: farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno, insieme a quello del mio staff, sarà totale”, ha affermato Antonio Conte.
    Leggi AncheVincenzo Scarpa, Giornalista Pubblicista per Cronache della Campania eStudente di Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II.Appassionato di qualsiasi tipo di sport, ama scrivere e parlare principalmente di calcio LEGGI TUTTO

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    Pompei, un Sacrario blu rinvenuto nella Regio IX

    Un affascinante sacrario con pareti blu è stato scoperto a Pompei, nell’area centrale della città antica. La scoperta, avvenuta durante gli scavi nell’Insula 10 della Regio IX, offre un nuovo spaccato sulla vita quotidiana e le credenze religiose degli antichi pompeiani. Il sacrario, che misura circa 8 metri quadrati, presenta pareti dipinte di un blu intenso, colore raramente utilizzato negli affreschi pompeiani e solitamente riservato ad ambienti di particolare pregio decorativo.
    Punti Chiave Articolo Su questo sfondo blu spiccano figure femminili che rappresentano le quattro stagioni, le Hore, e allegorie dell’agricoltura e della pastorizia. Simboli e rituali La presenza di questi simboli indica che il sacrario era probabilmente dedicato a divinità legate alla natura e alla fertilità. Al suo interno sono stati rinvenuti anche oggetti di uso quotidiano, come anfore da trasporto, brocche, lucerne e frammenti di intonaco con gusci d’ostrica tritati, usati come materiale edilizio. Il sacrario fa parte di un complesso residenziale più ampio, che include un quartiere termale ancora in fase di scavo e un grande salone affrescato con scala di accesso al primo piano. Questi ritrovamenti testimoniano l’evoluzione di questo quartiere nel corso del tempo e la ricchezza della vita a Pompei prima della tragica eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Un progetto di valorizzazione Lo scavo del sacrario e dell’intero quartiere rientra in un più ampio progetto di messa in sicurezza e valorizzazione del patrimonio archeologico di Pompei. L’obiettivo è quello di rendere fruibile al pubblico questo sito straordinario e di garantire la sua conservazione per le generazioni future.sto patrimonio pompeiano (più di 13mila ambienti in 1070 unità abitative, oltre agli spazi pubblici e sacri) più efficace e sostenibile. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Rinviata l’asta per il pallone d’oro di Maradona

    La vendita all’asta del Pallone d’Oro di Maradona, prevista per questa settimana, è stata posticipata a causa di un’indagine giudiziaria su una possibile rivendita di beni rubati. Il Pallone d’Oro era stato assegnato a Maradona come miglior giocatore dei Mondiali del 1986. Scomparso per decenni, il trofeo è riapparso di recente e gli eredi di Maradona ora ne rivendicano il possesso.
    Punti Chiave ArticoloLa casa d’aste francese Aguttes era incaricata della vendita, ma l’asta è stata rinviata a causa di un’indagine in corso. Le accuse di ricettazione hanno sollevato dubbi sulla legittima proprietà del trofeo, rendendo impossibile per Aguttes di procedere con la vendita in modo responsabile. La posizione degli eredi di Maradona Gli eredi di Maradona contestano la proprietà del trofeo e ritengono che l’attuale proprietario non abbia il diritto di venderlo. La casa d’asta sostiene di aver acquistato il trofeo in buona fede e di non essere a conoscenza di alcuna provenienza illegale al momento dell’acquisto. L’ufficio del procuratore di Nanterre sta conducendo l’indagine. Il trofeo è stato disperso per decenni e le circostanze della sua scomparsa sono incerte. Aguttes ha dichiarato di aver acquistato il trofeo nel 2016 come parte di un lotto più ampio da una collezione privata.Non è ancora stata fissata una nuova data per l’asta.L’esito dell’indagine giudiziaria determinerà il futuro del trofeo. Al 3 giugno 2024, l’indagine è ancora in corso e non è stata ancora fissata una nuova data per l’asta. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli tonnellate di rifiuti tombati nell’aex area Suarez ai Camaldoli: arrestato imprenditore

    Napoli. Imprenditore edile ai domiciliari per disastro ambientale a Napoli: seppelliti 250mila tonnellate di rifiuti in un’ex cava. L’indagine di Carabinieri, dalla Polizia Locale. L’uomo, B.S.
    Punti Chiave Articologià noto alle forze dell’ordine per vicende simili, è accusato di aver seppellito illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti, tra cui amianto, nell’ex cava Suarez dismessa all’interno del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli. Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica – Sezione V “Ambiente Edilizia Urbanistica” e supportate da accertamenti dell’ARPA Campania e da una consulenza tecnica di una geologa ambientale, hanno rivelato che l’imprenditore, nel corso degli anni, ha realizzato una vera e propria discarica abusiva all’interno dell’ex cava Suarez. Si stima che l’uomo abbia smaltito illecitamente tra i 146.000 e i 176.000 metri cubi di rifiuti, pari a circa 250.000 tonnellate, tra cui notevoli quantità di amianto frantumato. Per avere un’idea della vastità dello scempio, basti pensare che il volume dei rifiuti smaltiti è equivalente a un edificio di 90 metri per 90 metri e alto 7-8 piani. L’operazione di smaltimento illegale ha provocato un grave inquinamento dell’area e ha messo a rischio la salute di un numero considerevole di persone, trattandosi di una zona densamente popolata. Oltre agli arresti domiciliari, all’imprenditore sono stati sequestrati autocarri, macchine per il movimento terra e una delle sue società, beneficiaria delle condotte illecite, è stata interdetta dall’esercizio dell’attività imprenditoriale. Il sequestro preventivo ammonta a circa un milione di euro. L’imprenditore era già stato rinviato a giudizio per l’omessa bonifica della stessa cava, ordinata sia dal Comune di Napoli che dal giudice penale, e aveva già subito un sequestro di tre milioni di euro per non aver provveduto al ripristino dell’area da almeno cinque anni. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, incendio al bar del boss Troncone a Fuorigortta

    Napoli. La faida di camorra riesplode in tutta la sua potenza ed alza di nuovo il tiro visto che il bersaglio è ancora una volta il boss Vitale Troncone.PUBBLICITA

    Questa notte, infatti, intorno alle tre, la serranda del bar in via Caio Duilio 47 è andata in fiamme. Danni solo sulla parte esterna.

    Punti Chiave ArticoloSul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Fuorigrotta e quelli del radiomobile di Napoli.PUBBLICITA

    Indagini in corso per chiarire dinamica e matrice. Non è la prima volta che le cronache di Napoli raccontano di attentati o anche agguati alla famiglia camorristica dei Troncone e al bar che gestiscono da anni al centro di Fuorigrotta.  Nel 2021 il boss rimase ferito in un agguato davanti al bar Nel 2021 il boss Vitale Troncone rimase ferito gravemente in un agguato di camorra proprio davanti al bar. Nel 2022 poi ci fu un attentato contro la sua abitazione e poi nel giugno scorso il boss e il figlio Giuseppe sfuggirono a un agguato teso da alcuni sicari mentre camminavano in strada senza scorta. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Terremoto sul Vesuvio: scossa di magnitudo 1.9 nella serata di ieri

    Scossa di terremoto nella serata di ieri al Vesuvio.PUBBLICITA

    E così dopo i campi Flgrei anche il vulcano che sovrasta Napoli e gran parte dcella sua provincia fa sentire la sua voce.

    L’evento sismico è stato registrato dalle centraline di monitoraggio dell’Ingv alle 21,23 di ieri sera ed è stato di magnitudo 1.9 con coordinate geografiche (lat, lon) 40.8190, 14.4240 ad una profondità di 1 km.PUBBLICITA

    Non si sono registrati danni a persone o cose anche se sui social alcuni abitanti delle zone alte del Vesuvio segnalano che hanno avvertito la scossa.
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    Napoli miglior città al mondo per cibo: lo dice il giornale inglese Time Out

    Napoli incoronata Regina del gusto: la città conquista il titolo di miglior cibo al mondo per il 2024!PUBBLICITA

    Rullo di tamburi e applausi per Napoli, eletta la città con il miglior cibo al mondo nel 2024! Il prestigioso titolo arriva dal magazine britannico Time Out, che nella sua annuale classifica celebra le città che eccellono nell’arte culinaria.

    Punti Chiave ArticoloNon solo stelle Michelin: il trionfo della qualità e del buon prezzo Diversamente da altre classifiche che si basano sul numero di stelle Michelin, la selezione di Time Out premia la qualità del cibo a prezzi accessibili. “Abbiamo chiesto a migliaia di abitanti delle città di raccontarci quanto sia bello e conveniente mangiare fuori nella loro città”, spiega la rivista.PUBBLICITA

    Parola ai locali: i migliori consigli e le perle nascoste Gli abitanti di ogni città hanno indicato i loro ristoranti preferiti, i piatti imperdibili e i posti dove gustare un pasto con un ottimo rapporto qualità-prezzo, fornendo un quadro completo della scena gastronomica locale. Un processo di selezione rigoroso per incoronare la vincitrice “Per creare la classifica finale, abbiamo selezionato la città con il punteggio più alto in ogni Paese”, continua Time Out. “Abbiamo poi chiesto alla nostra rete globale di redattori e scrittori di raccontarci perché la loro città rappresenta una destinazione gastronomica entusiasmante nel 2024 e di svelarci i loro posti preferiti dove mangiare in questo momento.” Napoli trionfa: la pizza Margherita regina indiscussa Dall’analisi di questo ampio sondaggio, che ha coinvolto la gente del posto, giornalisti ed esperti del settore, è emersa Napoli come indiscussa regina del gusto. Secondo Time Out, il piatto da non perdere è la pizza Margherita, simbolo della tradizione culinaria partenopea. Un’ode alla pizza a portafoglio: il connubio perfetto di gusto e convenienza Nata come pasto veloce e semplice, la pizza rappresenta ancora oggi l’alimento più economico di Napoli: una pizza a portafoglio costa appena 1-2 euro al pezzo, confermandosi come il piatto con il miglior rapporto qualità-prezzo della città. Un riconoscimento che celebra l’autenticità e la passione della cucina napoletana Questo prestigioso riconoscimento non fa che confermare l’eccellenza della cucina napoletana, apprezzata in tutto il mondo per la sua autenticità, la sua varietà e la sua capacità di unire gusto e tradizione. Un trionfo che riempie di orgoglio i napoletani e che invita tutti gli appassionati di buon cibo a scoprire attraverso le cronache di Napoli le infinite meraviglie gastronomiche che questa città ha da offrire. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Camorra, 200 anni di carcere per la holding di narcos di Bruno Carbone

    NapoliIl processo di primo grado contro la presunta rete di narcotrafficanti capeggiata dall’ex broker della cocaina Bruno Carbone è entrato nel vivo ieri mattina con la requisitoria del pubblico ministero.PUBBLICITA

    Il pm ha chiesto 19 condanne per un totale di 200 anni di carcere. Le pene più alte sono state richieste per i capi dell’organizzazione, con condanne tra i 16 e i 20 anni di reclusione.

    Punti Chiave ArticoloIl processo trae origine dall’inchiesta culminata con un blitz a gennaio scorso, quando quasi 30 persone sono state arrestate. Le indagini, coordinate dalla DDA e condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, hanno permesso di azzerare due gruppi che operavano sull’asse Barcellona-Amsterdam-Napoli.PUBBLICITA

    Il processo trae origine dall’inchiesta culminata con un blitz a gennaio scorso, quando quasi 30 persone sono state arrestate. Le indagini, coordinate dalla DDA e condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, hanno permesso di azzerare due gruppi che operavano sull’asse Barcellona-Amsterdam-Napoli. Le intercettazioni e il ruolo di Bruno Carbone Le indagini sono state rese possibili grazie al crack della rete “Encrochat”, che ha permesso di intercettare le comunicaprimozioni tra i sodali, avvenute tramite criptofonini inizialmente considerati inattaccabili. Le intercettazioni hanno permesso agli inquirenti di risalire ai due gruppi e di individuare Bruno Carbone, latitante di lusso a Dubai e braccio destro del narcotrafficante Raffaele Imperiale. I due gruppi e il ruolo del Parco Verde di Caivano L’inchiesta ha individuato due gruppi distinti, entrambi coinvolti nel narcotraffico: Primo gruppo: capeggiato da Vincenzo e Salvatore Della Monica.Secondo gruppo: con a capo Simone Bartiromo, Roberto Merolla e Giovanni Cortese.L’inchiesta ha inoltre coinvolto il Parco Verde di Caivano, dove si svolgeva parte dell’attività illecita. Ora spetta al collegio difensivo elaborare una strategia per difendere gli imputati. Il processo proseguirà con l’audizione dei testimoni e le arringhe difensive. TUTTE LE RICHIESTE DI CONDANNA Bruno Carbone: 3 anni e 6 mesiGiovanni Cortese: 18 anniSalvatore Della Monica: 16 anniVincenzo Della Monica: 16 anniRoberto Merolla: 18 anniMichele Nacca: 20 anniFrancesco Addamiano, 4 anniErrico D’Ambrosio, 3 anni e 6 mesiDaniela Della Monica, 2 anniRaffaele De Sica, 16 anniNicola Di Casola, 18 anniCarlo Esposito, 6 anni e 6 mesiAlessio Onorato, 2 anni e 8 mesiAntonio Pagliarani, 4 anni e 4 mesiAntonio Pinto, 4 anni e 4 mesiEmanuele Pisa, 16 anniGiuseppe Rocco, 8 anniSebastiano Romeo, 8 anniDomenico Stefanelli, 10 anni Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Benevento, ingaggiò killer per uccidere l’uomo che aveva violentato la figlia: chiesto il processo

