More stories

  • in

    Incidente Villa Literno: indagine sulle cause dello schianto mortale

    L’indagine sull’incidente di Villa Literno che ha causato la morte di tre giovanissimi e il ferimento di altre tre persone, tutte in gravi condizioni., dovrà stabilire  le eventuali responsabilità oltre alla dinamica. Ovvero di dovrà capire chi ha invaso la corsia opposta schiantadosi contro l’altra auto e perché.L’incidente si è verificato intorno all’1.30 della notte tra sabato e domenica in via delle Dune, la lunga strada di campagna che collega Villa Literno alla costa Domiziana. E’ li che  la Fiat 500X con alla guida Salvatore Donciglio, allevatore bufalino di cinquantaquattro anni di Casapesenna, e la moglie casalinga quarantanovenne, Antonella Nobis e una Fiat 500 modello Abarth si sono scontrate frontalmente.
    I due coniugi sono stati trasportati in pronto soccorso in codice rosso, l’uomo in quello di Pineta Grande, la donna a Sessa Aurunca con l’aorta perforata.
    Nella Abarth vi erano quattro ragazzi: alla guida la ventunenne Jowel Abbruzzese, residente a Varcaturo, località di Giugliano, che è stata trasferita in codice rosso all’ospedale civile di Aversa in prognosi riservata. Era la fidanzata di Dimitri Tammaro Iannone.
    E poi le tre vittime: Filomena del Piano, che è rimasta incastrata nelle lamiere insieme con l’amica, diciannovenne di Aversa, studentessa, figlia di un noto commerciante della città. Mentre i due ragazzi, pure loro morti sul colpo, erano stati sbalzati via nei cespugli della campagna incolta che costeggia la strada: Dimitri Tammaro Iannone, 25 anni e Gabriel Badica di 23 anni.
     Il papà e il fratellino di Gabriel Badica erano morti alcuni anni fa in un incidente stradale
    Entrambi di Villa Literno, il primo, di origine ucraine con la passione per la televisione, è stato anche concorrente del reality “Il Collegio”, aveva venticinque anni, il secondo, di origine rumene, viveva da solo con la mamma.
    Il suo papà e il fratellino alcuni anni fa erano rimasti vittima entrambi di un altro incidente stradale.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Violenta rivolta nel carcere di Benevento: due agenti feriti

    Momento di altissima tensione nel carcere di Benevento, dove è in atto una violenta rivolta da parte di alcuni detenuti.
    Come denunciato dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la situazione è incandescente: una sezione detentiva è stata distrutta e due agenti di Polizia Penitenziaria sono stati feriti dai detenuti, che si erano armati per fronteggiare gli agenti.
    “La situazione è molto grave”, afferma Tiziana Guacci, segretario del Sappe. “I detenuti comuni del quarto piano, per futili motivi, hanno devastato la rotonda, computer, vetri e tutto quello che c’era. Sembra che abbiano anche preso in ostaggio alcuni colleghi, due dei quali sono stati poi accompagnati in ospedale. La situazione è critica e sul posto sono presenti anche operatori delle altre forze di polizia”.
    “È evidente che c’è bisogno di un intervento immediato da parte degli organi competenti dell’Amministrazione penitenziaria”, prosegue Guacci. “Bisogna assicurare l’ordine e la sicurezza nel carcere di Benevento e tutelare gli agenti di Polizia Penitenziaria che vi prestano servizio. È grave che non siano stati ascoltati i nostri ripetuti allarmi sui focolai di tensione nelle carceri campane”.
    Il segretario generale del Sappe Donato Capece giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima”. “Le carceri in Campania sono ad alta tensione”, denuncia Capece. “È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di violenza che coinvolge gli agenti di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, come dimostra quel che sta succedendo nel carcere di Benevento”.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    La velocità dietro i due incidenti mortali di Caserta

    La notte tra sabato e domenica è stata segnata da due tragici incidenti stradali nel Casertano, che hanno causato la morte di quattro giovani.
    I carabinieri stanno indagando per stabilire le esatte cause del primo impatto che ha causato tre morti e tre feriti e anche per stabilire le cause del ribaltamento dell’auto sulla provinciale di Caserta che ha causato la morte di un 20enne.
    Ai superstiti sono stati effettuati tutti i test necessari per stabilire le loro condizioni.
    Il primo incidente è avvenuto a Villa Literno, sulla via delle Dune, strada di collegamento con Giugliano in Campania. Una 500 Abarth con a bordo quattro giovani – una 20enne di Aversa, un 25enne di origine ucraina e un 23enne romeno – si è scontrata frontalmente con una 500 X dove viaggiavano un uomo e una donna di 49 e 54 anni, residenti a Casapesenna.
    L’urto è stato violentissimo e i quattro giovani sono rimasti incastrati tra le lamiere dell’auto. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno estratto i corpi dalle lamiere, ma i giovani erano già morti sul colpo. Il quarto passeggero, un 21enne di Giugliano in Campania, è rimasto ferito gravemente, così come la coppia che viaggiava sull’altra auto.
    Sulle cause dell’incidente e sulla dinamica dello schianto stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe.
    Al momento non sono state trovate né telecamere né testimoni dell’accaduto, e gli unici indizi sono i segni di frenata sull’asfalto. Le auto viaggiavano a forte velocità – secondo una prima ricostruzione- ed ora si dovrà anche stabilire se chi era al volante era in condizioni di farlo
    Il secondo incidente è avvenuto a Caserta, sulla statale Appia. Un 20enne alla guida della sua auto ha perso il controllo del mezzo, che si è ribaltato in mezzo alla carreggiata.
    Il giovane è stato sbalzato fuori dall’abitacolo e finendo nella scarpata adiacente alla strada. I vigili del fuoco del Comando di Caserta, intervenuti sul posto, hanno trovato l’auto ribaltata e il 20enne ormai deceduto. Per recuperare il corpo del giovane sono dovuti intervenire i vigili del Nucleo Saf (speleo-alpino-fluviale).
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Movida e alcol a Napoli: 11 denunciati a Coroglio

    È bastato un controllo approfondito con gli strumenti necessari per accertare che i sospetti di cui si parlava da mesi, erano validi: molti giovani in discoteca fanno uso eccessivo di alcol e poi si mettendo alla guida mettendo a repentaglio la loro vita e quella degli altri.
    E cosi stanotte ben 11 ragazzi, tutti giovanissimi sono stati trovati positivi alcol test. Tre le persone denunciate perché trovate con tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti.
    L’operazione di controllo da parte di carabinieri della compagnia di Bagnoli e della polizia municipale si è svolta nella zona più frequentata dalla movida di Napoli e provincia ovvero Coroglio.
    Operazione che rientra nell’ambito della campagna di sensibilizzazione dello scorso giugno del comando provinciale carabinieri di Napoli “Non lasciare che sia il tuo #ultimosorriso! Divertiti responsabilmente!”
    Ben 50 militari e agenti hanno setacciato le strade e, armati di alcol test, controllato i tanti autisti nei pressi dei locali notturni.
    Un servizio di prevenzione non quantificabile ma che ha potuto garantire a tantissimi giovani il ritorno nelle rispettive abitazioni. Sulle 230 persone controllate erano 85 i minorenni. Tre le persone denunciate perché trovate con tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti.
    Durante la notte sono stati controllati 120 veicoli e sono ben 81 le sanzioni al codice della strada elevate con 8 giovanissimi che hanno visto le proprie patenti di guida ritirate per guida in stato di ebbrezza.
    Denunciato per estorsione un parcheggiatore abusivo e rimosse 22 auto parcheggiate in aree vietate
    I controlli hanno permesso anche di denunciare per estorsione un parcheggiatore abusivo e di rimuovere 23 auto parcheggiate in aree vietate. Movida e locali: militari e agenti hanno controllato 8 esercizi commerciali per un totale di 11 sanzioni amministrative.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Individuato il “finto cuoco” napoletano che truffava le gioiellerie del Nord Italia

