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    PRE-PARTITA Calzona a DAZN: “Champions lontana ma ancora possibile. Ecco come sta Osimhen”

    L’allenatore del Napoli, Francesco Calzona, è intervenuto ai microfoni di DAZN nei minuti che hanno preceduto il fischio d’inizio della sfida contro l’Inter, in programma alle 20,45 allo stadio San Siro: “In merito alla corsa per la Champions, è evidente che partiamo da una posizione di svantaggio, ma ci imponiamo di dare il massimo in ogni incontro”.PUBBLICITA

    “Eravamo consapevoli di questa sfida sin dal nostro arrivo – ha aggiunto il tecnico -. La partita di oggi è cruciale nel tentativo di avvicinarci a un traguardo che, sebbene appaia distante, rimane alla nostra portata. Raspadori? Ha la capacità di ricoprire molteplici ruoli in campo, dimostrandosi particolarmente efficace in attacco”.
    “Tuttavia, dispongo anche di altri due attaccanti, Osimhen e Simeone, che sono in grado di svolgere tale funzione. Per quanto riguarda Osimhen, sta affrontando un’infiammazione legata alla cicatrice di un precedente infortunio. Sarà tra i disponibili in panchina e valuteremo la possibilità di impiegarlo, qualora ce ne fosse la necessità”. LEGGI TUTTO

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    LE SCELTE Inter Napoli, le formazioni ufficiali: Osimhen out! C’è Raspadori dal 1′

    La 29esima giornata del campionato di Serie A si chiude con un appuntamento clou a San Siro, dove l’Inter di Simone Inzaghi vuole fare un altro passo verso lo scudetto e si prepara ad accogliere nella propria casa il Napoli guidato da Francesco Calzona, reduce (come i nerazzurri) dalla delusione europea.PUBBLICITA

    Simone Inzaghi si affida al collaudato 3-5-2. Sommer tra i pali, davanti a lui Pavard, Acerbi e Bastoni. Il centrocampo è composto da Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco, mentre l’attacco vede la coppia Thuram-Lautaro pronta a mettere in difficoltà la retroguardia partenopea.
    Francesco Calzona invece è costretto a lasciare Victor Osimhen fuori dall’undici titolare e preferendo Raspadori come terminale offensivo del 4-3-3 azzurro. A supporto dell’attacco ci saranno Politano e Kvaratskhelia, con Meret a difendere la porta e la retroguardia composta da Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera. La linea mediana vedrà in campo Anguissa, Lobotka e Traoré. LEGGI TUTTO

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    CHAMPIONS LEAGUE Rigore negato al Napoli, tifosi scatenati. Sky e Mediaset d’accordo: “Il fallo è netto”

    Al 50′ della partita tra Napoli e Barcellona c’è stato un momento che ha fatto ampiamente discutere: Osimhen è caduto in area a seguito di un contatto con Cubarsi. Nonostante le proteste degli azzurri, l’arbitro Makkelie ha deciso di non assegnare il rigore, optando invece per un calcio d’angolo.PUBBLICITA

    Tuttavia, il replay ha suscitato polemiche in quanto sembra mostrare chiaramente il tocco del difensore catalano sul piede del giocatore nigeriano. Nonostante la chiara evidenza visibile dalle immagini, il Var ha scelto di non intervenire, lasciando insoddisfatti i giocatori del Napoli.
    Fabio Capello, ex allenatore, ha commentato a Sky Sport: “Io non sono per i rigori, non sono per i rigorini, ma l’arbitro non è stato equo e il fallo su Osimhen avrebbe dovuto essere sanzionato con il calcio di rigore”. Dello stesso parere anche gli opinionisti Mediaset, che hanno messo in evidenza il “fallo netto” di Cubarsi. LEGGI TUTTO

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    CHAMPIONS LEAGUE Pagelle Barcellona Napoli: Di Lorenzo sempre più irriconoscibile. Osimhen annullato

    Meret: 6. Non può nulla sulle prime due reti blaugrana, chiamato a due parate in tuffo a inizio ripresa. In qualche intervento pare comunque non sicurissimo, non può nulla neppure sul terzo gol di Lewandowski.PUBBLICITA

    Di Lorenzo: 5. Il bel colpo di testa che costringe Ter Stegen al miracolo non deve illudere: la sua gara è pessima, soprattutto in fase difensiva. Infilato più volte da quelle parti, poi è in ritardo sull’inserimento di Sergi Roberto che serve il 3-1 a Lewandowski.
    Rrahmani: 6. Sfalsato sulla linea difensiva, tiene in gioco Raphinha sull’1-0 di Fermin. Bello l’inserimento per il gol che accorcia le distanze: si ripete nel movimento già visto a Sassuolo sulla stessa asse.
    Juan Jesus: 5,5. Prova in qualche modo a contenere sia Lewandowski che Yamal, sull’1-0 di Fermin è nella terra di nessuno e se ne accorge troppo tardi. Ma non è il principale responsabile della sconfitta.
    Mario Rui: 6. Alti e bassi, ma il cliente – Yamal – è di quelli scomodi. Lo ferma con le buone e con le cattive in certe circostanze, meno in altre. In fase offensiva prova a fornire il suo apporto (dal 64′ Olivera: 6. Una disattenzione che per fortuna non paga, poi sfortunato nel finale).
    Anguissa: 5,5. Molto lento, commette tanti errori di precisione anche in fase di impostazione. In avanti ha un paio di palloni per far male, ma è impacciato.
    Lobotka: 6. La manovra respira soprattutto grazie alla sua gestione del pallone, agisce come metronomo come solo lui sa fare. Un po’ in ritardo sull’azione che porta al 2-0: la sua mancata chiusura scatena la ripartenza del Barcellona.
    Traoré: 5. Primo tempo di grande fatica nonostante qualche buono spunto, in fase di copertura lascia a desiderare e i blaugrana saltano troppo facilmente la pressione. Meglio nella ripresa, anche se a volte ancora fuori posizione (dal 78′ Raspadori: sv).
    Politano: 6. La rete della speranza arriva da un suo assist, uno schema già provato ma perfettamente riuscito. Nella ripresa qualche rimpianto per l’occasione a inizio ripresa: salta bene l’avversario ma ritarda la conclusione e si fa murare (dal 64′ Lindstrom: 5,5. Sciupa un’occasione d’oro che poteva portare il match ai supplementari).
    Osimhen: 4,5. L’uomo che è mancato maggiormente. Sempre in fuorigioco nel primo tempo, nella ripresa prende le misure ma non si rende mai pericoloso, nonostante le tanti occasioni generate dagli azzurri. L’unico sussulto per un rigore che non gli viene concesso.
    Kvaratskhelia: 6. Gli spazi sono pochi, lui prova a sfruttarli come può con qualche giocata nello stretto. Dei segnali comunque arrivano: a inizio ripresa sfiora il palo da fuori, fa lo stesso in pieno recupero (dal 92′ Ngonge: sv). LEGGI TUTTO

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    Napoli a Barcellona serve il miglior Osimhen

    Il tecnico del Napoli, Francesco Calzona, può contare su tutti gli uomini per la sfida contro il Barcellona in Champions League. Alcuni giocatori come Cajuste, Rrahmani e Ngonge hanno svolto un lavoro personalizzato nella seduta mattutina, ma saranno comunque convocati per la partita di ritorno degli ottavi di finale.
    La formazione per la partita contro il Barcellona sarà cruciale per il presente e il futuro del Napoli, con il presidente Aurelio De Laurentiis che ha promesso un premio speciale in caso di vittoria.
    Al Napoli servono i gol di Osimhen apparso affaticato nelle ultime due uscite.  Ma lo stato forma di Kvratskhelia fa ben sperare i tifosi azzurri. Dopo il risultato di parità dell’andata solo chi vince nella gara di Barcellona (anche ai rigori) andrà avanti in Champions.
    L’undici titolare dovrebbe essere simile a quello visto contro il Torino. Sarà interessante vedere se Rrahmani giocherà dall’inizio accanto a Juan Jesus o se Ostigard avrà ancora la sua chance. In difesa, Mario Rui potrebbe lasciare il posto da titolare a Olivera. A centrocampo, Traoré giocherà con Lobotka ed Anguissa, visto l’assenza di Zielinski dalla lista Uefa.
    In attacco, il trio dovrebbe essere composto da Politano, Osimhen e Kvaratskhelia. La rifinitura è programmata per domani mattina, seguita dalla conferenza stampa di Calzona e di un calciatore nel pomeriggio alle 19. LEGGI TUTTO

