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    IL FATTO Detenuto aggredisce medico al carcere di Benevento

    La situazione al carcere “Capodimonte” di Benevento è rimasta tesa a seguito di un incidente avvenuto recentemente. Un detenuto di origini napoletane ha scatenato una violenta aggressione nei confronti del medico di servizio, durante la quale ha danneggiato un computer, vari oggetti presenti e, una volta riportato nella sua sezione, ha proseguito nel causare danni distruggendo luci e telecamere.
    Inoltre, ha tentato persino di appiccare un incendio nella sua camera di pernottamento. Il segretario campano del sindacato di polizia penitenziaria CON.SI.PE, Luigi Castaldo, ha reso noto l’episodio, sottolineando come la violenza all’interno delle carceri sembri essere sempre più diffusa.
    Ciò soprattutto da quando l’uso coercitivo della forza è stato messo in discussione, complicando la gestione di situazioni simili. L’incidente ha sollevato ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza e sulla necessità di affrontare in modo più efficace il problema della violenza nelle strutture detentive. LEGGI TUTTO

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    Suicidio in carcere a Latina: il 17esimo dall’inizio dell’anno

    Un detenuto di origine indiana, 36enne, in attesa di giudizio per reati a sfondo sessuale, è stato trovato impiccato nel bagno della sua cella nel reparto precauzionale del carcere di Latina.
    Il sindacato Uilpa denuncia la “strage” in corso nelle carcere italiane: “Questo è il 17esimo suicidio dall’inizio dell’anno”, ha dichiarato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria.”
    De Fazio critica la mancanza di soluzioni concrete da parte della politica: “Dall’inizio dell’anno, 17 persone si sono tolte la vita in carcere, e un agente di polizia penitenziaria si è suicidato. La strage continua, mentre dalla politica maggioritaria e dal Governo non si intravedono soluzioni. Neppure il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, ha potuto indicare soluzioni concrete e immediate.”
    Il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria sottolinea la gravità della situazione: “Quanto sta avvenendo nelle carceri non può lasciare indifferenti. Non si può considerare ordinario un sistema che registra suicidi, omicidi, risse, rivolte, aggressioni alla Polizia penitenziaria, traffici illeciti e possibili degenerazioni. Non è arginabile con strumenti ordinari.”
    La tragedia di Latina è l’ennesimo monito sulla drammatica situazione delle carceri italiane. È urgente un intervento concreto da parte delle istituzioni per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e tutelare la sicurezza di tutti.
    La morte del detenuto di Latina è una tragedia che non può essere ignorata. È necessario un impegno serio e concreto da parte di tutti per migliorare la situazione delle carceri italiane e garantire i diritti di tutti i detenuti. Il tasso di suicidi nelle carceri italiane è uno dei più alti in Europa. LEGGI TUTTO

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    Detenuto morto suicida nel carcere di Carinola

    Un detenuto disabile di 58 anni si è suicidato nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta, secondo quanto dichiarato dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria.
    Donato Capece, segretario generale del SAPPE, commenta la tragedia affermando che “il suicidio di un detenuto in carcere rappresenta una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che operiamo in prima linea”.
    Tiziana Guacci, segretario regionale del sindacato, spiega che l’uomo è stato trovato impiccato nella sua cella, e nonostante i tentativi di soccorso da parte di sanitari e personale di Polizia Penitenziaria, non è stato possibile salvarlo.
    Guacci sottolinea che, “sebbene il suicidio sia un evento imprevedibile, il problema principale è la prevenzione”. Con il trasferimento della sanità penitenziaria alle Regioni, la situazione è notevolmente peggiorata, evidenzia Guacci, sottolineando la carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri.
    La proposta avanzata è quella di avviare concorsi regionali e assumere personale sanitario dedicato esclusivamente alle carceri della Campania. LEGGI TUTTO

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    Poggioreale, detenuto 30enne tenta il suicidio: salvato dagli agenti

    Tentativo di suicidio di un trentenne napoletano presso il carcere di Poggioreale, sventato grazie al tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di turno.
    Ieri nel tardi pomeriggio un detenuto trentenne di Napoli si è impiccato alla finestra della propria camera di pernottamento con le lenzuola.Il tentativo di suicidio è fallito grazie alla scaltrezza del personale di Polizia Penitenziaria di turno che sentito un rumore strano dello sgabello mentre effettuava un giro di controllo si è reso conto di ciò che stava accadendo.
    “Pochi secondi e avremmo avuto il quinto detenuto morto a Poggioreale dall’inizio dell’anno”, racconta il segretario regionale Campania CON.SI.PE Castaldo Luigi.
    E poi spiega: “Purtroppo è sempre più insostenibile il carcere nelle attuali condizioni, troppi detenuti e tra essi troppi psichiatrici che rendono il contesto ancor più sofferente e destabilizzante”.
    Per il sindacalista Castaldo “urge una riorganizzazione dell’attuale sistema penitenziario che col passare del tempo dimostra i suoi fallimenti: poco personale di Polizia Penitenziaria, poche figure sanitarie specialistiche, pochi educatori, pochi psichiatrici e poco personale amministrativo.
    Castaldo del Consipe: “Poggioreale è una polveriera umana”
    I tanti ritardi organizzativi e strutturali fanno del carcere di Poggioreale una polveriera umana che trova una piccola valvola di sfogo nella tanta umanità del poco personale di Polizia Penitenziaria a cui vanno i nostri elogi per aver ancora una volta salvato una vita, anche sé i risvolti di questi tragici eventi non sempre hanno un finale come quello di oggi”. LEGGI TUTTO

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    Delmastro annuncia: “Scorrimento delle graduatorie per 248 agenti penitenziari”

    “Per contrastare la carenza di organico nelle carceri ci sono corsi attivi per migliaia di agenti e lo scorrimento delle graduatorie per 248 agenti”.
    Lo ha detto il sottosegretario al ministero della Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove al termine di una visita al carcere di Massa (Massa Carrara). Per quanto riguarda i detenuti il sottosegretario ha osservato che “bisogna studiare meccanismi per cui un detenuto che viene in un altro carcere per lavorare, ma in verità questa è solo una scusa per andare in un altro istituto, così come è arrivato se ne possa tornare indietro in tempo rapido nell’istituto di partenza qualora non lavorasse”.
    Secondo Delmastro “sono atteggiamenti che tolgono il posto per il trattamento vero del lavoro a un altro detenuto che non ha avuto questa opportunità. Più che criterio nella selezione dell’entrata deve esserci rigidità nel rimandare il detenuto nel carcere di provenienza qualora ci si renda conto che non voglia lavorare”.  LEGGI TUTTO

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    Benevento, dal carcere aveva ordinato l’omicidio della ex: arrestato

    Nonostante fosse rinchiuso nel carcere di Augusta in provincia di Siracusa, un pregiudicato di Benevento aveva ordinato l’omicidio, fortunatamente non consumato, delle ex compagna.
    Grazie all’utilizzo di telefonini all’interno del penitenziario siciliano  l’uomo era riuscito prima a minacciare la donna e poi ad ordinarne la sua eliminazione. Per questo motivo da stamane è in corso,  una vasta operazione della Polizia di Stato di Benevento, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Roma, Napoli e Pescara, del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Palermo e di personale della Polizia Penitenziaria di Benevento, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento.
    In particolare, sono in corso numerose perquisizioni personali, locali ed informatiche, con conseguente sequestro di corpi del reato o cose nei confronti di persone libere residenti a Benevento, detenuti presso la locale casa circondariale e detenuti presso la casa circondariale di Augusta, nonché l’esecuzione di una misura cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura, nei confronti del detenuto.
    L’uomo è ritenuto gravemente indiziato, quale mandante, di tentato omicidio pluriaggravato, porto illegale d’arma, tentata estorsione pluriaggravata e rapina pluriaggravata nei confronti della ex compagna. LEGGI TUTTO

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    Tensione al carcere di Fuorni: detenuto ubriaco aggredisce la comandante e scoppia una rissa

    Salerno. Un nuovo episodio di violenza ha scosso il carcere di Fuorni, a Salerno. Un detenuto ubriaco, ristretto al primo piano del Piano B, ha distrutto e dato fuoco alla propria cella. La comandante della sezione, Tiziana Guacci, che stava tentando di calmarlo, è stata aggredita con uno schiaffo.
    Poco prima, sempre nella stessa sezione, c’era stata una rissa, con un detenuto portato d’urgenza al nosocomio con lacerazioni alla testa.
    “Non ci sono più parole per definire le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria”, ha dichiarato Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
    “La situazione è a dir poco drammatica. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e, nonostante le innumerevoli denunce del Sappe, tutti stanno a guardare e ad aspettare: ma cosa, che qualche onesto servitore dello Stato ci lasci le penne? Ora veramente basta! La polizia penitenziaria chiede aiuto alle istituzioni affinché si ponga rimedio a questo scempio”.
    Il Sappe ha chiesto l’immediato intervento del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti. LEGGI TUTTO