    Due pregiudicati di Napoli sono stati individuati dalla Squadra Mobile della Questura di Padova. Si tratta di un 61enne e di un 68enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine. I due uomini sono accusati di aver truffato un gioielliere di Padova a ottobre scorso, sottraendogli due Rolex del valore di 12.000 euro.
    Il truffatore principale si era presentato nella gioielleria come cameriere di un ristorante della zona, indossando un grembiule da maître. Aveva mostrato interesse per un orologio da donna in vetrina e, di fronte al rifiuto del gioielliere di accettare i suoi preziosi in cambio, aveva proposto di lasciare una busta contenente denaro e un bracciale a titolo di pegno.
    In realtà, la busta era stata sostituita con una identica ma contenente solo banconote false. Il gioielliere, non accorgendosi dello scambio, aveva consegnato gli orologi al truffatore. Solo dopo averlo visto salire su un’auto che si allontanava a grande velocità, si era reso conto di essere stato vittima di una truffa.
    L’indagine della Squadra Mobile ha portato all’identificazione del truffatore, soprannominato il “cuoco” per la sua abitudine di indossare divise da ristorazione durante i suoi crimini. L’uomo aveva già messo a segno o tentato di mettere a segno truffe simili a Milano, Bologna, Rimini e Mestre.
     Il finto cuoco aveva messo a segno analoghe truffe anche a Milano, Bologna, Rimini e Mestre
    Insieme al “cuoco”, è stato individuato anche il suo complice, l’uomo che lo ha atteso e recuperato con la propria auto. I due uomini sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.egno una busta solo all’apparenza contenente i preziosi e denaro.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Asia a 14 anni combatte contro il tumore e i leoni da tastiera

    Asia, una ragazzina di 14 anni di un paese in provincia di Salerno, è un esempio di forza e coraggio. Da tempo combatte contro un tumore, ma non si arrende mai e riesce ad essere sempre sorridente e disponibile con tutti. Nelle ultime settimane, però, ha dovuto affrontare anche una brutta storia di bullismo sui social.Tutto è iniziato quando Asia ha iniziato a postare sui social sue foto con la bandana, durante i cicli di chemioterapia presso il reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale Santobono – Pausillipon di Napoli.
    Alcuni “follower”, invece di mostrarle supporto, hanno iniziato ad inviarle frasi ingiuriose ed offensive.
    In un primo momento Asia è caduta nello sconforto, ma poi ha reagito con grande determinazione. Ha continuato a postare messaggi sui social, ignorando i bulli e rispondendo loro con frasi come: “Scusatemi se sto facendo la chemioterapia per un tumore che non ho scelto di avere”.
    Asia non è stata sola in questa battaglia. I suoi genitori, i nonni, i medici che la curano e i volontari del reparto oncologico pediatrico le sono stati vicini e le hanno dato il supporto necessario.
    “Scusatemi se sto facendo la chemioterapia per un tumore che non ho scelto di avere”.
    Anche le sue amiche del cuore, la sua famiglia e le sue insegnanti che la visitano a casa quando rientra da Napoli dopo i cicli di chemioterapia le sono state di grande conforto.
    Oggi Asia è di nuovo serena. Ha messo da parte la storia di bullismo e si è concentrata sulla sua lotta contro il tumore al rene. Non ha intenzione di arrendersi, né di fronte alla malattia né di fronte agli “stupidi leoni da tastiera”.
    Asia è un esempio di forza e resilienza per tutti noi. Ci insegna che anche di fronte alle difficoltà più grandi, possiamo trovare la forza di andare avanti e di non perdere mai la speranza.
    E oggi la Fondazione Santobono Pausillipon ha pubblicato un post accompagnato da una foto di Asia nel quale chiede a tutti di fare attenzione a utilizzare le parole.
    “…Le parole sono potentissime: hanno il potere di strapparci un sorriso così come una lacrima. Quanto sarebbe bello se ognuno di noi si preoccupasse di usare le parole solo per strappare sorrisi e donare gioia?
    Che mondo stiamo costruendo se lasciamo che accadano cose così aberranti?Ma proprio perché crediamo nel potere delle parole abbiamo scelto di usarle per provare a sensibilizzare proprio quelle persone che, protette dall’anonimato, hanno scelto di insultare Asia.
    È a voi che ci rivolgiamo, ed è a voi che chiediamo di fare uno sforzo di umanità. Asia non ha scelto di essere malata, potesse scegliere sicuramente sceglierebbe lunghi e fluenti capelli ma purtroppo non può.
    Voi però una scelta la avete: scegliete di “RESTARE UMANI” ed aiutateci a costruire un mondo migliore di questo.
    Se avete voglia di supportare Asia fatelo con parole gentili, partiamo da noi. Partiamo da questo post e rivoluzioniamo questo mondo con la forza della gentilezza.ASIA SEI UNA FORZA”.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Campi Flegrei: nessuna evidenza di magma in risalita, ma il bradisismo continua

     “Non abbiamo nessuna evidenza di magma che stia risalendo”, ha dichiarato il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Carlo Doglioni, in audizione ieri presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
    L’intervento del geologo è servito a fare il punto sulla situazione dei Campi Flegrei, sollevando preoccupazione per la possibile ripresa dell’attività vulcanica nell’area.
    Nonostante l’assenza di prove dirette di una risalita imminente del magma, Doglioni ha confermato la presenza di una camera magmatica a circa 7-8 chilometri di profondità sotto i Campi Flegrei. Ipotizza inoltre l’esistenza di livelli magmatici più superficiali, la cui entità e dimensioni restano però “abbastanza ignote”.
    Queste infiltrazioni magmatiche, secondo gli esperti, sarebbero la causa del sollevamento del suolo nell’area, con movimenti verticali che negli ultimi mesi hanno raggiunto i 20-30 millimetri al mese, con picchi di 4 centimetri. “Dobbiamo però ricordare”, ha precisato Doglioni, “che nell’83-84 il sollevamento arrivò a toccare i 9 centimetri al mese: il bradisismo poi cessò”.
    Monitoraggio costante del sottosuolo
    L’INGV rassicura sul monitoraggio costante della situazione, h24. “Nel momento in cui avessimo delle avvisaglie e delle indicazioni diverse di sollevamento, di degassamenti tali da dover generare una sorta di allarme, saremo istantaneamente sul pezzo per informare le autorità, i sindaci e la protezione civile regionale e nazionale”, ha affermato Doglioni.
    Nonostante l’assenza di eruzioni dal 1538, i Campi Flegrei restano un’area a rischio. “Certamente il problema deve essere affrontato in termini di vulnerabilità”, ha sottolineato Doglioni. Il bradisismo, il sollevamento del suolo, rappresenta un pericolo concreto, così come la sismicità, che “è correlata al sollevamento del suolo”.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    “Ti faccio due buchi in testa”, testimone minaccia avvocato al processo per le violenze in carcere

    “Ti faccio due buchi in testa”: momenti di tensione questa mattina nell’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dove è in corso il maxi processo sui pestaggi avvenuti nel carcere “Francesco Uccella” il 6 aprile del 2020.
    Durante una pausa, un testimone, Gennaro Romano, detenuto per lesioni e rapina e parte civile nel processo, ha rivolto minacce di morte all’avvocato Carlo De Stavola, che difende alcuni degli agenti penitenziari imputati.
    Romano, durante la sua testimonianza, ha descritto le violenze subite in carcere, affermando di essere stato colpito al ginocchio nonostante avesse già lamentato dolore. Insofferente alle domande dell’avvocato De Stavola, ha poi minacciato: “ti faccio due buchi in testa”.
    L’avvocato De Stavola ha dichiarato di non escludere la possibilità di presentare querela. L’episodio ha creato tensione in aula, ma la situazione è stata riportata sotto controllo.
    Un processo complesso
    Il processo in corso è molto complesso e vede imputati 52 persone tra agenti della Polizia penitenziaria, dirigenti del carcere e un medico. Le accuse nei loro confronti sono pesanti: tortura, abuso di potere, lesioni personali aggravate e omicidio colposo. Le testimonianze delle vittime, come quella di oggi di Gennaro Romano, sono fondamentali per fare luce su quanto accaduto all’interno del carcere “Francesco Uccella”.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Circumvesuviana a rischio chiusura per 3 mesi: pendolari sul piede di guerra

    L’Ente Autonomo Volturno (EAV) starebbe pianificando la chiusura della linea ferroviaria Napoli-Nola-Baiano dal 10 giugno per ben tre mesi. La sospensione del servizio, motivata da lavori di manutenzione, provocherebbe gravi disagi a centinaia di migliaia di cittadini dell’area nolana, come denunciano Enzo Ciniglio e Salvatore Ferraro, portavoce dei comitati pendolari “No al taglio dei treni della Circumvesuviana” e “Circumvesuviana-Eav”.
    “EAV con questa decisione toglie un servizio essenziale e aumenta le difficoltà di spostamento di migliaia di persone,” affermano Ciniglio e Ferraro. “Si tratta di una violazione del diritto al lavoro, alla libera circolazione, alla salute e allo studio, tutti principi garantiti dalla Costituzione italiana.”
    I due portavoce criticano la mancanza di comunicazione e coinvolgimento da parte di EAV. “Questa decisione è stata presa senza alcun confronto con le associazioni di pendolari, utenti e consumatori, in barba alla carta della mobilità,” sottolineano. “Inoltre, l’azienda non ha coinvolto le istituzioni locali, come sindaci, Città Metropolitana e Regione Campania, creando un clima di silenzio complice.”
    Ciniglio e Ferraro evidenziano anche la precarietà del servizio offerto da EAV da anni. “Chiudere un’intera linea per tre mesi senza neanche ascoltare i pendolari è un atto di arroganza inaccettabile,” affermano. “E’ la prova evidente della gestione discriminatoria delle linee vesuviane da parte dei vertici EAV, rispetto alle quali la linea di Sorrento gode di ben altri privilegi.”
    I due portavoce chiedono a EAV di rivedere la sua decisione e di trovare soluzioni alternative che non comportino la chiusura totale della linea. “Non conosciamo l’entità e l’urgenza dei lavori da fare, ma siamo certi che con le nuove tecnologie e attrezzature si può e si deve scongiurare la chiusura dell’intera linea,” concludono. “Evitiamo che il disagio dei pendolari si trasformi in gesti di rabbia e frustrazione.”
    La possibile chiusura della linea Napoli-Nola-Baiano solleva forti preoccupazioni tra i pendolari e le comunità locali. E’ necessario che EAV apra un dialogo costruttivo con le parti interessate per trovare soluzioni che garantiscano il diritto alla mobilità e il rispetto dei principi costituzionali.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    DUE ANNI FA Esplosero botti e provocarono incendio che distrusse oasi WWF ‘Cratere degli Astroni’, arrestati

    Due individui sono attualmente agli arresti domiciliari in seguito alle indagini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Napoli del Gruppo Carabinieri Forestale. Sono accusati di aver provocato un incendio boschivo nell’estate del 2022, che ha devastato una vasta area di vegetazione, compresi otto ettari all’interno della Riserva Naturale Oasi WWF ‘Cratere degli Astroni’.
    L’incidente è avvenuto nella notte tra il 31 luglio e il 1 agosto 2022, quando i due uomini, un 36enne e un 61enne residenti a Napoli, hanno fatto esplodere dei fuochi pirotecnici in un’area adibita a parcheggio. Tuttavia, non hanno chiamato i soccorsi quando le fiamme hanno iniziato a propagarsi, causando un incendio che ha distrutto circa 40 ettari di vegetazione, inclusi habitat protetti e di interesse comunitario.
    Le accuse mosse nei confronti dei due individui includono incendio boschivo, disastro ambientale e distruzione di beni paesaggistici e habitat naturali di interesse comunitario. In particolare, il fuoco ha danneggiato vegetazione arbustiva e arborea, quest’ultima costituita da lecceta, specie protette considerate habitat di interesse comunitario.
    Il WWF Italia, responsabile della gestione della Riserva Naturale dello Stato, ha stimato che il 90% degli alberi danneggiati richiederà interventi per il ripristino dell’equilibrio ecosistemico nella zona colpita dal fuoco. L’identificazione dei responsabili è stata possibile grazie alle indagini dei Carabinieri Forestali e al contributo dei cittadini locali, che hanno fornito importanti indizi alle autorità dopo aver notato le fiamme.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    I DETTAGLI A Napoli arriva una delegazione saudita per valutare investimenti

    Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha accolto con entusiasmo una delegazione saudita in visita alla città, sottolineando le opportunità di investimento che si presentano in diversi settori. L’incontro, che si è svolto presso la sede dell’Unione Industriali di Napoli, ha evidenziato il crescente interesse internazionale nei confronti della città partenopea.
    “Questa visita rappresenta per noi una grande opportunità per trovare nuovi capitali, per avere possibilità di investimento in tanti settori dall’industria al turismo alle infrastrutture”, ha dichiarato il sindaco Manfredi. Ha inoltre enfatizzato il recente rinnovato interesse e fiducia nei confronti della città, paragonandola a Milano e Roma.
    Manfredi ha espresso la sua convinzione che Napoli possa diventare un centro chiave per gli investimenti nel Mediterraneo e un hub europeo per le relazioni economiche con il Medio Oriente. “L’attenzione di delegazioni di potenziali investitori da altri Paesi offre alla città di Napoli la possibilità di fare quel salto di qualità che ci aspettiamo”, ha aggiunto.
    La delegazione saudita avrà l’opportunità di esplorare le potenzialità di investimento presenti in città, con particolare attenzione alle aree di sviluppo sia orientali che occidentali, nonché al settore turistico. “Presenteremo loro la possibilità di realizzare grandi infrastrutture dell’accoglienza così come la creazione di un centro congressi, che sarebbero sicuramente delle opportunità importanti”, ha spiegato il sindaco.
    Durante la visita, la delegazione ha avuto l’occasione di visitare Pompei e Napoli Sotterranea, evidenziando la ricchezza storica e culturale della città. Il sindaco Manfredi ha sottolineato che Napoli è ben collegata dal punto di vista infrastrutturale e rappresenta un punto di riferimento nel Mediterraneo per la sua crescita economica e amministrativa affidabile.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Saviano al salone del Libro: “Gomorra? Tornassi indietro farei altro”

    A 18 anni dall’uscita di “Gomorra”, il bestseller che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Roberto Saviano torna a riflettere sul suo romanzo d’esordio.In occasione del Salone del Libro di Torino 2024, lo scrittore ha presentato l’audiolibro di “Gomorra”, da lui stesso narrato in esclusiva per Audible. Un’esperienza intensa che ha riaperto vecchie ferite e suscitato nuove riflessioni.
    “Se tornassi indietro, farei tutt’altra cosa”, ha confessato Saviano. “Dovevo essere più prudente, dare meno spazio all’aspetto d’inchiesta e concentrarmi di più su quello letterario e culturale”.
    Nonostante i dubbi e i rimpianti, Saviano riconosce l’importanza di “Gomorra”: “È lì adesso, e non posso cambiarlo. Potevo farlo leggere a un attore, ma ho scelto di rivivere il dolore e tornare nel luogo che mi ha segnato così profondamente. Io e Gomorra siamo indissolubilmente legati”.
    Un ritorno doloroso e catartico
    Ritornare a “Gomorra” ha significato per Saviano rivivere un’ampia gamma di emozioni: “Nausea, odio, nostalgia, dolore, ma anche riconciliazione. Leggere il romanzo mi ha permesso di ritrovarlo, di non subirlo come ho fatto in tutti questi anni. Non lo tengo nemmeno in casa, mi ha distrutto la vita”.
    “Era impensabile che un libro potesse generare una reazione così feroce”, ha spiegato Saviano. “Ma era anche dovuto al fatto che il mondo di cui parlavo non era mai stato portato alla luce in quel modo”.
    Il successo internazionale di “Gomorra” è dovuto, secondo Saviano, alla sua natura ibrida: “Non è un saggio accademico, né un romanzo di fiction, né un giallo o un reportage, ma è tutte queste cose insieme. Questo ha permesso a lettori con interessi diversi di apprezzarlo. Nell’audiolibro, questo equilibrio risulta ancora più evidente, grazie all’alternanza tra la mia voce e i dati”.
    Nonostante la brutalità del mondo di “Gomorra”, Saviano non perde la speranza: “Accendere una luce di comprensione non significa nascondere l’orrore, ma mostrarlo per quello che è. Quando la comprensione si apre, attrae. E questo è successo a Napoli, che da città di guerra è diventata città del turismo”.
    Tra i suoi prossimi progetti, Saviano annuncia un nuovo podcast con tema internazionale e la trasposizione teatrale del libro “Noi due ci apparteniamo” con lo spettacolo “Appartenere”.
    In vista delle prossime elezioni europee, Saviano lancia un appello al voto: “Dobbiamo votare. Stiamo rischiando che le destre diventino le uniche interpreti della sofferenza sociale”.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO