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    Napoli, bimba danese nata al sesto mese e con un problema al cuore è tornarfa a Copenhagen

    Una bambina danese, nata prematuramente di sei mesi all’Ospedale Cardarelli di Napoli, è tornata a casa sana e salva.PUBBLICITA Ingrid, questo il suo nome, è arrivata al mondo in circostanze straordinarie. I suoi genitori, in vacanza a Napoli durante la gravidanza, hanno dovuto affrontare un parto pretermine d’emergenza.Punti Chiave ArticoloImmediatamente i ginecologi dell’ospedale, guidati dal primario Claudio Santangelo, avevano accompagnato la donna in un parto spontaneo prematuro non rimandabile. È stato così che ad aprile scorso è nata Ingrid, bambina di 26 settimane e del peso di circa un chilo.Grazie alle cure del reparto di Terapia intensiva neonatale guidato da Maria Gabriella De Luca, nonostante il parto fosse fortemente pretermine, la crescita della bambina è stata soddisfacente fino al settimo mese.Grazie alle cure intensive del Cardarelli e di un successivo intervento al cuore all’Ospedale Monaldi, la piccola è riuscita a superare i primi mesi di vita, nonostante le complicazioni. La sua storia è un esempio di come l’eccellenza medica possa superare ogni confine e offrire una seconda chance alla vita.Un miracolo della medicina: la storia di IngridIl parto prematuro, causato da complicazioni durante la gravidanza dei genitori, ha richiesto cure intensive. La piccola è nata con un peso di circa un chilogrammo.A un mese dalla nascita, infatti, il continuo monitoraggio dell’equipe del Cardarelli ha evidenziato che il tempo e le terapie farmacologiche non erano bastate a chiudere il “dotto di Botallo”, un canale arterioso di collegamento tra l’aorta e l’arteria polmonare che si chiude spontaneamente dopo il parto, ma che nel caso della piccola danese era rimasto aperto.La soluzione è arrivata a maggio da un altro ospedale napoletano, l’equipe di Cardiochirurgia pediatrica del Monaldi guidata da Guido Oppido è intervenuta sulla piccola Ingrid ed ha chiuso il foro. Grazie a questo intervento effettuato direttamente al Cardarelli, la bambina qualche settimana dopo è tornata a Copenaghen con uno speciale volo aereo.“Gli ospedali sono luoghi in cui medici, infermieri e tecnici si prendono cura delle persone nei momenti di svolta delle loro vite”. Così Antonio d’Amore, direttore generale del Cardarelli, che aggiunge: “Il nostro compito è aiutare e sostenere chi ha bisogno, garantendo le migliori cure possibili. Ringrazio tutto il personale che si è preso cura della piccola Ingrid, dimostrando, ancora una volta la professionalità, la competenza e l’umanità che siamo in grado di assicurare”. Oggi Ingrid sta bene ed abita con la mamma e il papà a Copenhagen, circa 2000 km di distanza dalla sua città natale, Napoli. La Terapia intensiva neonatale del Cardarelli tratta ogni anno circa 300 neonati, provenienti da tutti gli ospedali della Campania.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Arzano, case popolari ai familiari dei boss del clan Moccia

    Arzano. Dopo i Monfregolo entrano nel rione della 167 esponenti del potente clan afragolese dei Moccia.PUBBLICITA Sta facendo discutere e non poco l’assegnazione da parte del comune di Arzano di un alloggio ad un familiare diretto di un esponente del clan Moccia e, al netto dei reali requisiti posseduti dall’assegnatario e dei legittimi dubbi sollevati da famiglie arzanesi meno abbienti ma estromesse dall’assegnazione.Non può non far discutere l’attribuzione dell’alloggio ai familiari del boss Giuseppe Orlando, ex capozona di Arzano – unitamente al fratello – e ucciso in un agguato ad Afragola il 30 marzo del 2019 da un commando di sicari.Gli Orlando, che sul territorio gestiscono una serie di attività commerciali, sono imparentati con Giovanni Di Annicella, detenuto all’ergastolo per il duplice omicidio di Ignazio Bassone e della moglie Maria Giuseppa Castaldi, uccisi nel 2007 nel rogo del loro bar-chalet a Casoria.Gli Orlando sono anche imparentati con Ciro Casone ucciso in un centro abbronzante (intestato all’attuale assegnatario dell’alloggio e aperto all’epoca senza concessione) nel 2014 dal esponenti del clan della 167.I Moccia ad Arzano hanno sempre potuto contare sui rapporti stretti con esponenti politici a partire sin dal 2005 tanto da determinare lo scioglimento dell’ente per camorra nel 2008.Rapporti sviscerati anche dal collaboratore di giustizia Carlo Orlando che consegnatosi ad un commissariato di Polizia romano per paura di essere ucciso, fece i nomi di politici (ancora oggi in auge) in rapporti diretti con il clan addirittura “avvisandoli” in relazione alle gare di appalto di grossa entità.Rapporti tanto stretti – così si legge nell’ordinanza che decretò l’arresto di 13 esponenti dei Moccia nel 2007 – che nell’ambito di tali consolidate aderenze, sarebbe anche maturato un attentato dinamitardo ai danni di un amministratore in quel momento in carica e tradito forse dagli “spifferi” politici, e la gambizzazione di un consigliere comunale fin sotto l’androne del municipio.Francesco NardelliLeggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Crollo Scampia: migliorano bimbe gravi, una lascia la Rianimazione 

    Napoli. Migliorano le condizioni di salute della due bambine piu’ gravi tra quelle ferite nel crollo del ballatoio in ferro della Vela Celeste nel quartiere di Napoli di Scampia.PUBBLICITA

    Le piccole sono ricoverate nell’ospedale pediatrico Santobono ed erano in Terapia Intensiva Pediatrica.

    La piu’ grande, A. P., 7 anni, e’ in un graduale miglioramento complessivo, tanto che e’ stata trasferita presso la Uo di Neurochirurgia per il prosieguo delle cure e la prognosi riservata e’ stata sciolta. B. M., 4 anni, e’ ancora in Terapia Intensiva Pediatrica, ma il riscontro clinico strumentale e’ confortante, la piccola e’ sveglia e respira autonomamente, ma la prognosi rimane riservata.
    Lo si apprende dal bollettino medico rilasciato dal nosocomio alle 12. Per quanto concerne le tre piccole pazienti ricoverate in Ortopedia, A.A., 9 anni, operata per frattura di omero, ha superato il decorso post operatorio senza complicanze, le condizioni generali risultano buone e stabili tali da poter ipotizzare la dimissione.

    B.M., 10 anni, operata per frattura pluriframmentaria di femore continua un decorso ortopedico post operatorio che necessita di monitoraggio clinico strumentale e terapia medica e resta in attesa di intervento maxillo facciale.
    B.S., 2 anni, operata di frattura di omero distale ha superato il decorso post operatorio ed e’ in condizioni generali buone e stabili tali da poter ipotizzare la dimissione.
    Delle due pazienti ricoverate in chirurgia di urgenza, A.G., 2 anni, presenta condizioni generali in miglioramento, si alimenta regolarmente, ma resta ricoverata a completamento delle indagini strumentali.
    A.A., 4 anni, presenta condizioni cliniche in miglioramento anche lei, si alimenta, stabile la lesione alla milza, resta sotto stretto controllo clinico.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Truffa agli anziani: finti poliziotti e postini arrestati a Napoli

    Napoli. Almeno 40 persone sono state raggirate da tre uomini che, spacciandosi per agenti e operatori postali, rubavano i loro risparmi.PUBBLICITA

    La truffa partiva da un SMS con un falso allarme di accesso al conto. Cliccando sul link, le vittime venivano reindirizzate a un sito fasullo dove inserivano i loro dati.

    Punti Chiave ArticoloSuccessivamente, i truffatori, con sofisticate tecniche di “spoofing”, contattavano le vittime fingendosi operatori di Poste Italiane o della Polizia Postale, inducendole a trasferire denaro su nuovi conti correnti. Le indagini della Polizia Postale di Genova e Napoli hanno portato all’arresto di due dei tre responsabili e al sequestro di ingenti somme di denaro.

    Phishing e spoofing: l’ingegneria sociale al servizio della criminalità informatica La truffa messa a punto dalla banda criminale rappresenta un esempio classico di come la criminalità informatica sfrutti l’ingegneria sociale per raggirare le vittime. La fase di phishing: Tutto ha inizio con l’invio di SMS ingannevoli, apparentemente provenienti da Poste Italiane, che avvisano di un accesso anomalo al conto corrente. Il link presente nel messaggio rimanda a un sito web falso, realizzato ad arte per somigliare al portale online di Poste Italiane. Una volta collegatisi, le vittime sono invitate a inserire le proprie credenziali di accesso, credendo di agire in tutta sicurezza. In realtà, i dati immessi vengono intercettati dai criminali e memorizzati per successivi utilizzi. Lo spoofing: l’illusione della legittimità: A questo punto entra in gioco la tecnica dello spoofing. I truffatori, in possesso dei dati delle vittime, effettuano chiamate telefoniche utilizzando software che permettono di modificare il numero visualizzato sul display del telefono ricevente. In questo modo, il numero che appare sul telefono della vittima è quello ufficiale della Polizia Postale o di un altro ente di fiducia. L’ingegneria sociale: la manipolazione psicologica: Con abili tecniche di persuasione, i criminali rassicurano le vittime sulla legittimità della richiesta, instillando in loro un senso di urgenza e paura. Spesso, i truffatori si presentano come operatori specializzati, in grado di fornire assistenza tecnica e risolvere il problema dell’accesso non autorizzato. Per aumentare la credibilità, possono richiedere informazioni aggiuntive, come il codice fiscale o il numero di carta di credito. Le conseguenze della truffa Una volta in possesso delle credenziali di accesso e delle informazioni personali delle vittime, i criminali possono: Svuotare i conti correnti: Effettuare bonifici o prelievi di denaro.Sottrarre l’identità: Utilizzare i dati rubati per aprire nuovi conti correnti, richiedere prestiti o compiere altre attività fraudolente.Diffondere malware: Infettare i dispositivi delle vittime con software malevoli, al fine di raccogliere ulteriori dati sensibili o controllare a distanza i sistemi informatici. Come difendersi Per proteggersi da questo tipo di truffe, è fondamentale seguire alcune semplici precauzioni: Non cliccare su link sospetti: Evitare di aprire link contenuti in SMS o email provenienti da mittenti sconosciuti.Verificare l’identità del chiamante: Non fornire mai informazioni personali o finanziarie a soggetti che si presentano al telefono senza averli preventivamente contattati.Contattare direttamente l’istituto di credito: In caso di dubbi sulla sicurezza del proprio conto, contattare direttamente la banca o l’ufficio postale utilizzando i canali ufficiali.Installare software antivirus e antimalware: Mantenere aggiornati i sistemi operativi e i programmi installati.Essere diffidenti: Non fidarsi ciecamente di comunicazioni che suscitano ansia o urgenza. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Crollo Scampia, in una relazione dei vigili del fuoco del 2015 un primo allarme sulla Vela

    Una relazione ufficiale dei Vigili del Fuoco, datata 5 marzo 2015, aveva avvertito l’allora sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, della presenza di gravi rischi strutturali nei ballatoi della Vela Celeste di Scampia. Questo documento, indirizzato anche alla prefettura e alla questura, segnalava il “crollo parziale di una passerella d’accesso ai ballatoi del secondo piano e il degrado strutturale di tutte le altre passerelle del primo, secondo e terzo piano”.PUBBLICITA

    Oggi, il Corriere della Sera riporta la notizia, evidenziando che tali avvertimenti furono trasmessi oltre nove anni fa dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Il 22 luglio scorso, il cedimento di un ballatoio del terzo piano ha provocato una tragedia: tre persone sono rimaste uccise e altre undici ferite.

    Questo tragico evento ha portato alla luce i numerosi segnali di allarme che erano stati ignorati. Nei giorni successivi al crollo, è emerso anche un documento del 2016, legato al bando ‘Restart Scampia’, che sottolineava i rischi strutturali della Vela Celeste. I tecnici avevano evidenziato “distacchi delle passerelle, con grave pericolo per i residenti”.
    Il documento descriveva dettagliatamente lo stato di degrado delle strutture: “L’intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani è costituita da passerelle in acciaio e cemento armato posizionate nella parte centrale tra i due corpi di fabbrica paralleli… una struttura in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione che si è protratta negli anni”.

