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    Collisione in mare a Massa Lubrense rintracciata la barca fuggita

    Collisione in mare al largo di Massa Lubrense, in provincia di Napoli: identificata e sequestrata l’altra imbarcazione coinvolta, appartenente a una società di noleggio barche di Positano.PUBBLICITA

    I Militari della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia e del dipendente Ufficio Locale Marittimo di Massa Lubrense, a seguito dell’attività investigativa, hanno identificato la seconda unità da diporto coinvolta nel sinistro marittimo avvenuto venerdì sera in località Marciano, Massa Lubrense, nelle acque limitrofe a Punta Campanella.

    Qui era intervenuta immediatamente la motovedetta SAR classe 800 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, che aveva soccorso i tre naufraghi e li aveva trasportati in sicurezza al porto di Massa Lubrense. La barca “pirata” non si era fermata per prestare soccorso.
    Il natante, appartenente a una società che si occupa di locazione e noleggio con base nel porto di Positano, è stato posto sotto sequestro preventivo per procedere alle attività investigative.

    Queste, sotto il coordinamento della Procura di Torre Annunziata, dovranno accertare dinamica e responsabilità della collisione in mare, che fortunatamente non ha provocato feriti.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Napoli, barca affonda tra la Gaiola e Trentaremi: salvati 4 diportisti

    Proseguono i servizi di controllo a mare disposti dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, mediante la Capitaneria di porto di Napoli e le Forze dell’ordine, in particolare il Roan della Guardia di finanza e la Polizia Metropolitana di Napoli.PUBBLICITA

    Poche ore fa, un’intervento congiunto di Guardia costiera e Polizia metropolitana ha permesso di salvare quattro diportisti a bordo di un’imbarcazione in avaria nei pressi delle Baie della Gaiola e di Trentaremi.

    Durante le attività di pattugliamento nella Baia della Gaiola a Marechiaro e nella Baia di Trentaremi vicino a Nisida, le motovedette hanno avvistato un’imbarcazione in avaria e in stato di affondamento.
    La pilotina si trovava in una piccola insenatura antistante alla zona inibita al passaggio delle imbarcazioni, e stava gradualmente affondando.

    Grazie all’intervento tempestivo del gommone della Polizia Metropolitana, i quattro diportisti a bordo della pilotina in avaria sono stati tratti in salvo. La Guardia costiera ha immediatamente prelevato le quattro persone e, scortandole fino al porto, le ha trasportate in ospedale per i controlli di routine.

    L’operazione di salvataggio rappresenta un esempio efficace del coordinamento tra le varie forze in campo, dimostrando l’importanza dei servizi di controllo a mare per garantire la sicurezza nella zona. Il costante monitoraggio delle aree marine e la prontezza degli interventi sono fondamentali per prevenire ed affrontare situazioni di emergenza come quella avvenuta poche ore fa.
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    Napoli, uccisa sul kayak, l’avvocato Furgiuele: “Spero finisca questa gogna”

    Napoli.”Spero solo che finisca questa gogna mediatica. Se emergerà che l’incidente è avvenuto sotto la mia barca per una mia responsabilità, mi assumerò tutte le conseguenze: ho totale fiducia nell’autorità giudiziaria”.PUBBLICITA
    Guido Furgiuele, l’avvocato ritenuto coinvolto nel tragico incidente avvenuto nel golfo di Napoli domenica scorsa, esprime il suo dolore per quanto accaduto e per la situazione che sta vivendo. L’incidente è costato la vita alla ricercatrice 31enne Cristina Frazzica.

    Punti Chiave Articolo“Possiedo la patente nautica senza limiti per imbarcazioni a motore e a vela dal 1998 e non ho mai causato sinistri”, afferma il penalista, aggiungendo: “Domenica pomeriggio, mentre rientravo da Ischia, all’altezza di Villa Rosebery, alle 17:35, un mio ospite ha notato a poppa, in lontananza, una persona che si sbracciava e chiedeva aiuto. Mi ha avvertito, io ho decelerato, virato e sono tornato indietro”. “Alle 17:40, prosegue Furgiuele, ho messo in salvo il superstite con il kayak, a oltre 300 metri dalla costa. In quel momento ho appreso da lui che si trovava con una ragazza e che erano stati travolti da una barca ad alta velocità. Alle 17:44 ho dato l’allarme. La capitaneria mi ha detto di non muovermi e dopo dieci minuti sono arrivati”.
    “Il superstite non ha riconosciuto la mia barca come quella che li aveva investiti” “Il superstite, sottolinea l’avvocato, non ha riconosciuto la mia barca come quella che li aveva investiti e la mia non è una barca veloce. Noi, in sette a bordo, non avevamo sentito nulla”. “Sono stato a disposizione degli inquirenti fin dal primo momento, conclude Furgiuele, e continuerò ad esserlo affinché venga fatta luce sulla tragedia di Cristina Frazzica”. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO