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    15 suicidi in carcere dall’inizio dell’anno: “Una strage di Stato”

    La drammatica sequenza di suicidi in carcere continua: 15 detenuti si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, uno ogni 48 ore. L’ultimo caso è avvenuto nel carcere di Carinola, dove un detenuto disabile di 58 anni si è impiccato.La situazione nelle carceri italiane è drammatica. Il sovraffollamento, le carenze di personale e le inadeguate condizioni di vita sono fattori che contribuiscono al disagio e alla sofferenza dei detenuti, portando in alcuni casi al suicidio. È necessario un intervento urgente da parte del Governo per porre fine a questa “strage di Stato”.
    Gli ultimi due casi sono avvenuti il primo nel carcere veronese di Montorio – dove in tre mesi cinque detenuti si sono uccisi – e si tratta di una morte annunciata in quanto il detenuto ucraino che si è impiccato si era già reciso la gola a gennaio e soffriva a livello psichiatrico.
    E’ lo stesso carcere dove è detenuto Filippo Turetta, il giovane assassino della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin.
    Non si può continuare a ignorare la sofferenza e la disperazione di chi si trova ai margini della società.
    I dati:
    189 istituti possono ospitare 51.179 detenuti.In realtà i detenuti sono 60.166.Il sovraffollamento detentivo sfiora il 130 per cento.Mancano 18mila operatori nella Polizia penitenziaria.
    Le proposte:
    Maggior ricorso alle misure alternative alla detenzione.Interventi sulla carcerazione preventiva.Assunzioni di nuovo personale.Miglioramento delle condizioni di vita in carcere.
    Le parole dei sindacati:
    “Nostro malgrado la carneficina nelle carceri del Paese continua, così come proseguono il malaffare, le risse, le aggressioni alla Polizia penitenziaria, il degrado e molto altro ancora”, commenta Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, ricordando che “anche un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria due settimane fa si è tolto la vita”.
    Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), si dice “costernato e affranto: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea”.
    “È un massacro, pochi uomini e male organizzati. Nonostante le promesse della politica il sistema è da rinnovare integralmente, a partire dai vertici, pena danni irreparabili non solo per l’utenza e per il personale che opera nelle carceri ma anche per la collettività nazionale”, sottolinea il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci.
    “La tendenza drammatica dei suicidi in carcere è sorprendente soprattutto per la politica che è indifferente e vive in silenzio. Il tasso di suicidi in carcere è 20 volte superiore ai suicidi delle persone libere. Occorrono risposte concrete qui e ora, prima che ci sia l’irreparabile”, commenta Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale e portavoce nazionale della Conferenza dei garanti locali dei detenuti.
    Per Aldo Di Giacomo, vice segretario generale Osapp: “Di fronte ad un trend che non sembra arrestarsi e che potrebbe far superare a fine 2024 il più tragico bilancio di suicidi, quello del 2022 con 84 vittime, è necessario correre ai ripari per mettere fine alla “strage di Stato” ed assolvere alla prima funzione dello Stato di legalità che le deriva dall’avere in custodia vite umane.
    Perciò le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio sono ancor più inaccettabili. Altro che “questione irrisolvibile” e “malattia da accertare” come dice il Ministro. Con Carinola c’è la conferma che i suicidi in carcere sono un problema che riguarda tutte le fasce di età, dai giovanissimi agli over 60, con quelli più frequenti tra gli under 40, con un numero elevato di persone con problemi psichici e di tossicodipendenza ed evidenziano in modo più forte le gravi problematiche prima fra tutte il sovraffollamento”.
    Secondo i dati del ministero della Giustizia (aggiornati al 31 dicembre 2023) i 189 istituti possono ospitare 51.179 detenuti. In realtà i detenuti sono 60.166. Tutti gli istituti (a eccezione di quelli in Trentino) sono sovraffollati con 18.894 stranieri. Il sovraffollamento detentivo sfiora il 130 per cento, mentre registriamo carenze organiche di 18mila operatori in meno nella sola Polizia penitenziaria. LEGGI TUTTO

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    Delmastro annuncia: “Scorrimento delle graduatorie per 248 agenti penitenziari”

    “Per contrastare la carenza di organico nelle carceri ci sono corsi attivi per migliaia di agenti e lo scorrimento delle graduatorie per 248 agenti”.
    Lo ha detto il sottosegretario al ministero della Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove al termine di una visita al carcere di Massa (Massa Carrara). Per quanto riguarda i detenuti il sottosegretario ha osservato che “bisogna studiare meccanismi per cui un detenuto che viene in un altro carcere per lavorare, ma in verità questa è solo una scusa per andare in un altro istituto, così come è arrivato se ne possa tornare indietro in tempo rapido nell’istituto di partenza qualora non lavorasse”.
    Secondo Delmastro “sono atteggiamenti che tolgono il posto per il trattamento vero del lavoro a un altro detenuto che non ha avuto questa opportunità. Più che criterio nella selezione dell’entrata deve esserci rigidità nel rimandare il detenuto nel carcere di provenienza qualora ci si renda conto che non voglia lavorare”.  LEGGI TUTTO