    La mancanza di interventi adeguati ha portato a conseguenze drammatiche. Gli abitanti della Vela Celeste avevano più volte sollecitato interventi di manutenzione, senza ottenere risposte concrete. Ora, con l’attenzione pubblica e mediatica focalizzata su questo caso, ci si interroga sulle responsabilità e su come prevenire simili tragedie in futuro.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Camorra, usura per conto del clan Licciardi: arrestati in nove

    Napoli. Da oltre un anno due commercianti di Scampia erano tenuti sotto la morsa dell’usura dal alcuni elementi della criminalità organizzata legati al clan Licciardi.PUBBLICITA Stamane la Polizia di Stato, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, ritenute responsabili di usura ed estorsione, reati aggravati per alcuni anche dal metodo mafioso.L’indagine, avviata in seguito alla denuncia dei due commercianti vittime di usura, ha permesso di ricostruire un sistema di prestiti a tassi usurai che ha coinvolto diversi soggetti, tra cui esponenti della famiglia Licciardi.Le vittime, minacciate e vessate, hanno infine deciso di denunciare le estorsioni.Le indagini, partite a giugno del 2023, condotte dalla Squadra Mobile e dai Commissariati di Scampia e Secondigliano, hanno raccolto prove solide grazie a intercettazioni, testimonianze e analisi dei tabulati telefonici.Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Poggiormarino, i carabinieri localizzano il telefono ed evitano un femminicidio: arrestato 40enne

    Poggiormarino. Probabilmente il tempestivo arrivo dei carabinieri ha evitato l’ennesimo femminicidio. Quello che di cui stava per rimanere vittima una donna di Poggiomarino che suo malgrado ha accettato il famoso e pericolosissimo ultimo appuntamento.PUBBLICITA

    Un incubo durato troppo a lungo e che si è concluso con un arresto. Ieri sera, intorno alle 21, una donna di 36 anni di Poggiomarino ha lanciato un disperato appello al 112, terrorizzata dalle minacce di morte del suo ex compagno, un 40enne già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, ossessionato dall’idea di riconquistarla, non accettava la fine della loro relazione.

    Punti Chiave ArticoloLe parole si sono rapidamente trasformate in azioni. Pochi minuti dopo la chiamata, l’uomo, armato di coltello, si è presentato sotto casa dell’ex. A difendere la figlia è intervenuto il padre, 60 anni, dando inizio a una violenta colluttazione. Per sottrarre il padre alla furia dell’ex, la donna è stata costretta a salire a bordo della sua auto. L’uomo aveva portato la ex in via Passanti Scafati di Boscoreale: era armato di coltello e una mazza È così iniziato un inseguimento disperato. Grazie al sistema di localizzazione attivato sulla scheda SIM della donna, i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata sono riusciti a rintracciare la coppia a Boscoreale, in via Passanti Scafati.
    L’uomo, ancora armato, aveva portato la donna in un luogo isolato, sperando di convincerla a tornare da lui. L’arrivo tempestivo dei militari ha evitato il peggio. L’uomo è stato bloccato e arrestato, e il coltello, insieme a una mazza di legno rinvenuta nell’auto, è stato sequestrato. La vittima, sotto shock, è stata affidata alle cure dei sanitari. Un episodio che riaccende i riflettori sul grave problema della violenza di genere. Ancora una volta, una donna ha accettato l’ultimo appuntamento, l’ultimo chiarimento: quasi sempre fatale. Ma il tempestivo arrivo dei carabinieri ha evitato la tragedia.
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    Crollo Scampia: a celebrare i funerali sarà l’arcivescovo di Napoli

    Sarà l’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, a celebrare lunedì prossimo i funerali delle tre vittime del crollo di Scampia.PUBBLICITA

    La notizia è stata resa nota al termine della riunione del Centro coordinamento soccorsi, riunito dal prefetto di Napoli, Michele di Bari.

    Incontro svoltosi alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e di tutte le componenti del Centro coordinamento, esteso alla partecipazione dei parroci don Alessandro Gargiulo e don Federico Scognamiglio della parrocchia Maria Santissima del Buon Rimedio.
    Il vertice è servito per mettere a punto i dettagli tecnici per lo svolgimento dei funerali.

    Alla celebrazione in programma alle 9,30 nella piazza Giovanni Paolo II di Scampia si prevede “una massiccia e sentita partecipazione”, come evidenzia una nota congiunta firmata da di Bari e Manfredi. L’accesso alla piazza sarà consentito entro le 9,15.
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    Napoli, la Fondazione Santobono: “Grazie per la soliderità non è necessario”

    Il grande cuore solidale dei napoletani non si smentisce. E arriva a tal punto che la direzione dell’ospedale Santobono di Napoli è stata costretta a fare un  comunicato in cui spiega che le bambine ricoverate per il crollo del ballatoio alla Vele Celeste di Scampia non hanno bisogno di vestiti o altro.PUBBLICITA

    Nella raccolta e nella distribuzione dei beni di prima necessità scattata all’indomani della tragedia qualcuno ha pensato bene di portare pigiami e vestiti anche per i bambini ricoverati.

    “Si comunica che le sette bambine ricoverate in ospedale a seguito del crollo verificatosi presso la Vela celeste di Sacmpia, non necessitano ne di capi di abbigliamento nè di pigiami.
     La notizia diffusa recentemente è errata. La fondazione in collaborazione con. l’osepdale pediatrico, ha provveduto e continuerà a provvedere ai bisogni delle bambine qualora si dovessero verificare.

    Ringraziamo sinceramente tutti coloro che ci hanno contattato dimostrando la loro vicinanza e il loro sostegno alle famiglie coinvolte e all’ospedale
    Grazie a tutti per l’interesse e l’affetto di cui ci circondate. Se dovessimo avere bisogno non esiteremo a chiedere aiuto ma sempre e solo attraverso i nostri canali ufficiali.
    Diffidate dalle informazioni che circolano e che non sono divulgate da noi. Questa è l’unica pagina ufficiale della Fondazione e qualunque comunicazione verrà pubblicata qui e sulla pagina dell’ @ospedale_santobono. Grazie ancora a tutti”.

    Si legge sulla pagina ufficiale e su tutti i canali social della Fondazione Santobono Pausillipon.
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    Allarme truffa anziani in Penisola Sorrentina: ieri altri due arresti a Vico Equense

    Sorrento. Scatta l’allarme truffa agli anziani in Penisola Sorrentina: quattro arresti in due giorni. Gli ultimi due ieri a Vico Equense.PUBBLICITA

    E’ come se ci fosse un’attrazione particolare da parte dei truffatori che prediligono entrare in azione anche in città dove è anche bello sostare e magari fare shopping dopo i colpi.

    Punti Chiave ArticoloO semplicemente perchè i truffatori sanno che gli anziani di questi comuni hanno una disponibilità economica maggiore in casa. Negli ultimi due giorni, come si diceva, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno sferrato un duro colpo ai malviventi, arrestando quattro persone colpevoli di aver raggirato ignari cittadini.
    La modalità più diffusa, naturalmente, è quella della “truffa del finto carabiniere”: i truffatori si presentano alle vittime, spesso anziane e sole, spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine e inventando storie false per ottenere denaro o preziosi. Il caso emblematico è quello della signora Maria, una donna di 78 anni di Vico Equense, alla quale è stata raccontata la storia di un nipote arrestato e bisognoso di una cauzione. Con il cuore a pezzi, la donna ha consegnato ai truffatori tutti i suoi risparmi, illudendosi di poter aiutare il suo caro. Ma la rete si è stretta intorno ai malviventi. Grazie alle numerose segnalazioni dei cittadini e alla professionalità dei Carabinieri, i due responsabili della truffa ai danni della signora Maria sono stati rintracciati e arrestati alla stazione EAV di Vico Equense.
    Si tratta di Alessandro Ferrigno, 22 anni, e Christian Bello, 26 anni, entrambi con precedenti penali. Il recupero del bottino e l’arresto alla stazione della Circumvesuviana Grazie a una perquisizione, i Carabinieri sono riusciti a recuperare il bottino, tra cui un fermacravatta in oro e la fede nuziale del marito defunto della signora Maria, oggetti di inestimabile valore affettivo. La donna, visibilmente provata ma sollevata dal ritrovamento dei suoi beni, ha ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine per il loro intervento. E’ premura del Comando provinciale Carabinieri di Napoli ribadire ancora i consigli fondamentali per non cadere nella trappola dei truffatori: 1. Siate diffidenti: Mantenete sempre un atteggiamento di sana diffidenza nei confronti di sconosciuti che cercano di coinvolgervi in offerte o richieste insolite. 2. Non fornite informazioni personali: Non condividete mai informazioni personali, finanziarie o sensibili con estranei al telefono, via email o di persona, a meno che voi non abbiate la certezza della loro legittimità. 3. Verificate l’identità degli interlocutori: Se ricevete una chiamata o una visita da qualcuno che si presenta come rappresentante di un’azienda o un ente, richiedete sempre una verifica dell’identità, come un distintivo o un numero di riferimento. 4. Non effettuate pagamenti anticipati: State attenti alle richieste di pagamenti anticipati per servizi o prodotti, specialmente se vi vengono offerti sconti o promozioni eccezionali. 5. Consultate persone fidate: Prima di prendere decisioni importanti, come sottoscrivere contratti o effettuare pagamenti significativi, consultate familiari, amici di fiducia o professionisti che possono offrirvi un parere obiettivo. 6. Segnalate le truffe: Se sospettate di essere vittime di una truffa o avete ricevuto una chiamata sospetta, rivolgetevi immediatamente alla stazione Carabinieri più vicina o al 112, per evitare che altri possano essere ingannati. 7. Mantenete il controllo delle vostre finanze: Tenete sotto controllo i vostri conti bancari, le carte di credito e le transazioni finanziarie regolarmente. Segnalate immediatamente eventuali attività sospette alle banche o alle autorità competenti. 8. Mantenetevi informati: Aggiornatevi sulle tipologie di truffe più comuni e sulle modalità con cui i truffatori cercano di ingannare le persone anziane. In questo modo sarete più preparati a riconoscere e a evitare potenziali truffe. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo Scampia, il Comitato Vele chiede task force per riqualificazione

    Il Comitato Vele ha lanciato un appello urgente per la costituzione di una task-force dedicata alla messa in sicurezza della Vela Celeste, alla costruzione di nuovi alloggi e all’abbattimento delle Vele Gialla e Rossa. Gli attivisti si sono rivolti alle istituzioni locali ed europee, oltre che ai partiti politici, a seguito del tragico cedimento dei ballatoi della Vela Celeste, che ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre tredici, tra cui due bambine e due donne in condizioni gravissime.PUBBLICITA

    Da anni, il Comitato Vele denuncia la situazione di emergenza abitativa e di degrado delle Vele, sottolineando che “non c’è tempo da perdere” e che “il popolo delle Vele non può aspettare”. Gli attivisti insistono sul fatto che una casa dignitosa è un diritto essenziale per tutti e che le condizioni di precarietà e fragilità delle Vele sono ben note a chi le vive quotidianamente. Le Vele sono diventate un campo di battaglia politico, rallentando il processo di riqualificazione tanto necessario.

    Il Comitato sottolinea che l’incidente alla Vela Celeste non deve in alcun modo rallentare ulteriormente il processo di riqualificazione, che invece deve essere accelerato. In segno di solidarietà e per aiutare le famiglie sfollate, sono stati allestiti punti di raccolta di beni di prima necessità, organizzati dal Comitato Vele insieme a diverse associazioni e artisti locali.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, sparatoria in piazza Sant’Anna a Capuana: 16enne ferito

    Napoli. Un 16enne è stato ferito a colpi di arma da fuoco nella notte in piazza Sant’Anna a Capuana, dove il ragazzo si trovava in sella a uno scooter.PUBBLICITA

    Secondo una prima ricostruzione, il 16enne sarebbe stato avvicinato da un altro giovane in sella a un altro scooter che gli ha esploso contro un colpo di pistola.

    Punti Chiave ArticoloFerito, il ragazzo è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e trasportato all’ospedale del Mare, dove è tuttora sotto osservazione. Le sue condizioni non sono gravi, ma il proiettile gli ha causato una ferita alla gamba.
    Il giovane ferito è ricoverato all’ospedale del Mare Sul posto, che è nel cuore del Borgo Sant’Antonio Abate, meglio noto come Buvero, sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia di Poggioreale che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e identificare l’aggressore. Al momento non è ancora chiaro il movente della sparatoria. Gli agenti stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ascoltando i testimoni per cercare di far luce sull’episodio. Leggi Anche LEGGI TUTTO