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    Arrestato alla stazione di Roma Tiburtina il ras di camorra Umberto Reazione evaso dal carcere di Livorno

    E’ durata poco più di 24 ore la fuga di Umberto Reazione, il ras di camorra del clan Beneduce-Longobardi di Pozzuoli che ieri pomeriggio era riuscito a evadere dal carcere di Livorno scavalcando il muro di cinta e facendo perdere le sue tracce.PUBBLICITA

    Grazie all’opera del nucleo investigativo centrale (Nic) e delle sue articolazioni territoriali della polizia penitenziaria e la collaborazione con le altre forze dell’ordine, il fuggiasco è stato rintracciato alla stazione ferroviaria di Roma Tiburtina dalla polizia di Stato.

    Lo dice in una nota Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. “Al Nic, al suo direttore, primo dirigente Ezio Giacalone, e alle altre forze di polizia che hanno messo l’ennesima pezza alle molteplici falle del sistema penitenziario alla deriva va il plauso e il ringraziamento della Uilpa polizia penitenziaria. Ma è di tutta evidenza che i problemi rimangono”.

    “Non si possono lasciare ambienti detentivi e muri di cinta senza presidio e, per giunta, in assenza di efficienti impianti elettronici di sicurezza.

    Serve immediatamente un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie e accelerate nel corpo di polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, il potenziamento degli equipaggiamenti e delle strumentazioni, il deflazionamento della densità detentiva, sono 14mila i detenuti in esubero, e il rafforzamento dell’assistenza sanitaria”, dice ancora il segretario della Uilpa polizia penitenziaria.
    “Contestualmente – conclude – è necessario avviare la riforma complessiva dell’intero apparato d’esecuzione penale, specie inframurario, e riorganizzare il corpo di polizia penitenziaria”.

    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Sala Consilina arrestato latitante Luigi Galizia autore della strage del cimitero

    I Carabinieri di Cosenza e Salerno hanno catturato Luigi Galizia, condannato in via definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio avvenuto il 30 ottobre 2016 nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza.PUBBLICITA

    Quel giorno, Galizia uccise Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e sorella di Francesco Attanasio, per vendicare l’uccisione del fratello Damiano Galizia da parte di Francesco Attanasio.

    Punti Chiave ArticoloL’ergastolano si era dato alla latitanza nel dicembre 2023, prima che la sua condanna diventasse definitiva.
    Galizia è stato arrestato la notte scorsa a Sala Consilina, in provincia di Salerno, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro il 28 dicembre 2023.
    L’uomo era ricercato da dicembre 2023, da quando era stato condannato in via definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, avvenuto il 30 ottobre 2016 nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, un piccolo centro del Cosentino. Galizia uccise con diversi colpi di pistola la madre e la sorella di Francesco Attanasio per vendicare l’uccisione del fratello Damiano Galizia da parte di Francesco.

    Dopo oltre sei mesi di latitanza, Galizia è stato arrestato dai Carabinieri dei comandi provinciali di Salerno e Cosenza all’interno di un’abitazione di Sala Consilina, grazie alle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano e coordinate dalla Procura Generale di Catanzaro.
    E’ stato arrestato seguendo i movimenti della sua compagna All’arrivo dei militari, Galizia non ha opposto resistenza. I Carabinieri sono riusciti a rintracciarlo seguendo gli spostamenti della sua compagna. Luigi Galizia è stato condotto nel carcere di Salerno per scontare la condanna definitiva all’ergastolo. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Turetta: “Giulia voleva andare avanti senza di me, l’ho colpita guardandola in faccia”

    “Abbiamo iniziato a discutere. Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava sentendo con un altro ragazzo”. È il primo dicembre 2023 quando Filippo Turetta viene ascoltato in carcere dal pm Andrea Petroni. Il 22enne è in carcere, in attesa del processo che inizierà il prossimo 15 luglio, per aver ucciso la ex fidanzata, Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate la sera dell’11 novembre 2023 tra Vigonovo e la zona industriale di Fossò.PUBBLICITA

    Al pm racconta il femminicidio, nel corso dell’interrogatorio quando ha confessato il delitto, il cui verbale è stato rivelato da ‘Quarto Grado’ andata in onda venerdì 21 giugno.L’11 novembre, i due si erano sentiti ed erano andati a fare un giro al centro commerciale Nave de Vero, a Marghera, poi di sera, verso le 23, vanno via. La Punto di Turetta si ferma in un parcheggio a Vigonovo, in provincia di Padova, poco distante da casa di lei. Il 22enne racconta di aver avuto dei regali da dare a Cecchettin, ma che lei ha rifiutato. Tra questi anche il libro “Anche i mostri si lavano i denti”, trovato poco distante dal corpo senza vita della ragazza. “Si è rifiutata di prenderlo”.

    È in quel momento che inizia la discussione tra i due. Giulia Cecchettin gli dice che è “invadente”, “appiccicoso”. Scende all’auto, cercando una via di fuga. “Ero molto arrabbiato. Prima di uscire anche io ho preso un coltello dalla parte posteriore del sedile del guidatore”. Turetta la insegue: “L’ho rincorsa, l’ho afferrata per un braccio tenendo il coltello nella destra. Lei urlava: ‘Aiuto’ ed è caduta – prosegue Turetta – Mi sono abbassato su di lei, le ho dato un colpo sul braccio. Mi pare di ricordare che il coltello si sia rotto subito dopo. L’ho presa per le spalle mentre era per terra. Lei resisteva, ha sbattuto la testa. L’ho caricata sul sedile posteriore”.

    “Le ho dato una decina, dodici, tredici colpi con il coltello – afferma – Volevo colpirla al collo, alle spalle, sulla testa, sulla faccia e poi sulle braccia. Mi ricordo che era rivolta all’insù verso di me. Si proteggeva con le braccia dove la stavo colpendo. L’ultima coltellata che le ho dato era sull’occhio. La guardavo, era come se non ci fosse più”. Turetta ripercorre così le tappe dell’aggressione che ha portato al femminicidio di Cecccettin. Dopo le prime coltellate, lui la prende e la carica in macchina, sul sedile posteriore. “Mentre eravamo in macchina ha iniziato a dirmi: ‘Sei pazzo, lasciami andare, cosa stai facendo’, prosegue Turetta, che in quel momento ha “provato a metterle lo scotch sulla bocca”.

    “Si dimenava, è scesa e ha iniziato a correre. Anche io sono sceso”, armato di coltello, il secondo, dopo aver lasciato cadere il primo a Vigonovo. “Ho preso l’altro e l’ho rincorsa”. Giulia Cecchettin è morta, Turetta la carica di nuovo in auto e inizia la sua fuga verso il lago di Barcis dove abbandonerà il cadavere della ragazza prima di scappare verso la Germania, dove è stato fermato e arrestato. “Volevo togliermi la vita, ma non ci sono riuscito”, dice al magistrato. Ai magistrati Turetta dice che il suo è stato un raptus, per gli inquirenti, invece, vi era premeditazione. Dalle analisi del suo cellulare è emerso un elenco di ‘cose da fare’: “Fare il pieno, controllare sportelli, ferramenta, lacci di scarpe, calzini, sacchetti immondizia, nastro adesivo, legare sopra caviglie e sopra ginocchia, spugna bagnata in bocca, coltello”.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Due femminicidi nella notte ad Arezzo e a Cagliari

    In poche ore, due tragici episodi di femminicidio hanno scosso profondamente le comunità di Arezzo e Cagliari, portando alla ribalta storie di disperazione e conflitti familiari che si sono conclusi in modo drammatico. Ad Arezzo, Alessandro Sacchi, 80 anni, ha ucciso la moglie Serenella Mugnai, 72 anni, affetta da Alzheimer, con un colpo di pistola.PUBBLICITA

    Sacchi, logorato dalla malattia della moglie e dal peso delle cure che gravavano esclusivamente su di lui, ha compiuto il gesto disperato nella notte. Alle 00:30, impugnando una pistola calibro 7.65, regolarmente detenuta, ha sparato alla moglie. Subito dopo, ha chiamato i vicini per informare dell’accaduto e ha atteso l’arrivo della polizia in silenzio.

    Quasi contemporaneamente, a Cagliari, Luciano Hellies, 77 anni, ha assassinato a coltellate la moglie Ignazia Tumatis, 59 anni, al culmine di una lite. Tumatis era appena rientrata a casa dopo aver assistito alla partita di calcio Italia-Spagna, quando è iniziata la discussione con il marito. Vivendo da separati in casa da circa due anni, con stanze da letto separate ma condividendo i pasti, le tensioni tra i due erano frequenti.

    La lite è degenerata in violenza quando Hellies ha impugnato un grosso coltello da cucina, colpendo la moglie con almeno nove fendenti. Dopo il delitto, Hellies ha chiamato una delle quattro figlie per confessare l’accaduto: “Ho ucciso la mamma”, ha detto al telefono. In entrambi i casi, le autorità sono intervenute prontamente.

    Ad Arezzo, la polizia ha trovato Sacchi in stato di shock, mentre a Cagliari gli agenti hanno bloccato Hellies, ancora vestito con gli abiti insanguinati. I tentativi dei medici di rianimare Ignazia Tumatis sono stati vani, e sulla scena sono giunti gli investigatori della squadra mobile, il medico legale e la pm Diana Lecca. Mentre veniva condotto in questura, Hellies ha pronunciato poche parole: “Mi ha riso in faccia e non ci ho visto più”.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Il ministro stanzia 166 milioni per sistemare 21 carceri italiane: ci sono anche Poggioreale e Santa Maria

    “Il comitato paritetico composto da Mit e Ministero della Giustizia ha approvato l’impegno economico di 166 milioni di euro per 21 interventi di edilizia penitenziaria”, ha annunciato il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.PUBBLICITA

    “Il Governo Meloni sblocca interventi fermi da anni, come la costruzione del nuovo carcere di Forlì, San Vito al Tagliamento e l’ampliamento di Brescia Verziano,” ha precisato. “Si tratta di interventi essenziali per aumentare la capacità ricettiva del sistema penitenziario italiano.

    Il sovraffollamento carcerario si affronta con l’edilizia penitenziaria e non con i soliti provvedimenti svuota carceri che erodono la certezza della pena, aumentano l’insicurezza sociale e non affrontano strutturalmente il tema del sovraffollamento. Investire in sicurezza era un impegno assunto con gli italiani che oggi onoriamo.”

    L’elenco delle opere finanziate è lungo:

    Milano San Vittore – padiglioni II e IV: 6 milioniMilano Bollate: 8.056.750 euroBrescia-Verziano: 38.800.000 euroForlì: 27.804.617 euroIPM Triveneto ex casa circondariale di Rovigo: 35.000 euroSan Vito al Tagliamento: 41.020.084 euroIPM Quartucciu: 1.573.363 euroCarcere di Bari – ristrutturazione: 4.000.000 euroIPM Lecce: 1.500.000 euroPotenza – 2° stralcio (padiglioni: penale e osservazione): 260.000 euroPoggioreale: 13.949.052 euroCarcere di Enna: 1.500.000 euroReggio Calabria Arghillà: 11.249.169 euroPisa – Adeguamento: 450.000 euroPrato – Adeguamento: 951.152 euroPrato – Adeguamento: 500.000 euroFirenze Sollicciano – Realizzazione nuovo edificio: 497.757 euroPorto Azzurro – Adeguamento: 955.060 euroGorgona – Realizzazione impianti: 1.200.000 euroVolterra – Realizzazione sala polivalente: 1.328.518 euroSpoleto (PG) – Casa di Reclusione: 959.477 euro
    A questi stanziamenti si aggiungono ulteriori 84 milioni di euro per la costruzione di 8 padiglioni detentivi (Civitavecchia, Rovigo, Perugia, Vigevano, Reggio Calabria, Ferrara, Santa Maria Capua Vetere, Viterbo) provenienti dal PNRR.

    A seguito di questi interventi, si stima una disponibilità di 7.000 nuovi posti detentivi.

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    Roberto Baggio rapinato e sequestrato in casa durante Spagna-Italia: è ferito

    Momenti di terrore per Roberto Baggio e la sua famiglia. Ieri sera, mentre erano intenti a seguire la partita Italia-Spagna, l’ex calciatore è stato vittima di una rapina nella sua abitazione di Altavilla Vicentina.PUBBLICITA

    Secondo le prime ricostruzioni, un gruppo di malviventi, almeno cinque e armati, è entrato in casa intorno alle 22. Baggio, nel tentativo di difendere la sua famiglia, ha cercato di ostacolare i rapinatori, ma è stato colpito alla testa con il calcio di una pistola.

    Punti Chiave ArticoloL’ex Pallone d’Oro e i suoi familiari sono stati poi chiusi in una stanza mentre i malviventi svaligiavano l’abitazione. Ancora da quantificare il bottino, ma pare che i ladri siano fuggiti con orologi, gioielli e denaro contante.
    Dopo la fuga dei rapinatori, Baggio è riuscito a liberarsi e ha immediatamente allertato i carabinieri. Soccorso dai sanitari, l’ex calciatore ha ricevuto alcuni punti di sutura alla ferita alla testa, ma le sue condizioni non sono gravi.
    Baggio è stato ferito alla testa con il calcio di una pistola Sull’episodio stanno ora indagando i Carabinieri, che stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di identificare i responsabili. L’ex calciatore, nativo di Caldogno, da circa 15 anni si è stabilito nella sua tenuta agricola, che si trova su una collina che sovrasta Altavilla Vicentina. La villa è isolata ed è al centro di un grande appezzamento di campagna e boschi. Roberto Baggio vive con la moglie Andreina e i suoi tre figli. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Ondate di caldo: aumento delle morti e rischi per la salute

    Dal 2013 in Europa si registra un preoccupante aumento delle morti legate al caldo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health, tra il 2013 e il 2022 si sono verificati circa 17 decessi in più ogni 100.000 persone all’anno rispetto al decennio precedente (2003-2012).PUBBLICITA

    L’analisi, condotta da un team di ricercatori guidato da Rachel Lowe del Supercomputing Center di Barcellona, ha individuato un incremento più marcato tra le donne rispetto agli uomini.

    L’estate 2024 è già iniziata con un’ondata di caldo che ha fatto scattare l’allerta rossa in diverse città italiane. Il Ministero della Salute prevede per il 20 giugno un bollino rosso per Perugia e per venerdì 21 il numero delle città a rischio massimo passerà a otto, tra cui Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Ancona, Campobasso, Palermo e Perugia.

    Le previsioni meteorologiche indicano un aumento delle temperature fino a 40 gradi al Centro-Sud e afa al Nord. L’ondata di calore, alimentata dall’anticiclone africano, porterà anche sabbia dal deserto.

    Oltre all’aumento del rischio di mortalità, le alte temperature favoriscono la proliferazione di parassiti e insetti vettori di malattie.
    Lo studio pubblicato su The Lancet Public Health individua 42 indicatori dell’impatto del cambiamento climatico sulla salute umana, tra cui l’aumento delle ore diurne durante le quali è sconsigliata l’attività fisica a causa del caldo, sia per attività di intensità media come ciclismo o calcio, sia per quelle ad alta intensità come rugby o mountain bike.
    Gli esperti sottolineano l’urgenza di azioni concrete da parte dei governi europei per contrastare il cambiamento climatico e proteggere la salute pubblica.

    Ecco alcuni consigli per affrontare l’ondata di caldo:
    Bere molta acqua, anche se non si ha sete.Evitare le attività all’aperto nelle ore più calde della giornata.Indossare abiti leggeri e di colore chiaro.Mangiare cibi freschi e leggeri.Fare attenzione alle persone anziane, malate o isolate.In caso di malessere, contattare un medico.
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    Disturbi intestinali e alimentazione la guida digitale gratuita di Isypan®

    I disturbi intestinali sono tra le condizioni patologiche più diffuse a livello mondiale; infatti, colpiscono circa un terzo della popolazione generale. Ne soffrono entrambi i sessi, anche se l’incidenza maggiore si registra tra le donne (rapporto 2:1 circa). Tutte le fasce d’età possono essere coinvolte, dai bambini piccoli fino alle persone più anziane. Esistono numerosi disturbi intestinali, ma non tutti si presentano con la stessa frequenza. Fra quelli più comuni si ricordano, in particolare:PUBBLICITA
    – la sindrome dell’intestino irritabile (SII), le cui cause non sono ancora definite con certezza, sebbene lo stress sia riconosciuto come un possibile fattore scatenante;

    Punti Chiave Articolo– l’intolleranza al lattosio, un disturbo che comporta difficoltà nel digerire il lattosio a causa della carenza di lattasi, enzima che scinde tale zucchero in glucosio e galattosio, più facili da assimilare per il nostro organismo. Molti disturbi intestinali, compresi i due citati, non rappresentano un pericolo per la vita, ma ne possono peggiorare la qualità.
    Un aiuto in questo senso arriva dalla guida gratuita scaricabile Isypan® : “Disturbi intestinali e alimentazione”. Si tratta di una guida che mette in luce l’importanza di un corretto stile di vita per il benessere intestinale, fornendo consigli pratici sull’alimentazione da seguire e su ricette semplici da preparare.
    Perché una guida sui disturbi intestinali? La guida Isypan® è stata realizzata con l’obiettivo di fornire un supporto concreto a coloro che soffrono di disturbi quali la sindrome dell’intestino irritabile e l’intolleranza al lattosio. Si tratta di un vademecum facile da consultare che spiega con un linguaggio semplice, ma rigoroso dal punto scientifico, le cause scatenanti e i sintomi di tali disturbi per poterli affrontare con una maggiore consapevolezza e conoscenza. La guida, inoltre, fornisce suggerimenti sui cibi consigliati e quelli da evitare. Come scaricare la guida? La guida Isypan® “Disturbi intestinali e alimentazione”, consta di 9 pagine e può essere facilmente scaricabile collegandosi al portale web ufficiale di Isypan®; il documento è stato realizzato in PDF, un formato facilmente leggibile da qualsiasi dispositivo (personal computer, tablet o smartphone) e una volta effettuato il download è possibile consultarla ogni volta che lo si ritiene necessario. È una guida gratuita e per scaricarla non è necessario fornire nessuna informazione personale. Cos’è Isypan®? Isypan® è una linea di dispositivi medici e integratori a marchio Pharmaidea, utili per il trattamento e la cura dei principali disturbi gastrointestinali quali stipsi, reflusso gastroesofageo, dispepsia (digestione difficile), pesantezza e gonfiore di stomaco, sindrome del colon irritabile, intolleranza al lattosio e disbiosi intestinale (una condizione caratterizzata dallo squilibrio nella composizione e nella funzione del microbiota intestinale). I prodotti della linea Isypan® si pongono come punto di riferimento di tutte quelle persone che si trovano a convivere con fastidiosi disturbi gastrointestinali e hanno intenzione di prevenirli e/o contrastarli efficacemente. Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Esame di maturità, ammesso il 96.4% degli studenti

    Il Ministero dell’Istruzione ha comunicato i dati relativi agli ammessi agli esami di maturità per l’anno in corso, rivelando che il 96,4% degli studenti ha ottenuto il via libera per affrontare le prove finali. Di conseguenza, il tasso di non ammissione si attesta al 3,6%.PUBBLICITA

    Il Molise si distingue per il più alto tasso di ammissioni, con un impressionante 98,2% degli studenti ammessi. Seguono la Basilicata con il 97,1%, il Veneto con il 96,9%, e a pari merito il Lazio e la Campania con il 96,8%.

    All’opposto, la Sardegna registra il maggior numero di bocciature, con il 7,4% degli studenti non ammessi agli esami. Altre regioni con alti tassi di non ammissione includono la Valle d’Aosta, la Liguria, la Toscana e la Sicilia.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    L’Italia bollente sotto l’Anticiclone Minosse: 40 gradi anche in Campania

    Minosse, il temibile giudice infernale dantesco, non condanna anime peccatrici, ma scatena un caldo infernale su tutta l’Italia.PUBBLICITA
    Caldo africano in arrivo: l’anticiclone Minosse porta con sé un’ondata di caldo torrido che investirà l’intera Penisola, superando di ben 12°C le medie stagionali. Prepariamoci a temperature da brivido, con picchi eccezionali per giugno.

    Punti Chiave ArticoloGià nelle prossime ore, la vampata africana si farà sentire con 39°C in Sardegna, 36°C in Puglia e 34°C a Napoli. Ma il peggio deve ancora arrivare… Fine settimana con 44 gradi in Sardegna Tra mercoledì 19 e venerdì 21 giugno, il caldo raggiungerà il suo apice, con temperature che sfioreranno i 44°C nelle zone interne della Sardegna. Caldo torrido anche in città come Benevento, Taranto, Agrigento, Caserta, Foggia e tante altre, dove i termometri si attesteranno intorno ai 40°C. Roma e Napoli non saranno risparmiate, con temperature che toccheranno i 39°C.

    Oltre al caldo intenso, la canicola sarà accompagnata da afa opprimente, che renderà la situazione ancora più difficile da sopportare. Le velature e la sabbia del deserto potranno temporaneamente attutire un po’ i raggi del sole, ma non saranno sufficienti ad abbassare le temperature.
    Questa prima ondata di caldo, come spesso accade, cogliera impreparati, con il nostro corpo ancora non abituato alle alte temperature. Prestate attenzione, soprattutto i più fragili, e adottate tutte le precauzioni necessarie per affrontare al meglio questa ondata di caldo africano. L’anticiclone Minosse, con la sua potenza infernale, terrà l’Italia sotto il suo dominio per gran parte della settimana, almeno fino a sabato. Un vero e proprio Solstizio d’Estate infernale ci attende, con l’Italia bollente come un crogiolo sotto il cielo cocente. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Duomo di Voghera gremito per i funerali di Cristina Frazzica uccisa in mare a Posillipo

    Oggi il Duomo di Voghera, nel Pavese, era gremito di persone per dare l’ultimo saluto a Cristina Frazzica, la ricercatrice trentenne deceduta domenica 9 giugno nel mare di Posillipo, travolta da un’imbarcazione mentre era in canoa.PUBBLICITA

    La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta sull’incidente. Una folla commossa ha partecipato ai funerali della giovane, accompagnati dalla banda Città di Voghera. In prima fila, il sindaco Paola Garlaschelli. Presente in chiesa anche il labaro della Croce Rossa, associazione di cui Cristina era volontaria.

    “La famiglia ha sete di giustizia e tutti noi abbiamo bisogno di una giustizia che ci faccia conoscere la verità di ciò che è accaduto,” ha sottolineato don Cristiano Orezzi nell’omelia. “Sappiamo che questo ci serve, ma non ci basta.
    Abbiamo bisogno che il cuore di tutti noi possa riempirsi del senso della giustizia, che Cristina aveva ben presente in sé, a partire dai suoi studi e dal suo lavoro dedicato alla ricerca e al bene del prossimo.”

    “Il nostro cuore ha bisogno di essere guarito anche da un altro male, che è il rancore, la rivendicazione e l’odio,” ha aggiunto don Cristiano. “Preghiamo perché il nostro cuore guarisca da ogni sentimento malevolo, perché possa essere più buono e così aiutarci, consolarci a vicenda, mettendo la nostra vita al servizio della felicità degli altri.”

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    Itabus raggiunge 4 milioni di passeggeri, nuovi collegamenti estivi

    In tre anni di attività, Itabus ha trasportato 4 milioni di viaggiatori da Nord a Sud, servendo oltre 100 località con 2.200 collegamenti quotidiani e più di 500 partenze al giorno. La società ha annunciato le nuove tratte per la stagione estiva, operative dal 20 giugno.PUBBLICITA

    In Calabria, sono previsti più fermate e servizi lungo la costa ionica, collegando città come Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna e Milano. Fino a 10 corse giornaliere collegheranno località come Crotone, Sibari, Rossano e Cirò Marina, con nuove destinazioni come Pietrapaola, Strongoli Marina, Torre Melissa e Torretta Crucoli.

    In Puglia, i collegamenti aumentano con 14 viaggi giornalieri per Napoli e 6 per Roma verso Bari e il Salento. Le destinazioni estive includono Avetrana, Porto Cesareo, Nardò, Gallipoli, Manduria, Maglie, Mola di Bari e Polignano a Mare. Una novità estiva è il collegamento da Napoli verso la costa garganica (Peschici, Rodi Garganico e Vieste).
    In Sicilia, sono state aggiunte Cefalù e Siracusa, con nuovi viaggi per Taormina. Al Nord, la rete Itabus si espande in Friuli-Venezia Giulia e Veneto, con destinazioni come Jesolo, Bibione, Caorle e Lignano Sabbiadoro, raggiungibili da Venezia Mestre, Padova, Ferrara, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Cortina sarà raggiungibile anche per la stagione estiva da Napoli, Roma, Firenze e Bologna.

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