More stories

  • in

    Incendio a Capodimonte: anziana invalida salvata dai carabinieri

    Napoli. Ieri sera, un incendio è divampato sul terrazzino di un’abitazione al primo piano rialzato di viale dei Pini 46 a Capodimonte, mettendo a rischio la vita di un’anziana donna invalida di 85 anni.PUBBLICITA

    Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei Carabinieri della Stazione di Napoli Capodimonte ha scongiurato il peggio.

    Punti Chiave ArticoloI tre militari, giunti sul posto come primo soccorso, si sono immediatamente divisi i compiti: due si sono sincerati delle condizioni dell’anziana, mentre il terzo, con grande coraggio e senso di responsabilità, si è calato da un muro di circa 4 metri di altezza per raggiungere il terrazzino in fiamme.+
    Utilizzando prima l’estintore in dotazione e poi alcuni secchi d’acqua forniti dai negozianti della zona, il carabiniere è riuscito a domare le fiamme, evitando che l’incendio si propagasse all’interno dell’appartamento.
    All’arrivo dei Vigili del Fuoco, l’incendio era già stato domato. I pompieri hanno comunque verificato la stabilità dell’edificio, accertando che non vi fossero ulteriori danni oltre a quelli causati dalle fiamme sul terrazzino. Le cause del rogo sono ancora in corso di accertamento. L’ipotesi più probabile, al momento, è che l’incendio sia stato causato da una sigaretta mal spenta gettata sul bucato steso sul terrazzino.
     Incendio causato dall’inciviltà di un vicino L’intervento eroico dei Carabinieri di Capodimonte ha permesso di salvare la vita di un’anziana donna indifesa e di evitare conseguenze ben più gravi. Il loro coraggio e la loro dedizione al dovere rappresentano un esempio di eccellenza per l’intera comunità. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Gli usurai del clan dei Casalesi incendiavano le auto a chi non pagava in tempo: 5 arresti

    I Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe hanno sgominato un gruppo di persone legate al clan dei Casalesi, accusate di estorsione, usura e danneggiamento mediante incendio.PUBBLICITA

    Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno portato all’arresto di 3 persone e agli arresti domiciliari di altre 2.

    Le indagini hanno fatto luce su un episodio di estorsione avvenuto tra febbraio e luglio 2024. Le vittime erano state oggetto di una richiesta di denaro pari a circa 100mila euro, derivante da un debito pregresso di 45mila euro contratto a tassi usurari da uno degli indagati.
    Per intimidire le vittime e indurle al pagamento, gli indagati, con la collaborazione di altri elementi della criminalità organizzata, hanno organizzato dei summit camorristici.

    Non ottenendo l’effetto desiderato, nell’aprile 2024, alcuni degli indagati si sono recati presso l’abitazione di una delle vittime e hanno dato fuoco ad alcune autovetture.

    L’azione intimidatoria ha sortito l’effetto sperato: le vittime, temendo per la propria incolumità, hanno consegnato ai loro aguzzini circa 5mila euro come prima tranche del debito.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Rissa e incendio nel carcere minorile di Nisida: 4 agenti feriti

    Napoli. Momenti di tensione ieri pomeriggio nell’Istituto penale per minorenni di Nisida. Un detenuto, già protagonista di diverse condotte aggressive, ha appiccato un incendio in una stanza detentiva del reparto osservazione, insieme a un altro detenuto.PUBBLICITA

    Durante l’intervento per domare le fiamme e riportare l’ordine, quattro agenti della Polizia Penitenziaria sono rimasti feriti.

    Punti Chiave ArticoloNon è l’unico episodio di violenza avvenuto nella giornata di ieri: anche al secondo piano terra del carcere si è verificata una situazione critica. I sindacati della Polizia Penitenziaria (SiNAPPe, OSAPP, UIL PA, USPP, FNS CISL e FSA CNPP) esprimono seria preoccupazione per la situazione all’interno del carcere, denunciando la carenza di personale e le precarie condizioni di lavoro.
    La preoccupazione dei sindacati sulla situazione a Nisida “L’incendio e le aggressioni sono l’ennesima conseguenza di una gestione discutibile e del sovraffollamento di Nisida“, dichiarano i sindacati. “Abbiamo più volte sollecitato il trasferimento dei giovani adulti nei carceri per adulti, dove dovrebbero scontare la pena. La loro presenza mina la riabilitazione degli altri detenuti minorenni”.
    Con circa 70 detenuti ospitati, Nisida supera ampiamente la sua capienza. Il personale penitenziario è costretto ad affrontare quotidianamente situazioni difficili, in strutture con carenze strutturali e logistiche. I sindacati chiedono interventi urgenti: “Abbiamo richiesto al Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità di rafforzare gli organici e rivedere le assegnazioni dei detenuti. È inaccettabile che gli agenti vengano messi a rischio ogni giorno”.
    L’episodio di ieri evidenzia ancora una volta la necessità di un cambio di passo nella gestione del carcere minorile di Nisida. La sicurezza del personale e dei detenuti deve essere una priorità assoluta. I quattro agenti feriti sono stati medicati in ospedale e hanno prognosi di lieve entità.L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco. Le forze dell’ordine stanno indagando per identificare i responsabili delle aggressioni e dell’incendio. I sindacati concludono con un appello alle istituzioni: “È necessario un intervento serio e concreto per garantire la sicurezza di Nisida. Non possiamo più aspettare che accadano tragedie per agire”. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Incendio in area boschiva nell’Avellinese, ipotesi dolo

    Non si esclude l’ipotesi dolosa per l’incendio di un’area boschiva nel territorio del comune di Luogosano, in provincia di Avellino.PUBBLICITA

    Provvidenziale l’intervento dei Vigili del Fuoco e dei carabinieri nel primo pomeriggio a ridosso di via Torone che ha impedito alle fiamme di espandersi pericolosamente a tutta l’area. Non si registrano feriti né danni alle abitazioni.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Incendio in un deposito di un’azienda olearia a Montesarchio

    Montesarchio. Un incendio è divampato questa mattina all’interno di un deposito di un’azienda olearia situata nell’area industriale di Montesarchio, in provincia di Benevento.PUBBLICITA

    Le fiamme, sviluppatesi intorno alle prime luci dell’alba, sono state domate dai Vigili del Fuoco accorsi prontamente sul posto.

    L’incendio ha interessato il deposito aziendale, dove erano stoccati materiali utilizzati nel processo di lavorazione dell’olio, tra cui cartone e farine.
    Per questo motivo, i Vigili del Fuoco hanno richiesto l’intervento dei tecnici dell’ARPAC Campania per effettuare un sopralluogo e valutare le eventuali conseguenze ambientali del rogo.

    Nonostante l’incendio sia stato di “entità relativamente modesta”, come precisato dall’ARPAC, i tecnici hanno comunque installato dei campionatori passivi nei pressi del deposito per monitorare le concentrazioni di inquinanti generate dalla combustione. Le analisi sono in corso e i risultati saranno diffusi non appena disponibili.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, incendio Oasi degli Astroni: rinviati a giudizio i presunti responsabili

    Napoli. Un passo importante verso la giustizia per l’ambiente: la Procura di Napoli ha rinviato a giudizio i presunti responsabili dell’incendio che il primo agosto 2023 ha devastato l’Oasi WWF Cratere degli Astroni, divorando oltre 40 ettari di vegetazione all’interno e all’esterno dell’area protetta.PUBBLICITA

    Le fiamme, scatenate dall’esplosione di fuochi d’artificio in un’area adiacente all’Oasi, hanno rappresentato un vero e proprio disastro ambientale. Come sottolinea il WWF, “eventi drammatici come questi spingono ancora una volta l’organizzazione a raddoppiare gli sforzi per diffondere la cultura della responsabilità e del rispetto per l’ambiente”.

    Punti Chiave ArticoloL’impegno del WWF si traduce in azioni concrete, come l’installazione di termocamere in alcune Oasi per monitorare il territorio in tempo reale e garantire un rilevamento tempestivo degli incendi boschivi. Le indagini e le accuse L’attività investigativa, coordinata dal Procuratore Aggiunto Antonio Ricci e diretta dal Sostituto Procuratore Giulio Vanacore, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di due uomini, un 36enne e un 61enne entrambi residenti a Napoli.
    Quest’ultimo, gestore di un ristorante vicino all‘Oasi, aveva a disposizione aree adibite a parcheggio per i clienti della sua struttura.
    Secondo l’accusa, i due imputati avrebbero consentito e fatto esplodere fuochi pirotecnici, le cui scintille hanno innescato l’incendio. Inoltre, non avrebbero avvisato i soccorsi, aggravando le conseguenze del rogo. Le fiamme, propagate dal vento, si sono espanse rapidamente, distruggendo 40 ettari di prezioso ecosistema. Ora, con il rinvio a giudizio, i due presunti responsabili dovranno rispondere delle loro azioni di fronte alla Corte. Il processo sarà l’occasione per fare luce sulle dinamiche dell’incendio e per accertare le responsabilità.
    Il WWF, parte civile nel processo, continuerà a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda, auspicando che la giustizia sia fatta e che tali crimini contro l’ambiente non rimangano impuniti. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Incendio a Pozzuoli, evacuate in via precauzionale 8 famiglie

    Pozzuoli.Un incendio è divampato ieri sera al piano terra di un edificio adibito ad attività produttive a Pozzuoli, in IV traversa di via Pisciarelli.PUBBLICITA

    Vigili del Fuoco, Polizia di Stato e Polizia Municipale di Pozzuoli sono intervenuti prontamente per domare le fiamme. In via precauzionale, 8 nuclei familiari residenti nell’edificio sono stati evacuati per consentire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di spegnimento e bonifica.

    Al termine delle operazioni di spegnimento, con il supporto dell’ufficio tecnico del Comune di Pozzuoli, è stata effettuata una verifica statica dell’edificio per valutare l’eventuale possibilità di rientro dei residenti nelle proprie abitazioni.
    Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha seguito da vicino le operazioni di spegnimento.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Ancora incendi a Napoli: rogo in discarica, l’ex campo Rom di via Mastellone continua a bruciare

    Vigili del fuoco impegnati da ore a Napoli per domare un vasto incendio che sta interessando una discarica abusiva nella zona est della città. Il fumo denso sprigionato dalle fiamme sta creando notevoli disagi ai residenti e sta coinvolgendo anche l’area dei caselli all’ingresso dell’autostrada Napoli-Salerno.PUBBLICITA

    La zona è stata spesso teatro di incendi dolosi negli ultimi anni, alcuni dei quali hanno coinvolto anche campi rom situati ai margini della discarica. La consigliera indipendente Marì Muscarà ha espresso indignazione per la situazione in una nota: “Una terra che brucia, una terra che piange. Via Mastellone, ex campo Rom, brucia ancora. Hanno ancora il coraggio di parlare di autocombustione? È stato attivato anche l’elicottero della Polizia di Stato”.

    Muscarà ha sottolineato come da anni denunci la situazione, evidenziando l’inefficienza del comune nel bloccare l’accesso all’ex campo con dissuasori per prevenire nuovi sversamenti. “Forti con i deboli, deboli con i forti”, ha aggiunto, criticando la mancanza di azione da parte delle autorità competenti.
    La consigliera ha anche lamentato l’assenza dell’incaricato del governo per la Terra dei Fuochi e la cancellazione della commissione regionale per la Terra dei Fuochi da parte del governatore De Luca, con il supporto del Movimento 5 Stelle. “L’incaricato in prefettura, unica figura con questo specifico compito, non ha ancora risposto alla mia richiesta di incontro. Intanto, i cittadini continuano a respirare questi veleni e ad ammalarsi”, ha dichiarato Muscarà.

    L’incaricato per la Terra dei Fuochi, una figura al di fuori del consueto schema territoriale della rete delle prefetture, opera tra le province di Napoli e Caserta. La zona è nota come “Terra dei Fuochi” a causa della forte presenza di rifiuti abbandonati e dei conseguenti roghi. I compiti dell’incaricato includono l’impulso e il raccordo tra i vari enti e organi competenti, per migliorare il supporto alle prefetture nel rapporto con gli enti locali e le altre istituzioni coinvolte.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Incendio nella notte a Napoli, in fiamme saracinesca di un bar

    Nella notte, un incendio ha destato allarme in via delle Repubbliche Marinare, all’altezza del civico 190. Le fiamme hanno avvolto la saracinesca esterna di un bar, fortunatamente senza causare feriti. L’intervento tempestivo dei carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli ha permesso di domare il rogo, evitando che si propagasse ulteriormente.PUBBLICITA

    Sul posto sono giunti anche i vigili del fuoco. Al momento, le autorità stanno conducendo indagini approfondite per chiarire le cause dell’incendio e stabilirne l’eventuale matrice dolosa. Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e analizzando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.

    L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza urbana e sulla necessità di potenziare i sistemi di sorveglianza per prevenire simili atti vandalici. Le autorità cittadine assicurano che saranno intensificati i controlli notturni per garantire maggiore tranquillità ai residenti e agli esercenti della zona.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli qualità dell’aria peggiorata a causa dell’incendio ai Camaldoli e alle polveri sahariane

    Napoli. Negli ultimi giorni, la Campania è stata interessata da un’eccezionale ondata di polveri sahariane che ha causato un peggioramento della qualità dell’aria.PUBBLICITA

    Le concentrazioni di PM10 hanno superato in quasi tutte le stazioni di monitoraggio dell’Arpa Campania la soglia di 50 μg/m3, che la normativa stabilisce come limite da non superare più di 35 volte all’anno.

    Punti Chiave ArticoloIn diverse stazioni, le medie giornaliere di PM10 hanno addirittura superato i 100 μg/m3.
     Superati i limiti di PM10 in diverse stazioni dell’Arpa Campania Questo fenomeno naturale, che ha interessato uniformemente l’intera regione, è proseguito anche il 21 giugno, determinando in modo preponderante la qualità dell’aria e rendendo meno significativo l’impatto di eventi locali come l’incendio boschivo dei Camaldoli a Napoli.
    L’incendio, avvenuto tra il 19 e il 21 giugno, ha sollevato una nube di fumo che ha limitato il suo contributo alle concentrazioni misurate al suolo, ma ha comunque diffuso cenere su diverse zone della città, soprattutto nella fase iniziale. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Incendio Camaldoli quasi domato: presidio interforze per la notte e controlli con Carabinieri Forestali

    Napoli. Le fiamme che da due giorni imperversavano sulla collina dei Camaldoli a Napoli sono “quasi del tutto sopite”.PUBBLICITA

    Lo ha reso noto il Centro coordinamento soccorsi, riunito h24 dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, al termine di un incontro conclusosi in serata.

    Punti Chiave ArticoloPer tutelare la zona abitata e garantire la completa estinzione dei focolai, il prefetto ha disposto un presidio di cinturazione congiunto interforze.
    Vigili del Fuoco, volontari della protezione civile regionale e forze dell’ordine (pattuglie, polizia locale e metropolitana) saranno affiancati da domani dai Carabinieri del gruppo forestale di Napoli.
    Il Centro coordinamento soccorsi continuerà a monitorare la situazione per tutta la notte, assicurando la massima vigilanza e pronto intervento in caso di necessità. Un sospiro di sollievo per i cittadini delle zone collinari di Napoli Un sospiro di sollievo per la città di Napoli, che ha vissuto due giorni di apprensione per il vasto incendio. L’impegno sinergico di tutte le forze in campo ha permesso di domare le fiamme e scongiurare danni alle persone e alle abitazioni.

    I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni per garantire la completa messa in sicurezza della collina dei Camaldoli.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, incendio ai Camaldoli: è caccia al piromane

    Napoli. La Procura di Napoli indaga per incendio colposo mentre le forze dell’ordine danno la caccia al piromane che l’altro pomeriggio piazzando una serie di inneschi ha dato fuoco alla collina dei Camaldoli.PUBBLICITA

    Complice il gran caldo le fiamme si sono propagate in breve tempo e hanno distrutto ettari di macchia mediterranea causando problemi agli abitanti delle zone collinari di Napoli in maniera paricolare.

    Punti Chiave ArticoloI riflettori della Procura di Napoli, sono concentrati sull’economia dell’emergenza, con interessi legati alla rimozione dei detriti e alla riqualificazione. L’indagine è affidata  al pool reati contro ambiente e territorio, coordinato dal procuratore aggiunto Antonio Ricci.
    I carabinieri forestali stanno passando al setaccio la collina, seppur in uno scenario da devastazione e da Apocalypse now, alla ricerca di tutte le tracce possibili che possano ricondurre al folle che ha appiccato il fuoco.
    Le prime ipotesi: l’incendio è stato appiccato in un giorno critico, il primo di allerta caldo dell’estate, con temperature roventi e una brezza che ha alimentato le fiamme. Un piano studiato, con innesco in un’area pubblica a ridosso di Napoli. Danni ingenti e interessi economici: le fiamme non hanno colpito terreni privati, ma hanno lambito tralicci elettrici. Lo scenario apre la strada a un business da milioni di euro: rimozione detriti, riqualificazione, messa in sicurezza. Un meccanismo già visto in Calabria, terra d’origine del Procuratore Gratteri, spesso colpita da incendi dolosi.
    Lo scorso anno l’incendio causato da uno spettacolo pirotecnico Le forze dell’ordine presidiano la zona per reperire indizi e circoscrivere le responsabilità. Un anno fa un incendio analogo era stato ricondotto a uno spettacolo pirotecnico illegale, mentre anni prima il bersaglio era stato il versante vesuviano. L’obiettivo degli inquirenti: individuare chi, dietro l’incendio doloso, mira a lucrare sull’emergenza, sbloccando fondi pubblici e attivando appalti per la messa in sicurezza del territorio. La lotta contro l’economia dell’emergenza e i roghi dolosi è una priorità per la Procura di Napoli, impegnata a tutelare l’ambiente e a perseguire i responsabili di questi crimini. L’incendio ha trovato vasta eco nelle cronache di Napoli e anche oggi è uno degli argomenti più discussi, anche perché con il gran caldo che continua ad imperversare su Napoli e provincia di teme una ripresa dell’incendio anche se la zona ora è controllata. Leggi Anche LEGGI TUTTO