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    ERA IN CAMPO A MESSICO ’86 L’ex capitano inglese Butcher: “Compro il Pallone d’Oro di Maradona per distruggerlo”

    ERA IN CAMPO A MESSICO ’86

    Terry Butcher, ex capitano della nazionale inglese, ha recentemente suscitato scalpore con una dichiarazione provocatoria riguardante il Pallone d’Oro assegnato a Diego Armando Maradona nel 1986. Butcher, oggi 65enne, è uno dei giocatori inglesi che furono dribblati da Maradona durante il celebre “Gol del Secolo” nei Mondiali di Messico ’86, una partita che ha lasciato un segno indelebile nella sua carriera.
    Nel contesto di un’asta organizzata dalla casa francese Aguttes per il Pallone d’Oro di Maradona, Butcher ha espresso il desiderio di acquistare il trofeo per una cifra astronomica: “Voglio comprarlo io per sette milioni di sterline. Per distruggerlo con un martello”. Il Pallone d’Oro in questione, assegnato a Maradona per le sue straordinarie prestazioni durante il Mondiale, era stato rubato da una banca napoletana nel 1989 e ritrovato recentemente da un gallerista franco-algerino.
    La provocazione di Butcher non è passata inosservata. I legali di Dalma e Gianinna Maradona, le figlie del leggendario Pibe de Oro, hanno immediatamente contestato l’asta, chiedendo la restituzione del trofeo. La battaglia legale per il possesso del Pallone d’Oro si prospetta intensa, con le figlie di Maradona determinate a recuperare l’importante cimelio del loro padre.
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    LA CONFERENZA De Laurentiis ci ripensa: “Stadio a Bagnoli? E chi me lo fa fare! Puntiamo sul Maradona”

    Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è tornato sui suoi passi e ha respinto categoricamente l’idea di costruire un nuovo stadio a Bagnoli, esprimendo serie preoccupazioni riguardo alla fattibilità del progetto. “Mi sono fatto una serie di domande – ha dichiarato De Laurentiis – e ho pensato: chi me lo fa fare di andare in un territorio così problematico? Mi immetterei in un contesto di caos con ruspe e camion, per poi rischiare di sgomberare 50.000 persone dallo stadio se arriva il bradisismo”.PUBBLICITA

    Il presidente azzurro ha quindi manifestato la sua intenzione di concentrarsi sul rinnovamento dello stadio Maradona, ribadendo la necessità di un’accelerazione dei tempi. “Mi sono messo l’anima in pace – ha spiegato De Laurentiis – e voglio che partiamo velocemente perché dobbiamo lasciare Castel Volturno. Ho chiamato i miei architetti e ho detto che voglio metterci due anni per ristrutturare il Maradona e ho dato loro anche gli input mentre venivo qui a Napoli in treno”.
    De Laurentiis ha poi criticato aspramente l’amministrazione comunale per la sua presunta inefficienza nella gestione del Maradona e nei rapporti con il club. “Punterò ovviamente sul Maradona da trasformare – ha affermato il presidente del Napoli – ma ho fatto una fatica gigantesca con il Comune di Napoli. Ora servono i lavori, io ci metto i soldi miei, ma mi devono firmare una carta in bianca di autorizzazioni, perché se arriva qualcuno a fermarci mentre facciamo i lavori mi alzo, me ne vado e non mi vedono più in questa città”.
    Infine, De Laurentiis ha parlato dei progetti futuri del club, annunciando l’intenzione di costruire una nuova sede tecnica entro settembre. “Mi aspetto di mettere le prime pietre per la nuova sede del Napoli – ha dichiarato – serve un luogo dove i giovani vanno con tranquillità”.
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    LA STORIA Maradona, Papa Francesco e quella ‘palla di stracci’ realizzata dai ragazzi di Nisida per Victor Hugo Morales, il ‘poeta del calcio’

    “Questa palla di stracci, questa ‘pelota de trapo’ è lo sport nella sua vera origine”: Papa Francesco tiene tra le mani una palla di pezza mentre i suoi ricordi viaggiano lontano, alla sua infanzia. “Io e i miei amici non potevamo permetterci di comprare un pallone, era troppo costoso. Così cucivamo insieme piccoli pezzi di stoffa e di stracci e andavamo a giocare in strada”: la ‘pelota de trapo’ è legata alla Buenos Aires del giovane Bergoglio.Oggi quella pelota ha raggiunto il ‘poeta del calcio’, il radiocronista e scrittore uruguayano Victor Hugo Morales, colui che nel 1986 diede vita alla radiocronaca più celebre di ogni tempo, quella del “Gol del Secolo” firmato proprio da Diego Armando Maradona contro l’Inghilterra nei Mondiali di Calcio del Messico.
    Nei giorni scorsi, infatti, è stata consegnata a Morales, sul palco dell’Agorà Baiano di Quarto – nella provincia di Napoli – una pelota con i colori della bandiera dell’Uruguay, in omaggio al leggendario cronista sudamericano, realizzata dai ragazzi dell’istituto penale minorile di Nisida.
    Nelle scorse settimane, la “Pelota de Trapo” è stata anche al centro di un ampio progetto della Roma Design Experience 2024 che ha visto coinvolto l’ISIA ROMA DESIGN, l’Istituto universitario italiano di design. A raccontare questa storia che unisce Napoli, Buenos Aires, Papa Francesco e Maradona è Mario Del Verme.
    Coordinatore per lo Sport per la Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes, nata nella capitale argentina e oggi presente in tutto il mondo, Del Verme ha consegnato la palla di stracci a Morales: “Ogni scampolo colorato di queste palle da calcio è la rappresentazione di ogni persona. I colori, tutti insieme, formano l’umanità, proprio come in una squadra di calcio. Il Papa l’ha definita ‘La pedagogia dell’armonia’, un’immagine che sintetizza il valore di quel giocattolo povero, ma ricchissimo”.
    Oggi la “Pelota de Trapo” è un progetto educativo promosso in tutto il mondo da Scholas Occurrentes, che ha avuto in Diego Armando Maradona il suo testimonial più celebre. La “Pelota de Trapo” è il simbolo stesso dei valori dello sport, così come Papa Francesco ha ricordato: “Lo sport è un canale davvero speciale per promuovere la Pace e l’Unità”. 
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    Paolo Sorrentino al Salone del Libro: “Io non sono tifoso del Napoli ma di Maradona”

    Paolo Sorrentino ha svelato alcuni dei suoi sogni e segreti al Salone del Libro di Torino, intervistato da Francesco Piccolo. Il regista, di solito parco di parole, si è aperto per un’ora al pubblico, raccontando il suo cinema, le sue passioni e le sue ispirazioni.“Film in testa ne ho, ma ho sempre le stesse idee vecchie che riciclo continuamente. Ora però ho un’idea così nuova che sono rimasto sorpreso da me stesso”, ha confessato Sorrentino, senza però svelare di più sul nuovo progetto. Del suo ultimo film, “Partenope”, in uscita a Cannes, ha preferito mantenere il riserbo.
    Sulle sue preferenze letterarie, Sorrentino ha espresso il desiderio di portare sul grande schermo “Lessico familiare” di Natalia Ginzburg. “Vorrei fare un personaggio come il padre di Natalia, il più divertente e sagace, sarebbe perfetto”, ha dichiarato.
    “Il successo mi aiuta, ma di più la frustrazione, l’insuccesso. Funziona meglio”, ha rivelato Sorrentino. L’ultima domanda è stata sul calcio e il Napoli. “Io non sono tifoso del Napoli, ma di Maradona”, ha concluso. “Sono più appassionato di calcio che tifoso, mi piace la serie B, il calcio femminile. Mi piace la figura dell’allenatore che è analoga a quella del regista”.
    James Bond: un sogno nel cassetto
    Tra i suoi sogni nel cassetto, un progetto ambizioso: “Vorrei fare James Bond”, ha confessato il regista, strappando un sorriso al pubblico.
    Sorrentino ha parlato anche del suo rapporto con il cinema. “Non mi piace il cinema, faccio tutto velocemente perché dopo un po’ mi annoio”, ha ironizzato. “Mi piacciono i primi cinque giorni in cui scrivo, i primi cinque di riprese, i primi dieci di montaggio. Poi diventa tutto pesante. La cosa che mi piace di più è scrivere. Sul set mi piace quando succede qualcosa di imprevedibile”.
    Film preferiti e maestri del cinema
    Tra i suoi film preferiti, Sorrentino ha citato “Nuovo cinema paradiso” di Giuseppe Tornatore e “Libera” di Roberto Rossellini. “Quello che avrei voluto fare?”, ha riflettuto, “C’era una volta in America” di Sergio Leone.
    Per quanto riguarda gli attori, Sorrentino li sceglie “per stanchezza. A un certo punto dico ‘vabbè prendo questo’”, ha spiegato. “La mia cast director riesce a influenzarmi tantissimo, ho preso molti attori che mi ha proposto lei”.
    Il suo modo di fare film è cambiato dopo la serie tv “The Young Pope”. “Ho usato tutti i trucchi che conoscevo, poi mi sono stufato”, ha ammesso. “Non riesco più a fare film con i trucchi, solo film che possono sprigionare emozioni, non voglio nascondermi dietro al velo del mestiere”.

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    I DETTAGLI Comune stanzia fondi per lavori di sicurezza allo stadio Maradona

    La Giunta comunale ha dato il via libera ai lavori di messa in sicurezza di un settore delle gradinate della Curva B inferiore dello stadio Maradona. Questa decisione è stata presa in seguito al riscontro di alcuni avvallamenti dei gradoni, che hanno evidenziato la necessità di interventi urgenti.PUBBLICITA

    Il progetto prevede un intervento che durerà circa un mese e mezzo e sarà supervisionato direttamente dal Servizio Tecnico Edilizia Sportiva dell’Area Patrimonio del Comune. Durante i lavori, sarà delimitata e resa inaccessibile ai tifosi solo la parte interessata dalle opere, garantendo così la sicurezza del pubblico presente allo stadio.
    L’approvazione dell’intervento è avvenuta durante la seduta odierna della Giunta comunale. Il costo totale dei lavori necessari per il ripristino delle condizioni di sicurezza è stimato in 112mila euro. L’intervento mira a garantire che lo stadio Maradona continui a essere un luogo sicuro e accogliente per tutti i suoi spettatori. LEGGI TUTTO

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    LA POLEMICA Napoli insorge contro Orsato, la rabbia dei tifosi al Maradona: “Venduto, venduto!”

    I tifosi napoletani hanno manifestato la loro profonda frustrazione nei confronti della direzione di gara di Davide Orsato durante la partita appena conclusa tra Napoli e Torino, valida per l’anticipo della 28esima giornata di Serie A e terminata con un pareggio, il risultato di 1-1.PUBBLICITA

    Al triplice fischio finale, l’atmosfera al Maradona è diventata infuocata, con il pubblico rivolto contro l’arbitro di Schio. La critica principale dei tifosi riguarda la presunta mancata concessione di un calcio di rigore agli azzurri, dopo una spinta subita da Osimhen da parte di Buongiorno.
    Allo stesso tempo, è stata sollevata la questione di un gioco ostruzionistico da parte dei granata, accompagnato da una serie di perdite di tempo, aspetti che hanno ulteriormente alimentato la frustrazione dei sostenitori napoletani. “Venduto, venduto!”, hanno urlato i tifosi azzurri nei confronti di Orsato, esprimendo apertamente il loro dissenso nei confronti delle decisioni arbitrali ritenute ingiuste. LEGGI TUTTO

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    Napoli, morto l’avvocato Siniscalchi: difese Maradona

    Addio all’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi, figura poliedrica scomparsa a 92 anni.
    Napoli piange la perdita di Vincenzo Maria Siniscalchi, avvocato noto per aver difeso personaggi famosi come Maradona e per il suo impegno politico e civile.
    La sua carriera è stata caratterizzata da numerosi ruoli, tra cui quello di deputato e membro del Consiglio superiore della magistratura, e ha contribuito anche al mondo della cultura e del giornalismo come giornalista pubblicista.
    Siniscalchi ha difeso personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport, ma ha anche affrontato casi delicati legati a reati politici e di corruzione. La sua esperienza politica lo ha visto impegnato nella promozione di leggi in materia penale anticorruzione e ha fatto parte di organismi interparlamentari.
    Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Siniscalchi, elogiandone l’impegno e la sensibilità nell’attività professionale e civile. La città di Napoli perde così una figura di rilievo nel panorama giuridico e politico.
     Il cordoglio del sindaco di Napoli
    La morte di Vincenzo Maria Siniscalchi lascia un vuoto non solo nella carriera forense, ma anche nel dibattito pubblico e nella vita delle istituzioni. La sua assenza verrà sentita sia a livello nazionale che locale, lasciando un’impronta significativa nella storia della città di Napoli. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO Nuove case per gli abitanti del ‘Bronx’ di Napoli, sos per il murales di Maradona

    Sarà possibile salvare il murale dedicato a Maradona dallo street artist napoletano Jorit che si trova a Taverna del Ferro, il cosiddetto ‘Bronx’ del quartiere di San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, dove dal 2 febbraio partirà un progetto di riqualificazione delle abitazioni in una zona ora particolarmente degradata?
    Il murale è uno di quelli che omaggiano il campione argentino indimenticato a Napoli. Un altro, di un altro artista, è invece meta quotidiana di turisti da tutto il mondo nella zona dei Quartieri Spagnoli. Il maxi progetto del Comune, finanziato dal Pnrr per 106 milioni di euro, coinvolge 360 famiglie che finalmente potranno avere una collocazione dignitosa.
    Si partirà con l’abbattimento di due grandi palazzoni che furono costruiti dopo il terremoto dell’80. Sulla facciata i murales di Jorit dedicati a Maradona ed a Che Guevara: inevitabile – come ha riportato Repubblica Napoli ,occupandosi della vicenda di cui riferisce oggi anche il Corriere della Sera – il loro abbattimento.
    I residenti chiedono una soluzione che possa preservarli, anche perchè sono in qualche modo una meta di attrazione per visitatori in città. Sul territorio sono state molte le prese di posizione che sollecitano una salvaguardia dell’opera. Jorit è intervenuto dicendo che è positivo che le persone abbiano delle nuove abitazioni ma ha espresso l’auspicio che si possa salvare il murale. Tra meno di un mese l’apertura del cantiere, la soluzione dovrà essere rapida. LEGGI TUTTO

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    Il Napoli di Maradona e il Napoli di Osimhen: confronto tra due epoche gloriose

    Nel vasto panorama del calcio italiano, il Napoli è una squadra che ha scritto pagine indelebili nella storia del gioco del pallone. Due epoche, distanti nel tempo ma unite dalla passione e dalla dedizione, sono incarnate rispettivamente da Diego Maradona e Victor Osimhen.PUBBLICITA

    Il confronto tra il Napoli degli anni d’oro di Maradona e l’attuale squadra guidata dal talentuoso attaccante nigeriano Osimhen è come un viaggio attraverso il tempo, un’occasione per riflettere sulle trasformazioni del calcio e la costante ricerca dell’eccellenza.
    Il Napoli di Maradona: Il Calcio come Poesia
    Gli anni ’80 sono spesso ricordati come l’epoca d’oro del calcio italiano, e il Napoli di Diego Maradona è stata la sinfonia che ha accompagnato quel decennio. Maradona, il “Pibe de Oro”, ha portato la magia argentina nella città partenopea, trascinando il Napoli alla conquista di due titoli di Serie A (1986-87 e 1989-90) e una Coppa UEFA nel 1989. La sua magia, la sua creatività e il suo ineguagliabile talento hanno reso il Napoli un nome noto a livello mondiale.
    Il Napoli di Osimhen: Alla Ricerca di Nuovi Successi
    Oggi, il Napoli vive una nuova era guidata dall’attaccante nigeriano Victor Osimhen. Con un mix di giovani talenti e giocatori di esperienza, il Napoli sta cercando di ritagliarsi uno spazio tra le grandi squadre europee. Osimhen, con la sua potenza fisica, la velocità e l’abilità nel segnare gol, è diventato il volto di questa nuova avventura. La squadra cerca di ripetere le gesta del passato, con occhi puntati su un terzo titolo di Serie A.
     La Trasformazione del Calcio: Dall’Arte di Maradona alla Potenza di Osimhen
    Il confronto tra le due epoche mette in luce la trasformazione del calcio nel corso degli anni. Mentre Maradona faceva del dribbling e della visione di gioco la sua arte, Osimhen rappresenta la moderna potenza fisica e la velocità che caratterizzano il calcio contemporaneo. Il gioco si è evoluto, ma l’anima e la passione per la vittoria rimangono intatte.
    Napoli: Una Città, Due Epoche, Una Passione Infinita
    Napoli è più di una città per i suoi abitanti; è un’entità che vive e respira calcio. L’amore per la squadra è palpabile nelle strade, negli stadi e nei cuori dei tifosi. Sia durante gli anni di gloria di Maradona che in questa nuova era con Osimhen, la passione per il Napoli è rimasta inalterata, un legame indissolubile tra la squadra e la sua città.
     Un Viaggio nel Tempo, un Legame Indissolubile
    Il confronto tra il Napoli di Maradona e il Napoli di Osimhen non è solo un esercizio di confronto tra giocatori e risultati, ma un viaggio nel tempo che celebra l’eredità di una squadra intramontabile. Entrambi i periodi hanno contribuito a scrivere la storia del calcio italiano, ognuno con il suo stile unico. Mentre i tifosi riflettono sulle glorie passate e guardano fiduciosi al futuro, una cosa è certa: il Napoli continuerà a essere una fonte inesauribile di emozioni e di passione calcistica. LEGGI TUTTO

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    L’INIZIATIVA Tra magia e memoria: la maglia di Maradona e la partita epica al Museo del Calcio ‘Andrea Fortunato’

    È affascinante come certi oggetti possano evocare emozioni intense e ricordi unici. La maglia, che immaginiamo essere stata indossata da Diego Armando Maradona durante la storica partita di addio al calcio di Lothar Matthaus negli anni ’80, porta con sé la storia di una grande rivalità e amicizia nel mondo del calcio. Per onorare il suo amico rivale quel giorno, Diego perse 17 chili e regalò uno spettacolo memorabile, dimostrando ancora una volta la sua straordinaria abilità.PUBBLICITA

    Presso il Museo del Calcio “Andrea Fortunato” di Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate, avrete l’opportunità unica di ammirare da vicino questa preziosa maglia, accanto al ritratto di Maradona realizzato dall’artista Fernando Mangone e altri cimeli intrisi di storia.

    Inoltre, il 20 dicembre, il Museo del Calcio sarà aperto a Villa Matarazzo dalle ore 18 alle ore 21, offrendo a tutti gli appassionati di calcio la possibilità di scoprire tantissime novità. Vi aspettiamo numerosi per condividere insieme la passione per il calcio e la sua affascinante storia. LEGGI TUTTO