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    Ingegnere di Caserta morto in un incidente stradale a Roma

    Caserta. Morto in un incidente stradale e abbandonato sul selciato della via Appia a Roma.PUBBLICITA

    La tragedia ha colpito la comunità di San Leucio a Caserta città di origine Marco Pascariello, 31 anni deceduto a Roma domenica scorsa.

    Sulla sua morte è stata aperta un’inchiesta e gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere per capire l’eventuale coinvolgimento di vetture nell’incidente.
    Il giovane professionista ha perso la vita in uno schianto mentre era in sella al suo scooter sulla via Appia, nella notte tra sabato e domenica. Pascariello, progettista presso Italferr Spa, si era trasferito nella capitale, mantenendo però forti legami con la sua città natale.

    Aveva frequentato il liceo Diaz, si era laureato alla Federico II e specializzato alla Bocconi.

    La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto familiari e amici. tanti i messaggi sui social. Particolarmente commovente quello dei colleghi di lavoro.
    “Non so se qualcuno della sua famiglia leggerà questo messaggio. Marco Pascariello è stato un collega straordinario. Brillante, allegro, spiritoso, gentile. Benvoluto e stimato da tutti. Quello che si dice un ragazzo davvero in gamba. Un ragazzo di soli 31 anni che avrebbe fatto grandi cose.
    “Un collega straordinario. Brillante, allegro, spiritoso, gentile. Benvoluto e stimato da tutti”.
    Ho tanti ricordi legati a lui perché abbiamo lavorato spesso sugli stessi progetti ed eravamo in grande sintonia.
    Oggi purtroppo è arrivata questa notizia, che abbiamo avuto tanta difficoltà ad accettare. Con gli altri colleghi ci siamo abbracciati piangendo, e spero tanto che il nostro affetto per lui arrivi alla sua famiglia in questo momento così doloroso.Un grande abbraccio Marco, ovunque tu sia”.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Jabil impone le ferie ai lavoratori: tensione alle stelle a Marcianise

    Lo stabilimento Jabil di Marcianise  è al centro di una nuova escalation di tensione. La multinazionale americana ha infatti deciso di imporre le ferie ai 420 dipendenti, dopo il loro rifiuto di rinnovare la cassa integrazione.PUBBLICITA

    Questa mossa ha provocato la dura reazione dei sindacati, che hanno annunciato il ricorso alle vie legali. La vertenza tra Jabil e i lavoratori si trascina ormai da anni, con la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Marcianise che ha ulteriormente aggravato la situazione.

    I lavoratori, che lamentano un carico di lavoro insufficiente e chiedono di poter lavorare di più, si vedono ora costretti a prendersi le ferie forzatamente, senza più il sostegno della cassa integrazione.
    La situazione appare drammatica, con oltre 500 lavoratori che hanno già lasciato l’azienda negli ultimi anni. Un quadro desolante che rischia di peggiorare ulteriormente, se non si troverà una soluzione rapida e condivisa.

    L’imminente incontro tra i sindacati e i vertici Jabil del 17 giugno sarà cruciale per capire il futuro dello stabilimento di Marcianise.
    Leggi Anche
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Camorra, il figlio di Schiavone e il complice erano scappati al Pallonetto di Santa Lucia a Napoli

    Si era rifugiati al Pallonetto di Santa Lucia a Napoli, i due figli dell’ex boss sanguinario Francesco Schiavone noto come Sandokan da circa due mesi collaboratore di giustizia, e il loro complice-PUBBLICITA
    Sono stati arrestati dai carabinieri in un basso che qualche vecchia conoscenza gli aveva messo a disposizione. Emanuele Libero Schiavone e Francesco Reccia, figlio del boss Oreste Reccia detto recchia e lepre, sono stati raggiunti dal decreto di fermo, eseguito poi dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe, con l’accusa di associazione mafiosa e armi.