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    SERIE A Il Napoli non vince più: beffato al 96′, pari a Cagliari. E la Champions è un miraggio

    Brutto e ormai nemmeno più vincente. Il nuovo Napoli di Calzona gioca male e perde altri punti per strada. All’Unipol Domus gli azzurri subiscono gli attacchi del Cagliari, rischiano più volte di subire gol, a metà ripresa passano in vantaggio con un lampo di Osimhen e sembrano sfangarla fino alla beffa al 96′ di Luvumbo: finisce 1-1.PUBBLICITA

    Ancora 4-3-3 per Calzona, al debutto in campionato. In porta Meret, Mazzocchi va a sostituire lo squalificato Di Lorenzo, Rrahmani e Juan Jesus al centro con Olivera a completare il quartetto. Anguissa, Lobotka e il rientrante Zielinski a centrocampo, in attacco titolare di nuovo Osimhen supportato da Kvaratskhelia e Raspadori.
    Ranieri risponde con un 4-4-2. Scuffet in porta, Dossena e Mina sono i centrali con Nandez e Augello completano la retroguardia nel ruolo di terzini. Deiola e Makoumbou prendono posto sulla mediana supportati da Luvumbo e Jankto, nel ruolo di esterni. L’ex Gaetano e Lapadula sono invece le due punte in attacco.
    Brutto Napoli, il Cagliari segna ma il gol è annullato: 0-0 al 45′
    In una gara subito nervosa (scintille tra Luvumbo e Olivera prima, Mina e Osimhen poi), il primo squillo è del Napoli con Kvara che va via sulla sinistra: Olivera e Anguissa non riescono però a combinare per concludere a rete. Gli azzurri abbassano vistosamente il ritmo nei minuti successivi ed è il Cagliari a fare la partita e ad avere le occasioni migliori.
    Al 22′ Olivera devia un cross di Luvumbo rischiando l’autogol, la palla termina sul fondo. Partenopei che ci provano con Raspadori da fuori: attento Scuffet che respinge in tuffo. Al 32′ il brivido più grande per Calzona: punizione di Jankto, Rrahmani salta più in alto di tutti e insacca nella porta sbagliata per l’autogol dell’1-0. Un paio di minuti di apprensione, poi il VAR richiama Pairetto: fuorigioco attivo di Lapadula e rete da annullare.
    La prima frazione si chiude con un altro grande brivido per gli azzurri: mezzo pasticcio di Meret in uscita, scontro con Juan Jesus e pallone vagante che diventa buono per Luvumbo, che di testa a porta sguarnita non centra però lo specchio. Si va a riposo sullo 0-0.
    Osimhen gol, poi il pari di Luvumbo al 96′: 1-1 Napoli a Cagliari
    Il copione non cambia nella ripresa: i sardi fanno la gara. Nei primi 15′ è assolo, poi il Napoli in ripartenza inizia a ravvivarsi e a creare di più. Al 65′ Osimhen schiaccia di testa su cross di Kvara: facile per Scuffet. Sono le prove generali per la rete del vantaggio azzurro che arriva 1′ più tardi: Raspadori recupera palla su un disimpegno errato di Augello, cross preciso per la testa di Osimhen che tutto solo insacca per lo 0-1.
    Dopo una doppia occasione per Osimhen (in realtà in fuorigioco), il Cagliari torna ad aumentare la pressione a caccia del gol del pari: Ranieri inserisce nel mucchio anche Pavoletti, Viola e più tardi Oristanio per cercare di sorprendere dietro gli azzurri. Il risultato però non cambia, gli uomini di Calzona dietro sono compatti e subiscono poco.
    I sardi, nonostante lo svantaggio, non attaccano e il finale è di marca azzurra. Tante le occasioni sprecate, da Politano al subentrato Simeone fino al tiro a giro da fuori area di Lobotka a sfiorare l’incrocio. La linea del traguardo sembra comunque vicina, fino a quando su un pallone lunghissimo di Dossena una dormita della difesa permette a Luvumbo di stoppare e insaccare a tu per tu con Meret. Finisce 1-1: la zona Champions per il Napoli è ormai un miraggio. LEGGI TUTTO

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    NAPOLI-GENOA Mazzarri: “Sta girando tutto male. Osimhen? Era ai minimi termini, non andava rischiato”

    Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Dazn, commentando il pareggio per 1-1 contro il Genoa: “I giocatori stanno dando il massimo e credo che sia evidente. Purtroppo, le cose non stanno girando a nostro favore, e ci dispiace soprattutto per i nostri straordinari tifosi, che meriterebbero di vedere la squadra vincere in modo costante”.PUBBLICITA

    “Anche oggi ci hanno sostenuto e ci rammarica non riuscire a renderli felici. Quest’anno le cose stanno andando così, e dobbiamo accettarlo. È il momento di rimanere concentrati e andare avanti. Subiamo un gol al primo errore, mentre noi dobbiamo cercare di concretizzare le numerose occasioni che creiamo. Attualmente, è difficile dare spiegazioni a tutti”.
    “Nel primo tempo, non abbiamo generato molte occasioni nette da gol, ma ci sono state due o tre che avrebbero potuto cambiare la partita. Se il Genoa fosse andato in svantaggio, avremmo visto un Napoli diverso. Affrontare squadre sempre chiuse in difesa non è facile. Non voglio nemmeno parlare dei possedimenti palla”.
    “Purtroppo, è così: ora dobbiamo concentrarci sul Barcellona. Dobbiamo cercare di limitare gli errori che ci portano a subire gol. Il problema è che non riusciamo a prendere il vantaggio, e questa è stata la storia delle ultime partite. La squadra diventa nervosa e contratta dopo ogni gol subito. Tuttavia, i giocatori dimostrano fiducia ogni domenica nei miei confronti.”
    “La decisione di non far giocare Osimhen è stata presa in base alla sua condizione fisica, che secondo lui e i medici era ai minimi termini con le contratture. Non era opportuno rischiarlo e poi rischiarlo per mesi. Credo che chiunque avrebbe fatto la stessa scelta, come richiesto dal giocatore stesso.” LEGGI TUTTO

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    Calenda: “Osimhen vuole solo aiutare il Napoli, il resto è spazzatura”

    Volano gli stracci in casa Napoli e dopo le parole al veleno di Osimhen rivolte al procuratore di Kvaratskhelia, reo di aver parlato del nigeriano come un giocatore pronto ad andar via dal Napoli, ora è il turno di Roberto Calenda, procuratore del centravanti del Napoli.PUBBLICITA

    “Ognuno deve guardare in casa propria e avere rispetto del lavoro altrui – ha detto – Non è corretto parlare del futuro di giocatori che non si rappresentano. Così facendo si creano problemi e malintesi oltre a previsioni sciagurate degne di un pessimo indovino.
    Le presunte dichiarazioni dell’agente Mamuka Jugeli sono gravi, superficiali e inaccettabili. Inoltre mettono il mio assistito Victor Osimhen in cattiva luce nei confronti dei tifosi del Napoli senza alcun motivo né riscontro della realtà.
    Abbiamo appena firmato un rinnovo di contratto e l’unico desiderio di Victor, oltre alla Coppa d’Africa, è quello di aiutare il Napoli. Tutto il resto è spazzatura”.  LEGGI TUTTO

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    Il Napoli di Maradona e il Napoli di Osimhen: confronto tra due epoche gloriose

    Nel vasto panorama del calcio italiano, il Napoli è una squadra che ha scritto pagine indelebili nella storia del gioco del pallone. Due epoche, distanti nel tempo ma unite dalla passione e dalla dedizione, sono incarnate rispettivamente da Diego Maradona e Victor Osimhen.PUBBLICITA

    Il confronto tra il Napoli degli anni d’oro di Maradona e l’attuale squadra guidata dal talentuoso attaccante nigeriano Osimhen è come un viaggio attraverso il tempo, un’occasione per riflettere sulle trasformazioni del calcio e la costante ricerca dell’eccellenza.
    Il Napoli di Maradona: Il Calcio come Poesia
    Gli anni ’80 sono spesso ricordati come l’epoca d’oro del calcio italiano, e il Napoli di Diego Maradona è stata la sinfonia che ha accompagnato quel decennio. Maradona, il “Pibe de Oro”, ha portato la magia argentina nella città partenopea, trascinando il Napoli alla conquista di due titoli di Serie A (1986-87 e 1989-90) e una Coppa UEFA nel 1989. La sua magia, la sua creatività e il suo ineguagliabile talento hanno reso il Napoli un nome noto a livello mondiale.
    Il Napoli di Osimhen: Alla Ricerca di Nuovi Successi
    Oggi, il Napoli vive una nuova era guidata dall’attaccante nigeriano Victor Osimhen. Con un mix di giovani talenti e giocatori di esperienza, il Napoli sta cercando di ritagliarsi uno spazio tra le grandi squadre europee. Osimhen, con la sua potenza fisica, la velocità e l’abilità nel segnare gol, è diventato il volto di questa nuova avventura. La squadra cerca di ripetere le gesta del passato, con occhi puntati su un terzo titolo di Serie A.
     La Trasformazione del Calcio: Dall’Arte di Maradona alla Potenza di Osimhen
    Il confronto tra le due epoche mette in luce la trasformazione del calcio nel corso degli anni. Mentre Maradona faceva del dribbling e della visione di gioco la sua arte, Osimhen rappresenta la moderna potenza fisica e la velocità che caratterizzano il calcio contemporaneo. Il gioco si è evoluto, ma l’anima e la passione per la vittoria rimangono intatte.
    Napoli: Una Città, Due Epoche, Una Passione Infinita
    Napoli è più di una città per i suoi abitanti; è un’entità che vive e respira calcio. L’amore per la squadra è palpabile nelle strade, negli stadi e nei cuori dei tifosi. Sia durante gli anni di gloria di Maradona che in questa nuova era con Osimhen, la passione per il Napoli è rimasta inalterata, un legame indissolubile tra la squadra e la sua città.
     Un Viaggio nel Tempo, un Legame Indissolubile
    Il confronto tra il Napoli di Maradona e il Napoli di Osimhen non è solo un esercizio di confronto tra giocatori e risultati, ma un viaggio nel tempo che celebra l’eredità di una squadra intramontabile. Entrambi i periodi hanno contribuito a scrivere la storia del calcio italiano, ognuno con il suo stile unico. Mentre i tifosi riflettono sulle glorie passate e guardano fiduciosi al futuro, una cosa è certa: il Napoli continuerà a essere una fonte inesauribile di emozioni e di passione calcistica. LEGGI TUTTO

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    Mazzarri: “Contento per Kvara e Osimhen ma dobbiamo segnare di più”

