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    Napoli , violenze e danni in due ospedali. A Villa Betania sfondata la porta del Pronto Soccorso

    Aggressioni verbali e danni al pronto soccorso: in poche ore due gli episodi che si sono registrati a Napoli.
    Il primo, verso le ore 17.30, è accaduto al pronto soccorso del Cto. Secondo quanto ricostruito dall’organizzazione no profit Nessuno Tocchi Ippocrate, alcuni parenti di un paziente, per ragioni ancora non chiare, prima hanno aggredito verbalmente il personale e poi hanno rotto i vetri di una porta del pronto soccorso.
    Poi è stata la volta di Villa Betania, l’ospedale evangelico di via Argine :  due pazienti, classificati al triage come codice bianco, stanchi di attendere , hanno sfondato la porta del triage ed hanno inveito contro medici, infermieri e guardie giurate, lanciando insulti al personale presente nel tentativo di essere visitati immediatamente.
    Secondo Nessuno Tocchi Ippocrate ad oggi sono 22 le aggressioni registrate tra gli ospedali dell’Asl Napoli 1 e Asl Napoli 2 dall’inizio del 2024.
    L’associazione ha voluto ricordare a tutti le corrette procedure, sottolineando che “il codice bianco può essere gestito anche telefonicamente dal medico di medicina generale o dalla Continuità assistenziale“.  L’accesso improprio al pronto soccorso e l’insistenza per ricevere un’assistenza immediata da parte di questi violenti non è, pertanto, giustificato. LEGGI TUTTO

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    La Polstrada salva un neonato lungo il raccordo Avellino Salerno

    Un’importante operazione di soccorso è stata effettuata da una pattuglia della Polstrada di Avellino sul raccordo autostradale Avellino-Salerno.
    La pattuglia è intervenuta dopo aver ricevuto l’allarme da una giovane coppia che trasportava il proprio figlio di sei mesi in ospedale ad Avellino, il quale non dava segni di vita.
    Gli agenti hanno intercettato l’auto e l’hanno scortata fino al “Moscati” dopo aver allertato i sanitari del Pronto Soccorso.
    Grazie all’intervento tempestivo, il bambino è stato rianimato e si trova attualmente sotto osservazione, ma non corre più alcun pericolo di vita.
    I genitori del piccolo ma anche gli stessi medici hanno plaudito al gesto degli agenti perché grazie al loro intervento il piccolo è arrivato in tempo utile per essere salvato in ospedale. LEGGI TUTTO

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    Napoli, morta la donna investita in via Foria

    È morta Antonietta De Rosa, la donna di 68 anni investita mentre attraversava la strada in via Foria il 29gennaio scorso.
    E’ solo l’ultimo di una serie di incidenti mortali che sono aumentati da agosto 2022. Molte persone stanno chiedendo limiti e dissuasori per migliorare la sicurezza stradale.  Antonietta De Rosa, non è sopravvissuta alle gravi lesioni causate dall’impatto con una Smart.
    Dopo dieci giorni di cure intensive nel reparto di Rianimazione dell’ospedale del Mare, la donna è deceduta mercoledì. Si tratta del terzo drammatico episodio avvenuto nell’arco di sette giorni, durante i quali sono stati investiti anche uno studente fuori sede di 21 anni e un uomo di 70 anni.
    Entrambi sono ancora ricoverati all’ospedale del Mare, insieme ad un altro pedone di 52 anni investito il 31 gennaio. Ieri, inoltre, una donna di 60 anni è stata investita da uno scooter.
    Questa strage di pedoni ha causato la morte di 17 persone a Napoli, a cominciare da Elvira Zriba, una donna di 34 anni di origine marocchina, investita da una moto sul lungomare nel agosto 2022.
    La dinamica dell’incidente, che ha causato la morte di Antonietta De Rosa- come riporta Il Mattino- è attualmente al centro delle indagini della polizia municipale. Sembra che la donna stesse attraversando sulle strisce pedonali quando è stata colpita dalla Smart.
    Gli investigatori stanno cercando di determinare con precisione la posizione della vittima e la sua traiettoria al momento dell’incidente.
     I familiari delle vittime chiedono maggiore protezione per i pedoni
    Le immagini delle telecamere di sorveglianza saranno fondamentali per comprendere esattamente cosa è accaduto. Da più di un anno, i familiari delle vittime e le associazioni che li sostengono chiedono maggiore protezione per i pedoni e misure per aumentare la sicurezza stradale, inclusi attraversamenti pedonali rialzati.
    L’amministrazione comunale ha iniziato a realizzare attraversamenti pedonali su dieci strade, ma i cittadini chiedono interventi più efficaci. LEGGI TUTTO

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    Napoli, agguato al corso Arnaldo Lucci: feriti un 18enne e una passante

    Serata di terrore a pochi passi dalla stazione di piazza Garibaldi a Napoli.
    Al corso Arnaldo Lucci intorno alle 19 due persone in sella a uno scooter, con volto coperto, hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di un giovane di 18 anni, colpendolo alla gamba sinistra.
    Il giovane è stato trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini e, non è in pericolo di vita.
    Nella sparatoria è rimasta ferita una donna di 69 anni, estranea ai fatti. Trasportata all’Ospedale del Mare per una ferita al gluteo, non è in pericolo di vita. Sull’accaduto indaga la Squadra mobile, impegnata nella ricostruzione dei fatti.
    La sparatoria di stasera riporta alla luce altri episodi simili ma soprattutto l’uso indiscriminato di armi tra persone di giovane età come il ferito.
     Al vaglio le immagini delle telecamere
    Gli agenti si sono messi sulle tracce dei pistoleri anche attraverso la vision e delle immagini delle numerose telecamere pubbliche e private presenti nella zona.
    @rirpoduzione riservata LEGGI TUTTO

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    Esplosione in un palazzo al centro storico di Napoli: un ferito

    Tragedia sfiorata in serata a Napoli in conseguenza di una violenta esplosione che ha scosso un palazzo al centro storico.
    L’episodio è avvenuto in un edificio che si trova tra vico Pero e vico Cimitile, nella zona di via Santa Teresa degli Scalzi, nei pressi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
    Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della Polizia Locale di Napoli, che hanno sgomberato cinque alloggi. Secondo le prime informazioni, un uomo è rimasto ferito e ha riportato ustioni. L’uomo è stato trasportato presso l’ospedale Cardarelli di Napoli per le cure mediche del caso.
    La dinamica dell’esplosione è ancora al vaglio delle forze dell’ordine, ma dai primi accertamenti sembra che sia stata causata da uno scoppio. I danni sono stati ingenti, sia ai pavimenti che alle pareti dell’edificio. Per fortuna altri due alloggi che si trovavano nel palazzo erano vuoti. Uno di questi era occupato da un B&B.
    Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e l’ambulanza del 118. Il ferito, che è stato accompagnato in ospedale anche da un familiare, è in gravi condizioni. Le indagini sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’esplosione e capire l’origine dello scoppio.
    Le cause dell’esplosione
    Le cause dell’esplosione sono ancora al vaglio delle indagini, ma le ipotesi al momento sono diverse. Una delle più probabili è che sia stata causata da una fuga di gas. Un’altra ipotesi è che l’esplosione sia stata provocata da un corto circuito. Non è escluso, inoltre, che possa trattarsi di un atto doloso.
    Le conseguenze dell’esplosione
    L’esplosione ha causato ingenti danni all’edificio, che è stato dichiarato inagibile. Cinque alloggi sono stati sgomberati e i residenti sono stati trasferiti in altri alloggi. L’episodio ha suscitato preoccupazione tra i cittadini del centro storico di Napoli. LEGGI TUTTO

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    Avellino, 18enne di Ischia si lancia dal secondo piano della casa alloggio: è grave

    Un giovane di 18 anni, residente presso la comunità-alloggio “Casa Coletta” a Sperone, in provincia di Avellino, è attualmente ricoverato in condizioni gravi dopo aver tentato un lancio dal secondo piano della struttura, da un’altezza di sei metri.
    Le fratture gravi riportate lo hanno portato a essere ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Moscati” di Avellino.
    Originario di Ischia , il giovane trascorreva da alcuni mesi il suo tempo presso la casa-comunità, dedicata all’assistenza di individui con disabilità e giovani affetti da problemi psico-patologici, su disposizione del Tribunale dei minorenni di Napoli.
    Attualmente, le forze dell’ordine stanno conducendo indagini in merito all’incidente, coinvolgendo i carabinieri della Compagnia di Baiano e il Comando provinciale di Avellino. LEGGI TUTTO

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    Napoli, flash mob contro le violenze negli ospedali

    “Colpire il personale sanitario vuol dire colpire se stessi”. Lo ha detto il segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, nel corso del flash mob di medici e infermieri dell’ospedale Cardarelli promosso dalla Uil e dalla categoria Uil Fpl a seguito degli episodi di violenza che si sono verificati nei pronto soccorso in queste ultime settimane.“E’ sicuramente – secondo Sgambati – una cosa inaccettabile, ecco perché in tutta la regione stiamo provando a ricostruire un terreno di iniziativa che serve non solo a tutelare le lavoratrici e i lavoratori ma anche i cittadini. C’è bisogno di inasprire le pene e bisogna aumentare gli organici”.
    “Vanno bene come prima risposta – ha precisato Sgambati – i drappelli di polizia, ma vanno estesi perché c’è bisogno di una forte capacità di interdizione alla violenza. La Prefettura ha preso decisioni per noi assolutamente condivisibili, ma non bastano.
    Ci vogliono organici adeguati perché è la loro carenza l’elemento che crea grandi disfunzioni. Dopo due anni di emergenza Covid, il personale sanitario non si può permettere un attacco come questo, che purtroppo, a inizio anno, è stato deleterio e inaccettabile”.
    “Il Covid – ha affermato Nicola Di Donna, segretario generale Uil Fpl Napoli e Campania – avrebbe dovuto insegnare che nella sanità si doveva investire. Bisogna riaprire i pronto soccorso chiusi per il Covid, punire i responsabili delle violenze e porci il problema di come tutelare quelle persone che sono in attesa per molte ore per avere notizie dei propri congiunti.
    Vanno creati all’interno dei pronto soccorso dei filtri e va incrementato il personale per contrastare gli episodi di violenza e dare ai cittadini un servizio degno di un paese civile”.
    Presente anche il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli. “E’ una situazione che da tempo ha superato, di gran lunga, il limite della sopportabilita’. Basta. Che poi questi trogloditi oltre a danneggiare il personale medico provocano un disagio all’utenza dato che gli operatori sanitari sono delle figure fondamentali che gia’ spesso operano in sottonumero”, ha detto Borrelli.
    “Molto spesso quelli che aggrediscono il personale sono gli stessi che devastano gli ospedali, fanno danni su danni ma non li si ferma, non in maniera perentoria. Il Ministro Piantedosi aveva promesso presidi di polizia in tutti i Pronto Soccorso, e’ vero che sono miope ma con gli occhiali ci vedo benissimo, e in tante strutture c’e’ il via libera ai delinquenti e di forze dell’ordine nemmeno l’ombra”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Nocera, neonata morta in ospedale: sarà eseguita l’autopsia

    Sara’ l’esame autoptico a stabilire quale sia stata la causa del decesso di una neonata, morta a distanza di qualche ora dalla nascita, all’ospedale di Nocera Inferiore, nel Salernitano.
    Il padre della piccola, dopo la morte della figlia, ha presentato denuncia ai carabinieri. Da quanto si apprende, nelle prossime ore, la procura di Nocera Inferiore conferira’ l’incarico al medico legale che effettuera’ l’autopsia. La famiglia della bimba e’ originaria di San Marzano sul Sarno (Salerno) LEGGI TUTTO

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    Napoli, il prefetto annuncia: drappelli di polizia agli ospedali San Paolo e San Leonardo

    La disposizione di due drappelli delle forze dell’ordine presso gli ospedali San Paolo di Napoli e San Leonardo di Castellammare di Stabia, ma anche la decisione di considerare tutti i presidi ospedalieri come obiettivi sensibili.
    E’ quanto ha stabilito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari, in seguito agli ultimi episodi di violenza nei confronti del personale sanitario nelle aree dei pronto soccorso.
    “La sanita’ e’ un argomento sacro e la salute delle persone e’ un argomento che ha una sua sacralita’ – sottolinea il prefetto – e il personale medico, paramedico e, in generale, del comparto sanitario ha la nostra piena solidarieta’, perche’ questi atti non trovano giustificazione da qualsiasi parte li si guardi”.
    Parlando con i giornalisti al termine della riunione del Comitato, Di Bari evidenzia che, su questo terreno, non si parte dall’anno zero.
    “Gia’ in quattro ospedali – ricorda – ovvero il Santobono, l’Ospedale del mare e il Vecchio Pellegrini di Napoli e il San Giuliano di Giugliano, gia’ erano stati disposti dei drappelli.
    Drappelli di polizia presenti già in altri 4 ospedali
    Oggi, con sacrifici enormi in termini di personale, abbiamo deciso di disporre altri due drappelli. E’ una risposta che riteniamo efficace se la paragoniamo al perimetro complessivo della sicurezza che deve riguardare l’accezione presidi sanitari”.
    Oltre a questo, precisa il prefetto, “abbiamo anche deciso che tutti i presidi sanitari diventino obiettivi sensibili. Cio’ significa che – prosegue – anche le forze di polizia territoriali, sono chiamate a fornire un contributo fattivo in termini di vigilanza e controllo, ma anche di sosta presso queste strutture sanitarie, perche’ tutto questo concorre a una deterrenza importante”. LEGGI TUTTO

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    Aversa, carabinieri “Befana” portano doni ai bambini dell’ospedale Moscati

    Quando si sono svegliati questa mattina non credevano ai loro occhi.
    I venti bambini ricoverati presso il reparto di pediatria dell’Ospedale “San Giuseppe Moscati“ di Aversa, hanno incontrato nelle loro stanzette il sorriso di due simpatiche befane in divisa che hanno consegnato loro calze e zainetti colmi di album da disegno, quaderni e matite colorate.
    Per l’occasione il Maresciallo Capo Chiara Rossetti della Stazione di Aversa e il Carabiniere Sara Galeandro appartenente alla Stazione di San Marcellino, accompagnate dal Tenente Michele di Mario, comandante della Sezione Radiomobile della locale Compagnia hanno raggiunto il reparto di pediatria dove sono stati accolti da medici, infermieri e naturalmente i genitori dei piccoli che hanno partecipato con grande gioia all’iniziativa. LEGGI TUTTO

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    Neonata di Torre Annunziata muore per arresto respiratorio perchè a Boscotrecase il pronto soccorso è chiuso da 3 anni

    Non saranno certo l’inchiesta della magistratura di Torre Annunziata tantomeno quella dell’Asl Napoli 3 Sud a ridare la vita alla neonata di Torre Annunziata di appena tre mesi morta per arresto respiratorio il 23 dicembre 2023 per la mancanza di pronto soccorso.Anzi per la chiusura da tre anni. Ma probabilmente serviranno a far aprire la mente a chi controlla la sanità in Campania e ha deciso da anni chiusure e accorpamenti degli ospedali dimenticando le difficoltà di un territorio dove episodi del genere, purtroppo, possono capitare e dove la presenza di un presidio di pronto soccorso potrebbe servire a salvare vite umane.
    Così come la piccola che aveva compiuto il terzo mese di vita il giorno prima, è stata portata in ospedale da suo padre il 23 dicembre, ma il pronto soccorso di Boscotrecase, l’ospedale più vicino, era chiuso da tre anni.
    L’uomo- come anticipa il Mattino-ha chiamato il 118 poco prima dell’ora di pranzo, quando la bambina ha iniziato a respirare a fatica. L’ambulanza è arrivata dopo circa un’ora, ma quando i soccorritori hanno raggiunto l’ospedale di Boscotrecase, le guardie giurate li hanno respinti: “Qui non c’è il pronto soccorso, dovete andare a Castellammare di Stabia”.
    Il padre e la piccola sono stati costretti a salire in macchina e a percorrere circa 20 chilometri per raggiungere l’ospedale San Leonardo di Castellammare, dove sono arrivati quando la bambina era già in arresto cardio-respiratorio. I medici hanno tentato invano di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare.
    La morte della piccola Maria ha suscitato grande dolore e sdegno nella comunità di Torre Annunziata. Il senatore del Movimento 5 Stelle Orfeo Mazzella ha presentato due interrogazioni al ministro della Salute per chiedere la riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase.
    La Asl Napoli 3 Sud, che gestisce l’ospedale, ha aperto un’inchiesta interna per comprendere se siano state seguite tutte le procedure previste. Il direttore generale Giuseppe Russo ha spiegato che la chiusura del pronto soccorso è dovuta alla mancanza di personale: “Anche l’ultimo concorso è andato deserto, è un’emergenza nazionale”.
    La morte della piccola Maria è un’ennesima tragedia che mette in luce la grave situazione della sanità pubblica in Campania. La mancanza di personale medico e infermieristico sta mettendo a rischio la vita dei cittadini, soprattutto in aree come quella di Boscotrecase, dove la popolazione è numerosa e la distanza dai centri ospedalieri più attrezzati è significativa.
     La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta
    In questo contesto, la chiusura del pronto soccorso di Boscotrecase rappresenta un ulteriore elemento di criticità. È necessario che le istituzioni si impegnino a trovare una soluzione urgente per garantire ai cittadini di questa area un’assistenza sanitaria adeguata.
    Sul caso, la Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Marta Agostini) ha aperto un’inchiesta che al momento procede contro ignoti. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno raccolto la denuncia del papà, acquisito la cartella clinica ed avviato le indagini, ascoltando i primi testimoni e il personale medico. Dai primi accertamenti, pare che la piccola fosse affetta da una bronchiolite che probabilmente è degenerata proprio nella giornata del 23 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Irpinia, 26enne si ribalta con l’auto contro un muro . Portato in ospedale con eliambulanza

    Un incidente stradale è avvenuto oggi a Fontanarosa, in Alta Irpinia, coinvolgendo un giovane di 26 anni. Il ragazzo è finito fuori strada con la sua utilitaria, ribaltandosi e riportando gravi ferite che hanno reso necessario il trasferimento in ospedale con un’eliambulanza.
    L’incidente è avvenuto su via Monaca, coinvolgendo una sola automobile. La causa dell’incidente è ancora da accertare e le forze dell’ordine stanno indagando per capirne le dinamiche. I vigili del fuoco sono intervenuti per estrarre il giovane rimasto intrappolato sotto l’auto e hanno anche messo in sicurezza la strada e la vettura. L’eliambulanza ha trasportato il giovane all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino.

    Non è chiaro cosa abbia portato il giovane a perdere il controllo dell’automobile su un tratto di strada per lo più rettilineo.La vicenda ha causato anche la fuoriuscita di olio sulla carreggiata, creando ulteriori problemi al traffico locale.

    La dinamica di un altro incidente a Fontanarosa vede coinvolta un ladro che, fuggendo all’alt su un’auto rubata, si è schiantato contro un’altra macchina. Una donna di 51 anni è rimasta ferita nell’incidente. La sua auto è stata ribaltata a causa dell’impatto.
    Fonte LEGGI TUTTO