    Benevento. Una vendetta consumata dopo 11 anni: fece uccidere l’uomo che aveva violentato la figlia. La ragazza per il dolore si era suicidata.PUBBLICITA

    Un uomo di 64 anni, Lucio Iorillo, ex operaio della Comunità Montana del Taburno, è stato accusato di aver organizzato l’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore che nel 2007 aveva violentato la sua figlia 15enne. La ragazza, non sopportando il trauma subito, si era tolta la vita pochi mesi dopo l’abuso.

    Punti Chiave ArticoloSecondo l’accusa, Iorillo avrebbe covato il suo piano di vendetta per oltre dieci anni, pagando due killer 20.000 euro per eliminare Matarazzo.PUBBLICITA

    Il pastore, uscito di galera da circa un mese dopo aver scontato la pena per lo stupro, è stato assassinato a colpi di pistola il 19 luglio 2018 davanti casa sua. I due presunti killer, Giuseppe Massaro e Generoso Nasta, erano già stati condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte di Assise di Benevento nel 2021. Tuttavia, la Cassazione ha annullato la sentenza disponendo un nuovo processo d’appello.  La Cassazione ha annullato la condanna per i due killer Iorillo, che si dichiara innocente, comparirà davanti al Gup del Tribunale di Benevento il prossimo 27 novembre per l’udienza preliminare. La sorella di Giuseppe Matarazzo nel 2018 si fece promotrice di una iniziativa con tanto di manifesto funebre con la foto del fratello in  cui rivendicava l’innocenza del congiunto in merito allo stupro della ragazzina per la quale era stato in carcere per oltre 10 anni e poi ucciso poco dopo essere uscito. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    False residenze a Villaricca: 30 milioni di bitcoin in sterline a casa della brasiliana

    Villaricca. Aveva un tesoro di quasi 50 milioni di euro tra pietre preziose e bitcoin nascosto in un cassetto segreto Silmara Fabotti la brasiliana a capo della gang delle false residenze per cittadini brasiliani sgominata nei giorni scorsi grazie a una inchiesta della polizia metropolitana e coordinata dalla Procura di napoli Nord culminata con sei arresti.PUBBLICITA

    Oggi gli agenti della polizia metropolitana guidati dalla comandante Lucia Rea in casa di Silmara Fabotti e che è stata posta ai domiciliari, hanno rinvenuto nel corso di una perquisizione delle valigie già pronte e passaporti. Segnale evidente che gli indagati erano pronti a scappare all’estero.

    Punti Chiave ArticoloLa gang falsificava le residenze, con la complicità di due funzionari, un dipendente e un vigile urbano in servizio al comune di Villaricca. Tra i beneficiari calciatori, presentatori televisivi, imprenditori e vip di nazionalità brasiliana.PUBBLICITA

    Sempre nel corso della perquisizione domiciliare in casa di Silmara Fabotti in un cassetto segreto è venuto fuori il tesoro della donna composto da una ottantina di pietre preziose tra smeraldi, ametiste e acquamarina, per un valore stimabile in diversi milioni di euro. Ma soprattutto della chiavette Usb su cui vi erano certificati di possesso di bitcoin per oltre 30milioni di di sterline.  Gli scenari investigativi inquietanti Il ritrovamento dell’ingente tesoro apre scenari investigativi inquietanti. con quali soldi erano stati comprati quei preziosi? Ne facevano un traffico? Venivano rivenduti? E se si a chi? E soprattutto quali traffici internazionali si celano dietro questa inchiesta? E tra l’altro alcuni contratti di lavoro utili alle false residenze sono intestati a ristoranti della zona Giuglianese che secondo la Dda di Napoli sarebbe gestiti da prestanome del clan Ferrara. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO