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    La lettera di Natale di don Mimmo Battaglia: l’Amore dà senso alla vita

    Ecco le parole che don Mimmo Battaglia, Arcivescovo di Napoli, ha scelto di rivolgere ai Napoletani nella sua Lettera di Natale 2023. In questa toccante comunicazione, il metropolita ha esortato l’intera comunità dei fedeli partenopei a allontanarsi dai circoli caratterizzati da “vizi e consumismo”.Questa la lettera dell’arcivescovo Mimmo Battaglia per Natale
    “È una giornata di dicembre, sembra finalmente essere arrivato un po’ di freddo e cammino per le strade e i vicoli del centro storico tra colori, sapori e odori che riportano alla mente e al cuore ricordi dei Natali passati. Cammino, guardandomi intorno, cercando di catturare ogni dettaglio, ogni sguardo, ogni suono di questo periodo che dovrebbe essere magico. Cammino tra la gente, mi fermo a scambiare parole di bene, di accoglienza, di speranza”.
    “Gli impegni di questo periodo sono tanti e mi sembra sempre di avere la sensazione che il tempo a disposizione non basti mai. Il tempo, che è la vera ricchezza di quest’epoca troppo spesso dominata dalla “signora Frenesia”, che governa le molte agende e svuota tanti cuori.
    Così, nel tentativo di fuggire al suo controllo mi sono immerso tra i turisti e gli artigiani di San Gregorio Armeno: ovunque statuine, presepi, pastori e animali, cesti di frutta in miniatura e scenografie che, più rappresentare la grotta di Betlemme, con il linguaggio simbolico del presepe partenopeo, raccontano di una nascita divina avvenuta proprio qui, nel bel mezzo della mia città, nel cuore della nostra Napoli.
    Tra una parola in inglese pronunciata da un turista e una frase in napoletano da parte di un artigiano che invita i passanti a visitare la propria bottega, i miei occhi si soffermano su un pastore, vestito da frate, con un saio marrone, i sandali ai piedi e il cordone ai fianchi”.
    E così, per un attimo, chiudo gli occhi, ascolto il cuore e penso a Greccio, a quel presepe di ottocento anni fa, voluto e sognato da Francesco, il Poverello, che volle vedere con i suoi occhi “il Bambino nato a Betlemme, (…) i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello” (Fonti Francescane).
    Successivamente, Don Mimmo Battaglia fa riferimento al Pastore della Meraviglia, raffigurato nel Presepe Napoletano, sottolineando che questo personaggio non offre doni materiali, bensì amore.
    “Napoli, città dei presepi, Greccio, il paese del presepe, due realtà così diverse ma che nel Natale ritrovano il senso della vita, la forza della speranza, la capacità di tornare a stupirsi per il miracolo dell’esistenza.
    In fondo, mi sembra essere lo stesso stupore quello che attraversa lo sguardo e il cuore di Francesco e quello a cui da secoli gli artisti napoletani danno carne con il Pastore della meraviglia.
    Entrambi hanno le mani vuote, nessun dono da poter offrire se non quello del proprio incanto, di una rinnovata infanzia la cui forza sta nel sovvertire la scala dei valori di questo mondo, troppo spesso inquinata dall’avidità, dal desiderio di potere e di dominio, dalla prevaricazione e dalla violenza”
    “Mentre spesso i nostri occhi brillano dinanzi alle vetrine dei negozi, quelli di Francesco si commuovono fino alle lacrime dinanzi a un po’ di fieno che diventa culla di un amore così folle da farsi carne, per condividere la debolezza e la fragilità di coloro che ama, tramutandole in forza e vitalità infinite.
    Mentre le nostre mani cercano sempre di prendere, accaparrare, ricevere di più e sempre di più, passando da un falso bisogno ad un altro, in un circolo vizioso e consumistico, il Pastore della meraviglia, con le sue braccia allargate e le sue mani vuote, non ha altra brama se non quella di accogliere l’unica cosa che dà senso al vivere e al morire: l’Amore.Si, perché il Bambino di Betlemme è tutto Amore, solo Amore, nient’altro che Amore. È amore che guarisce dall’odio e dall’indifferenza.
    È amore che risana le ferite del cuore. È amore che rimette in piedi, dona vigore ai sogni, muove la storia umana verso orizzonti di pace e di giustizia. È amore che rende gli occhi capaci di scorgere la luce anche nel bel mezzo della notte. Della mia notte, della tua notte, della notte del mondo.
    E quante volte in questi ultimi anni ci siamo chiesti: quando arriverà la luce? Quando sorgerà l’aurora? Quando terminerà la notte del male, della violenza e della guerra? Quante volte questa domanda mi è stata posta dai ragazzi che incontro, dalle persone sofferenti che spesso mi capita di accogliere e ascoltare. E quante volte io stesso, nel profondo della mia preghiera, l’ho posta al Signore.
    E la risposta di Dio è sempre stata una sola: la tua notte, la notte nel mondo, termina quando il tuo cuore diventa fieno, la tua esistenza diventa culla, le tue parole diventano carezze, i tuoi sogni diventano voci di angeli che annunciano la pace, e la tua vita si trasforma in un presepe, capace di accogliere il Figlio di Dio, il suo Vangelo, il suo sogno di pace.Accogliere il Vangelo della Pace, si è questo ciò che auguro a me e a tutti voi in questo Natale.
    E mentre, dal silenzio della mia cappellina, provo a scrivere questi miei auguri, forse a causa di un sonno che diventa sogno, immagino proprio qui, seduti accanto a me, Francesco e il Pastore della Meraviglia che mi chiedono di rinunciare alle parole di circostanza per invocare con loro, per me e per voi – magari proprio a partire da questo Natale – la possibilità di essere strumenti di pace, artigiani di fiducia, costruttori instancabili di speranza, proprio come recita un’antica preghiera francescana”. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO A Salerno sequestrati 11mila addobbi natalizi non conformi

    In concomitanza con il periodo delle festività natalizie, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha intensificato i controlli presso gli esercizi commerciali dell’intera provincia: nel mirino, la vendita di prodotti non sicuri e potenzialmente pericolosi per la salute degli acquirenti.Proprio nell’ambito di questi interventi, in tre diverse occasioni, le Fiamme Gialle delle Compagnia di Cava de’ Tirreni ed Agropoli, dopo mirati ed attenti sopralluoghi, hanno individuato vari esercizi commerciali, nei Comuni di Cava de’ Tirreni, Angri ed Agropoli, che avevano allestito gran parte del negozio con diversi articoli, tra cui numerosissimi addobbi natalizi, pronti per la vendita.
    Da un esame accurato della merce, numerosi prodotti sono risultati non rispondenti ai dettami previsti dal Codice del Consumo, in quanto sprovvisti delle informazioni identificative minime, quali i dati relativi al produttore/importatore, al Paese di origine, alla natura dei materiali impiegati per la loro realizzazione, che per legge devono essere presenti sulle confezioni o sulle rispettive etichette, in modo visibile, leggibile ed in lingua Italiana.
    L’apposizione di tali diciture, infatti, garantisce al consumatore finale la consapevolezza della qualità del bene che sta per acquistare e, soprattutto, il suo utilizzo in piena sicurezza.
    Pertanto, la merce irregolare, quantificata in quasi 65mila prodotti, di cui oltre 11.000 natalizi, è stata sottoposta a sequestro amministrativo e i responsabili delle attività commerciali, segnalati alla competente Camera di Commercio, rischiano ora una sanzione prevista che va da un minimo di 516 ad un massimo di oltre 25 mila euro.
    Il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggia il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che invece si attengono ai rigidi dettami delle normative di settore, introducendo in commercio articoli di qualità che nel rispettare gli standard di sicurezza imposti tutelano fattivamente la salute dei consumatori. LEGGI TUTTO

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    Napoli, torna il Natale solidale di Atitech

    Atitech promuove un’iniziativa solidale per le festività natalizie, un gesto che si ripete con successo ogni anno.
    L’ azienda, di Capodichino e guidata da Gianni Lettieri, leader nel settore della manutenzione aeronautica in Europa, Medio Oriente e Africa, si impegna anche quest’anno a sostenere le famiglie bisognose distribuendo ben 100 pasti caldi al giorno.
    La distribuzione avverrà nei quartieri di Napoli di Secondigliano e Miano, nonché nei comuni limitrofi di Casoria e Afragola. Una delle novità dell’edizione di quest’anno è l’espansione della distribuzione dei pasti, che andrà avanti fino al 7 gennaio.
    Inoltre, i pasti non saranno preparati solo dai volontari dell’associazione LarSec, ma anche dai dipendenti della cooperativa Klarc. Quest’ultima è nata all’interno della famiglia di San Vincenzo De Paoli e vanta già importanti iniziative sociali.
    Gianni Lettieri, a capo di Atitech, sottolinea l’importanza di sostenere chi è ancora in difficoltà nonostante i segnali di ripresa economica. Egli afferma che durante le festività si evidenziano maggiormente le disuguaglianze sociali, e quindi questa iniziativa mira a rendere il periodo natalizio più sereno per molte famiglie del territorio.
    Ogni giorno sarà vario il menu dei pasti, composto da primo, secondo, contorno e pane, con piatti speciali per le festività. Atitech metterà a disposizione i propri locali mensa per la preparazione e la distribuzione dei pasti, in collaborazione con diverse realtà del territorio. Un gesto concreto che si prefigge di regalare un Natale più sereno alle famiglie in difficoltà. LEGGI TUTTO

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    Sangiuliano: Musei aperti a Natale e a Santo Stefano

    “Una volta i giornali titolavano sui turisti beffati perché trovavano chiusi i musei. Lo scorso Ferragosto invece sono stati tutti aperti e lo saranno anche nel periodo natalizio. Il giorno di Natale saranno aperti fino alle 14 e il 26 dicembre, per Santo Stefano, saranno tutti aperti. Personalmente andrò a visitarne alcuni per ringraziare i lavoratori che in quel momento stanno lì e garantiscano l’apertura”.Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenuto in collegamento al Castello Sforzesco di Milano in occasione dell’evento del “Sole 24 Ore 40 anni di cultura con la Domenica del Sole 24 Ore. Dal 4 dicembre 1983 splendiamo insieme con idee, visioni, valori. Domenica dopo domenica” per celebrare i quattro decenni di vita dell’inserto del Sole 24 Ore “Domenica”. Ma il ministro non ha parlato solo di musei.

    STAZIONE TIBURTINA Dopo aver elencato diverse attività in corso che riguardano in particolare il raddoppio del Mann di Napoli, della Pinacoteca di Brera a Milano e la Galleria degli Uffizi in Toscana, Sangiuliano ha voluto ricordare alcune iniziative in memoria delle persecuzioni contro gli ebrei.
    “Nel mio primo anno di attività come ministro – ha ricordato Sangiuliano – ritengo molto significative due iniziative: la segnaletica per il Binario 21 alla stazione di Milano, per la quale ho ricevuto i complimenti della senatrice Segre che mi ha ringraziato con una bellissima mail e che faremo anche alla stazione Tiburtina per far vedere dove iniziò la deportazione degli ebrei. E poi la legge che istituisce a Roma il Museo nazionale dello Shoah, approvata in un anno all’unanimità sia al Senato che alla Camera”.
    SCAVI ARCHEOLOGICI “Una nazione come l’Italia – ha poi sottolineato il ministro – che ha tanto deve anche continuare sul terreno della ricerca e degli scavi archeologici. Concluso positivamente il Grande progetto Pompei, abbiamo rifinanziato gli scavi a Pompei e in tanti altri siti in Italia”.
    Sangiuliano ha detto poi di pensare anche di creare nuovi presidi della cultura. “Ad esempio a Milano è stato consegnato il suolo alla ditta che ha vinto l’appalto per la BEIC che sarà la grande biblioteca multimediale della città e sarà una delle più importanti biblioteche e spazi di incontro per i giovani in Italia. Sono progetti concreti sui quali ci stiamo misurando”.
    TUTELA E VALORIZZAZIONE POSSONO COESISTERE “Molti sono contrari alla definizione ‘industria della cultura’ mentre io sono favorevole. La tutela e la difesa del patrimonio e del paesaggio possono coesistere con la valorizzazione come dice l’art. 9 della Costituzione. Possiamo creare un sistema che metta insieme fruizione del patrimonio, turismo balneare e della montagna e il sistema enogastronomico che è fondamentale nell’articolare questa filiera economica”. L’economia del turismo, ha aggiunto Sangiuliano, “è molto cambiata rispetto a 40/50 anni fa. Oggi la qualità della richiesta turistica nel mondo è molto cresciuta. Si viene in Italia per il nostro patrimonio artistico e culturale, per i musei, per il paesaggio, ma anche per godere delle nostre eccellenze enogastronomiche”.
    CAPITALE DELL’ARTE CONTEMPORANEA “Come una città all’anno diventa Capitale italiana della cultura, vogliamo arrivare a nominare anche una Capitale annuale dell’arte contemporanea, possibilmente una città medio-grande. Il MiC metterà delle risorse anche notevoli, gli artisti saranno ospitati in questa città e lasceranno le loro opere. Magari tra tanti artisti verrà fuori quello che tra 50-100 anni sarà un nome importante”. La città, spiega Sangiuliano, “verrà scelta tramite un bando di gara con una commissione estranea alla mia persona che deciderà al riguardo”.
    CUCINA ITALIANA Infine, un riferimento al contributo dell’Italia al patrimonio Unesco. “Abbiamo tenuto a Napoli la conferenza Unesco con 194 paesi di tutto il mondo e ho ricevuto i complimenti del direttore generale Audrey Azoulay. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto il riconoscimento dell’arte del canto lirico italiano come patrimonio immateriale dell’umanità. Non ci fermiamo e adesso lavoriamo al riconoscimento della cucina italiana. Perché la cucina francese è patrimonio Unesco, quella coreana e quella giapponese anche e la cucina italiana non lo è. Credo che questa lacuna vada colmata”. LEGGI TUTTO

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    L’INIZIATIVA Natale al Museo a Casalnuovo: presentato il Presepe dei Sarti, l’unico in Italia interamente dedicato all’arte sartoriale

    Nell’ambito della seconda edizione dell’iniziativa Natale al Museo, al piccolo Museo Biblioteca Sociale Giacomo Leopardi di Casalnuovo è stato presentato l’unico presepe in Italia interamente dedicato all’arte sartoriale. Testimonial dell’evento è stato il celebre artista Francesco Merola, che per omaggiare i presenti ha intonato la notissima “Ave Maria”.
    Il presepe dei Sarti: statuette che riproducono sarte e sarti Casalnuovesi, con pastori da 35 cm, in terracotta e vestiti cuciti a mano, realizzati secondo il tradizionale stile ‘700 napoletano. Un intero presepe per la sartoria, progettato da Francesco Picciullo, maestro di arte presepiale.

    “L’arte nell’arte, ecco cosa sarà la nostra mostra presepiale”, lo ha dichiarato Giovanni Nappi, fondatore della Biblioteca Sociale e del piccolo Museo, aderente all’Associazione Nazionale Piccoli Musei. Presepe e pastori pregiati saranno esposti fino al prossimo 23 dicembre 2023 tra i “Ferri del Mestiere” dell’antico mestiere del sarto (forbici, aghi, ditali, ferri da stiro, macchine da cucire, attrezzi da sempre peculiarità della città di Casalnuovo di Napoli, Città dei Sarti).
    Le statuette saranno in mostra, inoltre, insieme ai bronzi di Giacomo Leopardi, Dante, Totò e la Sibilla Cumana. Attraverso attività di animazione, musica e lettura, si vuole coinvolgere la comunità, valorizzando la tradizione cittadina della sartoria e il patrimonio culturale acquisito dal museo. L’ingresso è gratuito. L’iniziativa “Natale al Museo”, seconda edizione, è cofinanziata dalla Città Metropolitana di Napoli. LEGGI TUTTO