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    Tensione al carcere di Fuorni: detenuto ubriaco aggredisce la comandante e scoppia una rissa

    Salerno. Un nuovo episodio di violenza ha scosso il carcere di Fuorni, a Salerno. Un detenuto ubriaco, ristretto al primo piano del Piano B, ha distrutto e dato fuoco alla propria cella. La comandante della sezione, Tiziana Guacci, che stava tentando di calmarlo, è stata aggredita con uno schiaffo.
    Poco prima, sempre nella stessa sezione, c’era stata una rissa, con un detenuto portato d’urgenza al nosocomio con lacerazioni alla testa.
    “Non ci sono più parole per definire le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria”, ha dichiarato Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
    “La situazione è a dir poco drammatica. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e, nonostante le innumerevoli denunce del Sappe, tutti stanno a guardare e ad aspettare: ma cosa, che qualche onesto servitore dello Stato ci lasci le penne? Ora veramente basta! La polizia penitenziaria chiede aiuto alle istituzioni affinché si ponga rimedio a questo scempio”.
    Il Sappe ha chiesto l’immediato intervento del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti. LEGGI TUTTO

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    Capaccio, minacce morte alla ex: braccialetto elettronico per 68enne

    Dopo le continue minacce di morte ricevute dall’ex compagno, una donna e la figlia hanno deciso di raccontare tutto agli investigatori.
    E, cosi’, a Capaccio Paestum, nel Salernitano, nei confronti di un uomo di 68 anni e’ scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese con applicazione del braccialetto elettronico.
    L’ordinanza del gip del tribunale di Salerno e’ stata eseguita dai carabinieri della Stazione di Capaccio Scalo. All’uomo viene contestato il reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna e della figlia. LEGGI TUTTO

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    Camorra, la lettera-testamento di Marcello Torre consegnata all’Anci

    Pagani. La lettera-testamento di Marcello Torre, il primo cittadino di Pagani ucciso dalla camorra l’11 dicembre del 1980, è stata consegnata alla figlia Annamaria e ad Agnese Moro, figlia di Aldo, al presidente nazionale di Avviso pubblico, Roberto Monta’, e al vicepresidente di Anci Campania, Antonio Del Giudice.La cerimonia si è svolta nell’aula del Consiglio regionale della Campania, in occasione di una giornata di riflessione per ricordare la figura del “sindaco gentile”, che fu assassinato dopo aver respinto le richieste del malaffare nel post terremoto dell’Irpinia.
    Annamaria Torre ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati per la memoria del padre e per la lotta alla camorra. “Sono grata alla Fondazione Polis, a Libera, ad Avviso Pubblico, all’Anci”, ha detto. “Abbiamo lottato tanto, ma sul mio percorso ho trovato don Tonino Palmese, don Luigi Ciotti, il Coordinamento dei familiari delle vittime innocenti e abbiamo vissuto tante battaglie di riconoscimento e di giustizia insieme”.
    Agnese Moro ha ricordato come le vite di Aldo e Marcello Torre siano state segnate dalla violenza della camorra. “Nelle loro vite si sono visti gli effetti delle scorie radioattive dell’irreparabile”, ha detto. “C’è una vicinanza spirituale tra Aldo e Marcello. Di loro è stato detto che sono stati uomini dello Stato, ma secondo me loro sono stati uomini della Repubblica, nel senso più forte che la parola Repubblica ha nella nostra Costituzione, cioè di un luogo di responsabilità comune tra chi ha dei ruoli pubblici e chi non li ha”.
    Il presidente della Fondazione Polis della Regione Campania, don Tonino Palmese, ha invitato tutti a ricordare che la Campania è la regione italiana con il maggior numero di vittime innocenti, uccise perché avevano fatto qualcosa, perché erano cittadini onesti.
    Ad aprire la discussione il presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero, che ha rimarcato l’importanza di diffondere l’impegno di Marcello Torre, affinchè “il suo sacrificio non sia dimenticato. In questi tempi, in cui nuove ombre si scagliano sul fronte criminale, il sindaco gentile ci ricorda che, per chi è impegnato nella pubblica amministrazione, dai più alti ai più bassi gradi, non può esistere il compromesso”.
    Del Giudice, delegato dal presidente nazionale dell’Anci per partecipare all’iniziativa, ha fatto notare che “sindaci si rimane per tutta la vita, perché solo chi ha potuto dedicarsi a questo ruolo e rappresentare la propria comunità, può capire che sia il momento più importante della vita di un uomo”.
    La lettera-testamento di Marcello Torre
    Nella lettera-testamento, scritta nel 1980, Marcello Torre annuncia il suo ritorno all’impegno politico e ammette di temere per la propria vita.
    “Ho deciso di tornare in politica – scrive Torre – perché credo che sia necessario continuare a lottare contro la camorra e per la legalità. So che questo mi espone a gravi rischi, ma sono disposto a tutto pur di difendere i valori in cui credo”.
    Torre parla anche della sua esperienza come sindaco di Pagani. “Sono stato un sindaco scomodo – scrive – perché ho sempre rifiutato di piegarmi alle richieste del malaffare. Questo mi ha portato a scontrarmi con la camorra, che mi ha minacciato più volte”.
    “Ma non mi arrendo – conclude Torre – Continuerò a lottare per un mondo migliore, in cui la legalità e la giustizia prevalgano sulla violenza e la sopraffazione”.
    Un impegno politico per la libertà
    La lettera-testamento di Marcello Torre è un documento importante, che testimonia l’impegno politico e civile di un uomo che ha sacrificato la propria vita per la libertà.
    La sua storia è un monito per tutti coloro che credono nella democrazia e nella legalità. LEGGI TUTTO

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    Cammarano: “Arpac e Asl intervengano sui miasmi a Battipaglia”

    “Questa mattina ho chiesto all’Asl di Salerno e alla direzione generale dell’Arpac di intervenire urgentemente sui forti miasmi presenti nel comune di Battipaglia, una richiesta che segue un mio esposto inviato oltre un anno fa. Un’aria malsana continua ad affliggere i cittadini residenti, come evidenziano numerose segnalazioni e come ho potuto constatare personalmente. Questa situazione compromette fortemente le normali condizioni ambientali e di vivibilità, influendo sulla qualità della vita dei residenti, sulla loro salute psicofisica e sulla salubrità dell’aria”.
    Lo dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Michele Cammarano, che questa mattina ha inviato una lettera all’Asl di Salerno e all’Arpac. “Oltre ad essere fastidiosa, quest’aria irrespirabile potrebbe essere rischiosa per la salute. Per queste ragioni – conclude Cammarano – ho chiesto agli organi competenti di intervenire al fine di accertare le cause di tale stato di inquinamento e le responsabilità in merito, nonché di adottare le necessarie misure per contrastare il fenomeno e provvedere alla tutela del benessere e della salute pubblica” LEGGI TUTTO

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    IL CASO Carcere di Salerno, l’acqua calda manca da un mese: sfiorata rivolta dei detenuti

    “Ieri sera nel carcere di Salerno intitolato al Poliziotto ‘Antonio Caputo’, numerosi detenuti hanno messo in atto una protesta contro le inefficienze dell’amministrazione penitenziaria, perché da circa un mese sono senza acqua calda”. A riferirlo è Orlando Scocca, FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria.
    “La protesta poteva facilmente degenerare in qualcosa di più preoccupante, ma la professionalità del poco personale di Polizia Penitenziaria presente, ha riportato la calma sia pure solo dopo la mezzanotte passata”. Daniele Maurizio Giacomaniello, FP CGIL Polizia Penitenziaria, aggiunge: “Il carcere di Salerno è uno dei più sovraffollati della Campania con 525 persone detenute sulle 372 previste con una affollamento del 141%. A fronte dei numerosi ristretti, permane ancora la carenza d’organico del personale di Polizia Penitenziaria che è costretto a lavorare sempre in emergenza”.

    Mirko Manna della FP CGIL Nazionale conclude: “Abbiamo sollecitato i due Sottosegretari competenti per le carceri, sia Ostellari che Delmastro, per trovare soluzioni concrete per i due maggiori problemi: il sovraffollamento e la carenza di personale di Polizia Penitenziaria. E’ di oggi la notizia che è in partenza il corso di formazione per oltre 1.800 Agenti, ma questi rimpiazzeranno i Poliziotti andati in pensione nel 2022. Se non si procederà nell’immediato alla stesura di un piano straordinario di assunzioni, il sistema penitenziario collasserà sul serio”. LEGGI TUTTO

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    Orrore ad Angri, gatto scuoiato vivo: curato dal servizio veterinario versa in condizioni gravissime

    Un gatto randagio è stato scoperto con il corpo scuoiato ma ancora vivo dal servizio veterinario dell’Asl ad Angri.
    L’animale è stato prontamente salvato e ha ricevuto cure, ma attualmente si trova in condizioni estremamente gravi. È attualmente ricoverato presso l’ambulatorio Asl di Cava de Tirreni, dove viene costantemente monitorato dai medici e dagli operatori del canile di Cava.
    Il gesto crudele e senza precedenti ha suscitato indignazione e sdegno. Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, ha commentato: “Questa è una crudeltà senza precedenti, qualcosa di mai visto prima. Non ci sono parole per descrivere questo gesto e la persona o le persone che l’hanno commesso.
    Senza dubbio è opera dell’uomo. Mi auguro soltanto che qualcosa di così grave non passi sotto silenzio e gli autori non vengano coperti e nascosti. Ci siano delle indagini serie e approfondite per individuare i colpevoli che vanno puniti con delle pene esemplari. Chi ha commesso questa mostruosità può farlo anche alle persone e per questo va fermato in fretta”. LEGGI TUTTO

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    Arrestati tre rapinatori, attiravano le vittime con appuntamenti sul web

    I carabinieri di Eboli hanno arrestato tre uomini, originari di Oliveto Citra, per rapina, estorsione, danneggiamento, indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere.
    Secondo le indagini, i tre indagati, tutti di età compresa tra i 20 e i 28 anni, avrebbero attirato le vittime, in particolare uomini, con appuntamenti sul web. Una volta incontrate, le vittime sarebbero state minacciate con coltelli o pistole e costrette a consegnare denaro, carte di credito, cellulari e altri oggetti di valore.
    In particolare, i tre indagati sono accusati di aver commesso le seguenti rapine:
    Il 23 settembre scorso, a Contursi Terme, un automobilista è stato minacciato con un coltello e costretto a consegnare 745 euro prelevati al bancomat;Il 19 e il 20 luglio scorsi, a Colliano, due uomini sono stati attirati in finti appuntamenti con donne conosciute tramite siti internet e poi rapinati con un coltello;Il 17 luglio scorso, a Colliano, un uomo è stato attirato in un appuntamento sul web e poi rapinato con un coltello di un portafoglio contenente 50 euro;Il 25 ottobre scorso, a Colliano, un uomo è stato minacciato con una pistola e costretto a consegnare bancomat, cellulare e orologio;Il 27 settembre scorso, a Eboli, un ragazzino di 14 anni è stato costretto a consegnare un zaino e un giubbino.
    I tre indagati sono stati arrestati e messi agli arresti domiciliari. L’indagine è ancora in corso e non è escluso che possano emergere ulteriori episodi di criminalità. LEGGI TUTTO