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    Napoli, il badante killer uccideva gli anziani con farmaci oncologici

    Napoli. Mario Eutizia, il badante killer, ha fornito dettagli che hanno permesso di identificare due delle sue quattro vittime dichiarate.

    Le vittime sono Luigi Di Marzo, di 89 anni, morto a Casoria lo scorso dicembre, e Gerardo Chintemi, di 96 anni, deceduto a Vibonati, in provincia di Salerno, Salerno) nel marzo di quest’anno.

    I carabinieri hanno contattato i parenti delle vittime, confermando che Eutizia aveva lavorato come badante per entrambi. A Vibonati, era anche stato denunciato per aver rubato l’auto dell’anziano dopo la sua morte.

    Entrambi gli anziani soffrivano di cancro e demenza senile e assumevano sedativi come Talofen e Trittico. Eutizia, anch’egli malato di cancro, conosceva bene gli effetti letali di questi farmaci se somministrati in dosi massicce e continue.

    Eutizia ha quadruplicato la dose dei farmaci, creando un mix letale, con l’intento dichiarato di “porre fine alle loro sofferenze”. In entrambi i casi, la morte era stata considerata naturale data l’età e le condizioni di salute delle vittime.

    Ora, il badante 48enne è detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, accusato di aver causato la morte di quattro anziani di cui si prendeva cura. Ha confessato i crimini recandosi alla questura di Caserta. Eutizia, originario di Napoli, era senza fissa dimora.

    Assistito dagli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, Eutizia ha ammesso di aver lavorato come badante negli ultimi dieci anni senza qualifiche professionali. I primi due omicidi sarebbero avvenuti a Latina circa dieci anni fa, mentre gli ultimi due sono quelli per cui ha fornito dettagli verificati.

    Eutizia ha spiegato di aver agito per “compassione e pietà”, chiedendo poi al PM di essere aiutato a non uccidere più, temendo che in circostanze simili potrebbe ripetere le sue azioni, non sopportando tale sofferenza.

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    Casal di Principe, dolore ai funerali di Nicola Iorio: “Sarai sempre con noi”

    Casal di Principe. “Di fronte ad una situazione così drammatica tutto sembra sia finito, che non vi sia più speranza di bene, ma non è vero. Il Signore ci ha promesso la salvezza, e contro questo dolore immenso bisogna fare il bene, quel bene che si fa senza chiedere nulla in cambio, in silenzio”.
    E’ un passaggio dell’omelia che il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha pronunciato alla Chiesa dello Spirito Santo a Casal di Principe durante i funerali di Nicola Iorio, il 19enne morto domenica 18 agosto in seguito ad un tragico incidente con lo scooter d’acqua a Velipoja, in Albania, dove era in vacanza con la famiglia della fidanzata.
    Principale sospettato del decesso è il fratello della fidanzata di Nicola, Salvatore di Tella, ancora in Albania dove è agli arresti. Tanti i ragazzi he stamani hanno accompagnato il feretro di Nicola, in una bara bianca, dalla casa dove viveva con i genitori alla chiesa dove si sono celebrate le esequie;
    Tutti con una t-shirt bianca con impressa davanti la foto del 19enne e dietro la scritta “ci sono alcuni che portano una luce così grande nel mondo, che anche dopo essere andati via, rimane forte e splendente. Tu sarai sempre con noi! Fai sorridere anche gli angeli, Nic”.
    Il corteo funebre si è messo alle 10 dal civico 7 della seconda traversa di via Vecchia di Vico per raggiungere la parrocchia di Santo Spirito dove il rito è stato officiato dal vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo.
    Ad accompagnare il feretro bianco di Nicola per le strade cittadine, dove tutti i negozi erano chiusi per il lutto cittadino proclamato dal sindaco Ottavio Corvino. Composti nel loro dolore i familiari del giovane, il papà Marcello, la mamma Filomena Russo, il fratello e la sorella, insieme alla fidanzata, Giusy Di Tella, con la madre.

    Al termine della messa, la bara è stata portata a braccio dagli amici all’esterno della chiesa con un lungo applauso e palloncini bianchi e azzurri (i colori del Napoli, di cui era tifoso) lanciati in aria.

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    Napoli, stanca di aspettare aggredisce infermiera all’ospedale del Mare

    Napoli. Ennesimo atto di violenza nei confronti degli operatori saniatri negli ospedali di Napoli e provincia.
    E’ accaduto anche la notte scorsa presso l’Ospedale del Mare. Lo rende noto l’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate  che racconta di un “atto di violenza gratuita ai danni di una infermiera in servizio presso il pronto soccorso”.
    Secondo quanto riporta la puntualissima associazione Una donna ha aggredito l’infermiera prendendola per il collo e scaraventando a terra, soltanto per la troppa attesa, a suo dire.
    “L’operatrice sanitaria e’ stata prontamente soccorsa dai colleghi, sul posto sono intervenuti le forze dell’ordine chiamati dai colleghi infermieri.
    L’ospedale del Mare della ASL Napoli 1 Centro resta il nosocomio con il più gran numero di aggressioni di tutti i tempi, nell’indifferenza di chi dovrebbe tutelare gli operatori sanitari”.
    Quella appena raccontata è l’aggressione numero 32 dall’inizio dell’anno negli ospedali dell’Asl Napoli 1 ed è la 48esima tra Napoli e provincia.

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    Caserta tiene segregata per anni la ex e la riduce in schiavitù: arrestato 34enne rumeno

    Caserta. Un uomo di 34 anni, di origini rumene, con precedenti penali, è stato arrestato a Caserta con l’accusa di aver tenuto segregata e ridotta in schiavitù la sua ex compagna per oltre cinque anni.
    L’indagine, avviata dalla Squadra Mobile di Caserta su denuncia della vittima, ha ricostruito un quadro agghiacciante di violenze e soprusi.
    A partire dal 2017, l’uomo avrebbe sequestrato la donna, portandola nella sua abitazione a Curti dove l’avrebbe rinchiusa in una stanza, isolandola dal mondo esterno e privandola di cibo e acqua.
    La vittima sarebbe stata costretta a mendicare e rubare per procurare denaro alla famiglia del suo aguzzino. Ogni rifiuto o ritardo era punito con violenze inaudita, fino ad arrivare a due accoltellamenti che le hanno lasciato cicatrici permanenti.
    Solo alla fine del 2023 la donna è riuscita a fuggire, portando con sé due dei suoi figli minori. Ma l’incubo non si è concluso qui: l’uomo l’ha minacciata di morte se non gli avesse versato una somma di denaro pari a 25mila euro, estendendo le minacce anche ai suoi familiari che vivono all’estero, in Svizzera.
    Grazie alla denuncia della donna e alle indagini della Polizia, il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che è stato rintracciato e arrestato.

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    Mondragone, arrestati due pusher napoletani

    Nella scorsa mattinata, gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di Castel Volturno, a seguito di un’attività info-investigativa, hanno controllato un’abitazione in uso a due soggetti a Mondragone.
    E li gli agenti hanno rinvenuto 30 dosi di cocaina del peso di 9 grammi circa, 3 pezzi di hashish ed un panetto della stessa sostanza per un peso complessivo di circa 80 grammi, una bustina contenente circa 2 grammi di marijuana ed un coltello con la lama intrisa di sostanza stupefacente.
    Per tali motivi, gli indagati, identificati per due napoletani di 32 e 40 anni con precedenti di polizia, sono stati tratti in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
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    “Morgana e la Dama del Lago”, la magia e il mito del mondo di re Artù in scena alla Casina Vanvitelliana 

    Nella splendida cornice del Parco Borbonico del Fusaro, va in scena il 1°settembre “Morgana e la Dama del Lago” uno spettacolo emozionante, a cura di “La Chiave di Artemysia”, all’interno della Rassegna “Notti Vanvitelliane”, patrocinata dal Comune di Bacoli e dal Centro Ittico Campano.
    Lo spettacolo propone un’interpretazione originale e inedita di uno dei cicli narrativi più affascinanti della mitologia occidentale: il ciclo bretone della saga di re Artù, dalla sua ascesa al potere, fino alla morte del suo fedele confidente, il mago Merlino, raccontata attraverso una prospettiva femminile.
    Protagoniste di questa straordinaria narrazione sono due figure emblematiche dell’universo magico e femminile: Morgana, l’enigmatica incantatrice della leggenda di Re Artù e la sua antagonista, Viviana, la Dama del Lago.
    Attraverso un mix di dialoghi intensi e sorprendenti colpi di scena, “Morgana e la Dama del Lago” è una celebrazione della femminilità attraverso i secoli, onorata e protetta durante il regno di Artù, relegata nell’ombra, repressa e dimenticata, alla sua morte.
    Le storie di queste due straordinarie donne ci invitano a riflettere sulla potente eredità delle figure femminili che hanno ricoperto ruoli centrali, riaffermando l’importanza del principio femminile ardente e magico, che caratterizzava le donne di Avalon, custodi di una sapienza antica e sacra.
    Le sacerdotesse e le fate di un tempo non sono scomparse, sono ancora presenti, potenzialmente vive in ciascuno di noi, pronte a risvegliare il sacro femminile che attende solo di essere riscoperto.

    Una rappresentazione unica, dove la forza delle donne e le loro storie s’intrecciano in una narrazione avvincente.
    Regia di Livia Bertè. Sul palco Livia Bertè e Roberta Misticone. 1°settembre, ore 21. Parco del Fusaro, Casina Vanvitelliana, Piazza Gioacchino Rossini 1, Bacoli. Info e prenotazioni 3404657949 / 3334666597. Mail: lachiavediartemysia@gmail.com Prenotazione obbligatoria.
    Ho lavorato per oltre 15 anni nel mondo del teatro e dello spettacolo in generale e ho avuto esperienze molto lunghe in qualità di amministratrice e coordinatrice di compagnia in spettacoli complessi, con numerosi attori e personale. Ho curato, sempre nell’ambito delle compagnie teatrali e anche nell’ambito più generale dell’organizzazione di eventi, sia i rapporti con Enti e soggetti terzi sia quelli con la stampa e il mondo dei mass media, avendo gestito più volte in piena autonomia l’ufficio stampa in occasione di spettacoli, rassegne, mostre ed eventi LEGGI TUTTO

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    Incidente in autostrada a Sala Consilina: muore bimba di 7 anni, 5 feriti

    Una bambina di soli 7 anni morta e cinque feriti rappresentanoil bilancio del tragico incidente avvenuto all’alba di quest’oggi sull’A2 del Mediterraneo, corsia nord, qualche chilometro prima dello svincolo di Sala Consilina,in provincia di Salerno.
    A perdere la vita una bimba di 7 anni di Messina che viaggiava a bordo di una auto insieme al fratellino ed ai genitori rimasti anche loro feriti. L’auto, per cause in corso di accertamento, ha impattato con un’altra vettura, con a bordo una coppia di origini calabresi rimasta ferita.
    Sul posto sono intervenuti squadre dell’Anas, gli agenti della Polstrada di Sala Consilina, alcune ambulanze del 118 ed i vigili del fuoco di Sala Consilina che hanno dovuto estrarre dalle lamiere i corpi dei feriti.
    La bimba di 7 anni è stata trasportata al vicino ospedale di Polla dove è deceduta per la gravi ferite riportate.
    Gli altri cinque feriti sono ricoverati presso lo stesso nosocomio. Il traffico veicolare ha subito forti rallentamenti.
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, latitante tradito dalla voglia del panino: Francesco Gragnaniello arrestato in via Concordia

    Napoli. un “Tradimento frugale”, una banale panino ordinato attraverso una catena di servizi con rider è costato il carcere a un esperto rapinatore di Rolex in trasferta latitante da due mesi.
    Si tratta di Francesco Gragnaniello, 37enne ricercato dal 6 giugno scorso. Era in via Concordia ai Quartieri Spagnoli confuso tra le abitazioni diventate B6B che ospitano centinaia di turisti.
    Questa volta appunto a tradire il latitante non è stato ne un cane, ne una donna e tantomeno i movimenti dei familiari, ma solo la voglia di una banalissimo panino.
    I carabinieri sono sulle sue tracce da alcune giorni: sanno che si trova in via Concordia, non lontano dall’incrocio con la via del murales di Maradona.
    Osservano i dintorni fondendosi perfettamente all’ambiente.Rimangono in strada per ore, giorni, settimane. Fino a ieri sera, quando un paniere viene calato dal terzo piano di una delle abitazioni osservate speciali.
    A tenere la corda è Gragnaniello. Ha ordinato un panino e il rider è appena arrivato.I carabinieri lo riconoscono, scatta il blitz, non c’è tempo da perdere.

    Il corriere è confuso, ancheun po’ spaventato. In fondo vuole solo incassare i soldi di quell’ordine e andare via.
    In pochi secondi i militari sono nell’abitazione del 37enne. Inutile il tentativo di nascondersi nel divano, in un vano ricreato ad arte per queste occasioni.
     Gragnaniello è anche ricercato in Austria per alcuni furti di Rolex
    Scatteranno le manette poi la strada verso il carcere di Poggioreale.Un soggiorno breve quello nel penitenziario di Napoli. L’Austria ne ha invocato l’estradizione.
    Perché Gragnaniello è ricercato dalle autorità austriache e tedesche, per alcuni furti di Rolex compiuti nel loro territorio.
    Il 6 giugno scorso, inoltre, per sottrarsi al mandato di cattura europeo, aveva violato i domiciliari a cui era stato sottoposto per una rapina commessa a Rimini. La fuga è finita.
    Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Giugliano arrivano le prime 4 multe per i clienti delle prostitute: 500 euro

    Giugliano. Arrivano le prime multe per i clienti delle prostitute dopo la recente ordinanza sindacale per la tutela della sicurezza urbana e il contrasto della prostituzione.
    E infatti nella serata di ieri, accogliendo le indicazioni del sindaco, i carabinieri della stazione di Varcaturo hanno organizzato un servizio mirato a garantire il rispetto della normativa in vigore dal 16 agosto.
    I controlli si sono concentrati soprattutto in via San Francesco A Patria, non lontano dalla parrocchia San Matteo. Era stato il parroco della stessa parrocchia a denunciare, nei giorni scorsi, il fenomeno.
    Quattro le persone sanzionate per aver concordato prestazioni sessuali a pagamento. Ad ognuna è stata comminata una sanzione di 500 euro. LEGGI TUTTO

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    Fuorigrotta, sequestrato il kit del rapinatore nello Sferisterio abbandonato

    Napoli. Nell’area di Fuorigrotta sono state effettuate diverse perquisizioni e posti di blocco, con un’attenzione particolare al rispetto delle norme stradali.
    In via Brigata Bologna, dietro l’abbandonato “sferisterio”, le forze dell’ordine hanno rinvenuto e sequestrato un kit da rapina: una mitragliatrice Mini Uzi ad aria compressa, priva del tappo rosso obbligatorio, caschi integrali, passamontagna, una mazza da baseball e spray al peperoncino.
    L’ arsenale era nascosto in una nicchia appositamente ricavata in un muro di tufo.
    L’operazione rientra nei controlli nella periferia occidentale della città che ha visto impegnati i Carabinieri della Compagnia di Bagnoli, affiancati da quelli del Reggimento Campania e del Nucleo Cinofili di Sarno.
    Durante l’operazione, due giovani sono stati denunciati per guida senza patente, il più giovane dei quali ha appena vent’anni. Inoltre, due giovani sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti, ricevendo sanzioni amministrative e venendo segnalati alla Prefettura.
    Controlli nella zona di Fuorigrotta e Bagnoli
    Per quanto riguarda le infrazioni stradali, sono state elevate 19 contravvenzioni, principalmente per mancata assicurazione o guida senza casco. I controlli proseguiranno nelle prossime ore per mantenere alta la vigilanza. LEGGI TUTTO

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    Il caporalato della badanti gestito da fratello e sorella di Caserta: arrestati

    Erano un fratello e sorella di Caserta insieme con un complice marocchino a gestire il “Caporalato delle badanti” in Emilia Romagna.PUBBLICITA

    Lo hanno scoperto i carabinieri della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Procura (pm Stefano Dambruoso) e che hanno arrestato i tre con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Maria Cristina Sarli per associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e alle truffe aggravate.
    Si tratta di Giuseppa De Falco, 57 anni, per il fratello Fabio De Falco, 49 anni, originari di Caserta e residenti a Ferrara e per la marocchina Hakima El Abbi, 45enne residente nel Reggiano.
    I due casertani sono pregiudicati per insolvenza fraudolenta e bancarotta fraudolenta, oltre ad essere gravati da precedenti di polizia e denunce.
    Il 49enne, infatti, ha numerosi pregiudizi di polizia per truffa ed è stato più volte denunciato per caporalato, oltre ad essere destinatario di un avviso orale dal 2022. La sorella, invece, risulta avere procedimenti pendenti per truffa e dal 2019 è stata più volte denunciata per caporalato, oltre ad aver ricevuto una denuncia per atti persecutori da un’ex dipendente.
    Secondo l’accusa reclutavano e fornivano a famiglie che lo chiedevano, nel giro di pochissimo tempo, le badanti, tramite pubblicazione di annunci di lavoro su varie piattaforme social web, attraverso un’associazione.

    Facevano sottoscrivere ai clienti un pacchetto trimestrale con 3400 euro
    Facevano immediatamente sottoscrivere un ‘pacchetto trimestrale’ per il servizio richiesto, previo pagamento di 3.400 euro. Gestivano poi le donne accompagnandole personalmente nelle abitazioni dei clienti, ma le badanti non avevano formazione o competenza specifica e, quando le famiglie ne chiedevano la sostituzione, non ricevevano più alcuna risposta dall’associazione.
    I contratti sottoscritti dalle badanti non venivano registrati e queste venivano costrette, sotto minaccia di licenziamento, a lavorare spesso h 24 e sette giorni su sette, senza giorni di riposo, con regole e retribuzione completamente difformi dai contratti collettivi nazionali di categoria.
    Dalle indagini sono emersi 18 casi tra le province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Firenze. 
    Badanti costretti a lavorare h24  e 7 giorni su 7
    Sempre gli accertamenti dei militari hanno documentato un ‘modus operandi’ dei tre, con la scelta privilegiata di lavoratori stranieri con difficoltà linguistiche nell’interfacciarsi con i clienti. Inoltre alcuni di questi hanno riferito di non aver mai ricevuto buste paga, né di essere stati mai pagati regolarmente.
    I tre avevano una suddivisione di ruoli nell’associazione, con Giuseppa De Falco che redigeva i contratti, il fratello che presumibilmente si occupava della parte amministrativa, mentre El Habbi del reclutamento e di accompagnare le lavoratrici dai clienti.
    Per la giudice inoltre non ci sono dubbi sullo sfruttamento dell’attività dei lavoratori: sono emerse retribuzioni fatte in modo difforme dai contratti nazionali, violazione reiterata delle norme sugli orari di lavoro, riposo e ferie. Secondo il giudice i tre sarebbero dotati dunque di concreta capacità di delinquere e concreto è il rischio di reiterazione del reato.
    Agli arrestati, la cui attività, secondo i Carabinieri, “ha fruttato un giro di soldi, in circa un anno solare, pari a 420.000 euro”, sono stati inoltre sequestrati “oltre 100.000 euro dai conti correnti nella loro disponibilità”. 
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Nicola Iorio morto in Albania, resta in carcere il cognato Salvatore Di Tella

    Mentre stamane nella chiesa dello dello Spirito Santo a Casal di Principe si svolgeranno i funerali del 19enne Nicola Iorio morto in Albania in un incidente con uno scooter d’acqua guidato dal cognato, Salvatore Di Tella, il cognato appunto sarà in carcere.
    Il 20enne vi resterà per i prossimi 50 giorni. Lo ha deciso nella giornata di ieri il giudice Arta Llazari del Tribunale di Scutari.Il giovane è accusato di omicidio colposo.
    Il giudice, in vista della prossima udienza, ha richiesto una perizia sulle moto d’acqua per chiarire le dinamiche dell’incidente. Il 20enne, difeso dall’avvocato Arber Rraja, ha sostenuto che l’impatto è stato accidentale. All’udienza erano presenti anche il padre di Di Tella e il console italiano a Scutari.
    Lo scorso 18 agosto, le due moto d’acqua si sono scontrate violentemente. L’impatto ha provocato ferite gravissime a Nicola, che è deceduto poco dopo in ospedale, nonostante i tentativi di salvarlo da parte del cognato.
    Stamane alle 11 intanto i funerali di Nicola Iorio. In segno di lutto, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Ottavio Corvino,  ha proclamato il lutto cittadino”in segno di cordoglio per la sua prematura scomparsa”.
    Sarà sospeso il mercato rionale. “Vi invito a partecipare, nel rispetto e nella compostezza, a questo momento di dolore per la nostra comunità – dichiara Corvino – l’amministrazione tutta si stringe attorno alla famiglia di Nicola in questo momento di immenso dolore”. LEGGI TUTTO