    “Dovevamo sbloccarci, sono contento per tanti aspetti. Ci voleva. Sono contento per i gol di Kvara e Osimhen, sentivano questa pressione, ci voleva”.
    Walter Mazzarri è ampiamente soddisfatto della prestazione del Napoli e soprattutto di quella della coppia d’attacco della sua squadra che ha deciso la partita.
    “Quando una squadra – osserva il tecnico – fa quasi l’80% del possesso palla nel primo tempo con 5-6 occasioni nitide c’e’ poco da aggiungere. Si era creato un po’ di nervosismo per il gol che non arrivava. Ai ragazzi ho detto che non dobbiamo festeggiare con un solo gol di vantaggio. La squadra ha creato diverse palle gol. Si e’ creato tanto. Bisognava essere piu’ lucidi a fare gol prima. Sono molto soddisfatto”.
    Il tecnico livornese ha poi analizzato il match: “Soprattutto il primo tempo sembrava porta stregata. Abbiamo fatto un possesso palla quasi record. Probabilmente questa squadra viene da un momento di nervosismo, era prevedibile che questo sarebbe stato un anno difficile. Solo vincendo la partita e trovando serenità. A volte non lo siamo, alcune occasioni erano semplici. Gli attaccanti quando non sono sereni sbagliano gol facili”.
    Mazzarri non nasconde la soddisfazione per la rete di Kvaratskhelia: “Poco sereno? Se c’è stato un cambio allenatore è perché c’erano problemi anche di questo tipo. Bisogna stargli dietro. Era un signor giocatore, ma da quando si è consacrato tutti triplicano su di lui, e quando non arriva il gol è normale che il ragazzo senta la pressione addosso. Oggi era più sereno, e infatti ha fatto un gran gol”.
    “Il Cagliari – conclude Mazzarri – sa recuperare negli ultimi minuti. L’apprensione viene. Il risultato ci da’ serenita’ nella prossima gara. Io sono venuto qui per dare una mano al presidente e ai tifosi, sono un allenatore che sa quello che fa. Dopo un’annata pazzesca, forse anche con Spalletti c’era il rischio di perdere qualche partita”. LEGGI TUTTO

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    SERIE.A Il Napoli sfata il tabù Maradona: Cagliari ko con Osi e Kvara

    Il Napoli ritrova la vittoria al Diego Armando Maradona, contro il Cagliari finisce 2-1 grazie alla premiata ditta Osimhen-Kvaratskhelia. Paroni di casa all’attacco da subito, con occasioni continue a partire dal 5′ con Kvaratskhelia seguito all’8′ e 10′ da Osimhen, al 15′ con Politano, al 22′ con Augello, al 29′ con il palo di Rahmani. Difesa del Cagliari costretta al superlavoro per aiutare Scuffet che al 38′ ferma un tiro preciso di Kvaratskhelia.PUBBLICITA

    Occasione Cagliari al 43′ dopo un contropiede che porta Nandez a tu per tu con Meret, che salva. Osimhen rimedia un giallo al 45′ dopo un tentativo di rovesciata che manda a terra Augello. Giallo anche al Cagliari dopo la fine del tempo regolamentare, a prenderlo Goldaniga per gioco pericoloso su Kvara, poi un altro a Pavoletti dopo l’accenno di rissa successivo.
    Nel secondo tempo Cagliari arremba da subito con Obert al 46′, Meret riesce ad annullare il tentativo, risponde al 55′ Anguissa con un tiro violento dal limite ma la palla è alta. A sbloccare l’impasse è il solito Osimhen in agguato sul centro che di testa segna dopo il lancio da sinistra di Kvaratskhelia al 70′.
    Vantaggio che dura poco perché meno di due minuti dopo è Pavoletti a centrare la rete di Meret grazie all’asist da sinistra di Luvumbo. E’ una magia di Osimhen in area, attorniato dalla difesa cagliaritana, che risolve ancora per il Napoli: stoppa di petto, palleggia tre volte, si gira e serve Kvara che mette di sinistro in rete al 75′ dopo un rimbalzo interno sul palo. Politano sigla la rete del 3-1 ma l’arbitro annulla il gol per fuorigioco di Osimhen, che all’82’ esce dopo aver accusato un problema fisico, entra Gaetano. Sei i minuti di recupero allo scadere del novantesimo, più uno di sforamento. LEGGI TUTTO