    Punti Chiave ArticoloTra l’altro Emanuele Libero Schiavone, al momento del fermo, aveva ferite al volto che si sarebbe procurato, stando alla sua versione, con un incidente in moto. Ma è molto più probabile che sarebbe stato affrontato da qualcuno di quelli che nei giorni scorsi hanno esplosi colpi di pistola anche contro la sua abitazione.  Due raid anche a colpi di mitra contro le loro abitazioni a Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa Il primo raid si è svolto nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 giugno, in piazza Mercato e via Bologna, con colpi di mitraglietta contro la casa degli Schiavone, abitata da Emanuele e dal fratello Ivanhoe.

    Poi tra il 10 e l’11 giugno, in via Ovidio a San Cipriano d’Aversa, contro la casa del Reccia. I carabinieri della compagnia di Casal di Principe, guidati dal capitano Marco Busetto, hanno immediatamente avviato i controlli. Giovedì sera, durante un blitz in via Taormina, hanno arrestato Giorgio Monaco, noto come “Mowgli” dal personaggio del Libro della Giungla di Kipling. Monaco, che potrebbe aver avuto un ruolo nei tre raid, è stato arrestato con l’accusa di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale, poiché ha tentato di fuggire sui tetti dell’abitazione utilizzata per smerciare cocaina. Per domani sono attesi gli interrogatori di convalida di quest’ultimo sia di Schiavone e Reccia. (le foto di Emanuele Libero Schavone e Francesco Reccia sono tratte dal profilo facebook di Marilena Natale) Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Incidente stradale a Grazzanise 4 feriti, tra cui un bambino

    Grazzanise.Quattro persone, tra cui due genitori con il loro figlio, sono rimaste ferite in un incidente stradale che si è verificato questa mattina alle 10:30 sulla strada provinciale in direzione Capua, nel comune di Grazzanise.PUBBLICITA
    L’incidente ha coinvolto due autovetture, una Kia e una Fiat Punto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta, provenienti dal distaccamento di Mondragone, che hanno aiutato il personale del 118 a soccorrere i feriti.

    Punti Chiave Articolo I feriti, non  in gravi condizioni, ricoverati a Caserta e Castel Volturno I due genitori sono stati ricoverati presso l’ospedale di Caserta, mentre il loro figlio è stato portato all’ospedale di Castel Volturno. I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza i veicoli coinvolti nell’incidente e il palo in cemento che era stato danneggiato nell’urto. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento.

    La strada provinciale è stata riaperta al traffico dopo essere stata chiusa per alcune ore per consentire i soccorsi e la messa in sicurezza dell’area. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    L’assassino del fratelli Marrandino aveva finto un malore e si era ricoverato in clinica

    Antonio Mangiacapre, un uomo di 53 anni senza precedenti penali, originario di Cesa ma residente a San Cipriano d’Aversa, è stato arrestato per il duplice omicidio dei fratelli Marco Marrandino e Claudio Marrandino, avvenuto nel primo pomeriggio di oggi lungo l’Asse Mediano.PUBBLICITA

    I Carabinieri, che si trovavano in zona per un servizio di pattugliamento, hanno udito degli spari e si sono precipitati sul luogo del delitto, riuscendo a vedere in volto l’uomo che ritengono responsabile del crimine.

    Mangiacapre si è dato alla fuga in auto e si è recato alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove ha finto un malore probabilmente per crearsi un alibi. I Carabinieri  che lon avevano visto fuggire lo hanno poi raggiunto in clinica.
    A soccorrerlo è stato Benedetto Zoccola, ex vice sindaco di Aversa che aveva portato sua madre, afflitta da un attacco pesante di sciatica, al pronto soccorso. La vicenda è stata raccontata da Casertace. net. Poi sono arrivati i carabinieri e lo hanno arrestato.

    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Duplice omicidio dei fratelli Marrandino, fermato l’assassino: una lite di lavoro di dietro l’agguato

    Un operaio di 53 anni è stato fermato dai Carabinieri di Marcianise con l’accusa di essere l’autore del duplice omicidio avvenuto oggi tra Succivo e Orta di Atella, nei pressi dell’uscita della A16 lungo l’Asse MedianoPUBBLICITA
    Le vittime sono due fratelli, Marco e Claudio Marrandino, rispettivamente di 40 e 29 anni. Il primo era un avvocato, mentre il secondo era un imprenditore edile.

    Punti Chiave ArticoloSecondo le prime ricostruzioni, l’operaio, incensurato, si trovava a bordo della sua auto, mentre i fratelli Marrandino erano nella loro Bmw. Entrambe le vetture erano ferme quando, per cause ancora da chiarire, è scoppiata una lite tra i tre uomini.
    L’operaio ha estratto una pistola e ha fatto fuoco, uccidendo i due fratelli. Il primo ad essere colpito e a morire è stato l’avvocato Marco Marrandino che era seduto al lato passeggeri.  Il fermato è un operaio di 53 anni: forse contrasti di lavoro con l’imprenditore Claudio Marrandino dietro il duplice omicidio Il fratello Claudio invece è uscito dall’auto e ha cercato di scappare ma è stato raggiunto e ucciso a una decina di metri di distanza: è stato trovato con il suo cellulare tra le mani, forse stava cercando di chiamare qualcuno. I corpi sono stati scoperti da una pattuglia dei Carabinieri che passava in zona. Al momento, gli investigatori escludono la pista camorristica e si concentrano su possibili contrasti pregressi tra i fratelli e l’assassino come movente del delitto. Sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, per fare luce sull’esatta dinamica dell’accaduto e per accertare le responsabilità del fermato. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Spari a Casal di Principe: arrestati Emanuele Libero Schiavone, figlio del boss pentito e Francesco Reccia

    Emanuele Libero Schiavone, figlio del sanguinario boss Francesco noto come Sandokan dal alcuni mesi collaboratore di giustizia, e Francesco Reccia, figlio di Oreste, detto recchia ‘e lepre presunto esponente della camorra locale, figurano tra i destinatari di provvedimenti cautelari notificati dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta nell’ambito di indagini coordinate dalla magistratura.PUBBLICITA

    Negli ultimi giorni, diverse azioni intimidatorie hanno scosso la provincia di Caserta con raid di decine di colpi d’arma da fuoco esplosi, anche all’indirizzo dell’abitazione della famiglia Schiavone a Casal di Principe. Questi fatti si sono verificati all’imminenza delle elezioni, destando particolare preoccupazione.

    Al momento, non sono stati resi noti i reati contestati ai soggetti coinvolti.Le indagini sono condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Si ipotizza che gli atti intimidatori erano volti a condizionare il clima elettorale.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Capodrise abbattuta villetta abusiva della moglie del boss della droga

    Operazione congiunta di Procura e Carabinieri a Capodrise: demolita una villetta di pregio totalmente abusiva.PUBBLICITA
    Ieri sono iniziate le operazioni di abbattimento di un immobile abusivo a Capodrise, in provincia di Caserta. La villetta, di circa 160 mq su tre livelli, era stata edificata su un terreno di proprietà di una donna del posto.

    Punti Chiave ArticoloUn provvedimento del 2005 divenuto irrevocabile Il provvedimento di demolizione era stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sezione distaccata di Marcianise, nel 2005 e successivamente divenuto irrevocabile. Le indagini, condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Santa Maria Capua Vetere in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, avevano accertato che la villetta era stata costruita abusivamente.
    La proprietaria dell’immobile risulta coniugata con un noto pregiudicato del posto, detenuto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dal metodo mafioso. L’operazione di abbattimento L’avvio delle attività di demolizione è avvenuto alla presenza dei carabinieri della locale Stazione e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’abbattimento della villetta abusiva rappresenta un segnale di legalità e un monito contro l’abusivismo edilizio. La Procura di Santa Maria Capua Vetere e l’Arma dei Carabinieri continueranno a vigilare sul territorio per contrastare tali fenomeni. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Appalti truccati a Caserta: arrestati politici e funzionari comunali

    Blitz al comune di Caserta: in manette un politico e alcuni funzionari comunali coinvolti un una inchiesta della Procura di santa Maria Capua Vetere su una serie di appalti pilotati.PUBBLICITA

    Nell’operazione sono coinvolti anche altre persone tra cui imprenditori. Gli arresti complessivamente sono cinque e tutti agli arresti domiciliari. L’indagine si è sviluppata anche grazie a numerose intercettazioni telefoniche e ambientali.

    Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta su disposizione del procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni.
    Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati documenti relativi ad alcuni appalti pubblici finiti nell’inchiesta.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Castel Volturno, assolti ex sindaco Scalzone ed ex vice Marcello

    L’ex sindaco di Castel Volturno, Antonio Scalzone, e l’ex vicesindaco Lorenzo Marcello, sono stati assolti dall’accusa di concorso esterno in camorra perché il fatto non sussiste.PUBBLICITA
    È questa la sentenza della seconda sezione, collegio C, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha condannato il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo a un anno e sei mesi, in continuazione su una precedente condanna, e Davide Granato a 3 anni e 3 mesi di reclusione.

    Punti Chiave ArticoloTutti gli altri imputati sono stati prosciolti per reati satellite per intervenuta prescrizione. Il pubblico ministero della Dda di Napoli, Maurizio Giordano, aveva chiesto la condanna solo per Marcello a 7 anni di carcere. Secondo la Dda di Napoli, il clan dei Casalesi avrebbe condizionato gli atti del Comune di Castel Volturno in relazione alla realizzazione del Centro Commerciale Giolì e altre opere pubbliche.
     Sotto accusa era finita il centro commerciale Gioli Ma il tribunale ha ritenuto insussistenti le infiltrazioni, così come per un’altra costola del processo in cui era stato assolto per concorso esterno e corruzione un altro ex sindaco di Castel Volturno, l’ex magistrato Francesco Nuzzo. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Jabil Marcianise: Fim-Fiom-Uilm, “No a dismissioni, l’azienda resti!”

    Oggi si è tenuto un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per discutere la vertenza Jabil, azienda che il 30 aprile scorso aveva annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Marcianise.PUBBLICITA

    Fim, Fiom e Uilm hanno espresso la loro ferma opposizione alla chiusura del sito, ribadendo la necessità che Jabil si assuma le proprie responsabilità e rimanga a Marcianise.

    I sindacati denunciano che l’azienda, dopo aver usufruito di ammortizzatori sociali e proposto piani di reindustrializzazione falliti, ora propone l’ennesimo piano di cessione che porterebbe solo a ulteriori dismissioni.
    “Non siamo disponibili a reindustrializzazioni che comportano la perdita di posti di lavoro in un territorio già pesantemente colpito dalla desertificazione industriale”, affermano i sindacati. “Chiediamo a Jabil di restare a Marcianise e di investire nel futuro del sito e dei suoi lavoratori.”

    Domani è previsto uno sciopero territoriale dei metalmeccanici di Caserta per protestare contro la chiusura di Jabil e per rivendicare il diritto al lavoro e allo sviluppo del territorio.
    Nelle prossime ore l’azienda si è impegnata a fornire risposte alle richieste dei sindacati.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Pietramelara atti persecutori alla ex: non accetta la fine dalla relazione. Arrestato 

    Pietramelara. Non rassegnato alla fine della sua relazione con la compagna, un 36enne del posto ha minacciato e aggredito la donna, una 30enne con cui era legato da 15 anni. L’episodio è avvenuto ieri sera presso l’abitazione della donna.PUBBLICITA

    L’uomo si è presentato a casa della ex compagna minacciando di darle fuoco la porta d’ingresso se non avesse aperto. Una volta all’interno, ha iniziato a inveire contro la donna, accusandola di stare con un altro uomo e minacciando di bruciare lei e il suo presunto nuovo compagno se li avesse visti insieme.

    La donna, esasperata, ha chiamato i carabinieri. I militari, giunti sul posto, hanno trovato la coppia ancora in lite. L’uomo, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, ha continuato a minacciare la sua ex compagna, venendo infine arrestato.
    In caserma, la donna ha denunciato anche altri episodi di aggressione subiti dall’uomo in passato, che non aveva mai denunciato.

    L’arrestato è stato rinchiuso presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO