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    Niente più numero chiuso a medicina: si valuterà il profitto degli studenti

    E’ forse il regalo di Natale più bello per centinaia di migliaia di studenti italiani: il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina e chirurgia, tanto criticato in questi anni e specialmente nell’ultimo periodo per la mancanza di personale medico, potrebbe arrivare alla fine. E’ quanto prevede un disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia, a prima firma della senatrice Ella Bucalo.
    L’esame del Ddl, che rivede le modalità di accesso a Medicina, attualmente vincolato al superamento di un test a crocette, è stato avviato in Senato.
    “L’obiettivo del ddl, frutto del lavoro del Dipartimento Università di FDI– spiega Bucalo – è quello di sostituire tale selezione, che spesso mortifica la preparazione dei candidati, con una valutazione del profitto degli studenti che avranno sostenuto e superato gli esami del primo semestre“.
    In altre parole, chi lo desidera potrà iscriversi al primo anno della facoltà senza limitazioni di numero.
    Questo permetterà di costruire “un sistema basato sul principio che tutti ragazzi debbano avere il diritto di confrontarsi alla pari, di partire dagli stessi blocchi di partenza, e di essere giudicati sul reale merito e sulle loro motivazioni” aggiunge Bucalo, membro della commissione cultura del Senato e vice responsabile del dipartimento scuola di Fratelli d’Italia. LEGGI TUTTO

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    LA FRASE Gemmato: “In arrivo nuova proposta per rivedere il numero chiuso a Medicina”

    “E’ in fase di deposito una proposta di legge che rivede il numero chiuso e consentirebbe l’accesso alla professione medica, al corso di laurea in Medicina, a un numero maggiore di studenti”. Lo ha detto il sottosegretario alla Sanità, Marcello Gemmato, intervenuto a Napoli al giuramento di 600 nuovi giovani infermieri e infermieri pediatrici.
    Gemmato ha sottolineato che “il tema è intrecciare i fabbisogni sanitari con la disponibilità delle strutture universitarie, determinata invece dal Miur. Il ministro della Salute è ben conscio del fatto che abbiamo bisogno di nuovi professionisti sanitari, medici, infermieri e che quindi quel numero va rivisto”.

    Rispetto alle critiche più volte mosse dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alle domande contenute nei testi d’ingresso a Medicina, il sottosegretario ha affermato: “Sono d’accordo con De Luca.
    ùLa storia dei test è lunga. Io sono stato anche rappresentante degli studenti e ricordo domande come quelle relative al numero dei parlamentari, domande di cultura generale che dovrebbero essere proprie degli studenti, ma che evidentemente non riguardano chi si appresta a svolgere la professione medica”. LEGGI TUTTO